Un pò di storia sui personaggi che popolano l’universo di Batman parte 4

BRUCE WAYNE

La prima apparizione dell’annoiato miliardario, in stanca conversazione con l’amico James Gordon, risale alle vignette di apertura de “Il Caso del Sindacato Chimico”, delineando subito la classica figura del ricco viziato in cerca di emozioni. Bruce ricalca in parte il Don Diego della Vega della saga di Zorro, ispirandosi al collega mascherato sia nei primi anni di carriera che nel dopo-Crisis, con accostamento dei characters del Year One (Anno Uno) di Frank Miller. Wayne si costruisce addosso la comoda parte di playboy nottambulo suggerita, con l’evoluzione più recente, da Alfred, il fido maggiordomo ex attore, al fine di coprire lo stretto legame con le apparizioni dell’Uomo Pipistrello, una parte che però il Batman moderno rifiuta, sviluppando, con la forzata solitudine del dopo Jason, una sorta di misoginia autolesionista. Le donne sono comunque parte della lunga vita del playboy Wayne a partire dall’insipida Julie Madison, eterna damigella in pericolo, alla bella Silver St. Cloud, che scopre negli anni ’70 la sua doppia vita, fino a Shondra Kinsolving, nera di pelle e predestinata ad una immeritata fine alla conclusione di “The Search”. Bruce ha solo un grande rivale, lo stesso Batman, in fondo il suo vero io, tanto che, sul mondo di Terra 2, dove si muovono gli eroi della Golden Age, è proprio l’Uomo Pipistrello ad impalmare Catwoman, unendo i rispettivi destini in un triste canto del cigno (entrambi moriranno nello sviluppo della loro saga: una uccisa accidentalmente a causa di un ricatto che la costringe ad indossare di nuovo il suo costume, l’altro sul campo, accanto agli amici della Justice Society, in un ultimo scontro per salvare la sua Gotham, minacciata dall’ennesimo criminale, in Adventure Comics n.462).

JSAGA

JSA GOLDEN AGE Play Press

Una breve nota anche per la prole, se vogliamo molto numerosa per un solitario; da Helena, figlia degli eventi narrati su Terra 2, che diverrà poi la prima Huntress per vendicare la madre, fino al bambino avuto da Talia, figlia di Ra’s Al Ghul (qui la nostra intervista con la doppiatrice del videogioco, del film di Nolan e di Wonder Woman), nella Graphic “Son of the Demon” che si colloca proprio nella nuova Continuity del personaggio, regalandoci in futuro il colpo di scena, Damian Wayne. Per quanto riguarda la doppia identità, lo svolgersi della narrazione evidenzierà presto l’incapacità di Bruce di sostenere la parte di giustiziere notturno e di capo di un notevole impero finanziario tanto che, nel n.511 di Detective Comics, lo sceneggiatore Gerry Conway pensa bene di farlo abdicare a favore dell’assistente ed amico Lucius Fox, al quale cede la poltrona di Capo Esecutivo della sua Fondazione e della Wayne Enterprises, evitando i primi danni fisici dovuti a mancanza di riposo. Tragico che proprio questo tentativo di semplificare la propria vita porti in seguito Bruce all’accusa di spionaggio nella sequenza di storie che vanno dal n.598 al 600 di Detective Comics (Blind Justice, del 1989, di Sam Hamm e Denys Cowan), una brutta storia da cui uscirà solo a prezzo della vita di uno dei suoi amici, rivelando nel contempo particolari del suo addestramento di gioventù, vissuto in un monastero tibetano. Batman è il risultato finale di una ricerca compiuta da Oriente a Occidente che termina nello stesso momento che il pipistrello sfonda la finestra davanti a lui. “Un pipistrello ecco! E’ come un presagio… Sarò un pipistrello…”. Con questa frase Bruce Wayne entra nella notte. Definitiva per lui l’interpretazione cinematografica di Tim Burton in “Batman” (1989), che fa del personaggio un immenso zero, almeno fino a quando il pesante costume non gli restituisce le sue vere sembianze di creatura del buio.

Batman – Il Ritorno il film del 1992

Tranne alcune rare eccezioni, i sequel non riescono a reggere il confronto con il primo film e finiscono per deludere lo spettatore (qui una retrospettiva dei film di Batman). Batman – Il Ritorno – è un eccezione ante litteram: innanzitutto non è un vero e proprio seguito ed inoltre è migliore. Il merito è senz’altro dello sceneggiatore, Daniel Waters – autore di Schegge di follia – e della produzione, affidata allo stesso Tim Burton e a Denise Di Novi – già sua collaboratrice in Edward mani di forbice. Superata quindi l’empasse di dover trasporre sullo schermo il personaggio, Burton ha trovato la libertà che gli era un po’ mancata nel primo film e ha saputo riprenderne gli elementi di successo, realizzando un ottimo film. Sembra però che i conti non tornino: Batman – Il Ritorno perde terreno rispetto al primo film. L’apertura faceva ben sperare: 45.687.711 dollari nel primo week-end e 141 milioni nelle prime quattro settimane, ma il record di 251 milioni raggiunto dal primo film (quinto nella classifica di tutti i tempi) ha cominciato ad allontanarsi già dalla terza settimana, quando la percentuale degli spettatori è scesa del 45%. Come volevasi dimostrare, pubblico e critica non vanno d’accordo. Anche se successivamente nel 2008, Batman – Il ritorno è risultato al 401º posto nella classifica dei 500 più grandi film di tutti i tempi pubblicata da Empire.

 

IL SOGGETTO

“Per me, Batman Il Ritorno, nasce dal perfetto intreccio di due storie” commenta Daniel Waters. “Da un lato c’è Batman contro il Pinguino; dall’altro, c’è tutta la vicenda che vede protagonisti Batman/Bruce e Catwoman/Selina. E la trama secondaria affronta comunque determinati argomenti ed elementi – il sesso e desiderio, l’amore e il romanticismo, così come la sfera comica – in modo tutt’altro che banale”. Lineare e semplice, la trama di questo Batman – Il Ritorno ruota infatti su Catwoman e il Pinguino. E non poteva essere altrimenti dato che Batman esiste solo come elemento stabilizzante. Mentre, però, nel primo film l’uomo pipistrello finisce per lasciare la scena al Joker, magistralmente interpretato da Jack Nicholson, questa volta Batman rimane il prota-gonista, nonostante appaia sullo schermo meno degli altri personaggi. Le sue entrate non sono meno grandiose, ma molto meno pacchiane. Trattandosi di un colossal e di un film fantastico, la trama non poteva che essere quella classica, ma questo Batman -Il Ritorno evita l’errore del primo film e riesce a dare al finale, per quanto scontato, un suo svolgimento naturale e soprattutto cre-dibile. Il Joker, che con un proiettile sparato dalla sua pistola, per quanto a canna “lunghissima”, abbatte il Bat-aereo è se non altro grottesco. Per non parlare poi del corpo a corpo finale che è assolutamente inverosimile, soprattutto se consideriamo che è una situazione che esula dal modus operandi del Joker. Qui potete scaricare un articolo dedicato al film tratto dal settimanale TV Sorrisi e Canzoni del 30 Agosto 1992.

I PERSONAGGI

Sebbene la scelta di Michael Keaton sia stata contestata fin dall’uscita del primo film, questo attore interpreta la parte di Bruce Wayne/Batman in maniera perfetta. Keaton con il suo aspetto un po’ bonario — anche se effettivamente lontano dal personaggio dei fumetti — contribuisce infatti ad aumentare il contrasto tra i due aspetti della personalità di Wayne e Batman, il solare playboy miliardario e l’oscuro vigilante, dando maggiore credibilità ad un personaggio umano, divertente, ma al tempo stesso capace di in-cutere paura. “Il nostro Batman non è un alieno dotato di poteri speciali…” dice Tim Burton, “…sarebbe stato molto facile scegliere il classico culturista dalla mascella quadrata […] Nel film appare chiaro che l’uniforme di Batman nasconde un uomo dalle condizioni fisiche perfette, esperto nel corpo a corpo, ma che comunque rimane pur sempre un uomo come tutti gli altri.”

Il ruolo più ambito di questo film è stato però quello di Catwoman “…era senz’altro una delle mie eroine preferite da bambina” racconta Michelle Pfeiffer. “Quando guardavo Batman in TV, non vedevo l’ora che arrivasse e le sue apparizioni erano sempre troppo brevi per me. Credo che Catwoman abbia davvero infranto tutti gli stereotipi femminili. Mi sembrava un personaggio sia sconvolgente che proibito.”

Anche Danny De Vito riesce ad entrare perfettamente nel personaggio e, a detta di Tim Burton “[De Vito] ha portato alla luce l’uomo nascosto nel Pinguino e il Pinguino nascosto nell’uomo”.

Batman – Il ritorno (Batman Returns) film del 1992 – Danny DeVito è Oswald Cobblepot/Pinguino

L’assenza di Jack Nicholson, che tanto aveva dato al primo film, ha finito per non influire più di tanto. Il Joker possiede senz’altro un tratto psicologico più interessante, ma la presenza di ben tre cattivi, Catwoman, Il Pinguino e Max Schreck, una trama più solida e soprattutto alcune trovate narrative, non danno il tempo allo spettatore di accorgersi della mancanza del ghigno satanico di Nicholson. A parte il commissario Jim Gordon – limitato al ruolo di comparsa -, anche i personaggi comprimari vengono ripresi adeguatamente, primo fra tutti Alfred, interpretato da Michael Gough.

SCENOGRAFIE, EFFETTI SPECIALI, COSTUMI, ETC. ETC.

Suicidatosi durante le riprese del film, Anton Furst – scenografo del primo Batman – è stato sostituito da Bo Welch. Questi ha saputo mantenere intatte le atmosfere cupe del primo film, creando una Gotham City del tutto originale. Opprimente, tetra e forte-mente claustrofobica, la New York del Cavaliere Oscuro non viene mai rappresentata nella sua totalità, consentendo così allo spettatore di far uso della propria immaginazione per completarne l’insieme. L’inizio del film è grandioso: il percorso del cesto del neonato pinguino, le musiche di Danny Elfman, le riprese di Burton, la visione delle fogne di Gotham, sono il preludio di un film che deve molto alle atmosfere e alla fotografia. I gadgets, tra cui il Bat-boomerang programmabile, la Batmobile che si trasforma in Bat-missile e il Bat-motoscafo, sono realizzati talmente bene che riescono ad essere credibili, esaltando il pubblico più giovane senza deludere quello più smaliziato. L’Artic World, ossia il covo del Pinguino, è il padiglione acquatico di uno zoo abbandonato e in rovina e l’esercito di pinguini è altrettanto suggestivo e realistico. Gli elementi visivi, dai costumi alla ricostruzione dei tetti di Gotham e le scene d’azione, dall’ingresso del Bat-motoscafo alla fuga del Pinguino sull’ombrellicottero, contribuiscono a dare a Batman Il Ritorno una spettacolarità degna di un colossal. Aggiungete battute e scene mozzafiato – che evitiamo di raccontarvi, per non guastarvi la visione – e otterrete un ottimo film, che, come dicevamo in apertura, rappresenta l’unico caso in cui il seguito sia stato migliore del primo. Qui potete vedere il dietro le quinte del film.

Batman, 50 anni fa il primo film

Era il 1966 quando uscì la pellicola tratta dalla popolare serie televisiva omonima

Era il 1966 quando uscì il primo film su Batman. Compie così 50 anni la pellicola d’esordio sull’uomo pipistrello (qui vi racconto la storia tra Batman e il grande schermo).
Il film sul supereroe della DC Comics, il cui regista era Leslie H. Martinson, fu tratto dalla popolare serie televisiva omonima, e fu il primo lungometraggio per il cinema sul personaggio.
Batman passa dai fumetti al grande schermo muovendosi in mezzo a trucchi di un certo effetto. Facendosi accompagnare come di consueto dal fedele Robin, salva alcune personalità politiche Usa dai loschi progetti di quattro supercriminali.
Era il 1989 quando Tim Burton firmava Batman, pellicola dal tocco inconfondibile del regista visionario e con uno strepitoso Michael Keaton nel ruolo dell’eroe mascherato. Suo antagonista un Joker reso indimenticabile da Jack Nicholson. E’ di nuovo Michael Keaton ad interpretare nel 1992 l’uomo pipistrello, sempre diretto da Tim Burton in Batman – Il Ritorno, una nuova sensazionale avventura che si conferma un grande successo al botteghino.
E’ il 1995, quando in Batman Forever l’affascinante Val Kilmer si trasforma nell’uomo-pipistrello in coppia con il piu’ giovane assistente Robin (Chris O’DOnnel) diretto da Joel Schumacher, regista anche del successivo Batman & Robin con George Clooney nei panni del supereroe.
E’ Batman Begins a rivoluzionare nel 2005 la stesura della trama delle pellicole precedenti: il regista Christopher Nolan scelse Christian Bale per il ruolo principale e Nolan lo fa muovere in un’atmosfera cupa ma mai troppo carica facendo vivere l’eroe con un nuovo slancio e una ambiguita’ psicologica particolarmente ricercata. La singolarità che vedete qui sotto è una una VHS in formato NTSC che contiene una serie di rarità televisive a cui hanno partecipato tutti gli attori degli anni 60 autografata dalla bravissima Yvonne Craig che interpretava Batgirl.
Una VHS contenente tante rarità della vecchia serie televisiva degli anni 60.

Una VHS contenente tante rarità della vecchia serie televisiva degli anni 60.

LE BREVI SCHEDE DEI FILM
Nel 1989, diretto da Tim Burton, arriva Batman, in cui il ruolo di Bruce Wayne è affidato a Michael Keaton. Tra i più acerrimi nemici di Batman, c’è Joker, interpretato in questa pellicola da Jack Nicholson. E poi Kim Basinger. Sempre a firma di Tim Burton è il sequel Batman – Il ritorno del 1992: Michael Keaton nei panni dell’eroe mascherato, mentre Danny DeVito in quelli di Pinguino e Michelle Pfeiffer che e’ l’intrigante Catwoman.
Toccherà a Val Kilmer nel 1995 a interpretare il supereroe di Gotham City nel film di Joel Schumacher Batman Forever.
Passano due anni e la saga continua, questa volta con George Clooney che nel 1997, sempre a firma Joel Schumacher, è il protagonista di Batman & Robin: il fedele amico dell’uomo pipistrello è Chris O’Donnell. E c’è anche Uma Thurman in versione Poison Ivy e Mr. Freeze-Arnold Schwarzenegger.
Poi arriva Christopher Nolan e porta sul grande schermo, nel 2005, Batman Begins con Christian Bale che racconta come Bruce Wayne è diventato Batman. Si tratta del primo episodio del reboot della saga diretto da Nolan e che vede insieme a Bale anche Katie Holmes e il premio Oscar Morgan Freeman.
Sempre opera di Nolan i due successivi film: Il cavaliere oscuro (2008) e Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012).
L’ultimo è Batman V Superman: Dawn of Justice, il film di Zack Snyder, uscito nel marzo scorso, con Ben Affleck/Batman e Henry Cavill/Superman, oltre al cameo in Suicide Squad.

Bella Pfeiffer

LOS ANGELES. Un uomo e una donna divorziati, lei architetto, lui giornalista, arrivano troppo tardi al traghetto che deve portarli in città e si ritrovano con i loro rispettivi bambini nel corso di una giornata molto importante per le loro vite professionali. Scambiano per errore i loro cellulari, si ignorano, si detestano, imparano a capirsi e poi… Beh, ciò che accade dopo è facilmente prevedibile. E’ la trama di Un giorno per caso, che trae ispirazione dalla Costola di Adamo con Spencer Tracy e Katharine Hepburn, in cui lui è George Clooney (vedi qui), il protagonista di E. R., che tra un paio di mesi sarà sugli schermi d’America con la mantella di Batman. Lei è invece Michelle Pfeiffer, che in Batman il ritorno era Catwoman. E che, a 39 anni e con due figli, resta non solo una delle bellezze classiche di Hollywood, ma anche una delle sue attrici più varie e compiute, con film che vanno appunto da Batman a I favolosi Baker, da Scarface a Up close and personal, da L’età dell’innocenza a Pensieri pericolosi. Un filo di trucco, un tailleur- pantaloni Armani nero con camicia a righe, l’abbiamo intervistata. Come ex Catwoman, ha dato consigli a Clooney? George non ha bisogno di molti consigli, ma gli ho suggerito di farsi fare un piccolo buco strategico nel vestito. Ricordo: per andare al bagno passava un’ora. E’ vero che Clooney ha scommesso con lei 10 mila dollari sul fatto che lui non avrà mai bambini? E’ vero e sono sicura che li vincerò. Parla troppo di questo argomento per poter venire preso sul serio. Uno dei temi affrontati dal film è la questione delle donne in carriera. Pensa che le donne contemporanee siano soggette a troppe pressioni? Personalmente, il mio problema è quello di essere capace di delegare ad altri. In generale, mi pare invece che adesso ci si aspetta dalle donne che inseguano una carriera senza rinunciare allo stesso tempo ai figli e alla casa. Clooney è impegnato in una campagna contro la stampa scandalistica. Lo appoggia? A dir la verità non ho il suo tipo di problemi. Sono una mamma sposata e la mia vita deve essere molto meno interessante della sua. Ma sono con George. Come persone celebri, il nostro diritto alla privacy è stato completamente portato via. Presto la vedremo in un altro film, A Thousand Acres, a fianco di Jessica Lange. E’ stato il film più difficile che ho mai fatto. Non so perché ho accettato quel ruolo, spesso scelgo così, su una base semplicemente emotiva. Ha toccato molto la mia vita e poi mi ha dato l’opportunità di lavorare con Jessica Lange. Recitare con lei è un po’ come partecipare a una danza.

Tratto da “Specchio della Stampa” del 06/04/1997

Michelle Pfeiffer interpreta Catwoman nel film Batman il ritorno

Michelle Pfeiffer interpreta Catwoman nel film Batman il ritorno