«Batman Begins» usciva 14 anni fa: ecco 12 cose che non sapete del film con Christian Bale

Articolo tratto da Corriere.it

Il 15 giugno del 2005 esce il primo capitolo della trilogia sull’uomo pipistrello diretta da Christopher Nolan. Cast stellare e successo al box-office

Il film

Il 15 giugno del 2005 esce negli Usa “Batman Begins”, primo capitolo della trilogia sull’uomo pipistrello diretta da Christopher Nolan. Si tratta di un reboot perché il regista [non americano come scrive Corriere.it] inglese rilegge la storia del multimilionario Bruce Wayne, partendo dalla sua giovinezza e raccontando come le umiliazioni subite, la caduta in un pozzo pieno di pipistrelli e soprattutto lo choc dell’uccisione dei genitori davanti ai suoi occhi ad opera di un balordo ne abbiano segnato la formazione. Fuggito da Gotham City, Bruce, interpretato da Christian Bale, finisce in una prigione del Bhutan, è liberato da Ducard (Liam Neeson), principale aiutante di Ra’s al Ghul, leader della Setta delle Ombre. Grazie al duro addestramento, riesce a liberarsi dal senso di colpa per la morte dei genitori e dalla paura. Torna a Gotham City, dove ormai imperversa la corruzione, e aiuta i pochi che ancora credono nella giustizia a sgominare il male. Alla fine si scontra anche con il suo antico mentore,  Ducard che non crede più nella rigenerazione di Gotham City e intende distruggerla per sempre. Film cupo e “realistico” (il protagonista Bruce Wayne ha molte debolezze umane), presenta un cast stellare (oltre a Bale e Neeson, ci sono Morgan Freeman, Michael Caine, Katie Holmes e Gary Oldman) ed è un successo di critica e pubblico. La pellicola riflette sia sul binomio giustizia-vendetta rivendicando la legittimità sempre e solo della prima sia in generale sulla presenza ineluttabile del male nella società. Costata 150 milioni di dollari, ne guadagna 352 e ottiene una nomination agli Oscar per la fotografia. A 14 anni dall’uscita, ecco 12 curiosità che forse non sapete del film.

 

Da pelle e ossa a “Fatman”

Quando fu scelto come protagonista di “Batman Begins”, l’attore Christian Bale era molto magro (aveva appena girato “L’uomo senza sonno” e pesava appena 54 kg). Bale ha seguito un regime dietetico fatto principalmente di carboidrati e si è allenato duramente in palestra per sei mesi, finendo per pesare circa 99 chili. A questo punto, però, il suo fisico era cresciuto troppo (la troupe cominciò a chiamarlo “Fatman”, l’uomo grasso) e fu costretto rapidamente a dimagrire 1o kg per avere una corporatura più snella e muscolare. Bale ha descritto l’esperienza come un calvario fisico insopportabile.

Cattivo umore e recitazione

Christian Bale odiava indossare lo scomodo equipaggiamento di Batman. Ciò ha aiutato l’interpretazione del Cavaliere Oscuro che sembra essere perennemente di cattivo umore quando è in scena.

Acrobazie e stop alla guida

Christian Bale ha portato a termine la maggior parte delle acrobazie senza l’aiuto di una controfigura. Tuttavia per le scene alla guida della Batmobile è stato sempre sostituito da un pilota esperto.

L’incidente a Chicago

Durante le riprese per le strade di Chicago, una persona si è schiantata accidentalmente contro la Batmobile. Il conducente, probabilmente ubriaco, disse che si trovava in uno stato di panico e credeva che l’auto del Cavaliere Oscuro fosse un veicolo spaziale guidato da un alieno invasore.

Ispirazione per James Bond

A detta dei produttori di James Bond, Michael G. Wilson e Barbara Broccoli, “Batman Begins” li ha ispirati a riavviare la serie di film dello 007 più famoso del cinema e a reinventare il personaggio dell’agente segreto britannico rendendolo molto più cupo e realistico nel film “Casino Royale”.

Modello Blade Runner e promozione record

Prima dell’inizio delle riprese, lo sceneggiatore e regista Christopher Nolan ha invitato tutta la troupe ad assistere a una proiezione privata di Blade Runner, capolavoro del 1982 di Ridley Scott. Dopo il film, ha detto all’intero gruppo: “Ecco come faremo Batman”. Le atmosfere cupe e oscure dei due film infatti si assomigliano molto.

Tecnologia militare e Batmobile

Gran parte dell’attrezzatura e dell’abbigliamento di Batman, compresi mantello e tuta, si basano sulla tecnologia militare moderna. La Batmobile, invece, è un’incrocio tra una Lamborghini e un Hummer e si stima valga oltre mezzo milione di euro. Monta un motore 5.7 litri V8 General Motors-Vauxhall da 500 cavalli e va da 0 a 100 km/ora in meno di 6 secondi. È lunga 4,57 metri, larga 2,84 metri, pesa circa 2,8 tonnellate e monta 6 ruote. La velocità massima è di 352 km/h. In totale sono state prodotte cinque Batmobili per questo film.

L’antagonista Spaventapasseri

Come antagonista di Batman fu scelto il personaggio di Spaventapasseri, criminale presente nei primi fumetti di Batman. [….] (Macroscopico errore del giornalista del Corriere.it -leggete il pezzo originale-), Spaventapasseri non è mai apparso nei film precedenti: “L’abbiamo scelto perché non era ancora stato portato sullo schermo da nessuno – ha dichiarato il regista – e poi perché il suo personaggio si legava al tema della paura, che era fondamentale per Batman, e che tra l’altro non lo adombrava troppo”.

La villa di Bruce Wayne

La villa di Bruce Wayne è nella realtà Mentmore Towers, l’ex tenuta Rothschild che si trova nella contea del Buckinghamshire, in Inghilterra. La dimora è stata spesso usata come set di un film. Ad esempio è la casa degli O’Connells in “La mummia – Il ritorno” (2001), la ritroviamo nei film Brazil (1985), “Slipstream” (1989), “Eyes Wide Shut” (1999), “Quills – La penna dello scandalo” (2000), Ali G (2002) e “Johnny English” (2003).

Il personaggio inventato

A differenza della maggior parte dei personaggi del film, Rachel Dawes (Katie Holmes) non esiste in nessuna serie della DC Comics. È stata creata da Christopher Nolan e David S. Goyer e il ruolo è stato scritto espressamente per Katie Holmes.

Connubio professionale

L’attore Michael Caine interpreta magistralmente Alfred Pennyworth, lo storico e fedele maggiordomo di Bruce Wayne (il ruolo era stata rifiutato da Anthony Hopkins). Caine, attore già due volte premio Oscar, accettò la parte per lavorare con Christopher Nolan, regista che apprezzava molto. Da allora è nato un connubio professionale inscindibile. Michael Caine infatti ha lavorato in tutti i 6 successivi film di Nolan.

Ricchezza di Wayne e promozione record

Secondo le stime di Forbes, Bruce Wayne è il settimo personaggio di fantasia più ricco, con un patrimonio netto di circa 6,8 miliardi di dollari. I costi per promuovere “Batman Begins” arrivano a 100 milioni di dollari. Mai, fino ad allora, era stato speso tanto per pubblicizzare una pellicola.

FONTE: [Corriere.it]

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BATMAN: CATACLISMA, il preludio a Terra di Nessuno ( Recensione )

LO PUOI LEGGERE SU: Batman La Leggenda nn.7-9 ( cartonati, Planeta ),  BATMAN PRELUDIO A TERRA DI NESSUNO: CATACLISMA ( volume, Lion )

AUTORI: Alan Grant, Chuck Dixon, Doug Moench, Mark Buckingham, Klaus Janson, Scott McDaniel e AA.VV.

 

SINOSSI:  Gotham City viene devastata da una violentissima scossa di terremoto, che provocherà danni incalcolabili e numerose vittime. Anche Batman e i suoi aiutanti saranno fortemente colpiti da questo evento, in maniera più o meno diretta. Riusciranno a fronteggiare un disastro di tali proporzioni ???

 

PRO: Nel giro di poche pagine veniamo subito catapultati dentro la devastazione del terremoto, con tutti i drammi e le angosce che porta con sé. Persino Batman, l’eroe che ha sempre una soluzione in tasca, rimane spiazzato e inerme di fronte alla dirompente forza della natura.

CONTRO: I disegni di Mark Buckingham sono un po’ troppo cartooneschi per questo tipo di storia, mentre quelli di Klaus Janson un po’ troppo grezzi ed essenziali, ma non vanno comunque ad inficiare sulla drammaticità del racconto.

GIUDIZIO COMPLESSIVO:

Terra di Nessuno è stata sicuramente una delle saghe più lunghe e intense mai scritte per l’Uomo Pipistrello. Il violento terremoto, descritto in maniera asciutta e impeccabile da autori del calibro di Alan Grant, Doug Moench e Chuck Dixon, è solo la punta dell’iceberg di un immenso affresco narrativo che si dipanerà su tutto il parco testate dell’universo batmaniano.

Di fronte alla devastazione di una calamità naturale di questa portata niente sarà più come prima, e i sopravvissuti dovranno fare i conti con le loro paure più nascoste e le loro fragilità, visto che ogni punto fermo, a cominciare dalla casa, il gas e l’energia elettrica, verrà a mancare. Tutti dovranno confrontarsi con le conseguenze di questa tragedia, eroi e criminali compresi, e sarà interessante osservare come questo cambierà il loro modo di comportarsi, nel bene e nel male.

Cataclisma è dunque una saga imprescindibile per ogni fan del Cavaliere Oscuro. Un vero pugno nello stomaco, che cambierà per sempre il volto di Gotham City e l’animo dei suoi abitanti. Come detto, però, getta le basi per una storyline molto più lunga, che andrà a scandagliare ogni singolo anfratto della devastazione e le sue ripercussioni, per cui merita di essere seguita nella sua interezza e noi di Batman Crime Solver vi presenteremo degli speciali che saranno pubblicati nei prossimi giorni. Siete pronti?

 

VOTO: 7/8

 

Marco “Spider-Ci” Novelli

Batman: i volti e i costumi che si sono succeduti nel tempo

L’uscita al cinema (anche se prevista per il prossimo anno) di Batman v Superman: Dawn of Justice si sta avvicinando e l’attesa, nel mentre, continua a crescere parecchio. In attesa dell’ambito trailer ufficiale, che sarà in grado di darci qualche informazione in più sulla sinossi del film, è giusto notare come il tempo trascorso abbia influito, oltre che sulla scelta di attori e l’utilizzo sempre più massiccio degli effetti speciali, anche sull’evoluzione dei costumi di entrambi i supereroi; oggi verrà analizzato Batman.

La prima trasposizione da fumetto a cinema avvenne nel 1943 con l’interpretazione di Lewis Wilson; nel secondo film, intitolato Batman e Robin (1949), fu Robert Lowery ad impersonare il supereroe. Entrambi hanno indossato costumi semplici, una calzamaglia con dei mutandoni sopra, un pipistrello ricamato sul petto, un mantello che dal ’43 al ’49 si è allungato di mezzo metro e la classica mascherina sul volto, oltre a stivaletti e cinturone. Un vestiario che ci fa probabilmente sorridere, ma il cui intento, forse, all’inizio, era quello di dar luogo ad un Bruce Wayne forte nell’animo, più che fisicamente.

Lewis Wilson interpreta Batman

Lewis Wilson interpreta Batman

I successivi Batman furono Adam West, che diede il proprio marchio al Batman della fortunata serie tv della fine degli anni ’60, e dopo un salto temporale di circa vent’anni, si è arrivati a Michael Keaton, segnando le generazioni che erano alla soglia degli anni’90. In questo crossover, dal Batman spigliato che con il suo costume semplice (e riciclato dai suoi interpreti precedenti) salvava il mondo, con l’avvicinarsi degli anni ’90, grazie a Tim Burton, Batman diventa ombroso, solitario, degno del tratto dark tipico del regista; ciò è visibile anche nel costume, che si tinge totalmente di nero dando risalto alla sua ombrosità (e anche al marchio distintivo di richiamo notturno), e dal fisico scolpito e accentuato. Da un semplice costume ad un’armatura.

Adam West interpreta Batman

Adam West interpreta Batman

Michael Keaton interpreta Batman

Michael Keaton interpreta Batman

Nel 1995 arrivò Val Kilmer ad interpretare un Batman meno tragico e più belloccio, ma che non riuscì a tenere testa a quello interpretato da Keaton. Tuttavia sarà il 1997 a segnare la tappa del peggior Batman di casa Warner, con l’interpretazione di George Clooney; Batman e Robin risultò un flop così enorme che per circa dieci anni non si parlò più di uomo-pipistrello, salvo poi essere resuscitato dal signor Nolan. È doveroso notare come il costume-armatura di Batman tenda ad essere sempre più inspessito, sempre più ricco di particolari e più aggressivo, come se l’anima di Wayne avesse creato il suo bozzolo dove rintanarsi; cosa che si noterà più esplicitamente con la trilogia di Nolan.

Val Kilmer interpreta Batman

Val Kilmer interpreta Batman

George Clooney interpreta Batman

George Clooney interpreta Batman

Grazie a Christopher Nolan, Batman ritorna sul grande schermo con la trilogia dedicata al Cavaliere Oscuro (Batman Begins del 2005, Il Cavaliere Oscuro del 2008, Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno del 2012), che riprende le origini del supereroe, che si avvicina ai toni cupi di Keaton ma assumendo connotazioni tragiche più approfondite a livello psicologico. Come detto sopra, Batman si è creato il suo contenitore-bozzolo, capace di racchiudere la sua anima fragile (orfana di famiglia e amore) e di respingere tutte quelle ferite che già ha nell’animo, diventando un’armatura a tutti gli effetti. Il simbolo-richiamo scompare dal petto, come se fosse lo stesso Wayne a racchiuderlo dentro al costume insieme a se stesso. Nel 2016 arriverà Ben Affleck nel ruolo di Batman, assumendosi il pesante fardello lasciato dal Bale e Nolan stessi. Ebbene, sarà in grado Affleck di tenere alta la classe recitativa e di portare sul grande schermo un Batman degno dei suoi precedenti? Nulla si sa ancora sulla trama di Batman v Superman, ma dalle prime immagini che circolano, Batman sembra ricco di vendetta e sempre più muscoloso, sull’orlo dell’esplosione.

Christian Bale interpreta Batman

Christian Bale interpreta Batman

Ben Affleck interpreta Batman

Ben Affleck interpreta Batman

Potete godere della visione delle evoluzioni del nostro Cavaliere Oscuro, con il vostro accesso Facebook o Google Plus. Nel frattempo diamo uno sguardo anche ai bat-loghi che si sono sccueduti nel tempo. Partiamo da uno dei primissimi, quello di Batman e Robin (1941), al pipistrello appuntito del cavaliere oscuro targato Christopher Nolan. Antupainamku, un creativo utente di Youtube, li ha messi a confronto in questo video animato. Il risultato ritengo sia notevole.

David Goyer su: Superman, Batman, Justice League e Dc Comics

David S. Goyer a  Roma Fiction Fest 2012

David S. Goyer a Roma Fiction Fest 2012

In una lunga intervista, David Samuel Goyer (già ospite video e fotografico del nostro blog) è tornato a parlare dei film della Dc Comics che sta contribuendo a realizzare.
Il team dietro a L’Uomo D’Acciaio è sotto pressione visto tutto l’hype generato in questi mesi?
Si, c’è molta pressione a riguardo. La Warner Bros. soprattutto perché non solo riguarda il futuro di Superman al cinema, ma di tutti i supereroi Dc al cinema. E più importante io, Zack, Henry… abbiamo tutti cercato di dare alla gente il film di Superman che meritano. Il tipo di film di Superman che ho sempre sognato di fare da quando ho visto il primo diretto da Richard Donner. Spero che alla gente piaccia quanto ci sia piaciuto a noi. Toccando ferro…
Com è stato lavorare con Christopher Nolan e quanto questo influirà sul tuo futuro?
Lavorare con Chris è stata una delle esperienze migliori della mia vita. Ma anche difficilissimo. […] Ho imparato molto da lui. Credo mi abbia aiutato a crescere sia come sceneggiatore che regista. E amerei lavorare con lui ancora una volta. […]
Chi vincerebbe in un combattimento tra Batman e Blade?
Batman prenderebbe seriamente a calci Blade! Voglio dire, andiamo! Con qualche pianificazione iniziale, riuscirebbe a battere anche Superman!
Pensi che il tono nei cinefumetti sia cambiato? E se si, è un bene o un male?
Si, e credo che siano cambiati a causa dei fumetti. E credo sia un bene. […] Voglio pensare che Blade e Batman Begins abbiano aiutato molto a cambiare il tono dei film. […]
Quale personaggio della Dc vorresti realizzare?
Wonder Woman sarebbe fica.
Perché credi che non ci sia ancora un film su Wonder Woman in giro? E chi vorresti che la interpretasse?
Penso che Wonder Woman sia difficile da adattare. Più difficile di Superman, che è più difficile di Batman. E poi molti ad Hollywood credono che sia difficile fare un film d’azione di successo con protagonista una donna. Non sono d’accordo. Spero che quest’idea cambi nei prossimi anni. Su chi possa interpretarla… non lo so, veramente.
Come avete pianificato la trilogia de Il Cavaliere Oscuro sin dall’inizio?
Abbiano fatto un film alla volta. E’ cosi che lavora Chris. Quando abbiamo fatto Batman Begins non sapevamo se avrebbe avuto successo o meno. E dopo Il Cavaliere Oscuro, con la morte di Heath e tutte le altre cose, non sapevamo se ne avremmo realizzato un terzo. Abbiamo speso molto tempo a pensare ad un’idea che giustificasse un terzo film.
Chi ha ideato la frase ‘o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo’? E come siete venuti fuori con l’idea cinematografica di Joker e Bane?
Non so chi ha scritto quella frase, non lo ricordo. E’ passato troppo tempo! Per quanto riguarda Joker, lui era già perfetto. Ma Bane è stato difficile da ideare. Nei fumetti è fantastico, ma il suo costume è ridicolo! Ma adoro come Chris abbia reinventato il tutto, francamente è più spaventoso di quanto avessi mai immaginato!
Ai tempi di Batman Begins hai suggerito Jake Gyllenhaal per il ruolo. Ora, dopo la trilogia, chi pensi possa prendere il posto di Christian Bale?
E’ una domanda difficile da rispondere! E’ difficile pensare ad un Batman diverso da Bale al momento. Ha interpretato quel ruolo con cosi tanta connvizione e integrità!
Quali sono state le tue ispirazioni per L’Uomo D’Acciaio?
Krypton di Byrne mi ha influenzato molto ma non è stato l’unico. Anche la roba di Alan Moore. All Star Superman. La roba di Geoff Johns. Anche quella vecchia di Curt Swan.
Come realizzerebbe David S. Goyer ‘Lanterna Verde’?
Meglio.
Sarà possibile avere realmente un film sulla Justice League?
Per avere la Justice League, L’Uomo D’Acciaio deve avere successo al botteghino. E’ tutto nelle vostre mani, ragazzi, e di altre 80 milioni di persone!

Autografo di David S. Goyer sul libro The Secret Files

FONTE:
http://www.comicbookmovie.com/

Batman The Dark Knight: Special MTV

« We’re attempting to tell a very large, city story or the story of a city. […] If you want to take on Gotham, you want to give Gotham a kind of weight and breadth and depth in there. So you wind up dealing with the political figures, the media figures. That’s part of the whole fabric of how a city is bound together. » (IT)
« Vogliamo raccontare una storia molto ampia, una storia in una città o la storia di una città. […] Se vuoi prendere Gotham, devi darle peso, un respiro, una profondità. Così devi trattare personalità politiche e figure mediatiche. È tutto parte del tessuto che avvolge una città. »
(Christopher Nolan)

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Batman & C.: alcuni attori a confronto

Da Adam West – primo attore a spiegare il mantello di Batman – a Christian Bale, ultimo Cavaliere Oscuro, passando per il folle Joker di Nicholson a quello invasato e indimenticato di Ledger. Ecco, tutte le facce dell’Uomo Pipistrello e dei suoi nemici.

Prima del sexy e tormentato Batman di Christian Bale, protagonista della saga di Nolan, l’Uomo Pipistrello volava nei cieli neri di Gotham City nelle tenebrose fattezze di Michael Keaton nella versione burtoniana.

Lo stereotipo del cavaliere della notte è, però, quello che metteva K.O. i nemici nella tuta in Technicolor di Adam West, nella popolare serie tv degli Anni 60. Tuttavia, questo tris di celebrità non è stato il solo a celare il volto dietro la maschera del Cavaliere Oscuro. Ecco, la gamma di star che si è cimentata in Batman, soci e nemesi.

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Bruce Wayne alias Batman intratteneva il pubblico a casa nell’omonima e coloratissima serie tv cult (1966-1968) dove, infilato nella calzamaglia blu, sferrava ai nemici colpi che venivano enfatizzati con scritte onomatopeiche, rendendo gli episodi simili ad un fumetto. Negli anni recenti, West è stato trasformato in cartone animato, interpretando se stesso nella carica di sindaco di Quahog ne I Griffins e cimentandosi in Catman in Due Fantagenitori.

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La versione cinematografica dell’Uomo Pipistrello viene affidata a Tim Burton che fece del pupillo Michael Keaton il suo gotico protagonista alato in ben due film (Batman del 1989 e Batman – Il ritorno del ‘92), dopo averlo infilato nei putridi e irriverenti panni di Beetlejuice – Spiritello porcello. Malgrado le migliaia di lettere di protesta alla Warner, inviate dai seguaci del fumetto scontenti per la scelta di Keaton, la rappresentazione intensa e criptica dell’attore ha, invece, messo d’accordo tutti.

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Insoddisfatto della sceneggiatura – piuttosto farsesca – approvata dal nuovo regista Joel Schumacher, Keaton passa il testimone alla star di The Doors in Batman Forever (1995). Tuttavia, la sua performance (descritta dai critici come “legnosa”) finisce presto nel dimenticatoio, malgrado il film trionfi al botteghino. Schumacher ebbe problemi con Kilmer, descrivendolo come “infantile e impossibile”, riportando che litigava con vari membri dello staff.

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Kilmer, impegnato nella lavorazione de Il Santo, lascia l’eredità all’allora comedy star famoso per Dal tramonto all’alba e Un giorno, per caso. Ma Batman & Robin (diretto da Schumacher nel 1997) fu un flop al boxoffice e venne stroncato dalla stampa. E, così, il franchise venne sospeso per poi riavviarsi con il regista Christopher Nolan.

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Fascinoso, enigmatico, tormentato; il Giustiziere Alato con il volto di Bale, protagonista della trilogia di Nolan (Batman Begins, Il Cavaliere Oscuro e Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno), non è mai stato così autentico. Il regista dichiarò di aver trovato in lui “il perfetto equilibrio tra luce e tenebra”. Bale diventò il primo attore non americano a interpretare Batman. Intraprese una massacrante trasformazione fisica in soli due mesi, dopo che i suoi muscoli si erano atrofizzati per l’eccessivo dimagrimento per il film L’uomo senza Sonno.

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Dick Grayson alias Robin è l’assistente teenager del Cavaliere della Notte che combatte al suo fianco contro la criminalità. Il più amato dal pubblico è quello con il bel faccino dell’attore californiano, allora 19enne, co-protagonista della serie tv degli Anni 60. Al culmine della notorietà, il giovane Ward incise una serie brani sotto la produzione di Frank Zappa. Conclusa la serie, l’attore non riuscì mai a sfondare.

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Più vecchio rispetto al personaggio originale, il braccio destro del Cavaliere Oscuro fa capolino al cinema in Batman Forever e Batman & Robin col viso da bravo ragazzo di Chris O’Donnell, all’ora superstar grazie al ruolo del “badante” del colonnello cieco Al Pacino in Scent of a Woman – Profumo di donna e a quello di d’Artagnan ne I Tre Moschettieri. Poi, la sua carriera cola a picco fino al recente ingaggio come protagonista nella serie poliziesca, NCIS: Los Angeles, dove è un agente sotto copertura.

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Il Robin secondo Christopher Nolan è un giovane e impavido sbirro di quartiere, noto come John Blake. Ex bambino prodigio (a sei anni debutta come Spaventapasseri nella rappresentazione scolastica de “Il Mago di Oz”) e stella del cinema indipendente, l’attore dal faccino esotico ha conquistato pubblico e critica corteggiando una svampita Zooey Deschanel in (500) giorni insieme, manipolando l’inconscio in Inception e lottando contro il cancro in 50 e 50.

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E’ l’archetipo di tutti i Joker; clownesco principe del crimine nella serie retrò Batman. Vanta la smorfia gigionesca e la risata infernale dell’attore italo-cubano che, negli anni 30, danzava con Carmen Miranda, Frank Sinatra e Tyrone Power. Si è sempre rifiutato di tagliarsi i baffi, costringendo la produzione a nasconderli sotto il cerone. Essi sono spesso ben visibili anche ricoperti dal trucco di scena. Considerato uno scapolo d’oro per tutta la sua carriera, Romero fece outing confermando le voci sulla sua omosessualità.

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Indimenticabile Jack Napier alias Joker, impresso nella memoria collettiva grazie al ghigno malefico del “lupo cattivo di Hollywood”. Per l’ingaggio in Batman di Burton, il super-divo incassò la cifra record di 60 milioni di dollari, entrando nel Guinness dei primati come attore più pagato della storia per una sola performance. Il suo leggendario Joker è stato inserito al 45º posto nella lista dei Best Villains del cinema.

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Diciannove anni dopo, Ledger interpreta Joker ne Il Cavaliere Oscuro, influenzato da personaggi quali Alex DeLarge (Arancia Meccanica), Eric Draven (Il Corvo) e Sid Vicious. Nicholson criticò la sua performance definendola senza spirito e attaccando la produzione per non averlo contattato per chiedergli il suo parere al riguardo.  Ma il gangster invasato e psicotico (diverso da quello pagliaccesco impresso nella memoria comune) di Ledger entusiasmò pubblico e critica, ricevendo un Oscar postumo.

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La perfida e sinuosa Selina Kyle alias Catwoman (antagonista dell’Uomo Pipistrello nelle prime due stagioni della serie tv Batman) ha il sofisticato volto di Julie Newmar, nel cast di Sette spose per sette fratelli nonché vincitrice di un Tony Award nel ’59. Comparirà nel videoclip di “Too Funky” di George Michael. Il film A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar rende omaggio all’attrice che recita in un cameo. Ha un figlio affetto da sindrome di Down e sordità.

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Attrice, cantante e cabarettista, la star è ricordata per la Christmas song del 1953 “Santa Baby” e, naturalmente, per essersi infilata nella tutina di lattice di graffiante Catwoman nell’ultima stagione di Batman. La sua carriera subì un brusco rallentamento nel ‘68 dopo che si pronunciò contro la guerra del Vietnam. Nel ‘92, sfodera tutta la sua ironia al fianco di Eddie Murphy ne Il principe delle donne. Si è battuta per i diritti dei gay quando ancora l’argomento era tabù.

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Agile e sensuale micetta birbante, fasciata in latex nero (costume dai connotati sadomasochistici), la Donna Gatto che miagola nelle fattezze di Michelle Pfeiffer in Batman- Il Ritorno è entrata nei sogni erotici di tutti i pussy(cat) addicted. Per la parte, tuttavia, era stata reclutata Sean Young ma durante le prove si rompe un braccio dopo una caduta da cavallo e viene sostituita. Alla vigilia delle riprese, cerca in tutti i modi di riprendersi il ruolo fino presentarsi di fronte a Burton in costume da Catwoman.

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E’ la sexy felina acrobatica protagonista di Catwoman, pellicola che si discosta completamente dalla graphic novel. Fiasco al botteghino, il film viene stroncato dalla critica e dai fan dell’Uomo Pipistrello. La performance della Berry, inoltre, viene liquidata con il Razzie Award come peggior attrice a due anni di distanza dall’Oscar per Monster’s Ball.

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Raffinata, atletica, bellissima; la Catwoman di Nolan fa le fusa con le peccaminose labbra della protagonista de Il diavolo veste Prada. Per prepararsi alle riprese, la Hathaway si è sottoposta a un estenuante allenamento fisico (cinque giorni di palestra a settimana) con esercizi acrobatici, arti marziali e sessioni di ballo. L’attrice ha dichiarato che questo è stato il ruolo fisicamente più impegnativo della sua carriera.

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E’ l’arcinemico ultra-fisicato dell’Uomo Pipistrello che semina terrore mascherato come un Luchador; deve la sua forza sovrumana allo steroide “Venom”. Compare, per la prima volta, sullo schermo in Batman & Robin nei possenti bicipiti della star del wrestler degli Anni 80 che morirà, quarantenne, per un attacco cardiaco. Rispetto al fumetto, Bane viene rappresentato come un tirapiedi senza cervello, contribuendo all’insuccesso del film.

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Ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno, Bane è un carnefice dalla corporatura possente e dalla mente tanto crudele quanto geniale. Ex modello con un passato da tossico, l’attore britannico si è imposto al pubblico nel ruolo del malavitoso gay in RocknRolla, poi, come falsario di sogni in Inception ed esibendo i muscoli tatuati in Warrior. La svolta della sua carriera è arrivata grazie a Nolan.

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Justice League il film nel 2015

La triade della Justice League


Vedremo mai nelle sale cinematografiche il tanto desiderato film dedicato alla Justice League?
Un film intitolato Justice League: Mortal era programmato per il 2011, a dirigerlo ci sarebbe dovuto essere George Miller. L’adattamento fu annunciato nell’autunno del 2007 dalla Warner Bros. Poiché pochi personaggi della DC Comics all’epoca erano stati trasposti per il grande schermo, la Warner Bros dichiarò che il film non avrebbe avuto la cronologia classica delle serie cinematografiche di Batman e Superman.
Ma questa domanda che fin da allora è rimasta nella testa di tutti gli amanti del fumetto della DC Comics, forse sta per trovare una risposta. Infatti, come vi avevamo anticipato in questo articolo e qui dopo i film di casa Marvel e i film dedicati a Batman, Superman, Lanterna Verde, Watchmen, Red e Jonah Hex degli ultimi anni, il pubblico sembra pronto ad accogliere tutti i supereroi della JLA in una sola pellicola.
Pare infatti che la DC Comics e la Warner Bros abbiano in programma un film sulla lega della giustizia che dovrebbe essere pronto per l’estate 2015. I due colossi pare voglian metter su un crossover armonicamente innovativo ma che allo stesso tempo possa competere in modo valido con i film già usciti in casa Marvel.
Dopo che il regista Zack Snyder ha confermato che il Superman del suo Man of Steel potrebbe essere presente nella Justice League, alcuni rumors avevano indicato la scelta del nuovo Batman. A quanto pare facendo arrivare sullo schermo il nuovo cavaliere oscuro direttamente dalla trilogia di Christopher Nolan.

Joseph Gordon-Levitt in The Dark Knight Retrun

Infatti, si sarebbe trattato di Joseph Gordon-Levitt che nell’ultimo Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno interpretava il poliziotto John Blake. Ma proprio oggi 28 novembre 2012 lo staff di Gordon-Levitt, ha smentito la notizia e ha dichiarato che non sarà Batman nel nuovo film della Justice League.

Batman Begins il raffronto con i fumetti

Vi proponiamo un interessante articolo sul film Batman Begins, in cui sono riportati tutti i raffronti con il fumetto di Batman. Il pezzo e’ tratto da Cinecomics e scritto da Stefano Dell’Unto.

Dopo aver diretto l’ottimo thriller Insomnia per la Warner Bros., il regista inglese Christopher Nolan si fece avanti quando seppe che la casa di produzione voleva riavviare il franchise di Batman, annientato dalle pessime pellicole di Joel Schumacher. Nolan desiderava una trasposizione ultrarealistica e considerava i film precedenti sul personaggio meri esercizi di stile piuttosto che storie drammatiche incentrate sul protagonista. Il regista intendeva realizzare un reboot e portare per la prima volta sullo schermo le origini del personaggio ma, pur essendo un fan di Batman, non era un esperto di fumetti. Si rivolse allora allo sceneggiatore David S. Goyer che, a proposito di cinecomics, aveva scritto Il Corvo 2 e la trilogia di Blade di cui stava per dirigere il terzo capitolo. Nolan e Goyer vennero ingaggiati dalla Warner all’inizio del 2003.

Dopo aver visionato tonnellate di materiale su Batman negli uffici della DC, Nolan e Goyer decisero di prendere spunto principalmente da tre opere: The Man Who Falls (L’uomo che cade), una storia breve scritta da Dennis O’Neil e Dick Giordano nell’89 e che racconta rapidamente le peregrinazioni e l’addestramento di Bruce in giro per il mondo dopo aver lasciato Gotham; Batman: Anno Uno di Frank Miller che rilegge gli inizi dell’attività del vigilante in chiave tangibile, e Il Lungo Halloween di Jeph Loeb e Tim Sale, seguito del lavoro di Miller che approfondisce la faida mafiosa a Gotham e la trasformazione del procuratore distrettuale Harvey Dent in Due Facce.

Nolan e Goyer si trovarono d’accordo nel porre al centro della storia la componente più umana e realistica. Nella sceneggiatura vennero sviluppate due tematiche fondamentali per il percorso intimo di Bruce Wayne: il potere della paura e la differenza tra giustizia e vendetta. Goyer voleva che il pubblico si affezionasse tanto a Batman quanto a Bruce Wayne e che il personaggio fosse interessante anche quando non indossava il costume. Inoltre, l’idea di un uomo che usa un’identità segreta per combattere il crimine doveva essere originale, per questo Nolan decise che nel suo universo non dovevano esserci altri supereroi. Lo script venne tenuto segreto con l’uso del falso titolo “The intimidation game” e i produttori dovettero andare a casa di Nolan per poterlo leggere.

Il regista decise di ispirarsi al Superman di Richard Donner sia per il realismo che per il sontuoso cast di supporto ai personaggi principali. L’attore inglese Christian Bale era interessato al ruolo di Batman fin da quando il progetto era nelle mani di Darren Aronofsky che lo aveva abbandonato per dedicarsi a Requiem for a Dream. Bale piacque subito a Nolan per il suo approccio controllato all’aggressività di Batman. L’attore criticò aspramente i precedenti film sul Cavaliere Oscuro che avevano concesso troppo spazio ai villains. Studiò meticolosamente il fumetto, entrò nella psicologia del personaggio e lavorò sulle sue pose e i suoi movimenti.

Nella complessa trasformazione interiore sviluppata attraverso un percorso di maturazione, il personaggio richiese una quadrupla interpretazione di Bale. All’inizio c’è un Bruce giovane, vendicativo ed arrabbiato che desidera uccidere l’assassino dei suoi genitori, poi l’uomo in fase di transizione, combattuto tra il senso di colpa, il rancore e la sete di giustizia, che cerca con dedizione la sua strada durante l’addestramento nella Setta delle Ombre, quindi il Batman rabbioso, ormai consapevole della propria missione e, infine, il finto playboy sopra le righe per mascherare la sua vera personalità che, tragicamente, vien fuori solo quando combatte il crimine.

Bale era reduce dalla sua performance estrema ne L’uomo senza sonno (The Machinist) per la quale si era ridotto pelle e ossa. Iniziò così a lavorare sul fisico raggiungendo cento chili di peso che risultarono addirittura eccessivi, somigliando più ad un wrestler che a un lottatore di arti marziali, tanto che sul set iniziarono a chiamarlo per scherzo “Fatman”. Venne riportato ad uno stato ottimale di forma lavorando su resistenza e tono muscolare. Nolan non voleva che la tecnica di combattimento di Batman risultasse una coreografia elegante e spettacolare ma uno stile più brutale e concreto. Buster Reeves, campione mondiale di ju-jitsu, suggerì il keysi, un’arte marziale nuova ed in evoluzione, basata in special modo sull’uso di gomiti e pugni e che incanala la furia emotiva del lottatore.

Bruce decide di usare l’icona del pipistrello, che lo spaventa fin da quand’era piccolo, per terrorizzare i criminali. Fondamentale risultò quindi il costume realizzato da Lindy Hemming. Nolan intedeva mostrare Batman come un’ombra rapida e animalesca e voleva che il costume fosse spaventoso e funzionale, che trascendesse il semplice essere umano che lo indossava. Nella storia, venne ideata una tenuta da combattimento militare subacquea in carbonfibra con interni ad alta tecnologia che impedisce al corpo di scendere sotto una certa temperatura. Bruce la copre poi di spray al lattice nero per rimuovere la traccia di calore e renderla invisibile agli infrarossi. L’idea della stoffa del mantello che s’irrigidisce se attraversata da una corrente si basa su autentici studi militari.

Venne fatto un calco del corpo di Bale da cui fu ricavato un modello in gesso, scomposto e trasformato nelle componenti in gomma espansa. Sullo schermo, l’espressione del cappuccio rivela la rabbia interiore del personaggio, il collo enorme sembra quello di una bestia feroce, il mantello in seta di nylon per paracaduti, resistente all’acqua ed imbottita di peletti, sembra vera pelle di animale. Il costume si rivelò comodo ma anche abbastanza caldo da procurare dei mal di testa a Bale che l’attore sfruttava per sfogare la furia di Batman. Affermò di sentirsi trasformare in un animale quando indossava il costume.

La back-story dei genitori di Bruce venne particolarmente approfondita. Come nel fumetto, il dottor Thomas Wayne e sua moglie Martha, interpretati da Linus Roache e Sara Stewart, sono una coppia filantropica che usa le risorse della multinazionale Waynecorp. per aiutare i bisognosi. Nel film, i due hanno salvato Gotham dalla crisi economica, primo tentativo di Ra’s Al Ghul di distruggere la città. Com’è noto, Thomas e Martha vengono uccisi da un ladruncolo davanti agli occhi del piccolo Bruce all’uscita del cinema dove hanno assistito a Il segno di Zorro, figura che avrebbe poi ispirato Batman. Nolan eliminò quest’idea e optò per una serata all’opera. Durante la rappresentazione del Mefistofele di Boito, Bruce, il piccolo Gus Lewis, si spaventa per alcuni ballerini travestiti da pipistrello e chiede ai genitori di uscire. Nel vicolo sul retro del teatro s’imbattono in Joe Chill che, tentando di rapinarli, li uccide. Seppure indirettamente, la paura di Bruce ha portato alla morte dei suoi genitori amplificando il suo senso di colpa. La sequenza dell’omicidio è pressoché identica al fumetto.

Primo tra gli alleati di Batman è il fido maggiordomo Alfred Pennyworth, interpretato da un altro attore inglese, come lo è del resto il personaggio, il grande Michael Caine. Anche se non venne portata sullo schermo, Caine creò una sua personale back-story per il personaggio che secondo lui aveva militato nello Special Air Service britannico rendendolo così più efficiente e risoluto rispetto alle precedenti incarnazioni cinematografiche, gli conferì forza ed eleganza e lo rese molto più fedele alla controparte fumettistica, figura paterna per Bruce dopo la morte dei genitori e dotato di un sottile humour tipicamente anglosassone.

Il sergente Jim Gordon, futuro commissario, è chiaramente ispirato alla versione di Frank Miller in Batman: Anno Uno. Inflessibile idealista in un dipartimento in cui dilaga la corruzione, si tratta di un uomo stressato, perennemente teso, genuino e fallibile. Fu Nolan a scegliere Gary Oldman per il ruolo. Nonostante l’attore sia noto per aver interpretato spesso figure negative, riuscì a trasformarsi in Gordon sia fisicamente che psicologicamente rendendolo meno duro e violento rispetto alla controparte fumettistica. Il personaggio risultò anche più puro moralmente. Basti pensare che, nel fumetto, Gordon tradisce la moglie Barbara con la collega Sarah Essen mentre nel film è assolutamente fedele agli affetti e alla sua figura istituzionale.

Lucius Fox, amministratore delegato della Wayne Enterprises, nel film è stato espulso dal consiglio d’amministrazione e relegato alla sezione ricerca e sviluppo dal corrotto dirigente Richard Earle. Interpretato dal sempre carismatico Morgan Freeman, Fox è fedele agli ideali di Thomas Wayne e fornisce a Bruce gli strumenti ipertecnologici per diventare Batman. Fox non sa esattamente quali siano gli scopi di Bruce e il tacito patto che lega i due rende il loro rapporto molto più interessante rispetto al fumetto.

L’idea di inserire il procuratore distrettuale Harvey Dent fu scartata perché non avrebbe avuto lo spazio necessario. Venne rimpiazzato dal personaggio femminile del film, Rachel Dawes, amica d’infanzia di Bruce nonché assistente del p. d. Carl Finch. Con il volto della bella Katie Holmes, Rachel non è la solita donzella in pericolo ma una figura forte e determinata, la persona che sa leggere meglio nel cuore di Bruce. Lo rimprovera quando è assetato di vendetta richiamandolo sulla retta via e, in seguito, capisce che il ragazzo di cui era innamorata non c’è più, rimpiazzato dalla personalità oscura che esprime nelle vesti di Batman. Il personaggio sembra trarre spunto, solo nel nome, da Rachel Caspian, figura femminile di Batman: Anno Due che Bruce sarebbe in procinto di sposare se non fosse che la donna decide di prendere i voti per espiare i peccati del padre, il vigilante omicida Mietitore.

Nolan e Goyer furono molto attenti a non inserire nel film villains che fossero già apparsi nella precedente serie cinematografica. Antagonista principale è Ra’s Al Ghul che nel fumetto è ritenuto da Batman non il suo peggior nemico, titolo che spetta al Joker, ma il più pericoloso. Si tratta di un potente arabo, il cui nome significa “Testa del Demone”, divenuto immortale grazie agli alchemici Pozzi di Lazzaro. A capo della Setta degli Assassini, il suo scopo è quello di utilizzare le proprie ingenti risorse per sterminare oltre il 90 percento della popolazione mondiale e ristabilire un perfetto equilibrio ambientale. Nella sua prima apparizione Ra’s scopre l’identità segreta di Batman, che chiama con ammirazione “detective”, e vorrebbe che si unisse a lui sposando sua figlia Talia. L’eroe naturalmente si oppone ai piani del malvagio instaurando un rapporto di reciproco timore e rispetto con lui e un legame di amore e odio con la ragazza scaturito nella nascita del figlio Damian, il nuovo Robin.

Nel film, Ra’s è interpretato da uno straordinario Liam Neeson e sono stati evitati tutti i riferimenti al medioriente e alla “Jihad” del Demone nel delicato momento storico post-11 settembre. L’uomo si presenta a Bruce sotto le mentite spoglie di Ducard, emissario di Ra’s che si offre di addestrarlo e di farlo entrare nella Setta delle Ombre, un clan ninjitsu come nel fumetto. Come già nell’Episodio I di Star Wars, Neeson si cala perfettamente nel ruolo del mentore, insegnando a Bruce come liberarsi dalle proprie paure ed instillarle negli avversari. Il rapporto tra i due si logora quando Bruce scopre che la Setta vuole distruggere Gotham considerandola ormai irrimediabilmente corrotta. Dunque, nonostante le differenze con il materiale originale, il concetto di base è lo stesso: effettuare un genocidio per un bene superiore. L’eroe ha maturato un codice d’onore secondo il quale non uccide. Qui sta il confine tra la giustizia, rappresentata da Batman, e la vendetta che sospinge Ra’s, privato della moglie da un gruppo di assassini proprio come viene raccontato nel fumetto.

Per preservare il colpo di scena nel finale del film, dove si scopre che Ducard è in realtà Ra’s Al Ghul, Nolan sapeva di dover rendere credibile il falso Ra’s all’inizio della storia. Se fosse stato interpretato da uno sconosciuto, il pubblico non ci sarebbe mai cascato. Uno spiritato Ken Watanabe fornì una performance breve ma magistrale. Il personaggio è chiaramente ispirato a quello del Sensei che, nel fumetto, è stato secondo di Ra’s a capo della Lega degli Assassini prima di contendergli il comando. Sempre nell’opera originale, Henri Ducard non è un’identità fittizia bensì un investigatore francese che insegna le sue tecniche a Bruce fino a tradire la sua fiducia rivelandosi un killer prezzolato. Le similitudini con il personaggio del film sono evidenti.

Nella tematica così ben sviluppata della paura, si inserisce perfettamente come antagonista lo Spaventapasseri. Jonathan Crane è un folle psichiatra esperto di fobie che usa un particolare gas allucinogeno per suscitare le più profonde paure nei suoi avversari. Caratterizzato dai glaciali, imperscrutabili occhi azzurri dall’irlandese Cillian Murphy, nel film è affiliato alla criminalità organizzata, usa il gas psicotropo come arma contro Batman o per condurre esperimenti sui pazienti, inconsapevole che Ra’s Al Ghul lo utilizzerà per cercare di distruggere Gotham.

Nel film, l’aspetto di Crane è molto simile alla prima incarnazione fumettistica del personaggio risalente al ’41. Nello stile sobrio di Nolan, il personaggio non viene dotato dell’intero costume da spaventapasseri ma solo del cappuccio. Durante i tumulti sull’isola Narrows nella parte finale del film, lo Spaventapasseri si aggira in groppa ad un cavallo, esattamente come viene raffigurato da Tim Sale ne Il lungo Halloween, rifacendosi alla figura di Ichabod Crane nel racconto La leggenda di Sleepy Hollow di Washington Irving, strettamente connesso al villain creato da Bill Finger e Bob Kane.

Tra le fonti che hanno ispirato Goyer e Nolan per la realizzazione dello Spaventapasseri vanno citate le due story-arc “Preda” e “Terrore” scritte da Doug Moench, disegnate da Paul Gulacy e pubblicate sulla serie regolare “Batman: Legends of the Dark Knight”. In “Preda”, la polizia ricorre alla consulenza dello psichiatra Hugo Strange per cercare di scoprire l’identità di Batman e catturare il vigilante. Strange si rivela però un pericoloso psicopatico e sembra rimanere ucciso alla polizia alla fine della storia. Sopravvissuto, ricomparire nel sequel “Terrore” dove psicanalizza proprio lo Spaventapasseri sguinzagliandolo contro Batman. Nel film, la figura di Jonathan Crane come psichiatra è più marcata rispetto all’opera originale e risultando così una sorta di mix tra la sua controparte fumettistica e Strange.

Capo della criminalità organizzata di Gotham è Carmine Falcone, creato da Frank Miller e David Mazzucchelli per Batman: Anno Uno e ulteriormente sviluppato ne Il Lungo Halloween dove viene ucciso da Due Facce. Interpretato da un altro attore britannico, Tom Wilkinson, il gangster esprime nel suo faccia a faccia col giovane Bruce la sua filosofia sul potere della paura.

Rutger Hauer presta invece il volto a Richard Earle, amministratore delegato delle Wayne Enterprises, affiliato con la malavita e pedina del piano di Ra’s. Inesistente nel fumetto, è un personaggio cinico e avido, nemesi principale di Lucius Fox.

Come in Batman: Anno Uno, Gordon deve invece vedersela con la corruzione nel dipartimento di polizia. Il commissario Loeb, interpretato da Colin McFarlane, non è viscido e marcio come nella graphic novel, o almeno non viene mostrato esplicitamente, appare invece rigoroso e ligio al dovere. Fedele all’opera di Miller è invece il detective Flass che rappresenta tutta la corruzione nella polizia di Gotham. Ma se nel fumetto è un uomo massiccio ed elegante, Mark Boone Junior gli conferisce un aspetto rozzo e trasandato.

Joe Chill, assassino dei genitori di Bruce, ha vissuto varie traversie nella saga a fumetti. Ucciso dal Mietitore in Batman: Anno Due, è stato ripescato dai capricci della continuity DC ed è morto suicida di recente. Nel film ha il volto di Richard Brake e, in procinto di testimoniare contro Falcone, viene eliminato da un suo sicario. Il cantante inglese Tim Booth presta il capo calvo al pluriomicida psicopatico Zsasz che ha il corpo cosparso di cicatrici, una per ogni vittima. Nel film la sua storia non viene raccontata, anche se possono intravedersi le ferite sul corpo, ma funge da personaggio ricorrente e riconoscibile tra i folli del manicomio Arkham, sconfitto da Batman quando sta per aggredire Rachel ed un bambino.

Il cast figura due piccole curiosità. Il grande attore serbo Rade Serbedzija, visto tra l’altro in Eyes Wide Shut e Mission: Impossible II, interpreta il senzatetto a cui Bruce lascia il suo cappotto prima di sparire da Gotham. Il piccolo ruolo di tecnico anziano dell’acquedotto di Gotham è invece ricoperto dal canadese Shane Rimmer, visto in Superman II come tecnico della NASA che supervisiona le operazioni degli astronauti sulla Luna e in Superman III come sceriffo al lavoro nella zona dell’incendio allo stabilimento chimico, domato poi dall’Uomo d’Acciaio.

Le riprese ebbero inizio nel marzo 2004 con un budget di 150 milioni di dollari. Come nei suoi primi due film, Memento ed Insomnia, Nolan rifiutò una seconda unità di ripresa. Il regista voleva girare soprattutto negli Shepperton Studios, in Inghilterra, ma per la parte iniziale del film ambientata nella remota e minuscola nazione asiatica del Bhutan fu necessario recarsi sul ghiacciaio islandese del Vatnajokull, una location da incubo spazzata da raffiche di vento a 100 km all’ora, pioggia e neve, che richiese l’ausilio di riprese artigianali con l’operatore che doveva portare la steadicam in spalla o seduto su uno slittino.

In condizioni estreme, venne costruito il villaggio che Bruce attraversa scalando la montagna in direzione del tempio di Ra’s Al Ghul del quale cui furono erette solo le porte. Il resto della costruzione era un modellino aggiunto in digitale. Durante l’addestramento, quando Bruce e Ducard si affrontano con le spade sul lago ghiacciato, il pack si stava davvero sciogliendo con dei bruschi e rumorosi scricchiolii amplificando la tensione della scena. Christian Bale e Liam Neeson si erano allenati su una pista da hockey. La scena in cui Bruce salva Ducard sul ciglio di un burrone fu una delle più pericolose e mozzafiato, realizzata con due stunt appesi ai cavi e senza alcun trucco digitale. Ne risultò una scena fortemente realistica e funzionale.

Anche lo scenografo Nathan Crowley aveva lavorato nel garage di Nolan costruendo in pre-produzione un modellino di Gotham City che si ispirava nel design a Blade Runner, con elementi estremizzati da New York, Chicago e Tokyo. Le riprese panoramiche risultarono da un compositing digitale tra modellini scansionati in 3-D, fotografie e riprese dal vivo. Il college di Londra fornì gli interni per l’aula di tribunale. In un hangar aereo a Cardington, nel Bedfordshire, venne costruita parte della città, una sezione dell’autostrada, le travi portanti della monorotaia che percorre Gotham e la degradata isola Narrows, ispirata alla penisola residenziale di Kowloon ad Hong Kong, demolita nei primi anni ’90. Il set era alto 50 metri e richiese dieci mesi di lavoro ma fu fondamentale per la tangibilità estetica del film.

Le Mentmore Towers nella contea di Buckingham vennero scelte per Wayne Manor. A Nolan e Crowley piacevano i marmi bianchi che davano l’idea di un mausoleo inospitale. L’idea di distruggere Wayne Manor nel finale del film sembra ispirata dalla saga a fumetti Cataclisma, in cui un terremoto abbatte l’abitazione. La successiva saga, Terra di nessuno, si conclude con Bruce che supervisiona la ricostruzione della villa come accade nel film.

La batcaverna venne ricostruita in studio con una cascata artificiale. La storia secondo cui la grotta venne utilizzata da un avo di Bruce per nascondere gli schiavi in fuga durante la Guerra Civile è fedele al fumetto, come anche la scena d’apertura del film in cui Bruce vi cade dentro da bambino e viene investito dai pipistrelli che scatenano la sua fobia. Nella batcaverna si svolge anche il momento più simbolico e intenso della storia. Reduce dall’addestramento e in cerca di un simbolo, Bruce lavora nel suo studio quando un pipistrello entra nella stanza, una delle scene più iconiche nelle origini del personaggio. Bruce scende nella caverna e viene investito da uno stormo di pipistrelli. Anziché esserne spaventato, spalanca le braccia e chiude gli occhi. Con un magnifico stacco, dettato dalla splendida colonna sonora di Hans Zimmer, Nolan ci mostra una panoramica della caverna invasa dai pipistrelli rendendo indistinguibile Bruce: l’uomo abbraccia l’idea ed assurge a mito.

All’inizio l’idea fu quella di utilizzare dei pipistrelli veri ma poiché si dimostrarono “poco collaborativi”, si decise di crearli in digitale, soluzione che funzionò in particolar modo nella scena ambientata ad Arkham Asylum, manicomio criminale, luogo cult nella saga di Batman, per i cui esterni fu utilizzato l’istituto nazionale di ricerche mediche di Mill Hill, a nord-ovest di Londra, e per gli interni la stazione ferroviaria di St. Pancras e la stazione di pompaggio di Abbey Mills.

Dopo aver strappato Rachel dalle grinfie dello Spaventapasseri, Batman è asserragliato nell’edificio assediato dalla SWAT. Il Cavaliere Oscuro usa un apparecchio sonar per richiamare uno stormo di pipistrelli che irrompe furiosamente ad Arkham favorendo la sua fuga. La scena è ripresa da Batman: Anno Uno nel quale si svolgeva, però, all’interno di un edificio pericolante.

Batman e Rachel saltano a bordo della Batmobile e seminano le volanti della polizia. Nolan voleva reinventare l’auto di Batman come un veicolo unico nel suo genere ed ideò un incrocio tra una Lamborghini ed una Humvee con parti di bombardieri Stealth e componenti di un fuoristrada Hummer. Creata dalla squadra degli effetti visivi di Chris Corbould, la Tumbler, come venne chiamato il veicolo, è larga tre metri e lunga cinque, in grado di raggiungere i 160 km orari, dotata di un tettuccio scorrevole e sedili che si sollevano all’apertura. Guidato dallo stunt George Cottle, il prototipo sorprese tutti resistendo ad ogni test. Pur se diverso nel design, l’idea di realizzare un tank sembra ispirata a Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller.

Alla fine ne vennero create quattro tra cui una versione jet ed un modello per resistere ai balzi, come quello che attraversa la cascata della Batcaverna, sequenza per la quale la Tumbler fu sparata con un tubo all’azoto. La maggior parte delle riprese vennero eseguite dal vivo, senza cgi o uso di modellini e per riprendere l’auto c’era bisogno di collegare la macchina da presa ad un braccio da gru montato su una mercedes e controllato roboticamente. L’abitacolo della Tumbler era un set a parte nel quale potevano essere ripresi gli attori. Bruce Wayne guida invece una Lamborghini “Murcielago” che in spagnolo significa appunto pipistrello.

Nel finale, Ra’s usa un emettitore di microonde, sottratto alle Wayne Enterprises con l’aiuto di Earle, per far evaporare dalle condutture l’acqua avvelenata con la tossina psicotropa e scatena così il caos sull’isola Narrows. L’idea di distruggere la città attraverso la paura chiude il cerchio. Lo scontro decisivo richiese diversi accorgimenti artigianali: vapore sparato dai tombini, bat-stuntmen appesi ai cavi trascinati a tutta velocità a dieci metri d’altezza travolgendo casse e quant’altro, una coreografia di combattimento ravvicinata e con poco spazio tra Batman e Ra’s all’interno del vagone della monorotaia e l’uso di un modellino per l’esplosione finale.

L’epilogo è chiaramente ispirato all’ultima tavola di Batman: Anno Uno nella quale Gordon, nominato tenente, chiede aiuto all’eroe per occuparsi di un nuovo psicopatico che si fa chiamare Joker. Il Bat-Segnale, peraltro, torna ad essere uno strumento segreto, al contrario di quanto accadeva nel film di Tim Burton in cui veniva maldestramente presentato al pubblico. Gordon ricorre a Batman per poter agire là dove lui è impotente a causa della corruzione nel dipartimento.

Come detto, della colonna sonora si occupò Hans Zimmer che volle James Newton Howard come collaboratore. Si trovarono subito d’accordo sul comporre musica che non ricordasse quella degli altri film su Batman e decisero di sfruttare il lavoro in coppia per sviluppare musicalmente il dualismo del personaggio. Zimmer si occupò della parte action ed epica con grande uso di percussioni ed archi, musica elettronica e una voce solista da coro. Particolarmente incisivo il brano teso e drammatico dell’addestramento e quello martellante e cupo nelle scene d’azione con Batman. Howard lavorò alla parte melodrammatica inerente soprattutto le scene tra Bruce e Rachel o che vedono il protagonista confrontarsi col proprio passato. Per i brani della colonna sonora vennero usati come titoli i nomi di alcune razze di pipistrello.

Tanti di questi elementi specifici e tecnici di Batman li trovate tra i nostri post a partire da febbraio 2012.

Il lungo Halloween

La cover del fumetto italiano di Batman: Il lungo Halloween (Planeta DeAgostini)

Come si puo’ festeggiare Halloween senza leggere (o rileggegere) la fantastica saga Il lungo Halloween?
Batman: Il lungo Halloween (Batman: The Long Halloween) è una saga a fumetti di tredici numeri dedicata all’omonimo personaggio, scritta da Jeph Loeb, disegnata da Tim Sale e pubblicata dalla DC Comics tra l’ottobre del 1996 e l’ottobre del 1997.

Ambientata durante il primo anno di attività del supereroe, La lunga notte di Halloween narra la ricerca del misterioso assassino Festa, così chiamato per la particolarità di uccidere soltanto durante le festività, da parte di Batman, James Gordon e Harvey Dent. La storia affronta anche gli eventi che hanno portato alla nascita di Due Facce e la lotta di Batman contro il crimine organizzato che attanaglia la città di Gotham City. Le vicende raccontate nella saga vennero successivamente riprese in Batman: Vittoria oscura e Catwoman: When in Rome, entrambi ad opera di Loeb e Sale.

Jeph Loeb dichiarò che parte della trama nacque da uno spunto datogli dal collega Mark Waid, il quale, quando scoprì che Loeb stava lavorando a una storia ambientata nel primo anno di vita del supereroe, gli suggerì di concentrarsi sul personaggio di Harvey Dent prima che diventasse Due Facce, un aspetto che non era stato toccato dall’originale Batman: Anno Uno.

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Come potete vedere dalla foto ho iniziato a leggere per la prima volta questa saga nel 1997, quando venne pubblicata nel numero 63 dalla Play Press.

Batman: La lunga notte di Halloween ricevette il plauso quasi unanime della critica e del pubblico, divenendo «una delle più belle storie di Batman mai scritte».Alcuni critici apprezzarono il fatto che Loeb avesse trattato Batman come un vero detective, capace anche di sbagliare e commettere errori, mentre altri trovarono nel legame che unisce l’eroe con Gordon e Dent il punto di forza della serie e lo sviluppo della loro amicizia fu visto da molti come la tematica predominante nei tredici numeri della saga. Similmente, le tavole di Tim Sale vennero applaudite per il loro stile noir, cinematografico e per il tratto fortemente caratteristico.

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Il sito The 11th Hour lodò la visione del personaggio di Loeb, in grado di creare un grande giallo, ma allo stesso tempo una storia su Batman. Venne apprezzato l’uso del punto di vista interno al protagonista e la rielaborazione dei nemici dell’eroe, resi ancora più inquietanti dai disegni di Tim Sale, il quale venne elogiato per le illustrazioni anni quaranta e per l’impostazione cinematografica. Il sito spese parole di elogio anche per la vasta gamma di neri adoperata dal colorista Gregory Wright. Di parere opposto fu That Guy with the Glasses, che citò tra i difetti della storia quello di concentrarsi più sul mistero in sé che sulla psicologia di Batman. La galleria degli avversari del supereroe venne definita come «una serie di camei poco coesi», mentre il design del Joker venne criticato per essere troppo aderente allo stile degli anni novanta e senza una reale motivazione all’interno di quella che venne definita «una storia per gli appassionati del genere». Danny Graydon, su Amazon.com, scrisse: «The Long Halloween è una delle poche storie in grado di catturare con estrema chiarezza lo spirito di Batman», mentre il sito IGN (Imagine Games Network sito web che si occupa principalmente di fumetti, videogiochi, musica)  raccomandò la lettura in volume, in quanto i singoli numeri «scorrono via troppo velocemente», trovando azzeccato il tono cupo e desolante del finale.

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Nel 2009, il sito Comic Book Resources espresse un parere di segno opposto, criticando lo sviluppo narrativo, il continuo alternarsi della narrazione in prima e terza persona e il fatto che Batman non sembri alle prime armi, ma sia il classico eroe infallibile. Il sito fu invece benevolo nei confronti di Sale, il cui unico difetto sembra essere quello di «disegnare un Batman orribile». Al contrario Comic Us, in occasione dell’uscita del volume cartonato edito dalla Planeta, scrisse una recensione molto positiva, in cui si sottolineò la sinergia tra i due autori come uno dei punti di forza della saga: «È difficile parlare di scrittura e illustrazione come due processi distinti. […] Nel risultato finale i due momenti si amalgamano con rara naturalezza, fino ad apparire un unico passaggio».  Il sito aggiunse che la struttura solida e ricca di rimandi, insieme alla resa espressionistica dei personaggi, costituì un ottimo esempio di narrazione.

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copertina interna autografata da J. Loeb

Tra i riconoscimenti ottenuti dalla serie, compaiono il quinto posto nella lista delle venticinque migliori storie di Batman stilata da IGN, l’inserimento nella lista dei trenta migliori prodotti DC Comics, e due Eisner Award, per la migliore miniserie e per il migliore album grafico – ristampa, rispettivamente nel 1998 e nel 1999.