La Caduta degli Dei

a cura di Dan Cutali

Sembra proprio che la DC Comics, negli ultimi trent’anni, abbia voluto abituare gli aficionados alla distruzione e al rimodellamento dei propri miti, icone inossidabili nell’immaginario americano e mondiale. Che sia una manovra di marketing o di semplice rinnovo dell’iconografia, l’operazione comincia nel 1985 con il terremoto Crisis on Infinite Earths. La miniserie in dodici numeri scritta da Marv Wolfman e disegnata da George Pérez funziona da spartiacque nel confuso universo e nel lore creato dalla casa editrice statunitense. Viene cancellato il multiverso costituito da un’infinità di Terre parallele, talvolta inventate anche soltanto per trovare un semplice escamotage alle trame pensate dagli sceneggiatori. Vengono anche letteralmente disintegrati e uccisi due personaggi fondamentali del DC Universe. Il primo è il Flash della Silver Age, quel Barry Allen amato da tutti e che dà inizio a una nuova era super-eroistica nel 1956, chiudendo simbolicamente con la sua morte un cerchio importante. Il secondo personaggio a venire spazzato via è Supergirl, la Kara Zor-El cugina kryptoniana di Superman sopravvissuta alla distruzione del pianeta sulla città volante Argo City. Morti necessarie per uno scopo superiore, viene ordito da Wolfman e dagli editor della DC. Ma fu soltanto l’inizio degli stravolgimenti di ambienti e trame.

Nel 1992 la DC Comics ha il coraggio di essere ancora più iconoclasta. È l’anno in cui anche i telegiornali parlano di The Death of Superman. Dan Jurgens, Roger Stern, Louise Simonson, Jerry Ordway e Karl Kesel, sotto l’egida dell’editor Mike Carlin, scrivono una sceneggiatura che abbraccia tutte e quattro le testate dedicate al simbolo supereroistico americano per eccellenza, soltanto per distruggerlo e portarlo alla sconfitta definitiva. Doomsday è la nemesi prescelta, un inarrestabile mostro frutto di un esperimento genetico sulla sopravvivenza in ambienti ostili da parte di un folle scienziato alieno senza scrupoli. Semplice e lineare: Doomsday, arriva sulla Terra e inizia radere al suolo tutto ciò che gli si para davanti. Arriva fino a Metropolis e all’inevitabile scontro finale a suon di botte da orbi con l’Uomo d’Acciaio, nell’ormai famosissimo numero 75 della testata omonima in cui il supereroe muore per le gravissime ferite ricevute, alla pari del mostro stesso. L’ultimo e significativo sacrificio, l’immolazione di un uomo (qui non importa se alieno o meno) per permettere all’Umanità di continuare a esistere. Qui si potrebbe tirare in ballo il fatto che a continuare a esistere siano i valori di Verità, Giustizia e del Modo di Vivere Americano, ma è meglio allargare il discorso a tutto il pianeta e alla razza umana in genere. Il lungo percorso sui quattro albi mensili di Superman è un successo epocale di vendite per la casa editrice.

Se la morte di Superman significa la fine di un simbolo un po’ bacchettone di rettitudine, giustizia e onestà, tutto quello che segue dopo, ovvero le run chiamate Funeral for a Friend e Reign of the Supermen, servono per arrivare alla caduta di un altro mito: Lanterna Verde. Non contenta, la DC Comics annichilisce un altro esempio di valore eroico per eccellenza. Anche se Hal Jordan è un pilota collaudatore di caccia militari molto irresponsabile, la sua controparte in costume e anello del potere è un poliziotto cosmico con una reputazione di grande rettitudine, coraggio, giustizia e altruismo che lo precede in tutta la Galassia conosciuta. E allora cosa succede se la psicologia di questo personaggio buono, buonissimo che più non si può, viene buttata in centrifuga, stropicciata, stravolta e infine stracciata? Ecco che da eventi collegati alla saga Reign of the Supermen nasce quell’Emerald Twilight che restituisce ai lettori un Hal Jordan completamente votato al Male. E chi l’avrebbe mai detto?

La drammatica caduta di Lanterna Verde parte dal numero 48 della testata dedicata al Cavaliere di Smeraldo. Ron Marz e Darryll Banks ci presentano il Superman Cyborg, tra i quattro protagonisti di Reign of the Supermen rivelatosi poi essere il supervillain Hank Henshaw, che si allea con il potente alieno Mongul per creare un’armata di Mondoguerra, pianeti-arma semoventi utili alla conquista dell’Universo. Nell’intenzione dei due, la Terra dovrà far parte di questo esercito di super-armi e uno dei punti dove verrà installato il gigantesco motore cosmico che la farà muovere nello spazio sarà proprio Coast City, città natale di Hal Jordan in cui vivono ancora tutti i suoi cari. La città viene rasa al suolo da una serie di bombe causando milioni di morti e, ça va sans dire, questa è la molla che fa scattare la follia di Lanterna Verde. Indimenticabili le scene della discesa del supereroe verso l’oblio, nelle quali parla con i fantasmi degli abitanti di Coast City in mezzo a quello che rimane della città, soltanto crateri. Questa diventa la sua fissazione, questa la sua pazzia: il non aver potuto far nulla per salvare la sua città. È la metafora del pesantissimo macigno della responsabilità, del dover essere eroe a ogni costo e in ogni momento, senza tener conto che tra gli enormi poteri in dotazione alle Lanterne Verdi non vi è quello dell’ubiquità. E allora tenta di percorrere la strada che crede più semplice per far assopire il proprio dolore: ricreare Coast City e far vivere di nuovo tutti i suoi abitanti. Ovvero, ma lui non se ne rende più conto, diventare un dio sollevando nel lettore tutti i risvolti etici della questione.

Hal Jordan sa bene che il potere del suo anello è insufficiente a ricreare in modo stabile una città di sette milioni di persone. Ha bisogno di altro potere che può essergli dato soltanto dalla Batteria Centrale situata su Oa, il pianeta dei suoi “superiori”, i Guardiani dell’Universo che hanno creato il Corpo delle Lanterne Verdi. Ecco che l’Uomo, ormai totalmente folle, rientra per l’ennesima volta nel tòpos del viaggio dell’Eroe, al contrario però perché si trasforma in un dio del Male. Durante il percorso verso Oa, l’escalation di violenza arriva ai massimi livelli: uccide tutti i suoi ex-compagni del Corpo, rubandogli gli anelli. I Guardiani, per contrastare Jordan e l’immenso potere acquisito, liberano il suo più grande nemico dalla prigione in cui lambiva da anni, la stessa Batteria Centrale citata sopra. È quindi Sinestro a doverlo affrontare, in passato suo insegnante e poi sua unica nemesi. Hal Jordan uccide anche lui. Superato ormai il punto di non ritorno, arriva su Oa e si ritrova davanti i Guardiani. I nanerottoli blu, come li chiama Kilowog, sergente istruttore del Corpo caduto anche lui per mano di Jordan, soccombono e inviano sulla Terra il loro unico emissario sopravvissuto, Ganthet. Intanto, Jordan si tuffa in quello che rimane della Batteria Centrale e ne assorbe tutto il potere possibile. Ne esce trasformato in un nuovo personaggio, finalmente paragonabile davvero a un dio: Parallax. Il suo potere è tale che può cambiare davvero ciò che è avvenuto a Coast City, cambiando il flusso temporale e resettando la realtà. Quello che accade dopo porta all’evento crossover chiamato Zero Hour, viene fatta luce sulla vera origine di Parallax e la trama architettata alle spalle del povero Hal Jordan. Ma questa è un’altra storia.

 

Il punto interessante è evidenziare che cosa possa far diventare totalmente folle una persona con una volontà di ferro, onesta e buona. Qualcosa che nella realtà potrebbe accadere a chiunque. Al di là del fumetto super eroistico, un altro esempio lampante è il film Un Giorno di Ordinaria Follia di Joel Schumacher e la DC Comics fa cadere un altro dei suoi pilastri utilizzando proprio questo schema narrativo.

Prima di Crisis, in casa DC Comics era tutto nero o bianco. Era l’epoca dell’ingenuità, dell’eroe senza macchia e senza paura di cui l’America (badate bene, non il mondo) poteva e doveva andare fiera. Le ultime incarnazioni della casa editrice di Burbank  si sono invece adattate ai tempi e ai gusti dei lettori. Più smaliziati, più desiderosi di leggere di veri problemi e non della solita invasione dallo spazio. La concorrenza con la Marvel è tosta: la Casa delle Idee e dei super-eroi con super-problemi è sempre al primo posto delle vendite a causa della maggior vicinanza alle moderne tematiche adolescenziali. Quale migliore occasione per la DC Comics di distruggere i propri miti un po’ stucchevoli e fin troppo “normali” nella loro super-potenza, per poi farli risorgere dalle ceneri lasciate da situazioni invece fin troppo estreme? Talmente drastiche da lasciare sconvolto anche il lettore più smaliziato.

Vi raccontiamo il nostro Batman Day

Nella giornata di sabato 26 settembre si è celebrato il Detective di Gotam City. La Dc Comics ha lanciato in  tutto il mondo la serata dedicata al Cavaliere Oscuro, che lo scorso anno ha festeggiato il 75esimo compleanno. In realtà il Batman Day è un ritorno che la DC Entertainment ha riproposto, dopo quello di Luglio 2015, a grande richiesta. I fan sono stati invitati a partecipare ai festeggiamenti in migliaia locali commerciali specializzati che hanno partecipato al bat-evento. Nelle librerie e biblioteche degli States, hanno aderito all’iniziativa, i più grandi talenti di DC Entertainment, tra cui il co-editore e leggendario Jim Lee, Grant Morrison, Scott Snyder, David Finch, Brian Azzarello, Cameron Stewart, Pat Gleason, Dustin Nguyen, Tim Seeley, Tom King, Dan Jurgens, Jeff Parker, Matthew Manning, Daniel Wallace e molti altri. Anche in Italia sono state molte le fumetterie che hanno partecipato all’evento. Noi di Batman Crime Solver per la nostra incalcolabile passione per il Cavaliere Oscuro, abbiamo intrapreso un viaggio per confrontarci e parlare con altri fans della nostra passione comune.  Pur abitando a 100 Km. di distanza, siamo andati in tre fumetterie di Roma e provincia per festeggiare degnamente il Batman Day e tastare il polso della situazione dei punti vendita. Atmosfera di festa e personale “a misura d’uomo” l’abbiamo trovata presso La Pulce in Via Alatri 18 Roma. Un buffet con bibite, salatini e patatine venivano offerti gratuitamente a tutti coloro che entravano. C’erano fumetti e gadget per tutti i gusti e tutte le tasche, ed in particolare, il locale metteva in mostra anche collezioni per amatori. Per il Batman Day erano disponibili poster, segnalibri, cartolina, shopper e il fumetto Batman Day Speciale Convergence. Già tra le ore 16.15 e le 17.40 i regali stavano per finire. Da segnalare la presenza di una parte del gruppo di cosplayer Batman Nightmares con costumi di buona qualità che si sono prestati per fare qualche scatto fotografico e quattro piacevoli chiacchiere.

Batman Nightmares - Fumetteria LA PULCE di Roma

Batman Nightmares – Fumetteria LA PULCE di Roma

Batman Nightmares - Fumetteria LA PULCE di Roma

Batman Nightmares – Fumetteria LA PULCE di Roma

La seconda fumetteria visitata per il Batman Day è stata Forbidden Planet in via Pinerolo n.11/15 di Roma. Si respirava un’atmosfera completamente diversa, quasi come si potrebbe respirare in una libreria specializzata americana. Era presente il fan club dei Gotham Shadows capitanati da Riccardo Lo Forte che cura la sua squadra di Gothamiti in maniera meticolosa e degna di un vero e proprio attore figurante. Il personale, per quanto specializzato, in quella fumetteria si è presentato ai tanti ragazzi accorsi, leggermente distaccato. Comunque riteniamo che ciò sia giustamente dovuto alla grandezza immensa del locale e anche alla tanta gente partecipante. Gli unici gadget godibili dopo le ore 18 erano la maschera di Batman, segnalibri, cartolina, shopper e il fumetto Batman Day Speciale Convergence.

Batman Riccardo Lo Forte e gothamiti alle spalle a Forbidden Planet di Roma

Batman Riccardo Lo Forte e gothamiti alle spalle a Forbidden Planet di Roma

La cella del manicomio di Arkham Asylum realizzata dai Gotham Shadows nella fumetteria Forbbiden Planet di Roma

La cella del manicomio di Arkham Asylum realizzata dai Gotham Shadows nella fumetteria Forbbiden Planet di Roma

Alle ore 20.15 passiamo al turno dell’ultima: La bottega della Lettura sita in Via Giuseppe Mazzini n 16 ad Anzio (Roma), dove troviamo un’accoglienza particolarmente familiare da parte del titolare sig. Carlo Bolero e sua moglie. I due, hanno tirato su un bel programmino per l’occasione che comprendeva la proiezione della trilogia dei film di Christopher Nolan, la vendita dei pochissimi omaggi che la Lion gli ha fatto pervenire (materiale pervenuto pari al 22% di quello richiesto), sfilata cosplay e la presenza di Mirko Turriziani, nuova e giovane promessa del fumetto, che ha realizzato uno sketch di Harley Quinn versione classica.

Mirko Turriziani durante la lavorazione di Harley Quinn presso La Bottega della Lettura di Anzio

Mirko Turriziani durante la lavorazione di Harley Quinn presso La Bottega della Lettura di Anzio

Miko Turriziani (disegnatore) Speranza Ferrara e Mirko Giovannoni alla Bottega della Lettura di Anzio

Miko Turriziani (disegnatore) Speranza Ferrara e Mirko Giovannoni alla Bottega della Lettura di Anzio

Visti i dati personalmente raccolti, mi sembra quanto meno deducibile che tutti i locali aderenti all’iniziativa, hanno incentivato e alimentato il progetto con sforzi personali di ottimo spessore, ma c’e’ qualcosa che non ha funzionato da parte della distribuzione e mi sembra evidente sottolineare che non è riuscita a realizzare il materiale gadgettistico dovuto per un evento di questa portata, senza contare che anche per la pubblicazione di Convergence, da quanto mi risulta da fonti ufficiali, c’e’ stato un problema tipografico della Lion che ne ha fatte stampare in minor quantità. La Lion, per quanto ci riguarda sta perdendo punti. Diciamo che per la programmazione di un simile evento, ci sono due punti fermi da tener presente su tutto: la pubblicità e la tempistica di arrivo del materiale ai negozi aderenti, che potranno convenientemente stipare nelle apposite scaffalature i giornalini ed i gadget da mettere in mostra. Non sono state forniti espositori di alcun genere, infatti, in tutti i locali che abbiamo visitato il materiale del Batman Day veniva mostrato sul banco accanto alla cassa. Chiedere alla RW Lion che potessero mandare alcuni autori, almeno nelle fumetterie che ne facevano richiesta, immagino sia troppo dispendioso. Ma d’altra parte se l’organizzazione (leggasi “disorganizzazione”) è questa, troviamo giusto che non avrebbero potuto farlo. A volte, ci viene da pensare se per caso siamo noi che siamo troppo appassionati, oppure sono loro che preparano le cose guardando il solo aspetto commerciale della cosa, senza pensare che c’e’ un mondo del fandom e nerd che può rimanere deluso quando le iniziative sono realizzate in modo superficiale e senza pensare troppo alle conseguenze. Su tutto, la cosa meno nobile è che da oggi, sono disponibili diversi kit completi del Baman Day su e-bay a prezzi che variano dai € 9.00 fino a € 12.00.

batmanday

Rimane comunque il fatto, che nonostante queste note negative per la Lion, il Batman Day, da parte nostra lo abbiamo trascorso bene, in totale allegria, viaggiando con le note in sottofondo della colonna sonora di The Dark Knight che si diffondevano nella batmobile e i tanti confronti fatti sul personaggio da Mirko, Roberto e Speranza che erano in macchina con me (Stefano). Durante la giornata, alcuni scatti fotografici in tempo reale sono stati postati sulla nostra pagina ufficiale Facebook e il nostro account Twitter, mentre alcuni autori e followers, ci hanno omaggiato della loro presenza nel giorno dedicato al Cavaliere Oscuro condividendo opere d’arte e fotografie delle proprie collezioni di comics o gadget. Ci auguriamo che per tutti voi sabato 26 settembre sia stata una giornata speciale per celebrare Batman.