Telefilm DC Comics e dintorni

Viviamo in un periodo meraviglioso per noi appassionati di fumetti, specie quelli supereroistici. Gli anni duemila sono stati definiti una seconda età dell’oro per il genere e l’eccezionale movimento prodotto attorno al fenomeno di massa come l’universo cinematografico nascente DC Comics che ha creato un’ondata crescente di nuovi fans, spingendo le case di produzione a premere l’acceleratore e sfruttare sempre più questo franchise relativamente nuovo, ma esploso con incredibile rapidità.

Il successo di serie come Arrow e The Flash – capostipiti dell’universo CW cui si aggiungono sempre più personaggi e produzioni, come Legends of Tomorrow, Constantine, il comico Powerless – passando per Gotham e Supergirl, che esplorano da punti di vista inediti il mondo dei due supereroi più famosi al mondo, Batman e Superman, è assolutamente innegabile.

Alla luce di questi fatti, è difficile pensare ai precedenti esperimenti più o meno riusciti. Negli scorsi anni, il mondo supereroico DC Comics era visto come qualcosa da relegare ai cartoni per bambini e ragazzi, e ne abbiamo eccellenze in Batman: The Animated Series, animata dal maestro Bruce Timm, da cui venne poi Superman: The Animated Series. Sul campo del live action, ci sono state serie che hanno comunque creato un background: a partire dal serial cinematografico Batman del 1943 interpretato da Lewis Wilson, Le avventure di Superman del 1952 interpretato dall’attore George Reeves, Batman la serie tv del 1966 interpretata da Adam West e Burt Ward (la cui serie prosegue attualmente nei fumetti), Il Calabrone Verde del 1966, Wonder Woman interpretata dalla bellissima Linda Carter, Superboy la serie del 1988, The Flash del 1990, Le avventure di Lois e Clark del 1993, Smallville andata in onda dal 2001 al 2011, Birds of Prey del 2002.

Questo breve articolo è solo per inaugurare la nuova Categoria che ho aperto per questo blog dedicata al mondo dei Telefilm DC Comics e di quei serial che la lambiscono. Fatemi sapere cosa ne pensate.

La prossima volta parleremo di…

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Convergence

Dopo soli quattro anni dal reboot del più longevo universo fumettistico, la DC Comics ha chiuso la linea The New 52 e a marzo 2015 ha concluso ulteriori 13 titoli delle serie regolari mensili a cui si aggiunge la cancellazione delle tre serie a periodicità settimanale, cioè The New 52: Future’s End, Earth 2: World’s End e Batman Eternal.
La miniserie Convergence, come nella tradizione degli eventi editoriali denominati Crisis, porta una minaccia che sconvolge il multiverso DC. Questa è la sua sinossi ufficiale:

Dove vanno i mondi quando muoiono?
Terremoti si avvertono in tutto il Multiverso, Superman è perduto dopo gli eventi di Doomed, e poi c’è World’s End: tutto questo convergerà nel momento nel quale l’intera storia dell’Universo DC sarà raccontata da una diversa prospettiva, quella di un dio folle e del suo arrogante figlio.
La più grande storia della DC avrà, letteralmente, legami con ogni altra storia raccontata in precedenza: e inizia ora.
Kingdom Come, Red Son, la Justice League del Selvaggio West, Capitan Carrot e la Zoo Crew: tutti i mondi che riuscite a ricordare li troverete su Telos.
Ogni cosa ha importanza. Ogni storia conta.

Convergence DC Comics

Con Convergence si assiste ad un nuovo rilancio dell’universo DC che da sempre è noto per le sue 52 terre parallele. Convergence riporta “in vita” personaggi molto cari a noi fan, i quali hanno l’opportunità di incontrarli ancora una volta non solo nella saga principale, ma anche nei tie-in che fanno da contorno.
In Convergence sono presenti le 4 grandi ere che hanno fatto la storia della DC: Crisi sulle Terre Infinite, Ora Zero, Crisi Infinita, Flashpoint ed inoltre ci sono anche personaggi provenienti da altri mondi ed altre linee temporali.
In questo mega evento, creato dalla frattura del multiverso DC Comics da parte di Brainiac, i vari universi del pre e post-Flashpoint si incontrano per dare vita ad uno scontro tra due generazioni di personaggi. Si assiste ad una vera e propria battaglia tra eroi che, dopo il ristabilito equilibrio tra le timeline faticosamente raggiunto dal velocista scarlatto in Flashpoint, si ritrovano uno contro l’altro in un tripudio di situazioni che si rifanno ad un episodio avvenuto un anno prima della caduta del “dome” (la cupola),  con conseguente invasione dei personaggi degli altri multiversi imprigionati da Brainiac. Ma andiamo con ordine.
Partiamo da Superman che, scritta da Dan Jurgens e disegnata dall’autore con il contributo di Lee Weeks e Norm Rapmund, ha una storia incentrata sul rapporto tra Superman (classico) e Lois Lane, incinta del figlio di Kal-El/Clark Kent. La trama è molto interessante e vede il supereroe più veloce della luce fronteggiare una “nuova e misteriosa minaccia” proveniente dall’esterno.
The Atom, tra i protagonisti del pre-Flashpoint, ha una miniserie che sarà scritta da Tom Peyer e disegnata da Steve Yeowell e Andy Owens. Ray Palmer, dopo aver scoperto che Ryan Choi è ancora vivo, si ricongiungerà con il quarto Atom per dare la caccia a Deathstroke, responsabile della presunta morte del personaggio. Ma questo scontro sarà bloccato dall’arrivo degli Estremisti (un gruppo di supercriminali), che interrompono il combattimento al suo culmine.
Batgirl scritta da Alisa Kwitney con i disegni di Rick Leonardi e Mark Pennington, qui è la Stephanie Brown (famosa per aver esordito come Spoiler e poi nel corso del tempo aver vestito anche i panni di Robin). Ma pare proprio che, dopo un anno di pausa, la Brown sia indecisa se rivestire o meno i panni di Batgirl. Cambierà subito idea quando Red Robin e Nightwing la richiameranno in servizio perché, mentre Stephanie si godeva quella che dovrebbe essere la vita di una normalissima ragazza, i Gorilla Grodd (gorilla telepatico super intelligente con il potere di controllare le menti altrui) e Catman (un atleta di livello più che olimpico e un eccezionale combattente corpo a corpo) dell’universo di Flashpoint attaccheranno il suo mondo, dando parecchio filo da torcere ai nostri eroi.
Un unico racconto per Nightwing e Oracolo, la cui storia scritta da Gail Simone con i disegni di Jan Duursema e Dan Parsons. In questa miniserie Dick Grayson e Barbara Gordon iniziano a pensare a quella che potrebbe essere una nuova vita insieme da sposati e la cosa, per entrambi gli eroi, sembra essere la soluzione migliore. Tutto cambia quando Hawkman e Hawkwoman versione Flashpoint fanno la loro mossa, mettendo a rischio lo sposalizio tra i nostri due beniamini.
Tony Bedard, Tom Grummett e Sean Parsons narrano le gesta di Wallace Rudolph “Wally” West più noto come Wally West e della sua famiglia in Speed Force, testata dedicata al Flash del pre-New 52. Separati da Linda (moglie di Wally e madre dei due gemelli Jai e Iris), Flash e i suoi figli dovranno vedersela con Wonder Woman che si dimostra decisamente poco amichevole nei loro confronti.
La storia di Titans è miniserie scritta da Fabian Nicieza e disegnata da Ron Wagner e Jose Marzan: Starfire (principessa extraterrestre proveniente dal pianeta Tamaran) e Donna Hinckley Stacy Troy ovvero Donna Troy (che nel corso della sua carriera supereroistica ha assunto le identità di Wonder Girl, Troia, una Stella Scura e Wonder Woman) cercano di riportare alla ragione Roy “Arsenal” Harper che, dopo aver perso il figlio oltre che un braccio, si ritrova nella delicata situazione di dover scegliere e decidere tra il bene del suo team e la possibilità di resuscitare il suo ragazzo. Quale soluzione adotterà il buon Roy?

Il gruppo della Justice League, testata che scritta da Frank Tieri con i disegni di Vicente Cifuentes, un semplice ed innocente visita di Supergirl, Zatanna e Jade alla loro amica Jesse Quick (il cui alter ego è Jesse Chambers) diventa uno scontro contro l’attacco improvviso dell’Aquaman dell’universo di Flashpoint. E sarà proprio una delle supereroine a capire che la loro vita è legata indissolubilmente al volere del supervillain, creato da Otto Binder e Al Plastino, Braniac.

Il mitico Greg Rucka insieme al disegnatore Cully Hamner, ci racconta quello che succede nella miniserie Question, il supereroe creato da Steve Ditko nel 1967. Il nostro eroe sembra acqusito qualcosa di Due Facce che, trovatosi faccia a faccia con un Harvey Dent proveniente da un altro mondo, sarà qui aiutato da Renee “Question” Montoya, la quale in 52 aveva già assunto l’identità di Question. Come si comporteranno due persone come Dent e il detective Montoya? Che tipo di collaborazione sarà? Cosa unirà questa particolare alleanza?

Anche lei prossima al debutto cinematografico quest’anno, con Suicide Squad, Harley Quinn, pur non avendo mai avuto un ruolo fondamentale nelle vicende dell’universo pre-New 52, è qui protagonista di una miniserie scritta da Steve Pugh e disegnata da Phil Winslade e John Dell. La dottoressa Quinn, accompagnata dalle Sirene di Gotham, amiche di sempre Catwoman e Poison Ivy, dovrà fronteggiare la minaccia di Captain Carrot, personaggio creato da Roy Thomas e Scott Shaw.

La storia di Batman & Robin scritta da Ron Marz con l’ausilio dei disegnatori Denys Cowan e Klaus Janson è incentrata sulla lotta tra i due e Red Hood, ma il gruppo di Estremisti bloccherà nuovamente l’emozionante battaglia.

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Batman and the Outsiders, miniserie scritta da Marc Andreyko con disegni di Carlos D’Anda e colori di Gabe Eltaeb. Scopriamo che i membri degli Outsiders, dopo un anno nella “cupola” (“dome”), hanno deciso di prendere ognuno la propria strada, ma quando O.M.A.C. (chi non ricorda progetto O.M.A.C.?) decide di fare la propria mossa, i nostri si riuniranno a Batman per sconfiggere (osrei dire ancora una volta) il supercomputer.

Adventures of Superman, testata affidata all’autore Marv Wolfman e agli artisti Roberto Viacava e Andy Owens e Sotocolor nelle vesti di colorista ci racconta di Superman e Supergirl che stanno cercando di scappare dalla città/prigione di Braniac attraverso la Zona Fantasma, ma entreranno qui in un nuovo quadrante della dimensione parallela scoperta da Jor-El. L’emozione di questa nuova scoperta, che dovrebbe essere un vanto per Kal-El, viene subito stroncata da una rivelazione shockante…se Supergirl tornerà nella dimensione d’origine potrebbe morire.

Wonder Woman che, affidata alla narrazione carica di colpi di scena di Larry Hama (autore) e alle matite di Josh Middleton (artista e colorista d’eccezione), vive un dramma senza pari in cui resta coinvolto il suo amato Steve Trevor che, per salvare quella che poi diventerà la sua compagna ufficiale (Etta Candy), si tuffa nella frattura del multiverso per sottrarre la donna dalle grinfie dei vampiri della Red Rain!

Dan Abnett (autore), Federico Dallocchio (disegnatore) e Veronica Gandini (colorista) ci narrano cosa è successo a Flash che, intrappolato a Gotham City dopo gli eventi del “Domesday”, servirà la città di Batman come supereroe a tempo pieno. Ma la frattura porta qualche problema anche per lui che, in un confronto decisamente duro per il Velocista Scarlatto, si trova a fare i conti con un nemico dell’Universo Tangente che sembra avere le capacità necessarie per batterlo.

Superboy and the Legion of Super-Heroes, la miniserie scritta da Stuart Moore con disegni di Gus Storms e Mark Farmer (e colori di John Rauch). Il disastro provocato da Braniac 5 hanno messo in seria difficoltà il povero Superboy che, nel tentativo di frenare la pazzia del supervillain cervellone intergalattico, deve provare a tenere unita la squadra prima dell’arrivo di una nuova minaccia proveniente dal mondo esterno. Una minaccia che si paleserà presto sotto la bandiera degli Atomic Knights, supergruppo del futuro inventato da John Broome e Murphy Anderson nel lontano 1960.

David Gallaher (autore), Steve Ellis (disegnatore), Ande Parks (disegnatore) e Hi-Fi (colorista) si addentrano nei meandri delle strade di Gotham City, dei Green Lantern Corps, sentinelle intergalattiche che vivono un momento non molto felice per i propri canoni. Hal è stato riassegnato ad altri compiti, John è impegnato in faccende misteriose e Guy è troppo stanco, oltre che arrabbiato per tornare a solcare il cielo blu, ma i tre dovranno ritrovare in loro la speranza che fa brillare gli Anelli del Potere, perché una nuova insidia incombe nella pericolosa Gotham City…ed è una minaccia che rischia di annientare anche loro.

In Convergence anche la Justice League America, tra cui Elongated Man ed altri eroi del supergruppo, occupano un suo spazio, il cui racconto è curato dall’autore Fabian Nicieza, il disegnatore ChrisCross e il colorista Snakebite Cortez. Visto che il suo mondo è mutato in un “minuscolo spazio vitale” (cit. Aladdin), l’allungabile Elongated Man configura la sua individuale squadra di supereroi che, avendo base in quel di Detroit, assume momentaneamente il nome di Detroit Justice League. Ma quando sei parte integrante di un gruppo come la JLA, le minacce che devi contrastare vanno ben oltre il territorio del cuore commerciale ed economico del Michigan.

Hawkman e Hawkgirl porteranno il conflitto sulle terre di Kamandi, in una narrazione scritta da Jeff Parker con disegni di Tim Truman e Enrique Alcatena, con il contributo del colorista John Kalisz. Incessantemente in lotta contro entità mistiche, ascetiche, spirituali ed arcane, Hawkman e la sua compagna Hawkgirl combattono contro l’insidia minacciosa composta dai rat-men e bat-men, esseri umanizzati che scenderanno da Kamandi per impadronirsi del limitato mondo racchiuso da Braniac.

New Teen Titans, la miniserie viene affidata all’autore Marv Wolfman che, per l’occasione, è stato spalleggiato da un team di disegnatori e coloristi composto da Nicola Scott, Marc Deering e Jeromy Cox. I giovani Titans appaiono un gruppo più solido ed unito che mai, dimostrandosi molto più adatti di tanti supereroi ben più blasonati, i nostri se la dovranno vedere con la Doom Patrol dell’Universo Tangente, in un combattimento senza esclusione di colpi.

CHECKLIST PER LEGGERE PIU’ AGEVOLMENTE CONVERGENCE

Convergence 1 [Convergence 0-2]

  • Batman Day Special [Convergence: Batman e Robin 1-2]
  • Convergence 2 [Convergence 2-4]
  • Batman 43 [Convergence Batman: Shadow of the Bat 1-2 + Convergence: Batman And The Outsiders]
  • Justice League 43 [Convergence: Justice League 1-2]
  • Justice League America 24 [Convergence: Justice League America 1]
  • Flash\Wonder Woman 25 [Convergence: Flash 1 + Convergence: Wonder Woman 1]
  • Giovani Titani\Cappuccio Rosso 19 [Convergence: The Titans 1]
  • Convergence 3 [Convergence 4-6]
  • Freccia Verde 0 [Convergence: Green Arrow 1-2]
  • Superman 44 [Convergence Action Comics: 1-2]
  • Batman 44 [Convergence Detective Comics: 1-2 +Convergence Batman and The Outsiders 2]
  • Justice League America 25 [Convergence: Justice League America 2]
  • Justice League 44 [Convergence: Justice League International 1-2 + Convergence: Shazam 1]
  • Catwoman 12 [Convergence: Catwoman 1-2 + Convergence: Nightwing\Oracle 1-2]
  • Lanterna Verde 44 [Convergence: Green Lantern Parallax 1-2]
  • Lanterna Verde Presenta: Sinestro 13 [Convergence: Green Lantern Corps 1-2]
  • Flash Wonder \ Woman 26 [Convergence Flash 2+convergence Wonder woman 2]
  • Dark universe 32 [Convergence: Swamp Thing 1-2 + Convergence: Question 1-2]
  • Giovani Titani\Cappuccio Rosso [Convergence: The Titans 2 + Convergence: The New Titans 1-2]
  • Flash RW Point Christmas Special [Convergence: Speed Force 1-2]
  • Batman Il Cavaliere Oscuro 38 [Convergence: Harley Quinn 1-2]
  • Convergence 4 [Convergence 7-8]

La mappa speciale per leggere meglio CONVERGENCE

Se non avete questa saga, vi consigliamo, prima di comprarla di leggere qualcosa qui.

Convergence, la mappa per facilitare la lettura.

Convergence, la mappa per facilitare la lettura.

La presentazione del libro a Lucca Comics 2012!

Comunicato stampa

È il 4 Novembre 2012, l’ultimo giorno di Lucca Comics, e come tante cose, la nostra presentazione è stata inserita sul finale, quasi a voler simboleggiare la chiusura dell’ennesima grande fiera dedicata ai comics che se ne va. L’attesa è tanta, io (Alessandro Liguori) e il mio amico, Gianmarco Lovari siamo in trepida attesa per la presentazione di un libro che va a celebrare i vent’anni del nostro celebre eroe, il Batman dei cartoni animati del 1992.
L’incontro è fissato per le 11:00 alla Sala dell’Oro della Camera di Commercio, ma noi, insieme al nostro carissimo amico Stefano Avvisati (redattore della cartella stampa, della quarta di copertina, delle note a margine del libro, curatore dei rapporti di scelta dei disegnatori della copertina, nonché fotografo e cameraman ufficiale), siamo già sul posto alle 09:30. Cominciamo subito a prendere contatti con la gente per vedere il riscontro di pubblico che ci sarebbe stato durante la conferenza.
Ammetto che l’attesa era veramente tanta, erano ormai cinque anni che ci preparavamo per far uscire questo libro e alla fine ce l’avevamo fatta.
Davanti all’ingresso della Camera di Commercio di Lucca riusciamo a dichiarare qualcosa agli occhi di una telecamera che ci seguiva e poi, finalmente, alle ore 10:30, le porte si aprono. Si può cominciare a montare il tutto per una giornata che sarebbe stata davvero indimenticabile. Io, Gianmarco e Stefano cominciamo a mettere tutto in ordine e nel frattempo ci raggiunge anche la bravissima Daniela Di Matteo, artista che ci ha omaggiato disegnando la copertina del libro che sarebbe di lì a breve presentato al grande pubblico di Lucca.
Arrivano le prime persone e cominciano a sedersi, pronte per gustarsi anche loro una belle presentazione.

Sorpresa delle sorprese, si presenta il fotografo ufficiale di Lucca Comics and Games mandato dal Sindaco della fiera ed inizia a scattare tante fotografie durante la presentazione del libro.

Sono ormai le 11:00 è ora di cominciare sul serio.
Veniamo presentati e Gianmarco inizia a fare qualche accenno sul libro. Successivamente lascia la parola ad Alessandro che, dopo una frase di rito, fa partire un bel filmato per omaggiare la serie.
Il tempo passa e le domande non tardano arrivare tra il pubblico che, con il passare dei minuti, aveva quasi riempito la sala. Io e Gianmarco abbiamo risposto a tutto e, mentre un altro appassionato ci stava formulando un’altra domanda, c’è stata una delle più belle sorprese che potessimo aspettarci.
Sono arrivati i Gotham Shadows!!!

Il fan club dei Gotham Shadows

Batman, Catwoman, Spaventapasseri, Due Facce, Joker e Harley Quinn sono entrati in sala e hanno fatto da cornice per la conferenza. Alla fine delle domande, io e Gianmarco abbiamo dato loro qualche minuto per presentare il loro gruppo che è stato veramente apprezzato con molti di applausi.

Alle 11:55 la conferenza è giunta al termine e, dopo aver ringraziato tutti, abbiamo sostato fuori la sala chiedendo al gentile staff ospitante la disponibilità di utilizzare una scrivania per lasciare al pubblico qualche sketch disegnato da Daniela Di Matteo.
La cortesia dello staff di Lucca Comics and Games è stata veramente splendida e cogliamo l’occasione per ringraziarli ancora una volta.

I ragazzi chiedono gli sketch a Daniela Di Matteo

È stata una giornata davvero unica che non scorderemo mai.

Alessandro Liguori e…Batman

Anche DC LEAGUERS ha recensito il nostro libro: cliccate qui.

Alessandro Liguori

Una Kia Optima per il Cavaliere Oscuro!


TEMPI MODERNI Una volta erano Lincoln fiammanti, Chevrolet 350 customizzate “in caverna”, o avveniristici incroci tra una Lamborghini e una Hummer. Adesso, invece, Batman se ne va in giro su una Kia Optima. Merito dei progressi -indiscutibili – delle berline coreane o colpa della crisi che non risparmia nessuno, manco i supereroi? Giudicatelo voi. L’importante è che la missione della Batmobile, allora coma oggi, sia rimasta la stessa: fare del bene all’umanità.

ONE-OFF Essendo un esemplare unico, non si può acquistare e, per il momento, non andrà nemmeno all’asta, la Optima pipistrellata. Ma per diversi giorni farà bella mostra di sé al Time Warner Center di New York, dando comunque il proprio contributo a una campagna di sensibilizzazione per combattere la fame nel Corno d’Africa. “We Can Be Eroes” è il motto, citando ad hoc il Duca Bianco; e così il supereroe, chiamato in causa da un accordo tra la Kia e la DC Entertainment – che potrebbe dare vita ad ulteriori allestimenti ispirati ai fumetti- ha deciso di rinnovare il garage.

LUCE GIALLA Fatta salva la riconoscibilità del modello da cui trae origine, una Kia Optima SX Limited, anche questa batmobile ha ben poco di serie. Niente razzi o speroni che spuntano dalle ruote, ma una tuta nera cucita su misura cui non mancano appendici aerodinamiche e personalizzazioni, su tutte la mascherina fatta ad ali di pipistrello. Manco a dirlo, è gialla la luce proiettata dai fari, per lanciare il bat-segnale al commissario Gordon (e a tutti i passanti).

PELLE NERA Cerchi da 20” dedicati, freni a disco gialli griffati K-Sport e un impianto di scarico dal rombo ben più minaccioso rispetto a quello di serie completano l’allestimento esterno. Dentro, poi, la Optima di Batman monta sedili rigorosamente rivestiti in pelle nera e muniti di un piccolo monitor integrato al poggiatesta dedicato al confort dei passeggeri posteriori. Quanto al guidatore, Bruce Wayne, lui la guardia non l’abbassa mai, e i ferri del mestiere se li porta anche in ufficio: una tuta da uomo pipistrello nel bagagliaio e una manciata di stelline ninja nel portaguanti.

Articolo di Luca Cereda

Paul Thomas Anderson parla della trilogia di Batman di Nolan

Qualche giorno fa, è stato Sam Mendes, regista di 007 – Skyfall, a lodare pubblicamente il Batman di Christopher Nolan, sottolineando come Il Cavaliere Oscuro sia stato di fondamentale importanza tanto per il cinema nel suo complesso quanto per il suo approccio verso l’ultimo Bond movie.

A questo attestato di stima, se ne aggiunge ora un altro, altrettanto di prestigio.

In una sessione di Botta&Risposta avvenuta dopo una proiezione di The Master in Australia, anche Paul Thomas Anderson, l’acclamato regista di Boogie Nights e Il Petroliere, ha pubblicamente lodato l’operato di Christopher Nolan:

Non mi hanno mai seriamente chiesto di dirigere un grosso tentpole. Guardiamo a quello che Christopher Nolan è riuscito a fare con Batman. Si è trattato dell’incontro ideale fra le più elevati doti artistiche e quel tipo di commerciabilità e appeal capace di attirare un grandissimo numero di persone. Chiunque vorrebbe una cosa come questa per il proprio film. E’ abbastanza senza precedenti e non vengono a chiedermi di fare cose come queste. E questo è bene.

Chissà che Anderson non possa un giorno ricevere un’offerta del genere dalla Warner? D’altronde la major ha dimostrato un notevole coraggio quando ha affidato a Nolan, regista che prima di Batman Begins era alquanto distante dal mondo dei blockbuster, il compito di rilanciare le avventure cinematografiche dell’Uomo Pipistrello, quindi non è detto che la storia non possa ripetersi.

Staremo a vedere cosa ci riserverà il futuro…

Redatto da Andrea Bedeschi

Le location di Batman (1989) – Film locations for Batman (1989)

Terzo appuntamento con le location dei film di Batman…

La Gotham City di Tim Burton si può intendere come una New York da incubo, anche se effettivamente è stata ricreata in Inghilterra.
In particolare, la maggior parte della pellicola è stata girata nei famosi Pinewood Studio.

Wayne Manor, però, è vera, ed è una fusione di due edifici. L’esterno è del Knebworth House, una casa padronale gotica appartenuta alla famiglia Tudor , situata a 28 km a nord di Londra.
Sono stati forniti anche lugubri palazzi gotici, tra gli altri, dal palazzo utilizzato da Ingrid Bergman nel film “Anastasia”, dove vinse un Premio Oscar, poi da Ken Russell nel film “Lair of the White Worm” (con la comparsa del celebre Hugh Grant), e infine in un’altra pellicola dove compare lo stesso Alfred del film, l’attore Michael Gough.
Gli interni di Wayne Manor sono della Hatfield House. La stessa Hatfield è stata presente in tantissimi film, tra tutti è stata utilizzata come villa di Lara Croft nel film recente Tomb Raider.

La sala da gioco, dove Vicki Vale (Kim Basinger) chiede: “Chi è Bruce Wayne?”, è stata ripresa dalla galleria della villa, mentre la stanza delle armature di Bruce Wayne, con il suo specchio a doppio lato, è stata presa dalla sala di marmo. Infine, lo studio tappezzato di libri, dove Alfred (Michael Gough) consiglia Bruce Wayne di sposarsi, è la biblioteca della casa.
La Chimica Axis, dove Jack Napier (Jack Nicholson) cade nel vascone pieno d’acido, invece, è stata filmata in una stazione elettrica in disuso in Acton Lane, nell’ovest di Londra, luogo dove sono state girate la maggior parte delle scene per Alien. L’esterno che finisce con l’esplodere è la Power Station Barford, a un paio di km a sud di St. Neots nel Cambridgeshire.

Alla Prossima!

Tim Burton’s ‘Gotham City’, a nightmare fantasy of New York, was actually built in England.
The late Anton Furst’s set covered most of the 18 soundstages at Pinewood Studio.
‘Wayne Manor’, though, is real, and is a conflation of two buildings. The exterior isKnebworth House, a Gothicised Tudor manor house on the A1, 28 miles north ofLondon.
It also provided gloomy Gothic mansions for, among others, the Ingrid BergmanOscar-winner Anastasia (where it was passed off as the palace of the Dowager Empress of Denmark), Ken Russell’s kitschy Lair of the White Worm (with a pre-stardom Hugh Grant), Gene Wilder’s Haunted Honeymoon and the deliriously daft schlocker Horror Hospital, starring Alfred himself, Michael Gough.
The interiors are Hatfield House, Hatfield, a Jacobean pile seen in the turgidGreystoke, the Legend of Tarzan, Lord of the Apes (where it became the interior of Scotland’s Floors Castle), the film of Virginia Woolf’s gender-shifting fantasia,Orlando, and of course as the mansion of Lara Croft: Tomb Raider, among many others.
The gaming room, where Vicki Vale (Kim Basinger) asks “Who’s Bruce Wayne?”, was filmed in the Long Gallery; Wayne’s arsenal, with its two-way mirror, was shot in the Marble Hall, and the book-lined study, where Alfred (Michael Gough) advises Bruce Wayne to get married, is the house’s Library.
The ‘Axis Chemical Works’, where Jack Napier (Jack Nicholson) plunges into the chemical sludge, was filmed at a disused power station in Acton Lane, WestLondon – where scenes for Alien and most of Aliens were filmed. The exploding exterior was Little Barford Power Station, a couple of miles south of St Neots inCambridgeshire.

“I never said thank you…

Batman Begins final scene
…and you’ll never have to”

Thank you american friends. It was 25th of Febraury 2012, when it opened the blog, and you continued to follow us. Thanks a lot!

Le location di “Il Cavaliere Oscuro il ritorno” – Movie location for The Dark Knight Rises

Primo appuntamento con il nuovo film “Il Cavaliere Oscuro”

Quando un sequel è considerato buono come – o meglio – il film originale, un terzo episodio è sempre in pericolo di cadere vittima di essere considerato peggio (si pensi a “Il Padrino parte III”, “Spider-Man 3” …), ma, nonostante molte controversie, “Il Cavaliere Oscuro il ritorno” avvolge in uno stile epico più che entusiasmante.
La maggior parte della sequenza di apertura, il dirottamento dell’aereo della CIA da parte di un enorme C-130 Hercules, è stato girato per davvero nei cieli, sopra Inverness, in Scozia, con quattro stuntman che hanno effettuato la discesa in doppia corda da un piano all’altro. Una prodezza, ha sostenuto Nolan, che non era mai stata raggiunto prima.

Come nel caso di “Batman Begins” e “Il Cavaliere Oscuro” (così come “Inception” sempre di Nolan), i set sono stati costruiti in uno dei due enormi hangar a Cardington nel Bedfordshire, a nord di Londra. Tre km a sud di Bedford, gli Hangar Cardington sono particolarmente adatti alla grande produzione cinematografica, essendo le più grandi strutture del loro genere in Europa.
La scena della lotta dentro l’aereo è stata girato a Cardington, così come la Batcaverna, la prigione sotterranea e la base nelle fogne di Gotham di Bane.
Per il set della Batcaverna, inoltre, c’è stato beisogno dell’utilizzo dei Sony Studios di Culver City, in California, dove c’è un serbatoio in grado di contenere quasi tre quarti di un milione di litri d’acqua, questo a causa della cascata che doveva coprire l’ingresso della grotta.
Lontano dagli studi, le locations maggiormente utilizzate da Nolan per ricreare Gotham City sono state tra gli Stati Uniti ed il Regno Unito.
Dopo essere stata rasa al suolo nel primo film, “Wayne Manor” in quest’ultimo film è stata totalmente ricostruita, come promesso da Bruce Wayne alla fine di “Batman Begins”.

“La ricostruirò, mattone su mattone.”


Solamante che nel primo film la casa era “Mentmore Towers” nella campagna del Buckinghamshire: una dimora vittoriana costruita per la famiglia Rothschild in stile elisabettiano. Nell’ultimo film della trilogia, invece, essa è il palazzo reale di Tudor Wollaton Hall, Nottinghamshire, nelle Midlands inglesi.
Non è un caso che i due edifici sembrano così simili. Infatti la progettazione di Mentmore si basava su quello del Wollaton del 1588.
L’interno di Wayne Manor visto nel film è quello della “Osterley Park House”, Jersey Road, Isleworth, nell’ovest di Londra. Un altro palazzo elisabettiano, trasformato da Robert Adam tra il 1760 e il 1780, di proprietà oggi del National Trust.
Questo è solo l’inizio di un complesso di luoghi senza soluzione di continuità a maglia, insieme per formare una sola città.
Per il primo film, Gotham è principalmente rappresentata dall’architettura del periodo eccentrico della vecchia Chicago. In “Il Cavaliere Oscuro”, la città è più recente, più elegante, e gli edifici cominciano a prendere il sopravvento. Questa volta, Chicago è andata completamente e la città torna alle radici del fumetto con Gotham quasi identica a New York, anche se arricchita con Pittsburgh e Los Angeles, spesso a metà sequenza.
La vista sulla città sono, naturalmente, i grattacieli di Manhattan e, con la Wayne Enterprises, ovvero la Trump Tower, situata sulla 725 Fifth Avenue a est della 56th Street. La sala del consiglio della società, da cui Bruce Wayne viene poi espulso senza tanti complimenti dopo un cambio di gestione, è finita nel centro di Los Angeles, nella palazzina uffici a 550 Hope Street South.
Sempre a Los Angeles, elite danarosa della città, arriva la “Gotham Benefit Museum”, accanto al Palace Theatre, anche esso in centro. Inoltre, la sala dove Bruce Wayne si mette a ballare con la bellissima Selina Kyle, è la Sala del Senato Crush House, Gower Street, di Londra.
Parte dell ‘Università di Londra, non è in genere aperta al pubblico, ma svolge regolarmente funzioni sul grande schermo, come per gli eleganti corridoi del tribunale per “Batman Begins”.
Un altro luogo di ritorno a Londra è il Palazzo Farmiloe, tra la 28 e la 36 St John Street a Clerkenwell, che fornisce ancora una volta gli interni della stazione di polizia di Gotham City.
La borsa di Gotham è davvero nel quartiere finanziario di Manhattan, anche se in realtà è il “JP Morgan Palace”, al numero 23 Wall Street, all’angolo sud di Broad Street.
Una volta all’interno, la stanza invasa da Bane e dai suoi uomini è al 433 South Spring Street, nel centro di Los Angeles, e l’inseguimento successivo è per le strade vicine, dove si potrebbe riconoscere le torri cilindriche del Westin Bonaventure Hotel di South Figueroa Street.
Un paio di isolati a sud del “Bonaventura”, si trova il vicolo cieco in cui Batman sembra essere finito in trappola dal vice commissario Foley, prima che uscisse con il Bataereo. Questa stradina è “Liban Street”, in direzione sud tra Wilshire Boulevard, South Figueroa Street e South Flower.
Bisogna però andare nel Regno Unito per trovare il Gotham General Hospital, dove uno mascherato Bruce Wayne decide di andare a sentire il ferito commissario Gordon.
Dalle altezze alle profondità. Il tunnel della metropolitana in cui Selina attira Batman nella trappola di Bane, è la stazione di Military Park, nel New Jersey.
Quando Batman sparisce ad opera di Bane, con il conseguente attacco alla città, Selina Kyle progetta di lasciare Gotham per l’Europa.

Il Gotham International Airport, dove viene presa all’ultimo momento da John Blake, è l’Aeroporto elegantemente moderno di Stansted nell’Essex, che ovviamente ha un’atmosfera americana, dato che era già comparso e passato per il “JFK Airport” ne “Il diario di Bridget Jones”.
Dopo New York, Los Angeles e Londra, è finalmente arrivato il momento per Pittsburgh di dare il meglio di sé, con il proprio quartiere centrale della città.
A sud del centro, attraverso il fiume Monongahela a McKees Rocks, c’è il cementificio reale di Pittsburgh, dove nel film interviene John Blake.
A nord del fiume, nel quartiere di North Shore, si trova lo stadio di football dei Gotham, dove Bane dimostra la sua super potenza.
Con Bane a dettare legge, Gotham è isolata ermeticamente, quindi si torna di nuovo a New York per vedere i Tumbler di stanza nel Queensboro Bridge sull’East River.
Ma Pittsburgh è ben presto al centro della scena ancora una volta. Il municipio di Gotham City, dove Bane legge il contenuto del discorso del commissario Gordon su Harvey Dent, è la grande facciata del “Pittsburgh Carnegie Mellon Institute”, sulla Fifth Avenue, a Bellefield Avenue. Non proprio di fronte, come appare nel film, ma a fianco dell’Istituto, è stato costruito l’ingresso della prigione di Blackgate, da cui centinaia di criminali incarcerati ai sensi della legge Dent fuggono per le strade.
C’è una però anche un’importante comparsa in India, a Jodhpur, la seconda città più grande dello stato indiano del Rajasthan, nel nord-ovest del subcontinente.

La prigione sotterranea in cui è tenuto prigioniero Wayne è stato costruito a Cardington nel Regno Unito, ma quando riuscirà a fuggire, egli si ritrova di fronte alla spettacolare Mehrangarh Fort.
Gotham torna in un primo momento a Los Angeles.
Ma passiamo alla fine. Il funerale di Bruce Wayne è tenuto nel parco di Wollaton Hall.

Invece John Blake quando scoprirà dove è situata la Batcaverna, andrà dietro la Cascata Henrhyd, circa a 15 km a nord est di Swansea sul bordo meridionale del Brecon Beacons National Park, nel Galles meridionale. È possibile trovare le cascate (90 metri, è la cascata più alta nel sud del Galles) appena a nord del villaggio di Coelbren, sulla strada tra Glynneath e Abercraf.
E l’epilogo, impostato nel bar alle rive dell’Arno di Firenze? Beh, mi dispiace deludervi, ma questa scena è stata girata a Londra. È il colonnato della Old Royal Naval College, a Greenwich.

Tra 7 giorni il secondo appuntamento con “Batman Begins”

(Alessandro Liguori)

Intervista a Riccardo Peroni, il Joker

Come promesso ecco l’intervista che noi di Batman Crime Solver abbiamo fatto ad un grandissimo doppiatore, non trascurando tutto il teatro che ha fatto con le migliori compagnie in 41 anni di tournée, Riccardo Peroni!

Oggi, in esclusiva, abbiamo qui con noi Riccardo Peroni, il Joker della serie animata degli anni ’90, ma non solo, anche un grande doppiatore nel mondo dei cartoni animati, e grande personaggio comico nei cabaret, tanto teatro fatto, e ben 42 tournèe con le migliori compagnie teatrali italiane! Riccardo ha frequentato la Scuola D’Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano, ad oggi “Scuola di Arte Drammatica ‘Paolo Grassi'”.
Debutta all’inizio degli anni settanta nel cabaret al “Refettorio” e al “Derby” di Milano. Nel 1971 inizia a recitare con lo Stabile dell’Aquila e nella stessa stagione prende parte all’allestimento di ‘Il Mio Amore Per Ellie’, di e con Maurizio Micheli. Nella stagione 1972-1973 recita in In Nome di Re Giovanni, La Cantatrice Calva di Ionesco e Leonzio e Lena di Georg Büchner. Dal 1974 collabora saltuariamente per un intero decennio con il Teatro Salone Pierlombardo diretto da Franco Parenti, prendendo parte nel corso degli anni a diversi spettacoli.
In seguito alla trasformazione del Teatro Salone Pierlombardo nel Teatro Franco Parenti prende parte a l’Adalgisa di Gadda e a Noblesse Oblige di Santucci. Contemporaneamente nel corso degli anni collabora con diverse compagnie italiane, lavorando con registi come Giancarlo Cobelli (tra cui il racconto d’inverno di Shakespeare del 1980), Dario Fo ( con i Tre Moschettieri e Gli Arcangeli Non Giocano A Flipper del 1978), Giorgio Albertazzi (La Miliardaria di George Bernard Shaw del 1980), Mario Missiroli (La mandragola di Machiavelli del 1983 e Nostra Dea del 1991), Macedonio (I Rusteghi di Goldoni del 1985), Roberto Guicciardini (Baal di Brecht sempre del 1985), Giorgio Pressburger (L’Adulatore di Goldoni del 1986), Roberto De Monticelli (La Doppia Incostanza di Marivaux del 1989), e tanti altri ancora.

Dal 1973, alla carriera come attore di prosa, affianca una nutrita serie di partecipazioni televisive e nell’operetta. Negli ultimi trent’anni ha preso parte a Madama Di Tebe, La Vedova Allegra e La Principessa Della Czardas al Teatro Massimo di Palermo, mentre per il Festival dell’Operetta al Teatro Verdi di Trieste ha partecipato a La Contessa Mariza, Il Paese Dei Campanelli, e altri ancora. Ha collaborato con la Contrada di Trieste ed è fra i protagonisti di Io e Annie. Nelle stagioni 2006/2007 e 2007/2008 partecipa nel ruolo di Spugna nel musical Peter Pan. Nel 2007, nel film d’animazione della Disney Ratatouille, doppia il cuoco Skinner. Nel dicembre 2008/gennaio 2009 è nel cast de Il paese dei campanelli di Ranzato per la regia di Maurizio Nichetti al teatro Filarmonico di Verona per la Fondazione Arena di Verona. Nell’estate 2009 è in scena con “Vedova allegra”, regia di Tiezzi al teatro Verdi di Trieste, mentre nella stagione 2009-2010 è impegnato con “L’appartamento”, di Billy Wilder, regia di Patrick Rossi Gastaldi e Massimo d’Apporto. Nel 2010 interpreta il ruolo di Hercule Poirot negli audiolibri tratti dai gialli di Agatha Christie pubblicati dalla Good Mood Edizioni. Nelle stagioni 2009 e 2010 interpreta il ruolo del Dott. Dreifus ne “L’appartamento” di B. Waylder nella compagnia Dapporto. Come attore vocale è rimasta particolarmente famosa la sua ormai storica interpretazione del Joker in tutte le serie cartoon di Batman con la direzione di Guido Rutta.

Innanzi tutto ti ringrazio per essere qui con noi su “Batman Crime Solver”, dove ti farò alcune domande.

D: Ci puoi raccontare come è nata la tua parte di doppiatore del Joker, nella serie animata del 1992?
R: Bè, la cosa è stata molto facile, ho fatto il provino per la voce e a il responsabile è piaciuta, perciò ho vinto la parte per il ruolo del Joker!

D: Cosa hai provato nell’intrepretare uno, se non il primo, fra tutti i nemici di Batman?
R: Mi sono divertito tantissimo. Intrepretare un personaggio come il principe del crimine di Gotham non ti può lasciare senza esserti fatto un sacco di risate!

D: Dopo la serie del 1992, hai sempre continuato a dare la voce del Joker, anche negli ultimi due videogiochi per console, Batman Arkham Asylum e Arkham City. Ci puoi raccontare di qualche retroscena che hai avuto nell’interpretazione del Joker, versione videogame?
R: Ho comunque cercato di dare tutto me stesso, poiché purtroppo, i videogiochi si doppiano senza doppiarli. Si segue la colonna guida inglese e si deve stare nei tempi della battuta. È più un fatto tecnico, anche se penso, e ne sono sicuro, che qualcosa di mio e del mio celebre personaggio l’abbia certamente messo.

D: Praticamente da quando hai iniziato a doppiare il Joker, sei sempre stato a stretto contatto con Marco Balzarotti, il rivale del Joker numero uno, Batman! Come è stato e come è il rapporto tra te e Marco?
R: Il rapporto tra colleghi e amici è sempre stato ottimo, anche con Marco Balzarotti. Purtroppo, anche se non si direbbe, abbiamo doppiato pochissimo assieme. Ho sempre effettuato il lavoro di doppiaggio da solo, in termine tecnico si dice in “colonna separata”.

D: Un’ultima domanda: Chi è stato un altro doppiatore della serie che ricordi particolarmente, magari con un episodio accaduto in studio di registrazione?
R: Purtroppo come detto ho quasi sempre lavorato da solo, e qui non proprio non posso risponderti in merito. Però ti confido che è stata un’esperienza lunga e divertente per tutta la durata degli episodi, e dei videogiochi. Spero proprio che dopo “Batman Arkham City”, nel sequel del videogame, facciano rivivere il Joker e che possa continuare in questa fantastica avventura!

Alessandro Liguori & Riccardo Peroni

Il Cavaliere Oscuro il ritorno – Scene indimenticabili …

“Ogni anno facevo una vacanza. Andavo a Firenze. C’è un cafè sulle rive dell’Arno. Ogni sera andavo a sedermi lì e ordinavo un Fernet Branca. E avevo un sogno: che un giorno guardando tra la gente e i tavoli, l’avrei vista lì, con sua moglie, e magari con un paio di marmocchi. Lei non mi avrebbe detto una parola, e nemmeno io a lei. Ma entrambi avremmo saputo chi ce l’aveva fatta. Ed era felice.”

“Every year I took a holiday. I went to Florence. There’s this cafe on the banks of the Arno. Every fine evening I would sit there and order a Fernet Branca. I had this fantasy that I would look across the tables and I would see you there with a wife, and maybe a couple of kids. You wouldn’t say anything to me, nor me to you. But we’d both know that you’d made it. That you were happy.”
(Alfred Pennyworth, Il Cavaliere Oscuro il ritorno)