Batman v Superman: Dawn of Justice – Pressbook pt. 4/7

Parte 4 del pressbook per la presentazione del film Batman v Superman: Dawn of Justice.

>  IN FORMA PER LA BATTAGLIA  <<

Grazie alle sane abitudini sviluppate da Henry Cavill durante il suo primo Superman, il trainer Mark Twight, che lo ha allenato per “Man of Steel” ed è anche nel cast di questo film, ha studiato un diverso metodo di lavoro per “Batman v Superman: Dawn of Justice”, visto che l’attore si è mantenuto in buona forma.

“Mi ero già immaginato uno standard di allenamento più duro per ‘Batman v Superman’ rispetto a ‘Man of Steel’, che era già abbastanza difficile”, ci relaziona Cavill. “Comunque, per fortuna, Mark Twight è stato abbastanza generoso nell’allenarmi anche durante le riprese di ‘Man from U.N.C.L.E.’ in modo di mantenere la forma richiesta per ‘BvS’”.

Twight è rimasto impressionato dall’impegno di Cavill. “Si è allenato fino ad arrivare alle condizioni di un cavallo da tiro”, dice l’allenatore. “L’intenzione di Henry su cosa fare del suo corpo è cambiata completamente. Tre anni fa, non gli sarebbe mai venuto in mente di scalare la Rocca di Gibilterra per raccogliere fondi a favore dei Marines Reali, ma poi nel 2014 lo ha fatto. Quando eravamo a Vancouver, abbiamo scalato il Grouse Grind, un traguardo difficile. Questo dimostra come si trovi a suo agio con la sua fisicità”

Cavill nota, “Una volta partita la preproduzione di ‘BvS’ sono stato affidato alle cure di Michael Blevins. Insieme, abbiamo lavorato ad un programma di aumento della massa, con il risultato che sono aumentato di circa cinque chili rispetto ai tempi di ‘Man of Steel’.  Poi abbiamo iniziato il processo che mi ha portato ad essere quello che vedrete nel film, risultato conseguito  attraverso un allenamento performante e condizionato. Il bello di lavorare con Michael è che nonostante sia il lavoro più duro mai fatto prima per un ruolo, lui lo ha fatto diventare anche un’esperienza divertente e grazie a questo siamo diventati buoni amici”

Il ruolo di Batman richiedeva che Ben Affleck apparisse intimidatorio per affrontare Superman. “Per me era importante che  Batman fosse imponente perché Superman è infinitamente più forte di chiunque altro al mondo”, spiega il regista Zack Snyder. “In teoria, il meglio che può mettere in mostra un uomo è niente in confronto Superman, ma volevo sembrasse come se avesse una possibilità. Ben è alto 195 cm; con gli stivali ai piedi è alto 201 cm. E poi è bello, intelligente, carismatico e maturo. Per il Batman affaticato che volevamo, Ben era perfetto”.

A parte il piccolo vantaggio nella statura—Cavill è alto 186 cm—Affleck doveva ancora amplificare le cose. Forse Batman sta invecchiando ed è pieno di cicatrici, ma è pur sempre Batman, perciò l’attore si è allenato per oltre un anno per entrare nella parte. “Ho dovuto veramente essere al top della forma ed essere flessibile il più possibile”, dice. “In un certo senso, il lavoro prima del film è stato più impegnativo che lavorare al film stesso”.

Il regista della seconda troupe e coordinatore delle controfigure Damon Caro, che proviene anche lui da “Man of Steel”, ha lavorato con Snyder per determinare in entrambi gli eroi lo stesso livello di abilità e tecnica per le varie riprese di lotta. “Io e Zack abbiamo discusso su come dovesse essere migliorato Superman dall’ultima volta che lo abbiamo visto”, dice Caro. “Ha dovuto salvare persone ma non ha necessariamente combattuto contro qualcuno, quindi la sua tecnica è rimasta inalterata. Ma la sua saggezza e la pianificazione tattica sono avanzate grazie alle esperienze vissute”.

Per quanto riguarda Batman, Caro dice, “C’è una cosa accattivante in lui e cioè che è un uomo più maturo. Questo mi interessava perché eravamo oltre la sua curva di apprendimento, dato che ha un’enorme esperienza. Quindi abbiamo studiato le coreografie di lotta per Ben in modo diverso; è astuto, ha un sacco di qualità, è potente e, naturalmente, è armato. Batman ha in grande considerazione la pianificazione occulta”.

L’allenamento per il film non è stata un’esclusiva degli uomini. Dato che i produttori hanno presentato sia Wonder Woman che la misteriosa Diana Prince nel film, avevano bisogno che il fisico di Gal Gadot riflettesse le due facce del personaggio. Essendo stata arruolata nell’Esercito Israeliano, l’attrice non era propriamente a digiuno per quanto riguarda i combattimenti. Dopo aver discusso il ruolo con la produzione, Twight dice di aver allenato la Gadot con un occhio allo “sviluppo della fisicità del personaggio, che deve integrarsi nell’alta società oltre ad essere spietata quando è il momento di sguainare la spada e combattere i cattivi”.

Twight ha lavorato con la Gadot per oltre nove mesi. “Mi son reso conto che più diventava abile fisicamente più il suo atteggiamento cambiava, dallo stupore sulle sue abilità nell’interpretazione del ruolo alla consapevolezza che poteva farcela. Era affascinante vedere lo sviluppo del livello di fiducia, che poteva essere allo stesso tempo bello e dolce quando ce n’era bisogno e duro quando era il momento di combattere i cattivi”.

Caro ha anche indirizzato la Gadot attraverso i suoi passi. “Ci siamo esercitati molto nelle arti marziali, lavorato alle prese, al gioco di gambe, pugni, calci e così via”, dice. “Ci siamo anche concentrati molto sull’uso delle armi — in particolare la spada e lo scudo”.

“Gal ha dovuto sottoporsi ad un rigoroso processo di allenamento”, aggiunge Deborah Snyder, “ma era sempre con lo spirito positivo, voleva sempre sapere come migliorarsi. Il suo impegno è stata la testimonianza che avevamo veramente trovato la nostra Wonder Woman”.

Sebben Lois Lane non indossi mai un costume da Supereroe, anche ad Amy Adams non sono stati risparmiati i duri allenamenti necessari per evitare di usare controfigure, come ad esempio le scene chiave che richiedevano la sua presenza sott’acqua. “Avevamo a disposizione un grande team che mi ha fatto sentire molto sicura”, ricorda la Adams, “anche se ero un po’ claustrofobica. Ero intrappolata sott’acqua e non avevo mai avuto un’esperienza simile. È stato intenso, fino a quando ho accettato il fatto che non sarei affogata per davvero. Eravamo una squadra di sei persone—i sub, la mia controfigura, l’operatore di ripresa—e siamo andati giù tutti insieme, cosa che mi ha messo a mio agio. Tutto è diventato stranamente meditativo e rilassante. Tranne per il fatto che le mie orecchie hanno sofferto un po’; erano le mie ferite di guerra! Però stavano tutti lavorando duramente che il minimo che potessi fare era andare sott’acqua senza lamentarmi”.

Forse è la Gotham City che è in me…

Abbiamo avuto brutte esperienze con pazzi vestiti da clown.

—Bruce Wayne

Sperando di farvi cosa gradita vi riproponiamo i cinque fumetti dal titolo Batman v Superman: Dawn of Justice – Cross Fire, pubblicati solo in America dalla bevanda Dr Pepper (tradotti per noi dall’attore Marco Piva e lettering realizzato da Michael Formica) che fanno da prequel al film di Snyder. – CAPITOLO 4

Batman v Superman Dawn of Justice - Cap. 4

Fonte: [Ufficio Stampa Warner Bros.Entertainment Italia]

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