Il Batman che ride

Snyder riuscirà a mantenere alta la tensione e a regalarci un duello fisico e mentale indimenticabile? La mia presentazione de Il Batman che ride (Scott Snyder, Jock, RW Lion, 2019), il fumetto dedicato allo scontro tra Batman e il suo malefico doppio “jokerizzato”, proveniente dal Multiverso Oscuro, si chiudeva con questa domanda. Ora è arrivato il momento di analizzare più nel dettaglio quest’opera e di capire se Snyder ha tenuto o meno fede alle alte aspettative che aveva suscitato nei lettori.

Di che cosa parla The Batman Who Laughs?

La miniserie si apre con il ricordo più felice del Cavaliere Oscuro: il piccolo Bruce sta giocando insieme ai suoi genitori e al fedele Alfred. La ricerca della felicità è il cuore pulsante di questo fumetto: Batman sarà costretto a fare i conti con altre versioni di sé stesso e a chiedersi se lui è davvero il Bruce più infelice del Multiverso. Dove si trova la felicità? È possibile riuscire ad essere felici, quando si è alle prese con una crociata che sembra eterna?

Un giornata come tante a Gotham City: il commissario Gordon deve indagare sull’omicidio di Bruce Wayne. No, non di “quel” Wayne: si tratta di un Bruce originario di un altro universo. Nelle prossime pagine, avremo modo di imbatterci nei cadaveri di diversi Batman “alternativi” (padre di famiglia, direttore di Arkham, etc.), che sembrano avere condotto vite decisamente più serene e soddisfacenti rispetto a quella del “nostro” pipistrello. Chi li sta uccidendo e perché?

Il Crociato Incappucciato non ha dubbi sull’identità dell’assassino: il Batman che ride, il Cavaliere Oscuro che è stato infettato dalla tossina racchiusa nel cuore del Joker, è tornato. Il pipistrello sorridente è un avversario temibile: è determinato, crudele e conosce tutti i segreti del nostro eroe preferito. Il villain è una perfetta macchina per uccidere: lui vince sempre perché non ha nessuno scrupolo, nessuna morale. Ah, giusto per complicare ulteriormente le cose, non è da solo: ha portato con sé Grim Knight, un’altra oscura incarnazione di Bruce con una passione per le armi da fuoco.

Il nostro eroe è già riuscito a mettere all’angolo il suo folle doppio, ma ha avuto bisogno del più improbabile degli alleati: il clown principe del crimine. Joker si presenta nella bat-caverna per “aiutare” Bats, ma sappiamo che la sua idea del concetto “dare una mano” è alquanto bislacca: ha deciso di infettare il pipistrello, così da trasformarlo nel Batman Who Laughs. Se non puoi batterlo, diventa lui!

Un Batman sempre più instabile, alle prese col virus della pazzia, si rivolge a un altro alleato inaspettato: il figlio del commissario Gordon, un ex genio del crimine che potrebbe essere in grado di anticipare le mosse del Batman Who Laughs. Jim Junior giura di essere cambiato e di stare lavorando per diventare una persona migliore, ma ci si può davvero fidare di lui e, soprattutto, Bruce può ancora fidarsi di sé stesso?

Chi combatte con i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro. E se guarderai a lungo nell’abisso, l’abisso guarderà dentro di te. (Nietzsche)

Da questo momento in poi, ha inizio una folle corsa contro il tempo: il Crociato Incappucciato dovrà riuscire a sconfiggere il suo letale avversario prima di trasformarsi completamente in lui. Di pagina in pagina, lo vedremo diventare sempre più incoerente, mentre percorrerà la strada che lo porterà a vedere il mondo attraverso il visore del pipistrello che ride e a scoprire i segreti del Multiverso.

Alla fine di questo viaggio nel cuore di tenebra, l’eroe si troverà davanti a due alternative: trasformarsi nel nemico, in chi crede che la felicità consista nel rinunciare alla propria coscienza, o tenere fede agli ideali di un ragazzino che ha visto andare in frantumi la sua felicità.

Vale la pena di leggere Il Batman che ride?

La premessa dell’opera è decisamente accattivante, ma nel suo sviluppo sono presenti degli indubbi punti deboli. Questa graphic novel non è un capolavoro perché è una storia dal potenziale non completamente sfruttato, ma è comunque interessante. Bene, direi che è giunto il momento di “fare le pulci” a Snyder e Jock.

Cosa ho apprezzato:

  • I Bruce Wayne provenienti da universi alternativi: sarebbe interessante esplorare più nel dettaglio questi elseworlds. La realtà più interessante? Quella in cui Batman (forse dovrei chiamarlo Owlman o Artiglio) è il capo della Corte dei gufi. Non vi anticipo altro.
  • Alfred: in questa serie è più badass che mai. Ah, ovviamente, Snyder non poteva resistere alla tentazione di fargli tirare un cazzotto a Bruce.
  • Lo scontro tra Batman e Grim Knight.
  • La perseveranza di Bats.
  • Le poche scene veramente degne di un film horror. Se solo Snyder avesse osato un po’ di più… avrei voluto provare un vero brivido di terrore.
  • La lenta discesa nella follia di Bruce.
  • L’uso di colori cupi, saturi, che rendono perfettamente l’atmosfera della storia.

Cosa non mi ha convinta:

  • Alcune tavole decisamente ridicole: Batman con la congiuntivite non è un bello spettacolo.
  • Speravo in un epico e disfunzionale team up con il Joker, invece le mie aspettative sono state deluse.
  • Amo i riferimenti meta-fumettistici, ma il problema è che quelli di Snyder sono quasi sempre autoreferenziali: sembra che non riesca a “lasciare andare” le sue vecchie storie e i suoi personaggi prediletti. Avrei preferito che quest’opera non fosse anche una sorta di continuazione di Black Mirror: lo ammetto, non mi importa un fico secco di James Gordon Jr.
  • L’annoso problema dell’ultimo atto: Snyder costruisce premesse grandiose, accattivanti, ma non riesce sempre a portarle a casa.
  • Il font color rosso sangue usato per i dialoghi del Batman che ride è praticamente illeggibile: spero che l’edizione italiana abbia posto rimedio a questo disastro.
  • Jock non mi ha impressionata: ho apprezzato altri suoi lavori (Ossa buffe, Uomini di devozione), ma stavolta non ha brillato. La qualità dei disegni è altalenante: si passa da tavole studiate, ben riuscite, a sequenze (penso alle scene d’azione) decisamente sciatte. Sulla carta, Jock doveva essere il disegnatore ideale per una storia dalle tinte horror, invece, almeno secondo me, non ha colpito nel segno.
  • Non riesco ancora a credere che i vertici della DC, nel tentativo di tirare su ancora più soldi, abbiano dato i via a una serie di “sequel” dedicati ai personaggi che sono stati infettati dalla tossina del Batman che ride. Non hanno proprio capito che era il caso di fermarsi qui…

In conclusione, vi consiglio l’acquisto solo se amate le sceneggiature di Scott Snyder e se siete pronti a non prendere questa storia troppo sul serio. Se, invece, siete alla ricerca di qualche brivido e di una graphic novel profonda, introspettiva, siete nel posto sbagliato. Il vero doppio da cui dobbiamo guardarci non ha il volto di un mostro: è il viso che potremmo vedere allo specchio al termine di una brutta giornata.

Il volume GRANDI OPERE DC BATMAN: IL BATMAN CHE RIDE (contiene The Batman Who Laughs 1-7, The Batman Who Laughs – The Grim Knight 1) di Scott Snyder, James Tynion IV, Jock, Eduardo Risso 16,8×25,6, C, 232 pp, col. € 25,95

Recensione di Benedetta Berio. Seguite il suo blog : Il Verbo di Leggere

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3 thoughts on “Il Batman che ride

  1. Pienamente d’accordo con la recensione, in particolar modo alla fine quando dice: “Non riesco ancora a credere che i vertici della DC, nel tentativo di tirare su ancora più soldi, abbiano dato i via a una serie di “sequel” dedicati ai personaggi che sono stati infettati dalla tossina del Batman che ride. Non hanno proprio capito che era il caso di fermarsi qui”…Vero l’idea di base non era malvagia, ma non è stata sfruttata bene….ma poi basta con questi multiversi, viaggi e doppi personaggi…ormai sono proprio alla frutta, non sanno più che inventarsi….ma tornare a fare una continuity “seria” con storie decisamente più realistiche e interessanti, in linea con il personaggio, come lo è stata (forse 20 anni fa’?) Terra di Nessuno, è davvero chiedere troppo? Vedremo. Per il momento sono contento di aver abbandonato la contnuity fumettistica di Batman da molti anni…a parte qualche piccola run interessante uscita ogni tanto…non mi sono perso nulla direi…Complimenti per la recensione, molto dettagliata e ben scritta!;)

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