Black Adam: le uscite Panini per conoscere meglio il personaggio

È l’antieroe più celebre del DC Universe ma la sua genesi appartiene all’epoca della Golden Age dei fumetti, ovvero quel periodo compreso tra il 1938 e i primi anni ’50 in cui i fumetti dedicati ai supereroi vissero un’epoca di grande successo. I suoi fumetti venivano pubblicati dalla Fawcett Comics, una filiale della Fawcett Publications, una delle case editrici statunitensi di successo durante la Golden Age. Chi è Black Adam? Sveliamo le sue diverse origini, i suoi poteri e come la sua rappresentazione è mutata nel corso degli anni dal proprio esordio al suo arrivo nei cinema di Black Adam, il lungometraggio che lo vede come personaggio principale interpretato da Dwayne “The Rock” Johnson. Immancabilmente la Panini Comics pubblica le storie da leggere per fare la conoscenza dell’antieroe DC in occasione del film, permettendo l’esplorazione della sua travagliata storia.

Nato nel Kahndaq in Medio Oriente, Teth-Adam, questo il suo vero nome, dopo aver ottenuto i propri superpoteri è stato imprigionato dal Mago Shazam per contenere la sua ferocia. Ora, liberato dalla sua tomba terrena, è pronto a scatenarsi per ottenere giustizia nel mondo moderno. Panini Comics propone una selezione di volumi dedicati all’antieroe interpretato da Dwayne Johnson, per arrivare al cinema da veri esperti dell’argomento.

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Il mondo aveva bisogno di un eroe…ha avuto Black Adam

L’universo cinematografico della DC si arricchisce di nuovi personaggi molto interessanti e “l’uomo in nero” ha il potenziale per aprire nuovi capitoli dei cinecomics DC

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Smallville

Smallville. Dieci stagioni, andate in onda tra il 2001 e il 2011, che esplorano la vita del giovane Clark Kent, interpretato da Tom Welling (doppiato dal nostro Marco Vivio) e il suo percorso per diventare l’iconico eroe dal mantello rosso e dagli incredibili poteri. Quali sono le sue motivazioni? Cosa lo ha spinto a diventare il paladino dell’Umanità nonostante le sue origini aliene? Con quali valori è stato cresciuto dai suoi genitori adottivi, Jonathan e Martha? Quali amicizie e amori hanno segnato la sua strada? Quali difficili scelte, quali incontri e scontri?

Con queste intriganti premesse la serie si riprometteva di riportare ai giorni nostri il mito di Superman, da sempre sotteso all’eterna dicotomia tra un linguaggio che sa di universalità – pescando addirittura nella mitologia – e l’inevitabile condanna a essere eternamente fuori dal tempo. Trovare nuove strade per raccontarne la storia non era, e tuttora non è, facile (né mai lo sarà, a mio modesto parere). Ma, per certi versi, usando l’espediente dell’elseworld, Smallville ci riesce.

Almeno per le prime cinque stagioni, infatti, pur conservando una preponderante componente romantica – si tratta pur sempre di un teen drama – Smallville fa il suo dovere piuttosto bene, delineando i tratti dei personaggi principali della mitologia supermaniana anche con una certa complessità: il cammino dell’eroe viene costellato di prove e fatiche, che specularmente raccontano anche il declino dell’amico destinato a divenire il suo peggior antagonista. Tra una fanciulla da salvare e un freak of the week, la storia si mantiene su buoni livelli, vantando perfino dei cameo di rilievo, da Margot Kidder al compianto Christopher Reeve, in quello che all’epoca fu un vero e proprio passaggio di testimone estremamente toccante.

La seconda metà di serie non si mantiene su questi livelli, cercando di barcamenarsi tra una quantità di personaggi – tra gli altri e solo a livello indicativo: Flash, Aquaman, Black Canary, Cyborg, Martian Manhunter, Metallo, Zod, la Legione, Brainiac… – e storie forse un po’ sfuggite di mano, la voglia di fare dello show qualcosa di più fumettistico e la necessità di conservarne le radici teen, in un graduale declino che ha il suo apice nell’ottava stagione – discesa pur parzialmente giustificata dal cambio di sceneggiatori dovuto a un lungo sciopero della categoria negli U.S.A., ragione comunque non sufficiente a considerare quantomeno passabili alcuni story-arc: ancora non perdono l’orribile gestione della questione Lana Lang, per non parlare del main villain, un Doomsday tanto mal scritto quanto inutile.

Le cose migliorano dalla metà della nona stagione, con il subentro di Geoff Johns (qui una nostra ripresa esclusiva a Lucca Comics 2012) alla sceneggiatura di alcuni episodi – memorabile la doppia puntata sulla Justice Society of America, che vide non solo l’ingresso nella serie di Hawkman, Doctor Fate e Stargirl, ma anche riferimenti importanti a Sandman, Jay Garric (ben prima di The Flash) e a Alan Scott, la prima Lanterna Verde.

Geoff Johns a Lucca Comics 2012 - Foto di Batman Crime Solver

Foto di repertorio di Batman Crime Solver – Geoff Johns a Lucca Comics 2012

La decima stagione ricollega bene molti punti oscuri – tranne, per l’appunto, che fine abbia fatto Lana, a dimostrare che si trattava proprio di una sceneggiatura partorita male – traghettando degnamente Clark ad abbracciare, finalmente, il suo destino contro la grande minaccia di Darkseid. A dirla tutta, avremmo tutti voluto una scena finale più action, vedere finalmente Superman in azione e non semplicemente Welling sbottonarsi la camicia e mostrarci lo Scudo; ma, data la qualità non più eccelsa e il budget richiesto troppo elevato, ci si è un po’ tutti accontentati, chiudendo persino un occhio sulla sorte riservata a Lex Luthor.

Si tratta comunque di una visione leggera e non impegnativa, pur parlando di oltre duecento puntate. La visione della serie in streaming, può essere un buon rimedio per coloro che non l’hanno vista.

Se proprio non sopportate trame “alla Beautiful” che puntano più al romanticismo che all’azione, evitatelo come la peste. Consigliata a tutti gli altri, soprattutto agli appassionati del genere e dei personaggi.

Tra le nostre tante interviste abbiamo in archivio per voi i saluti di Marco Vivio il doppiatore di Clark Kent interpretato da Tom Welling.

E i saluti dal bravissimo Fabrizio Vidale che è apparso nel serial doppiando il personaggio WINSLOW SCHOTT / GIOCATTOLAIO (prima apparizione è stata su Action Comics n. 64 settembre 1943) interpretato da Chris Gauthier (stagione/episodi 8.14, 9.4, 10.20).

CURIOSITÀ

Filmato quasi interamente a Cloverdale, nella Columbia Britannica, la serie vede l’ingresso nel mondo della televisione di nuovi talenti come Kristin Kreuk nel ruolo di Lana Lang, e il ritorno di volti ben più noti come John Schneider (il Bo Duke di Hazzard) nel ruolo di Jonathan Kent, di Annette O’Toole (apparsa nel film Superman III nel ruolo di Lana Lang) nel ruolo della madre di Clark Kent e di John Glover nel ruolo di Lionel Luthor. Senza dimenticare la nostra Wonder Woman Lynda Carter che ha recitato in Smallville un cameo in nel ruolo di Moira Sullivan.

Amori a strisce, il San Valentino dei fumetti DC Comics

La componente romantica e sentimentale è sempre stata una delle caratteristiche principali del fumetto supereroico americano. Negli anni, abbiamo avuto modo di conoscere moltissime coppie celebri e potenti, alle quali ci siamo affezionati, godendo dei loro successi e soffrendo delle loro tragedie.
In questa occasione abbiamo quindi raccolto alcune fotonotizie speciali selezionando alcune coppie tra le più rappresentative.

Un amore eterno. Hawkman e Hawkgirl sono sempre stati una coppia proprio come dimostra anche la serie tv DC’s Legends of Tomorrow. Gli archeologi Carter e Shiera Hall, infatti, scoprirono di aver vissuto moltissime vite, sin dai tempi dell’Antico Egitto, nelle quali erano guerrieri alieni provenienti dal pianeta Thanagar naufragati sulla Terra. Dopo essere andati incontro alla loro prima, tragica morte, il metallo alieno NTH andò ad agire sulle loro anime, incatenandole a un eterno ciclo di morte e rinascita, oltre che di amore immortale. Nel reboot editoriale de I New 52 questa caratteristica sembra essere andata perduta, con Hawkman presente su Terra Uno e Hawkgirl su Terra-2: ma l’appartenere a realtà diverse e alternative sarà davvero un limite per questo amore?

Dopo essersi unito alla Justice League, Green Arrow ha iniziato una interessante relazione sentimentale dinamica e romantica con Dinah Lance alias Black Canary è da quel momento sono stati coinvolti in una storia movimentata dalle differenti attitudini dei due. Inevitabilmente gli opposti si sono attratti come magneti.
I due hanno toccato punte di romanticismo veramente favolose (bellissimo il momento in cui i due aprirono un negozio di fiori a Seattle seguendo, così, le “orme” di sua madre, Dinah Drake Lance), ma quando Dinah ha detto “basta” ai tradimenti che Oliver perpetuava nei suoi confronti, l’unione tra i due eroi si è disciolta come neve al sole.
Oliver Quinn e Dinah Lance ne hanno passate di tutti i colori, specie a causa del comportamento instabile e impulsivo di Freccia Verde. Dopo essersi separati e riavvicinati più volte, i due coniugi, nonostante lo status quo cangiante della loro relazione, si sono sempre sostenuti l’un l’altra.
Anche questa relazione è stata accantonata con il reboot dei New 52, ma sembra che con l’avvento del rilancio Rinascita, qualcosa sia destinato a cambiare per loro… in positivo.

La reciproca quanto pericolosa attrazione tra Batman e Catwoman è sempre esistita, creando non pochi grattacapi al Cavaliere Oscuro, tormentato dal provare interesse e persino sentimenti per una donna che vive sostanzialmente al di fuori della legge. Batman ha sempre provato a portare Selina Kyle dalla parte dei buoni, tanto che già in alcune storie i due erano già sposati (per questo potete leggere questo articolo). Degli amori passati e perduti di Batman vi abbiamo già raccontato qui.
Attualmente da Batman #24, gli autori Tom King e David Finch raccontano un importante avvenimento che potrebbe cambiare (di nuovo) la vita dell’Uomo Pipistrello. Infatti nel corso dell’albo, Batman chiede a Catwoman di sposarlo, con tanto di proposta in ginocchio e anello dopo un’appassionata dichiarazione d’amore alla quale lei risponde ‘Si’.

La coppia DC Comics per eccellenza dei fumetti di supereroi è formata due esseri sostanzialmente più potenti del DC Universe, l’Uomo d’Acciaio del pianeta Krypton, e l’Amazzone di Themyshira.
La possibilità che Superman e Wonder Woman potessero formare una coppia era stata raccontata già in passato, in opere come “Kingdom Come” e “Il Cavaliere Oscuro Colpisce Ancora”, sebbene in opere ambientate in universi alternativi.
Il reboot editoriale dei New 52 ha però permesso di far nascere questa relazione anche nella continuity principale DC, dove i due personaggi condividono da tempo un forte legame, anche sotto l’aspetto fisico, che ha saputo sempre superare grandi avversità. Con l’avvento del rilancio editoriale Rinascita questa storia d’amore finisce.

Nella serie tv di Smallville l’alchimia tra Clark Kent e Lois Lane c’è sempre stata ma si intensifica nell’ottava stagione e nella nona l’ amore sboccia finalmente tra i due… La puntata e la scena del primo bacio!! Smallville 9×06 questa è la puntata. Il tutto prosegue a fumetti. Come si fa a portare avanti una storia d’amore quando sei l’Uomo d’Acciaio e la tua innamorata è una giornalista molto ambiziosa? Bryan Q. Miller, autore del fumetto e sceneggiatore di Smallville, ha raccontato nei fumetti qualcosa su come sono state le vite di Lois e Clark. Ma anche a luglio del 2016 nella testata Superman L’Uomo D’Acciaio #27  debutta la miniserie Superman: Lois And Clark, con il ritorno di due tra i più amati personaggi DC Comics. Certi amori sembrano destinanti a non finire. Sono una delle coppie più durature dei fumetti. Il loro amore ha resistito a invasori spaziali, a minacce mortali, a crisi multiversali. Nemmeno le perturbazioni dimensionali di Flashpoint e Convergence sono riuscite a separarli. Nel bene e nel (e soprattutto contro) il male, in salute e in malattia, finché morte non li separi (ma anche quest’ultima pare desistere di fronte al loro amore!), loro non smetteranno mai essere loro stessi: Lois e Clark. Ovviamente insieme, fino alla fine. E anche dopo!

Harley Quinn/Joker Speciale San Valentino di Judd Winick, Joe Chiodo

San Valentino non finisce mai per Harley Quinn (qui trovate due pagine di fumetto sulle origini del personaggio), perennemente innamorata di Joker. Ma stavolta anche Poison Ivy viene coinvolta nei folli piani di Harley, in una storia inedita del 2001 pubblicata qualche tempo fa qui in Italia dalla Rw Lion. Harley Quinn/Joker Speciale San Valentino di Judd Winick, Joe Chiodo. Contiene Harley & Ivy – Love on the Lam.

 

Batman Dark Knights Metal

Forze oscure stanno per offuscare i cieli di Gotham City e tutte le altre città abitate dal pantheon dei supereroi DC COMICS. In Dark Days: The Forge, pubblicato su BATMAN IL CAVALIERE OSCURO 11, Batman vivrà uno dei momenti più difficili della sua carriera di vigilante quando Flash e gli altri eroi della Justice League scopriranno che il Crociato incappucciato nasconde un segreto che potrebbe mettere in pericolo tutto il Multiverso. Ma la sfida peggiore spetta a Hawkman, alle prese con la distruzione del pianeta Rahn e con un drammatico e inatteso ritorno!

Dark Nights: Metal (anticipata dalla RW Lion a Lucca Comics 2017) è la nuova miniserie a fumetti targata DC Comics, nata durante l’estate 2017 con il suo primo numero e ora sta per giungere al quinto e penultimo disponibile il 31 gennaio negli USA. Questa nuova vicenda vedrà come personaggio principale principale Batman insieme a tutti i componenti della Lega della Giustizia. Il nuovo programma editoriale è stato creato da due grandissimi maestri del mondo delle nuvole parlanti come Scott SnyderGreg Capullo, che hanno assicurato ai propri lettori un fumetto attuale e non convenzionale. La miniserie sarà formata da sei numeri.

 

La trama del fumetto porta i lettori nell’universo narrativo del Dark Multiverse. In questo nuovo episodio DC Comics i grandi supereroi saranno obbligati ad affrontare terrificanti sfide ai limiti dell’incredibile e mai viste fino ad ora. Batman, Superman ed ogni altro componente della Justice League dovrà oltrepassare ancora i loro limiti per spuntarla  ancora una volta contro i pericoli imminenti.

Questo nuovo fumetto della DC Comics ci porterà a scoprire il nuovo grande pericolo che si cela all’interno del moderno multiverso. Il numero uno di Dark Nights: Metal ha fatto registrare un numero di vendite più in alto a qualsiasi altro fumetto nel mese di settembre 2017 con ben 261.997 copie vendute, portandosi al primo posto della classifica mensile e staccando nettamente gli altri due titoli sul podio, rispettivamente Batman #28 al secondo posto e Batman #27 al terzo, fermi a 104.666 e 100.787 copie. Ciò significa che il pubblico ha gradito l’aria di cambiamento che si respira in casa DC.

«Ho lavorato a Metal per tutto il periodo che ho scritto Batman», ha detto Snyder, che assieme a Capullo ha lavorato sul personaggio dal 2011 al 2016. «Ma questa è una cosa più grande di Batman. Greg e io abbiamo iniziato a lasciare indizi durante la Corte dei gufi, abbiamo continuato a farlo nelle nostre storie su Joker e abbiamo inserito gli spunti più grandi nella storia che è culminata in Batman #50. E ora siamo tornati per raccontare una storia che scompiglia tutto. Questo sarà il progetto definitivo delle nostre carriere. Metal ci porta in una direzione completamente nuova.»

Di certo è un gran momento per Batman, sia per la sua serie personale che per Metal, di cui è il principale protagonista, così come sono protagonisti anche alcuni disegnatori italiani. Qui sotto potete ammirare la Cover del n. 1 realizzata da Francesco Mattina.

Mentre il buon Carmine Di Giandomenico si è cimentato in BATMAN: THE RED DEATH #1 Scritto da Joshua Williamson.

La maxi-serie di Scott Snyder e Greg Capullo debutterà in Italia grazie alla RW-Lion nel mese di Marzo e proseguirà fino a Settembre 2018 su BATMAN IL CAVALIERE OSCURO – RINASCITA, dal numero 13 al numero 19.

In occasione dell’avvento delle notti oscure di METAL, RW-Lion ha deciso di offrire ai suoi lettori l’opportunità di acquistare BATMAN IL CAVALIERE OSCURO 11 (Dark Days) e 12 (The Forge) e DC MINISERIE: LA MORTE DI HAWKMAN in un unico pack promozionale BATMAN PRELUDIO A METAL – PACK al prezzo scontato di € 22,95 (invece di € 24,40).

(contiene Death of Hawkman 1-6)

(contiene Dark Days: The Forge #1, Batgirl #11, Batgirl and the Birds of Prey #10, Batman Beyond #9)

* BATMAN IL CAVALIERE OSCURO 13 VARIANT JIM LEE a prezzo di copertina, euro 4,95;

* BATMAN IL CAVALIERE OSCURO 13 VARIANT PIN (€ 4,95) CON in ALLEGATO LA PRIMA SPILLETTA COLLEZIONABILE BATMAN IL CAVALIERE OSCURO 13

* VARIANT METALLIZZATA (€ 9,95).

Sono prenotabili anche nelle fumetterie aderenti, le 7 (sette) variant cover con annessa spilletta celebrativa dei numeri dal 13 al 19 di BATMAN IL CAVALIERE OSCURO, e relativo raccoglitore (previsto per settembre 2018).

Legends of Tomorrow

La serie Legends of Tomorrow, spin-off di Arrow e Flash, vanta un cast di star come Victor Garber (The Flash, Alias),Brandon Routh (Arrow, Superman Returns), Arthur Darvill (Doctor Who), Caity Lotz (Arrow),Ciarra Renee (Pippin), e Franz Drameh (Edge of Tomorrow), Dominic Purcell (The Flash, Prison Break) eWentworth Miller (The Flash, Prison Break).
Quindi presto, alla saetta rossa e freccia verde si aggiungerà un vascello sovraccarico di nuovi supereroi taragato FINALMENTE DC Comics. Infatti presto riusciremo a vedere, anche sulle reti mediaset (probabilmente Italia uno) il debutto di questa nuova serie in onda sul canale della CW.
Il telefilm ci narra la storia di Rip Hunter (Arthur Darvill), un viaggiatore nel tempo che torna ai giorni nostri per dare la caccia al malvagio Vandal Savage (Casper Crump), uomo immortale che vaga da più di seimila anni sulla terra con un solo intento: distruggere l’umanità ed ottenere così il controllo sul mondo intero. Per compiere però la sua missione Rip sarà costretto a riunire una squadra di eroi e criminali accomunati dal desiderio di fermare l’avanzata di Vandal.

Questa nuova serie proviene da Bonanza Productions Inc. in associazione con Berlanti Productions e Warner Bros. Television. Greg Berlanti (The Flash, Supergirl, Arrow) il produttore esecutivo al fianco di Marc Guggenheim (Eli Stone, Percy Jackson: Il mare dei mostri), Andrew Kreisberg (The Flash, Warehouse 13) e Sarah Schechter (The Flash, Pan), è realizzata sulla base dei personaggi della “DC Comics”di cui alcuni già apparsi, chi prima chi dopo, in alcuni degli episodi speciali cross-over di The Flash e Arrow. Tra le vecchie conoscenze ricordiamo il professor Martin Stein (Victor Garber), che per un breve periodo ha sostituito il ‘defunto’ Dr. Wells al fianco di saetta rossa, e la sua nuova inscindibile metà Jefferson ‘Jax’ Jackson (Franz Drameh), insieme come Firestorm; o ancora Leonard Snart a.k.a Capitan Cold (Wentworth Miller), scaltro criminale e collaboratore occasionale di The Flash, e il suo socio Mick Rory (Dominic Purcell), anche conosciuto come Heat Wave. Ma impareremo anche a conoscere meglio alcune interessanti new entry come, ad esempio, la coppia di pennuti giganti più affascinanti della tv formata Hawkigirl e Hawkman, rispettivamente Kendra Saunders (Ciara Renée) e Carter Hall (Falk Hentschel), apparasi per la prima volta negli episodi cross over di The Flash e Arrow: ultima reincarnazione di un principe egizio, Carter è destinato ad amare e proteggere Kendra, sua anima gemella, nei secoli dei secoli. Legends of Tomorrow, che vedrà per altro come guest star Grant Gustin (Barry Allen / Flash) e Stephen Amell (Oliver Queen/Freccia Verde), sarà composta da 16 episodi il primo dei quali andrà in onda il prossimo 21 gennaio sempre sul canale della CW. Intanto in Italia, è stato già scelto il cast di doppiaggio.  Ambrogio Colombo tra cui ricordiamo il doppiaggio sui personaggi di Kaioh, Hyo e Yasha in Ken il guerriero interpreterà: Professor Martin Stein / Firestorm. Il giovane Marco Vivio, che ha esperienza di supereroi specie in chiave Marvel per aver rappresentato in diverse salse Spiderman rappresenterà Ray Palmer / Atom. Questo è un saluto speciale per tutti voi lettori di Batman Crime Solver.

La brava ed esperta Valentina Mari interpreterà Sara Lance / White Canary, mentre l’ottimo Francesco Prando presterà la sua voce a Mick Rory / Heat Wave e Roberto Certomà a Leonard Snart / Captain Cold. Insomma nei prossimi giorni del 2016 ci sarà pane per i nostri denti…non vediamo l’ora!|

Legends of Tomorrow

Legends of Tomorrow

Edizioni PLAY PRESS: Vent’anni di comics in Italia Parte 2: La Distinta Concorrenza

 di Francesco Vanagolli (uno dei maggiori e migliori traduttori di materiale DC Comics in Italia) su gentile concessione del blog Fumetti di Carta.

Come promesso, eccoci al 1990, anno che per la Play Press è particolarmente importante. Non solo infatti continuano ad uscire numerose proposte Marvel, ma spuntano nelle edicole anche i primi titoli regolari DC Comics dalla fine dell’epoca DC/Cenisio.
Non si tratta, come auspicabile, di testate dedicate ai pesi massimi Superman e Batman (quest’ultimo popolarissimo grazie al primo film di Tim Burton): i due World’s finest sono saldamente in mano alla Rizzoli, che ne pubblica le storie più importanti dell’epoca sottoforma di inserti della rivista CORTO MALTESE. Rimane però libero il resto dell’Universo DC, in quel periodo ringiovanito dagli effetti di CRISIS ON INFINITE EARTHS. Ed è proprio tra le collane rilanciate nella seconda metà degli anni ’80 che la Play pesca per varare i suoi primi due mensili DC Comics nella primavera del ’90: JUSTICE LEAGUE e GREEN ARROW. Il primo, che parte con il crossover LEGENDS di Len Wein, John Ostrander e John Byrne, introduce ai lettori italiani la nuova spassosa Lega della giustizia post-Crisis di Keith Giffen, Jean Marc DeMatteis e Kevin Maguire, affiancata dalla Wonder Woman rebootata di George Pérez, dal Lanterna Verde proveniente da ACTION COMICS WEEKLY di Jim Owsley e Mark Bright e, poco più tardi, dal Flash di Mike Baron e Jackson Guice. Una buona fetta di classico DCU, con materiale moderno e personaggi che in Italia fino a quel momento non avevano mai sfondato ma che erano rimasti nel cuore degli appassionati hardcore.
Il secondo mensile si rivolge ai lettori rimasti più colpiti dalle allora nuove opere revisioniste figlie di Frank Miller e dell’invasione inglese, e offre ogni mese storie meno supereroistiche e più adulte a cominciare ovviamente da quelle del titolare di testata, Freccia Verde, incupito da Mike Grell e Ed Hannigan. A seguire, Blackhawk di Howard Chaykin, Question di Dennis O’Neil e Denys Cowan e Doc Savage di Dennis O’Neil e Adam e Andy Kubert.
Due testate con sommari ben studiati (e questo lo dice uno che non prova un grande amore per la seconda), che offrono ai lettori la possibilità di conoscere due volti della casa editrice americana. I due brossurati (formato che ormai è quello di ogni titolo Play Press) ottengono un buon successo, e presto inizia una neanche troppo lenta rinascita del DCU in Italia: all’inizio del 1991 la collana PLAY SAGA ospita cicli e miniserie di una certa rilevanza, prima fra tutte CRISIS (saggia la scelta di pubblicare un simile malloppo di continuity DOPO aver riportato i personaggi principali del Cosmo DC); PLAY BOOK alterna volumi Marvel ad altri DC, compresi alcuni classici come l’Hawkman di Gardner Fox e Joe Kubert e il breve ma noto ciclo di Lanterna Verde e Freccia Verde di Dennis O’Neil e Neal Adams. La novità più gradita dagli appassionati DC, però, è probabilmente il mensile AMERICAN HEROES, che dal 1992 pubblica run come la Doom Patrol e l’Animal Man di Morrison (toh, è stata la Play a pubblicare per prima massicce dosi regolari di fumetti scritti da Morrison. E questo prima che diventasse popolare), la Legione dei Supereroi di Giffen, il primo Lobo di Giffen e Simon Bisley e soprattutto i Nuovi Giovani Titani di Marv Wolfman e George Pérez, il più popolare titolo DC degli anni ’80. La chiusura di JUSTICE LEAGUE con il numero 33 farà confluire nelle pagine di AH anche le due Leghe, Internazionale ed Europea.
Non sarebbe poi sbagliato ricordare che molto del merito per cura editoriale e la scelta del materiale è di Luca Scatasta, che all’epoca iniziava a farsi notare nel fumetto italiano. Ricordate cos’avevo detto la scorsa volta? In Play all’inizio non c’erano veri esperti o appassionati. Era tutto lavoro di redazione, di anonimi articolisti e traduttori con scarsa conoscenza in materia di comics americani. E allora non devono stupire scivoloni tipo il nome “Silver Surfers” sulla cover del primo IRON MAN o la città di Madripoor che, nel serial di WOLVERINE tratto da MARVEL COMICS PRESENTS ospitato su THE ‘NAM diventa una città del futuro (errore che verrà poi corretto nella riedizione in volume). Con l’arrivo di collaboratori attenti come Scatasta errori simili diventeranno sempre più rari.

Play Saga #1-8: "Crisis on Infinite Earths" Edizione Play Press da Novembre 1990 a Giugno 1991

Play Saga #1-8: “Crisis on Infinite Earths” Edizione Play Press da Novembre 1990 a Giugno 1991

Ma anche in campo Marvel c’è movimento.
Nonostante la chiusura di diverse serie (tutte quelle slegate dal Marvel Universe, I NUOVI MUTANTI, D.P.7, THE ‘NAM), l’editore romano non rinuncia a nuovi lanci o al recupero in veste di comprimari di personaggi rimasti senza fissa dimora. Il nuovo mensile X-MARVEL, sede di X-Factor e di varie storie brevi dell’universo mutante, accoglie quindi dopo pochi mesi i New Mutants, e NAMOR, lanciato per via dall’enorme popolarità di John Byrne nel nostro Paese, concede spazio ai Displaced Paranormal Seven e alla retrospettiva di Iron Man.
Come anticipato qualche riga più su, la Play è anche la prima casa editrice di comics in Italia a proporre volumi che ristampano cicli di storie pubblicate poco prima; a parte Wolverine, anche altre saghe di MCP tornano sottoforma di trade paperback: Colosso (da WOLVERINE), L’Uomo cosa (da I NUOVI MUTANTI) e Shang Chi (da G.I.JOE).
A proposito di questo, è facile notare un difetto che colpirà buona parte della produzione Marvel/Play fino alla fine: gli abbinamenti infelici. Un po’ a causa dell’inesperienza/noncuranza dei primi redattori, un po’ perché alcuni personaggi sono già pubblicati dalla Star Comics, quasi sempre gli albi Play presentano coppie di titolari e comprimari che in certi casi si possono definire improbabili. Il già citato Shang Chi (detto “il Cinese”) non ha niente a che fare con i soldatini snodabili della Hasbro, e forse sarebbe meglio tenere separati il Nuovo Universo di D.P.7 da quello classico di Iron Man. Intendiamoci, niente da dire sulla qualità delle proposte (a meno che non si citino i terrificanti comprimari di IRON MAN: chi ricorda il Nick Fury scritto da Chichester o l’anonimo Coldblood? Grazie a Dio per quelle pagine c’è passato anche lo Squadrone Supremo di Mark Gruenwald), ma in quanto a coerenza certe testate Play lasciano un po’ a desiderare).
Nel 1991, comunque, ne arriva una che sarà fino alla fine dell’era Marvel/Play la punta di diamante dell’editore romano: dopo oltre un anno nel ruolo di comprimario di Silver Surfer, il dio del tuono ottiene un suo albo regolare, intitolato THE MIGHTY THOR come in originale. Il tonante ha sempre goduto di un’ampia popolarità tra i fan italiani, e questa tradizione continua anche con l’albo Play. Per forza: prima Walt Simonson e poi Tom DeFalco e Ron Frenz danno il meglio di sé, regalando ai lettori la rinascita di un personaggio che fino a pochi anni prima in America era stato abbastanza bistrattato. Per non parlare dei comprimari, che a parte gli anonimi Eterni di Peter B. Gillis e Sal Buscema, non sono da buttare: non pensate anche voi che l’Ercole di Bob Layton, il Dottor Strange di Roger Stern e Marshall Rogers e il Rocket Raccoon di Bill Mantlo e Mike Mignola fossero dei degnissimi comprimari per il Tonante? Oh, se prima abbiamo citato Scatasta, non possiamo far torto a un’altra colonna della Play che proprio con il mensile di Thor inizia a lavorare nel mondo del fumetto italiano: Alessandro Bottero. Che non solo di fumetti ne sa, ma ama in particolar modo proprio questo eroe… e vi assicuro che quando qualcuno lavora su un personaggio che ama, la cosa si nota eccome.
Certo, il titolo della serie porta a riflettere su un altro difetto delle pubblicazioni Play Press: la grafica. Precisiamo: le copertine sono migliori di quelle della Star, e anche la grafica interna e le pubblicità sono semplici ma efficaci. Però, fateci caso: la Play usa sempre titoli che o rimangono in inglese o possono essere coperti con facilità. Immagino fosse per risparmiare, o per mancanza di voglia dei grafici. Sta di fatto che quel “the mighty” pare piuttosto strano, così come certi strilloni nelle copertine che ogni tanto rimangono in inglese. Niente da ridire invece sul mantenimento dei titoli delle storie in inglese con traduzione a fianco: se l’alternativa sono le orrende “toppe” stile Star che coprono un pezzo di disegno, allora viva i titoli in inglese!
Ci avviciniamo alla fine anche di questa puntata… con la Marvel che regna suprema e la DC che resiste.
Ma stanno per arrivare momenti un po’ particolari per le testate Marvel targate Play Press. Momenti nei quali, forse, ci vorrebbe un Uomo d’Acciaio per dare una mano.
Ne parleremo nel terzo episodio…