"Non è tanto chi sono, quanto quello che faccio, che mi qualifica" ________________________________________________ "It's not who I am underneath, but what I do that defines me." ("Batman Begins")
Il fumetto DC Comics “Crisi sulle Terre Infinite” è stato uno dei più grandi eventi editoriali dell’universo DC e ha segnato un punto di svolta nella storia dei fumetti. La miniserie, scritta da Marv Wolfman e disegnata da George Pérez, è stata pubblicata per la prima volta nel 1985 e ha visto la riunione di molti personaggi dell’universo DC in una lotta epica contro un nemico comune.
James Gunn si ricorda di essere stato autore di fumetti underground e di aver esordito al cinema coi film della Troma e mette in piedi la serie “Peacemaker”, prodotta da HBO Max e proposta in Italia da Timvision, tirando fuori dal limbo e reinterpretandoli a cazzi suoi alcuni personaggi minori della DC Comics.
La DC Comics celebra il partner di Batman per la lotta al crimine con il Super Spectacular n. 1 di 100 pagine di Robin 80th Anniversary, un prestigio formato one-shot che rende omaggio a “Boy Wonder“.
Quindi, per aiutare a stuzzicare il vostro appetito, DC ha lasciato ci mostra le otto copertine della “variante decennale” disponibili, ognuna delle quali mette in luce un’era diversa della storia di Robin, completa di loghi appropriati.
In data 11 marzo 2020, sono state pubblicate gli albi con le copertine che vi mostriamo qui di seguito.
1940 variant cover di Jim Lee, Scott Williams e Alex Sinclair
Dalle avventure volanti di Dick Grayson alla tragedia di Jason Todd, l’entusiasmo di Tim Drake e l’arroganza di Damian Wayne, la persistenza di Stephanie Brown e la ribellione di Carrie Kelley, il mantello di Robin è stato indossato da molti, ma rappresenta sempre una cosa: un eroe.
1950 variant cover di Julian Totino Tedesco
Robin 80th Anniversary 100-Page Super Spectacular # 1, con una copertina principale di Lee Weeks, include contributi degli scrittori Marv Wolfman, Chuck Dixon, Devin Grayson, Tim Seeley, Tom King, Judd Winick, James Tynion IV, Amy Wolfram, Robbie Thompson , Adam Glass e Peter J. Tomasi e gli artisti Tom Grummett, Scott McDaniel, Mikel Janin, Kenneth Rocafort, Freddie Williams II, Javi Fernandez, Nicola Scott, Dustin Nguyen, Andy Kubert e Frank Miller.
1960 variant cover di Dustin Nguyen
1970 variant cover di Kaare Andrews
1980 variant cover di Frank Miller
1990 variant cover di Jim Cheung e Tomeu Morey
2000 variant cover di Derrick Chew
2010 variant cover di Yasmine Putri
Il nostro blog, ha celebrato il ragazzo meraviglia con una particolare intervista, nonché un omaggio molto speciale, che potete trovare cliccando qui.
The CW: Crisis on Infinite Earths è un crossover che farà parte degli episodi delle prossime stagioni dei vari telefilm dell’universo DC Comics, tra cui Supergirl, The Flash, Arrow, Legends of Tomorrow e Batwoman. Si ispira alla saga di fumetti pubblicata tra il 1985 e il 1986, dal titolo Crisi sulle Terre infinite, scritta da Marv Wolfman e disegnata da George Pérez. Questo crossover-tv durerà ben cinque ore in totale.
I crossover hanno sempre fatto parte dell’Arrowverse sin dagli inizi: Flash vs Arrow, Il Coraggio e l’audacia nel 2014, durante il quale i due eroi hanno unito le forze per aiutarsi a vicenda contro i rispettivi nemici. Successivamente con Leggende di Oggi e Leggende di Ieri nel 2015, Medusa (Supergirl), Invasione (The Flash, Arrow, Legends of Tomorrow) 2016, fino ad arrivare nel 2017 a Crisis on Earth-X (potete leggere qualcosa anche qui) e Elsewords nel 2018 che unisce gli episodi di The Flash, Supergirl e Arrow, i cui eventi influiranno anche sul prossimo Crisis on Infinite Earths.
“Crisi delle Terre Infinite”, è una catena impressionante di mondi e dimensioni paralleli al nostro, teatro ottimale per una serie di storie immaginarie e ipotetiche, come anticipato, codificate dalla DC Comics sotto la definizione di “Elseworlds”. Il fumetto originale include diversi eroi della DC Comics, compresi personaggi reclutati da altri tempi e luoghi, per combattere Anti-Monitor (nel telefilm interpretato da LaMonica Garrett).
Un personaggio terribile che proviene da un universo fatto di antimateria, con l’obiettivo di distruggere tutte le realtà che avrebbe incontrato lungo la sua strada. La storia non è altro che un “repulisti” dell’universo DC Comics, così come ci è stato proposto fino a quel momento. Ogni battaglia ha il suo prezzo e per la salvezza degli universi Supergirl e The Flash muoiono nel fumetto.
La versione a telefilm potrebbe suggerire la morte di Arrow, in quanto si tratta della sua ultima stagione e quella di The Flash che grazie al viaggio di Nora nel passato, sappiamo con certezza morirà nel 2024. Lo stesso Stephen Amell, star diArrow, avrebbe rivelato la sua trasformazione neLo Spettro, figura estremamente famosa e potente nei fumetti della DC. Azzerando il precedente Universo con questo mega evento, la CW vuole portare avanti il nome di Oliver Queen tramite la figlia e il supporto della due Canary con uno spin-off che verrà lanciato nell’ultimo episodio della stagione otto. Resta da scoprire l’ambientazione temporale e se anche gli altri co-protagonisti faranno la loro comparsa.
Con questa notizia, martedì 10.09.2019, il produttore esecutivo e supervisore del crossover Marc Guggenheim ha dato ufficialmente l’annuncio dell’inizio delle riprese di Crisi sulle Terre Infinite.
I protagonisti degli episodi crossover-tv saranno Arrow, The Flash, Supergirl, rispettivamente interpretati da Stephen Amell, Grant Gustin e Melissa Benoist. Al gruppo degli attori principali si aggiunge anche Ruby Rose, nei panni di Batwoman, e il cast di Legends of Tomorrow.
Ad oggi sono stati annunciati diversi attori che saranno special guest. Brandon Routh e Tyler Hoechlin interpreteranno Superman. Routh, che in Legends interpreta Ray Palmer alias The Atom, sarà Clark Kent/Superman di Kingdom Come mentre Hoechlin, sarà l’Uomo di Acciaio di un altro arco temporale,
anche l’attore John Wesley Shipp che ha interpretato Henry Allen che Jay Garrick, ovvero il Flash di Terra-2 e che durante il crossover Elseworlds ha ripreso il ruolo di Barry Allen dalla serie di The Flash degli anni ’90, dopo la sua scomparsa per essersi battuto contro The Monitor,tornerà a far parte del cast. Lynda Carter, che ha interpretato Wonder Woman nell’omonima serie TV più di 40 anni fa, potrebbe riprendere il suo ruolo. Nel cast comparirà perfino Burt Ward, lo storico Robin del Batman televisivo degli anni Sessanta, in un ruolo non ancora precisato, ma la grande novità è che nel crossover sarà presente anche il personaggio di Black Lightning.
Ma i riferimenti sembrano non finire, infatti ci sarà un momento in cui ci sarà la presenza indiretta della versione di Batman diretti da Tim Burton e interpretati da Michael Keaton.
Ricapitolando storia del crossover si svilupperà in Supergirl, Batwoman, Arrow, Legends of Tomorrow e The Flash, come di seguito: la prima parte verrà mandata in onda l’8 dicembre 2019 in Supergirl; la seconda il 9 dicembre 2019 in Batwoman; la terza il 10 dicembre 2019 in The Flash, la quarta e la quinta il 14 gennaio 2020 in Arrow e Legends of Tomorrow.
Ad oggi Stephen Amell, l’attore interprete diOliver Queen, ha mostrato una parte della sigla dell’attesissimo crossover.
Le riprese della quinta stagione di DC’s Legends of Tomorrow sono iniziate a luglio 2019, e il suo debutto è atteso in America, su The CW, nel gennaio del 2020, proprio nel periodo della “Crisi”. La notizia giunge direttamente dalla sceneggiatrice della serie Keto Shimizu la quale ha postato su Twitter la prima pagina dello script della puntata 7, il cui titolo è Romeo v Juliet: Dawn of Justness con un chiaro omaggio al titolo Batman v Superman di Zack Snyder, il cui sottotitolo era proprio Dawn of Justice.
Sembra proprio che la DC Comics, negli ultimi trent’anni, abbia voluto abituare gli aficionados alla distruzione e al rimodellamento dei propri miti, icone inossidabili nell’immaginario americano e mondiale. Che sia una manovra di marketing o di semplice rinnovo dell’iconografia, l’operazione comincia nel 1985 con il terremoto Crisis on Infinite Earths. La miniserie in dodici numeri scritta da Marv Wolfman e disegnata da George Pérez funziona da spartiacque nel confuso universo e nel lore creato dalla casa editrice statunitense. Viene cancellato il multiverso costituito da un’infinità di Terre parallele, talvolta inventate anche soltanto per trovare un semplice escamotage alle trame pensate dagli sceneggiatori. Vengono anche letteralmente disintegrati e uccisi due personaggi fondamentali del DC Universe. Il primo è il Flash della Silver Age, quel Barry Allen amato da tutti e che dà inizio a una nuova era super-eroistica nel 1956, chiudendo simbolicamente con la sua morte un cerchio importante. Il secondo personaggio a venire spazzato via è Supergirl, la Kara Zor-El cugina kryptoniana di Superman sopravvissuta alla distruzione del pianeta sulla città volante Argo City. Morti necessarie per uno scopo superiore, viene ordito da Wolfman e dagli editor della DC. Ma fu soltanto l’inizio degli stravolgimenti di ambienti e trame.
Nel 1992 la DC Comics ha il coraggio di essere ancora più iconoclasta. È l’anno in cui anche i telegiornali parlano di The Death of Superman. Dan Jurgens, Roger Stern, Louise Simonson, Jerry Ordway e Karl Kesel, sotto l’egida dell’editor Mike Carlin, scrivono una sceneggiatura che abbraccia tutte e quattro le testate dedicate al simbolo supereroistico americano per eccellenza, soltanto per distruggerlo e portarlo alla sconfitta definitiva. Doomsday è la nemesi prescelta, un inarrestabile mostro frutto di un esperimento genetico sulla sopravvivenza in ambienti ostili da parte di un folle scienziato alieno senza scrupoli. Semplice e lineare: Doomsday, arriva sulla Terra e inizia radere al suolo tutto ciò che gli si para davanti. Arriva fino a Metropolis e all’inevitabile scontro finale a suon di botte da orbi con l’Uomo d’Acciaio, nell’ormai famosissimo numero 75 della testata omonima in cui il supereroe muore per le gravissime ferite ricevute, alla pari del mostro stesso. L’ultimo e significativo sacrificio, l’immolazione di un uomo (qui non importa se alieno o meno) per permettere all’Umanità di continuare a esistere. Qui si potrebbe tirare in ballo il fatto che a continuare a esistere siano i valori di Verità, Giustizia e del Modo di Vivere Americano, ma è meglio allargare il discorso a tutto il pianeta e alla razza umana in genere. Il lungo percorso sui quattro albi mensili di Superman è un successo epocale di vendite per la casa editrice.
Se la morte di Superman significa la fine di un simbolo un po’ bacchettone di rettitudine, giustizia e onestà, tutto quello che segue dopo, ovvero le run chiamate Funeral for a Friend e Reign of the Supermen, servono per arrivare alla caduta di un altro mito: Lanterna Verde. Non contenta, la DC Comics annichilisce un altro esempio di valore eroico per eccellenza. Anche se Hal Jordan è un pilota collaudatore di caccia militari molto irresponsabile, la sua controparte in costume e anello del potere è un poliziotto cosmico con una reputazione di grande rettitudine, coraggio, giustizia e altruismo che lo precede in tutta la Galassia conosciuta. E allora cosa succede se la psicologia di questo personaggio buono, buonissimo che più non si può, viene buttata in centrifuga, stropicciata, stravolta e infine stracciata? Ecco che da eventi collegati alla saga Reign of the Supermen nasce quell’Emerald Twilight che restituisce ai lettori un Hal Jordan completamente votato al Male. E chi l’avrebbe mai detto?
La drammatica caduta di Lanterna Verde parte dal numero 48 della testata dedicata al Cavaliere di Smeraldo. Ron Marz e Darryll Banks ci presentano il Superman Cyborg, tra i quattro protagonisti di Reign of the Supermen rivelatosi poi essere il supervillain Hank Henshaw, che si allea con il potente alieno Mongul per creare un’armata di Mondoguerra, pianeti-arma semoventi utili alla conquista dell’Universo. Nell’intenzione dei due, la Terra dovrà far parte di questo esercito di super-armi e uno dei punti dove verrà installato il gigantesco motore cosmico che la farà muovere nello spazio sarà proprio Coast City, città natale di Hal Jordan in cui vivono ancora tutti i suoi cari. La città viene rasa al suolo da una serie di bombe causando milioni di morti e, ça va sans dire, questa è la molla che fa scattare la follia di Lanterna Verde. Indimenticabili le scene della discesa del supereroe verso l’oblio, nelle quali parla con i fantasmi degli abitanti di Coast City in mezzo a quello che rimane della città, soltanto crateri. Questa diventa la sua fissazione, questa la sua pazzia: il non aver potuto far nulla per salvare la sua città. È la metafora del pesantissimo macigno della responsabilità, del dover essere eroe a ogni costo e in ogni momento, senza tener conto che tra gli enormi poteri in dotazione alle Lanterne Verdi non vi è quello dell’ubiquità. E allora tenta di percorrere la strada che crede più semplice per far assopire il proprio dolore: ricreare Coast City e far vivere di nuovo tutti i suoi abitanti. Ovvero, ma lui non se ne rende più conto, diventare un dio sollevando nel lettore tutti i risvolti etici della questione.
Hal Jordan sa bene che il potere del suo anello è insufficiente a ricreare in modo stabile una città di sette milioni di persone. Ha bisogno di altro potere che può essergli dato soltanto dalla Batteria Centrale situata su Oa, il pianeta dei suoi “superiori”, i Guardiani dell’Universo che hanno creato il Corpo delle Lanterne Verdi. Ecco che l’Uomo, ormai totalmente folle, rientra per l’ennesima volta nel tòpos del viaggio dell’Eroe, al contrario però perché si trasforma in un dio del Male. Durante il percorso verso Oa, l’escalation di violenza arriva ai massimi livelli: uccide tutti i suoi ex-compagni del Corpo, rubandogli gli anelli. I Guardiani, per contrastare Jordan e l’immenso potere acquisito, liberano il suo più grande nemico dalla prigione in cui lambiva da anni, la stessa Batteria Centrale citata sopra. È quindi Sinestro a doverlo affrontare, in passato suo insegnante e poi sua unica nemesi. Hal Jordan uccide anche lui. Superato ormai il punto di non ritorno, arriva su Oa e si ritrova davanti i Guardiani. I nanerottoli blu, come li chiama Kilowog, sergente istruttore del Corpo caduto anche lui per mano di Jordan, soccombono e inviano sulla Terra il loro unico emissario sopravvissuto, Ganthet. Intanto, Jordan si tuffa in quello che rimane della Batteria Centrale e ne assorbe tutto il potere possibile. Ne esce trasformato in un nuovo personaggio, finalmente paragonabile davvero a un dio: Parallax. Il suo potere è tale che può cambiare davvero ciò che è avvenuto a Coast City, cambiando il flusso temporale e resettando la realtà. Quello che accade dopo porta all’evento crossover chiamato Zero Hour, viene fatta luce sulla vera origine di Parallax e la trama architettata alle spalle del povero Hal Jordan. Ma questa è un’altra storia.
Il punto interessante è evidenziare che cosa possa far diventare totalmente folle una persona con una volontà di ferro, onesta e buona. Qualcosa che nella realtà potrebbe accadere a chiunque. Al di là del fumetto super eroistico, un altro esempio lampante è il film Un Giorno di Ordinaria Follia di Joel Schumacher e la DC Comics fa cadere un altro dei suoi pilastri utilizzando proprio questo schema narrativo.
Prima di Crisis, in casa DC Comics era tutto nero o bianco. Era l’epoca dell’ingenuità, dell’eroe senza macchia e senza paura di cui l’America (badate bene, non il mondo) poteva e doveva andare fiera. Le ultime incarnazioni della casa editrice di Burbank si sono invece adattate ai tempi e ai gusti dei lettori. Più smaliziati, più desiderosi di leggere di veri problemi e non della solita invasione dallo spazio. La concorrenza con la Marvel è tosta: la Casa delle Idee e dei super-eroi con super-problemi è sempre al primo posto delle vendite a causa della maggior vicinanza alle moderne tematiche adolescenziali. Quale migliore occasione per la DC Comics di distruggere i propri miti un po’ stucchevoli e fin troppo “normali” nella loro super-potenza, per poi farli risorgere dalle ceneri lasciate da situazioni invece fin troppo estreme? Talmente drastiche da lasciare sconvolto anche il lettore più smaliziato.
Warner Bros. e DC Films (qui trovate i prossimi film fino al 2020) proseguono la costruzione del DC Extended Universe, e piazzano ciclicamente alcune rivelazioni o teaser che stuzzicano le aspettative di noi fans. Di recente Ben Affleck è tornato a parlare anche di Batman v Superman ed ha affermato: “E’ interessante quello che è successo al film.E’ stato un film grandioso, un vero successo commerciale. Praticamente è stato visto più di tutti gli altri film della mia carriera messi insieme” ha scherzato l’intervista con FOX 5.
“Si tratta del più grande successo commerciale della mia carriera, ma ha ricevuto tanta negatività dal punto di vista editoriale. La cosa interessante è stata che il film non è stato necessariamente giudicato per l’esecuzione della messa in scena, ma per il suo tono. Da quel che ho capito, molte persone avrebbero preferito un tono più leggero per il film, e questo aspetto mi sembra particolarmente interessante.”
“Il tono di un film non ha nulla a che fare con la sua qualità. E’ soggettivo, giusto? Alcuni toni possono toccare me, ma lasciare te indifferente, oppure divertire me e offendere te. E credo che il tono del film fosse molto vicino al fumetto di Frank Miller (Il Ritorno del Cavaliere Oscuro) che ho adorato da ragazzo. Sono felice che in tantissimi siano andati a vedere il film e che gli sia piaciuto.”
Alla domanda se il film di Batman v Superman fosse piaciuto a lui, Affleck ha risposto: “Si. Si, ho amato il film di Zack. Credo sia un gran bel film, divertente ma anche toccante.”
Inoltre abbiamo scoperto che Joe Manganiello interpreterà Deathstroke nel film The Batman, dove interpreterà uno degli antagonisti (se non quello principale); ebbene, ora Ben Affleck, intervistato da Collider per il suo nuovo film The Accountant, è tornato a parlare del film, di cui sarà interprete, regista e co-sceneggiatore insieme a Geoff Johns (il suo intervento a Lucca Comics 2012).
L’attore ha confermato che il titolo del film sarà The Batman, come si vocifera ormai da più di un anno:
“Il film credo s’intitolerà The Batman. Almeno, è quello che abbiamo scelto in questo momento. Potrei anche cambiarlo… questo è tutto ciò che ho a disposizione, per ora. Stiamo lavorando sulla sceneggiatura, sta venendo bene, sono molto entusiasta”.
Collider gli ha inoltre chiesto per quale motivo abbia scelto Deathstroke come villain:
“È un cattivo grandioso perché… ho avuto semplicemente la sensazione istintiva che fosse adatto a lui. Sapete, ammiro molto quel personaggio, soprattutto il modo in cui hanno rifatto Deathstroke nei New 52, e ho pensato che potesse funzionare”.
Il personaggio di Deathstroke, alias Slade Wilson, è nato sulle pagine di Teen Titans i fumetti di Marv Wolfman e George Pérez pubblicati all’inizio degli anni ottanta dedicati al supergruppo capitanato da Robin, la spalla del nostro Uomo Pipistrello. Si tratta di un mercenario che si sottopose a un esperimento per amplificare le sue capacità fisiche, peraltro già notevoli grazie al suo addestramento nell’esercito. Nella versione dei New 52 lo ritroviamo già maturo, quando i suoi giorni di gloria sono ormai finiti, ma una particolare circostanza lo costringe a indossare nuovamente la maschera e reclamare ciò che gli appartiene di diritto. La scelta di un attore come Joe Manganello (39 anni) dimostra che Affleck è interessato proprio a questa incarnazione del personaggio: avremo quindi un Batman e un Deathstroke già maturi, in grado di giocarsela alla pari grazie all’esperienza.
Sappiamo che The Batman sarà ambientato, almeno in parte, all’interno dell’Elizabeth Arkham Asylum for the Criminally Insane, noto più semplicemente come Arkham Asylum e che potrebbero comparire molti avversari dell’Uomo Pipistrello (annunciati già qui). Fra di essi ci sarà certamente il Joker (Jared Leto) e anche J.K. Simmons nei panni del Commissario Gordon.
Joe Manganiello nel frattempo ha appena iniziato la sua preparazione fisica e teatrale.
The Batman uscirà nelle nostre sale tra “circa un anno e mezzo“, come dichiarato dal CEO di Time Warner.
Vi lasciamo in calce uno stralcio video dell’intervista.
Il sito BleedingCool ha riportato che Frank Miller e Scott Snyder sarebbero al lavoro su The Dark Knight Returns3. Ogni singolo capitolo dell’opera potrebbe essere affidato ad un artista diverso. Tra i nomi coinvolti spuntano quelli di Greg Capullo, Jim Lee, Andy Cubert, Marc Silvestri, anche se Scott Snyder vorrebbe tornare a collaborare con Sean Murphy su questo titolo.
La graphic novel BatmanThe Dark Knight Returns versione 1986
Finalmente la Lion prosegue con le storie inedite delle Sirene di Gotham n. 3 – Noi di Batman Crime Solver vi abbiamo presentato i primi due volumi e i personaggi nel dettaglio in in questo breve articolo.
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Il fumetto tratto dal videogame cult: Infinite Crisis!
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Una terribile minaccia grava sull’intero Multiverso DC e Nix Uotan, ultimo dei Monitor (creato da Marv Wolfman e George Perez, uno dei principali personaggi principali nella serie ‘Crisi sulle Terre Infinite’) è costretto a reclutare eroi dai 52 universi paralleli. Inizia una nuova, strepitosa serie ispirata al videogame della Turibine e scritta da Dan Abnett. In questo primo numero: il Batman di terra-0 visita Terra-19, ed solo l’inizio.