ROBIN
Non mancherà di stupire il vecchio lettore delle edizioni Mondadori, la sequenza impressionante di avvenimenti collegati alla figura inconfondibile del Pettirosso, da anni unito, nel bene come nel male, alle sorti del Pipistrello di Gotham, Apparso in origine per favorire l’identificazione dei teenagers americani, Dick Grayson accetta l’onere del ruolo di spalla per combattere la malavita e, come il suo mentore, per vendicare la morte dei genitori trapezisti, uccisi in un “incidente” provocato dal boss Anthony Zucco. Sarà Dick ad insegnare a Batman come muoversi nell’aria, ricevendo in cambio il duro addestramento alla lotta e all’indagine necessario per diventare presto un eroe a tutti gli effetti. Gli anni che passano, inesorabili, cancellano attitudine all’ottimismo, caratteristica base del Dinamico Duo, e l’inasprirsi delle trame e gli studi si portano via Dick da Wayne Manor, lasciando solo il povero Bruce. Le scelte di continuity costringono Grayson alla scomoda leadership dei Nuovi Titani fino a quando, lo strettirsi dei sorpassati calzoncini verdi, lo trasformano in creatura notturna dai colori mimetici, Nightwing. Il tempo affiancherà al Cavaliere Oscuro un altro giovane trapezista che perderà i genitori in modo simile a Dick, Jason Todd, bravo ragazzo destinato nel 1987 a essere riproposto ai lettori come piccolo malvivente a causa dell’incupirsi delle storie nel dopo-Crisis.
Il nuovo Robin non verrà però accettato dai fans che decidono, complice la DC Comics, di farlo fuori su ordinazione. Jason morirà per mano del Joker nel 1988, dando idealmente il via alla lunga strada zeppa di cadaveri eccellenti del nuovo fumetto USA. Il quadruplo salto mortale eseguito da Dick poco prima che entrambi i suoi genitori cadano nel vuoto, condiziona la vita di Tim Drake. Anni dopo, il salto simile di Robin contro il Pinguino, ripreso in televisione, permetterà al ragazzo di scoprire la vera identità del Dinamico Duo. Nel dicembre del 1990 (Batman n.457), Batman aggiungerà il nome di Drake alla lunga dinastia dei Robin. Unico “Pettirosso” ad avere inizialmente i genitori, subisce la tempesta di “morte e distruzione” DC Comics quando i suoi, in viaggio di affari nei Caraibi, sono rapiti dal capo di una setta di fanatici. Obeah Man, stregone voodoo, pochi attimi prima dell’intervento di Batman, avvelena i Drake, uccidendo la madre, Janet, e provocando in Jack, suo padre, un coma dal quale uscirà solo per ritrovarsi paralitico. Prima prova di ammissione agli occhi del Batman sarà per Tim sconfiggere lo Spaventapasseri (Scarecrow), uno dei nemici più pericolosi del Pipistrello, cosa che fa senza indossare ancora il suo costume. Timothy è l’unico partner del Batman che sia stato costretto ad un lungo tirocinio estero, un fattore utilizzato per una serie di mini, tre per la precisione, che sfruttano il momento fortunato delle edizioni speciali. Il primo numero della collezione di cinque albi (1991) che apre questa nuova impostazione DC, sarà più volte ristampato, mentre Robin The Joker’s Wild (mini di quattro del 1991), presenta ologrammi e copertine differenziate in progressione (ad esempio: quattro covers per il n.1, tre per il due, due per il tre e, finalmente, una per la conclusione), un nuovo metodo per accalappiare i collezionisti. Uno stratagemma sul quale non si infierirà più di tanto nella terza miniserie del Robin, “Cry of the Huntress”, con solo una copertina speciale a due dollari e mezzo ogni numero per i sei albi, raddoppiati a dodici con l’edizione normale, della collana. L’affare Robin 3, seppure poco etico, porta il personaggio ad avere una personalità convincente e una preparazione che soddisfa anche il tono, diventato più duro, delle nuove storie di Batman. Il nuovo costume, calzoni verdi lunghi, mantello nero e scarpe tabi (proprie dell’addestramento ninja), ne fanno una figura temibile, che non sfigura nemmeno accanto al cupo Giustiziere di Gotham. Nell’autunno del 1993, si merita una serie personale. A seguito dell’evento di Batman R.I.P., nel 2009 DC Comics rilanciò il personaggio con una nuova identità segreta e un nuovo costume di Red Robin, dando al personaggio una propria testata autonoma. Ultimo, ma non ultimo, cenno dovuto ai compagni di Batman, quello a Carne Kelley, simpatica ragazzina tredicenne che sostituisce le abilità fisiche dei suoi predecessori con una conoscenza notevole del computer. Sarà lei il Robin finale in “The Dark Knight Returns”, una scelta che troncherà, nelle intenzioni dell’autore, Frank Miller, tutte le voci maligne di un possibile rapporto omossessuale all’interno del Dinamico Duo. Alla lista si aggiungono Stephanie Brown (esordisce come Spoiler, ma diviene famosa, per aver nel tempo vestito i panni di Robin nel 2004 e quelli di Batgirl nel 2009) e Damian Wayne (figlio di Bruce Wayne e Talia al Ghul, idea introdotta nella trilogia IL FIGLIO DEL DEMONE, LA SPOSA DEL DEMONE E LA NASCITA DEL DEMONE acquisito da Grant Morrison nella continuity). Tre di loro quindi sono morti in battaglia uccisi da Joker e Maschera Nera. Damian Wayne invece, figlio di Bruce, fu assassinato da un suo clone creato dalla madre Talia Al Ghul. Da segnalare il Bat-Evento del Dc You : Robin War di cui trovate la nostra recensione qui.