Fumetti da regalare a Natale

Dai grandi classici fino alle saghe che hanno ispirato i più recenti cinecomic. Qualche idea regalo a fumetti.

Tra i nostri amici e parenti c’è sicuramente qualcuno è in fissa con i cinecomics. Un bel volume a fumetti a tema supereroi da fargli trovare sotto l’albero potrebbe essere la tua ancora di salvataggio per un regalo di Natale davvero riuscito. Per darti una mano a scegliere il titolo perfetto, ecco qualche selezione tra grandi classici e saghe da cui sono stati tratti i più recenti film per il cinema.

Watchmen (RW Lion, 44,95 euro)

Il cult firmato da Alan Moore e Dave Gibbons che ha cambiato per sempre la concezione di fumetto supereroistico, adattato per il grande schermo da Zack Snyder e di cui è in lavorazione uno spin-off per la tv prodotto da HBO. Un giallo distopico in cui gli uomini in calzamaglia ci vengono mostrati con tutte le loro debolezze e paure, destrutturando la figura classica del supereroe visto come un Dio al di sopra di tutto e tutti. Un volume che non deve assolutamente mancare nella libreria di un appassionato della Nona Arte.

Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro (RW Lion, 17,95 euro)

In un futuro non troppo lontano in cui Batman è ormai solo una leggenda metropolitana e Superman un burattino nelle mani del governo, la popolazione di Gotham City vive sotto l’influenza della televisione ed è costantemente oppressa dalla gang dei Mutanti. Ma un nuovo colpo di una vecchia conoscenza del Cavaliere Oscuro spingerà un anziano e stanco Bruce Wayne ad indossare per un ultima volta i panni del Crociato Incappucciato. Il capolavoro di Frank Miller che ha rivoluzionato per sempre la figura di Batman.

Batman: The Killing Joke (RW Lion, 9,95 euro)

Alan Moore affronta le origini della celebre nemesi di Batman in una storia in cui l’unico obiettivo del Pagliaccio Principe del Crimine è quello di dimostrare come basti una pessima giornata a trasformare la persona più sana di mente della Terra in un folle. Una graphic novel dura e spietata, spesso rinnegata per questo anche dal suo autore, che ha cambiato per sempre il destino di Barbara Gordon mostrandoci il lato più sadico del Joker.

Aquaman (DC Essential) di Peter David (RW Lion, 25,95 euro)

Uno dei cicli più apprezzati sul personaggio, l’epico viaggio che ha portato Arthur Curry a diventare il mitico supereroe Aquaman narrato da uno degli autori più prolifici del fumetto americano. La lettura perfetta per chi vuole immergersi nelle atmosfere atlantidee del nuovo film DC Comics con Jason Momoa e non arrivare in sala impreparato.

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Batman: Going Sane

Dopo aver scelto di interpretare un ruolo da protagonista nell’oscuro palcoscenico di Gotham, è possibile abbandonare la recita? Si ci può spogliare della propria armatura, stuccarsi e togliersi la maschera per concedersi il lusso di “diventare umani”?

Redatto da:  Benny a.k.a.  seguite anche il suo blog cliccando qui Benny a.k.a. Unreliablehero

In Going Sane* Batman e Joker si trovano davanti a questi interrogativi. Ne derivano due viaggi paralleli, due percorsi verso una guarigione, un risanamento mentale e spirituale. Due strade che sono destinate a prendere direzioni opposte dopo l’ennesimo fatale incontro. Questo perché, come ci ha insegnato The Killing Joke, il Cavaliere Oscuro può aggrappasi a un debole fascio di luce per sfuggire all’abisso, mentre il pagliaccio del crimine è sempre destinato a rimanere ad Arkham, tra le sue carte e i suoi trucchi di scena.

 

Il primo atto di questo dramma si apre all’insegna dell’eterna lotta tra caos e ordine. Il Joker ha colpito al cuore una delle poche oasi di tranquillità della metropoli, seminando panico e distruzione. L’arlecchino ha esposto crudelmente la fragilità di una pretesa di “normalità”, di innocenza in una città così corrotta. Poco dopo il suo attacco, alcuni residenti decidono di saccheggiare dei negozi rimasti incustoditi, ma Batman li ferma: se commettessero un crimine, regalerebbero un’ulteriore vittoria al Joker. Come ne Il cavaliere Oscuro di Nolan, i due avversari si trovano a combattere per l’anima di Gotham, sfidandosi sulla sottile linea che divide il bene dal male.

Batamn – Il Cavaliere Oscuro

Questa volta, però, l’eterna battaglia tra il bianco e il nero è destinata a subire una svolta inaspettata: Batman sembra cadere vittima di un’esplosiva trappola mortale. Dopo aver “ucciso” l’eroe cosa resta da fare alla sua nemesi? Joker, come Megamind, si trova alle prese con questo dilemma e con l’inevitabile crisi esistenziale che deriva dalla consapevolezza di aver appena perso la propria raison d’être:

Ci sono riuscito, ma cosa ho fatto esattamente? So che devi colpire il pubblico, ma dopo che sono morti… sei bloccato. Se non c’è nessuno là nell’oscurità per cui recitare… qual è lo scopo? Se non c’è un Batman da far impazzire, allora che senso ha essere pazzo?

 

 

Entriamo così nel vivo del secondo atto. Ora che non sente più il bisogno di “esibirsi”il criminale può diventare di nuovo umano e credere nel sogno americano che ha sempre negato, nella tranquilla serenità delle illustrazioni di Rockwell e delle vecchie commedie. Joker si lascia alle spalle la follia, la sua vecchia identità, l’aspetto da clown e il crimine. Assume il nuovo “ruolo” di Joseph Kerr e incontra Rebecca, una delle donne che svolgono un ruolo chiave in Going Sane. Inizia così una parentesi romantica dove nuvolette rosa, stridono con i ricordi che lottano per riaffiorare, con immagini di pipistrelli e di demoni che sorridono: l’affabile e innamorato Joseph rischia di diventare di nuovo un mostro.

Sketch di Luca Maresca dedicato alla nuova immagine del Joker.

Nel terzo atto scopriamo finalmente cos’è successo al Cavaliere Oscuro. Anche lui ha incontrato una donna, la dottoressa Lynn Eagles, che gli ha permesso di mettersi a nudo, di togliersi la maschera. Lynn non guarisce solo le sue ferite fisiche, ma anche quelle spirituali: lo aiuta a riscoprire la parte di sé che ha sepolto dopo la morte dei suoi genitori, gli concede una parentesi di pace e gli ricorda il senso della sua missione. Questa donna, come lui, è stata vittima della violenza di Gotham, ma è sopravvissuta e si è dedicata agli altri. Grazie a lei, Bruce, che sentiva di stare per trasformarsi in un demone, di stare rischiando di cedere alle tenebre, si riappropria del suo ruolo di angelo custode, di protettore degli indifesi.

Purtroppo, c’è sempre un prezzo da pagare per ritornare sul palcoscenico: si deve tornare a indossare il costume e sacrificare la propria umanità. Inoltre, per un crudele contrappasso, se uno degli attori principali torna alla ribalta anche il suo antagonista deve seguirlo. Come in Batman #52, anche in Going Sane i due storici avversarsi, anche quando sembrano avere l’opportunità di lasciare il loro ruolo, non possono sottrarsi al loro destino. Una danza macabra in cui l’uno non può vedere chiaramente l’altro, capirlo, nemmeno quando i due poli opposti si avvicinano. Le tenebre sono sempre lì in agguato e le acque torbide sono sempre destinate a reclamare Joker che non può, non vuole credere, nel tenue raggio di luce che salva Batman. Una volta attraversata la linea, non c’è più ritorno: non si può sfuggire alla propria maschera.

*Batman: Going Sane, testi di J.M. Dematteis e disegni di Joe Staton, Paperback, DC Comics, 2008. (Ho tradotto liberamente il testo della mia edizione, comprata durante un viaggio a Londra: non ho potuto resistere al richiamo di una fumetteria che aveva per insegna il Bat-segnale). Edizione italiana: Le leggende di Batman 25,Play Press (Ed. Originale: Legends of the Dark Knight #66-#68)

Il mio personale ricordo di Yvonne Craig

Ciao a tutti. Non avrei mai voluto scrivere queste righe, ma la vita, si sa è ciò che è: ha un inizio ed una fine. Nella notte di lunedì 17 Agosto 2015, nella sua casa nelle Pacific Palisades , all’età di 78 anni, si è spenta Yvonne Joyce Craig, la nostra interprete di Batgirl nella celebre serie tv anni ’60 di Batman. E’ morta a causa di un cancro al seno che si è espanso al fegato. Ve ne parlo in termini tristi, perché ho avuto il piacere di conoscere personalmente la sig.ra Craig ad Aprile del 2001 a Los Angeles durante una convention dedicata alle serie televisive. Era una signora allegra che certamente amava e sorrideva alla vita. Porterò sempre con me un ricordo così dolce e tenero di questa donna che all’epoca aveva 64 anni. Condivido nuovamente con voi le mie fotografie con lei e i suoi autografi. Ricordo che comprai presso il suo banco la foto in cui lei appare sulla sua Bat-moto e le chiesi di autografarmela.

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Lei, con il suo ancora splendido sorriso, mi chiese di dove fossi. Quando le dissi che venivo dall’Italia, lei mi disse che era stata a Roma e che amava fare colazione con cornetto e cappuccino ricordando perfettamente in lingua italiana il nome di questi due alimenti. Con lei ho avuto la fortuna di scattare un paio di foto e poi mi allontanai.

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Ricordo che ero la persona più felice del mondo. Non avrei mai pensato di averla potuta conoscere.  Durante  la convention ho trovato una persona che vendeva una videocassetta che conteneva bloopers e altre rarità della serie di Batman degli anni 60. Avrei mai potuto farmela sfuggire? Certo che no. Ho comprato la video cassetta che era in formato NTSC con la foto in copertina in cui appariva il mitico trio: Adam West e Burt Ward e proprio lei Yvonne Craig. Una volta fatto l’acquisto sono tornato al banco della sig.ra Craig che mi fece il suo autografo anche sulla copertina della videocassetta. Ora, quella anziana ma ancora bella signora, non è più con noi.

Una VHS contenente tante rarità della vecchia serie televisiva degli anni 60.

Una VHS contenente tante rarità della vecchia serie televisiva degli anni 60.

Proprio lei che quando nel 1988 uscì il fumetto Batman: The Killing Joke (che potete leggere qui) e vide il suo personaggio subire la tragica evoluzione ad opera del Joker che la costrinse su una sedia a rotelle, si dimostrò molto polemica nei confronti della DC Comics. Sono certo, che nel nostro immaginario, continueremo a pensarla ancora come la bellissima Marta, la schiava di Orione dalla pelle verde che interpreta nell’episodio della terza stagione di Star Trek Il sogno di un folle, oppure (ho appena visto il film di Guy Ritchie Operazione U.N.C.L.E.) come colei che aiuta a risolvere il mistero di un veleno che mette a rischio il cervello nell’episodio del 1965 The Brain Killer Affair dalla serie Organizzazione U.N.C.L.E. Ma certamente, per noi, inguaribili romantici e amanti del personaggio di Batman, rimarrà sempre la nostra Batgirl. Riposa in pace signora Craig, i tuoi fans non ti dimenticheranno mai.

Una pagina creata da me nel lontano 2000.

Bruce Timm dirigerà un adattamento animato di The Killing Joke

Annunciati al San Diego Comic-con tre nuovi film d’animazione, tra i quali l’adattamento di Batman – The Killing joke

2.Batman - The Killing JokeJustice League: Gods and Men, l’ultimo film d’animazione prodotto da Bruce Timm, ha avuto la sua premiere di fronte a migliaia di ospiti del San Diego Comic-Con 2015. Ma essere i primi a poter vedere la radicale rivisitazione che Bruce Timm ha fatto della Justice League è stato solo uno dei regali che hanno ricevuto.

La Warner Bros. ha infatti rivelato che tre nuovi film ambientati nel DC Universe saranno lanciati nel 2016, incluso un adattamento di una delle storie cult dedicate al Cavaliere Oscuro e al principe pagliaccio del crimine: Batman – The Killing Joke.

La storica storia scritta da Alan Moore e disegnata da Brian Bolland che narrò una possibile (ma non necessariamente una veritiera) origine del Joker e che shockò i lettori con una cruenta scena in cui il folle clown sparò a Barbara Gordon paralizzandole le gambe è stata per anni una storia che i fan hanno desiderato vedere riprodotta in un film.

Oltra a questa classica storia di Batman, che Bruce Timm racconterà in un nuovo originale interpretazione, sono previsti altri due adattamenti. Sono infatti previsti Justice League VS Titans. e Batman – Bad Blood.

Qui potete scaricare il fumetto in attesa di comprare la versione cartacea.

Se desiderate ascoltare il fumetto recitato in lingua originale potete fare click qui:

Batman: The Killing Joke

Titolo: Batman: The Killing Joke
Autori: Alan Moore, Brian Bolland
Edizione originale: Batman: The Killing Joke (1988)
Edizione italiana: Batman: The Killing Joke (Play Press, 1997), I classici del fumetto vol.24: Batman (L’espresso/Panini Comics, 2003), Batman: The Killing Joke absolute (Planeta DeAgostini, 2009), DC Universe di Alan Moore (RW Lion, 2012), Batman: The Killing Joke absolute (RW Lion, 2013), Batman: The Killing Joke Basic (RW Lion, 2019), Batman: The Killing Joke absolute (RW Lion, 2019) stampato con la colorazione originale e quella più recente di Brian Bolland.

Batman The Killing Joke, si puo’ certamente affermare che e’ l’eccellenza del fumetto autoconclusivo raccolto in pochissime pagine. Mi permetto di consigliarne la lettura a tutti, anche a coloro che non necessariamente conoscono la cronologia di tutti i fumetti di Batman.

Credo che un buon conoscitore di comics, dovrebbe annoverarla nella sua libreria, perche’ e’ scritta da Alan Moore (V per Vendetta e Watcheman) e disegnata di Brian Bolland, che nell’edizione Assoluta edita nel 2009 della Planeta De Agostini ha “ricolorato” le tavole cosi’ come lui le aveva immaginate nel 1998, nonche’ ha aggiunto particolari visivi ai disegni originari, rivelandone una sua personalissima visione rispetto all’originale edito per la prima volta in Italia nella Collana Corto Maltese allegato al n. 1 del gennaio 1990.

Batman e’ l’unico vero difensore di Gotham City e in quanto tale, in questa storia, si sente solo e avverte, come non mai un senso molto forte di isolamento.


L’unico che puo’ capire cio’ che prova il Crociato Incappucciato e’ la sua nemesi: Joker. E proprio grazie a questa comprensione il nostro eroe ritrova la sua “normalita’” nel rapporto con il Clown, fino quasi a diventarne suo “amico”, per quanto paradossale possa sembrare, in questo giornalino si avverte proprio questa impressione. Infatti, proprio il racconto della storia svela le origini del Joker, introduce elementi che riguardano il background della sua tragica vita, in cui evidenzia il dramma della morte dei genitori del villain, fornendo ampio spazio e profondita’ a un certo “gioco” psicologico fino ad affrontarne la coscienza, gli istinti, le sensazioni. Finalmente, dopo anni in cui il Joker era considerato solo un acerrimo nemico, anzi l’irriducibile nemico per eccellenza, in questo fumetto Moore si domanda come sia divenato il “castigo” di Batman, come i due personaggi, che qui non si conoscono, possono arrivare ad odiarsi e allo stesso modo trovarsi come davanti ad uno specchio in cui da una parte c’e’ il riflesso di una persona che vive la vita con sani principi morali e l’altra che vive la vita come se fosse un gioco da forsennato e squilibrato. Cosa ha reso Joker così schizzoide, folle, malvagio, perverso? La risposta e’ semplice, ma alquanto veritiera: e’ bastata una giornata andata male che ha distrutto e deviato mentalmente il sadico ed eccentrico burlone.
« Tutto ciò che serve è una brutta giornata per ridurre l’ uomo più sano di mente alla follia. Ecco fino a che punto è il mondo da dove vengo io. Solo una brutta giornata. Hai avuto una brutta giornata, una volta. Ho ragione? So che è così. Posso dire. Hai avuto una brutta giornata e tutto è cambiato. Perché altrimenti ti vesti come un topo volante? »

Insomma il Joker ci appare come attraversato da lampi di umorismo sull’assurdità della vita…
Ma non vi raccontiamo altro, lasciamo siate voi a scoprire questa opera che entra negli annali di Batman.

Questa è l’analisi del fumetto del giornalista Alessandro Di Nocera, che ci fa piacere condividere.

A PROPOSITO DI “THE KILLING JOKE”

1) “The Killing Joke” è un ALBO ONE-SHOT pubblicato dalla DC Comics nel 1988. Autori, i britannici Alan Moore (sceneggiatore) e Brian Bolland (disegnatore), col fondamentale contributo, ai colori, di John Higgins (già autore della parte cromatica di “Watchmen”). In seguito, Bolland ha rinnegato i colori di Higgins provvedendo a rifare completamente la parte cromatica secondo una propria visione.

2) “The Killing Joke” NON E’ UN “ELSEWORLD”, non è cioè ambientato in un “universo parallelo” così come, per esempio, “Il Ritorno del Cavaliere Oscuro” o “Venga il Tuo Regno”. E’ invece INSERITO IN PIENA CONTINUITY e ciò che vi accade ha delle ripercussioni sull’universo narrativo principale di Batman e del DC UNIVERSE in generale.

3) La principale ripercussione è la trasformazione di Barbara Gordon – che in “The Killing Joke” viene gravemente ferita e violentata dal Joker – nella superhacker paraplegica ORACOLO, che diventa così il suo nuovo nome di battaglia dopo che la ragazza aveva indossato per anni il costume di BATGIRL.

4) In “The Killing Joke”, il Joker vuole dimostrare che basta una giornata storta per trasformare – così come accaduto a lui – un uomo in un pazzo scatenato. Per farlo cattura il commissario Gordon e lo pone di fronte alle terrificanti e oscene foto di sua figlia Barbara denudata e sopraffatta dal dolore. In questo modo vorrebbe scatenare (come accadrà in un film come “Seven”) l’ira e la follia di Gordon. Ma non ci riesce. Anzi, quando Batman interviene a liberarlo, il commissario intima al Cavaliere Oscuro che deve catturare il Joker rispettando le regole della legge. Il criminale, quindi, FALLISCE nel suo intento primario.

5) Nel corso della storia, il Joker afferma che la storia del suo passato e delle sue origini, così come li sta ricordando, potrebbe non corrispondere a quanto davvero avvenuto e che li trasforma di continuo nella sua mente.

6) Nel finale di “The Killing Joke”, Batman NON UCCIDE il Joker. La pagina conclusiva costituisce però un presagio di morte e di dissoluzione per entrambi.

7) Perché, vi state chiedendo? Perché il titolo “The Killing Joke” deriva da uno STORICO SKETCH dei MONTY PYTHON in cui si narra di una barzelletta talmente esilarante da uccidere chiunque la legga, la racconti e la ascolti, al punto da essere impiegata nella Seconda Guerra Mondiale come arma di distruzione di massa. Nel finale di “The Killing Joke”, il Joker racconta quindi a Batman LA BARZELLETTA CHE UCCIDE (che poi simboleggia l’assurdità della vita). Una barzelletta che arriva a suscitare l’imprevista ilarità di Batman (che ha una reazione simile a quella del nazista presente nello sketch dei Monty Python). Ma quella di Batman non è una risata libera. Ha impattato nella Barzelletta che Uccide: porta alla morte sia chi la dice che chi la ascolta. E così abbiamo una chiusura perfetta con ciò che afferma il Crociato Incappucciato all’inizio della storia (in sintesi: “Saremo destinati a ucciderci a vicenda”).

8) Lo sketch dei Monty Python ispirò anche il nome di una band britannica fondamentale per la scena post-punk e new wave: I KILLING JOKE. E’ probabile che sia stato JAZ COLEMAN – cantante e tastierista del gruppo – a fornire ispirazione per l’atteggiamento del Joker in “The Killing Joke”. Basta dare un’occhiata al videoclip della canzone “A New Day”. Da ricordare che Alan Moore, ai tempi, aveva frequentato quella scena musicale, collaborando coi Love and Rockets, nati dallo scioglimento dei Bauhaus.

9) Che in “The Killing Joke”, il Joker avesse deformato diversi aspetti del suo passato e delle sue origini – ricordate: lo one-shot è in continuity – viene svelato in una storyline del 2004 intitolata “PUSHBACK – RAPPRESAGLIA”, scritta dal misterioso sceneggiatore A.J. Lieberman, disegnata da Al Barrionuevo e inserita nella serie di effimera durata “BATMAN: GOTHAM KNIGHTS”, con cover di Lee Bermejo.

Qui il Joker spiega al PINGUINO che sua moglie era a conoscenza del fatto che avrebbe dovuto partecipare alla rapina allo stabilimento chimico dove – cadendo in un serbatoio di sostanze velenose – la sua pelle e i suoi capelli si sarebbero trasformati. Era stato lei a scongiurarlo di desistere, ma quando lui, convinto, aveva deciso di ritirarsi, i complici l’avevano rapita, costringendo il futuro Joker a partecipare al colpo. Dopo il fallimento della rapina e il tragico incidente del serbatoio, l’uomo era impazzito scoprendo che la moglie era morta nell’esplosione del palazzo in cui era tenuta prigioniera. La verità, tuttavia, era che la donna era stata uccisa con un colpo d’arma da fuoco da Oliver Hammet, un poliziotto corrotto. E involontario testimone dell’efferato omicidio era stato Edward Nigma, l’ Enigmista.

Noi qui sotto ve lo lasciamo scaricare per una versione dimostrativa, ma anche con la calda raccomandazione di comprare, se ancora non lo avete fatto, il fumetto in tutto il suo splendore.

(FUMETTI – ita) – Batman – The Killing Joke – DC

Qui invece, potete godere del fumetto recitato in lingua inglese.