Batman l’icona pop creata da Bob Kane e Bill Finger

Nel giorno che celebra la più popolare icona pop e il super eroe dei super eroi, Batman Crime Solver vuole celebrare Bob Kane, Bill Finger e la nascita di Batman raccontandovi ciò che e’ accaduto dietro le quinte nel lontano 1939 e regalandovi le prime tre storie di Batman apparse su Detective Comics da scaricare che troverete in fondo all’articolo.

Nella primavera del ’38 un nuovo personaggio, a bordo di un razzo proveniente dal morente e distante pianeta Krypton, era approdato sulle pagine delle strips americane. Nel 1939 ACTION COMICS, il magazine che ospitava le sue avventure, superò il mezzo milione di copie mensili, con un trend in forte ascesa. Gli autori di Superman — Jerry Siegel e Joe Shuster – guadagnavano 800 dollari alla settimana. Era uno stipendio da sogno per quell’epoca e Bob Kane, avuta la notizia, confidatagli dal suo editor Vincent Sullivan, stentò a crederci e disse qualcosa tipo: “Lavoro su personaggi di ripiego e su strip che hanno solo una mansione riempitiva. Tutta roba umoristica. Incasso circa 40 dollari a settimana e sbarco a fatica il lunario. Se mi garantisci i guadagni di Siegel &Shuster, ti consegnerò un secondo Superman sul tavolino entro lunedì”. Questa conversazione tra Kane e Sullivan ebbe luogo un venerdì. C’era l’intero week-end davanti. Un week-end fortunato perché segnò la nascita di un’icona dell’immaginario fumettistica mondiale! Tornato a casa, Kane si diede da fare a buttar giù sketch preparatori e bozze, cercando l’ispirazione giusta, accennando le linee fondamentali del suo super eroe. In quel momento non si curò delle origini, ciò che gli premeva era creare il suo personaggio immaginario. Il character venne fuori ripensando a tre elementi sostanziali che avevano impressionato la sua vita: la macchina voltante di Leonardo Da Vinci,  il film The Mark Of Zorro, interpretato dalla stella del muto Douglas Fairbanks e il film The Bat Whispers (la seconda versione cinematografica di The Bat, un giallo scritto da Mary Roberts Rinehart). In questa pellicola Chester Morris era il cattivo di turno. Ma grazie al costume da pipistrello che indossava, emergeva subito come la vera star. Al completo da pipistrello, Kane aggiunse il tocco di raffinatezza del mantello. Anche qui si sciupavano i precedenti già visti al cinema, primo fra tutti il Dracula uscito nel 1931, con un immortale Bela Lugosi.

Bill Finger e Bob Kane

Bill Finger e Bob Kane

Dopo aver sciolto gli ultimi dubbi, il giovane artista chiamò ad aiutarlo l’amico e collaboratore Bill Finger, di appena un anno più giovane. I due lavoravano insieme alla strip di Rusty E I Suoi Compari, serie minore presentata nell’antologico “Adventure Comics”. Al suo arrivo nello studio del suo amico Bob Kane, Bill Finger esaminò accuratamente le bozze. Vide una specie di Superman, con gli stivali ma privo di guanti, vestito di una tutina rossa vagamente somigliante alla pelle di un roditore volante, gli occhi coperti da una mascherina stile Zorro, il mantello alla Dracula. Si susseguirono tutta una serie di consigli. C’era da trovare un design vigoroso per il suo character. Un look capace di impressionare al primo sguardo e di attirare sin dalla copertina la curiosità del lettore.

Dall’illustrazione di un pipistrello contenuta nel dizionario Webster, nacque l’idea delle orecchie appuntite e triangolari, mentre si stabili di coprire completamente il viso, avvolgendolo con un cappuccio. Il mantello assunse un ruolo di primo piano: quando l’eroe saltava, doveva somigliare alle ali di un Pipistrello. In un secondo momento, gli occhi del personaggio furono ridotti a inquietanti fessure bianche. Da Ii a poco, il Bat-Man avrebbe viaggiato fino in Ungheria, per sterminare con pallottole d’argento un miriade di vampiri (Detective Comics n. 31/32, scritto da Gardner Fox).

Il personaggio era finalmente completo.

Con un ultimo tocco di grande eleganza, Finger gli diede il nome Bruce Wayne e al suo socio, Bob Kane, non sfuggi la somiglianza con il proprio cognome. D’altronde Bat-Man amava le nottate in bianco proprio come lui e come ogni altro disegnatore professionista.

Quando la versione definitiva del fumetto venne presentata a Vincent Sullivan, non ci furono dubbi. Questo super eroe così gotico, imperscrutabile, e allo stesso tempo del tutto sprovvisto di poteri soprannaturali, era perfetto per le atmosfere cupe di Detective Comics.

Bill Finger e stato recentemente confermato co-creatore di Batman

Bill Finger e stato recentemente confermato co-creatore di Batman

Il resto è storia. Bill Finger sceneggiò la prima Bat-avventura (“The Case of the Chemical Syndacate”) senza occuparsi granché di essere politicamente corretto. l cattivi infatti morivano tra le fiamme, o giù da un grattacielo, e Bat-Man non li salvava dal loro atroce destino, come se la fossero meritata. Presto sarebbe apparsa anche una pistola nel suo arsenale. Una interruzione narrativa di breve durata, poiché la National Comics ne proibì l’ulteriore uso per non turbare i bambini ed evitare reazioni negative da parte dei loro genitori. Mentre Finger si dilettava ad attingere idee dalla fiction d’evasione, prendendone in prestito i più popolari prototipi, Bob Kane affinò il suo stile grafico.

Per le origini del personaggio ci sarebbe stato tempo in seguito e infatti arrivarono nel novembre 1939.

L'origine del personaggio di Batman è la morte dei genitori di Bruce Wayne

L’origine del personaggio di Batman è la morte dei genitori di Bruce Wayne

Ma, fino ad allora, per quanto assurdo possa sembrare, il racconto del raccapricciante omicidio in Crime Alley non era neppure lontanamente nei pensieri dei creatori. Joe Chill che massacrò i coniugi Wayne di fronte agli occhi puri del figlio Bruce, il tormento di vendetta maturata da Bruce fino alla nascita dell’alter ego Batman. Nessuno, oggi, saprebbe concepire una storia del Crociato Incappucciato senza la sua traumatica esperienza infantile. Non esiste Bat-racconto di un certo rilievo, recente o meno recente, che non riprenda a suo modo l’accaduto.

Bob Kane fu aiutato dallo sceneggiatore Bill Finger che, insieme con lui, pose le basi per una dettagliata biografia dell’Uomo Pipistrello.

Bob Kane fu aiutato dallo sceneggiatore Bill Finger che, insieme con lui, pose le basi per una dettagliata biografia dell’Uomo Pipistrello.

A tanti anni dalla prima apparizione Batman è uno dei personaggi più famosi e amati della storia del fumetto che ha accompagnato e accompagna i sogni e le fantasie dei ragazzini (e non solo) di tutto il mondo. Neanche a dirlo, lo storico numero 27 è uno dei più ambiti e introvabili albi a fumetti tanto che nel 2010 fu battuto all’asta per ben un milione di dollari!

Batman Crime Solver, in occasione del Batman Day, vi regala in versione e visione dimostrativa, per le prime tre storie di Batman pubblicate su Detective Comics, ma anche con la calda raccomandazione di comprare, se ancora non lo avete fatto, i fumetti in tutto il loro splendore. Detective Comics #27

Detective Comics #27 (05/1939)

Detective Comics #27 (05/1939)

 

Detective Comics n. 28 (06/1939)

Detective Comics n. 28 (06/1939)

 

 

 

 

 

 

Detective Comics n. 29 (07/1939)

Detective Comics n. 29 (07/1939)

 

 

 

 

 

 

 

 

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Le cover speciali del Batman Day

Dai fumetti alla pellicola cinematografica, passando per la console di videogiochi, il Cavaliere Oscuro è rimasto sempre in prima linea nell’ambito della cultura popolare per oltre sette decenni. Preparatevi a celebrare uno dei supereroi più popolari del mondo con download gratuiti, eventi nella vostra zona, grandi offerte su prodotti Batman e molto altro ancora!
In America Jim Lee, Greg Capullo e più un’altra dozzina di autori saranno in giro per l’America per il Batman Day.
Per il “Batman Day” le fumetterie, le biblioteche e librerie americane daranno una copia gratuita di BATMAN Endgame EDIZIONE SPECIALE # 1 con in ottava pagina l’anteprima della prossima avventura di Batman and Robin ETERNAL. I seguenti rivenditori di libri e fumetti, regaleranno una variant cover in esclusiva di BATMAN Endgame EDIZIONE SPECIALE # 1 che permetterà ai fans di creare un set unico semplicemente con un download: Hastings, Spencers, Amazon, Barnes & Noble, Apple iTunes, Comixology, Google Play, Nook. Best Buy, Books A Million, F.Y.E., Gamestop, Hot Topic. Molti di questi rivenditori offrirà anche divertenti omaggi promozionali e offerte speciali sui prodotti Batman. Noi di Batman Crime Solver siamo in grado di darvi in anteprima le copertine degli albi americani.

Batman End Game #1 Special Edition – Variant Hastings

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Batman End Game #1 Special Edition – Variant Spencers

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Batman End Game #1 Special Edition – Variant Amazon

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Batman End Game #1 Special Edition – Variant Barnes and Noble

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Batman End Game #1 Special Edition – Variant Apple

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Batman End Game #1 Special Edition – Variant Comixology

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Batman End Game #1 Special Edition – Variant GooglePlay

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Batman End Game #1 Special Edition – Variant Nook

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Batman End Game #1 Special Edition – Variant BestBuy

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Batman End Game #1 Special Edition – Variant Books A Million

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Batman End Game #1 Special Edition – Variant F.Y.E.

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Batman End Game #1 Special Edition – Variant Game Stop

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Batman End Game #1 Special Edition – Variant Hot Topic

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Batman End Game #1 Special Edition – Copia gratuita

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Tutti pazzi per Batman al Romics di primavera 2014

Nuova Fiera di Roma – Romics da giovedi 3 a domenica 6 Aprile 2014 Organizzata da I Castelli Animati – Festival Internazionale del Cinema di Animazione, Romics è la più grande manifestazione internazionale dedicata al fumetto e all’animazione. Infatti ne vengono realizzate ben due edizioni l’anno, una in primavera e una in autunno. Per tutti gli appassionati dei fumetti, sono stati 4 giorni imperdibili tra mostre, anteprime, concorsi, eventi speciali ed incontri. Romics, giunto alla sua XV edizione ha visto inoltre la partecipazione di numerose fumetterie, librerie, aziende di videogames, internet, home theatre e merchandising. Il Festival è stato caratterizzato da un programma culturale di livello internazionale, con prestigiosi ospiti, mostre, anteprime, eventi speciali, incontri con i responsabili dei più rilevanti festival internazionali, buyer e operatori del settore. Grandi maestri del fumetto internazionale hanno partecipato e sono stati premiati con il Romics D’Oro. Batman quest’anno ha avuto ampio spazio da parte degli organizzatori in quanto festeggia 75 anni di onorata carriera. La presenza di Jae Lee, ha dato vita ad una ampia mostra dedicata al Cavaliere Oscuro (l’abbiamo fotogrfata per voi), ma, come tutti sapete, Batman Crime Solver tifa per i disegnatori di casa nostra che, a nostro parere, nulla hanno da invidiare a quelli gia’ noti e di fama internazionale. Infatti, tra i tanti disegnatori affermati, quest’anno, finalmente i riflettori della manifestazione romana sono stati degnamente puntati anche su Emanuel Simeoni, che abbiamo tenuto a battesimo, poco prima che entrasse a far parte della DC Comics, con la pubblicazione del Batman Silent Book (sua la tavola centrale del libro insieme al bravissimo Andrea Olimpieri (qui potete vedere un Batman disegnato anche da Andrea). Emanuel, da luglio 2013 disegna per la serie Batman Artiglio, l’ultimo e il più tormentato dei giustizieri di Gotham City. Sabato 5 aprile alle ore 17 presso la sala Officina del Fumetto 2 al Padiglione 8 della Fiera di Roma si e’ avuto modo di testare, semmai ce ne fosse stato bisogno, le doti di questo ragazzo. Emanuel è pieno di qualità personali e artistiche. Si presenta al suo pubblico con la semplicità e la chiarezza di un consumato disegnatore, facendo capire in modo nitido quali sono i tratti distintivi per diventare autori per la DC Comics e fugando ogni dubbio alle nuove leve. Noi, di Batman Crime Solver siamo lieti di averlo seguito per voi. Qui troverete parte della sua conferenza e qualche sketch che ha realizzato per i tanti suoi fans. L’ottimo Emanuel, in conferenza, spiega molto bene che, “oltre alla passione per intraprendere la professione del disegnatore occorre esercitarsi tanto, dando libero sfogo alla propria creatività. E’ importante saper fare e anche bene, visto che in Italia la concorrenza è altissima. Il nostro Paese vanta infatti artisti molto bravi che non si stancano mai di disegnare. Questo però non vi deve scoraggiare -aggiunge- e con i propri lavori si deve andare alla ricerca di qualcuno che intenda pubblicarli”. Il nuovo disegnatore della DC Comics, prosegue con una osservazione “La figura dell’aspirante fumettista che gira con la cartellina sotto il braccio ‘piena’ di disegni è ormai lontana. Viviamo in un’epoca in cui la rete rappresenta una vetrina non indifferente. Perciò un consiglio che mi sento di dare alle nuove generazioni è anche quello di trovare spazio sul web, accelerando così il proprio percorso di visibilita’. Sicuramente e’ piu’ facile farsi notare sulla rete piuttosto che andare in giro a bussare alle varie case editrici”. “Il lavoro del fumettista -sostiene Emanuel- non si limita al disegno, anzi. Non dimentichiamo che il fumetto ha ispirato il cinema e la letteratura diventando un nuovo modo di comunicare, inventando un nuovo tipo di linguaggio. In Italia, inoltre, stiamo vivendo un momento di passaggio che vede l’interesse dei lettori indirizzato verso il mercato della libreria. Sono sempre di più gli acquirenti di libri di fumetti, grandi e piccoli. Comunque si tratta di un settore che sta crescendo anche perché si sta strutturando sempre di piu’ il legame con altri media come ad esempio il cinema”. Ma le sorprese relative al mondo di Batman non sono finite. Infatti, per tutto il periodo della fiera e’ stato presente il club dei Gotham Shadows, il gruppo capitanato da Riccardo Lo Forte che cura in modo fedelissimo e dettagliatissimo tutti i costumi, i gadget e gli accessori dei nostri – e loro – personaggi preferiti legati alla Bat-Family. Non ci sono piu’ parole per definire la bravura e l’alta qualita’ dei lavori realizzati da questi ragazzi provenienti dal mondo del teatro dell’Opera di Roma. Dalle scenografie ai costumi, dal portamento al modus operandi meriterebbero molto di piu’ dei semi che stanno attualmente raccogliendo. Comunque ogni cosa avviene a tempo e modo dovuto. La grande stima che il nostro blog ha nelle loro capacita’, invita i preposti di turno a farne qualcosa di ufficiale anche qui da noi. L’Italia e’ un paese di artisti, dobbiamo solo sdoganare cio’ che gia’ esiste e merita degno risalto. Nel frattempo, qualcuno si e’ accorto della loro presenza ed ha fortemente voluto Riccardo e i suoi figuranti Gothamiti al panel “Tutti pazzi per Gotham – 75 anni di avventure e antieroi tra fumetti, serie tv, film ed esperize digitali”. Oltre allo stesso Riccardo Lo Forte dei Gotham Shadows, l’intervento e’ stato presentato  da Federico Gironi, redattore di Comingsoon.it, Alessio Danesi direttore editriale RW Lion e Max Giovagnoli coordinatore dell’incontro in qualita’ di responsabile Movie Village. Qui di seguito i Gotham Shadows prima della conferenza. 

Il file audio della conferenza da scaricare.image image image image image image image image image image X image image image image image image image image

Batman Crime Solver incontra Alessandro Di Nocera

Tra coloro che hanno realizzato alcuni tra i migliori articoli redazionali destinati alle pubblicazioni italiane che vedono il Cavaliere Oscuro come protagonista, va annoverato Alessandro Di Nocera. Nato a Vico Equense, vicino Napoli, nel 1969, laureato in Sociologia dell’Arte e della Letteratura e appassionato di fumetti, ha pubblicato numerosi pezzi su riviste specializzate e collane edite dai principali editori nostrani, nonché il saggio ‘Supereroi e superpoteri’ che offre un illuminante punto di vista sul rapporto esistente tra fumetti e mutamenti sociali e culturali (libro ancora disponibile su Amazon). Insegna Italiano, Storia e Storia dell’Arte nelle scuole superiori statali e collabora attivamente con le pagine napoletane del quotidiano “la Repubblica”. Alessandro ha una passione innata per i fumetti, tant’è vero che figura anche come docente di Storia del fumetto (ma anche di Storia del Cinema e Storia dell’Arte) presso la Scuola Internazionale di Comics. Cura inoltre un blog, “Codename: Alexdinox” (alessandrodinocera.blogspot.com). La maggior parte dei suoi editoriali, favorisce da sempre lo scambio di idee con i lettori e assume la forma di un breve saggio oltre che un approfondimento delle argomentazioni trattate nel fumetto. Oggi, per iniziare bene il 2014, è ospite delle nostre pagine, onorandoci della sua presenza con una bella intervista sprint.

Stefano: “Ciao, Alessandro e benvenuto su Batman Crime Solver”

Alessandro Di Nocera: “Ciao, Stefano. Grazie a te per il tuo gentile invito!”

Stefano: “Sappiamo che sei sempre impegnato ad analizzare il rapporto tra generi narrativi e immaginario collettivo nonché il modo in cui Fumetto, Cinema, Televisione formano un’unica, inestricabile rete. Come si svolge la tua giornata tipo di lavoro?”

ADN: “La mia professione ufficiale è quella dell’insegnamento, quindi la mattinata è dedicata alla scuola e agli alunni. I pomeriggi, invece, li alterno tra le documentazioni e le questioni burocratiche inerenti al mio lavoro di professore; gli articoli culturali destinati alle pagine de “la Repubblica” (cartacee e on-line) e i pezzi redazionali che mi richiedono le case editrici per cui in genere collaboro: la 001 Edizioni, la RW Lion e – indirettamente – la Mondadori Comics.

C’è da notare, però, che il mio rapporto con gli alunni è di fondamentale importanza non solo per ciò che attiene l’insegnamento. I gusti dei ragazzi sono fondamentali per capire in quale direzione si sposta l’impatto dell’universo mediatico sul mondo reale. Presto un orecchio costante ai serial TV che guardano, ai film che apprezzano, ai videogame coi quali giocano, ai fumetti e ai libri (sempre meno, in verità) che leggono. Comprendere l’immaginario contemporaneo è un esercizio essenziale poiché il tempo è una macina e certi punti di riferimento pop-culturali crollano nel volgere di qualche lustro.

Alcune settimane fa, per esempio, il Presidente del Consiglio Letta ha fatto, nel corso di una dichiarazione alla stampa, un riferimento a Jo Condor, personaggio di uno spot televisivo risalente a più di quarant’anni fa. E i giornali, riportandola, sono stati costretti a spiegare per bene chi fosse Jo Condor.

Vedi, a me non piace fare riferimenti “a Jo Condor”: quando parlo e quando scrivo, i miei riferimenti culturali devono essere ancorati al presente. L’altro giorno, mentre scrivevo per “la Repubblica” un articolo su “Orfani”, il nuovo serial a colori della Sergio Bonelli Editore, mi sono premurato di telefonare a mia nipote Marcella, un’adolescente amante dei manga, anime e del cosplay, per farmi spiegare un paio di cose su alcuni videogame di cui è appassionata (io, sapendo che se tornassi a giocarci non me ne staccherei più, ho rinunciato da tempo alle consolle).

Ecco, la mia analisi sull’immaginario collettivo parte da tutto questo. E poi c’è il costante monitoraggio di ciò che accade in Rete, a partire dallo scroll continuo della home di Facebook o di Twitter. Certe volte mi sento come Ozymandias in “Watchmen”, quando cerca di percepire “l’umore” del mondo mettendosi a osservare decine di trasmissioni TV contemporaneamente.”

Stefano: “Prima di scrivere un redazionale per un fumetto riesci sempre a leggere totalmente il suo contenuto, o ti e’ capitato anche di dover scrivere, per ovvie ragioni di tempistica, alcuni pezzi a “scatola chiusa” o quasi?”

ADN: “Talvolta mi è capitato di dover leggere assai in fretta alcune storie, ma mai di scriverne, come dici tu, a scatola chiusa. Più che altro, si acquisisce l’abitudine a valutarle sempre per il meglio, a coglierne i punti di forza e non quelli di debolezza, a evidenziare per il pubblico il lavoro creativo che c’è dietro.

Diciamo che il lavoro redazionale mi ha portato a essere meno feroce nelle mie critiche e molto più accondiscendente verso opere che in passato avrei stroncato senza pietà. E questo per quanto concerne tutti i fumetti, non solo quelli della DC Comics.”

Stefano: “Ti ispiri a qualcuno quando scrivi?”

ADN: “No, non direi. Ho avuto degli ideali mentori, questo sì. Il primo è stato Daniele Brolli, un magnifico talebano che mi fece comprendere come si scriveva un articolo costringendomi a mettere mano per ben quattro volte a un pezzo destinato a una rivista a fumetti – “Starmagazine” della Star Comics – per poi cassarlo senza pietà. Era estate e ricordo che mi sentii addirittura male per lo sforzo di capire cosa Daniele pretendesse da me e come impostare quel dannato mini-saggio.

Daniele Brolli mi ha insegnato che qualsiasi cosa tu scriva deve prevedere un italiano più che corretto, una documentazione ineccepibile e la capacità di arrivare a qualsiasi lettore, anche il meno esperto, non dando nulla per scontato. E’ questa la filosofia che mi muove ancora oggi: quando, per esempio, scrivo un pezzo per “Superman”, “Superman/Batman” e “Batman: Il Cavaliere Oscuro” penso sempre che ogni specifico albo può essere il primo per un lettore neofita e il mio redazionale deve essere calibrato di conseguenza.

La soddisfazione più bella è quando incontri (o quando ti arriva l’e-mail di) qualche lettore che ti ringrazia per averlo introdotto a un nuovo universo narrativo facendoglielo comprendere perfettamente. Col DC Comics Universe è capitato diverse volte.

Un altro punto di riferimento per me imprescindibile è Luigi Bernardi, un amico purtroppo venuto a mancare poco tempo fa. Luigi era un polemista eccezionale, uno che considerava il fumetto e la letteratura come espressione rivelatrice della società e della politica, uno che non aveva paura di esprimere opinioni anche impopolari. Luigi mi ha insegnato a prendermi le responsabilità di quanto affermavo, a far valere il mio nome e cognome. Oggi quando sento qualcuno affermare che davanti a ogni opinione bisogna sempre premettere: “A mio personale giudizio” o – per usare un termine da forum – “Imho”, mi incazzo. Se c’è il tuo nome e cognome, allora è già sottinteso che è il tuo personale giudizio. Luigi non temeva di scrivere cose del tipo “Un albo de La Bionda di Franco Saudelli è meglio di una camionata di volumi di Dago” perché riteneva che certe boutade fossero fondamentali per scatenare un dibattito culturale, una riflessione critica. Luigi non avrebbe mai utilizzato un’espressione democristiana come: “A mio personale giudizio”. E mi guardo bene dal farlo anch’io.”

Stefano: “Quanto richiede la stesura di un pezzo? In quanto tempo riesci a scriverlo? Dopo quanto tempo viene pubblicato?”

ADN: “Non farmici pensare!… Dunque, quando scrivo per “la Repubblica” ho dei tempi stretti e contingentati: quindi un pezzo di 3600 battute (sessanta righe) posso buttarlo giù anche in un’oretta di lavoro. Gli articoli redazionali per la Mondadori/RW Lion sono invece, in media, di 15.000 battute e prevedono spesso e volentieri degli impegnativi lavori di ricerca. Per questo talvolta mi capita di perderci un paio di pomeriggi: otto o dieci ore d lavoro in totale (escludendo il tempo di ricerca, che però considero quasi come un divertimento, viste le scoperte che riesco a fare).

Sul tempo di pubblicazione… ecco, sento già gli alti ululati di Alessio Danesi e di Lorenzo Corti nella redazione della RW Lion! L’ottimale sarebbe quello di consegnare i pezzi due mesi prima della pubblicazione della testata alla quale sono destinati. Ma io spesso e volentieri sgarro e li consegno anche solo trenta giorni prima. Questo genera le reazioni allarmate e inviperite di Alessio e Lorenzo che incominciano a tempestarmi di mail e di telefonate (e un paio di volte sono stato costretto a lavorare di notte come un forsennato).

Io, però, ho una giustificazione e un punto di forza: i miei pezzi non sono mai banali, si vede il lavoro di ricerca che c’è dietro. E poi, modestia a parte, sono sempre, dal punto di vista sintattico-morfologico-grammaticale, pulitissimi: richiedono pochissimi interventi di editing. E questo velocizza i tempi di lavoro.

Da questo punto di vista il complimento più bello me l’ha fatto un redattore de “la Repubblica”: “Alessandro, non hai idea di quale importanza abbia il fatto che tu ci consegni lavori puliti, che non hanno bisogno di interventi esterni per essere pubblicati!” Ma tra i complimenti c’è stata anche una bellissima mail che mi ha inviato Alessio una settimana fa, dopo che gli avevo spedito l’articolo redazionale per il numero 5 dell’edizione da edicola di “Y: L’ultimo uomo”. Il contenuto specifico, ovviamente, lo tengo per me, ma considerando che con la supervisione di Alessio ho realizzato, a partire dal 2008, più di centosessanta pezzi redazionali, la cosa assume un valore particolare.”

L'immagine promozionale della Collana Batman: La leggenda

L’immagine promozionale della Collana Batman: La leggenda

Stefano: “Ci racconti qualcosa del periodo in cui hai realizzato le prefazioni della collana “Batman: La Leggenda?”

ADN: “Per quanto mi riguarda, il 2008 è stato uno dei più difficili della mia vita: la malattia di mio padre (al quale ho dedicato un redazionale di “Preacher”) e vari, gravi problemi familiari mi erano piombati addosso all’improvviso, come una mazzata tra capo e collo. E fu proprio in uno dei momenti più critici che mi arrivò la telefonata di Pasquale Ruggiero – editor della Magic Press, che all’epoca effettuava attività di service per la Planeta DeAgostini – che mi voleva come “prefatore” dei volumi di “Batman: La leggenda” che sarebbero usciti in allegato a “Panorama” e a “TV Sorrisi & Canzoni”. Pasquale sapeva che l’impegno settimanale avrebbe richiesto una certa tempra e una certa capacità di scrittura e aveva valutato che, in quanto collaboratore de “la Repubblica”, abituato a lavorare in velocità, e in quanto esperto del genere supereroistico, facevo esattamente al caso suo.

All’epoca si parlava della “Maledizione di Batman”, delle varie sfighe che colpivano gli attori e gli autori che avevano lavorato ai film sul Cavaliere Oscuro diretti da Christopher Nolan. E così mi misi a scherzare anch’io sul fatto che un lavoro prestigioso come quello per le testate di Batman era giunto in uno dei momenti più controversi e bui della mia vita.

Alcuni dei volumi pubblicati dalla Planeta De Agostini di Batman: La leggenda.

Alcuni dei volumi pubblicati dalla Planeta De Agostini di Batman: La leggenda.

“Batman: La leggenda” mi ha mantenuto impegnato per due anni. E mentre la collana si prolungava di volta in volta, alla Magic Press – che, sempre per conto della Planeta, si avvaleva dei miei testi anche per “Sandman”, “Preacher”, “Hellblazer”, il “Kamandi” di Jack Kirby, ecc. – si scommetteva, di settimana in settimana, su quale argomento mi sarebbe venuto in mente per il redazionale in scadenza di consegna, anche in considerazione del fatto che talvolta i timoni dei volumi variavano all’improvviso perché la Planeta, a causa di imperscrutabili problematiche tecniche, non si ritrovava a disposizione i materiali stabiliti e richiesti dall’Italia. Pertanto Alessio si ritrovava a operare in emergenza e a inserire in sommario, con operazioni last minute, quanto di meglio inerente al mondo di Batman avesse sotto mano. Ci sono stati momenti in cui ho effettivamente temuto di essere giunto al capolinea, di non avere più nulla da dire, ma la vastità del genere supereroistico e la complessità del DC Comics Universe  mi fornivano ogni volta, anche all’ultimo momento, nuovi, intriganti spunti di riflessione. Luca Ippoliti, in particolare – attuale figura di riferimento della Magic Press – ne restava sbalordito. Qualche editore mi ha anche proposto di ordinarli e rimaneggiarli per ricavarne un libro a parte, ma ho sempre nicchiato.

Alla fine, ci sono stati diversi lettori che mi hanno ringraziato per l’essenziale guida fornita loro da quei redazionali. “Batman: La leggenda” resta ancora oggi un viatico fondamentale per addentrarsi nel mondo a fumetti del Cavaliere Oscuro.

Poi, con l’avvento della RW Lion, Lorenzo Corti – allora unico direttore responsabile della nuova casa editrice – mi ha chiamato a scrivere i redazionali del “Superman” confezionato per la Mondadori. E lo staff redazionale di Segrate – che già mi aveva apprezzato su “Batman: La leggenda” – è stato a sua volta felice di potermi annoverare ancora tra i suoi contributors.

Quello su “Superman” è un lavoro di cui vado particolarmente orgoglioso. L’Uomo d’Acciaio è un personaggio magnifico, il mio preferito in assoluto tra i supereroi, e i trenta volumi in cui è strutturata la collana mi hanno fornito la possibilità di effettuare un excursus storico di alto livello sul genere supereroistico nelle sue varie epoche di sviluppo.

Alla fine mi sono preso pure i miei rischi – la DC Comics è molto attenta a quanto si scrive sugli albi pubblicati negli altri Paesi – ma ne è venuta fuori un’opera di riferimento.

"Il Grande Ritorno di Superman e Batman” di A. Di Nocera

“Il Grande Ritorno di Superman e Batman” di A. Di Nocera

Per quanto riguarda “Batman: Il Cavaliere Oscuro” e “Superman/Batman”, invece, ciò che mi ha più divertito è che dopo “Batman: La leggenda” non pensavo che ci potessero essere così tanto cose da dire sui personaggi della DC Comics. Ma, al contrario, di argomenti da trattare riesco ancora a trovarne in abbondanza, riuscendo a redigere articoli sempre più interessanti e complessi. E spero che la sfida possa continuare in futuro.”

Stefano: “Quale pensi sia la naturale evoluzione del fumetto nell’era del digitale?”

ADN: “Il fumetto attraversa un evidente momento di crisi commerciale. Negli Stati Uniti è ormai chiaro che per le major del settore i personaggi dei fumetti non sono altro che proprietà che possono portare a sviluppi esterni al mondo dei comics: film, serie TV, videogiochi, merchandising, eccetera.

L’editoria digitale è indubbiamente il futuro. Io stesso, ormai, per vari motivi, leggo sempre più sul PC e tablet e sempre meno sul supporto cartaceo. Resta però il fattore pirateria che è poco arginabile.

Ritengo che in futuro un personaggio a fumetti vivrà fin dall’inizio più vite contemporaneamente in vari medium. E che gli autori di fumetti saranno nello stesso momento più cose: penso, per ciò che riguarda il nostro Paese, a Makkox, a Zerocalcare, a Mirka Andolfo, a Don Alemanno, a Giacomo Bevilacqua, tutte figure artistiche il cui successo viaggia lungo strade inedite, prevedendo diversi livelli di professionalità.”

Stefano: “Ti piace il personaggio di Batman e perché?”

ADN: “Eheheheh, sembra quasi una domanda a trabocchetto… Premetto che tra i supereroi, i miei due personaggi preferiti sono Superman e Capitan America: due idealisti, gli unici due che sono diverse volte riusciti a commuovermi fino alle lacrime.

Batman mi piace – e tanto – in base agli autori che ne scrivono le storie: Quello originario, feroce e pulp, di Bob Kane e Bill Finger; “Il ritorno del Cavaliere Oscuro” e “Il Cavaliere Oscuro colpisce ancora” di Frank Miller”, “The killing joke” di Alan Moore e Brian Bolland; “Maschere” di Bryan Talbot; cicli seriali come “Contagio” e “Terra di Nessuno”, eccetera.

Quello che, però, me ne ha fatto re-innamorare, fornendo una chiave di lettura eccezionale del personaggio, di ciò che realmente nasconde, è stato Grant Morrison. Per me la sua run sulla serie “Batman” sfociata in “R.I.P.”, e ancora “Il ritorno di Bruce Wayne”, “Batman e Robin” e “Batman Inc.” sono quanto di meglio sia stato prodotto in decenni di vita editoriale del personaggio.

Morrison ne ha carpito tutto il potenziale, l’ha evidenziato, l’ha esaltato, ne ha svelato tutte le sfaccettature ancor più di quanto abbiano fatto Miller, o Moore, od O’Neil, o Grant, o Brubaker, o Rucka, e così via.

Per me il vero Cavaliere Oscuro è quello di Morrison: quello che si crea le personalità di back-up per affrontare gli attacchi psicologici dei suoi nemici; quello che non esita ad affrontare Darkseid – una delle creature più potenti e feroci dell’universo – faccia a faccia; quello che si ritrova a viaggiare suo malgrado nel tempo lasciando indizi ai suoi compagni della Justice League per farsi ritrovare; quello che progetta un’azione supereroistica su scala mondiale trasformando “Batman” in un brand.

Penso che l’esaltazione che è riuscita a infondermi Morrison sia trapelata parecchio dai miei redazionali.”

Stefano: “Grazie per il prezioso tempo che ci hai dedicato Alessandro. Vuoi salutare gli amici di Batman Crime Solver?”

ADN: “Ciao a tutti. Se siete giunti a leggere fin qui, allora vi ringrazio per aver sopportato e magari apprezzato i miei sproloqui. In ogni caso, vi auguro di riuscire ad avere sempre la forza fisica e morale per risolvere gli infiniti problemi attraverso i quali gli Enigmisti di turno tenteranno di intralciare il cammino della vostra vita.”

Alessandro Di Nocera

Alessandro Di Nocera

Injustice Gods Among Us

Injustice Gods Among US

Injustice Gods Among US

Uno degli appuntamenti più attesi di questo inizio 2013 nel mondo dei videogiochi è in arrivo: dal 19 Aprile arriverà Injustice Gods Among Us, picchiaduro di Netherealm Studios (gli stessi di Mortal Kombat) con protagonisti i supereroi e supercattivi della scuderia DC Comics: Batman, Superman, Green Lantern, Wonder Woman, Joker, Bane e tantissimi altri per una storia veramente epica!

Warner Bros. Interactive Entertainment e NetherRealm Studios hanno reso disponibili diversi trailer di Injustice: Gods Among Us.