I mentori di Bruce Wayne e la strada per diventare Batman

Tutti conoscono la storia di quella notte in Crime Alley: Zorro, scorciatoia, rapinatore, perle, tragedia, voto. La scena che ha avvicinato inesorabilmente un giovane Bruce Wayne alla sua identità di Batman è una parte indelebile della nostra cultura. Ma gli anni dopo quella notte, la trasformazione da bambino traumatizzato al più grande eroe di Gotham, rimane un affascinante mistero. Nel suo studio e nei suoi viaggi, come ha fatto Bruce Wayne a diventare il più grande detective del mondo? Uno dei più grandi combattenti del mondo? Un inventore, un chimico, un attore, un artista della fuga? O per dirla in altro modo, da dove prende tutte quelle meravigliose abilità?

Una nuovissima serie a fumetti in dieci numeri che iniziata il 10 Gennaio 2022, Batman: The Knight, disegnata dal nostro Carmine Di Giandomenico (qui sotto travate il suo saluto per voi lettori), potrebbe fornire alcune risposte.

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Gotham 6 ? Gli attori sono disponibili

L’assassinio di Thomas e Martha Wayne. Il detective James Gordon e i futuri villains dell’universo di Batman tra i quali Catwoman, Pinguino, l’Enigmista, Poison Ivy e Due Facce. Il piccolo Bruce Wayne che non è ancora diventato l’uomo più ricco del mondo. Bruce Wayne che non ha ancora intrapreso una guerra contro il crimine indossando un costume con cappuccio e mantello. Bruce Wayne quando non era ancora il Batman che tutti conosciamo.

Molti fan hanno salutato per sempre (?) la serie TV Gotham terminate con la quinta stagione. Se vi sentite demoralizzati per la conclusione del telefilm prequel di Batman, potete cominciare a nutrire una piccola aspettativa riguardo a tanto inverosimile, quanto imprevedibile, ritorno della serie TV con nuovi episodi. Alcuni degli attori protagonisti di Gotham si sono infatti detti disponibili a un ritorno sul set per nuove puntate e nuove stagioni a testimonianza che la voglia di proseguire a recitare in questa serie per il piccolo schermo è veramente tanta.

Gotham 6 si fa? Il cast sarebbe favorevole “Penso che, se fossero coinvolte le altre persone, saremmo assolutamente disposti a farlo insieme”. “Sarebbe davvero spaventoso se fosse senza di loro. Eravamo davvero molto uniti, e lo saremmo rimasti… Sarebbe difficile immaginare di fare queste cose senza Ben McKenzie, che nella serie interpreta Jim Gordon” ha dichiarato Donal Logue, l’interprete di Harvey Bullock.  Ma del possibile ritorno di Gotham con nuove stagioni ne ha parlato anche Robin Lord Taylor, l’attore che vestiva i panni del Pinguino: “Adesso è un mondo completamente diverso, è folle. Niente si perde più. Inoltre, il nostro show arriva su Netflix il 30 settembre, la stagione finale esce su Netflix il 30 settembre e le persone continueranno a scoprire la serie. Con il passare degli anni, diventa sempre più grande. È davvero eccitante”.

Quindi Gotham, la serie TV proseguirà? La Fox deve ancora decidere. Ora la decisione passa a Fox, che dovrà stabilire se far continuare la serie TV considerato il successo di pubblico che ha avuto e anche tenuto presente di quanto la sesta stagione di Gotham sia voluta anche dagli attori che in questi anni hanno recitato nei vari episodi. Ma non è da escludere che anche qualche altro network televisivo, o piattaforma streaming (come Netflix e Amazon Prime Video), possa interessarsi a Gotham.

Fonte : [https://www.facebook.com/GOTHAMonFOX/]

The Joker e il tragico finale alternativo

A pieno titolo, Kevin Smith,  è un cineasta molto prolifico coinvolto in tutti gli aspetti dalla produzione alla scrittura, dalla recitazione alla regia dei film. Smith è da sempre un appassionato fan dei fumetti e ha lavorato su una varietà di progetti per adattare i fumetti al cinema. Nel 1996, Smith ha lavorato a una sceneggiatura per Superman Lives il film di DC che non è mai uscito. Nel corso degli anni, Smith è diventato un appuntamento fisso nel mondo dei fumetti DC e uno dei maggiori esperti di Batman. Kevin Smith ha anche scritto Batman: Cacofonia in cui tutto sembra essere una specie di gioco e il Joker di Smith mostra perfino tratti di omosessualità nemmeno troppo velati. Si tratta di una storia con dialoghi pungenti e ironici, un po’ al limite del paradossale e piena di situazioni spassose, per cui, quanto si appresta a rivelare sul film Joker, potrebbe essere abbastanza attendibile.

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Secondo quanto riportato dal sito screenrant.com, Kevin per il film Joker aveva previsto un finale alternativo ancora più sconvolgente di quello originale. Ha infatti spiegato che: “All’inizio il finale di Joker era diverso. Arthur si trovava sempre in ospedale mentre rideva e rispondeva alla domanda ‘Stavo pensando ad una cosa divertente’”. In seguito arriva il colpo di scena: “Da lì, un flashback avrebbe portato a mostrarci il brutale omicidio di Thomas e Martha Wayne uccisi proprio per mano di Arthur, mentre il piccolo Bruce piangeva. Quindi Arthur si sarebbe girato e avrebbe ucciso anche Bruce!” Sull’assenza di Batman il commento è molto colorito: “Ma che caz*o, in questo modo Batman non sarebbe mai esistito”. Ha poi aggiunto: “Quando un film incassa un miliardo di dollari e ne è costati solo una sessantina, ovviamente si ragiona su un sequel. Ma Joaquin e io non abbiamo ancora veramente deciso a riguardo. Siamo aperti a parlarne”. Continuando il discorso sembra davvero molto concreta la possibilità: “Voglio dire: mi piacerebbe moltissimo lavorare con lui a qualsiasi cosa, francamente. Quindi chi lo sa? Ma dovrebbe essere un film tematicamente rilevante proprio come il primo, che è incentrato su un trauma infantile e sull’assenza di amore ed empatia”. Logicamente si dovrebbe puntare su aspetti che diano seguito al primo capitolo: “Tutte queste cose, per noi, hanno fatto funzionare il film, quindi dovremmo avere di tematicamente comparabile”.

Poster film Joker 2019

Poster film Joker 2019

Approfittiamo per comunicarvi che il film sarà disponibile nei prossimi giorni e sarà così distribuito:
* 16 gennaio 2020 disponibile per l’acquisto in digitale su Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV;
* 30 gennaio 2020 disponibile anche per il noleggio;
* 6 febbraio 2020 in formato DVD, Blu-Ray e 4K

Batman v Superman – Batman guida Jeep Renegade

Non più soltanto Batmobile e altri strani ‘Batveicoli‘: nel prossimo film della celebre saga – Batman v Superman: Dawn of Justice – l’uomo-pipistrello, che si confronta con il più celebre dei supereroi, viaggia su Jeep Renegade, il suv più cool del momento. Da una partnership tra la Warner Bros e FCA è infatti nato questo importante ‘product placement’ che vede la Jeep compatta affrontare, senza problemi, una corsa ad alta tensione di Bruce Wayne – Batman (interpretato da Ben Affleck) sulle strade di Gotham City trasformate in un catastrofico percorso fuoristrada dalla battaglia urbana tra il bene e il male.

L’annuncio è arrivato oggi da Auburn Hills, a conferma delle voci che circolavano da tempo negli ambienti di Hollywood: dal prossimo 25 marzo Jeep Renegade non sarà soltanto una delle protagoniste del nuovo film nelle sale dal prossimo 25 marzo , ma sta per essere lanciata nelle concessionarie Usa in una edizione limitata ‘Batman style’ che è stata chiamata, appunto, Dawn of Justice. L’auto è proposta in due tinte – Granite Crystal e nell’esclusivo Carbon Black – ed è caratterizzata da cerchi da 18 pollici con finitura Gloss Black, tinta che si ritrova in molti elementi esterni. Altre caratterizzazioni sono le placche specifiche Dawn of Justice e gli interni completamente neri con accenti Metal Diamond per il pomello e le maniglie porta. Bruce Wayne – Batman può contare, quando è alla guida di Jeep Renegade, sul potente motore a benzina 2.4 Tigershark con tecnologia MultiAir2, accoppiato alla trasmissione a 9 rapporti e al sistema di trazione integrale Jeep Active Drive 4×4 con Selec-Terrain.

”Grazie a un ampio portfolio di marchi e di prodotti – ha commentato Olivier Francois, chief marketing officer globale di FCA – siamo stati in grado di affrontare ogni tipo di esigenza automobilistica per questo film in cui compaiono Jeep, Dodge, Chrysler, Fiat, Alfa Romeo e Maserati e i veicoli pesanti Iveco della consociata CHN Industrial. Gran parte della produzione del film si è svolta in un’area alle spalle della nostra sede di Detroit e questo ci ha permesso di collaborare in modo creativi e ai massimi livelli con la squadra Warner Bros. L’integrazione del prodotto è stata così organica nella visione e nella trama dei produttori – ha concluso Francois – che l’unica cosa che abbiamo dovuto fare è stato inserire scene del film nei nostri spot”.

Qui sotto potete ammirare la Jeep usata da Ben Affleck.

Gotham: arriva Leslie Thompkins

Leslie Thompkins

Leslie Thompkins

Un altro personaggio che i fan dei fumetti di Batman potrebbero conoscere. L’ex star di Homeland e Firefly Morena Baccarin sarà guest star nello show nel ruolo della dottoressa Leslie Thompkins: il personaggio, tuttavia sarà diverso da come lo ricordano i cultori del fumetto. Infatti, come tutti sappiamo, Leslie Thompkins nelle strisce di Batman è una ricca e colta donna di discendenza inglese, molto amica dei coniugi Thomas e Martha Wayne. Vive a Gotham City, dove in qualità di medico gestisce una clinica rivolta ai poveri e, soprattutto a chi soffre di tossicodipendenza. Le sue benevole motivazioni e la sua importanza sociale sono tali che la famiglia Wayne la sostiene ripetutamente sia sul piano legale che su quello finanziario. Alla morte dei Wayne per mano di un rapinatore di nome Joe Chill, la Thompkins rimane molto vicina al loro bambino, Bruce, del quale tenta di alleviare il dolore insieme al fedele maggiordomo Alfred, con cui cercherà di compensare la mancanza dei genitori. Leslie è di fatto unica persona, a parte ovviamente Alfred, con cui il giovane Bruce osa confidarsi, fattore che le consente di esercitare un’elevata e benevola influenza morale sul giovane miliardario, che spesso e volentieri tenta di dissuadere dall’indossare la maschera di Batman, nel timore che gli possa costare la vita oppure gli affetti che più gli sono cari. Nel serial Gotham, invece, ha dichiarato la Baccarin a Zap2it “Non ci attendiamo in modo troppo fedele alla mitologia originale. Penso che gli sceneggiatori di Gotham vogliano inserirla in mondi e scenari differenti, al momento, e stiamo cercando di capire quali saranno”. Nei fumetti la dottoressa Leslie Thompkins è piuttosto amica di Bruce ed Alfred. Nel caso di Gotham, lavorerà al manicomio di Arkham e darà il via al rapporto con Jim Gordon, che è stato retrocesso e si occupa della sorveglianza della struttura. Ciò solleva la questione della natura del loro rapporto. Dopotutto, al momento Barbara ha lasciato Jim e se la spassa con la sua ex amante (e rivale di lavoro di Jim) Renee Montoya. Questo lascia Gordon libero di esplorare le sue scelte. Alla domanda se le cose tra Jim e Leslie torneranno romantiche, Morena Baccarin risponde con un furbo “Forse”. Un aspetto del personaggio che probabilmente rimarrà uguale ai fumetti è il legame tra la dottoressa Thompkins e Thomas Wayne: i due erano molto amici. “Penso ci fosse un legame” dice la Baccarin. “Non ci siamo ancora addentrati in quell’aspetto del mio personaggio, quindi non sono sicura di come verrà gestito.

Morena Baccarin in Gotham è il Dr. Leslie Tompkins

Morena Baccarin in Gotham è il Dr. Leslie Tompkins

BATMAN BEGINS: DELUXE BATMOBILE

Questa Batmobile è diversa da qualsiasi veicolo di Batman mai visto prima! Batman tuona attraverso Gotham City in una corsa ad alta tecnologia, che terrorizza i criminali della città, con la sua combinazione di velocità e potenza! Prominente nel film, Batman Begins, comprende l’elettronica che portano scene chiave della pellicola. Il motore a razzo nella parte posteriore e i laser includono nella parte anteriore sia la luce che dei suoni fantastici. La Batmobile Deluxe si trasforma anche in modalità di attacco con proiettili singoli che balzano fuori e in avanti con il semplice tocco di un tasto! Finestra scatola.

Potete trovare di seguito alcune fotografie che ho scattato personalmente al modello che ho a casa e il filmato di un bat-fan trovato su youtube, che vi illustra anche altri modelli di Batmobile usciti nell’anno 2005 per il film Batman Begins.

La Batcaverna

Per Bruce Wayne, che aveva allora solo quattro anni, le labirintiche caverne di roccia calcarea sotto il palazzo Wayne erano un luogo pauroso. Un giorno, Bruce inciampò, cadendo in una di queste grotte, e vi rimase intrappolato insieme a centinaia di pipistrelli, finchè suo padre si addentrò nell’oscurità per trarlo in salvo. Diventato adulto, Bruce è tornato nella caverna per stabilirvi il rifugio sotterraneo del suo alter ego, ispirato proprio alla figura del pipistrello. Nascosta sotto il palazzo Wayne, questa “Batcaverna” multi-uso, dall’attrezzatura sofisticata, funge da pervetto quartier generale del Cavaliere Oscuro, nella sua guerra clandestina contro il crimine.

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Il castello Wayne

Maestosa dimora della famiglia Wayne per quasi 150 anni, il castello Wayne sovrasta Gotham City dalla ricca comunità di Crest Hill, nella municipalità di Bristol. L’ampia dimora fu commissionata nel 1855 dal magnate delle ferrovie Jerome K. Van Derm, ma rimase disabitata finchè Solomon Zebediah Wayne (il bis-bisnonno di Bruce) e suo fratello Joshua non vi si trasferirono nel 1858. Domicilio di tutte le generazioni Wayne che seguirono, l’edificio subì gravi danni nel terribile terremoto di Gotham. Dal momento che la sua casa era irreparabilmente danneggiata, erigendo un’autentica fortezza, ispirata agli edifici gotici di Cyrus Pinkeny, l’architetto della vecchia Gotham. Alti bastioni e parapetti adornano il nuovo castello, facendone un rifugio idoneo al Cavaliere Oscuro che lo abita.

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La nascita di Batman

L’infanzia di Bruce Wayne  finì la sera in cui i genitori furono butalmente assassinati davanti ai suoi occhi nel famigerato Crime Halley di Gotham City. Il piccolo orfano giurò solennemente di  vendicare la morte, e si imbarcò in un’odissea in giro per il mondo, allo scopo di forgiare il corpo e la mente in un’arma vivente. Anni dopo, Bruce torno’ a Gotham come esperto di quasi tutte le discipline di combattimento conosciute, nonche’  astuto dective e implacabile cacciatore di uomini. Convinto che i criminali fossero “un branco di codardi superstiziosi”, Bruce si creò un nuovo volto per incutere terrore nei loro cuori. Sarebbe diventato un creatura notturna, che piomba sui malvagi ammantato da pipistrello.

VIOLENZA CASUALE

Erano le 22.47, un momento impresso in modo indelebile nella memoria di Bruce Wayne. Mentre i Wayne rientravano dal cinema, il dottor Thomas Wayne fu colpito a morte da un gangster. Le grida di aiuto di Martha Wayne furono messe a tacere da un’altra scarica di proiettili, che lasciò il piccolo Bruce in lacrime accanto ai corpi dei genitori immobili sul marciapiede lurido di Crime Alley, mentre l’ignoto killer fuggiva nella notte di Gotham.

UN ESTRANEO GENTILE

Dopo aver risposto alle domande della polizia e dei giornalisti, Bruce, stravolto dal dolore, fu consolato dalla dottoressa Leslie Thompkins. Le parole della donna dettero a Bruce la forza di elaborare il lutto per la perdita dei genitori, e di dedicare la vita ad onorarne la memoria con la ricerca della giustizia.

 

SOTTO LA SUPERFICIE

Pur avendo giurato di vendicare la morte dei genitori con una dichiarazione di guerra a tutti i criminali, il giovane Bruce era inconsapevole del fatto che un elemento cruciale del suo destino giaceva letteralmente sotto i suoi piedi. Quando era ancora molto piccolo, era caduto nelle grotte calcaree infestate dai pipistrelli che si trovano sotto al palazzo Wayne. Una volta orfano, questi  stessi pipistrelli avevano popolato i suoi incubi con il fremito delle alei coriacee. Soltanto da adulto Bruce avrebbe accolto i pipistrelli come fonte di ispirazione.

GIRAMONDO

All’età di 14 anni, Bruce Wayne cominciò il suo “percorso globale” di studi frequentando corsi a Cambridge, alla Sorbona e presso altre università europee. Oltre a quelle accademiche, Bruce acquisì anche capacità più “pratiche”. Il francese Henri Ducard lo istruì nella caccia all’uomo. Il ninja Kirigi gli insegnò a muoversi furtivamente con le tecniche del “guerriero ombra”. I selvaggi africani gli insegnarono le tecniche di caccia, mentre i monaci del Nepal gli svelarono le arti curative. La sua formazione proseguì per 12 anni fino alla maturità.

UN IMPATTO DURATURO

Esistono 127 tecniche principali di combattimento. Durante il suo soggiorno all’estero, Bruce le ha apprese tutte, dall’Aikido fino allo Yaw-Yan. La conoscenza di così tante discipline diverse ha fatto di Bruce un avversario non convenzionale e assai poco prevedibile, capace di contrattaccare un calcio di Savate con una schivata di Capoeira, quindi di mettere k.o. l’avversario con un pugno a mani nude!

 

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UNA PASSEGGIATA TRA STORIA E LOCALITA’ MITICHE DI GOTHAM CITY

Dagli archivi della DC Comics, leggiamo testualmente: “Gotham City è uno dei centri urbani di più antica fondazione degli USA orientali, situata alla bocca del torbido fiume Gotham, su isole un tempo popolate dall’ormai scomparsa tribù indiana dei Miagani. Anche se la comunità è oggi infamata da un vertiginoso tasso di criminalità, da colorite leggende urbane e cupe guglie gotiche, i maggiorenti ottocenteschi di Gotham la immaginarono come roccaforte di cemento e acciaio, baluardo di pia rettitudine e prosperosa crescita industriale. Sostenuta per generazioni dalle iniziative commerciali della ricca famiglia Wayne, l’economia di Gotham ha indubbiamente aiutato la città a prosperare come polo tecnologico, fondato però sul terreno instabile di un lento e inesorabile decadimento morale, a dispetto delle migliori intenzioni”. Quando leggo un fumetto di Batman, la prima cosa che mi soffermo a guardare è come, il disegnatore ha concepito la città. Mi piace tantissimo la sua architettura gotica mista al suo circondario di nebbie e umidità, la rende una cittadina intrisa di misteri ed enigmi. Dagli stessi fumetti, si intuisce che i tetri bastioni gotici ideati dall’architetto Cyrus Pinkney secondo il giudice Solomon Wayne, avrebbero dovuto essere un baluardo contro l’ingiustizia. Ma, come sappiamo dai fumetti, i numerosi critici di Pinkney sostengono che le sue controverse costruzioni di fatto rinchiusero il crimine nel centro abitato. Descrivendo la città, non si può certo non parlare di un capitolo molto triste e duro da affrontare per i cittadini di Gotham: “La terra di nessuno”, una bellissima saga che merita una breve descrizione. Dopo aver superato a stento “La stretta”, una violenta epidemia di ebola di ceppo Golfo-A, che aveva ucciso migliaia di persone, Gotham City era del tutto impreparata al cataclisma che la colpì duramente. Le scosse generate dal terremoto raggiunsero uno sbalorditivo 7.6 della scala Richter, ma gli sconvolgimenti che ne seguirono furono ancor più devastanti. Dichiarata “Terra di Nessuno” dal governo degli Stati Uniti, i ponti di Gotham furono fatti saltare con la dinamite, e le arterie stradali, che la collegavano al mondo civilizzato, recise. Ma il Cavaliere Oscuro non si diede per vinto. Mentre Gotham si divideva in feudi dominati da criminali evasi e da alacri gang di strada, Batman e i suoi alleati più stretti rimasero al loro posto, per riconquistarla un’altra volta. Il primo giorno dopo la proclamazione della Terra di Nessuno passò alla storia come l’infame “Lunedì nero”. Gli sventurati rimasti in città dovettero sopportare un dominio di tipo dispotico da parte di elementi come il Joker, Due Facce e altri furfanti fuggiti da Arkham, nonché i soprusi delle gang dei Deomonz, dei LoBoys e degli Xhosa. Tuttavia, mentre Gotham cadeva a pezzi, i “Blue Boys”, la squadra di leali poliziotti, formata da James Gordon lottava per mantenere l’ordine a dispetto di predoni di ogni sorta. Lex Luthor riuscì dove Bruce Wayne aveva fallito. Assetato di potere, il magnate di Metropolis sfidò apertamente l’editto del Congresso, sfruttando un’opinione pubblica incline a rivedere la condanna di Gotham a “Terra di Nessuno”. Mentre il Governo degli USA discuteva se Gotham City meritasse o meno di vivere, Luthor diede avvio al suo piano, calando sulla città e installando nel Grant Park il “Campo Lex”, quale sua testa di ponte per la riconquista della città. Dopo un vivace dibattito, il Congresso annullò l’editto, e l’ambizioso progetto federale “Un cantiere da un miliardo di dollari” ebbe inizio, associando nella ricostruzione di Gotham dalle fondamenta, la LexCorp, i laboratori STAR, la Wayne Enterprises (fulcro di Gotham che impiega la maggior parte della ragguardevole forza lavoro della città) con le sue sussidiarie, e la sua branca filantropica (la Fondazione Wayne), nonché il corpo ingegneri dell’esercito USA. I progetti di Lex Luthor per ricostruire Gotham erano interamente motivati dall’avidità. Nel momento stesso in cui incitava gli abitanti di Gotham a collaborare tra loro per uscire dalla Terra Di Nessuno, complottava per distruggere i registri di proprietà, per potersi appropriare di tutti i terreni appetibili. Al termine dei lavori, il nuovo profilo architettonico di Gotham è un amalgama di passato e futuro. Torri di vetro appena costruite si ergono a fianco di fortezze gotiche di granito, preservate dalla vecchia città. Questa divisione in due parti formano un’ossatura affascinante di Gotham City, tanto i nativi del luogo, quanto nei nuovi arrivati, attratti dalla nuova verginità di una città ormai rinata. Ma, il mito fantametropolitano di Gotham City ha trovato da sempre, e continua a trovare, alimentazione da se stesso, dalla sua continuità narrativa e dall’impressionante accumulo di storie e di suggestioni grafiche portate da ottimi disegnatori che, hanno saputo leggere la realtà contemporanea per poi trasfigurarla ed esasperarla all’interno della topografia fittizia della città oscura. Nella topografia di Gotham e dei suoi dintorni, ovviamente, non vanno dimenticati almeno tre luoghi di rilevante portata metaforica: l’Arkham Asylum (il manicomio cittadino), il vicolo di Crime Alley e la Batcaverna. Il primo perché sintesi e agglomerato dei lati peggiori di Gotham, delle sue più devastanti deviazioni e perversioni, simbolo della perdizione della sua anima forse, oramai, irrecuperabile, e di una dignità irrimediabilmente stravolta. Il secondo perché è la località dove sono stati assassinati a sangue freddo Thomas e Martha Wayne e rappresenta un terribile trauma psichico dovuto alla cruenta morte del papà e la mamma di Bruce, il terzo in quanto problematico luogo iniziatico dell’eroe, lugubre fortezza anche questa, non casualmente della solitudine, eccetto che per il servizievole Alfred e il devoto Robin. Infatti, la Batcaverna, nel bene e nel male, è il luogo responsabile della nascita di Batman, rappresenta il duplice passaggio dall’infanzia spensierata alla disperata e solitaria ricerca di una maturità e di una infinita, reiterata azione vendicativa. Quindi, sia pur per grandi linee, si può dire che Gotham City è un’ideale fusione dei lati oscuri e contradditori di Batman (la Batcaverna), di quelli più criminali (l’Arkham Asylum) e di quelli disperati (il vicolo di Crime Alley). Proprio in riferimento a questo ultimo luogo, Bruce Wayne una volta ha descritto Gotham come un’incudine su cui uno “o si spezza, o si tempra”: un paragone calzante vista la sua tragica esperienza infantile nel malfamato Crime Alley. Non posso non parlare del castello Wayne. Maestosa dimora della famiglia Wayne per quasi 150 anni, il castello Wayne sovrasta Gotham City dalla ricca comunità di Crest Hill, nella municipalità di Bristol. L’ampia dimora fu commissionata nel 1855 dal magnate delle ferrovie Jerome K. Van Derm, ma rimase disabitata finche Solomon Zabediah Wayne (il bis-bisnonno di Bruce) e suo fratello Joshua non vi si trasferirono nel 1858. Domicilio di tutte le generazioni di Wayne che seguirono, l’edificio subì gravi danni nel terribile terremoto di Gotham. Dal momento che la sua casa era stata irreparabilmente danneggiata, erigendo un’autentica fortezza, ispirata agli edifici gotici di Cyrus Pinkney, l’architetto della vecchia Gotham di cui vi dicevo prima. Alti bastioni e parapetti adornano il nuovo castello, facendone un rifugio idoneo al Cavaliere Oscuro che lo abita. Altro luogo molto importante della stessa Gotham City è un’isola: Blackgate, dove sorge una prigione di massima sicurezza e la vita è tutt’altro che tranquilla. Già batteria di cannoni posta a difesa del porto di Gotham dagli attacchi dei Confederati durante la Guerra Civile, la fortezza di pietra di Blackgate fu poi utilizzata per mantenere a debita distanza la popolazione criminale di Gotham City. A solo pochi gradi a sud est dalla sabbiosa Chalfont Shoal, Blackgate è divisa dalla più estesa isola di Gotham dallo “Strappo”, una corrente con forza di 30 nodi, ancora più minacciosa degli squali che nuotano in mare aperto a nord. Alloggio di un miscuglio esplosivo dei più terribili criminali di Gotham, Blackgate ha la pessima fama di essere forse la prigione più pericolosa d’America, se non di tutto il mondo. Ad ogni modo, su Gotham City posso dire, anche se solo in maniera intuitiva che siamo noi, cioè la città del fumetto per antonomasia ha ormai definitivamente assunto un ruolo di “cartolina tornasole” della nostra realtà metropolitana. Se c’è ancora qualcuno che non si è reso conto di quale sia la società in cui viviamo, forse potrebbe dare un’occhiata a qualche fumetto di Miller, o al Batman di Tim Burton: chissà che non si renda conto di come in questi ultimi anni Gotham City, pur con le sue inevitabili stilizzazioni e le sue estreme acutezze, si sia sintonizzata con precisione sullo status quo della nostre istituzioni e di quanto, metaforicamente parlando, ci circonda.