Batman: Il lungo Halloween (Batman: The Long Halloween) è una saga a fumetti di tredici numeri dedicata all’omonimo personaggio, scritta da Jeph Loeb, disegnata da Tim Sale e pubblicata dalla DC Comics tra l’ottobre del 1996 e l’ottobre del 1997.
Ambientata durante il primo anno di attività del supereroe, La lunga notte di Halloween narra la ricerca del misterioso assassino Festa, così chiamato per la particolarità di uccidere soltanto durante le festività, da parte di Batman, James Gordon e Harvey Dent. La storia affronta anche gli eventi che hanno portato alla nascita di Due Facce e la lotta di Batman contro il crimine organizzato che attanaglia la città di Gotham City. Le vicende raccontate nella saga vennero successivamente riprese in Batman: Vittoria oscura e Catwoman: When in Rome, entrambi ad opera di Loeb e Sale.
Jeph Loeb dichiarò che parte della trama nacque da uno spunto datogli dal collega Mark Waid, il quale, quando scoprì che Loeb stava lavorando a una storia ambientata nel primo anno di vita del supereroe, gli suggerì di concentrarsi sul personaggio di Harvey Dent prima che diventasse Due Facce, un aspetto che non era stato toccato dall’originale Batman: Anno Uno.
Come potete vedere dalla foto ho iniziato a leggere per la prima volta questa saga nel 1997, quando venne pubblicata nel numero 63 dalla Play Press.
Batman: La lunga notte di Halloween ricevette il plauso quasi unanime della critica e del pubblico, divenendo «una delle più belle storie di Batman mai scritte».Alcuni critici apprezzarono il fatto che Loeb avesse trattato Batman come un vero detective, capace anche di sbagliare e commettere errori, mentre altri trovarono nel legame che unisce l’eroe con Gordon e Dent il punto di forza della serie e lo sviluppo della loro amicizia fu visto da molti come la tematica predominante nei tredici numeri della saga. Similmente, le tavole di Tim Sale vennero applaudite per il loro stile noir, cinematografico e per il tratto fortemente caratteristico.
Il sito The 11th Hour lodò la visione del personaggio di Loeb, in grado di creare un grande giallo, ma allo stesso tempo una storia su Batman. Venne apprezzato l’uso del punto di vista interno al protagonista e la rielaborazione dei nemici dell’eroe, resi ancora più inquietanti dai disegni di Tim Sale, il quale venne elogiato per le illustrazioni anni quaranta e per l’impostazione cinematografica. Il sito spese parole di elogio anche per la vasta gamma di neri adoperata dal colorista Gregory Wright. Di parere opposto fu That Guy with the Glasses, che citò tra i difetti della storia quello di concentrarsi più sul mistero in sé che sulla psicologia di Batman. La galleria degli avversari del supereroe venne definita come «una serie di camei poco coesi», mentre il design del Joker venne criticato per essere troppo aderente allo stile degli anni novanta e senza una reale motivazione all’interno di quella che venne definita «una storia per gli appassionati del genere». Danny Graydon, su Amazon.com, scrisse: «The Long Halloween è una delle poche storie in grado di catturare con estrema chiarezza lo spirito di Batman», mentre il sito IGN (Imagine Games Network sito web che si occupa principalmente di fumetti, videogiochi, musica) raccomandò la lettura in volume, in quanto i singoli numeri «scorrono via troppo velocemente», trovando azzeccato il tono cupo e desolante del finale.
Nel 2009, il sito Comic Book Resources espresse un parere di segno opposto, criticando lo sviluppo narrativo, il continuo alternarsi della narrazione in prima e terza persona e il fatto che Batman non sembri alle prime armi, ma sia il classico eroe infallibile. Il sito fu invece benevolo nei confronti di Sale, il cui unico difetto sembra essere quello di «disegnare un Batman orribile». Al contrario Comic Us, in occasione dell’uscita del volume cartonato edito dalla Planeta, scrisse una recensione molto positiva, in cui si sottolineò la sinergia tra i due autori come uno dei punti di forza della saga: «È difficile parlare di scrittura e illustrazione come due processi distinti. […] Nel risultato finale i due momenti si amalgamano con rara naturalezza, fino ad apparire un unico passaggio». Il sito aggiunse che la struttura solida e ricca di rimandi, insieme alla resa espressionistica dei personaggi, costituì un ottimo esempio di narrazione.

copertina interna autografata da J. Loeb
Tra i riconoscimenti ottenuti dalla serie, compaiono il quinto posto nella lista delle venticinque migliori storie di Batman stilata da IGN, l’inserimento nella lista dei trenta migliori prodotti DC Comics, e due Eisner Award, per la migliore miniserie e per il migliore album grafico – ristampa, rispettivamente nel 1998 e nel 1999.