Per festeggiare l’8 marzo, la festa della donna abbiamo deciso, sia pur con un giorno di ritardo (chiediamo scusa), di dedicare un pensiero speciale ad alcuni personaggi femminili DC Comics.

Il ruolo della donna nel fumetto Dc Comics per noi appassionati che leggiamo da sempre fumetti le supereroine hanno sempre fatto parte del DC Universe. Le loro avventure, lasciavano pensare e presupporre che trattassero storie simili a quelle dei colleghi uomini. Ma così non è stato. Infatti, i comics agli inizi del secolo erano acquistati da tante persone, e si rivolgevano a un target ben specifico, provando a prendere spunto dai problemi di vita quotidiana. All’epoca, la figura della donna doveva incarnare necessariamente, anche nel mondo delle nuvolette, le virtù della perfetta casalinga dedita alla crescita dei figli e comunque sempre subordinata all’autorità del marito. Il periodo della repressione genera rivoluzione e nel 1941 molto cambiò.
Oggi le cose nel fumetto per le donne sono profondamente cambiate. E non potevamo che iniziare dalla “quasi signora Wayne”.
Una donna forte creata dal genio di Bob Kane. Catwoman è una delle donne più sexy dei comics che ha sempre abbinato le sue straordinarie doti fisiche e un costume nero lucente (anche se per un periodo è stato viola e grigio) alla sua seducente e provocante personalità.
La sua prima apparizione risale al numero d’esordio del comic dedicato al Cavaliere Oscuro, nella primavera del 1940. Nonostante al suo esordio non indossasse alcun tipo di costume appariscente, Selina Kyle è uno dei personaggi ad aver cambiato più outfit dall’epoca ai giorni nostri.
Una delle donne che a seguito dei suoi anni di fumetti sulle spalle, è tra i personaggi meglio caratterizzati della storia del fumetto che è sempre riuscita a trovare la combinazione giusta per scassinare il cuore dei suoi tantissimi fan. Ladra di professione e maestra nell’uso della frusta e delle armi da lancio, è una dei comprimari principali di Batman, di cui è stata, a seconda delle occasioni, amica, amante, confidente, alleata, nemesi e avversaria.
Illustrazione per il Batman Silent Book di Tina Valentino
Le storie a lei dedicate divennero sempre più interessanti col passare del tempo, soprattutto dopo il lavoro svolto da Frank Miller e David Mazzucchelli su Anno Uno. Agile, flessibile, veloce ed estremamente intelligente, ha sempre cercato di lasciarsi alle spalle gli orrori e il disagio della povertà, a cui la sua condizione di orfana la costrinse, sfruttando tutte le sue doti per accaparrarsi lusso, benessere e ricchezza.
Diverse sono le ragazze di Gotham che hanno indossato l’armatura di Batgirl, una delle eroine più ruggenti che siano mai state create. Tuttavia parlando di Barbara Gordon per l’importanza cruciale che il suo personaggio ha avuto all’interno delle vicende della Bat Family.
Nata nel 1966 dalla partnership di Gardner Fox e Carmine Infantino, la nipote del commissario Gordon è una ragazza dotata di un grande QI e di doti atletiche superiori alla norma. Grazie alla sua personalità affascinante e solare, Babs (questo il suo soprannome) è riuscita spesso a portare un freschezza all’interno delle cupe vicende del Cavaliere Oscuro.

Illustrazione per Batman Crime Solver di Raffaele Marinetti
Nella trama di uno dei capolavori di Alan Moore, The Killing Joke, troviamo una delle pagine più nere e tristi degli 80 anni di vita editoriale di Batman. Il Clown criminale di Gotham, per mettere in atto uno dei suoi elaborati piani, spara a Barbara rendendola paraplegica.
La ragazza, dopo aver superato una importante crisi depressiva, che l’ha spinta a pensare anche al suicidio, decide di reagire e di dare supporto tecnico e logistico a Batman, diventando l’Oracolo. Sarà anche una dei membri fondatrici del gruppo Birds of Prey, formato solamente da donne di cui abbiamo visto anche una serie televisiva.
La prima Batwoman, ovvero Katherine “Kathy” Webb, fu creata da Bob Kane e da Sheldon Moldoff nel 1956 fece la sua prima apparizione su Detective Comics 233 e successivamente, nel 2006, il personaggio fu rilanciato dalla casa editrice attraverso la nipote, Katherine “Kate” Kane, che assunse l’identità di nuova Batwoman. Katherine Kane ha avuto la forza dirompente per imporsi all’attenzione di tutti gli appassionati del fumetto DC Comics.
Illustrazione per il Batman Silent Book di Elena Casagrande
Katherine, come vi abbiamo anticipato, ereditò il mantello solo nel 2006. Figlia di un colonnello dei corpi militari speciali, decise di intraprendere la propria crociata da eroe dopo essere stata salvata da Batman, che la liberò da un gruppo di sequestratori. La sua sete di giustizia, comunque affonda le radici alla tragica morte morte della madre e della sorella avvenute per mano di alcuni terroristi quando lei era ancora una bambina. Addestrata dal padre nel combattimento corpo a corpo, è una vera e propria arma vivente. La rivelazione della sua omosessualità sconvolse il mondo dei fumetti e la notizia venne data persino durate il telegiornale della CNN.
È della DC Comics la prima supereroina della storia del fumetto. L’ideatore, William Moulton Marston, era che l’amazzone diventasse un simbolo per tutte le lettrici, un esempio che potesse ispirarle e che fosse capace di portare avanti le loro idee e la loro visione del mondo.
La sua prima pubblicazione nel 1941 stravolse completamente lo status quo dell’industria del fumetto americano. Il mito della Principessa delle Amazzoni riuscì ad assorbire il colpo pesantissimo inferto dalla CCA ovvero la Comics Code Authority (costituitasi nel 1954), che aveva limitato le possibilità creative dei vari autori. Tale autorità è nata dalla Comics Magazine Association of America come alternativa al regolamento governativo, per consentire agli editori di fumetti di autoregolarsi sul contenuto dei fumetti negli Stati Uniti. Le ferree regole imposte dalla commissione colpivano duramente tutti gli aspetti più importanti del personaggio, come la sua indipendenza, il suo femminismo e i suoi modi di fare, ritenuti di cattivo esempio per le nuove generazioni.

Illustrazione di Daniela Mela
La rinascita artistica avvenne circa 10 anni dopo. Grazie al lavoro di autori come Mike Sekowsky, Dennis O’Neil e Dick Giordano, che contribuirono al rinnovamento di un personaggio ormai divenuto anacronistico, le avventure di Diana ritrovarono pathos, freschezza e vitalità.
La sua run più bella è probabilmente quella affidata a George Perez che legò per sempre Wonder Woman alla mitologia greca. Insieme a Superman e Batman fa parte della Trinità DC Comics, formata dalle tre icone della casa editrice di Burbank.
Kara Zor-El (Supergirl)
La cugina di Superman, fece la sua prima apparizione nel 1959, nata da un’idea dello sceneggiatore Otto Binder e del disegnatore Al Pastino.
Dopo lo straordinario successo di vendite che fece registrare subito dopo la sua scomparsa, tanto è vero che la sua popolarità iniziò a scemare. Gli ideatori della Modern Age del fumetto DC Comics pensarono quindi di farla morire al termine della miniserie Crisi sulle Terre Infinite.

Il lutto per la sua morte è durato quasi 20 anni prima che Dan DiDio, l’attuale co-editore DC Comics, decidesse di donarle nuove opportunità tra le pagine dei fumetti.