Una Kia Optima per il Cavaliere Oscuro!


TEMPI MODERNI Una volta erano Lincoln fiammanti, Chevrolet 350 customizzate “in caverna”, o avveniristici incroci tra una Lamborghini e una Hummer. Adesso, invece, Batman se ne va in giro su una Kia Optima. Merito dei progressi -indiscutibili – delle berline coreane o colpa della crisi che non risparmia nessuno, manco i supereroi? Giudicatelo voi. L’importante è che la missione della Batmobile, allora coma oggi, sia rimasta la stessa: fare del bene all’umanità.

ONE-OFF Essendo un esemplare unico, non si può acquistare e, per il momento, non andrà nemmeno all’asta, la Optima pipistrellata. Ma per diversi giorni farà bella mostra di sé al Time Warner Center di New York, dando comunque il proprio contributo a una campagna di sensibilizzazione per combattere la fame nel Corno d’Africa. “We Can Be Eroes” è il motto, citando ad hoc il Duca Bianco; e così il supereroe, chiamato in causa da un accordo tra la Kia e la DC Entertainment – che potrebbe dare vita ad ulteriori allestimenti ispirati ai fumetti- ha deciso di rinnovare il garage.

LUCE GIALLA Fatta salva la riconoscibilità del modello da cui trae origine, una Kia Optima SX Limited, anche questa batmobile ha ben poco di serie. Niente razzi o speroni che spuntano dalle ruote, ma una tuta nera cucita su misura cui non mancano appendici aerodinamiche e personalizzazioni, su tutte la mascherina fatta ad ali di pipistrello. Manco a dirlo, è gialla la luce proiettata dai fari, per lanciare il bat-segnale al commissario Gordon (e a tutti i passanti).

PELLE NERA Cerchi da 20” dedicati, freni a disco gialli griffati K-Sport e un impianto di scarico dal rombo ben più minaccioso rispetto a quello di serie completano l’allestimento esterno. Dentro, poi, la Optima di Batman monta sedili rigorosamente rivestiti in pelle nera e muniti di un piccolo monitor integrato al poggiatesta dedicato al confort dei passeggeri posteriori. Quanto al guidatore, Bruce Wayne, lui la guardia non l’abbassa mai, e i ferri del mestiere se li porta anche in ufficio: una tuta da uomo pipistrello nel bagagliaio e una manciata di stelline ninja nel portaguanti.

Articolo di Luca Cereda

Le location di Batman (1989) – Film locations for Batman (1989)

Terzo appuntamento con le location dei film di Batman…

La Gotham City di Tim Burton si può intendere come una New York da incubo, anche se effettivamente è stata ricreata in Inghilterra.
In particolare, la maggior parte della pellicola è stata girata nei famosi Pinewood Studio.

Wayne Manor, però, è vera, ed è una fusione di due edifici. L’esterno è del Knebworth House, una casa padronale gotica appartenuta alla famiglia Tudor , situata a 28 km a nord di Londra.
Sono stati forniti anche lugubri palazzi gotici, tra gli altri, dal palazzo utilizzato da Ingrid Bergman nel film “Anastasia”, dove vinse un Premio Oscar, poi da Ken Russell nel film “Lair of the White Worm” (con la comparsa del celebre Hugh Grant), e infine in un’altra pellicola dove compare lo stesso Alfred del film, l’attore Michael Gough.
Gli interni di Wayne Manor sono della Hatfield House. La stessa Hatfield è stata presente in tantissimi film, tra tutti è stata utilizzata come villa di Lara Croft nel film recente Tomb Raider.

La sala da gioco, dove Vicki Vale (Kim Basinger) chiede: “Chi è Bruce Wayne?”, è stata ripresa dalla galleria della villa, mentre la stanza delle armature di Bruce Wayne, con il suo specchio a doppio lato, è stata presa dalla sala di marmo. Infine, lo studio tappezzato di libri, dove Alfred (Michael Gough) consiglia Bruce Wayne di sposarsi, è la biblioteca della casa.
La Chimica Axis, dove Jack Napier (Jack Nicholson) cade nel vascone pieno d’acido, invece, è stata filmata in una stazione elettrica in disuso in Acton Lane, nell’ovest di Londra, luogo dove sono state girate la maggior parte delle scene per Alien. L’esterno che finisce con l’esplodere è la Power Station Barford, a un paio di km a sud di St. Neots nel Cambridgeshire.

Alla Prossima!

Tim Burton’s ‘Gotham City’, a nightmare fantasy of New York, was actually built in England.
The late Anton Furst’s set covered most of the 18 soundstages at Pinewood Studio.
‘Wayne Manor’, though, is real, and is a conflation of two buildings. The exterior isKnebworth House, a Gothicised Tudor manor house on the A1, 28 miles north ofLondon.
It also provided gloomy Gothic mansions for, among others, the Ingrid BergmanOscar-winner Anastasia (where it was passed off as the palace of the Dowager Empress of Denmark), Ken Russell’s kitschy Lair of the White Worm (with a pre-stardom Hugh Grant), Gene Wilder’s Haunted Honeymoon and the deliriously daft schlocker Horror Hospital, starring Alfred himself, Michael Gough.
The interiors are Hatfield House, Hatfield, a Jacobean pile seen in the turgidGreystoke, the Legend of Tarzan, Lord of the Apes (where it became the interior of Scotland’s Floors Castle), the film of Virginia Woolf’s gender-shifting fantasia,Orlando, and of course as the mansion of Lara Croft: Tomb Raider, among many others.
The gaming room, where Vicki Vale (Kim Basinger) asks “Who’s Bruce Wayne?”, was filmed in the Long Gallery; Wayne’s arsenal, with its two-way mirror, was shot in the Marble Hall, and the book-lined study, where Alfred (Michael Gough) advises Bruce Wayne to get married, is the house’s Library.
The ‘Axis Chemical Works’, where Jack Napier (Jack Nicholson) plunges into the chemical sludge, was filmed at a disused power station in Acton Lane, WestLondon – where scenes for Alien and most of Aliens were filmed. The exploding exterior was Little Barford Power Station, a couple of miles south of St Neots inCambridgeshire.

“I never said thank you…

Batman Begins final scene
…and you’ll never have to”

Thank you american friends. It was 25th of Febraury 2012, when it opened the blog, and you continued to follow us. Thanks a lot!

Le location di “Il Cavaliere Oscuro il ritorno” – Movie location for The Dark Knight Rises

Primo appuntamento con il nuovo film “Il Cavaliere Oscuro”

Quando un sequel è considerato buono come – o meglio – il film originale, un terzo episodio è sempre in pericolo di cadere vittima di essere considerato peggio (si pensi a “Il Padrino parte III”, “Spider-Man 3” …), ma, nonostante molte controversie, “Il Cavaliere Oscuro il ritorno” avvolge in uno stile epico più che entusiasmante.
La maggior parte della sequenza di apertura, il dirottamento dell’aereo della CIA da parte di un enorme C-130 Hercules, è stato girato per davvero nei cieli, sopra Inverness, in Scozia, con quattro stuntman che hanno effettuato la discesa in doppia corda da un piano all’altro. Una prodezza, ha sostenuto Nolan, che non era mai stata raggiunto prima.

Come nel caso di “Batman Begins” e “Il Cavaliere Oscuro” (così come “Inception” sempre di Nolan), i set sono stati costruiti in uno dei due enormi hangar a Cardington nel Bedfordshire, a nord di Londra. Tre km a sud di Bedford, gli Hangar Cardington sono particolarmente adatti alla grande produzione cinematografica, essendo le più grandi strutture del loro genere in Europa.
La scena della lotta dentro l’aereo è stata girato a Cardington, così come la Batcaverna, la prigione sotterranea e la base nelle fogne di Gotham di Bane.
Per il set della Batcaverna, inoltre, c’è stato beisogno dell’utilizzo dei Sony Studios di Culver City, in California, dove c’è un serbatoio in grado di contenere quasi tre quarti di un milione di litri d’acqua, questo a causa della cascata che doveva coprire l’ingresso della grotta.
Lontano dagli studi, le locations maggiormente utilizzate da Nolan per ricreare Gotham City sono state tra gli Stati Uniti ed il Regno Unito.
Dopo essere stata rasa al suolo nel primo film, “Wayne Manor” in quest’ultimo film è stata totalmente ricostruita, come promesso da Bruce Wayne alla fine di “Batman Begins”.

“La ricostruirò, mattone su mattone.”


Solamante che nel primo film la casa era “Mentmore Towers” nella campagna del Buckinghamshire: una dimora vittoriana costruita per la famiglia Rothschild in stile elisabettiano. Nell’ultimo film della trilogia, invece, essa è il palazzo reale di Tudor Wollaton Hall, Nottinghamshire, nelle Midlands inglesi.
Non è un caso che i due edifici sembrano così simili. Infatti la progettazione di Mentmore si basava su quello del Wollaton del 1588.
L’interno di Wayne Manor visto nel film è quello della “Osterley Park House”, Jersey Road, Isleworth, nell’ovest di Londra. Un altro palazzo elisabettiano, trasformato da Robert Adam tra il 1760 e il 1780, di proprietà oggi del National Trust.
Questo è solo l’inizio di un complesso di luoghi senza soluzione di continuità a maglia, insieme per formare una sola città.
Per il primo film, Gotham è principalmente rappresentata dall’architettura del periodo eccentrico della vecchia Chicago. In “Il Cavaliere Oscuro”, la città è più recente, più elegante, e gli edifici cominciano a prendere il sopravvento. Questa volta, Chicago è andata completamente e la città torna alle radici del fumetto con Gotham quasi identica a New York, anche se arricchita con Pittsburgh e Los Angeles, spesso a metà sequenza.
La vista sulla città sono, naturalmente, i grattacieli di Manhattan e, con la Wayne Enterprises, ovvero la Trump Tower, situata sulla 725 Fifth Avenue a est della 56th Street. La sala del consiglio della società, da cui Bruce Wayne viene poi espulso senza tanti complimenti dopo un cambio di gestione, è finita nel centro di Los Angeles, nella palazzina uffici a 550 Hope Street South.
Sempre a Los Angeles, elite danarosa della città, arriva la “Gotham Benefit Museum”, accanto al Palace Theatre, anche esso in centro. Inoltre, la sala dove Bruce Wayne si mette a ballare con la bellissima Selina Kyle, è la Sala del Senato Crush House, Gower Street, di Londra.
Parte dell ‘Università di Londra, non è in genere aperta al pubblico, ma svolge regolarmente funzioni sul grande schermo, come per gli eleganti corridoi del tribunale per “Batman Begins”.
Un altro luogo di ritorno a Londra è il Palazzo Farmiloe, tra la 28 e la 36 St John Street a Clerkenwell, che fornisce ancora una volta gli interni della stazione di polizia di Gotham City.
La borsa di Gotham è davvero nel quartiere finanziario di Manhattan, anche se in realtà è il “JP Morgan Palace”, al numero 23 Wall Street, all’angolo sud di Broad Street.
Una volta all’interno, la stanza invasa da Bane e dai suoi uomini è al 433 South Spring Street, nel centro di Los Angeles, e l’inseguimento successivo è per le strade vicine, dove si potrebbe riconoscere le torri cilindriche del Westin Bonaventure Hotel di South Figueroa Street.
Un paio di isolati a sud del “Bonaventura”, si trova il vicolo cieco in cui Batman sembra essere finito in trappola dal vice commissario Foley, prima che uscisse con il Bataereo. Questa stradina è “Liban Street”, in direzione sud tra Wilshire Boulevard, South Figueroa Street e South Flower.
Bisogna però andare nel Regno Unito per trovare il Gotham General Hospital, dove uno mascherato Bruce Wayne decide di andare a sentire il ferito commissario Gordon.
Dalle altezze alle profondità. Il tunnel della metropolitana in cui Selina attira Batman nella trappola di Bane, è la stazione di Military Park, nel New Jersey.
Quando Batman sparisce ad opera di Bane, con il conseguente attacco alla città, Selina Kyle progetta di lasciare Gotham per l’Europa.

Il Gotham International Airport, dove viene presa all’ultimo momento da John Blake, è l’Aeroporto elegantemente moderno di Stansted nell’Essex, che ovviamente ha un’atmosfera americana, dato che era già comparso e passato per il “JFK Airport” ne “Il diario di Bridget Jones”.
Dopo New York, Los Angeles e Londra, è finalmente arrivato il momento per Pittsburgh di dare il meglio di sé, con il proprio quartiere centrale della città.
A sud del centro, attraverso il fiume Monongahela a McKees Rocks, c’è il cementificio reale di Pittsburgh, dove nel film interviene John Blake.
A nord del fiume, nel quartiere di North Shore, si trova lo stadio di football dei Gotham, dove Bane dimostra la sua super potenza.
Con Bane a dettare legge, Gotham è isolata ermeticamente, quindi si torna di nuovo a New York per vedere i Tumbler di stanza nel Queensboro Bridge sull’East River.
Ma Pittsburgh è ben presto al centro della scena ancora una volta. Il municipio di Gotham City, dove Bane legge il contenuto del discorso del commissario Gordon su Harvey Dent, è la grande facciata del “Pittsburgh Carnegie Mellon Institute”, sulla Fifth Avenue, a Bellefield Avenue. Non proprio di fronte, come appare nel film, ma a fianco dell’Istituto, è stato costruito l’ingresso della prigione di Blackgate, da cui centinaia di criminali incarcerati ai sensi della legge Dent fuggono per le strade.
C’è una però anche un’importante comparsa in India, a Jodhpur, la seconda città più grande dello stato indiano del Rajasthan, nel nord-ovest del subcontinente.

La prigione sotterranea in cui è tenuto prigioniero Wayne è stato costruito a Cardington nel Regno Unito, ma quando riuscirà a fuggire, egli si ritrova di fronte alla spettacolare Mehrangarh Fort.
Gotham torna in un primo momento a Los Angeles.
Ma passiamo alla fine. Il funerale di Bruce Wayne è tenuto nel parco di Wollaton Hall.

Invece John Blake quando scoprirà dove è situata la Batcaverna, andrà dietro la Cascata Henrhyd, circa a 15 km a nord est di Swansea sul bordo meridionale del Brecon Beacons National Park, nel Galles meridionale. È possibile trovare le cascate (90 metri, è la cascata più alta nel sud del Galles) appena a nord del villaggio di Coelbren, sulla strada tra Glynneath e Abercraf.
E l’epilogo, impostato nel bar alle rive dell’Arno di Firenze? Beh, mi dispiace deludervi, ma questa scena è stata girata a Londra. È il colonnato della Old Royal Naval College, a Greenwich.

Tra 7 giorni il secondo appuntamento con “Batman Begins”

(Alessandro Liguori)

Intervista a Riccardo Peroni, il Joker

Come promesso ecco l’intervista che noi di Batman Crime Solver abbiamo fatto ad un grandissimo doppiatore, non trascurando tutto il teatro che ha fatto con le migliori compagnie in 41 anni di tournée, Riccardo Peroni!

Oggi, in esclusiva, abbiamo qui con noi Riccardo Peroni, il Joker della serie animata degli anni ’90, ma non solo, anche un grande doppiatore nel mondo dei cartoni animati, e grande personaggio comico nei cabaret, tanto teatro fatto, e ben 42 tournèe con le migliori compagnie teatrali italiane! Riccardo ha frequentato la Scuola D’Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano, ad oggi “Scuola di Arte Drammatica ‘Paolo Grassi'”.
Debutta all’inizio degli anni settanta nel cabaret al “Refettorio” e al “Derby” di Milano. Nel 1971 inizia a recitare con lo Stabile dell’Aquila e nella stessa stagione prende parte all’allestimento di ‘Il Mio Amore Per Ellie’, di e con Maurizio Micheli. Nella stagione 1972-1973 recita in In Nome di Re Giovanni, La Cantatrice Calva di Ionesco e Leonzio e Lena di Georg Büchner. Dal 1974 collabora saltuariamente per un intero decennio con il Teatro Salone Pierlombardo diretto da Franco Parenti, prendendo parte nel corso degli anni a diversi spettacoli.
In seguito alla trasformazione del Teatro Salone Pierlombardo nel Teatro Franco Parenti prende parte a l’Adalgisa di Gadda e a Noblesse Oblige di Santucci. Contemporaneamente nel corso degli anni collabora con diverse compagnie italiane, lavorando con registi come Giancarlo Cobelli (tra cui il racconto d’inverno di Shakespeare del 1980), Dario Fo ( con i Tre Moschettieri e Gli Arcangeli Non Giocano A Flipper del 1978), Giorgio Albertazzi (La Miliardaria di George Bernard Shaw del 1980), Mario Missiroli (La mandragola di Machiavelli del 1983 e Nostra Dea del 1991), Macedonio (I Rusteghi di Goldoni del 1985), Roberto Guicciardini (Baal di Brecht sempre del 1985), Giorgio Pressburger (L’Adulatore di Goldoni del 1986), Roberto De Monticelli (La Doppia Incostanza di Marivaux del 1989), e tanti altri ancora.

Dal 1973, alla carriera come attore di prosa, affianca una nutrita serie di partecipazioni televisive e nell’operetta. Negli ultimi trent’anni ha preso parte a Madama Di Tebe, La Vedova Allegra e La Principessa Della Czardas al Teatro Massimo di Palermo, mentre per il Festival dell’Operetta al Teatro Verdi di Trieste ha partecipato a La Contessa Mariza, Il Paese Dei Campanelli, e altri ancora. Ha collaborato con la Contrada di Trieste ed è fra i protagonisti di Io e Annie. Nelle stagioni 2006/2007 e 2007/2008 partecipa nel ruolo di Spugna nel musical Peter Pan. Nel 2007, nel film d’animazione della Disney Ratatouille, doppia il cuoco Skinner. Nel dicembre 2008/gennaio 2009 è nel cast de Il paese dei campanelli di Ranzato per la regia di Maurizio Nichetti al teatro Filarmonico di Verona per la Fondazione Arena di Verona. Nell’estate 2009 è in scena con “Vedova allegra”, regia di Tiezzi al teatro Verdi di Trieste, mentre nella stagione 2009-2010 è impegnato con “L’appartamento”, di Billy Wilder, regia di Patrick Rossi Gastaldi e Massimo d’Apporto. Nel 2010 interpreta il ruolo di Hercule Poirot negli audiolibri tratti dai gialli di Agatha Christie pubblicati dalla Good Mood Edizioni. Nelle stagioni 2009 e 2010 interpreta il ruolo del Dott. Dreifus ne “L’appartamento” di B. Waylder nella compagnia Dapporto. Come attore vocale è rimasta particolarmente famosa la sua ormai storica interpretazione del Joker in tutte le serie cartoon di Batman con la direzione di Guido Rutta.

Innanzi tutto ti ringrazio per essere qui con noi su “Batman Crime Solver”, dove ti farò alcune domande.

D: Ci puoi raccontare come è nata la tua parte di doppiatore del Joker, nella serie animata del 1992?
R: Bè, la cosa è stata molto facile, ho fatto il provino per la voce e a il responsabile è piaciuta, perciò ho vinto la parte per il ruolo del Joker!

D: Cosa hai provato nell’intrepretare uno, se non il primo, fra tutti i nemici di Batman?
R: Mi sono divertito tantissimo. Intrepretare un personaggio come il principe del crimine di Gotham non ti può lasciare senza esserti fatto un sacco di risate!

D: Dopo la serie del 1992, hai sempre continuato a dare la voce del Joker, anche negli ultimi due videogiochi per console, Batman Arkham Asylum e Arkham City. Ci puoi raccontare di qualche retroscena che hai avuto nell’interpretazione del Joker, versione videogame?
R: Ho comunque cercato di dare tutto me stesso, poiché purtroppo, i videogiochi si doppiano senza doppiarli. Si segue la colonna guida inglese e si deve stare nei tempi della battuta. È più un fatto tecnico, anche se penso, e ne sono sicuro, che qualcosa di mio e del mio celebre personaggio l’abbia certamente messo.

D: Praticamente da quando hai iniziato a doppiare il Joker, sei sempre stato a stretto contatto con Marco Balzarotti, il rivale del Joker numero uno, Batman! Come è stato e come è il rapporto tra te e Marco?
R: Il rapporto tra colleghi e amici è sempre stato ottimo, anche con Marco Balzarotti. Purtroppo, anche se non si direbbe, abbiamo doppiato pochissimo assieme. Ho sempre effettuato il lavoro di doppiaggio da solo, in termine tecnico si dice in “colonna separata”.

D: Un’ultima domanda: Chi è stato un altro doppiatore della serie che ricordi particolarmente, magari con un episodio accaduto in studio di registrazione?
R: Purtroppo come detto ho quasi sempre lavorato da solo, e qui non proprio non posso risponderti in merito. Però ti confido che è stata un’esperienza lunga e divertente per tutta la durata degli episodi, e dei videogiochi. Spero proprio che dopo “Batman Arkham City”, nel sequel del videogame, facciano rivivere il Joker e che possa continuare in questa fantastica avventura!

Alessandro Liguori & Riccardo Peroni

Il Cavaliere Oscuro il ritorno – Scene indimenticabili …

“Ogni anno facevo una vacanza. Andavo a Firenze. C’è un cafè sulle rive dell’Arno. Ogni sera andavo a sedermi lì e ordinavo un Fernet Branca. E avevo un sogno: che un giorno guardando tra la gente e i tavoli, l’avrei vista lì, con sua moglie, e magari con un paio di marmocchi. Lei non mi avrebbe detto una parola, e nemmeno io a lei. Ma entrambi avremmo saputo chi ce l’aveva fatta. Ed era felice.”

“Every year I took a holiday. I went to Florence. There’s this cafe on the banks of the Arno. Every fine evening I would sit there and order a Fernet Branca. I had this fantasy that I would look across the tables and I would see you there with a wife, and maybe a couple of kids. You wouldn’t say anything to me, nor me to you. But we’d both know that you’d made it. That you were happy.”
(Alfred Pennyworth, Il Cavaliere Oscuro il ritorno)

“The Dark Knight Manual” e Bat-Manuali Hasbro da collezione

Nel 2005 il regista Christopher Nolan ha ridefinito Batman per una nuova generazione con Batman Begins, seguito nel 2008 da The Dark Knight e ora nel 2012 la conclusione alla trilogia, The Dark Knight Rises. Qui, per la prima volta, un’unica e completa esplorazione del mondo del Batman di Christopher Nolan: The Dark Knight Manual, la guida definitiva ai gadget, ai veicoli e alle tecnologie.

La guida The Dark Knight Manual: Tools, Weapons, Vehicles and Documents from the Batcave è un compendio imperdibile per i fan hardcore del Cavaliere oscuro, ve la proponiamo in una ricca galleria fotografica accompagnata da un poster che ci mostra quanto costerebbe nel mondo reale vivere come il miliardario Bruce Wayne e i costi dell’impersonare il supereroe Batman.

Noi, qui di seguito, vogliamo proporvi qualcosa che potrebbe stuzzicare la vostra fantasia di bat-fans.
Si tratta di alcuni manuali dei giocattoli prodotti dalla società statunitense Hasbro che produce giochi e giocattoli. È una delle più grandi fabbriche del mondo, seconda solo al gigante Mattel.
Magari qualcuno di voi potra’ riprodurli e utilizzarli per un costume…anzi…un bat-costume.

The Dark Knight collection – Batman Crossbow

Batman Legends Skywing Street Bike

The Joker Cycle

LEGO Batman 2: DC Super Heroes

LEGO Batman 2: DC Super Heroes, è il seguito del videogioco LEGO dedicato al Cavaliere Oscuro, LEGO Batman, uno dei titoli più venduti della serie LEGO e di cui vi abbiamo parlato sul nostro blog il 24 Maggio 2012.

Per la prima volta nella serie dei titoli LEGO il gameplay avviene all’interno di un mondo di gioco aperto in cui il giocatore può muoversi liberamente a piedi, saltando da un grattacielo all’altro nei panni di Batman, oppure volando quando si utilizza Superman, in Batmobile o in diversi altri modi in base ai poteri e ai mezzi a disposizione del super eroe utilizzato.
La trama è fortemente narrativa e originale, non nasce come versione infantile o parodistica di una storia esistente, come accadeva in altre produzioni su licenza realizzata dagli stessi designer.

Se di Batman e Robin sarà possibile sfruttare l’immenso attrezzatura fatta di bat-cose, di bat-tute e così via, degli altri personaggi sarà possibile, anzi necessario per l’avanzamento nel gioco, sfruttare al meglio la combinazione gadget di batman/superpoteri dell’altro eroe. Per superare alcuni livelli sarà necessario per esempio librare Superman in volo, usare la sua vista a raggi X, ma sarà sempre necessario non dimenticarsi del ruolo dell’ingegnoso e ben attrezzato Batman.
Se poi siete in due, in modalità cooperativa, l’azione acquisterà dinamismo, perché non dovrete effettuare continui switch tra i personaggi.
Ci sarà l’occasione di pilotare diversi veicoli, volanti, terrestri e acquatici.
Parte importante della risoluzione del gioco è affidata sia alla visione degli intermezzi video, da seguire perché qualche elemento per la soluzione successiva lo danno, che ai dialoghi con i personaggi non giocanti.

Gotham City è un mondo che, alla fine del gioco, dopo aver risolto tutti i puzzle e sbloccato tutti i luoghi e personaggi, diventa interamente esplorabile e rigiocabile in modi nuovi e fantasiosi. Potrete sfrecciare come Flash per le strade della città, volarci sopra come Superman, ma anche come i molti eroi volanti della DC, solo che quando volerete come Superman il vostro sottofondo musicale sarà la marcia di John Wiliams.

Il concetto di gioco conferisce luce agli elementi oscuri della saga batmaniana perché il principale riferimento è l’infanzia, ma non si può negare che la semplicità del gioco possa essere interessante per giocatori esperti, iper-appassionati di universo DC, e che vogliano immedesimarsi senza troppi problemi nei loro eroi preferiti. La storia è interessante e piena di colpi di scena, scritta da appassionati di giochi ma anche del fumetto originale.

Batman senza segreti – 27.08.2012 La mostra di Ostia Lido

L’uscita in tutto il mondo del nuovo film “Il cavaliere oscuro – Il ritorno” è stata accompagnata da un vero e proprio interesse genuino e radicato per l’eroe della Warner Bros.
Come il nostro blog vi aveva anticipato, per quanto riguarda l’attesa dell’evento su schermo in Italia, ecco giungere la notizia dell’apertura di una mostra su Batman ad Ostia, vicino Roma.
In realtà i punti in cui l’esposizione si sviluppa sono due: Piazza Anco Marzio e Piazzale dei Ravennati. Scorrendo i nostri post troverete una mappa con l’indicazione delle due piazze.
Vi ricordiamo che in entrambi i casi, le date di apertura sono quella del 24 agosto (apertura) e quella del 28 agosto (chiusura): una manciata di giorni ancora per visitare la mostra e per fare incetta di Batman e del suo mondo.
Molto particolare l’appuntamento in Piazzale dei Ravennati: qui si potrà accedere ad una vera e propria Experience, ovvero una vera e propria un’attrazione a tema.
Lo stand espositivo ha cercato di ricreare con musiche, suoni e video, nonchè oggetti e costumi di scena provenienti direttamente dai set dei tre capitoli della trilogia di Nolan. Si tratta di una edizione veramente speciale della Warner Bros Pictures, che coinvolge totalmente gli spettatori.

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The Art and Making of the Dark Knight Trilogy un libro da collezione

Si chiama Christopher Nolan’s Batman: The Art and Making of the Dark Knight Trilogy ed è un volume di 304 pagine che raccoglie concept art, artwork, foto di scena, immagini del backstage ma anche interviste e le sceneggiature originali della trilogia del Cavaliere Oscuro diretta da Christopher Nolan e conclusasi con l’uscita del Cavaliere Oscuro – il Ritorno, prevista per il 29 agosto in italia.
Scritto da Jody Duncan Jesser e Janine Pourroy, con una prefazione di Christopher Nolan stesso e una introduzione di Michael Caine, il libro è disponibile per ora in edizione inglese (a lato vi proponiamo il link amazon nel caso voleste procurarvelo), e su YouTube è stato pubblicato un video che ne mostra i contenuti nel dettaglio, incluse le parti dedicate al terzo episodio.
Costo del libro € 27.65 (comprese le spese di spedizione su Amazon.com)

Trovate il video relativo al libro qui sotto:

A voi il toccante addio a Batman da parte dell’uomo che ne ha risollevato le sorti cinematografiche in maniera straordinaria, riportando l’uomo pipistrello alla dovuta iconicità.

Ecco la traduzione della prefazione:

Alfred. Gordon. Lucius. Bruce… Wayne. Nomi che significano davvero tanto per me. Oggi, mancano esattamente tre settimane al mio addio a questi personaggi e al loro mondo. E’ il nono compleanno di mio figlio. E’ venuto al mondo al mondo mentre la Tumbler veniva messa insieme nel mio garage, utilizzando parti a caso presi da diversi set di pezzi. E’ passato così tanto tempo, ci sono stati così tanti cambiamenti. Passaggi, diventati familiari, da set dove l’avere a che fare con degli scontri a fuoco o degli elicotteri rappresentavano un grande evento, ad altri in cui gli stessi erano affollati di comparse, c’erano palazzi da far saltare in aria o caos a centinaia di metri di altezza.

La gente mi chiede spesso se fin dall’inizio era mia intenzione il realizzare una trilogia. E’ un po’ come se ti domandassero se avevi pianificato di crescere, di sposarti o di avere dei figli. La risposta è complicata. Quando io e David abbiamo iniziato a grattare la superficie della storia di Bruce, abbiamo flirtato con l’idea di quello che sarebbe potuto venire poi. Ma ci siamo tirati indietro, perché non volevamo addentrarci troppo nel futuro. Non volevo sapere più fatti di Bruce. Volevo vivere con lui. Ho detto a David e Jonah di mettere tutto quello che sapevano in nel film, come se si trattasse dell’unica occasione che avevamo. Il cast e la crew hanno messo tutti loro stessi nel primo lungometraggio. Non è stato lasciato niente indietro. Non è stato conservato nulla per la volta dopo. Hanno costruito un’intera città. Poi Christian, Michael, Gary, Morgan, Liam e Cillian si sono insediati in questo mondo. Chris ha preso una grande fetta della vita di Bruce e l’ha resa assolutamente trascinante. Ci ha portato nella mente di un’icona pop, senza farci notare neanche per un istante la natura ”fantasiosa” dei metodi di Bruce.

Non ho mai pensato che avremmo davvero fatto un secondo film – Quanti buoni sequel ci sono? Perché rischiare tirando i dadi? Ma una volta che si è palesata nella mia mente la strada che avrebbe intrapreso Bruce e dopo aver visto di sfuggita l’antagonista, tutto si è reso essenziale. Abbiamo rimesso insieme la squadra e siamo tornati a Gotham. Era cambiata molto in tre anni. Più grande. Più realistica. Più moderna. E una nuova forza del caos era salita alla ribalta. Il clown malvagio definitivo, interpretato in maniera superba da Heath. Non avevamo messo nulla da parte da Batman Begins, ma c’erano comunque cose che non eravamo riusciti a implementare: una tuta di Batman col collo mobile, l’impiego dell’IMAX. E altre che ci avevano spaventato – come la distruzione della Batmobile o il bruciare i soldi del villain per mostrare in maniera chiara un modus operandi del tutto scisso da motivazioni convenzionali. Abbiamo preso quelle sicurezze generalmente collegate ai sequel e le abbiamo usate come strumento di rischio, addentrandoci nei recessi più oscuri di Gotham.

E non avrei mai pensato di arrivare al terzo – quanti grandiosi ”secondi sequel” esistono? Ma continuavo a interrogarmi sulla fine del viaggio di Bruce e quando io e David abbiamo scoperto dove portava, dovevo essere io stesso a percorrerla. Dovevamo tornare a quello che avevamo a malapena sussurrato nei primi giorni di lavoro all’interno del mio garage. Stavamo facendo una trilogia. Così abbiamo richiamato tutti per un altro viaggio a Gotham. Quattro anni dopo era ancora tutto li. Sembrava anche più ordinato, pulito. La magione degli Wayne era stata ricostruita, facce familiari erano tornate – più vecchie e sagge. Ma forse si tratta solo di una facciata.

Gotham sta marcendo nelle fondamenta. Un nuovo male sta nascendo dalle sue viscere. Bruce pensava che la città non avesse più bisogno di Batman. Ma aveva torto, come me d’altronde. Batman deve tornare. E dovrà farlo sempre.

Michael, Morgan, Gary, Cillian, Liam, Heath, Christian . . . Bale. Nomi che ormai contano davvero tanto per me. Il tempo trascorso a Gotham in compagnia di una delle figure più importanti e durature della cultura pop, è stata l’esperienza più gratificante e stimolante che possa mai capitare a un filmmaker.

Batman mi mancherà.

Mi piace pensare che anche io gli mancherò, ma sapete, non è che sia mai stato un tipo molto sentimentale.