JOKER – Speciale 80° anniversario (Recensione)

Autori:Tony Daniel, Paul Dini, Jock, Brian Azzarello, AA.VV.
Data di uscita:11 mar 2021
Tipo prodotto:Fumetti
Pagine:120
Formato:18.3X27.7
Contiene:Joker 80th Anniversary (2020) #1
Rilegatura:Cartonato
Interni:Colori
ISBN:9788828733492

Joker è indubbiamente uno dei più conosciuti e carismatici villain del mondo dei comics, e non solo, visto che anche al cinema può vantare interpretazioni memorabili, premiate addirittura con l’Oscar.

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Catwoman: un miao tra le pagine a fumetti. 80 anni e non sentirli

80 anni di letteratura della gatta-ladra dalle sue prime pagine dei comics ad oggi

Creata da Bob Kane e Bill Finger, appare sui fumetti nel marzo 1940 e quindi proprio nella prima serie dedicata completamente all’uomo-pipistrello. I due creatori raccontano il modo molto deciso con cui Selina Kyle mette a dura prova il Cavaliere Oscuro.

Selina Calabrese, questo il suo nome di battesimo, successivamente legalmente cambiato dal personaggio in Kyle, dall’epoca ad oggi occupa intere pagine della letteratura a fumetti mondiale e non smette mai di affascinarci, restituendoci in modo più esplicito il lato nascosto di Bruce Wayne. Selina Kyle veste, fin dal primo numero, i panni della ladra di gioielli rapida e seducente, viene però rivelata la sua natura di donna solo alla fine del numero a lei dedicato, dato che The Cat (un vestito verde ed un simbolo di gatto) la renderà sconosciuta fino alla conclusione della storia, e alla sua cattura. Le sue origini vengono raccontate nel numero Batman #62 in cui si svela che Selina Kyle lavora come hostess di bordo e che è sopravvissuta ad un incidente aereo. Colta da profonda amnesia inizia la sua nuova vita nei bassi fondi di Gotham City, tuttavia sconfesserà lei stessa questa versione persuadendo i lettori che si trattava solo una bugia nel tentativo di uscire dalla sua vita criminosa.

Durante le sue originarie avventure soccorre il Cavaliere della Notte come fosse una protettrice della legge, ma tornerà al crimine in breve tempo, ammaliata dalle pietre preziose e dalla vita sfarzosa. Il personaggio di Catwoman si scontra anche con il principale organo di censura del fumetto statunitense, il Comic Code Autorithy che riscontra nel personaggio della DC Comics un cattivo esempio per le donne e le bambine. Viene così temporaneamente ritirata dal mercato.

Misteriosa, languida, enigmatica, potente, lunare, graffiante, torna alla grande, grazie alla popolare serie televisiva Batman nel novembre 1966, con una serie di stravolgimenti e rivisitazioni che percuotono la sua vita. Da menzionare successivamente:

  • Selina Kyle del 1986 descritta da Frank Miller e David Mazzucchelli in Batman: Anno Uno;
  • Holly Robinson alleata e sidekick di Catwoman, che divenne temporaneamente la nuova Catwoman dopo la nascita della figlia di Selina, il cui fumetto nel 2004 ha vinto un GLAAD Media Award per la sua rappresentazione positiva di Holly come personaggio apertamente gay;

Holly Robinson veste la tuta di Catwoman

  • Eiko Hasigawa che ha vestito la tuta della gatta-ladra in Catwoman Annual (Volume 4) # pubblicato il 24 dicembre 2014.

In questa ultima trasposizione, disegnata da Patrick Olliffe e scritta da Genevieve Valentine, Selina Kyle ha interferito con un accordo di cui era stata incaricata. Catwoman in seguito scomparve e al suo posto, Selina Kyle prese il controllo della Famiglia del crimine Calabrese e unì le famiglie, con gli Hasigawa. Sapendo che Catwoman era in pensione, Eiko iniziò a vestirsi con la sua tuta per contrastare il lavoro moralmente discutibile di suo padre e per spiare Selina.

Eiko Hasigawa veste la tuta di Catwoman

Percorriamo brevemente una significativa timeline fumettistica di Catwoman:

  • in Batman: Hush Selina inizia una relazione con Bruce Wayne;
  • in Batman R.I.P. Selina e Bruce riprendono la relazione;
  • Scomparso Bruce Wayne, si allea con Dick Grayson e la restante Batfamiglia per sconfiggere i nemici di Gotham che approfittano dell’assenza provvisoria del crociato della notte
  • in Bruce Wayne il ritorno, Selina incontrerà una ragazza di nome Kitrina che si dimostrerà straordinariamente agile e scaltra come ladra, proprio come Catwoman e al termine di quegli eventi Selina spartirà forzatamente la scena con la sua nuova partner: Catgirl
  • in Batman #50 (saga iniziata nel n. 32) Selina pronuncia il fatidico “si” a Batman

Sebbene abbia iniziato la sua carriera come scassinatrice, da allora ha riformato e iniziato a proteggere Gotham City nel suo stile. Questo l’ha portata ad essere quasi completamente accettata come membro regolare della Famiglia di Batman. È stata anche membro di Birds of Prey, the Outsiders, Gotham City Sirens, the Injustice League, Justice League e Secret Society of Super-Villains. Insomma questa donna felina va dove vuole, visita ogni territorio come gli pare, dorme su ogni letto, vede e sente tutto, conosce i segreti, le abitudini e le vergogne altrui.

Ogni vita dovrebbe avere 7 gatti, dice un aforisma che racconta bene quale fortuna è poter nascere felino, ovvero una straordinaria esperienza di vita che ben conosce solo chi l’ha sperimentata, proprio come il personaggio di Catwoman.

Batman attraverso i primi 50 anni di vita editoriale

LA STORIA
La prima apparizione di Batman avviene in una avventura di 6 pagine apparsa sul n. 27 del maggio 1939 della rivista antologica Detective Comics, pubblicata dalla National Periodics. La rivista, una delle prime a presentare materiale creato appositamente per i comic book (e non raccolte di strisce giornaliere apparse in precedenza sui quotidiani), presentava storie ispirate decisamente all’atmosfera dei pulp (letteratura popolare degli anni 30), quali i “ruthless” detective alla The Shadow o bieche figure di malvagi orientali quali Fu-Manchu. Nato dalla fantasia di Bob Kane, disegnatore, coadiuvato da Bill Finger sceneggiatore, anche il Batman delle origini deve moltissimo alle atmosfere crude e violente dell’immaginario popolare degli Trenta. Come lo stesso Finger ha dichiarato: “La mia sceneggiatura fu ripresa da una storia di The Shadow…Come modello per il mio stile di scrivere Batman ebbi le storie di The Shadow. Anche i film della Warner Bros., i film di gangster”. E ancora: “costruivo i cattivi basandomi su quelli dei pulp, un misto di bizzarro e follia”. Come ulteriore esempio si può citare il seguente brano, tratto da una delle avventure di The Phanton Detective, che rappresenta lo standard con cui veniva introdotto il personaggio nei romanzi: “Richard Curtis Van Loan, ozioso playboy miliardario, non era esattamente quell’individuo privo di interessi che fingeva di essere. Per anni ormai aveva vissuto doppia esistenza. Come Van Loan partecipava a feste, portava Muriel a spasso per la città, raramente mancava una prima, ogni capocameriere in città lo conosceva bene. Ma come Phantom Detective viveva una vita completamente differente. Come Phantom combatteva il crimine ed i criminali, si esponeva a pericoli che a volte giungevano ad un punto che lui stesso si chiedeva se ne sarebbe uscito vivo”. Se poi si aggiunge che The Phantom Detective entrava in azione chiamato da un segnale luminoso proiettato da un grattacielo, il gioco è fatto.

ROBIN, THE BOY WONDER
Lo scenario in cui si muoveva il Batman degli inizi era duro, spietato: tanto per citare un esempio il Joker, nella sua prima apparizione (n.1 della rivista Batman, Spring Issue 1940, completamente dedicata all’eroe incappucciato), faceva fuori senza problemi almeno tre o quattro persone. Nello stesso periodo si ponevano però le basi per la trasformazione radicale del personaggio. Da parte editoriale i cambiamenti iniziarono con l’introduzione di un Comics Code ante-litteram, interno alla National Periodics, che vietava di mostrare impiccagioni, accoltellamenti ed ogni riferimento sessuale. Per quanto riguarda la parte narrativa un punto di rottura è l’introduzione della spalla di Batman, Robin, avvenuta nel n. 38 (Aprile 1940) di Detective Comics l’intento dichiarato era quello di stimolare il senso di identifica nei dei giovani lettori. Lo stesso Bob Kane ha dichiarato “Pensavo che Robin avrebbe affascinato tutti i ragazzi di quell’età come un personaggio in cui fosse possibile identificarsi”. Il disegnatore Jerry Robinson (uno dei primi “fantasmi”, ovvero uno dei primi autori il cui nome non viene riportato sui credits, a realizzare Batman, autore di moltissime storie dal 1940 al 1945 e creatore
del personaggio del Joker) ammette che “Robin fu creato nel tentativo di umanizzare Batman”. Le conseguenze derivate a livello narrativo dalla presenza di Robin sono state acutamente schematizzate da Jim Steranko nella sua History of Comics: “Fu un punto di svolta nella storia di Batman, ponendo per sempre fine all immagine di solitudine e minaccia che caratterizzava il Batman degli inizi. Prima il suo personaggio era strano quanto quello dei contorti nemici che incontrava. Batman doveva essere un esempio per il ragazzo. La storia rivelerà l’inserimento di Robin come uno dei punti più salienti ed importanti della strip. A Robin deve certo essere affidato il merito di portare avanti gran parte del peso della longevità di Batman”.

 

SUCCESSO INSPERATO
Il successo di Batman è incredibile e fulmineo. Negli anni della guerra gli vengono dedicati alcuni serial dal cinema e dalla radio, tra il 1943 ed il 1946 esce una striscia sindacata a nome delle ragioni di una simile affermazione non sono facilmente spiegabili: le sceneggiature non brillavano certo per originalità, ed il disegno dei primi anni era pessimo (e confrontate con le strisce giornaliere, opera di Bob Kane, veramente “inguardabili” nonostante la presenza di alcuni, interessanti angle shots decisamente cinematici). Parte del successo va certo assegnato alla dimensione reale e credibile del personaggio: era stato feri tante, rappresentava un esempio emulabile (al pari di Robin più volte, rischiava di continuo la sua vita, e, cosa più impor), un omaggio in cui i lettori potevano identificarsi più facilmente che in molti altri eroi mascherati dell’epoca. Fa notare Dick Giordano (inchiostratore di uno dei periodi migliori di B legato al duo O’Neill-Adams) nella sua introduzione al paperback The Greatest Batman Stories Ever Told: “Mi rendevo conto di er ambire ad essere Batman, ma non potevo aspirare ad essere Superman. In nessun modo potevo ottenere poteri come Superman… Avrei dovuto nascere altrove per quello… Ma potevo, se cominciavo abbastanza giovane, ad allenarmi nel in cui aveva fatto il giovane Bruce Wayne e forse essere giorno come Batman. Beh, non ho mai cominciato ad allenarmi cosi sono rimasto un tipo ordinario, ma sapevo che avrei e questo rappresentava una buona parte del fascino del personaggio per i ragazzi che leggevano Batman. A ciò va aggiunta una delle gallerie di criminali più varie ed interessanti del tale da rivaleggiare con quella di Dick Tracy: la mano villain di forte presa sul pubblico è stata invece uno deboli di supereroi quali il Capitan America della Timely, che ha saputo riciclarsi dalle storie completamente dedicate alla lotta con i nemici dell’Asse e non ha superato la fine degli anni ’40. Come si è detto, anche la stessa figura di Robin ha avuto la sua importanza. Ma la parte del leone è stato il medium stesso del comic book, che ha permesso a Batman di superare la crisi dei pulp, di cui pure è erede diretto, e di presentarsi in gran forma al pubblico del dopoguerra, anche se. come vedremo, con un target sempre più giovanile.

GLI ANNI DELLA DECADENZA
“Agli inizi degli anni 50 ogni tono nero che aveva permeato le storie di Batman era completamente sparito. Le sue avventure erano diventate sempre più monotone, ed anche l’uso della a lungo stabilita Rogues’ Gallery Joker. Pinguino, Donna Gatto ed altri si era fatta sporadica. [.. .] In particolare, il periodo metà-fine anni 50 fu davvero fiacco nel giudizio di ogni vero appassionato di Batman”. Questa frase di Mark Waid, tratta dalla postfazione al volume The Greatest Joker Stories Ever Told. sintetietizza perfettamente il carattere delle storie degli anni 50 e dei i anni ’60. Il Dinamico Duo si perde in un gruppo di racconti immaginari, narrati dal maggiordomo Alfred (per fortuna non tanti quanto quelli del contemporaneo periodo di Superman) ed in avventure a sfondo fantascientifico, con tanto di mostri, alieni verdi, viaggi nello spazio e nel tempo, che ne snaturano completamente il personaggio. Alcune storie non erano poi mal congegnate, solo erano decisamente ingenue. Questo, unito ai tempi narrativi cosi lontani dal gusto attuale rende le avventure del Duo quasi al di là di ogni possibile recupero nostalgico. La stessa introduzione del Comics Code non influì poi troppo sulla loro qualità. Contribui certo ad aumentare il carattere decisamente fa delle avventure (ben diverso dal tono realista alla Dick Tracy delle origini, retaggio anche questo dei pulp). Prima di tutto limitando il numero di apparizioni di alcuni personaggi particolarmente imbarazzanti (ed il numero di presenze del Joker si riduce drasticamente dalle 15-20 l’anno alle 2-3 dopo il 1956). In secondo luogo rendendo definitivamente Gotham City quel che, negli episodi a fumetti degli anni Quaranta e Cinquanta, sembrava un vastissimo campo da gioco urbano macchine da scrivere e di altri attrezzi scenici colossali” così come viene descritto da A. Moore nell’introduzione al paperback The Dark Knìght Returns. Alla metà degli anni ’60, le avventure del Duo risultavano decisamente fuori moda: fatto gravissimo per ogni prodotto dell’industria di massa, le storie avevano perso completamente il feeling con il proprio periodo.

THE SILVER AGE

Tutto cambia quando dal giugno 1964 alla direzione editoriale delle testate legate a Batman viene assunto Julius Schwartz, che cerca di svecchiare l’immagine dell’Uomo Pipistrello. Vengono chiamati a collaborare alle collane di Batman molti nuovi autori, fra i quali svetta la coppia Gardner Fox-Carmine Infantino, che nel 1959 aveva inaugurato la Silver Age dei comic-book con le storie del nuovo Flash (quello di Terra Uno, per intenderci). Il look viene cambiato senza nessuna spiegazione: l’aspetto grafico subisce un decisivo ammodernamento, lasciando lo stile pupazzettistico tipico degli anni precedenti per un tratto più realistico e con gadgets decisamente anni ’60 (come la “linea calda” telefonica fra la Bat-Caverna ed il commissariato). Le sceneggiature di Fox assumono un tono poliziesco, alla detective story, mai veramente inserito nel carattere del personaggio, anche se lontano dai toni noir tipici del Dark Night delle origini, che invece caratterizzeranno le storia degli anni 70.

TV SHOW

Il nuovo periodo giallo ha però breve durata. La serie di telefilm ispirata a Batman del 1966 ha un successo straordinario, por­tando il personaggio ai vertici della popolarità. Si assiste ad un vero boom del merchandising, e la Bat-mania impazza per il paese. Credo che molti abbiano presente qualche episodio della serie televisiva: si trattava della riproposta di un atteggiamento decisamente anni ’50, dove la figura di Batman era associata a quella di un “Adam West che snocciola battute di dialogo bana­lissime con offensiva serietà” (per dirla alla Moore), ed il cui risultato è quantomeno discutibile. Nonostante tutto, il fenomeno Batman dilaga, e lo sviluppo abnorme del mercharìdising legato alla serie televisiva rende l’immagine del Duo Dinamico e dei suoi arcinemici un punto fermo nell’immaginario americano degli anni ’60. Non a caso Batman è stato una figura spesso sfruttata dagli artisti POP, la cui narrazione era infarcita da elementi della cultura di massa. Si legga il seguente dialogo (opera dell’autore POP Donald Barthelme), scritto nei primi anni ’60 (in periodo non-telefilm), e che evidentemente vuole riecheggiare sensazioni anni ’50, pur sembrando tratto di peso dalla serie televisiva:

“Dunque, commissario, che succede?”

“Questo!” disse il commissario Gordon. Posò il modellino di una nave sulla scrivania davanti a se. “Il pacco è stato portato da un fattorino, indirizzato a voi, Batman! Credo che il vostro vecchio nemico, il Giocatore (sic!), sia di nuovo in libertà!”

[. . . ]

“L’Olandese Volante!” esclamò Fredric, leggendo il nome dipinto sulla prua del modellino di nave. “Il nome di un famoso vecchio vascello fantasma! Che cosa può voler dire?”

“Un indizio abilmente celato!” disse Batman. “L’Olandese Volante sta qui probabilmente ad indicare il commerciante di gioielli olandese Hendrik van Voort che arriva in aereo stasera a Gotham City con un carico di pietre preziose da consegnare ai clienti!”

[Il brano è tratto dal racconto II più grande trionfo del Giocatore, di cui sono protagonisti Batman, Robin, il commissario Gordon, il Giocatore ed uno sconosciuto Fredric (omonimo, non a caso, dell’autore del famigerato Seduction of thè innocent), presente nella raccolta Ritorna, dr. Caligari, edita in Italia da Bompiani], Quale influenza ebbe la serie di telefilm sui comics del Cavaliere Oscuro? Dice ancora Mark Waid, facendo considerazioni sul Joker che sono fondamentalmente estendibili a tutto il tono delle serie: ”[…] dal momento in cui le collane di Batman cominciarono a riflettere i programmi TV, il Beffardo Burlone divenne una presenza regolare al loro interno. E mentre ci piacerebbe affermare che le sue apparizioni nei comics variavano dal ridicolo al terribile, questo non sarebbe vero. Semplicemente, variavano dal ridicolo allo scemo. Non brutte… solo sceme”.

IL CICLONE ADAMS

Non è possibile riassumere in poche parole l’influenza che ha avuto Neal Adams nel mondo dei comic-book a partire dalla fine degli anni ’60. Il disegnatore è stato il motore di una vera e pro­pria rivoluzione grafica che, prendendo le mosse dal suo lavoro su Deadman (eroe secondario del cosmo DC, che Adams aveva ereditato da Carmine Infantino col numero di Stranie Adventure dell’ottobre 1967), doveva imporre il suo stile “higly realistic” (come lo definì Jack Miller, editor ed autore delle prime storie di Deadman, in contrapposizione allo stile più paludato della restante produzione DC) come uno standard per il medium. Le prime storie di Batman disegnate da Adams.sono del ’69: an­che se non diventerà mai l’artista regolare della serie, la sua impostazione grafica del personaggio servirà da guida per i disegnatori regolari, Irv Novick (Batman) e Bob Brown (Detective Comics), oltre che a rivelarsi seminale per il lavoro degli sceneggiatori. Rilevano giustamente Jacobs e Jones nel loro fondamentale libro sulla Silver Age The Comic Book Heroes: “Poco tempo dopo che Adams ebbe ridefinito visualmente Batman, Julius Schwartz fece uscire una storia che cambiò il contesto entro cui si muoveva il personaggio, in maniera tale da accordarlo alla visione dell’artista. In Batman 217 del dicembre 1969, con soggetto dello stesso Schwartz e sceneggiatura di Frank Robbins (e disegnata da Novick in un perfetto stile-Adams, n.d.a.), Dick “Robin” Grayson se ne va al college, lasciando Batman in un ruolo di soli­tario a lui più congeniale. Bruce Wayne modifica il suo costume di Batman, allungando le orecchie ed il cappuccio, per dargli un aspetto che incuta maggiormente timore; dopodiché Bruce, con il suo maggiordomo Alfred, abbandona il Wayne Manor per stabi­lirsi in una mansarda in cima all’edificio che ospita la Fondazione Wayne, in maniera tale da poter vivere “nel cuore di quella stri­sciante fanghiglia urbana — per tirar fuori… la nuova progenie di topi da fogna… da dove vive e s’ingrassa sulla gente innocente.” In questo modo, benché fosse ancora calato nei panni tipici del­l’eroe in costume, Batman ora agiva principalmente nel ruolo di vigilante e detective.”

Batman riacquista dopo 30 anni la sua “libertà” e, con essa, i toni cupi e metropolitani che ne avevano caratterizzato le origini: queste caratteristiche verranno accentuate nella prima metà degli anni 70, soprattutto nelle non molte avventure firmate dalla coppia O’Neill-Adams, spinta dal successo della collana Green Lantern- Green Arrow da loro curata a ricrearne la vitalità ed energie anche nelle storie di Batman. Un periodo fra i migliori delle testate del­l’Uomo Pipistrello, grazie anche alle sceneggiature di Frank Robbins ed Archie Goodwin. Ed è proprio l’abbandono da parte di Goodwin del ruolo di editor della testata Detective Comics (numero 443 dell’aprile 1974) che simbolicamente chiude uno dei migliori periodi nella storia del Cavaliere Oscuro.

L’IMPLOSIONE DELLA DC

“L’inconsistenza dei team creativi era un qualcosa di nuovo per il mondo dei comic-book. Nel passato, quando un lettore acqui­stava un fumetto, non stava solo comprando le avventure del suo eroe preferito, ma il lavoro di uno stesso gruppo creativo che per anni aveva modellato quelle avventure. […] Lettori che erano stati abituati all’affidabilità dei vecchi periodi venivano perennemente frustrati quando i loro artisti cominciarono a sparire dalla vista dopo aver passato dei brevi, allettanti periodi in questa o quella collana. […] Il mondo di Batman fornì uno dei rari casi di consistenza alla DC, The Brave and thè Bold. […] Ma The Brave and thè Bokl era una eccezione. Le avventure a solo di Batman diventarono sempre più disorganizzate. Sia le nuove star che i vecchi mestieranti abbandonarono le collane dedicate all’Uomo Pipistrello, lasciandole nelle mani di una moltitudine di scrittori che non rimasero mai a sufficienza da dar loro una direzione, ed artisti quali John Calnan e Ernie Chua, che mancavano sia delle atmosfere di Adams sia della solida capacità di narrazione di Brown e Novick.”

Il caos creativo ed editoriale che Jacobs e Jones descrivono non coinvolgeva soltanto le collane legate a Batman, ma tutta la DC. Sono gli anni del definitivo sorpasso ad opera della Marvel, avvenuto verso la metà degli anni 70. Nel periodo dal 75 al 78 la casa di Superman lancia qualcosa come oltre quaranta nuove testate (poca cosa per gli standard attuali, lo ammetto…) nel tentativo di incrementare i profitti: un tentativo ben presto imitato dalla Marvel, e con maggior successo, grazie anche alle novità tematiche, con collane che spaziavano dalle arti marziali (che erano la moda del momento) alle serie che si ispiravano a trasmissioni televisive od a film di successo (La fuga di Logan, Guerre Stellari…). La maggior parte delle testate, con in testa quelle della DC, fu costretta a chiudere i battenti dopo l’uscita di appena una decina di numeri, colpevole sia la loro infima qualità, determi­nata, tra l’altro, anche dall’esodo di molti brillanti autori (quali Steranko e lo stesso Adams, attratti verso altri interessi o verso le prime case editrici indipendenti); sia, più in generale, per pro­blemi legati alla distribuzione: una situazione di mercato caotica che avrebbe portato alla nascita dei negozi specializzati ed alla ri­strutturazione della rete distributiva, con la penalizzazione dei ca­nali classici di vendita (situazione non descrivibile in poche righe, e per cui rimando a studi più approfonditi sulla storia recente del mercato americano, curati nei 2-3 anni passati da Chuck Rozanski per la sua Mile High Future).

Nonostante la grave crisi che attraversava la DC, che l’avrebbe costretta verso la fine degli anni 70 a diminuire vertiginosamente il numero delle proprie testate presenti sul mercato (da cui il termine DC Implosion), e che nei primi anni ’80 ne avrebbe fatto temere il tracollo economico, la vicenda editoriale di Batman prosegue senza particolari scosse. Nascono e muoiono alcune testate minori che si richiamavano a personaggi della sua mitologia (quale Batman Family, Man-Bat, The Joker…) vede la luce nel­l’agosto 1983, ed ottiene un moderato successo, la testata Batman and thè Outsiders, creata da Mike Barr e Jim Aparo sull’onda del successo dei Teen Titans di Wolfman e Perez, e che merita di es­sere ricordata solo perché segna l’esordio in terra americana, col numero 24, del disegnatore Alan Davis. Era iniziata l’onda lunga dei mutanti, e si cominciava a respirare aria di Crisis….

CRISIS ON INFINITE EARTHS

La premessa con cui nasceva questa maxi-serie era quella di riorganizzare e semplificare l’universo DC in occasione del 50° anniversario della casa editrice, o, per dirla con le parole di Marv Wolfman, “Chiarire cosa facesse parte del cosmo DC e cosa no!” “Ho una visione” scriveva Dick Giordano, direttore esecutivo della DC fin dal 1981, “…una visione in cui i fumetti sono tutto quello che possono essere. Voglio dare alla DC una linea editoriale che faccia lavorare insieme autori che hanno a cuore il materiale a cui stanno lavorando, loro stessi e i lettori. Autori che lavorano per un obiettivo comune per amore del proprio lavoro e per il desiderio di divertire ed intrattenere il lettore… ed anche sé stessi.” […] Purtroppo tali premesse non sono state mantenute e l’unico effetto duraturo del cosmo DC è stato l’annullamento dei 50 anni di continuity pre-Crisis. […] Molte collane proseguirono senza scossoni e senza particolari cambiamenti la loro vita edito­riale, impedendo la realizzazione di quella diversità di stile che Giordano voleva come caratteristica dei fumetti DC, e che si attuerà negli anni successivi, soprattutto grazie agli autori inglesi e allo spostamento di target verso un pubblico più adulto.

IL DOPO CRISIS E FRANK MILLER

La mitologia di Batman conosce il suo ultimo punto di svolta con il marzo 1986, data di chiusura in America della maxi-serie Crisis. In quel mese esce infatti il primo numero della mini-serie The Dark Knight Returns, ad opera di Frank Miller — coadiuvato da Klaus Janson alle chine — che avrebbe poi finito la riscrittura del mito dell’uomo-pipistrello con la miniserie-nella-serie Year One, realizzata in collaborazione con il disegnatore David Mazzuchelli ed apparsa nei numeri dal 404 al 407 (pubblicati an­che in Italia, in due volumi, dalla Rizzoli). In maniera simile a qu­anto era già avvenuto per Adams, gli autori regolari che si sono succeduti nelle testate dedicate a Batman (ed in particolare per qu­anto riguarda Legends of thè Dark Knight) hanno preso ad esempio il lavoro di Miller, riprendendone soprattutto le atmo­sfere cupe e gotiche che nella mitologia del Cavaliere Oscuro erano comunque già presenti (ad opera ad esempio di un veterano quale Gene Colan). Tim Burton stesso ne è stato influenzato, tant’è che nel suo film cita l’isola Corto Maltese, a sua volta un omaggio di Miller ad Hugo Pratt. Non sempre però gli autori hanno saputo servirsi della lezione del popolare autore. Un esempio per tutti è A Death in the Family, una mini-serie-nella- serie (dal 426 al 429 di Batman) che, se non fosse per la morte di Jason Todd, il secondo Robin, sarebbe già finita nell’oblio.

Emanuele Ruzza, così parla Dick Grayson. Ecco chi c’è dietro il Robin dei Titans

L’attore ha doppiato tra gli altri, Ray Fisher (Cyborg) in Batman v Supeman: Dawn of Justice e Justice League, il protagonista Brenton Thwaites nei panni di Dick Grayson della serie tv Titans. In occasione dei festeggiamenti per gli 80 anni di Robin una intervista esclusiva con Emanuele Ruzza ed una sua speciale interpretazione tratta dal fumetto: Rete di sicurezza [Safety net] da Nightwing n. 29, maggio 2014; ed. italiana su Batman n. 32, dicembre 2014, Lion.

Gentilezza, sguardo gioioso, Emanuele Ruzza (questa la sua pagina FB) a 33 anni è uno tra gli attori più affascinanti della sua generazione. Dai film Solo: A Star Wars Story a Warkraft: L’inizio, dall’animazione Lego Batman: Il film (Harvey Dent/Due Facce) a Teen Titans Go! (Zan e Kid Flash), dalle serie Kripton a MacGyver ha sempre messo la propria ugola e la propria bravura di attore al servizio delle tante storie a cui a lavorato, molte delle quali sono targate proprio DC Comics/Warner Bros. Ama la sua attività, è giovane ma ha già una bella carriera alle spalle. E’ un attore nel senso più completo del termine: corpo, anima e voce visibili in ben tre film per il cinema ed uno per la televisione. E’ la voce ufficiale di Rai Gulp da ben 9 anni, nonché un clamoroso speaker radiofonico e interprete di radiodrammi. Sulla sua carriera ci sarebbe da scrivere pagine e pagine, ma vogliamo sia lui a raccontarci del suo lavoro.

Stefano: Ciao Emanuele e benvenuto su Batman Crime Solver e grazie per aver accettato il mio invito.

Emanuele: Ciao Stefano, grazie a te, sono felicissimo di conoscerti e di fare questa chiacchierata.

Stefano: Come è nata la tua passione per il doppiaggio? Raccontaci una sintesi dei tuoi esordi.

Emanuele: Era l’estate del 2004, Pupi Avati cercava dei ragazzi per delle integrazioni di doppiaggio in un suo film. Ricordo bene quanto mi sentissi un pesce fuor d’acqua, tutto quello che stavo studiando mi sembrava lontanissimo da ciò che vedevo fare dagli attori doppiatori in sala. Fortunatamente lo convinsi e iniziai a collaborare con lui, presi parte anche come attore a un paio di suoi film. Poi conobbi Cesare Barbetti, Sonia Scotti, Maria Pia Di Meo, Rita Savagnone, Renato Cortesi, Dante Biagioni, Sergio Di Stefano e tanti altri maestri di questo mestiere che divennero i miei compagni di gioco. Fino al grande incontro con la Pumais (ndr. società di doppiaggio Gruppo Trenta), la società fondata da Renato Izzo che cambiò la mia carriera per sempre con “Le regole del delitto perfetto”.

Stefano: Quale è l’interpretazione (di doppiaggio, cinema o teatro) a cui sei più legato e perché.

Emanuele: Doppiaggio, cinema e teatro sono discipline legate da un denominatore comune che è la recitazione, ma sono molto diverse tra loro.  Al doppiaggio sicuramente “Stonewall” di Roland Emmerich, uno dei miei primi lavori da protagonista al cinema, con la direzione di Rita Savagnone, del cinema ricordo l’atmosfera scanzonata e anni ‘50 che si respirava nei teatri di posa di Cinecittà con Pupi Avati, a teatro non dimenticherò mai l’esperienza fatta con Claretta Carotenuto e il suo “ToBeBeckett” del quale fui anche assistente ti alla regia, un lavoro frutto di un anno di scrittura e mesi di prove con 14 attori in scena e cambi di costumi e scenografia continui.

Stefano: Il mondo del doppiaggio si svolge nel buio della sala. Cosa vuol dire oggi, per te come attore di teatro, cinema e tv, usare solo la voce?

Emanuele: Il cambiamento è netto, sono esperienze completamente differenti. Sul set sei il primo a dar vita a un personaggio, hai studiato la parte, hai immaginato i movimenti, sei truccato, hai i costumi di scena addosso e la scenografia a fare da contorno. In sala doppiaggio vedi il copione per la prima volta, hai qualche minuto per comprenderne il senso e recitare in sincronia con la bocca di un altro attore che ha già interpretato quel ruolo, sei limitato nei movimenti, addosso hai i tuoi vestiti di sempre e sei al buio. È un lavoro di immedesimazione pazzesco, unito alla mimesi vocale e interpretativa.

Stefano: Come doppiatore hai interpretato in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League il personaggio di Cyborg interpretato dall’attore Ray Fisher. Raccontaci qualcosa di questa esperienza.

Emanuele: Per quel ruolo dovetti sostenere un provino, fui chiamato in gran segreto come spesso accade quando si tratta di cinecomic, quando mi comunicarono il direttore (Marco Mete ndr. Direttore del doppiaggio Batman Begins, Batman v Superman: Dawn of Justice, Lego Batman – Il film e adattatore dei dialoghi italiani di queste due ultime pellicole) cominciai ad intuire qualcosa. Mi ricordo che la clip del provino era tutta sfocata, ma il talento dell’attore era ben visibile. Ebbi la fortuna di continuare a doppiare quell’attore anche nella terza stagione di True Detective grazie a Rodolfo Bianchi (ndr Robin – Dick Grayson – anche lui nella serie anni 60 di Batman).

Stefano: Tra i tanti personaggi hai doppiato anche i Teen Titans Go! (Zan e Kid Flash). Cosa pensi di questa serie animata?

Emanuele: I prodotti dell’animazione DC pensati per un target di età inferiore ai lettori dei fumetti, sono un ottimo veicolo per appassionare i più piccoli. La cura per i dettagli è maniacale, anche nei dialoghi e nell’interpretazione i personaggi sono tutti ben caratterizzati. Ho trovato giusta la scelta di stravolgere il character design puntando al “deformed” di derivazione giapponese, pur mantenendo lo stile inconfondibile DC.

Stefano:  Siamo qui per festeggiare gli 80 anni del personaggio di Robin. Prima di parlare della serie Titans, raccontaci come è il tuo rapporto con i fumetti.

Emanuele: Il mio amore per Batman e l’universo DC è nato prima che sapessi leggere con la serie animata di Bruce Timm ed Eric Radomski, crescendo mi sono avvicinato a Diabolik, ma da qualche anno mi sono innamorato delle tavole di Azzarello, Miller e Finch.

Stefano: In Titans l’attore Brenton Thwaites interpreta il detective Dick Grayson. Come sei entrato in simbiosi con il suo modo di recitare?

Emanuele: È stato impegnativo, l’attore ha un modo molto naturale di recitare, quello che in gergo viene chiamato “buttato”, ovvero una recitazione che lascia spazio alla spontaneità, dando l’impressione di assistere a movimenti e dialoghi dettati dall’improvvisazione e pertanto “buttati” di getto sul momento. Grazie all’aiuto del direttore Fabrizio Temperini, abbiamo trovato ben presto la misura giusta per avvicinarci a questo modo di recitare.

Stefano: Sei molto aderente alla recitazione originale, oppure c’e’ qualcosa di tuo nel doppiaggio di Dick Grayson?

Emanuele: Come raccontavo poche righe fa, abbiamo fatto il possibile per avvicinarci alla recitazione degli attori originali. Warner Bros. (distributrice cinematografica dei prodotti DC Comics) tiene moltissimo all’aderenza vocale e interpretativa dei suoi personaggi in tutto il mondo. Anche in questo caso furono chiamati diversi attori a sostenere un provino per ogni ruolo e venimmo selezionati dai clienti presenti in America. Aspettai tre settimane per conoscere l’esito del provino.

Stefano: Quali sono le cose che ti è più facile nel doppiare il personaggio di Robin e cosa invece ti ha messo o ti mette un pò dura prova?

Emanuele: Di facile c’è ben poco, il personaggio è molto ben delineato, è un ragazzo tormentato, con un passato oscuro e vive un enorme conflitto nei confronti del suo unico mentore. La prova più grande è stata rispettare ogni suo cambiamento, e non parlo soltanto di recitazione, ma anche di cambiamenti vocali dettati dal personaggio, dai travestimenti, ma anche e soprattutto da diverse scansioni temporali.

Stefano: Hai qualcosa in comune con il personaggio di Dick Grayson?

Emanuele: Fortunatamente poco, ho una bella famiglia e non devo vederli volare in un circo. Non ho nessun mentore miliardario con cui entrare in conflitto per gran parte della mia vita. Forse l’unico rimpianto è quello di non aver avuto un maggiordomo come Alfred, ma per il momento sto bene così.

Stefano: Detto fra me, te…e qualche migliaio di persone che ci leggono. Ti è piaciuta più la prima o seconda stagione di Titans?

Emanuele: Di sicuro la prima è stata una bella esperienza, ma tutto il tormento e l’evoluzione che ha avuto nella seconda è qualcosa che vale la pena di essere vista.

Stefano: Emanuele grazie per la tua pazienza e la tua gentilezza a nome di tutti i lettori del blog.

Emanuele: Grazie a te Stefano per il tuo modo così bello di trasmettermi la tua passione e per avermi concesso di raccontare e di raccontarmi.

A margine di questa speciale intervista, la redazione di Batman Crime Solver ci tiene a ringraziare per la propria gentilezza e disponibilità anche il regista, direttore delle riprese e del montaggio Mauro Stroppa e la sua pagina facebook Movie Raiders Show (a cui, se vi è piaciuto il video vi invito ad aggiungere un like) per aver realizzato i due (a dir poco) fantastici video che trovate qui.

Stefano Avvisati

80 anni di Batman: gli auguri del colorista Flavio Dispenza

Il colorista si chiama Flavio Dispenza, nato a Terracina (LT), classe 1989, è da sempre un appassionato di arte e di fumetti e quando aveva diciannove anni ebbe l’opportunità di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Frosinone, avviando così il suo primo approccio formativo con l’attività creativa. Successivamente, dal 2012, ha seguito un Master di Colorazione Digitale presso la Scuola Internazionale di Comics di Roma, storica accademia romana del fumetto e delle arti visive diretta da Dino Caterini, e assistendo alle lezioni dei veterani Ilaria Traversi (Delcourt, IDW – Illustratrice del Batman Silent Book) e David Messina (Marvel, DC Comics).
Un fecondo periodo di studi che, unito al suo talento, gli ha permesso di approfondire e migliorare il suo livello di preparazione finale e aprigli immediatamente la strada per le sue prime pubblicazioni. Nel 2016 i colori di Flavio si immergono nella realtà vitale ed energica dei webcomic, primo palcoscenico di alcuni esordienti talentuosi che vanno alla ricerca della propria strada. La casa editrice è la ManFont che con il suo Talent Scouting Project seleziona autori in erba e nuovi lavori da proporre al suo pubblico. L’opera fantascientifica in questione è Quantum Academy – Cassandra ed è il frutto di una lunga elaborazione di Luca Baino (testi), Lorenzo Susi (disegni – Illustratore del Batman Silent Book) e Flavio Dispenza (colori). Il lavoro di colorazione prosegue tra le pagine che narrano la storia del nobile veneziano di nome Cesare Renzi, nei monografici di Dago. La svolta è tuttavia giunta nel 2017 grazie al fumetto horror a sfondo fantascientifico Eclipse edito dalla Image Comics unendosi alle matite del disegnatore Giovanni Timpano. Flavio allaccia anche il rapporto professionale con Arancia Studio, attivissima agenzia di servizi editoriali rivolti al mondo del fumetto. A guidarla, Davide Caci, marito di Mirka Andolfo, attuale ed affermata gloria del disegno e dell’illustrazione nazionale e internazionale. Sempre nello stesso anno i rapporti di collaborazione si estendono anche con Top Cow, Dynamite e Glenat. Più tardi ripete la sua color performance nella serie Quantum Academy con Ethan.  Per la Dynamite il lavoro di Flavio si intreccia ancora con Timpano e sbarca oltre oceano per la miniserie formata da 6 numeri  The Shadow/Batman.

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80 anni di Batman: gli auguri dell’autrice Federica Manfredi

Federica Manfredi è uno degli altri talenti italiani nel panorama nazionale e internazionale dei fumetti. E’ in attività nel campo della nona arte fin dagli anni 90, realizza illustrazioni di vario tipo e pubblica i primi fumetti con Editrice Universo, disegna, con David Messina, il personaggio di Lazarus Ledd per Star Comics e ben presto varca i confini italiani per arrivare in Francia, dove lavora per la International Press Magazine. Il tratto di Federica si presta ad essere adatto per ogni tipo di pubblicazione, dalle testate supereroistiche al media franchise collegato a qualsiasi tipo di prodotto del genere film, telefilm, cartone animato o fumetto.

Federica Manfredi realizza Wonder Woman nel 2018 per l’asta di beneficenza presso l’Area Performance di Lucca Comics & Games

Basti pensare che già nel 2005 pubblica storie horror per la Marvel su Amazing Fantasy, il fumetto Girls Gone Dead della serie Hack / Slash pubblicato all’epoca da Devil’s Due Publishing e nel 2006 disegna storie di pistoleri del selvaggio west per la testata Marvel Westerns. Non mancano i supereroi Marvel nel ventaglio artistico di Federica, infatti troviamo “Black Cat and Hell Cat in…catfight!” su Spiderman Family #1 e “Charme Offensive” con Wasp e Giant Man. Dal 2006 al 2008 lavora anche per la miniserie Kat&Mouse (Tokyopop) e Jonathan Steele (Star Comics). Non possono mancare le pubblicazioni per la IDW tratte dai serial tv e il cinema come Spock-Reflections, Captain’s log: Sulu, Star Trek-Burden of Knowledge e True Blood #5-Where were you? Epilogue: here comes the sun, oltre che un intero storyboard per un film (Amazons Studios-LA).

Federica Manfredi disegna Batman per l’asta di beneficenza di Fumetterni edizione 2016

Nel 2014 illustra la locandina della prima edizione del Latina Comics. Per noi di Batman Crime Solver, nell’anno 2016, Federica ha realizzato due illustrazioni speciali per il libro Batman v Superman Concept Artbook e Dead xx Squad. Nel 2017, in occasione dell’uscita del film di Black Panther, ha inchiostrato per la Marvel il Black Panther book. La libertà poliedrica di Federica si muove anche con la casa editrice Dark Horse per la serie horror/splatter Grindhouse. Il suo tasso di qualità artistica le permette di operare altresì per la Rainbow, come inchiostratrice della serie Winx, studio di sfondi e personaggi per un videogioco tratto da un opera teatrale (Metrion) nonché di disegnare altrettanto bene alcune illustrazioni per giochi da tavolo.
Per poter visionare tutti i suoi lavori vi riamando ai suoi link:
federicamanfredi.blogspot.com
http://www.federicamanfredi.it

L’autrice ha voluto omaggiare gli 80 anni di Batman ricordando il suo incontro con il maestro Dc Comics, Jim Lee.

Questi sono i suoi auguri speciali per l’ottatesimo compleanno di Batman!

80 di Batman: gli auguri del doppiatore di Robin dei Teen Titans Alessio De Filippis

Alessio De Filippis è un giovane e poliedrico doppiatore di film per il cinema, telefilm, film di animazione, serie animate e videogiochi. Già nel 2003 ha vinto il premio come Voce dell’anno maschile – Cartoni e radio, attribuitogli dal pubblico al Gran Galà del Doppiaggio che ogni anno si tiene a Romics. La sua ugola è nota a tutti noi per la voce che spesso anima i personaggi dei cartoni animati.

 

Alessio, nel cartone animato dei Teen Titans e Teen Titans Go! è il doppiatore di Robin. Abbiamo avuto il piacere di intervistarlo poco prima della sessione di doppiaggio del film Teen Titans Go! Il film. Troverete tanti piccoli particolari su di lui che vi invitiamo a scoprire e ascoltare, compreso il suo saluto particolare per voi lettori del blog.

Batman 80th

Questi sono gli auguri speciali di Alessio De Filippis per l’ottantesimo compleanno di Batman!

BATMAN: L’ECO DI UN’ANIMA, un racconto esclusivo per gli 80 anni di Batman ! – BATMAN: THE ECHO OF A SOUL, an exclusive story for the 80th anniversary of Batman! -Batman: Le reflet de l’âme, une histoire exclusive pour les 80 ans de Batman

This article has also been translated into English.
The comic is available in English, French and Italian.

Ottanta anni sono un traguardo importante, specie per un personaggio dei fumetti. Riuscire a resistere all’incedere del tempo e alle generazioni che cambiano, mantenendo inalterato il proprio fascino e l’affetto dei fan, è qualcosa che succede solo ai grandi personaggi, che sono ormai entrati di diritto nell’immaginario collettivo, diventando delle vere e proprie icone pop.

Illustrazione di Max Moda

Questo è sicuramente il caso di Batman. Nato nel 1939 sulle pagine di Detective Comics, dalle fervide menti di Bob Kane e Bill Finger, Batman è un oscuro e violento supereroe pulp, molto diverso dal suo collega Superman, ma proprio questa sua aura misteriosa e intrigante ha conquistato sin da subito il cuore degli appassionati, decretandolo nel tempo come uno dei characters più amati del mondo dei comics.

La fortuna di Batman dipende sicuramente anche dal fatto che è riuscito a riscuotere grande successo in qualsiasi media si sia proposto. Basti pensare alla folle e squisitamente pop serie tv con Adam West, all’altrettanto fortunata serie animata di Bruce Timm e Paul Dini, per non parlare di blockbuster cinematografici come quelli di Tim Burton e Christopher Nolan, ma potremmo citare anche l’ottima linea di videogames della Rocksteady.

Tutte opere e prodotti che hanno aumentato a dismisura la popolarità del Cavaliere Oscuro e lo hanno fatto conoscere a un pubblico molto più vasto di quello dei fumetti. Questo ha certamente contribuito a renderlo un personaggio così longevo e amato a distanza di ottant’anni, anche perchè ha saputo reinventarsi e adattarsi ai tempi che cambiano, a volte con versioni di se stesso più scanzonate e ingenue, ed altre decisamente più cupe e violente, accontentando un po’ tutti i tipi di pubblico.

Batman: L’eco di un’anima Cover by Max Moda

 

Insomma, è abbastanza chiaro che il mito di Batman non tramonterà mai, e noi di Batman Crime Solver abbiamo deciso di celebrarlo facendo un regalo a tutti voi appassionati, che da sempre ci seguite. Si tratta di un breve racconto esclusivo scritto da Stefano Avvisati, fondatore di questo blog, e illustrato dal talentuoso Max Moda, scaricabile in ben tre versioni: italiano, inglese (tradotto da Marco Piva) e francese (tradotto da Anthony Uår), così che il “verbo” possa essere diffuso il più possibile…

Batman: L’eco di un’anima è un vero e proprio atto d’amore degli autori nei confronti del personaggio. Un racconto intenso e delicato, che esprime a pieno l’essenza del Cavaliere Oscuro e tutto ciò che rappresenta.

Batman L’eco di un’anima pencil : Max Moda

Batman è un simbolo. Una creatura della notte, che vive nell’oscurità, ma paradossalmente anche l’unico raggio di luce in grado di squarciare le tenebre di una città malata, divorata dalla corruzione e dalla criminalità. Quello stesso male che gli ha strappato l’infanzia troppo presto e lo ha fatto diventare ciò che è adesso.

Batman L’eco di un’anima – Pencil by Max Moda

In poche tavole i due autori riescono a far trasparire perfettamente queste sensazioni, con didascalie brevi ma ficcanti, che sembrano versi di una poesia ermetica, accompagnate dalle maestose illustrazioni di Max Moda, che col suo tratteggio raffinato e preciso dona corpo e anima al racconto, rendendolo tridimensionale a tutti gli effetti.

Non vi rimane dunque che immergervi in questo sentito omaggio per gli 80 anni di Batman, realizzato da veri appassionati, per condividere con tutti voi che ci seguite il nostro amore per il personaggio. Qui sotto trovate tutti i link per scaricare il fumetto, nelle varie lingue.

Tanti auguri, Batman !!!

Marco “Spider-Ci” Novelli

 

ENGLISH VERSION

Eighty years are an important achievement, specially for a comic book character. To be able to survive the passage of time, the changing of the generations, without losing charm and the fans’ love, is something that happens only to the greatest characters, who entered the collective mind becoming proper pop icons. This is what happened to Batman.

Born in 1939 on the pages of Detective Comics from the creative minds of Bob Kane and Bill Finger, Batman is a dark and violent pulp superhero, very different from his colleague Superman; it’s this mysterious and intriguing aura that conquered the hearts of the comic enthusiasts, making him become, in time, one of the best loved comic characters.

Illustration by Max Moda

Batman’s fortune surely depends on the fact that he managed to be successful in any media. Just think back to the crazy, exquisitely pop TV series featuring Adam West, to the equally successful animated series by Bruce Timm and Paul Dini, not to mention the movie blockbusters such as those directed by Tim Burton and by Christopher Nolan. And we might also mention the very good series of videogames by Rocksteady Studios. All works and products that increased the Dark Knight’s popularity and made him known to a much wider audience. This all cooperated in making him such a long lived and beloved character eighty years from his debut, also because he has been able to adapt himself to changing times, with versions that at times were lighter and naïve and in other occasions ended up being much darker and more violent, suitable to all kinds of fans.

Batman Echo of a soul – Cover by Max Moda

 

So, it’s quite clear that the sun is never going to set on Batman, and at Batman Crime Solver we decided to celebrate him with a gift for all of you who have been following us for a while. It’s a short Batman story written by the founder of this blog, Stefano Avvisati, with art by the talented Max Moda, that can be downloaded in three versions: Italian, English (translation by Marco Piva) and French (translated by Anthony Uår), so the “word” can be spread as much as possible.

Batman: Echo of a Soul is an act of love from the authors to the character. An intense but delicate story, that fully expresses the essence of the Dark Knight and what he represents.

Batman Echo of a soul – Pencil by Max Moda

Batman is a symbol, a creature of the night, living in darkness, but paradoxically he also is the only ray of light that breaks the dark veil covering the eyes of a sick city, laid waste by corruption and criminality. That’s exactly what ripped childhood off him, what made him what he is.

Batman Echo of a soul – Pencil by Max Moda

In just a few pages, the authors manage to perfectly show that, with short but pointed captions that may look like the lines in a hermetic poem accompanied by Max Moda’s majestic art, with their refined and precise sign, giving body and soul to this story, making it fully tri-dimensional.

All that’s left for you now is to jump into this heartfelt tribute for Batman’s 80th anniversary, created by true fans who want to share with you their love for the character.

Here are all the links you need to download the comic in all the languages available.

Happy birthday, Batman!

Marco “Spider-Ci” Novelli

Batman L’eco di un’anima Scarica gratis il formato PDF
Batman Echo of a soul Free Download in format PDF
Batman Le reflet de l’âme Télécharger gratuitement au format PDF

Film Tv festeggia 80 anni di Batman con una copertina di Carmine Di Giandomenico

FilmTv è un settimanale di cinema, televisione, musica e spettacolo fondato il 26 gennaio 1993 sul modello del settimanale tedesco Tv Spielfilm. Esce il martedì in edicola e in formato digitale.
L’artista DC Comics, noto per i suoi disegni sulla serie Flash, Carmine Di Giandomenico ha firmato la copertina del numero 19 della rivista dedicata all’80esimo anniversario di Batman. Il magazine oltre alla copertina propone un interessante speciale dedicato al Cavaliere oscuro, firmato da Giona A. Nazzaro, Andrea Fornasiero, Pietro Bianchi, Mariuccia Ciotta, Filippo Carlo Jacopo Mazzarella, Naima Blu, Fiaba Di Martino, Matteo Marelli ed Ilaria Feole.


Di seguito i contenuti dedicati al Cavaliere Oscuro della rivista, al cui interno troverete:

1– Le ali dell’uomo pipistrello si dispiegano: sulla storia del fumetto, del cinema, della tv, dei videogame, della cultura pop. Dai quattro registi che l’hanno affrontato agli attori che l’hanno portato sullo schermo, 80 anni di #Batman. DC Comics

2– Gianni Canova, nell’Editoriale, ritorna su Batman vent’anni dopo il suo cruciale testo L’alieno e il pipistrello.

3 – Locandina in regalo: Batman Begins di Christopher Nolan.

Batman Begins

Qui potete scaricare una riproduzione parziale della rivista che assolutamente vi invitiamo a compare per tutti i suoi inserti veramente degni per festeggiare gli 80 anni di Batman.

Napoli Comicon 2019 e gli 80 anni di Batman. Reportage con video e foto.

Si è da poco conclusa la 21esima edizione del Napoli COMICON, Salone Internazionale del Fumetto e della cultura pop, con un’offerta culturale che ha coinvolto tutta la città di Napoli tra mostre, eventi e novità editoriali. La convention si è tenuta, come ormai di consueto a Fuorigrotta, presso la mostra d’oltremare dal 25 al 28 aprile 2019.

I NUMERI DEL COMICON
160.000 visitatori, 300 ospiti, 500 eventi tra fumetti, cinema, serie tv, videogiochi, giochi di ruolo e performance live, oltre 350 espositori per un’area di più di 85.000  mq.
Stand cardine per noi amanti di Batman e’ stato quello della Rw Edizioni. Potete vedere qui qualche proposta editoriale.
Uno degli aspetti più belli del fumetto è sicuramente la possibilità di partecipare alle fiere di settore, perché offrono la possibilità di incontrare gli autori e di scoprire le novità del mercato editoriale.

Claudio Castellini e Giovanni Timpano a Napoli Comicon 2019

Qui sotto potete vedere in una clip video Giovanni Timpano, il  responsabile editoriale di RW Edizioni Lorenzo Corti, Claudio Castellini ed Emanuel Simoni, che tra il serio ed il faceto, hanno voluto fare gli auguri a Batman.
Presso lo stand RW Lion è stato messo a disposizione il servizio filatelico temporaneo per l’annullo del francobollo con il timbro speciale realizzato esclusivamente per gli 80 anni di Batman. A timbrare ogni sorta di albo, commission o sketch, c’era il simpatico referente territoriale Rosario Pinna.
Tanti i cosplayer DC Comics, che come al solito hanno animato e colorato la fiera con i loro costumi.
Diverse sono state le mostre. Qui sotto vi riportiamo qualche scatto realizzato per quella del maestro Claudio Castellini.
Molto interessanti sono stati i laboratori per bambini. Qui sotto potete vedere l’autore Pasquale Qualano, che insegna alle giovani promesse come disegnare Bibi dei Teen Titans.
Fantastico il murales realizzato da Pasquale Qualano ed Emanuel Simeoni presso la RW Edizioni. La performance live dei due disegnatori è stata fotografata da moltissimi appassionati.
Qui sotto, potete vedere un’altro murales realizzato per Rw Edizioni dal disegnatore DC Comics Emanuel Simeoni.
Tantissimi i giochi in scatola dedicati a Batman e all’universo Dc, come potete vedere nel filmato qui sotto.
Per una totale full immersion nel mondo DC Comics tra fumetto e film, di fronte allo stand Rw Lion la Warner Bros ha proposto la nuova collezione DC Movie Poster che include Batman v Superman – Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman, Suicide Squad e L’Uomo d’Acciaio. Ogni film della speciale collana contiene infatti un esclusivo poster illustrato dal leggendario Jim Lee.
Per quel che concerne gli altri eroi e per arricchire il panorama dei grandi autori italiani che lavorano per la DC Comics, la RW Lion ha pubblicato lo spillato Flash 100, del mese di ottobre 2018, con una variant cover realizzata dal maestro Fabrizio Fiorentino alle matite e Josie De Rossa ai colori.

Josie De Rosa colorista della variant cover 100 di Flash

Nonostante il COMICON si è espanso fino a diventare un evento che unisce immaginario pop, serialità, cinematografia e giochi di ruolo, il fumetto continua ad essere il fulcro di questo appuntamento. Lo dimostrano sia la presenza delle più importanti case editrici che quella di autori di grande spessore che abbiamo incontrato in fiera.
Ciò che in molti tralasciano, sono le giovani promesse del fumetto italiano, che sono costretti ad “emigrare” per trovare un po’ di fortuna. E’ il caso del bravissimo Vincenzo Carratù (di cui vi abbiamo gia’ parlato in diverse occasioni) e dell’altrettanto quotato Alessandro Miracolo, il quale per l’America disegnerà il personaggio di Zorro. Questi i loro lavori realizzati per noi.

Vincenzo Carrtù disegna Pinguino

Alessandro Miracolo disegna Zorro

L’autore britannico Dave McKean ha fatto ritorno al festival di Napoli. Ricordiamo le sue fantastiche tavole per Arkham Asylum – Una folle dimora in un folle mondo, la mitica storia di Batman sui testi di Grant Morrison. Si tratta di una delle più cupe ed interessanti avventure dell’uomo pipistrello mai realizzate grazie all’indiscutibile genio dei due autori. Il Crociato Incappucciato in questa storia si trova ad affrontare alcuni dei suoi più temibili antagonisti, primo tra tutti un diabolico Joker, all’interno del manicomio criminale nel quale sono rinchiusi, l’Arkham Asylum del titolo, ma per far questo dovrà affrontare prima di tutto le sue stesse fobie e tutto quello che lo ha portato a diventare un Cavaliere della Notte. Questo il suo sketch per noi.

Abbiamo avuto l’opportunità di conoscere il disegnatore Juan José RYP, il talentuoso illustratore spagnolo di fama internazionale.
L’artista è tra i realizzatori di innumerevoli tavole dei maggiori fumetti Valiant, editi in Italia da Edizioni Star Comics, ma anche disegnatore della variant cover del n. 6 di Batman Incorporated, e altri fumetti DC Comics come Action Comics #39, Constantine #3, Constantine #4, Green Lantern Corps #18, Katana #4, Katana #5. Qui il suo video saluto al nostro blog:

L’ultimo giorno di fiera abbiamo potuto assistere e filmare la conferenza tenuta dalla RW Lion, che ha presentato le principali novità per i prossimi mesi relative alla pubblicazione italiana dei fumetti di DC Comics.
In breve questi gli appuntamenti piu’ importanti per noi che amiamo il Cavaliere Mascherato.
Per celebrare gli 80 anni di Batman, da aprile a dicembre la serie spillata dedicata al personaggio pubblicherà nei numeri dispari inserti contenenti storie inedite realizzate da grandi autori (da Bryan Hitch a Neal Adams).
Nel mese di settembre saranno cinque le principali novità editoriali:
1) il ciclo di Grant Morrison che verrà ristampato all’interno della nuova collana Batman Saga, in volumi brossurati mensili;
2) la pubblicazione di un albo speciale per il Batman Day, che quest’anno verrà celebrato sabato 21 settembre;
3) Batman: Ultimo cavaliere sulla Terra, di Scott Snyder e Greg Capullo;
4) Absolute Killing Joke. Di questa opera Bolland aveva ideato le sequenze in flashback in bianco e nero, e aveva dato disposizioni al colorista John Higgins di ricorrere a “tenui colori autunnali” per il resto della storia. Rimase quindi alquanto infastidito quando vide la versione finale dell’opera colorata con sgargianti colori e la sequenza flashback in arancione”. Così, la ristampa del 2008 che fu pubblicata in occasione del 20º anniversario della graphic novel, venne ricolorata direttamente da Bolland, secondo le sue originarie indicazioni artistiche. contenente entrambe le versioni della storia e la sceneggiatura di Alan Moore. Quindi la versione Absolute, conterrà entrambe le versioni.
5) Batman: Creatura della notte, a settembre.
Nel mese di ottobre invece, sarà possibile recuperare la saga di Batman che ride e la riedizione in volume di tutta la raccolta di storie relative a Metal.
A fine 2019, avremo la possibilità di veder ripubblicata l’intera Saga di Watchmen in una riedizione in volumi brossurati mensili da 96 pagine che comprederano: Before Watchmen, Watchmen, La spilla e Doomsday Clock. Ognuno di questi racconti sarà inserito temporalmente all’iterno dell’opera assicurando il pieno rispetto cronologico degli eventi.