STORIA DEL FUMETTO MODERNO: PIPISTRELLI E RINASCIMENTO AMERICANO – Parte 6/6

Nel 1991 nasce la Valiant Comics che sfrutta i rinnovati Characters della Gold Key come Magnus-Robot Fighter (maggio 1991), e Solar, Man of the Atom (settembre 1991). A capo della neonata società, Jim Shooter, ex-editor della Marvel, ora impegnato nella propria scalata al successo. Nuovo record per la Marvel Comics che raggiunge quasi i quattro milioni di copie vendute con X-Force n.1 (agosto 1991), disegnato da Rob Liefeld. L’albo, lanciato sul mercato dei collezionisti, è imbustato con una figurina che fa parte di una serie di cinque. Molti fans acquisteranno tutte le versioni con risultati di vendita clamorosi, Il gioco viene ripetuto con X-Men (ottobre 1991), seconda serie regolare del gruppo mutante, il cui numero uno, disegnato da Jim Lee, viene presentato in cinque differenti edizioni. Oltre otto milioni di copie vendute è il risultato di questa indovinata strategia commerciale. In autunno la DC Comics risponde alla concorrente Marvel con Robin II, The Joker’s Wild (ottobre 1991), una miniserie di quattro albi con più copertine differenti per numero e ologrammi.

La vendita di fumetti raggiunge quest’anno (di riferimento) i cinquecento milioni di copie, il doppio di tre anni prima, ma quello che il Rinascimento Americano voleva dire si è perso nel Business più feroce. La vendita record dell’anno precedente sprona alcuni artisti arrivati precocemente al successo, a fondare nel 1992 la loro propria casa editrice. Nasce l’Image Comics che si può considerare, con artisti del calibro di Todd McFarlane, Jim Lee, Erik Larsen e Rob Liefeld, l’ultima esplosione di un rinascimento grafico giunto ad esaurimento. Le prime testate, YoungBlood (aprile 1992), Spawn (maggio 1992) e WildC.A.T.S. (agosto 1992), rappresentano una mentalità nuova, più semplice ma certamente ispirata ad una spettacolarità tutta americana figlia di tanti Kolossal cinematografici “made in USA”. Quest’anno muore Joe Shuster, pochi mesi prima della sua creatura, Superman che, nell’albo n.75, cadrà eroicamente sotto i colpi del pazzo Doomsday, forse parabola dello scontro DC/Image Comics sul mercato. La morte di Superman è l’evento più pubblicizzato nella storia del fumetto americano; vende in prima tiratura circa due milioni e mezzo di copie e viene ristampato quattro volte. La DC pubblica il n.1 di Shadow of the Bat (giugno 1992), la quarta testata di Batman.

La storia, intitolata The Last Arkham di Alan Grant, disegnata da Norm Breyfogle, getta questa volta il Detective Mascherato nelle segrete del manicomio di Gotham dal quale l’eroe riuscirà ad evadere, come da copione. L’impostazione della serie è simile a quella utilizzata per “Legends of the Dark Knight”, unica e basilare differenza è che Bruce Wayne è quello attuale e può interagire con le trame di Batman e di Detective Comics. Ultime note per chiudere un passaggio storico importante nel comic moderno, il 1993 in cui Superman è riportato in vita nel n.500 di “The Adventures of Superman”, sacrificando tutti gli intenti artistici del “Rinascimento” sull’altare del Dio Dollaro. Viene varata la Vertigo, linea adulta che risente ormai dell’abbandono dei grandi nomi del fumetto, anche se le intuizioni grafiche sono superiori ed estranee al classico fumetto seriale. Alla qualità si è sostituito il marketing più ambiguo: al fine di promuovere le vendite, ai lettori sono offerte copertine cromate, fosforescenti o ologrammate all’insegna del puro consumismo. La Valiant e l’Image coeditano Deathmate (settembre 1993), una serie di sei numeri che impiega gli eroi di entrambe le società sottolineando le difficoltà della Image, incapace di affrontare la realtà delle scadenze (il quinto albo esce infatti dopo il sesto). Con Batman n.492 (maggio 1993), inizia Knightfall, la lunga sequenza di storie che vede il Giustiziere di Gotham alle prese con il nuovo supercriminale Bane che, nel n.497 di Batman (luglio 1993) spezza la schiena a Bruce Wayne nella batcaverna, mettendo fine (ma nessuno ci crede…) alla sua carriera di vigilante mascherato.

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