Ra’s Al Ghul compie 50 anni

Ra’s Al Ghul esordisce nel 1971 grazie a un’idea di Dennis O’Neil (morto l’11 Giugno 2020) e Neal Adams. Sono passati 50 anni e il leader della Lega degli Assassini resta uno degli avversari più formidabili e pericolosi di Batman, peraltro uno dei pochi a conoscerne la reale identità del Cavaliere della Notte.

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Batman: Contagio – Recensione

Testi: Alan Grant, Chuck Dixon, Dennis O’Neil, Doug Moench, Christopher Priest.
Disegni: Vince Giarrano, Tommy Lee Edwards, Graham Nolan, Mike Wieringo, Jim Balent, Dick Giordano, Barry Kitson, Kelley Jones, Matt Haley, Frank Fosco.
Edizione Originale: Batman: Shadow of the Bat #48-49, Detective Comics #695-696, Robin (v2) #27-28, Catwoman (v2) #31-32, Azrael #15-16, Batman #529, The Batman Chronicles #4 USA
Edizione Italiana: Batman N.38-42 Ed.Play Press, Batman La Leggenda N.36-37 Ed.Planeta DeAgostini

I Cittadini di Gotham sono stati colpiti da una tremenda malattia. Batman, Nightwing, Azrael, Robin e Catwoman si uniscono per trovare un antidoto in una disperata corsa contro il tempo.

Batman troverà il Vaccino?

In questo periodo storico il Coronavirus (Covid 19) sarà rievocato, non solo nel ricordo delle persone o nei libri di storia per i danni provocati alla salute pubblica ma anche per i danni di carattere economico che il nostro paese sta subendo. Per questo, non a caso, mi sono andato a rileggere Contagion. Purtroppo è una storia molto attinente al periodo che stiamo vivendo. Forse ci aiuterà a chiarire in modo più immediato la situazione e magari, se avete modo di rileggerla, farà passare qualche ora comodamente rilassati sul divano di casa anche a voi.

Il pensiero di Batman: Gotham affronta tempi oscuri, assediata da un’epidemia di filovirus. La posta in gioco è altissima…evitare l’apocalisse…per mano di un nemico invisibile. È la mia città. È la mia casa. Ma quando ho giurato di esserne il protettore, non avevo mai pensato ad una cosa simile.

Bruce Wayne è tornato a riprendersi il mantello di Batman, dopo un lungo periodo in cui è stato forzatamente sostituto da Azrael, l’angelo vendicatore di Gotham, che ha giurato un regolamento di conti nei confronti dell’Ordine di San Dumas, responsabile di averlo condannato alla difficile vita di giustiziere. Intanto il Commissario di Polizia di Gotham è Andrew Howe ed il sindaco è Armand Krol, definito da Batman “un disastro ambulante” e dal quale purtroppo non riceverà alcun tipo di aiuto, causa la sua umiliazione subita durante le elezioni cittadine. Gotham City è teatro di inquietudine, di sangue e mortalità scaturita da un male oscuro ed invisibile ad occhio nudo.

La collocazione storica di questa run

Contagio, è un ciclo di storie successivo a Troika, la run che ha per protagonisti un gruppo di criminali dell’Unione Sovietica impegnati predominare sul territorio di Gotham City. Questa stessa saga precede anche il ciclo Cataclisma (di cui vi abbiamo parlato qui).  Pubblicata in USA nell’arco temporale di due mesi (marzo/aprile 1996) su cinque testate appartenenti alla Bat-family: “Shadow of the bat”, “Detective Comics”, “Robin”, “Catwoman”, “Azrael” e “Batman Chronicles”.

Gli elementi essenziali della trama

  • La contaminazione che può provocare danni agli abitanti di Gotham City.
  • Il senso di colpa generato dal pensiero di Batman di poter essere la causa della sofferenza o della morte di parenti e amici.
  • L’avidità di alcuni uomini che sfruttano tale momento di debolezza e di terrore.

I disegnatori

Contagio prorompe in tutta la sua epopea e drammaticità nel segno di diversi fumettisti. Dal primo e all’ultimo capitolo si susseguono: il tratto grossolano quanto inquietante ed appropriato di Vince Giarrano (ora pittore realista);  Tommy Lee Edwards (Mother Panic, RW Lion) con il suo predominio di cromatismi scuri; Graham Nolan con il suo stile rétro, qualche immagine plastica, e tavole comunque fluide; Mike Wieringo (Flash, L’uomo Ragno e i Fantastici 4), disegnatore morto prematuramente scomparso nel 2007, dal tratto caratteristico e la sua rappresentazione dissimile dalla realtà; Jim Balent (autore di una collana di avventure individuali di Catwoman caratterizzata da disegni incredibilmente sexy),  ha realizzato gli schizzi preparatori per il più autorevole Dick Giordano il quale ha illustrato il quarto capitolo, interpretato dalla Donna Gatto sulla quale disegna una speciale, quanto conturbante, tuta aderente bianca avvolgendo il corpo da una coltre di candida neve. L’episodio tratto dalla collana “Azrael” è disegnato con i lineamenti marcati dall’anglosassone Barry Kitson; Kelley Jones firma le tavole con il suo tratto anatomicamente improprio, Matt Haley (Superman Returns) forse è il tratto più mediocre tra tutti, Frank Fosco (Teenage Mutant Ninja Turtles – Urban Legends #1) realizza pagine con la sua classica matita fatta di tratteggi.

Contagio è una saga che si può catalogare tra le più spaventose e valide opere in dotazione all’archivio DC Comics.
Questa opera fumettistica all’epoca poteva essere definita una raccapricciante leggenda, ora purtroppo, si trova ad essere rispolverata perché richiama quanto stiamo vivendo nel nostro paese. Aggrappiamoci ai prodigi dell’intrattenimento fumettistico, come fosse un durevole e particolarissimo percorso purificatorio per uscire al più presto da questo terribile incubo che stiamo vivendo.

Così Recchioni ha stravolto Dylan Dog: “Scrivere Batman? Assurdo, pare uno scherzo”

Durante Lucca Comics & Games 2019 l’autore romano Roberto Recchioni ha presentato gli ultimi due numeri che sovvertono completamente il mondo del personaggio, con tanto di matrimonio con Groucho, e una prestigiosa collaborazione con Batman.

Questa Lucca rappresenta senza dubbio uno dei momenti più importanti della tua carriera, abbiamo la collaborazione con la DC per il crossover con Batman, il culmine del tuo arco narrativo, benedetto da Sclavi, con Dylan, “Roma sarà distrutta in un giorno” con Il Muro del Canto, Chanbara e un sacco di altre cose che probabilmente ancora non ci puoi dire.

Come gestisci tutto questo e come gestisci il pensiero che tutto questo un giorno finirà?

«Tre anni fa, in quello che pensavo fosse già il picco, alla fine di un Napoli Comicon particolarmente intenso di cui ero il magister con tanto di mostra, gigantografie in giro, eventi eccetera decisi di fermarmi. Il mio nome era ovunque, lo avevo usato come una sorta di marchio per promuovere una serie di iniziative e c’erano cose mie in quasi tutti gli editori. Alla fine dell’ultima giornata mi son seduto su un prato e ho detto “Mi fermo, la mia rotta non è più chiara”. Per un po’ ho lavorato meno, anche se non si vedeva, perché i fumetti sono come delle navi, hanno una lunga inerzia e vanno avanti anche quando dai lo stop. Ho deciso di tornare a scrivere alcune cose molto concentrate. Da lì poi è nato “La fine della ragione” e poi tutto quello che è arrivato oggi che il frutto di parecchi anni di lavoro molto intenso concentrati in un momento specifico. E questo chiaramente un apice ancora più grande, c’è la conclusione di un lavoro lungo su Dylan che però rilancia qualcos’altro perché da qui parte una fase nuova di Dylan sia per il personaggio, sia per me nello specifico, e adesso le cose si faranno interessanti, di sicuro non mi fermo».

Però, come dicevamo, finirà.

“E arriviamo alla seconda parte la domanda, quella tosta… non so, io so per certo che non può durare, presto tardi invecchierò, i giovani si faranno sotto e mi dovranno “uccidere”. Il tema dell’uccidere il padre e lo stesso tema di Dylan. Ci sono vari modi per prenderla, ci sta di irrigidirsi, perché non hai visto da che parte arrivava il meteorite, da che parte arrivava il tuo omicida, e quindi prendere posizioni da ultraconservatore. Ci sono alcuni autori della generazione prima della mia che mi odiano perché non mi hanno visto arrivare».

Hai più volte detto che invecchiare e perdere presa sul presente è una tua grande paura no?

«Il terrore di essere diventato un vecchio trombone è forte, quindi continuo ad analizzarmi costantemente, ma so che presto o tardi, perderò il polso. Quindi visto che ho degli esempi negativi precisi davanti a me, delle persone che ho eletto come i miei “beta tester” negativi di quello che non voglio essere, tengo gli occhi aperti e quando vedo arrivare qualcuno, invece di irrigidirmi, lo chiamo. Quando ho visto arrivare per esempio Lorenzo Palloni che è probabilmente lo sceneggiatore che più velocemente si è imposto negli ultimi anni ed è chiaramente un proiettile destinato al successo, lo hanno premiato anche recentemente, invece di fare muro l’ho chiamato per lavorarci assieme».

Invece che combattere fatteli amici?

«Non solo, il mio ruolo non è solo quello dell’autore, io ho la responsabilità e la possibilità di capire che uno come Lorenzo arricchirà Dylan Dog. Quindi l’ho chiamato e presto vedremo i suoi lavori. È chiaro che un Lorenzo potrebbe uccidermi, come chiunque altro. E va bene, fa parte dell’ordine naturale delle cose, però intanto combatterò, perché questa è una spinta a cercare sempre di essere dei buoni autori e soprattutto degli autori vivi, non dei dinosauri che rimpiangono un passato che non è mai stato bello come viene raccontato. E poi anche cercare di ridare al mercato quello che il settore ha dato a me».

E cosa ti ha dato il settore? Di cosa sei grato?

«Beh io ho avuto la possibilità, anzi le possibilità. Io ho avuto la possibilità di arrivare dove volevo arrivare. Se torno indietro e vado dal me stesso sedicenne che lavorava in fumetteria gli vado a dire “Lo sai che nello stesso periodo tu scriverai Tex, Dylan Dog, Batman, John Constantine e Il Corvo” penso che rimarrebbe abbastanza sorpreso».

Ecco, arriviamo a Batman, quando ti si è allungato il sorriso quando l’accordo è stato siglato e quanto è difficile lavorare su Batman?

«È difficile lavorare con Batman perché in generale è complesso lavorare con le grandi property perché insieme all’ok ti arriva un contratto vincolante che comprende anche un codice di comportamento come autore, su ciò che puoi e non puoi fare. Non è poi così difficile in termini autoriali perché per me quando ti confronti con un personaggio così ti devi ricordare che in Italia quando scrivi Tex o Dylan scrivi per più lettori di Batman, ma resta una icona e davanti alle icone tu puoi rimanere schiacciato oppure puoi guardargli negli occhi. Secondo me il rispetto sta nel guardare questi mostri sacri con deferenza, ma anche convinti di ciò che si vuole fare, sennò non li stai rispettando se non pensi di poter dare il tuo meglio».

Una cosa che non mi pare sia stata evidenziata è che questo accordo fa parte di un disegno più grande tra Warner e Bonelli, non parliamo solo di qualche crossover.

«Sostanzialmente la Warner/DC ha avviato una serie di collaborazioni con i grandi editori in giro per il mondo per vedere come gli autori locali interpretano le loro icone. È un discorso di dare e avere: la DC incamera visioni nuove dei suoi personaggi e le rende popolari in quei Paesi e da noi fa comodo perché Batman non vende così tanto e grazie a Dylan può arrivare a un pubblico più ampio. Dall’altra parte porta Dylan, che in questo momento è una figura importante, a diffondersi in tutto il mondo, perché il fumetto arriverà in tutto il mondo e vista la serie in lavorazione è importante che sia così».

Ma Batman e Dylan cosa hanno in comune? Come si amalgamano?

«Batman e Dylan sembrano due personaggi lontanissimi, in realtà non lo sono per niente. Anche se è vero che uno è un vigilante che si veste da pipistrello e picchia la gente di notte e Dylan è uno che rifiuta la violenza, hanno punti in comune enormi. Nonostante un diverso codice morale il loro cuore è nello stesso posto: entrambi conoscono il diverso e capiscono che il diverso è qualcosa da proteggere. Batman lotta per creare un mondo in cui lui non serve, perché sa benissimo di essere un mostro, un freak, un diverso in un mondo popolato da altrettanti mostri e questo gli dà un forte senso di comprensione di tutto ciò che non è allineato. Batman non uccide il Joker in The Killing Joke perché capisce perfettamente la “cattiva giornata” che ha reso Joker quel che è. Il Batman di Frank Miller quando si confronta con Harvey Dent nel primo capitolo de Il Cavaliere Oscuro spera per tutta la storia che non sia Dent il criminale che è tornato a colpire, spera che abbia trovato una via di fuga. Batman non uccide mai i mostri con cui si confronta perché sa di esserlo anche lui, è la sua versione de “i mostri siamo noi”. Dylan si basa sullo stesso meccanismo, non ricorre mai alla violenza, se non costretto, c’è una accettazione del lato oscuro della personalità che è molto forte. Poi ci sono gli elementi in comune: uno ha un commissario alleato e l’altro un ispettore, uno ha il maggiordomo fedele e l’altro un assistente, entrambi hanno una macchina peculiare, sono entrambi detective. Funzionano per antitesi, sembra un vecchio sketch di Cochi e Renato in cui uno diceva cose tipo “Mio padre ha la macchina di lusso” e l’altro rispondeva solo “Il mio no”».

Ma di Batman ce ne sono tanti, come è il tuo?

«Il mio è un Batman molto classico, la sfida è stata allontanarmi dai miei Batman più amati. Evitare la voce narrante di Frank Miller è stato uno sforzo durissimo. Credo sia un Batman molto ironico, tutte le 200 pagine di storia sono giocate come se fosse una raffinata commedia all’americana. Gli elementi ironici sono fortissimi perché di fronte a Batman c’è uno scettico».

Quale è stata la difficoltà più grande nell’amalgamare questi due universi narrativi?

«Il problema grosso di questi due universi è che il livello di realismo è molto differente. Nell’universo DC una persona Gotham City o a Metropolis alza lo sguardo, vede qualcuno volare e fa spallucce, è solo martedì. È tutto normale per quelle persone vedere qualcosa di straordinario. Killer Croc nel mondo DC è una minaccia, ma non stupisce nessuno, in quello di Dylan Dog è un mostro che manderebbe tutti nel panico e si dubiterebbe della sua stessa esistenza. Quindi il problema vero era riuscire a far conciliare questi due universi che hanno un così diverso livello di realismo. Per farlo mi hanno permesso di operare una piccola retcon nelle regioni del Joker e inserire un tassello della storia del Joker nella storia di Dylan. Questo significa che adesso c’è un frammento di Joker che tocca la storia di Dylan, nello specifico è il modo in cui il Joker conosce Xabaras nel passato. È un incontro significativo, che poi si ripeterà anni dopo e porterà Dylan e Batman a conoscersi».

Voglio arrivare al momento in cui ti sei seduto di fronte a una pagina bianca di Word e hai scritto “Batman”

«Fa strano, fa molto strano. Ho scritto Diabolik, ho scritto Tex, ho scritto tante cose, ma digitare le parole “Batman dice…” è una cosa particolare. Più che altro perché c’è quella cosa chiamata “La sindrome dell’impostore” no? Quella secondo cui abbiamo una vocina dentro che ci ripete continuamente che non ci meritiamo quello che stiamo facendo. Ecco, io non ce l’ho, è una cosa che non mi ha mai toccato. Ritengo di meritare di stare dove sto, però scrivere Batman è… buffo, ti sembra un grande scherzo. Si torna sempre a quel ragazzino sedicenne che disegnava Batman e oggi si guarda e fa “sì come no, stai disegnando Batman? E io sto disegnando Zorro!” e non è detto che un giorno non faccia Zorro!».

Torniamo su Dylan, torniamo un attimo indietro. Secondo te cosa ha visto Sclavi quando ti ha dato le chiavi del suo mondo?

«Fondamentalmente ha visto una storia. Lavoravo su Dylan Dog da un po’, Mater Morbi è stata la mia terza storia e Tiziano mi ha voluto conoscere quando ha letto Mater Morbi. Là lui ha visto evidentemente qualcosa e di sicuro la storia gli è piaciuta molto, visto che la giudica è una delle più belle in assoluto di Dylan. Quando ci siamo incontrati ci siamo trovati, abbiamo trovato un vissuto comune. Io e lui abbiamo esperienza di vita molto diverse ma dei problemi che hanno generato le stesse sofferenze».

Forse ha visto anche la persona giusta per “uccidere il padre”?

«Una cosa è certa: io con Tiziano ci discuto. Non gli dico sì, gli dico “parliamone”. E quando sei l’autore del secondo, e a volte primo, fumetto venduto in Italia e uno dei più venduti al mondo non sono tante le persone che vengono a contestare il tuo punto di vista. Quindi credo che abbia visto qualcuno con cui confrontarsi invece di chi gli diceva sempre di sì».

Non ha trovato anche una persona in grado di sostenere il livello di polemica generato dai cambiamenti?

«Non credo, Tiziano non ha idea di come funzionano oggi queste cose, non segue i social, non segue il mondo di oggi e non conosce la mole di commenti che mi arrivano addosso ogni giorno. Abbiamo parlato molto di eredità e penso che abbia capito che il rispetto di qualcosa non voglia dire lasciarla in una teca, ma tenerla viva, anche a costo di stravolgerla».

Uno stravolgimento che molti vedono in questo Dylan “politicamente corretto”, che però è il Dylan di sempre.

«Quelle polemiche sono veramente stupide. L’immagine iconografica di Dylan lo vede alla testa di una folla di mostri, trasfigurando la simbologia de Il Quarto Stato. Lui non si è spostato di un millimetro è dalla parte del diverso, dell’oppresso e del debole e quindi non c’è niente di strano se sposa un uomo. Semplicemente alcuni lettori si sono scordati che cos’è perché sono invecchiati, mentre lui no. Dylan deve stare da quella parte, non per una questione politica, ma civile, di ragionevolezza. In quale universo possiamo sostenere la teoria secondo cui persone uguali debbano avere diritti diversi? Per me è una questione di pura razionalità, non c’è nessuna logica, non possono esistere esseri umani di serie A e serie B e appena metti in discussione una cosa del genere per me sei un cretino».

Pensi che questa cosa avrà un impatto?

«Beh l’ha già avuta nei soliti Libero, Primato Nazionale, Casa Pound, ma è arrivato anche tanto amore. A Lucca Comics si è avvertita una reazione molto forte. Sia per quello che riguarda Dylan, sia il suo simbolo. Alla fine stiamo pur sempre parlando del primo protagonista, del primo personaggio titolare di un fumetto che appare in copertina sposato con un altro uomo».

Ma l’albo è tante altre cose, sfogliando le pagine sembra quasi un trattato su Dylan Dog.

«È un albo con tanti scopi: chiude una serie di sottotrame, esplicita il ruolo di John Ghost, che poi è il mio ruolo, io parlo per bocca di Ghost e sono stato quello che ha portato il personaggio là doveva trovarsi. C’è tantissimo metatesto e sai una cosa? Mi rendo conto che non a tutti piace. Molte persone non vogliono che sia ricordato che stanno leggendo fumetto e lo prendono male. Vogliono fuggire, non amano neppure troppi richiami al reale, agganci politici contemporanei. Vogliono una narrazione escapista che fugge dalla realtà. A me quella narrazione quando viene presa troppo sul serio fa schifo. La trovo pericolosa, reazionaria, portatrice di una idea sbagliata. Le grandi opere rimandano al reale sempre, tutto è politico. Game of Thrones non è una storia di draghi è una storia di politica che parla di potere oggi. Persino Guerre Stellari parla del nostro presente, anche il modo in cui è cambiato ci dice qualcosa. Il problema è che viviamo in una società che è completamente schiava da una parte di una eccessiva infantilizzazione e dall’altra di un eccesso di controllo dei messaggi».

In effetti siamo tra due poli: il totale disimpegno e la paura di offendere sempre qualcuno.

«Viviamo in un mondo dominato dalla narrazione, la politica è diventata più interessante perché ogni giorno c’è un colpo di scena artefatto che serve a mantenere vivo il racconto e l’interesse. Siamo talmente annoiati e spaventati che ci rifugiamo nelle storie e stilizziamo il reale. Il reale non può essere stilizzato perché è complicato, noioso e spaventoso. Io amo la narrazione ma non può sostituire la realtà».

Fonte:[La Stampa]

A partire da giovedì 19 dicembre 2019 è in distribuzione in tutte le edicole Dylan Dog/Batman, un albo di 94 pagine a colori (al prezzo di 4,90 euro) contenente quattro storie complete, tra cui proprio quella già inserita nel numero zero.

Dietro la splendida copertina di Emiliano Mammucari potete trovare infatti Relazioni pericolose di Roberto RecchioniWerther Dell’Edera e Gigi Cavenago, insieme a “La nuova alba dei morti viventi”, il remake del mitico numero uno di Dylan realizzato da Mammucari su testi di Recchioni e pubblicato per la prima volta nel Color Fest n. 18. La parte supereroica dell’albo è rappresentata invece dalla prima apparizione del Joker così com’è stata raccontata da Bill Finger e Bob Kane nel 1940, e dalla classicissima “La vendetta in cinque punti di Joker!” di Dennis O’Neil e Neal Adams, pubblicata originariamente nel 1973.

Se non siete stati a Lucca Comics, Dylan Dog/Batman è un ottimo punto di partenza per iniziare il processo di avvicinamento al crossover dell’anno prossimo. E anche se a Lucca ci siete stati o se avete comprato l’albo nel nostro Shop online, se amate l’Indagatore dell’Incubo o il Cavaliere oscuro, o il buon vecchio Joker, non potete lasciarvi scappare questo albo!

Fonte [Sito ufficiale Bonelli]

 

Un pò di storia sui personaggi che popolano l’universo di Batman parte 7

COMMISSARIO GORDON

Apparso a colloquio con Bruce nelle prime pagine del n.27 di Detective Comics, il Commissario James W. Gordon è senza dubbio il primo vero amico del Giustiziere di Gotham. Dalla lotta contro “The Mob”, l’industria del crimine degli anni ’40, fino ai successivi pazzi che infestano la città, i due saranno alleati e potranno contare l’uno sull’altro senza alcun timore. Gordon, di età indefinibile, combatterà la malavita ad oltranza anche se l’insostenibile stress giornaliero lo indebolirà tanto da causargli un primo infarto (Batman n.364, ottobre 1983), seguito da un secondo, nei primi anni ’90, causato dai danni del fumo e al quale fu collegata una vera campagna di prevenzione dell’American Heart Association. Il nuovo corso di Miller, ne costruisce un passato poco limpido che lo porta, dai corpi di polizia di Chicago, a Gotham City dove entra in azione come detective della squadra omicidi. La sfida ad una amministrazione corrotta costa subito cara al futuro Capitano che logora con un lavoro ingrato la sua tranquillità familiare. Colpo di grazia al rapporto con la moglie Barbara è la love story con il Sergente Sarah Essen che preferisce trasferirsi quando scopre che la moglie di Gordon attende un bambino. Abbandonato da Barbara e dal figlio a seguito degli eventi narrati in “Night Cries” (vedi capitoli successivi), diventa il tutore della nipote Barbara, orfana tredicenne, che è l’unica a rimanere con lui.

Promosso Commissario, è aiutato da validi collaboratori come Renee Montoya, bella donna poliziotto che non stravede per i metodi di lotta del Cavaliere Oscuro, e Harvey Bullock, detective spreciso e villano, che fa uso industriale di dounuts (specie di ciambelloni dolci). Il ritorno di Sarah Essen, collegato a quello del poliziotto corrotto Flass (conosciuto in Year One), costringerà James Gordon ad una corsa contro il tempo per salvare il figlio rapito in “Vows” (Promesse, Legend of the Dark Knight Annual n.2, 1992, di Dennis O’Neil e Michael Netzer), avventura inserita nella storia a ritroso del Pipistrello. Il matrimonio tra Gordon e Sarah concluderà degnamente la vicenda. Il rapporto fra il Commissario e Batman si è fatto negli anni, se possibile, ancora più saldo e il Bat-segnale, il grande faro che proietta l’ombra del pipistrello nel cielo per avvertire il nero detective, ha illuminato spesso la notte di Gotham; unico neo, l’attitudine dell’eroe a dileguarsi prima che l’amico abbia finito di parlare, cosa che ha sempre irritato il Commissario. E’ grazie a questo particolare che intuirà come dietro la maschera del secondo Batman, non ci sia più la persona che apprezza e ammira da tempo, fattore che lo porterà ad infrangere, con quello che sembra un gesto definitivo, il grande Bat-segnale, durante gli eventi che concludono “The Crusade” in Knightquest (Shadow of the Ba n.28 del giugno 1994).

Knightfall – Batman è “Morto”. Lunga vita a Batman! Parte 3/3

Accenno al periodo successivo a Knightfall, considerazioni e copertine italiane edizioni Play Press

Successivamente agli eventi narrati in Batman: Knightfall, Bane, una volta riuscito a ricostruire il suo possente fisico muscolo per muscolo e a disintossicarsi dal Venom, si reca a Santa Prisca dove interroga il prete gesuita, che lo aveva cresciuto ed educato in Peña Dura, sulla vera identità di suo padre. Il prete gli spiega che suo padre potrebbe essere uno fra quattro uomini: un rivoluzionario, un dottore americano, un mercenario inglese e un banchiere svizzero. Bane, dopo aver ucciso il gesuita, parte per Roma alla ricerca di quest’ultimo e qui fa la conoscenza di Ra’s al Ghul, il quale, ritenendolo un nuovo potenziale compagno per sua figlia Talia, lo nomina suo erede, ruolo che in passato aveva scelto per Batman prima che quest’ultimo lo tradisse.

Ritornato a Gotham, Bane affronta Nightwing (Dick Grayson) in un combattimento corpo a corpo venendo sconfitto ma riuscendo a scappare, successivamente affronta nuovamente Bruce Wayne, tornato nel frattempo a indossare i panni del Cavaliere Oscuro. Batman ottiene la sua rivincita con Bane e, finalmente, riesce a sconfiggerlo in un unico combattimento.

In seguito, Bane combatte Azrael nella storia Angel and the Bane. Ha poi un ruolo comprimario nella storia “Terra di nessuno” nel quale si mette alle dipendenze di Lex Luthor intenzionato a conquistare Gotham, ma viene convinto da Batman a lasciare il piano del filantropo di Metropolis. Dopo la sconfitta di Ra’s al Ghul, Bane intraprende una campagna per distruggere Lazarus Pit e, contemporaneamente, fa la conoscenza di Black Canary.

Bane arriverà persino a credere che suo padre sia Thomas Wayne, cosa che in seguito si rivelerà infondata dopo un test del DNA.

Bane, in seguito, scoprirà che il suo vero padre è il mercenario inglese Sir Edmund Dorrance, soprannominato Re Serpente. Bane e Batman si alleeranno per combattere Dorrance e, nel combattimento, Bane sarà ferito e salvato da Batman.

Oltre alle storie regolari, la serie offrì numerosi crossover tra i vari personaggi legati a Batman, come il numero 47 incentrato su Azrael, o tra le testate della DC, come ad esempio l’albo numerato “1 000 000”, legato alla saga di One Million.

L’albo numero 74 fece parte dell’arco narrativo di Cataclisma, così come dall’83 al 94 furono raccontate vicende legate a Terra di nessuno. Proprio con questo evento, nel numero 96 la serie si concluse, e il suo posto venne preso da Batman: Gotham Knights, 76 albi dal 2000 al 2006.

Molto resterebbe da dire riguardo i presupposti di questo cambiamento. Vero è che fino ad allora, in cinquantaquattro anni di attività, Batman non era cambiato quasi per nulla, e un nuovo look si imponeva, specialmente rispetto al massiccio re-styling subito in quegli anni da Superman, e a fronte degli ultimi accadimenti post-Doomsday. Naturalmente – è il caso di dirlo? – in tutto questo hanno giocato maggiormente le solite questioni finanziarie. Infatti, la supposta “morte” di Batman dopo i trionfi economici del caso Superman, ha fatto affluire nuove valanghe di dollari freschi nelle capaci e rifiorenti casse della DC Comics. Infatti in quel periodo per mesi e mesi tutti gli albi regolari dei due eroi hanno conteso le zone alte della classifiche di vendita e delle ordinazioni agli albi Image e Valiant, lasciandosi alle spalle, e per diverse lunghezze, praticamente quasi tutta la produzione Marvel, e questo non può che averci fatto piacere.

Sarà il caso di spendere qualche commento sull’apporto dei sin­goli artisti nel ciclo di Knightfall. Ai testi ritroviamo, sotto la regia di O’Neil, autori ben noti, come Doug Moench, Chuck Dixon, e Alan Grant. Dei tre, Moench è sicuramente il più “clas­sico”, mentre Dixon è il più cinico e violento, rispetto ad un Grant capace di conservare sempre un tocco d'(auto)ironia. Fra i disegnatori, si alternano l’oramai orrendo Jim Aparo (suo il n. 497, e che comunque, se inchiostrato da gente tipo Dick Giordano o Joe Rubinstein, non è poi così male), I’adamsiano Mike Netzer, il transfuga Norm Breyfogle (ormai indirizzato verso l’Ultraverse della Malibu), gli onesti mestieranti Brett Blevins, Graham Nolan, Scott Hanna, e, parzialmente, anche il grande ed oscuro Klaus Janson. Alle copertine, tutte di altissima qualità (tranne quella del 497 di Batman, censurata in fase di stampa, mediante lo sbiancamento dei litri e litri di sangue rosso versato dal nostro eroe nel momento supremo, in puro dispregio delle regole censorie dell’ormai patetico “Comics Code”), si sono alternati artisti del calibro di Sam Kieth, Kelley Jones, e Bill Sienkiewicz. Senza dimenticare il sublime Joe Quesada, autore del progetto grafico del nuovo Batman, e della spettacolare copertina a rilievo del n. 500 di Batman, e il bravo Mike Manley, fresco reduce dal Darkhawk marvelliano, e approdato alla DC come disegnatore semi-regolare di una delle collane di Batman (e, ironicamente, il nuovo Batman, nella versione di Manley, somiglia moltissimo, per certi versi al character della Marvel!). Probabilmente, questo nuovo Batman verrà anche disegnato dal “divo” Todd McFarlane. E’ infatti vicinissimo il momento di un cross-over (si parla di tre o quattro albi) fra il Cavaliere Oscuro e lo Spawn della Image, a dimostrazione dell’effettivo continuum spazio-temporale esistente fra tutti questi prodotti dell’industria culturale. Come ha, infatti, dimostrato l’irriverente Dave Sim nel n. 10 di Spawn, tutti i super-eroi andrebbero messi in galera, e i loro autori impiccati, perché sacrificati masochisticamente al dio denaro. Cosi che un Superman in cella, non può far altro che ripetere sconsolatamente “Doomsday”, visto che il giorno del giudizio viene per tutti, prima o poi, autori e personaggi. Batman compreso…

BATMAN SAGA: ALCUNE COPERTINE STORICHE

“Batman Saga” (1 – 24):
serie Composta da 24 Numeri usciti fra il novembre del 1995 e l’ottobre del 1997.
CONTIENE le saghe “Knightfall” (Numeri 1-7), Parzialmente Edita Dalla Glenat Italia, “Knightquest” (Numeri 8-19) e “KnightsEnd” (Numeri 20-24).
Periodicità: Mensile. Dimensioni: cm. 17×26 Numero di Pagine: 96 (nn. 1 – 8), 72 (9 – 24);
i Numeri 9/10 e 21/22 Sono doppi.

Knightfall – Batman è “Morto”. Lunga vita a Batman! Parte 2/3

Veniamo, quindi, al ciclo distruttivo così sagacemente orchestrato da O’Neil. E’ una sinfonia macabra in ben 22 tempi, ovviamente chiamata Knightfall, la caduta del Cavaliere!

Gli albi in cui si svolge tutto il ciclo, sono i seguenti, alternantisi fra tutte le collane dedicate a Batman:

Detective Comics n. 659-666;

Batman n. 492-500;

Shadow of the Bat n.1618;

Showcase n.7-8.

I primi quattro albi di Shadow of the Bat, pubblicati da giugno a settembre 1992, presentarono l’arco narrativo The Last Arkham, scritta Alan Grant e disegnata da Norm Breyfogle, che introdusse i personaggi del direttore dell’Arkham Asylum, Jeremiah Arkham, e del serial killer Victor Zsasz. La storia è, in sintesi, molto semplice: Bane e i suoi complici, provvedono a far evadere tutti i pazzi criminali rinchiusi nell’Arkham Asylum, con il proposito di indebolire Batman, sotto il duplice aspetto, psicologico e fisico, per poi dargli il colpo di gra­zia, nel momento più appropriato di crisi. Una spaventosa ondata di crimini efferati si abbatte, quindi, su Gotham. Albo dopo albo, senza un solo attimo di riposo, un Cavaliere Oscuro, sempre più stanco e psicologicamente a pezzi, cerca, disperatamente, di porre un argine alla follia dilagante in città, solo contro tutti. Molti criminali di levatura mediobassa vengono ricatturati, o messi in condizione di non nuocere; altri vengono uccisi di proposito dallo stesso Balle, in un’orgia di violenza cieca ed insensata. La lotta di Batman contro “grossi calibri” come il Joker, o lo Spaventapasseri, conosce momenti di altissima tensione. Messo di fronte alle proprie più profonde e nascoste paure, dilaniato dai sensi di colpa, mai sopiti, per la morte di Jason Todd (il secondo Robin), Batman trova la forza per reagire proprio nell’odio e nel di­sprezzo, specie per se stesso.

In una sequenza allucinante per violenza narrativa, egli massacra letteralmente a pugni il Joker, esaurendo, quindi, ogni forza resi­dua. Tutto è pronto, dunque, per la scena madre di tutto il ciclo, prevista nell’albo soprannumerato come 11 (Batman 497), dove un sinistro Bane attende il ritorno di Brace Wayne nella sua casa. Dopo il rituale confronto verbale, lo scontro, inevitabilmente, ini­zia, e di conseguenza, il pestaggio di Batman in stile hamburger. Sono pagine e pagine di una violenza triste e bestiale, in cui Batman perde tutto quello che ha (o che ancora gli resta), tranne l’orgoglio. Al confronto, il combattimento e il pestaggio subito da Superman per mano del mostruoso Doomsday, assume le caratteristiche di uno scontro cavalleresco!…

Alla fine, lo choc incredibile: Bane solleva uno sfatto Batman, come fosse un fuscello secco, e lo spezza in due contro il suo ginocchio, in disprezzo totale. Batman è così “spezzato”, psicologi­camente e fisicamente. Non vale neanche la pena finirlo, ucciderlo. Ci penserà la vergogna della sconfitta subita a seppellirlo. Bane è quindi il nuovo “Re” di Gotham City.

Batman è in coma all’ospedale, e rivive, mentalmente, in una atmosfera alla “M” di Fritz Lang, gli incontri con Harvey Dent/Two Face, e il processo intentatogli dalla criminalità. Il ferito Alfred, il turbato Robin (il terzo, Tim Drake!), perfino la terribile Huntress, e la maliarda Catwoman, sono in crisi, di fronte a questa nuova situazione.

Ed ecco farsi avanti il giovane Jean-Paul Vaìley, alias Azrael, che costruisce un nuovo costume-armatura, divenendo di fatto il nuovo Batman.

Del vecchio Cavaliere, il nuovo costume conserva tutto l’aspetto esteriore generale, gotico e pauroso, evolvendo le già notevoli armi a disposizione di Azrael in una armatura iper-tecnologica, degna di Iron Man. L’inquietante e possente figura del nuovo Detective della notte, ricorda molto da vicino il Bruce Wayne in armatura dell’ormai immortale quarto ed ultimo episodio dell’al­trettanto immortale The Dark Knight Returns di Frank Miller, lo straordinario, cupo, ed anarchico Batman, che pestava quasi a morte (e dagli!) un imbolsito Superman, divenuto servo del si­stema. I paralleli si fermano qui, visto che il nuovo Batman sfoggia una nuova armatura, provvista, fra l’altro, dei seguenti gadgets:

  • Apparecchi di puntamento al laser;
  • Stelle ninja in stile Batarang;
  • Artigli affilati stile Sabretooth;
  • Pistola lancia-arpione incorporata, tipo Darkhawk;
  • Mantello protettivo antibombe;
  • Lanciafiamme;
  • Unità di lancio per gas asfissianti e schermi fumogeni;
  • Elmetto multifunzione, direttamente collegato al computer della Bat-caverna;
  • Visore multispettro, compresi infrarossi ed ultravioletti;
  • Nuova Bat-cintura multipotenziata degli attrezzi: e molti altri marchingegni che, forse, non verranno mai usati.

Con il debutto, nel n.500 di Batman, del nuovo Cavaliere Oscuro ipertecnologico, impersonato da Azrael. il ciclo di Knightfall fini­sce, per sdoppiarsi subito dopo in altri due cicli paralleli, sopratti- tolati Knightquest: The Crusade, e The Search. Il primo sarà, ovviamente, imperniato sulla “Crociata” anticrimine del nuovo Batman (e della sua nuova ed incredibile ”Batmobile”!), sui suoi metodi, violenti e misteriosi, e sulle reazioni che la sua comparsa scatenerà a Gotham. tra gli abitanti e i criminali. Teatro d’azione di questo ciclo saranno, ovviamente, le testate Batman e Detective

Comics, con qualche incursione anche in Shadow of thè Bat. Il secondo ciclo sarà imperniato sulle vicende e le vicissitudini del “vecchio” Batman. Bruce Wayne, immobilizzato su di una sedia a rotelle stile Xavier, andrà alla ricerca del padre rapito di Robin co­adiuvato dall’amico Oliver Queen. alias Green Arrow (che è an­che l’unico a conoscere il segreto dei due Batman, proprio come nella storyline “distopica” del già citato Dark Knight Returns di Miller), e dai nuovi membri reclutati dalla Justice League, nelle pagine del nuovo mensile Justice League Task Force, in storie scritte dallo stesso O’Neil. Le novità non si fermeranno qui, poi­ché Bruce vivrà una nuova ed importante relazione sentimentale con la sua psicoioga afroamericana, la petulante Sondra Kinsholving.

Le due storyline si mescoleranno, infine, in una storia in quattro parti, destinata ad apparire sulla testata Legends of the Dark Knight, finora rimasta esclusa dalle “gioie” e “dolori” della continuity dell’epoca. Riflessi importanti di questi avvenimenti si avranno anche nelle nuove testate regolari di Catwoman (la donnagatto entrerà a far parte dell’entourage di Bane, un po’ per cal­colo, un po’ per vendetta), e di Robin, nonché in altri albi speciali.

  • Knightfall nella versione Play Press è Batman Saga dal n. 1 al n. 24
  • Knightfall nella versione Planeta De Agostini nei volumi “BATMAN LA LEGGENDA” dal n. 52 al n. 60

 

Knightfall – Batman è “Morto”. Lunga vita a Batman! Parte 1/3

Dennis O’Neil è stato l’editor delle testate di Batman. Sua è la creazione, con il contributo di Neal Adams, della figura oscura e tormentata del Dark Knight, in un epoca (1970/1971) nella quale Frank Miller andava ancora a scuola. A lui va il merito di aver fatto ‘morire” il Batman “camp” e kitch degli anni ’60, per proporci un personaggio completamente diverso, sul quale autori come Miller, Morrison, e Grant, hanno potuto lavorare egregiamente, con i risultati noti a tutti. O’Neil introduce un nuovo elemento di disturbo nelle sue storie: la droga.

Non una droga “comune”, come aveva lui stesso già fatto nelle superlative storie di Green Lantern/Green Arrow (ancora con Adams), o dei New Teen Titans di Wolfman/Pérez, ma una droga sperimentale, patrocinata dall’esercito degli Stati Uniti: il ‘Venom”. In questo ciclo di albi (pubblicati in Legends of Dark Knight (nn. 16-20), Batman diviene succube di questo nuovo stupefacente, riducendosi all’ultimo stadio dall’uso continuato della droga che, in dosi massicce, provoca un aumento incredibile della produzione degli steroidi, con effetti corporei alla Rob Liefeld (disegnatore che conferisce aspetti fisico estremi ai propri personaggi). Naturalmente, dopo sofferenze inaudite, e una cura disintossicante più letale della droga stessa (circa un mese di assoluto digiuno ed astinenza – anche dall’acqua – passato nella Bat-caverna, insieme agli escrementi suoi e di migliaia di pipistrelli), Batman si “salva” dal Venom, dimostrando, come al solito, la propria durezza.

Successivamente sono usciti due albi, legati al “Batman Universe”, e considerati, al loro primo apparire, di mediocre interesse da molti osservatori un po’ distratti: i one-shot Vengeance of Bane, del duo Dixon/Nolan, e la mini­serie di quattro Sword of Azrael, proprio di O’Neil, coadiuvato dal duo Quesada/Nowlan ai disegni.

Esaminiamo per un attimo ognuno di questi prodotti.

In Vengeance of Bane (La Vendetta di Bane), Charles Dixon introduce un nuovo super­criminale chiamato appunto Bane. Nel corso del racconto, assi­stiamo alle atroci torture e violenze inflitte a quest’uomo, sin da bambino, e che lo hanno fatto crescere, sin da piccolo, in uno dei tanti carceri fascisti Sudamericani, e al suo crescente lucido e to­tale odio per l’umanità indifferente. Una versione potenziata del “Venom”, viene iniettata anche al ragazzo, che diverrà cosi Bane, di nome e di fatto, divorato da una forza crescente, che ha bisogno di essere violentemente rivolta verso gli altri, per far trovare un momentaneo appagamento alla rabbia cieca e alla brutalità. Bane sopravvive anche grazie ad un pensiero fisso che lo sostiene, un vero e proprio “Mantra” dell’anima: scovare Batman e annientarlo, annientarlo e prendere il possesso della città di Gotham, favoleggiata nei lunghi periodi di meditazione forzata, in cella d’isolamento, subendo ogni sorta d’iniquità. Bane è infine libero, e la caccia può cominciare… Un albo cupo e disperato, infarcito d’ogni sorta di brutalità, sorretto da un disegno sconnesso e inorganico, e forse, proprio per questo, ancor più inquietante.

In Sword of Azrael (La spada di Azrael), O’Neil introduce, invece, un nuovo super-eroe di nome Azrael, ultimo discendente dell’Ordine dei Cavalieri di San Dumas. Azrael è una sorta di novello Punitore (o Deathstroke, Terminator, per restare nell’ambito del DC Universe), iperaddestrato, sin dall’infanzia, a combattere, alieno da facili sentimentalismi, e dotato di una sofisticatissima arma­tura, che solo apparentemente denuncia la sua origine medioevale. Dopo il solito, prevedibile, incontro/scontro, con i prevedibili equivoci, il giovane Azrael diventa un nuovo protetto del Cavaliere Oscuro, che se lo porta a Gotham City, per un “corso di perfezionamento” gratuito in indagini criminali e vita nella giungla della metropoli. In definitiva, dagli albi un po’ confusi e prevedibili, sorretti soltanto dalla splendida arte di Joe Quesada (coadiuvato dalle chine di un ottimo Kevin Nowlan), uno tra i migliori e più famosi disegnatori americani. Pensiamo, comunque, solo a questo fatto, non trascurabile: Bane e Azrael sono due simulacri o monumenti di Batman stesso. Pensiamo, ad esempio, in campo Marvel, al ruolo rivestito da Venom nei confronti dell’Uomo Ragno, e il paragone sarà più chiaro. Non a caso, il veleno che si iniettano prima Batman, poi Bane, è il Venom, un processo di simulacrazione, e che rende possibile compiutamente il processo di semiosi logoiconica tra i due personaggi. E’ un po’ il concetto alterco di “doppio”, già codificato dal capolavoro di Robert Louis Stevenson: Il Dr. Jekyll (Batman, che si prende la droga proibita) e si trasforma nel malvagio Mr. Hyde (Bane). Il concetto di doppio, ovviamente, con l’intervento del “terzo polo” Azrael, si amplifica nel concetto di simulacro; e, in quanto tale, nel gioco pirandelliano e scambievole delle parti, ogni personaggio sarà destinato a ripetere un continuo valzer, già detto e già scritto, dalle cupe valenze Junghiane. Possiamo, dunque, finalmente, introdurre il teorema di O’Neil: Azrael sta a Batman come Batman sta a Bane. Bane deve eliminare Batman per divenire l’Azrael (l’Angelo Vendicatore della Bibbia), e Azrael diverrà Batman, per eliminare Bane. E il vero Batman? Alla fine, eliminerà sia Bane che Azrael, e, quindi, in definitiva, se stesso. Complicato? Continuate a seguirci…

 

Terra di Nessuno – Parte Tre

VOLUME n. 1 Batman ed. Play Press

Batman Nuova Serie #1

Editore: Play Press, 1999-11

Storie originali:

Batman: No Man’s Land #1

Testi: Bob Gale

Disegni: Alex Maleev

Formato: Spillato, 48 pp, col.

NO LAW AND A NEW ORDER PART ONE: VALUES da Batman: No Man’s Land n. 1 Marzo 1999 copertina di Alex Ross.

Paura che il Cavaliere Oscuro stavolta non ce la farà ad uscirne vivo? No problem, tutto cambia ma niente si distrugge: il Batman-Universe ruota di 360 gradi intorno all’asse del volume 1999: Fuga da Gotham City, una storia che fa da ponte tra il vecchio ed il nuovo. Gli sconvolgimenti e gloi stravolgimenti renderanno più forte colui che non sono riusciti a distruggere, Batman appunto, perchè l’Uomo Pipistrello è dentro di noi, è l’altra faccia della luna, la metà oscura, il gemello coraggioso che ci seduce e che ci spinge ad andare sempre oltre i nostri limiti… Tutto cambia, dicevamo.

Batman Nuova Serie #2

Editore: Play Press, 1999-12

Storie originali:

– Batman: Shadow of the Bat #83

– Batman #563

Testi: Bob Gale

Disegni: Alex Maleev

Formato: Spillato, 48 pp, col.

NO LAW AND A NEW ORDER PART TWO: STRATEGY (Niente legge e un nuovo ordine seconda parte: strategia) da Shadow of the Bat n. 83, marzo 1999 e NO LAW AND NEW ORDER PART THREE: TACTICS da Batman n. 563, marzo 1999 copertina di J. Scott Campbell & Alex Garner.

C’eravamo lasciati in una Gotham City da post-apocalisse. Devastata, abbandonata dallo Stato, ormai suddivisa in territori dominati dai criminali e, a quanto pare, anche senza Batman…In questo secondo numero prosegue la storyline “No Law and a new order” con importanti novità e personaggi come la nuova per l’epoca (e terza) Batgirl nella storia della DC Comics. Identità misteriosa, fascino immediato e costume nuovo di zecca creato dal disegnatore della storia, il tenebroso Alex Maleev. Citazione di merito per l’ichiostratore Wayne Faucher che, in una vicenda dove non si vede mai il sole, ha avuto il suo da fare. Siamo in pieno clima di guerriglia urbana, spietata e sconvolgente, dove una mela fresca e succosa vale più di un Rolex d’oro. Un’atmosfera che in più occasioni rende omaggio al mitico film “I Guerrieri della Notte” di Walter Hill (The Warriors, 1979). Cartellino rosso per chi non lo ha visto e obbligo di noleggio nella più vicina videoteca, se volete seguire e apprezzare appieno l’albo, scritto dallo sceneggiatore Bob Gale. Lo stesso Gale, ed ecco che si chiude il cerchio, ha lavorato per il citato regista Hill allo script de “I trasgressori” (Trepass, 1992) ottimo e sottovalutato film d’azione e di bande criminali, con progatonisti i rappers Ice T e Ice Cube. Tornando al fumetto si raccomanda di seguire con particolare attenzione il commissario Gordon e i suoi poliziotti. Il vecchio Jim è una miniera per gli autori e riesce sempre a tenere bene la scena. Un paio di curiosità sugli albi originali che fanno parte di questo numero due. Il primo, “Sadow of the Bat 83” (quello della nuova Batgirl), ha scaldato gli animi dei collezionisti americani e in pochi mesi ha raggiunto la quotazione di 25 dollari per la gioia dei negozianti (…e gli speculatori). Il secondo, “Batman 563”, ha una bella copertina ad opera di J. Scott “Gen 13” Campbell, con un sardonico Joker che campeggia al centro della cover. E dov’è la curiosità, direte voi? Beh, il Joker nella storia non compare mai…

Batman Nuova Serie #3

Editore: Play Press, 2000-01

Storie originali:

– Detective Comics #730

– The Batman Chronicles #16

Testi: Bob Gale, Greg Rucka

Disegni: Alex Maleev, Jason Pearson

Formato: Spillato, 48 pp, col.

NO LAW AND A NEW ORDER PART FOUR: LANGUAGE (Niente Legge e un nuovo ordine quarta parte: linguaggio) da Batman Detetive Comics n. 730, marzo 1999 e Two Down (Due a terra) da The Batman Chronicles n. 16, primavera 1999 copertina di Alex Maleev e Bill Sienkievicz.

E siamo alla fine della prima storyline. Protagonista assoluto è Batman la cui batcintura non nasconde più gadget anticrimine ultratecnologici, bensì è carica di bombolette di vernice con le quali taggare, ovvero marchiare il territorio secondo i canoni della cultura hip-hop. Writers di tutto il mondo (nel senso graffitari) unitevi, ecco il vostro supereroe. La trama scorre via e si segnala la presenza inquietante del Ventriloquo. Plauso speciale al colorista Dave Stewart che fa miracoli con sfondi e trasparenze. E siamo alla seconda parte di questo numero tre. Vi presentiamo una storia tratta dall’antologico trimestrale “Batman Chronicles”, inserita comunque nella continuity di Terra di Nessuno. “Two down” segna l’ingresso in Terra di Nessuno dello scrittore Greg Rucka, acclamato autore di crime-story negli USA. Rucka, trentenne nato a San Francisco, oggi vive nell’Oregon e ha già pubblicato quattro romanzi (“Finder”, “Keeper”, “Smoker” e “Shooting ad midnight”) tutti con protagonista la guardia del corpo Atticus Kodiak. Rucka sarà uno degli autori fondamentali della saga di Terra di Nessuno e avrete modo di apprezzarlo. Qui lo affianca (in tandem con Cam Smith) uno dei disegnatori più in auge del momento, quel Jason Pearson responsabile dell’efferato e sconvolgente “Body Bags” (Dark Horse, 1996), dai noi pubblicato su Play Press Presenta n. 3. Lo stile di Pearson miscela in maniera naturale azione, manga e cartoons. Il suo è un tratto immediatamente riconoscibile, segno di personalità ormai acquisita e marchio di qualità per i suoi fans. In questa vicenda i riflettori sono puntati su Reneé Montoya, anzi sulla detective Montoya come lei preferisce essere chiamata dagli sconosciuti. E’ un personaggio in ascesa nella Batman Family e questa è una delle occasioni per sondarne meglio la popolarità tra i lettori.

Batman Nuova Serie #4

Editore: Play Press, 2000-01

Storie originali:

– Batman: Legends of the Dark Knight #116

– Batman: Shadow of the Bat #84

Testi: Devin Grayson

Disegni: Dale Eaglesham

Formato: Spillato, 48 pp, col.

FEAR OF FAITH PART ONE: FANNING THE FLAMES (PAURA DELLA FEDE PRIMA PARTE: ATTIZZANDO LE FIAMME) DA BATMAN LEGEND OF THE DARK KINGHT N. 116, APRILE 1999 – FEAR OF FAITH PART TWO: “TO SERVE AND PROTECT” (PAURA DELLA FEDE SECONDA PARTE: SERVIRE E PROTEGGERE) DA BATMAN SHADOWS OF THE BAT N. 84, APRILE 1999. COPERTINA DI DWANYNE TURNER & DANNY MIKI

Ormai non si torna più indietro. Chi è dentro è dentro. A Gotham City le regole non contano più. Non esistono più. Batman è tornato nella sua città, e a raccontarci questo nuovo episodio arriva finalmente lei, la writer più prolifica di questo millennio: Devin K. Grayson “Catwoman, Titans”…Amata dai fans e dai critici, Devin si impegna in un set-up story, ovvero una vicenda nella quale si gettano le basi per molti sviluppi futuri e che nel contempo comincia a far entrare i lettori nel vivo dell’iintera saga. L’abilità della narratrice rende però “Fear of Faith” molto più che un semplice set-up. Non manca nulla, infatti, per immergersi in una lettura coinvolgente. E’ un racconto corale, i cui ospiti, (s)graditi sono lo Spaventapasseri e il Pinguino e la guest star la Cacciatrice. Attenzione, però: non siamo di fronte alla passerella dei cattivi di turno che ogni storia a puntate deve obbligatoriamente presentare. La caratterizzazione dei personaggi è eccellente, a cominciare dallo stesso Spaventapasseri sino ai personaggi di contorno tra i quali spicca un prete, il sofferto e profondamente umano Padre Christian. Nella sua fluida narrazione la Grayson è affiancata da un artista dalla carriera, almeno sino ad oggi, un pò controversa. Dale Eaglesham, infatti, non è mai stato, che io ricordi, titolare fisso di qualche mensile. Ha lavorato qua e la vivendo qualche momento di gloria con il “Punitore” realizzato per la Marvel (Punisher: Year One e Punisher War Zone, annual n.2). Questa con la DC è l’occasione giusta per farsi definitivamente apprezzare. Lo stile è finalmente personale e la realizzazione grafica dello Spaventapasseri è uno degli aspetti più interessanti della vicenda. Eaglesham è a suo agio in questa Gotham post-apocalittica e i vertici DC se ne sono accorti, tanto da assegnargli nel prossimo anno, sempre insieme alla Grayson, il mensile Batman: Gotham Knight, testata erede dell’attuale Shadows of the Bat.

Batman Nuova Serie #5

Editore: Play Press, 2000-02

Storie originali:

– Batman #564

– Detective Comics #731

Testi: Devin Grayson

Disegni: Dale Eaglesham

Formato: Spillato, 48 pp, col.

FEAR OF FAITH PART THREE: LIFE IN HELL (PAURA DELLA FEDE TERZA PARTE: LA VITA ALL’INFERNO) DA BATMAN N. 564, APRILE 1999 – FEAR OF FAITH PART FOUR: BE NOT AFRAID (PAURA DELLA FEDE QUARTA PARTE: NON AVER PAURA) DA BATMANDETECTIVE COMICS N. 731, APRILE 1999 –  COPERTINA DI DWAYNE TURNER & DANNY MIKI

Si chiude la storia in quattro parti “Fair of Faith”. La drammatica situazione che vive Gotham City comincia ad assestarsi, prende forma e i suoi confini (non solo geografici) si vanno delineando, pur nella loro sconvolgente e disperata realtà. I territori sono stati definiti con tanto di vernice spray e i personaggi, buoni e cattivi, devono presto adeguarsi al nuovo status quo se vogliono sopravviere. Le capacità, diciamo così, organizzative del Pinguino sembrano al momento emergere in uno scenario di questo tipo, mentre sul fronte dei giusti le cose sono ancora in evoluzione. I colpi di scena in arrivo sono molti e, grazie alla DC, ce li racconteranno team di autori sempre più assortiti e agguerriti. Il duo Grayson/Eaglesham ci lascia con un arrivederci poichè tornerà ancora ad occuparsi di Terra di Nessnuo e più in la, di una consistente parte del futuro di Batman. Nel frattempo, è possibile apprezzare il perfetto equilibrio narrativo e grafico tra eroi e personaggi di supporto che caratterizza le due parti conclusive della storia.

Batman Nuova Serie #6

Editore: Play Press, 2000-02

Storie originali:

– Batman: Legends of the Dark Knight #117

– Batman: Shadow of the Bat #85

Testi: Ian Edginton

Disegni: D’Israeli

Formato: Spillato, 48 pp, col.

BREAD AND CRICUSES: PART ONE (BATMAN PANEM ET CIRCENSES: PRIMA PARTE) DA BATMAN LEGENDS OF THE DARK KNIGHT N. 117, MAGGIO 1999 – BREAD AND CRICUSES: CONCLUSION (BATMAN PANEM ET CIRCENSES: CONCLUSIONE) DA BATMAN SHADOWS OF THE BAT N.85, MAGGIO 1999 – COPERTINA DI TED MCKEEVER

“Bead and Circuses” (un Batman ispirato alle opere dello scrittore latina Giovenale, cfr. “Panem et Circences”, Satire X, 81) è una storia completa in due parti dove le bombolette spray taggano a più non posso, mentre per Batman è tempo di combattimenti. Deve riconquistarsi la fama di duro dopo la lunga assenza da Gotham. Chi vive in strada dimentica presto il passato. Non manca il mistero (chi sta aiutando il Commissario Gordon e il suo manipolo di Blue Boys?) e un Pinguino pronto a sfruttare il suo grande naso per gli affari. Ci racconta tutto questo chi non ha mai lavorato per Batman. Lo sceneggiatore Ian Edginton viene da esperienze fantastcientifiche (Strar Trek Unlimited, Aliens Rouge) e se la cava anche nel degrado metropolitano di Gotham, anche se tra le orecchie a punta di Spock e quelle di Batman c’e’ una certa differenza. Il disegnatore D’Israeli ci propone un tratto non certo classico per il Cavaliere Oscuro, ma indubbiamente intrigante. Un po’ un underground, un po’ cartooning, il suo stile è molto moderno e sicuramente innovativo per il nostro eroe. D’Israeli è inglese di Sheffield.

Batman Nuova Serie #7

Editore: Play Press, 2000-03

Storie originali:

– Batman #565

– Detective Comics #732

Testi: Greg Rucka

Disegni: Frank Teran

Formato: Spillato, 48 pp, col.

MOSAIC: PART ONE (MOSAICO: PARTE UNO) BATMAN N. 565, MAGGIO 1999 –  MOSAIC: PART TWO (MOSAICO: PARTE DUE) BATMAN DETECTIVE COMICS N. 732, MAGGIO 1999 – COPERTINA DI FRANK TERAN

Le cose si complicano a Gotham City. L’atmosfera è più dark che mai. Un “rinnovato” Maschera Nera, alias Roman Sionis, con la sua orripilante gang di psicopatici autoflagellati punta al cuore della città. Roman, comunque, non è l’unico villain a comparire in questo numero, piano piano i pezzi del mosaico cominciano a venire fuori… Altre vicende, come quella di Barbara Gordon, toccano i nostri cuori. Oggi si fa chiamare Oracolo, è inchiodata a una sedia a rotelle, ma un tempo Batgirl era lei, lei soltanto. Questi toni cupi segnano il ritorno dello scrittore Greg Rucka, del quale avevamo gustato un assaggio lo scorso novembre nel n. 3. Il disegnatore è Frank “il tetro” Teran. Un Batman così l’abbiamo visto di rado, angosioso e disturbante come solo la notte nella devastata Gotham può essere. Quest’artista ha un curriculum da fare spavento. Alien, il Punitore, Hellblazer ecc.

Batman Nuova Serie #8

Editore: Play Press, 2000-03

Storie originali:

– Batman: Legends of the Dark Knight #118

– Batman: Shadow of the Bat #86

Testi: Greg Rucka, Lisa Klink

Disegni: Jason Pearson, Guy Davis

Formato: Spillato, 48 pp, col.

BALANCE (EQUILIBRIO) BATMAN LEGENDS OF DARK KNIGHT N. 118, GIUGNO 1999 –  HOME SWEET HOME (CASA DOLCE CASA) BATMAN SHADOWS OF THE BAT N. 86, GIUGNO 1999 – COPERTINA DI KLAUS JANSON

Le prime due delle quattro short stories realizzate negli States per “No Man’s Land”. Si parte con Balance del duo Rucka/Pearson un mix perfetto tra stile cartoon e fumetto classico. Alfred maggiordomo di casa Wayne redcita la parte del cantastorie e, memore dei suoi trascorsi da attore, incanta il giovanissimo pubblico narrando le gesta di un Cavaliere col mantello nero e le orecchie a punta. La seconda storia Casa Dolce Casa. Unica villetta rimasta intatta a Gotham City. Il proprietario è William S. Riley, ex sergente dell’esercito americano. In tanti però cominciarono a ronzare intorno alla casetta. Noti supercriminali, gang armate di bomobolette spray ma anche di pistole e mitra. Forse lo stare in casa non è più così dolce come un tempo…Autrice di questa storia è Lisa Klink, autrice televisiva (Star Trek Voyager) mentre alle matite Guy Davis.

Batman Nuova Serie #9

Editore: Play Press, 2000-04

Storie originali:

– Batman #566

– Detective Comics #733

Testi: Kelley Puckett, Bob Gale

Disegni: Jon Bogdanove, Phil Winslade

Formato: Spillato, 48 pp, col.

THE VISITOR (IL VISITATORE) DA BATMAN N. 566, GIUGNO 1999 –  SHADES OF GREY (TONI DI GRIGIO) DA BATMAN DETECTIVE COMICS N. 733, GIUGNO 1999  – COPERTINA DI JON BOGDANOVE

Mentre Gotham è un cumulo di macerie, Superman viene a sapere della notizia. La vita è dura anche per gli uomini di acciaio e ce lo racconta Kelly Puckett (del quale i lettori ricorderanno “Le avventure di Batman” ispirate all’omonimo cartoon). Con lui c’e’ il disegnatore Jon Bogdanove, che di Superman e dintorni se ne intende non poco. Non si respirano le atmosfere da “World’s Finest”, la mitica serie dove per 323 numeri Superman e Batman, paldini dell’ottimismo a stelle e strisce sulle labbra. Quella è roba passata…A seguire “Crisis of Faith”, con il ritorno del writer del n. 1, lo sceneggiatore Bob Gale, che ci propone una storia su più livelli. A un Batman sempre più confuso su come gestire il suo ruolo si sovrappone una vicenda con protagonista il papà di Batman, Thomas Wayne. Il buon vecchio Alfred è, ancora una volta, nel ruolo del narratore. Gale è bravo e continua a dimostrarlo, coadiuvato per l’occasione dal disegno nervoso di Winslade, anche lui passato per le strade della DC/Vertigo come molti altri artisti di Terra di Nessuno.

Batman Nuova Serie #10

Editore: Play Press, 2000-04

Storie originali:

– Batman: Legends of the Dark Knight #119

– Batman: Shadow of the Bat #87

Testi: Greg Rucka

Disegni: Mike Deodato Jr.

Formato: Spillato, 48 pp, col.

CLAIM JUMPING: 1 (RIVENDICAZIONE FORZOSA PARTE UNO) DA BATMAN LEGENDS OF THE DARK KNIGHT N. 119 LUGLIO 1999 – CLAIM JUMPING: 2 (RIVENDICAZIONE FORZOSA PARTE DUE) DA BATMAN SHADOWS OF THE BAT N. 87, LUGLIO 1999  – COPERTINA DI BRIAN BOLLAND

Claim Jumping è una delle storyline più importanti di Terra di Nessuno. Nel fumetto Oracolo ci ricorda che sono 127 giorni che Gotham City è stata dichiarata Terra di Nessuno. Dunque è arrivato il momento dei grandi confronti. Conduce il gioco, naturalmente doppio, Due Facce, che si muove con spietata disinvoltura tra i resti della città. Corrompe, uccide, devasta, tradisce…e tutto ai massimi livelli! Batman arranca, Batgirl pure, Gordon soffre e combatte come può. La mappa di Gotham City rivela decine di omaggi ai grandi autori batmaniani a partire da Robert Kane Memorial Bridge. In questa storia emerge qualche indizio per indovinare l’identità di Batgirl; Oracolo ha già capito chi è. Intanto Greg Rucka continua a scrivere grandi storie affiancato dal writer venuto dal Brasile, Deodato Borges Filho, meglio conosciuto come Mike Deodato Jr.

Batman Nuova Serie #11

Editore: Play Press, 2000-05

Storie originali:

– Batman #567

– Detective Comics #734

Testi: Kelley Puckett

Disegni: Damion Scott

Formato: Spillato, 48 pp, col.

MARK OF CAIN “PART ONE” (IL MARCHIO DI CAINO “PRIMA PARTE”) BATMAN N. 567 DEL LUGLIO 1999 –  MARK OF CAIN “PART TWO (IL MARCHIO DI CAINO “PRIMA DUE”) BATMAN DETECTIVE COMICS N. 734 DEL LUGLIO 1999  – COPERTINA DI DAMION SCOTT

Chiamarsi Caino e fare il killer. “Nome, omen” (Nome e presagio) dicevano i latini. Eppure c’e’ qualcun altro che porta lo stesso cognome ma sta dalla parte giusta. Una ragazza silente pronta a riscattare l’eredità della fama assassina. E, per dimostrare quanto vale, le parole possono anche essere superflue, basta guardarla combattere. “Il Marchio di Caino” è una storia di padri e figlie, di maestri e allievi, di ricordi, e forse di rimpianti, che dei ricordi in fondo possono essere considerati i figli. Una vicenda narrata con una tecnica molto visuale, cinematica, ricca di flashback, poco dialogata ma racconta una storia che nasconde un punto di svolta per futuri e sostanziosi sviluppi di TdN e del Bat-Universe in genere. Da segnalare lo stile grafico di Daimon Scott, che rende omaggio al fumetto giapponese sia nella particolare espressività dei primi piani che nelle scene d’azione, grazie al caratteristico tratteggio di sfondo, tipico dei manga, che evidenzia e accentua i movimenti dei personaggi. L’impiego di Dimond per TdN non si conclude qui. Le sue tavole racchiuderanno altri momenti cruciali della saga.

Batman Nuova Serie #12

Editore: Play Press, 2000-05

Storie originali:

– Batman: Legends of the Dark Knight #120

– Batman: Shadow of the Bat #88

– Batman #568

– Detective Comics #735

Testi: Greg Rucka

Disegni: Mike Deodato Jr., Dan Jurgens

Formato: Spillato, 96 pp, col.

ASSEMBLY (RIUNIONE) BATMAN LEGENDS OF THE DARK KNIGHT N. 120, AGOSTO 1999 –  FRUIT OF THE EARTH “PART ONE” DA BATMAN SHADOW OF THE BAT N. 88 AGOSTO 1999 – FRUIT OF THE EARTH “PART TWO” DA BATMAN N. 568 AGOSTO 1999 – FRUIT OF THE EARTH “PART THREE” DA BATMAN DETECTIVE COMICS N. 735 AGOSTO 1999 – COPERTINA DI ORBIK & LAUREL

Batgirl getta la maschera. Le sorprese si susseguono ed è anche il momento per Batman di mostrare la sua forza morale e la sofferenza interiore nel riconoscere che non sempre è possibile fare l’eroe solitario. Spazio ai confronti, anche duri, tra lui e i suoi alleati. Tutto narrato da Greg Rucka, col virtuoso Daodato alle matite. Segnaliamo la presenza del rinnovato Azrael, qui con il nuovo costume, inagurato nel n. 50 della sua testata americana. Frutto della Terra, è una storia botanica estrema, sempre di Rucka, affiancato da Dan Jurgens e chine di Bill Sienkiewicz. Quello che ne viene fuori è un risultato sinergico nuovo ed originale rispetto alle singole caratteristiche degli autori. Molti anni fa ci fu un’operazione simile. Era il maggio 1968 (World’s Finest n. 175), altri due disegnatori iniziarono a collaborare per le matite e le chine del pipistrello, facendolo risogere dalle ingenue (anche se divertenti) amenità sixties. I loro nomi erano Neal Adams e Dick Giorndano. Un pezzo di storia per chi come noi ama il Bat-Universe e non è affatto un caso che leggendo “Frutto della Terra” i due possano tornare in mente.

Batman Nuova Serie #13

Editore: Play Press, 2000-06

Storie originali:

– Batman: Legends of the Dark Knight #121

– Batman: Shadow of the Bat #89

– Batman #569

– Detective Comics #736

Testi: Larry Hama, Ian Edginton, Janet Harvey

Disegni: James Burkett, Jason Minor, Sergio Cariello, Mike Deodato Jr.

Formato: Spillato, 96 pp, col.

POWER PLAY (GIOCO DI POTERE) BATMAN LEGENDS OF THE DARK KNIGHT N. 121, SETTEMBRE 1999 – THE KING (IL RE) DA BATMAN SHADOWS OF THE BAT N. 89, SETTEMBRE 1999 – I COVER THE WATERFRONT (MISSIONE AL PORTO) BATMAN N. 569 DEL 1999 – HOMECOMING (RITORNO A CASA) BATMAN DETECTIVE COMICS N.736, SETTEMBRE 1999 – COPERTINA DI MATT BROOME

In gioco di potere, scritto da Larry Hama, viene narrato un duello non solo fisico ma soprattutto verbale e concettuale tra Fries e il Cavaliere Oscuro. Alle matite Rick Bruchett, eclettico penciler in grando di passare dallo stile cartoon a quello classico (il primo Batman Beyond dell’anno 2000 è suo).

In “Il re” scritta da Edginton, ci viene proposto un Killer Croc in una storia metropolitana, dall’andamento “telefilmico”, il cui protagonista è un eroe per caso. Una di quelle minimali storie che mischiano azione e sentimento. Disegna Jason Minor.

Terra di Nessuno – Parte Due

Il numero uno della collana Batman Nuova Serie Edizioni Play Press inaugura la nuova serie di Batman in cui ha inizio la saga “Terra di Nessuno” che dal 1999 ci ha accompagnato per molti mesi. Come vi ho anticipato, si tratta di una storia-evento molto importante che è stata preceduta da un’altrettanto fondamentale storyline ovvero Road No man’s Land, raccolta pressocchè integralmente nel volume brossurato 1999: Fuga da Gotham City, apparso nel mese di Ottobre 1999. Per chi non ha avuto l’occasione di leggerlo, per chi invece lo ha comprato e dopo lungo tempo ha voglia di rinfrescarsi la memoria, noi di Batman Crime Solver abbiamo pensato di riassumere quanto accaduto appena prima e poi durante il periodo di “Terra di Nessuno”. Come vi abbiamo raccontato nella prima parte di questo speciale Gotham City è stata vittima di un terremoto (raccontato nel crossover Cataclisma, apparso per la prima volta in Italia su Play Press Presenta N.9 Ed.Play Press) e da quel momento la città sembra essere precipitata in un baratro dal quale non riesce a sollevarsi, nonostante la buona volontà dei nostri eroi e dei suoi abitanti.

E’ in questo triste scenario che ha inizio la strada verso la Terra di Nessuno, storyline che ha coinvolto le quattro testate americane dedicate a Batman più Azrael: Agent of the Bat e un numero dell’antologico Batman Chronicles. Ognuna delle serie mensili ha dedicato una storia in tre parti a Road to No Man’s Land.

DETECTIVE COMICS: N. 727 – 728 – 729 Fight to Flight! (Lotta o fuggi!)

Testi di Chuck Dixon, disegni di William Rosado.

Assente Batman, i veri protagonisti di questa vicenda sono Nightwing (alias Dick Grayson, il primo Robin divenuto eroe autonomo) e Robin (il terzo della serie ovvero Tim Drake). Gotham City è sempre più città fantasma. Il malefico Nicholas Scratch, rockstar deomoniaca che si è buttata in politica, è uno dei promotori del confinamento della città di Batman ed anche il Parlamento ed i mass media sembrano essere sedotti da questo tipo di soluzione. C’e’ chi non si arrende come il Commissario Gordon che nonostante tutto rimarrà con alcuni fedelissimi nel suo distretto di Polizia. Altri strenui difensori della città sono Nightwing e Robin. I due sono impegnati nell’arco dei tre numeri ad affrontare dei criminali assoldati da Scratch per diffondere più panico in Gotham City di quanto già non ce ne sia. L’incredibile Firefly, i distruttori Tumulto e Dinamitardo, l’efferato Gearhead vengono alla fine sconfitti ma intanto la città sembra un inferno e Scratch brucia dalla voglia di vedere morto Bruce Wayne.

BATMAN n. 560 – 561 – 562, 1998, Mr. Wayne goes to Washington (Il signor Wayne va a Washington) Testi di Chuck Dixon, disegni di Jim Aparo

Dove non arriva Batman può arrivare Wayne. Forse. E Bruce Wayne invece di trasformarsi nell’Uomo Pipistrello ha preso la ventiquattro ore e si è recato a Washington.

Come cittadino più influente di Gotham City, si prepara a dare battaglia in Parlamento per difendere Gotham dall’abbandono. Il consenso politico, non sempre spontaneo, verso Nicholas Scratch intanto sale e la rockstar attorniata da una gang mascherata da demoni usa tutti i mezzi da lui preferiti (violenza, corruzione, terrorismo…) per annientare la città.

Wayne, ottenuta udienza in Parlamento, si esibisce in una arringa accorata in difesa di Gotham ma, nonostante la capacità dialettica e le sue convinzioni sulla necessaria ricostruzione di Gotham, quella che si respira è aria di sconfitta. Un solo senatore è dalla sua parte, Esterbrook, Halivan, e, sinceramente non è molto. Tutto va per il verso sbagliato ma non solo per Batman. La città comincia ad essere evacuata sotto gli occhi della Guardia Nazionale, Barbara Gordon, oggi nota come Oracolo, decide di rimanere nonostante i consigli di Nightwing e Robin. Scratch invia una killer per uccidere Bruce Wayne. Lei fallisce la mira ma il colpo uccide la signora Marion Grange, sindaco di Gotham City ed amica di Wayne. Anche il tentativo di eliminare il commissario Gordon è andato male ed uno dei sicari mascherati di Scratch viene ferito. Si viene a scoprire che la faccia diavolo che hanno questi figuri non è posticcia ma si tratta di una alterazione genetica. Gotham è ufficialmente dichiarata Terra di Nessuno e Bruce Wayne è assente in Parlamento al momento della storica decisione…Batman/Wayne sembra scomparso, ma vedrete che tornerà…

 

SHADOWS OF THE BAT n. 80- 81 – 82, 1998, Waxman and the Clown (Waxman e il Clown) Testi di Alan Grant, disegni di Mark Buckingham

Riflettori puntanti sul manicomio criminale di Arkham. Il dottor Jeffrey Arkham sta combattendo la sua battaglia più difficile. Tenere a bada i pericolosissimi criminali in una situazione come quella che vive Gotham adesso è impresa ardua. Scarseggiano viveri, medicine, il personale comincia ad abbandonare il posto di lavoro tra i reclusi, c’è un certo Joker che comincia a darsi da fare… Per prima cosa si mostra collaborativo con il dottore nel gestire la difficile situazione e lo convince a far sfogare in un combattimento Killer Croc e Pinhead, due superdetenuti che non è che vadano granchè d’accordo. L’astuto Joker ha però alterato il dosaggio degli psicofarmaci distribuiti agli ospiti di Arkham e quella che era una scazzottata si trasforma in una rivolta. Un drogatissimo Croc è una furia omicida e fa fuori Pinhead, il Joker elimina Waxman che in precedenza lo aveva infastidito. Il dottor Arkham è stato quindi sconfitto e imbrogliato dal Joker e rimane solo, nel suo manicomio, mentre tutti i più noti crimanli di Gotham City se vanno verso la città uscendo dalla porta principale.

AZRAEL: AGENT OF THE BAT n. 47 – 48 – 49, 1998, Introducing Nicholas Scratch (Vi presentiamo Nicholas Scratch), Scratching the Surface (Graffiando la superficie), Gotham City must die (Gotham City deve morire). Testi di Dennis O’Neil, disegni di Roger Robinson.

Batman invia Azrael in missione a Washington per proteggere il senatore Halivan, l’unico che, abbiamo visto, è schierato in favore di Gotham. L’Angelo Vendicatore si mostra però impreparato ad affrontare i piani di Nicholas Scratch e il senatore viene ucciso. Non solo! Scratch riesce anche a far passare Azrael come primo indiziato dell’omicidio. A questo punto tocca a Batman salvare l’amico suggerendo ad Azrael di tornarsene a Gotham e bruciare il costume visto che ormai tutti identificano Azrael come assassino. Scratch prende accordi con alcuni tra i più potenti finanzieri americani manifestando il suo odio per Gotham. Azrael soffre la sconfitta subita e vuole, senza il consenso di Batman, riscattarsi. Invece di tenersi fuori dalla mischia cerca di ottenere informazioni da Oracolo su dove si trova Osgood Rockfirth, responsabile della Giustizia a Gotham e considerato da Azrael una potenziale vittima di Scratch. Azrael raggiunge la tenuta di Rockfirth, entra facilmente all’interno e trova uno scaldavivande. Appena lo mette fuori dalla finestra esplode. Azrael dirà dopo a Batman in un confronto quasi patetico, che lui solo per caso si è sbarazzato dello scaldavivande, avendolo spostato solo perchè l’ha visto fuori posto…In ogni caso Batman ha deciso. Il futuro di Azrael non sarà più lo stesso, a cominciare dal costume. Col numero 50 della serie abbandonerà il vecchio costume (fonte dei suoi poteri). Sarà Batman stesso a scegliere il nuovo look e Azrael, da quel momento in poi, subirà un cambiamento radicale e dovrà cercare dentro di se la forza e le motivazioni per diventare un eroe veramente nuovo.

BATMAN CHRONICLES n. 15 Testi di Kelly Puckett, Marco Palmieri, Greg Rucka, disegni di Joe Staton, Bill Sienkiewicz, James Hodgins , Roger Cruz.

Il trimestrale Batman Chronicles è una bella collana antologica di racconti autoconclusivi, che rappresenta per il Bat-Universe sia l’occasione di presentare nuovi talenti sia l’opportunità per autori noti di cimentarsi occasionalemente con l’Uomo Pipisterllo. Il n. 15 di questa serie ha avuto come filo conduttore proprio la saga della Strada verso la Terra di Nessuno. Si tratta di storie team-up, di quelle che vedono due eroi collaborare tra loro. Nella storia principale Batman si infiltra in una organizzazione criminale che tenta profitto dal caos che regna a Gotham. Ma prima che Batman riesca a fare qualcosa, Lanterna Verde si inserisce nella vicenda. Il Cavaliere Oscuro, con maniere più o meno buone, cerca di tenerlo fuori dalla vicenda. Nella seconda storia Man-Bat salva Oracolo da un’aggressione e la porta a casa, in volo, sopra una Gotham City devastata ma che è ancora nel cuore dei protagonisti. La terza vicenda ha protagonista la Cacciatrice, aiutata dal misterioso Question a risolvere una sporca vicenda legata al mercato nero dei medicinali.

Prima di Terra di Nessuno era accaduto questo e molto altro deve ancora accadere. Appuntamento alla prossima Bat puntata.

Terra di Nessuno – Parte Uno

Batman & Gotham City. Dov’è che finisce l’uno ed inizia l’altra? E’ stata la città con le sue strade brulicanti di crimine e disperazione, ad uccidere il fanciullo Bruce Wayne, la sera in cui vennero assassinati i suoi genitori, e creare Batman. Il pipistrello è la sua città e ne rispecchia le ansie e le paure. Il suo olfatto è ormai avvezzo all’odore asettico della follia che si respira nel manicomio criminale Arkham. Ed anche la sua mente ne porta i segni evidenti. Ma cosa succederebbe se la città improvvisamente cambiasse? Cosa ne sarebbe di Batman se il suo territorio fosse completamente stravolto e se il suo “modus operandi” divenisse d’un tratto obsoleto o, addirittura, inutile? Riuscirebbe l’uomo pipistrello ad adattarsi alla nuova situazione? Sono queste le domande a cui risponde Terra di Nessuno (“No Man’s Land”), una delle più interessanti storyline della lunga storia di Batman. Pensate a Gotham City bersagliata da epidemie e folli criminali. Immaginatela totalmente distrutta da un devastante terremoto e lasciata dal governo USA in balia di sè stessa, come una “zona di guerra” senza legge nè diritto, da cui è impossibile uscire ed in cui non è permesso entrare, come nel cult movie “1997: Fuga da New York”. Ed ora riflettete un attimo sulla situazione degli abitanti che hanno deciso di non abbandonarla per affetto, debolezza, avidità o disperazione, pur sapendo di dover lottare ogni giorno per la sopravvivenza, in un luogo dove una mela vale quanto un diamante. Questa è la nuova Gotham, la Terra di Nessuno, e con essa è arrivato un nuovo Batman. Qui trovate un raffronto tra Batman Begins e i fumetti con uno specifico riferimento anche a Terra di Nessuno.

Il percorso verso la “Terra di Nessuno” (TdN da ora in poi) ha coinvolto nell’autunno 1998 tutte le testate di Batman e anche qualche titolo a esse collegate, tra cui Azrael: Agent of the Bat. La Play Press ha pubblicato un volume dal titolo 1999: Fuga da Gotham City in cui ha raccolto gli albi più significativi della lunga storia preparatoria alla TdN raccontando cosa è accaduto negli albi originali di Detective Comics nn. 727, 728, 729, Batman Chronicles n. 15 e Azrael: Agent of Bat nn. 47, 48, 49.

Nel n. 47 di Azrael: Agent of Bat, uscito negli States come flip-book abbinato a Shadow of the Bat n. 80, Batman assegna ad Azrael un incarico molto delicato: andare a Washington per proteggere il senatore Esterbrook Halivan, l’unico uomo politico che si è schierato a favore di Gotham City e che cerca di evitarne il confinamento. L’albo è anche un’occasione per narrare le origini di Nicholas Scratch, la popstar criminale che, mescolando politica, concerti rock e satanismo, è diventanto il principale protagonista della caduta di Gotham. Scratch agisce con il supporto di una banda di tirapiedi mascherati da demoni, molto coreografici ma non certo all’altezza del loro boss. La missione di Azrael, c’era da aspettarselo, non va a buon fine e il coraggioso senatore finisce per essere strangolato proprio dalle mani di Seratch. Ai testi Dennis O’Neil per le matite di Roger Robinson.

Nel frattempo in Detective Comics 727 prende il via la storyline in tre parti “Lotta o Fuggi” (Fight or Flight) scritta da Chuck Dixon, disegnata da William Rosado per le chine del veterano Sal Buscema. Protagonisti sono Nightwing (alias Dick Grayson, il primo dei tre Robin che hanno affiancato Batman, oggi eroe autonomo) e Robin (alias Tim Drake, il terzo Robin che ha debuttato ufficialmente in Detective Comics 457 nel dicembre 1990). I due agiscono in una Gotham, al momento, priva di Batman e il Commissario Gordon che medita di andarsene. Il cattivo di questo primo episodio, intitolato “Nido di Vipere” (Nest Vipers), è il fiammeggiante mercenario Firefly, che, com si dice in gergo, aiuta Gotham City per la discesa appiccando incendi dappertutto in una città già semidistrutta. Il team Nightwing/Robin si da un gran da fare per limitare i danni e anche per tentare di salvare lo stesso Firefly dalle fiamme. Firefly muore comunque, il suo mandante (Nick Scarath) non se ne preoccupa più di tanto e già pensa a creare ulteriore caos con la sua gang. Infatti la cospirazione contro Gotham prosegue inarrestabile. Azrael (siamo al n. 48 della serie) viene incastrato da Scratch e accusato quindi dell’omicidio del senatore Halivan. In Detective Comics 728, “Caos al quadrato” (Chaos Squared), sempre Nightwing e Robin sugli altari e altri due scagnozzi di Scratch entrano in scena: il Dinamitardo e Tumulto. Il primo tenta di distruggere il ponte più lungo di Gotham a colpi di candelotti di tritolo ma dopo sei-pagine-sei il suo tentativo è già finito mentre il secondo, armato di un enorme martello pneutmatico, si impegna a demolire quel poco di sano che è rimasto nelle strutture urbane della città cominciando dal Palazzo Federale. Tumulto qualche danno lo fa e regge un pò più la scena del Dinamitardo ma, dopo un combattimento nei sotterranei con Nightwing e Robin, finisce schiacciato dalle macerie da lui stesso provocate. Aldilà delle sequenze d’azione è importante come piano piano si è delineato il ruolo che Commissario Gordon avrà in TdN. Il trimestrale Batman Chronicle è una bella collana antologica di racconti autoconclusivi che rappresenta per il Batman Universe sia l’occasione di presentare nuovi talenti sia l’opportunità per autori noti di cimentarsi occasionalmente con l’Uomo Pipistrello. Il n. 15 di questa serie, uscito in USA nell’inverno 1998, ha avuto come filo conduttore proprio la saga di “1999: Fuga da Gotham City” (Road to No Man’s Land), con tre storie team-up, ovvero quelle che presentano la collaborazione tra due eroi. La prima avventura, “Volontà e Potere” (Will to Power), scritta da Kelley Puckett per i disegni di Joe Staton e Bill Sienkiewicz, abbina Batman a Lanterna Verde. Batman si infiltra sotto mentite spoglie in una organizzazione criminale che cerca di trarre profitto da tutto il caos che regna a Gotham e Lanterna Verde, inconsapevolemnte, si trova a recitare il ruolo del guastafeste. Il Cavaliere Oscuro, con maniere più o meno buone, cerca di tenerlo fuori dalla vicenda.

La seconda storia, “Tra le stelle” (Between Stars above and below) presenta Man-Bat e Oracolo genio del computer, alias Barbara Gordon ex Batgirl ora relegata su una sedia a rotelle a causa del Joker (The Killing Joke, 1988 di Alan Moore e Brian Bolland). La trama assume toni poetici ed ha il suo culmine nel volo sulla città che il Pipistrello-Uomo compie con Oracolo in spalla, dopo averla salvata da un’aggressione. Marco Palmieri scrive e James A. Hodgkins disegna.

L’albo si chiude con “Una risposta tra le macerie” (An Answer in the Rubble), una six-page story dello scrittore Greg Rucka, da li prossimo sceneggiatore di alcuni episodi di TdN, che schiera La Cacciatrice e Question, uno dei più misteriosi e intriganti eroi del DC Universe, in una vicenda che ruota intorno al mercato nero dei medicinali. Rucka come tutti sappiamo ha classe. In queste sei pagine ne ha dato un piccolo saggio ai lettori anche in questo mini albo.

Lo speciale Terra di Nessuno entra nel vivo la prossima settimana regalandovi i dettagli di questi albi di cui vi abbiamo appena parlato.