Il rapporto di due supereroi profondamente diversi, eppure, forse proprio per questo, tanto vicini.
di Alessondro Bottero
Batman e Superman. La notte e il giorno. Due eroi che racchiudono tutte le varie dicotomie e le differenze tra i due modi di essere eroe. Tanto solare, buono, profondamente rispettoso della legge e dell’ordine costituito Superman, tanto notturno. duro, inflessibile, teso ad inseguire la giustizia più che la legge Batman. Eppure, malgrado tutte le differenze, tra i due è sempre esistita un’amicizia, o, nei peggiori dei momenti, un rapporto di stima e fiducia reciproca, pur se venato da una sottile diffidenza.
Alla Dc Comics fu subito chiaro fin dagli anni ’40, che le potenzialità dei suoi personaggi principali non si annullavano, anzi si potenziavano a vicenda. e nella primavera del 1941 diede alle stampe World’s Best Comics (dal n.2 World’s Finest Comics), una testata che presentava storie di Superman e Batman, anche se i due personaggi non si incontravano mai. Due carriere parallele che arrivarono ad un punto d’incontro sul n.71 (luglio/agosto 1954) della rivista, dove i due Titani della Giustizia univano le forze contro il crimine. Il primissimo incontro tra loro risale però a due anni prima su Superman 76 (maggio/giugno 1952), in una storia dove i due scoprono l’identità segreta l’uno dell’altro. Subito simpatizzano, e dato anche il clima più “naive” di quegli anni, che aveva portato ad un edulcoramento del carattere notturno di Batman, tra Superman e Batman nasce una specie di giovanile complicità che si traduce in amicizia e stima reciproca.
Per tutto il periodo pre-Crisis, ossia fino al 1986, Batman e Superman condividono numerosissime avventure, principalmente sulla collana World’s Finest (conclusasi col n.323, nel gennaio 1986). Le cose cambiano bruscamente dopo Crisis. Nel nuovo universo DC Comics Batman riprende in pieno i tratti notturni e da “outsider” ai margini della legalità, che ne avevano caratterizzato i primissimi anni. Il primo incontro tra i due nel “nuovo universo DC Comics”. si ha su Man of Steel n.3, dove collaborano per catturare una pazza omicida. Alla fine si lasciano in un clima di rispetto sì, ma anche di diffidenza. perlomeno da parte di Superman, per i nietúdi l’uno dell’altro. Due modi di essere supereroi troppo diversi per potersi conciliare pienamente. Nel corso degli anni questa diffidenza si attenuerà e Superman arriverà addirittura ad affidare la sua vita nelle mani di Batman nel corso della saga “Dark Knight over Metropolis”.
Superman, temendo che un giorno qualcuno possa arrivare a controllarlo e ad usare i suoi immensi poteri per commettere atti malvagi, affida a Batman un anello di Kryptonite, per ucciderlo se questo accadesse. Credo che l’opera che meglio abbia colto caratteri e le attitudini, non solo dei due personaggi, ma anche di tutto il mondo che li circonda, sia Stata la miniserie in tre numeri “World’s Finest”, edita nel 1990, scritta da Dave Gibbons, e disegnata da uno Steve Rude in gran forma, dove i due vengono colti nel loro essere quasi figure archetipe del giorno e della notte. In tutto questo discorso va inserito, certamente, anche “Il Ritorno del Cavaliere Oscuro”, in cui Frank Miller ci offre la sua visione distopica del rapporto tra i due. Batman e Superman qui sono raffigurati come su due lati della barricata: uno, Kal-El, asservito al governo, agente speciale segretissimo usato dagli USA per risolvere situazioni disperate, ma ormai legato mani e piedi alla classe politica dedita alla conservazione dello Status Quo; l’altro, Bruce Wayne, vecchio ma ancora disposto a mettersi in moto per combattere quelle ingiustizie che un sistema legislativo e penale ormai impazzito non riesce più a contrastare. Lo scontro finale è degno di una tragedia wagneriana. II semidio apparentemente cade di fronte all’uomo che lotta per riaffermare il senso dei suoi atti e la libertà di combattere per quello che ritiene il bene. Ma anche qui alla fine è l’amicizia che trionfa.
Quando Superman si accorge del trucco usato da Batman per fingersi morto, preferisce star zitto per non guastare i piani del suo vecchio amico. La risposta finale alla domanda: che rapporto esista tra loro due è a questo punto molto chiaro. I due si stimano, si apprezzano, riconoscono l’uno la competenza e l’efficacia dei metodi dell’altro, ma una vera e propria amicizia ormai è perduta, forse per sempre, perché troppi diversi i metodi seguiti. Forse è la vita stessa che non permette più una risposta univoca ai problemi della società, e Batman e Superman che incarnano due tipi di risposte, non possono conciliare i loro modi di essere. A noi lettori delle loro gesta rimane la certezza che sempre le stelle di questi eroi brilleranno nel firmamento fumettistico e che le pagine migliori della loro storia sono ancora da leggere negli anni a venire.
Alessandro Bottero (Giornalista, traduttore, scrittore)
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