Da oggi si accende SKY CINEMA BATMAN: per la prima volta su Sky Cinema un canale interamente dedicato all’amatissimo supereroe DC. Da sabato 16 a domenica 24 gennaio 2021 sul canale 303 si accende:
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70 anni di Batmobile in un documentario
La forza di Batman non è soprannaturale, ma si basa sulla una grande capacità di combattimento a mani nude abbinata a tanta, tantissima tecnologia. E proprio nel catalogo di accessori tecnologici che Batman usa per combattere il crimine, spicca la celeberrima Batmobile, la sua auto supercorazzata e superaccessoriata. Nel corso degli anni, che sono diventati ben 70, la speciale vettura del supereroe ha assunto numerose forme e la Warner Bros, per celebrarla, ha voluto pubblicare un lungo documentario (dura quasi un’ora) sul suo canale Youtube che ne racconta la storia.
Eccolo qui:
Il docufilm segue l’evoluzione della Batmobile nel corso dei suoi 70 anni di carriera, raccontando aneddoti e curiosità sulle varie versione che si sono succedute nella lunga saga di Batman, dai fumetti al grande schermo, passando per la celebre serie TV degli anni Sessanta.
Seguendo il video impariamo qualcosa in più sulla speciale quattro ruote dell’Uomo Pipistrello. Chi ricorda, infatti, che nel 1939 la Batmobile dei fumetti era una normalissima berlina rossa? È nel 1941 che, sulle strisce della DC Comics, l’auto del nostro eroe inizia ad avere i toni del nero e un aspetto più minaccioso.
Nel 1943 Batman appare nel suo primo film, e con lui compare anche ovviamente la Batmobile. In questa prima pellicola si trattava di una semplice Cadillac decapottabile: questione di budget.
Se su pellicola era ancora difficile realizzare un’auto fuori dagli schemi, nei fumetti si poteva invece dare libero sfogo alla fantasia. Nel 1950 ecco dunque apparire sugli albi DC la prima Batmobile degna di questo nome: armi, accessori, design estremo e una grande ala di pipistrello sul posteriore.
Occorre attendere gli anni Sessanta per poter vedere qualcosa di simile dal vivo (anche se solo sullo schermo televisivo). Nella famosa serie TV di Batman del 1966 arriva l’iconica Batmobile realizzata da George Barris, specialista in personalizzazioni a quattro ruote assoldato dalla 20th Century Fox. Da una Lincoln Futura (un concept Ford mai entrato in produzione) prese forma la Batmobile del Batman interpretato da Adam West, con calotte di vetro e, soprattutto, il primo (finto) motore a reazione.
Negli anni Ottanta, con gli oscuri film di Tim Burton (con Michael Keaton nei panni dell’eroe), la Batmobile si tinge completamente di nero e assume uno stile esagerato pensato dal designer Anton Furst. Si trattava di una lunghissima Gran Turismo che presentava un enorme reattore nel bel mezzo del cofano. Il Batman di Joel Schumacher del 1995 (interpretato da Val Kilmer) aveva una Batmobile che nelle linee generali assomigliava a quella di Anton Furst, ma l’aspetto era forse un po’ più kitsch.
Arriva il 1997 e con lui il Batman di Joel Schumacher con George Clooney, per il quale è stata pensata una Batmobile che rende omaggio allo stile degli anni Trenta, con un cofano esageratamente lungo e linee sinuosissime.
Nel 2005 si cambia totalmente registro: la Batmobile del Cavaliere Oscuro, nella saga cinematografica girata da Christopher Nolan, diventa una sorta di carro armato off-road dalle linee che ricordano una Lamborghini.
Qui troverete le Batmomibili a confronto tra di loro.
Fonte: [Quotidiano.net]
Batmobile, l’eroica supercar: la sua storia
Comparve nel 1939 su Detective Comics 27, già nella primissima storia dell’Uomo Pipistrello. È stata protagonista al cinema e in tv, diventando negli anni un “personaggio cult” dell’immaginario culturale
Buon compleanno, Batmobile. Per certi versi, un’auto storica anch’essa. La vettura di Batman nasce infatti insieme all’Uomo Pipistrello, quando la DC Comics, nel maggio 1939, dà alle stampe Detective Comics n. 27, il primo albo in cui compare Batman.
La sua storia la conosciamo tutti. Quella del piccolo Bruce Wayne, che dopo aver assistito alla morte dei genitori, diventa erede dell’impero finanziario di suo padre e grazie alle sue risorse economiche riesce a vestirsi da pipistrello e combattere il crimine con una serie di gadget particolari.
Tra di essi, quello rimasto nell’immaginario collettivo dei fan di fumetti e film è senza dubbio la cosiddetta Batmobile, il mezzo che Batman usa per spostarsi in mezzo alle strade di Gotham City. La macchina appare sin da subito: è una berlina, ma camuffata in maniera alquanto scenografica.
LA ROSSA E LA BATMOBILE DEL ‘66
La primissima macchina dell’Uomo Pipistrello in realtà tutto sembra tranne che un veicolo sofisticato. Il disegnatore Bill Finger infatti mostra una normale berlina, sebbene dal profilo più allungato del normale, con i canoni tipici delle auto americane di fine anni Trenta. E il colore è un semplice rosso acceso.
Le cose cambiano definitivamente nel 1966, quando la serie tv “Batman” raggiunge un successo senza precedenti. Il Pipistrello, interpretato da Adam West, e il suo fidato compagno Robin, che porta il volto dell’attore Burt Ward, colpiscono nel segno grazie a una sceneggiatura irriverente, un po’ kitsch e a tratti comica. La base è un esemplare di Lincoln Futura, concept car poi mai effettivamente messa in vendita dalla casa madre Ford, dipinta di nero e rosso e con fattezze che rimandano a quelle delle ali di pipistrello.
La Batmobile del ’66, dato il modello su cui era stata costruita, ebbe all’inizio alcuni problemi con trasmissione e scarico, mentre il motore era quello della Ford Galaxie, tipica full-size USA degli anni Sessanta. In dotazione, ovviamente realizzati per l’occasione, una serie infinita di gadget a disposizione di Batman e Robin, alcuni veramente pacchiani, come il lanciarazzo, il bat-telefono, il bat-fotoscopio o il bat-ariete per abbattere porte rinforzate.
I FILM DI TIM BURTON: OSCURA E LETALE
La macchina assume le giuste modifiche nel 1989, quando Tim Burton dirige il primo dei suoi due film dedicati a Batman, dal titolo omonimo. La Batmobile diventa totalmente nera, un rimando alle caratteristiche gotiche della pellicola. Venne inserito un motore jet Impala da 365 CV, che alla partenza faceva scattare le fiamme dagli scarichi. Lunga più di 6 metri e larga più di 2, grazie al postbruciatore raggiungeva la velocità massima di 530 km/h, con lo 0-100 performato in appena 3,7 secondi.
Gadget, come sempre, tanti, molto meno rispetto alla versione del ’66, ma più realistici. Pannelli in ceramica, scudi protettivi attivabili tramite riconoscimento vocale e armi. Nel sequel “Batman – Il ritorno” del 1992 la macchina assume altre caratteristiche, come quella di poter trasformarsi in una sorta di missile per passare attraverso dei corridoi stretti, il tutto grazie al distacco di alcuni pezzi del telaio e il ritiro all’interno degli pneumatici.
LE MODIFICHE DI JOEL SCHUMACHER
Nuovi elementi apparvero nei successivi due film, diretti dal regista Joel Schumacher. I più evidenti all’esterno, con luci inserite sui cerchioni, sul frontale e sulle fiancate. La Batmobile di “Batman Forever”, pilotata da Val Kilmer, vantava un motore Chevrolet 350 ZZ3, propulsore da corsa da 345 CV e 530 km/h di velocità in modalità turbo. Per alleggerirla e aumentare il passo, molti componenti vennero costruiti in fibra di carbonio.
La Batmobile che si ritrovò a guidare invece George Clooney due anni dopo per “Batman e Robin” aveva lo stesso motore, ma venne allungata fino addirittura a 10 metri. La velocità di base era 370 km/h, che si spingevano fino ai 563 con l’ausilio del postcombustore.
LA BATMOBILE DI BALE E NOLAN
La trilogia di Christopher Nolan, con il premio Oscar Christian Bale a vestire i panni del giustiziere, segna una svolta inedita. Per la prima volta, la Batmobile diventa a tutti gli effetti un mezzo realistico: un tank, per la precisione, con caratteristiche e tecnologia militare.
La “Tumbler”, come viene chiamata in “Batman Begins”, ricorda molto nell’aspetto il Nighthawk, un jet da guerra statunitense, ma è stato ispirato dagli spinner presenti nel cult di fantascienza “Blade Runner”. In pratica, un mezzo militare come gli Hummer, ma elegante e sportivo come una Lamborghini: i due marchi a cui molti fan hanno paragonato il veicolo.
“BATMAN V SUPERMAN: DAWN OF JUSTICE”
L’ultima Batmobile a comparire al cinema è quella del 2016 in “Batman v Superman”, pellicola appartenente al nuovo franchise cinematografico della DC. Anch’essa corazzata e con modalità stealth, lunga 6 metri e larga più di 3, rispetto alle precedenti si presenta con un assetto leggermente abbassato, che la rende più slanciata.
Pesante poco più di 3 tonnellate, ha all’attivo sistemi di protezione derivati dall’uso militare, così come i tipici armamenti da fuoco. Solamente l’ultima, grande, Batmobile. E pensare che ha compiuto già 80 anni.
Fonte: [Auto.it]
DC Exhibition: la mostra che tutti aspettavamo
La DC Exhibition – Dawn Of Super Heroes presenta oltre 200 fumetti originali, circa 300 schizzi preparatori e concept art per il cinema, insieme a 45 costumi originali, modelli e oggetti di scena usati negli iconici film della DC Comics. I fan che visiteranno The DC Exhibition – Dawn Of Super Heroes saranno in grado di percorrere un percorso guidato, che si svolge in ordine cronologico, e in ogni stanza si sentiranno come trasportati nel magico mondo del mitico Universo DC.
A partire da Metropolis, la casa di Superman, i visitatori avranno la possibilità di scoprire il mondo di tutti i loro personaggi DC Comics preferiti e assistere ad una rassegna impressionante come ad esempio la galleria di Super Villains con The Joker, The Penguin e Mr. Freeze, nonché una panoramica sul mondo fittizio di Batman di Gotham City.
La rassegna espositiva comprende disegni originali della scuderia DC dei famosi Supereroi e Super Villains, i costumi originali dei film di successo DC tra cui il famoso mantello indossato da Christopher Reeve nei film di Superman e l’iconico costume di Wonder Woman di Lynda Carter degli anni ’70.
Sono inclusi anche costumi e oggetti di scena di film più recenti come; Il franchise di Batman dal 1989 al 1999 diretto da Tim Burton e Joel Schumacher,
l’acclamata trilogia di The Dark Knight diretta da Christopher Nolan,
così come The Man of Steel, Batman V Superman
e la recente Justice League di Zack Snyder;
così come opere esclusive del film Wonder Woman, diretto da Patty Jenkins, che è stato presentato in anteprima nell’estate del 2017.
Questa mostra, accompagnata da colonne sonore originali dei film e delle serie DC, presenterà i disegni originali della scuderia DC dei famosi Supereroi e Super Villains, oltre a scene e punti di riferimento iconici, di artisti di fama mondiale tra cui Jim Lee (qui una sua intervista a Lucca Comics 2012 ripresa da noi insieme a Geff Johons), Bob Kane (di cui siamo in grado di mostrarvi una sua intervista sottotitolata qui), Neal Adams , Frank Miller, Alex Ross e molti altri. Mostrerà quasi un secolo di creazioni artistiche che hanno seguito l’introduzione di un nuovo genere innovativo immaginato da due adolescenti di Cleveland, Joe Shuster e Jerry Siegel, i creatori di Superman. Introdotto per la prima volta in Action Comics n. 1 nel 1938, Superman, il primo Supereroe ufficiale del mondo, ha rapidamente rivoluzionato l’era, influenzando arte, letteratura, moda, TV e cinema.
La forza figurativa e narrativa di DC Superheroes deriva dal fatto che i loro creatori non hanno solo immaginato un genere, ma hanno anche inventato tutti i suoi elementi. Mentre storie medievali, romanzi polizieschi e western usano tutti riferimenti autentici dell’epoca, i creatori di Supereroi hanno inventato i costumi, le ambientazioni e gli emblemi per i loro personaggi. La grafica e la tavolozza dei colori di questi nuovi eroi (e dei loro formidabili nemici) ha continuato a dare vita ai personaggi e stimolare l’immaginazione di generazioni di lettori.
Il rapido successo di Superman ha velocemente ispirato altri editori e un giovane artista con il nome di Bob Kane, che insieme a Bill Finger, ha creato il personaggio di “Bat-Man” (così veniva chiamato all’epoca), un nuovo straordinario eroe le cui prime avventure sono state presentate su Detective Comics n. 27 il 30 maggio 1939.
Mentre Superman è un campione instancabile dedicato a proteggere la vita e combattere l’ingiustizia con la sua schiera di superpoteri e abilità, Batman è l’uomo mortale che combatte il crimine usando il suo intelletto, allenamento fisico e un arsenale di gadget e veicoli sviluppati usando la sua vasta ricchezza e risorse. Sono due opposti: il quasi-dio e il semplice mortale. Tuttavia, questa mitologia contemporanea non sarebbe stata completa senza la presenza fondamentale di Wonder Woman, un personaggio che divenne un pioniere e un simbolo per la pace, la giustizia e l’uguaglianza. Superman, Batman e Wonder Woman hanno definito il genere su cui si basano tutti i successivi Supereroi.
La DC Exhibition – Dawn Of Super Heroes onora perfettamente questo contributo artistico essenziale e visionario, che ha influenzato la sua era ed è ora parte integrante sia della cultura moderna che della nostra immagine della mitologia contemporanea.
La mostra è ospitata presso The O2 a North Greenwich, Londra. The O2 Arena, conosciuta anche con il nome di North Greenwich Arena, è un’arena coperta polifunzionale situata all’interno del salone espositivo The O2 di Londra. Come destinazione principale a Londra L’O2 è facilmente raggiungibile con tutte le forme di trasporto:
QUANDO | 23 febbraio 18 – 09 settembre 18, 10:00 – 19:30 |
PREZZO | £ 18 + |
Visitatori internazionali
L’Eurostar ferma alla stazione di St. Pancras, molto vicino a Kings Cross. Prendi la metro o l’autobus da lì. L’aeroporto di London City si trova sulla DLR. Heathrow, Gatwick e Stansted offrono servizi ferroviari espressi verso Paddington, Victoria e Liverpool Street. Prendi il tubo o l’autobus dalla tua stazione.
Viaggiando in metropolitana
La stazione di North Greenwich si trova sulla Jubilee Line nelle zone 2 e 3. Arrivare qui dal centro di Londra in 20 minuti o Stratford in 10 minuti.
Viaggiare in autobus
Prendi il 108, 129, 132, 161, 188, 422, 472 o 486. Si fermano tutti alla stazione di North Greenwich.
Per ulteriori informazioni potete scrivere a: customerservices@cidexhibitions.com
Qui in Italia, almeno per il momento, la DC Comics ha già realizzato diverse mostre di cui vi abbiamo documentato:
- Mostra fotografica di Batman a Senigallia
- Oscurità e Luce, la nostra esperienza nel giorno di Batman e una speciale intervista a Bob Kane
- Batman, l’Uomo Ragno e gli Avengers in mostra a Rapallo
- Suicide Squad: la mostra a Roma
- Batman senza segreti – 27.08.2012 La mostra di Ostia Lido
- The art of the brick LEGO per Batman
- DC COMICS: una mostra ed un volume dedicati per Napoli Comicon 2016
La Caduta degli Dei
a cura di Dan Cutali
Sembra proprio che la DC Comics, negli ultimi trent’anni, abbia voluto abituare gli aficionados alla distruzione e al rimodellamento dei propri miti, icone inossidabili nell’immaginario americano e mondiale. Che sia una manovra di marketing o di semplice rinnovo dell’iconografia, l’operazione comincia nel 1985 con il terremoto Crisis on Infinite Earths. La miniserie in dodici numeri scritta da Marv Wolfman e disegnata da George Pérez funziona da spartiacque nel confuso universo e nel lore creato dalla casa editrice statunitense. Viene cancellato il multiverso costituito da un’infinità di Terre parallele, talvolta inventate anche soltanto per trovare un semplice escamotage alle trame pensate dagli sceneggiatori. Vengono anche letteralmente disintegrati e uccisi due personaggi fondamentali del DC Universe. Il primo è il Flash della Silver Age, quel Barry Allen amato da tutti e che dà inizio a una nuova era super-eroistica nel 1956, chiudendo simbolicamente con la sua morte un cerchio importante. Il secondo personaggio a venire spazzato via è Supergirl, la Kara Zor-El cugina kryptoniana di Superman sopravvissuta alla distruzione del pianeta sulla città volante Argo City. Morti necessarie per uno scopo superiore, viene ordito da Wolfman e dagli editor della DC. Ma fu soltanto l’inizio degli stravolgimenti di ambienti e trame.
Nel 1992 la DC Comics ha il coraggio di essere ancora più iconoclasta. È l’anno in cui anche i telegiornali parlano di The Death of Superman. Dan Jurgens, Roger Stern, Louise Simonson, Jerry Ordway e Karl Kesel, sotto l’egida dell’editor Mike Carlin, scrivono una sceneggiatura che abbraccia tutte e quattro le testate dedicate al simbolo supereroistico americano per eccellenza, soltanto per distruggerlo e portarlo alla sconfitta definitiva. Doomsday è la nemesi prescelta, un inarrestabile mostro frutto di un esperimento genetico sulla sopravvivenza in ambienti ostili da parte di un folle scienziato alieno senza scrupoli. Semplice e lineare: Doomsday, arriva sulla Terra e inizia radere al suolo tutto ciò che gli si para davanti. Arriva fino a Metropolis e all’inevitabile scontro finale a suon di botte da orbi con l’Uomo d’Acciaio, nell’ormai famosissimo numero 75 della testata omonima in cui il supereroe muore per le gravissime ferite ricevute, alla pari del mostro stesso. L’ultimo e significativo sacrificio, l’immolazione di un uomo (qui non importa se alieno o meno) per permettere all’Umanità di continuare a esistere. Qui si potrebbe tirare in ballo il fatto che a continuare a esistere siano i valori di Verità, Giustizia e del Modo di Vivere Americano, ma è meglio allargare il discorso a tutto il pianeta e alla razza umana in genere. Il lungo percorso sui quattro albi mensili di Superman è un successo epocale di vendite per la casa editrice.
Se la morte di Superman significa la fine di un simbolo un po’ bacchettone di rettitudine, giustizia e onestà, tutto quello che segue dopo, ovvero le run chiamate Funeral for a Friend e Reign of the Supermen, servono per arrivare alla caduta di un altro mito: Lanterna Verde. Non contenta, la DC Comics annichilisce un altro esempio di valore eroico per eccellenza. Anche se Hal Jordan è un pilota collaudatore di caccia militari molto irresponsabile, la sua controparte in costume e anello del potere è un poliziotto cosmico con una reputazione di grande rettitudine, coraggio, giustizia e altruismo che lo precede in tutta la Galassia conosciuta. E allora cosa succede se la psicologia di questo personaggio buono, buonissimo che più non si può, viene buttata in centrifuga, stropicciata, stravolta e infine stracciata? Ecco che da eventi collegati alla saga Reign of the Supermen nasce quell’Emerald Twilight che restituisce ai lettori un Hal Jordan completamente votato al Male. E chi l’avrebbe mai detto?
La drammatica caduta di Lanterna Verde parte dal numero 48 della testata dedicata al Cavaliere di Smeraldo. Ron Marz e Darryll Banks ci presentano il Superman Cyborg, tra i quattro protagonisti di Reign of the Supermen rivelatosi poi essere il supervillain Hank Henshaw, che si allea con il potente alieno Mongul per creare un’armata di Mondoguerra, pianeti-arma semoventi utili alla conquista dell’Universo. Nell’intenzione dei due, la Terra dovrà far parte di questo esercito di super-armi e uno dei punti dove verrà installato il gigantesco motore cosmico che la farà muovere nello spazio sarà proprio Coast City, città natale di Hal Jordan in cui vivono ancora tutti i suoi cari. La città viene rasa al suolo da una serie di bombe causando milioni di morti e, ça va sans dire, questa è la molla che fa scattare la follia di Lanterna Verde. Indimenticabili le scene della discesa del supereroe verso l’oblio, nelle quali parla con i fantasmi degli abitanti di Coast City in mezzo a quello che rimane della città, soltanto crateri. Questa diventa la sua fissazione, questa la sua pazzia: il non aver potuto far nulla per salvare la sua città. È la metafora del pesantissimo macigno della responsabilità, del dover essere eroe a ogni costo e in ogni momento, senza tener conto che tra gli enormi poteri in dotazione alle Lanterne Verdi non vi è quello dell’ubiquità. E allora tenta di percorrere la strada che crede più semplice per far assopire il proprio dolore: ricreare Coast City e far vivere di nuovo tutti i suoi abitanti. Ovvero, ma lui non se ne rende più conto, diventare un dio sollevando nel lettore tutti i risvolti etici della questione.
Hal Jordan sa bene che il potere del suo anello è insufficiente a ricreare in modo stabile una città di sette milioni di persone. Ha bisogno di altro potere che può essergli dato soltanto dalla Batteria Centrale situata su Oa, il pianeta dei suoi “superiori”, i Guardiani dell’Universo che hanno creato il Corpo delle Lanterne Verdi. Ecco che l’Uomo, ormai totalmente folle, rientra per l’ennesima volta nel tòpos del viaggio dell’Eroe, al contrario però perché si trasforma in un dio del Male. Durante il percorso verso Oa, l’escalation di violenza arriva ai massimi livelli: uccide tutti i suoi ex-compagni del Corpo, rubandogli gli anelli. I Guardiani, per contrastare Jordan e l’immenso potere acquisito, liberano il suo più grande nemico dalla prigione in cui lambiva da anni, la stessa Batteria Centrale citata sopra. È quindi Sinestro a doverlo affrontare, in passato suo insegnante e poi sua unica nemesi. Hal Jordan uccide anche lui. Superato ormai il punto di non ritorno, arriva su Oa e si ritrova davanti i Guardiani. I nanerottoli blu, come li chiama Kilowog, sergente istruttore del Corpo caduto anche lui per mano di Jordan, soccombono e inviano sulla Terra il loro unico emissario sopravvissuto, Ganthet. Intanto, Jordan si tuffa in quello che rimane della Batteria Centrale e ne assorbe tutto il potere possibile. Ne esce trasformato in un nuovo personaggio, finalmente paragonabile davvero a un dio: Parallax. Il suo potere è tale che può cambiare davvero ciò che è avvenuto a Coast City, cambiando il flusso temporale e resettando la realtà. Quello che accade dopo porta all’evento crossover chiamato Zero Hour, viene fatta luce sulla vera origine di Parallax e la trama architettata alle spalle del povero Hal Jordan. Ma questa è un’altra storia.
Il punto interessante è evidenziare che cosa possa far diventare totalmente folle una persona con una volontà di ferro, onesta e buona. Qualcosa che nella realtà potrebbe accadere a chiunque. Al di là del fumetto super eroistico, un altro esempio lampante è il film Un Giorno di Ordinaria Follia di Joel Schumacher e la DC Comics fa cadere un altro dei suoi pilastri utilizzando proprio questo schema narrativo.
Prima di Crisis, in casa DC Comics era tutto nero o bianco. Era l’epoca dell’ingenuità, dell’eroe senza macchia e senza paura di cui l’America (badate bene, non il mondo) poteva e doveva andare fiera. Le ultime incarnazioni della casa editrice di Burbank si sono invece adattate ai tempi e ai gusti dei lettori. Più smaliziati, più desiderosi di leggere di veri problemi e non della solita invasione dallo spazio. La concorrenza con la Marvel è tosta: la Casa delle Idee e dei super-eroi con super-problemi è sempre al primo posto delle vendite a causa della maggior vicinanza alle moderne tematiche adolescenziali. Quale migliore occasione per la DC Comics di distruggere i propri miti un po’ stucchevoli e fin troppo “normali” nella loro super-potenza, per poi farli risorgere dalle ceneri lasciate da situazioni invece fin troppo estreme? Talmente drastiche da lasciare sconvolto anche il lettore più smaliziato.
Batman, 50 anni fa il primo film
Era il 1966 quando uscì la pellicola tratta dalla popolare serie televisiva omonima

Una VHS contenente tante rarità della vecchia serie televisiva degli anni 60.
Batman Beyond il film – 6 attori in lista
Dopo quasi 3 anni di rumors che sono circolati e si sono susseguiti (ne parlavamo già qui, ma ne trovate anche altri) sembra che le case di produzione hanno effettivamente iniziato perseguire attori famosi per il lancio dell’attesissimo film Batman Beyond. Ci sono diverse voci che vogliono alcuni dei grandi nomi di Hollywood per i ruoli principali nel film Batman Beyond.
Con questo imminente annuncio, si può certamente dire che è già un braccio di ferro tra la Marvel e DC nell’universo cinematografico per raggiungere la posizione numero 1. Fino ad ora, la Marvel ha giocato bene le sue carte, e ha istituito un marchio che è in grado di sbancare i botteghini. La DC Comics sta quindi cercando di recuperare il ritardo con il tanto atteso “Batman vs Superman. Pertanto è di importanza fondamentale per la DC agire ora, e mettere a segno alcuni film per sferrare il colpo giusto. I due generi fantascienza e supereroi sono la parte importante della cultura americana, e la Marvel ha già amalgamato con successo questi due generi nella pellicola I Guardiani della Galassia. Ora, la DC Comics può fare lo stesso mettendo in cantiere il film di Batman Beyond.
Il vantaggio per la casa dei fumetti californiana, è che Batman è un marchio a sé, e innumerevoli persone anche a livello internazionale si riferiscono al personaggio di Batman in tanti modi. Ora c’e’ solo bisogno di avere le persone giuste per svolgere il ruolo e sviluppare una trama coinvolgente per i suoi characters.
Gli attori che sono attualmente nella possibile lista delle audizioni per i ruoli ve li sveliamo noi. Batman Beyond film crediamo tutti che è la strada giusta da percorrere a questo punto per la DC. Scopriamo chi sta per essere “Chi” nel film di Batman Beyond.
1. Chris O Donell come Dick Grayson
2. Dana Tan come Mila Kunis
3. Mel Gibson as Aged Darkseid
4. Michael Keaton As Old Bruce Wayne
5. Scott Adkins as Terry Mcginnis
6. Sharon Stone as Barbara Gordon
Batman e il grande schermo: una storia d’amore iniziata quasi 73 fa
Se oggi l’uomo pipistrello è sinonimo di una popolarità straordinaria, in pochi avrebbero scommesso su un successo cinematografico tanto longevo e costante quando il personaggio di Batman venne per la prima volta abbozzato nel 1939, nel tentativo di bissare l’exploit di Superman, nato l’anno prima.
Creato dalle matite due giovanissimi Bob Kane e Bill Finger, l’uomo pipistrello fa la sua prima apparizione sullo schermo nell’estate del 1943, quando la Columbia Pictures decide di renderlo protagonista di un serial cinematografico, intitolato semplicemente «Batman», composto da quindici episodi proiettati nelle sale a cadenza settimanale.
Realizzato al culmine della seconda guerra mondiale, questo prodotto mostrava Batman e Robin, nei cui panni agivano rispettivamente Lewis Wilson e Douglas Croft, alle prese con il temibile dottor.Tito Daka: una spia giapponese in grado di trasformare, tramite un dispositivo di sua invenzione, gli esseri umani in zombie al suo servizio.
Ottenuto un buon riscontro, la Columbia decise di proporne un seguito, «Batman e Robin», nel 1949: altri quindici episodi dove i due protagonisti, ora interpretati da Robert Lowey e John Duncan, hanno come nemico The Wizard, un personaggio incappucciato, la cui identità viene rivelata soltanto nella conclusione.
Se questi due serial sono nella memoria di pochi, ancora oggi è invece popolare la serie televisiva degli anni ’60 con protagonista Adam West, caratterizzata dai colori sgargianti dei personaggi e dalle scazzottate a tempo di musica.
Per sfruttarne il grande successo, la Fox decise nel 1966 di produrne un film vero e proprio, girato con lo stesso cast nella pausa estiva tra la prima e la seconda stagione della serie: da molti considerato un vero e proprio cult, il primo lungometraggio di Batman, diretto da Leslie Martinson, è un prodotto ingenuo e divertente dove i nemici storici dell’eroe mascherato sono quasi tutti presenti.
Diversi anni dopo sarà il genio di Tim Burton a ripescare l’eroe di Kane e Finger, in «Batman» del 1989, approfondendo, come mai era stato fatto prima sullo schermo, le origini e la natura psicologica del personaggio. Cocktail postmoderno di generi (dal poliziesco all’horror, passando anche per la commedia) e ricco di omaggi alla storia del cinema, questo film rimane ancora oggi uno dei titoli più significativi degli anni ’80, anche grazie alla memorabile performance di Jack Nicholson nei panni di Joker.

Batman 1989 Jack Nicholson è Joker
Sebbene non fosse inizialmente previsto un seguito, nel 1992 esce «Batman-Il ritorno», ancora con Burton alla regia e Michael Keaton sotto il costume dell’uomo pipistrello: l’accento, grazie soprattutto alla presenza del personaggio di Pinguino, si sposta sui temi della solitudine e della diversità, il ritmo si fa meno concitato e più riflessivo, ma l’ottimo livello raggiunto con il precedente capitolo rimane invariato.

Batman – Il ritorno (Batman Returns) film del 1992 – Danny DeVito è Oswald Cobblepot/Pinguino
Dopo le due pellicole gotiche di Burton, la Warner Bros affida a Joel Schumacher (regista, tra gli altri, di Ragazzi perduti, Un giorno di ordinaria follia e Il cliente), il terzo e il quarto capitolo della saga: «Batman Forever» del 1995, con protagonista Val Kilmer, e «Batman & Robin» del 1997 con George Clooney e Chris O’Donnell nei ruoli dei due eroi mascherati.
La volontà della casa di distribuzione era quella di realizzare una trasposizione molto più fedele al fumetto rispetto all’ottica autoriale di Burton per garantirsi il successo commerciale.
L’intenzione iniziale di Schumacher era quella di girare un prequel basato sulla graphic novel Batman – Anno uno di Frank Miller. La Warner glielo impedì ma gli concesse di inserire dei flashback per analizzare il passato e le origini di Batman.
Quello che affascinava il regista, infatti, era l’approfondimento psicologico del protagonista, un aspetto lasciato un po’ in disparte nei due film precedenti di Tim Burton. Gli sceneggiatori Lee e Janet Scott-Batchler, con l’aggiunta di Akiva Goldsman, scrissero una storia nella quale il Cavaliere Oscuro affronta il suo dualismo scavando nel proprio subconscio con l’aiuto di una psicologa di cui s’innamora. Avversari dell’eroe sono lo schizofrenico Due Facce e il cervellotico Enigmista. A gettare luce nella crociata solitaria di Batman arriva invece Robin.
La scenografa Barbara Ling decise di scostarsi dallo stile dark e gotico dei primi due film optando per una Gotham più sgargiante che mescola le atmosfere fumettistiche anni ’40-’50 e le architetture della New York anni ’30 con le luci al neon e le fosforescenze di Tokyo. Il tutto punteggiato da barocchismi ai limiti del kitsch tra i quali delle statue esageratamente gigantesche. É chiaro fin da subito che il film punta ad accattivare un pubblico più giovane ed avvezzo al linguaggio visivo dei cartoon.

George Clooney: Bruce Wayne/Batman – Chris O’Donnell: Dick Grayson/Robin –
Alicia Silverstone: Barbara Wilson/Batgirl
Tralasciando una parentesi di tre pellicole d’animazione dirette da Curt Geda per il piccolo schermo («Batman: the Movie» del 1999, «Batman Beyond: return of the Joker» del 2000 e «Batman: Mistery of the Batwoman» del 2003), il personaggio troverà nuova vita con Christopher Nolan: il regista inglese, reduce dai successi di «Memento» e «Insomnia», sceglierà di ricominciare dalle origini dell’uomo pipistrello con «Batman Begins» del 2005, in cui vengono indagati i motivi che hanno spinto Bruce Wayne a trasformarsi nel celebre giustiziere mascherato.

Batman Beyond: dvd box set

Batman Begins
Christian Bale ne dà una versione sfaccettata e introversa. Il film (nonostante gli oltre 350 milioni di dollari d’incasso nel mondo) si prende sul serio dando meno spazio alla spontaneità come invece avvenuto nelle opere burtoniane.
Tutt’altro livello è stato quello raggiunto dal successivo «Il cavaliere oscuro», uscito nell’estate del 2008 e considerato uno dei film più spettacolari e significativi: Christopher Nolan conquista la piena maturità alla regia e Heath Ledger, nei panni di Joker, dà vita a uno dei cattivi più inquietanti, con le sue psicosi e perversioni, che siano mai apparsi sul grande schermo.
Critica entusiasta e pubblico che ha riempito le sale per diversi mesi. Risultato: oltre un miliardo di dollari al box office e dodicesimo incasso di sempre.
«Il cavaliere oscuro-Il ritorno» ha puntato a fare ancora meglio, grazie a un passaparola incalzante che ha reso l’attesa sempre più febbrile, soprattutto in Italia che ha avuto il piacere di ospitare anche la mostra ufficiale della Warner Bros ad Ostia (RM). Il budget di 250.000.000 di dollari usato per la realizzazione del film è stato il più alto di tutta la trilogia, e, come i precedenti episodi, si rivelò un successo di pubblico e di critica ed è diventato il film più proficuo della saga di Nolan.
Il capitolo conclusivo della trilogia di Nolan, dove Batman se la vede con Bane e con Catwoman, non sarà probabilmente l’ultima apparizione da “solista” sul grande schermo dell’eroe mascherato. Infatti, oltre alle apparizioni che ci saranno nei prossimi film targati DC Comics, già si parla, di un possibile reboot, un ennesimo nuovo inizio della saga, che potrebbe entrare in produzione nei prossimi anni: certo il regista designato dovrà avere una buona dose di coraggio, perché fare meglio di Burton e Nolan sembra una sfida più ardita di qualsiasi impresa realizzata dall’uomo pipistrello nel corso della sua lunga carriera. Batman Crime Solver vi offre in allegato la rivista ufficiale del film Batman & Robin qui sotto. Buona lettura.
Qui puoi scaricare la rivista ufficiale del film Batman & Robin
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Batman Beyond: il film?
Batman of the Future (Batman Beyond) è una serie televisiva a cartoni animati creata dalla Warner Bros. Television come una continuazione della leggenda di Batman. Fa parte della continuity dell’universo animato DC Comics creato da Paul Dini e Bruce Timm.
Fu trasmessa in America dal 1999 al 2002 e diede vita a un film realizzato per l’home video e alla serie derivata The Zeta Project, ancora inedito in Italia. In italiano la serie è stata trasmessa su Italia 1, Boing e più recentemente Cartoon Network, nei primi due casi con la sigla cantata da Giorgio Vanni.
La serie è ambientata approssimativamente 40 anni dopo la fine di Batman, cavaliere della notte e vede Bruce Wayne ritiratosi a vita privata e non più a capo della sua azienda, diretta dal losco Derek Powers. L’e, difensore di Gotham si era infatti ritirato dalla lotta al crimine durante un’azione per liberare una donna presa in ostaggio, allorquando puntò una pistola contro uno dei rapitori. Vergognatosi del proprio comportamento decise che non avrebbe mai più indossato i panni di Batman.
Vent’anni dopo il destino fa incontrare lo studente ribelle Terry McGinnis (figlio di Warren McGinnis, dipendente della Wayne Tech), e l’anziano miliardario, che lo salva da una banda di Jokers (teppisti che idolatrano l’arcinemico Joker). Grazie al ragazzo Wayne scopre che Powers sta vendendo un potente gas nervino a potenti di altri paesi e che il padre del ragazzo lo aveva scoperto pagando con la vita.
Il ragazzo, desideroso di vendetta e infastidito dal rifiuto di Wayne di aiutarlo, ruba la tuta di Batman e la usa per sventare i piani di Powers. La notte dopo l’aereo col gas viene dirottato, e Wayne fa visita a Terry in casa sua, chiedendogli di sbrigare delle commissioni per lui.
Da allora il ragazzo diventa il nuovo protettore di Gotham e, seppur con notevole difficoltà, riuscirà a farsi aiutare e accettare da Barbara Gordon, che ha preso il posto del padre nella polizia di Gotham in qualità di commissario.
La notizia è che prima di Batman Begins di Christopher Nolan, la Warner Bros. Pictures non sapeva come rilanciare il personaggio di Batman al cinema e ascoltò numerosi filmaker a riguardo. Tra questiDarren Aronofsky che pensò ad una pellicola titolata Batman Year One e Joel Schumacher, che propose un sequel di Batman & Robin, titolato Batman:Triumphant.
Oltre a loro c’era anche lo sceneggiatore e regista statunitense Boaz Yakin che, invece, andò controcorrente e propose allo studio un adattamento cinematografico di Batman Beyond che, ovviamente, non fu realizzato. “All’epoca avevo realizzato un grosso film e ne volevo fare uno indipendente. Ne parlai con il mio agente e mi spiegò che ne avrei dovuto realizzare un altro prima di concentrarmi su quelli indipendenti e replicai ‘allora deve essere Batman'” spiega Yakin “Riuscì a farmi parlare con la Warner Bros. e proposi loro Batman Beyond. Era quasi come lo Spider-Man di Sam Raimi ma molto più dark, un Batman cyberpunk, teenager, futuristico. Quello che accadde… diciamo che dopo una prima stesura del copione mi resi conto che non potevo farlo. Era una di quelle volte in cui credi che vuoi assolutamente fare qualcosa e poi capisci che non lo vuoi fare e resta nella tua pagina IMDB per tutta la vita!”.
E’ morto Robin Williams
L’attore Robin Williams è morto l’11 agosto 2014 all’età di 63 anni.
Robin Williams ha donato faccia e corpo a una serie di personaggi che resteranno nella storia del cinema degli ultimi trent’anni. Serietà, professionalità, creatività e talento puro. Un volto “semplice” capace di generare negli spettatori passioni e sogni. Oltre sessanta film, per una carriera che lo ha portato nell’olimpo di Hollywood. Si passa dalla storica serie Mork & Mindy in cui l’istrionico Robin ne era l’indiscusso protagonista a Jumanji, Mrs. Doubtfire oppure Hook, il mitico Capitan Uncino per poi crescere e assistere a quel capolavoro di Dead Poets Society (L’Attimo Fuggente) e renderci conto della sua maestosità; inoltre è doveroso citare il Premio Oscar come miglior attore non protagonista (1998) per la sua interpretazione in Will Hunting – Genio Ribelle.
Non solo muore un grande attore, ma anche un grande fan di Batman. Queste le due occasioni in cui avrebbe potuto interpretare un personaggio del mondo del Crociato Incappucciato.
Batman (1989)
La Warner Bros. ha sempre voluto Jack Nicholson per il ruolo di Joker, ma quando questo esitò a firmare, si pensò a Robin Williams.

=”https://batmancrimesolver.files.wordpress.com/2014/08/williams-joker-batman.jpg”> Immagine realizzata dai fans di Batman e Robin Williams[/capti
Quando iniziò il progetto “Batman Forever” Robin Williams fu immediatamente preso in considerazione per il ruolo dell’Enigmista. Ma questo prima che Tim Burton e Michael Keaton lasciassero il progetto. La Warner Bros. a quel punto favorì il regista Joel Schumacher che scelse Jim Carrey per la parte.
