Terzo di quattro fratelli Bruce Timm nasce in Oklahoma nel 1961 ma la sua famiglia si trasferisce in California già sei anni dopo. Qui cresce e coltivando il suo amore per i comics e per il disegno. Ritenendosi comunque non abbastanza bravo per candidarsi come fumettista completo (tanto più in quanto totale autodidatta), si rivolge inizialmente al mondo dell’animazione, dove conta di poter apprendere molto grazie al lavoro di squadra che tali attività comporta. Timm vi esordisce nel 1981, realizzando layout per Blackstar. Nel 1982 raggiungere lo studio dell’ex Disneyano Don Bluth e collabora come intercalatore al lungometraggio Brisby e il segreto di Nimh. Quindi ritorna alle programmazioni televisive con i masters of the universe. Nel 1984 approda alla marvel action per curare il character design e gli storyboards del cartone animato GI Joe (un lavoro che doveva essere molto curato, considerato che il prodotto veniva poi materialmente realizzato in estremo oriente). Tre anni dopo sarà la volta degli studios di ralph bakshi, stavolta per curare il c.d. delle New Adventures of Mighty Mouse. Nel 1988 esordisce come regista nel Beany & Cecil Show. La svolta è alle porte.
La svolta
E’ nell’estate del 1990 che avviene qualcosa di fondamentale per la sua carriera , quando, insieme a Eric Radomsky realizza un promo di un paio di minuti per un ipotetico nuovo cartone animato di Batman. Niente dialoghi, solo personaggi, sfondi e atmosfere dark con musiche tratte dal film Batman di Tim Burton del 1989. Era fatta. Stavano per nascere le avventure di Batman che avrebbero rivoluzionato il modo di fare cartoon supereroistici miscelando gusto retrò, ironia, cura degli sfondi e attenzione ai particolari. Pur nella sua essenzialità quel Batman animato era fortemente espressivo. Lo era lui, il Cavaliere Oscuro, e tutti i personaggi di contorno. A un certo punto, così come nei telefilm degli anni sessanta si erano creati criminali mai visti nei fumetti (King Tut, Egghead) anche per quella serie si pensò a un personaggio nuovo, tutto da scoprire. L’idea si concretizzò in un personaggio femminile, una dottoressa un pò pazzerella che si innamora del Joker a prima vista. Harley Quinn unisce glamour, ironia e azione e l’episodio animato “A Joker’s favor” che segna il debutto esattamente l’11 settembre 1992. Il personaggio rimane immediatamente impresso nella memoria dei telespettatori anche per una sequenza che ricorda, pur nella sua semplicità il mitico accavallamento di gambe di Sharon Stone in Basic Instinct, sempre nel 1992 .
Arriva Mad Love
Bruce Timm e Paul Dini insieme formano un po’ creativo esplosivo, la serie animata di batman riscuote successi di stagione in stagione e così si decide, non senza qualche titubanza, di portare Harley Queen nei fumetti, tenendola però fuori dalla continuity ufficiale (ma poi di entrerà alla grande della saga Terra Di Nessuno nel 1999) e inserendola in quel universo parallelo che sono i comics tratti dalla serie animata. L’albo che ne esce fuori è un volume speciale, non a caso pluripremiato della critica, una perla rara che unisce divertimento ed avventura, la cui lettura risulta gradevole, come si diceva una volta, ai bambini di tutte le età. Il tratto di Timm è da maestro, in pochi hanno la capacità di esprimere emozioni e sensazioni con gli apparentemente semplici tratti dello stile “cartoon”.