BATMAN/TARTARUGHE NINJA, il team-up che non ti aspetti ! (Recensione)

LO PUOI LEGGERE SU: Batman/Tartarughe Ninja ( volume, Lion )

AUTORI: James Tynion IV (storia), Freddie Williams II (disegni)

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Batman vs Teenage Mutant Ninja Turtles in video e trailer sottotitolato

Circa un mese fa è stato reso noto che Nickelodeon stava collaborando con la DC Comics per riunire l’Universo di Batman e le Tartarughe Ninja per un’avventura animata. Ora, la Warner Bros. ha pubblicato tutti i dettagli su quando i fans (americani) potranno aspettarsi di aggiungere il film alla loro collezione.

Il film debutterà il 14 maggio 2019 sulle piattaforme digitali. Solo poche settimane dopo, il film uscirà su 4K UHD e Blu-ray il 4 giugno. Entrambe le versioni fisiche includeranno anche copie digitali del film. Il film uscirà anche con una serie di caratteristiche speciali tra cui:

Cowabunga, Batman! When Comic Worlds Collide (Featurette) – I crossover supereroi hanno ispirato alcuni dei fumetti più esclusivi di tutti i tempi. Esplora il concetto di crossover e osserva la creatività che si crea quando i mondi di Batman e le Tartarughe Ninja si incontrano.

Fight Night in Gotham (Featurette) – I film d’animazione DC hanno continuato a spingere il realismo del combattimento corpo a corpo sullo schermo. Dai uno sguardo emozionante agli stili di combattimento di Batman e delle Tartarughe Ninja e a come i creatori ti fanno sentire come se fossi in lotta!

Un’anteprima del prossimo film sull’universo DC, Batman: Hush – Un’anticipazione del prossimo film animato della famosa collezione DC Universe Movies.

Tutti i dettagli del film

Batman vs Teenage Mutant Ninja Turtles trova Gotham City che raggiunge nuovi livelli di pericolo quando Shredder unisce le forze con Ra’s al Ghul per mettere in atto un piano nefasto – che porta alla squadra del Cavaliere Oscuro e delle Tartarughe a combattere la forza combinata del Foot Clan e Lega degli Assassini!

Il cast all-star di Batman vs Teenage Mutant Ninja Turtles è guidato da Troy Baker (Batman: Arkham Origins, The Last of Us) come voce sia di Batman che di Joker – facendo di Baker il primo attore a recitare in entrambi i ruoli dello stesso film. I Baker opposti sono gli stessi Ninja Turtles – Darren Criss (American Crime Story: L’assassinio di Gianni Versace, Glee) come Raphael, Kyle Mooney (Saturday Night Live) come Michelangelo, Baron Vaughn (Grace e Frankie) come Donatello, e Eric Bauza (Looney Tunes Cartoons, The Woody Woodpecker Show) come Leonardo.

Altri membri chiave del cast vocale includono Rachel Bloom (Crazy Ex-Girlfriend) nei panni di Batgirl, John DiMaggio (Adventure Time, Futurama) nei panni di Mr. Freeze, Tara Strong (Batman: La serie animata, Teen Titans, Teen Titans Go!) Come Harley Quinn & Poison Ivy, Tom Kenny (SpongeBob SquarePants) nei panni di Penguin, Carlos Alazraqui (Reno 911!) Nei panni di Bane, Cas Anvar (The Expanse) nei panni di Ra’s al Ghul, Keith Ferguson (Foster’s Home for Imaginary Friends) come Baxter Stockman & Two -Face, Brian George (Seinfeld) nei panni di Alfred, Ben Giroux (Hart of Dixie) nei panni di Robin, Andrew Kishino (The Lion Guard) nei panni di Shredder e Jim Meskimen (Parks and Recreation) nei panni del commissario Gordon & Scarecrow.

Jake Castorena (La morte di Superman) dirige Batman vs Teenage Mutant Ninja Turtles da una sceneggiatura di Marly Halpern-Graser (Mad, Batman Unlimited, Be Cool, Scooby-Doo). Il film è ispirato alla serie di fumetti “Batman / Teenage Mutant Ninja Turtles” di James Tynion IV e Freddie Williams II (pubblicato da DC Comics e IDW Publishing) e si basa su personaggi di DC e Nickelodeon. Ben Jones (Teenage Mutant Ninja Turtles, Batman: The Brave and the Bold) è produttore. I produttori esecutivi sono Benjamin Melniker e Michael Uslan. Sam Register e Chris Viscardi sono produttori esecutivi.

 

Questo è il trailer sottotitolato da “Il traduttore seriale”

Batman vs. Tartarughe Ninja ancora insieme, ma questa volta in un film animato

A Lucca Comics edizione 2015, un artista del nostro catalogo Batman v Superman Concept Artbook, il bravissimo Alessandro Giampaoletti, sapendo che ci sarebbe stato un fumetto crossover tra Batman e le Tartarughe Ninja, ha realizzato questo sketch, che ci fa molto piacere condividere di nuovo con voi.

Di seguito, il 28 gennaio 2017 per DC Miniserie è stato pubblicato Batman/Tartarughe Ninja, team up scritto da James Tynion IV e Freddie E. Williams II e successivamente Batman/Tartarughe Ninja II, disegnato e sceneggiato dai predetti.

E’ notizia ufficiale di oggi, 13 Febbraio 2019. che Warner Bros. e Nickelodeon collaboreranno per realizzare un film d’animazione che vedrà protagonisti Batman e le Tartarughe Ninja.

Il film sarà basato sulle miniserie a fumetti.

Sembra che nel cast originale troveremo Troy Baker (Batman: Arkham Origins) a dare la voce a Batman e Joker, Darren Criss (The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story) sarà Raffaello, Kyle Mooney (Saturday Night Live)come Michelangelo, Baron Vaughn (Grace and Frankie) come Donatello, Eric Bauza (The Woody Woodpecker Show) Leonardo, Rachel Bloom (Crazy Ex-Girlfriend) Batgirl, Tom Kenny (SpongeBob SquarePants) come Penguin, John DiMaggio (Adventure Time) come Mr. Freeze, Tara Strong (Batman: The Killing Joke) sarà la voce a Harley Quinn e Poison Ivy, Carlos Alazragui (Reno 911!) sarà Bane, e Cas Anvar (The Expanse) Ra’s al Ghul.

Ecco in anteprima un paio di frame del film

e questo qui sotto è Raffaello

Batman vs Teenage Mutant Ninja Turtles verrà pubblicato in 4K, Blu-ray e Digital in tarda primavera 2019.

Tartarughe Ninja, Warcraft e Batman: intervista a Manthomex

Tartarughe Ninja Fuori dall’ombra per la Paramount Picture, Warcraft L’inizio per la Universal Pictures, questi sono i princiapli loghi dietro cui “si nasconde” Manthomex al secolo Mauro Antonini, classe 1980, fumettista e illustratore, impegnato in diverse forme di arti visive. In più, ha la particolarità di essere stato selezionato dal maestro degli effetti speciali Sergio Stivaletti per esguire gli storybord del cortometraggio Halloween Party. Manthomex è talmente poliedrico da creare un proprio personaggio: Piccion, protagonista del suo progetto più personale rappresentato dalla webeseries settimanale Piccioncinema, strutturata in “single panels” in bianco e nero visionabili sulle apposite pagine Deviant Art e Facebook che vi linkiamo in questa intervista. Ultima, ma non ultima, è la sua partecipazione ai nostri due progetti Batman v Superman Concept Artbook su cui realizza una bellissima tavola con Doomsday e Lex Luthor e Dead xx Squad dove potete trovare un Capitan Boomerang in grande spolvero.

Incuriositi? Noi sì, tanto. Ecco perché ci siamo fatti spiegare tutto da Manthomex stesso, in questa intervista esclusiva che siamo lieti di pubblicare proprio in occasione dell’uscita ufficiale del Blu-Ray e del DVD di Warcraft – L’Inizio a cui Manthomex ha partecipato.

Stefano: Ciao Manthomex bevenuto su Batman Crime Solver. Presentati al nostro pubblico.

M – (imitando la voce del Robin televisivo del ’66) “Sante interviste, Batman! Sono su Batman Crime Solver!! Gosh!!”

Stefano: Ci racconti come è nata la tua passione per il disegno e quali sono stati i tuoi studi specifici per entrare nel mondo della nona arte?

Sono cresciuto con i miei nonni, ed è stato grazie a loro, e in particolare a mio nonno – pittore e scultore per lo studio di Pietro Consagra – che ho iniziato a disegnare, praticamente prima di imparare a parlare e camminare. L’arte era per lui una forma di comunicazione primaria, e mi ha messo subito matite e pennelli in mano, sin dalla più tenera età. Disegnare era uno dei “giochi” che ci avvicinava di più e per me fu subito la nascita di una grande passione. Inoltre crescendo diventai una vera “spugna” per quanto riguarda le arti visive. Mi piaceva di tutto: cartoons, comics, arte tradizionale, illustrazione, e assorbivo tutto quello che mi affascinava. Ovviamente il voler ri-creare quanto leggevo e vedevo, con mie personali versioni, fu di sicuro d’aiuto per continuare a disegnare. Non ho mai copiato, mai, ma ho sempre voluto confrontarmi con le mie passioni in maniera non passiva, esprimendo su carta la mia visione dei personaggi e delle storie che amavo. Negli anni ho cambiato stile più volte ma non ho mai rincorso pedissequamente qualcosa che era stato già fatto da altri. Da autore come da spettatore mi piace la rielaborazione, preferisco un autore che rielabori un soggetto con personalità ad uno che lo interpreti pedissequamente senz’anima. Da adolescente seguii un corso ad una scuola di comics, di seguito ho continuato a studiare arti figurative e fumetto autonomamente, ma non ho mai fatto studi accademici per disegnare, mi ritengo parzialmente autodidatta. Ho frequentato il liceo classico e sono laureato magistrale in scienze umanistiche. E anche se di base sembra un qualcosa che non abbia nulla a che fare con le arti grafiche, mi sono accorto, col tempo, che aver studiato teatro e cinema mi ha fatto familiarizzare con concetti come “spazio scenico”, “inquadratura”, “story telling” ecc. Tutte cose che nel fare fumetti servono almeno quanto le regole anatomiche e prospettiche. Ciò che ha contato di più, credo, è il non essermi mai fermato, ma aver sempre disegnato, su tutte le superfici possibili, con tutti i mezzi possibili, sempre, incessantemente e in ogni condizione.

Stefano: Guardando i tuoi lavori si denota un tratto distintivo e la prima cosa che incuriosisce è questa tua passione per la corrente artistica Furry. Spiegaci come nasce questa tua passione.

M -Tutti noi adoriamo personaggi Furry sin dall’infanzia, anche se non li definiamo così. Cosa sono, in fondo Scooby Doo, i Looney Tunes, la banda Disney o persino le Tartarughe Ninja se non personaggi Furry? Per Furry si intende qualsiasi rappresentazione di animale, con caratteristiche più o meno antropomorfe, nel volto, nel fisico e/o nella personalità. Per me che ho un tratto cartoonesco la distinzione principale è tra gli “anthro furries”, cioè gli animali raffigurati con una postura umana o umanoide – un pò come i protagonisti del Robin Hood della Disney – e i “feral” o “non anthro furries” cioè quegli animali cartoon che mantengono la postura che hanno in natura – quadrupede se si parla di un felino, bipede con ali se si parla di un uccello e via dicendo – ma che si esprimono con una mimesi facciale umanizzata (un pò come i protagonisti de Il Re Leone). Il fandom furry è molto ampio, è una cosa che ho scoperto grazie alla rete e principalmente attraverso il mio lavoro su Deviant Art e poi, più specificatamente su FurAffinity. Molti utenti di questi, come di molti altri portali, interagiscono attraverso una propria “fursona” ossia un avatar che li rappresenti con fattezze furry, oppure immaginano vari Original Characters furry su cui costruiscono storie, in prosa o a fumetti. Va da se che molti utenti sono costantemente alla ricerca di disegnatori adatti a realizzare questo immaginario a volte completamente inedito. Ricevo moltissime richieste dal fandom furry: character designs, illustrazioni, strips e storie a fumetti. Il mio stile sembra sposarsi bene con la declinazione più “toon” del mondo furry. Per me è stata una bella scoperta, lavorativamente parlando e non. E’ qualcosa che trascende il fumetto pur comprendendolo.

Stefano: Presentaci il tuo progetto Piccioncinema.

M -Piccion è un piccione a cui piace andare in giro a far casino. Ed ha scelto di essere ritratto da me, il che mi rende felice perchè è tondo e fa tante faccine buffe, ed è un piacere da disegnare! Col tempo è divenuto una mia piccola mascotte e si è visto inserire, a volte solo come cameo, nelle mie storie a fumetti. Questa sua capacità di essere un pò dappertutto mi ha dato l’idea di renderlo protagonista di in una sua serie personale che avesse come fulcro proprio la sua erraticità. Nasce così Piccioncinema una serie di vignette assolutamente mute e non in sequenza tra loro, principalmente in bianco e nero (alcune successivamente anche a colori) ognuna delle quali ritrae Piccion all’interno di una scena famosa di un film, ovviamente rivista da me e dal mio stile. Di vignetta in vignetta Piccion si trova a interagire con le icone del cinema classico e contemporaneo. A volte fa amicizia con Charlie Chaplin o si innamora di Marylin Monroe, altre volte è minacciato da Jason Voorhees o dai dinosauri di Jurassic Park: ogni vignetta è una nuova inaspettata avventura nel mondo del cinema!

Stefano: Come anticipavo, il tuo nome si “nasconde” (neanche tanto!) dietro due grandi uscite cinematografiche: Tartarughe Ninja Fuori dall’ombra e Warcraft L’inizio. Come sei arrivato a queste pubblicazioni e cosa hai realizzato nello specifico?

M -Il mio nome non si nasconde affatto! Sono stato talmente felice di aver avuto la fortuna di lavorare alla pubblicistica e ai gadgets dei film che citi che non faccio altro che ripeterlo a gran voce!!

Sono arrivato a Tartarughe Ninja – Fuori dall’Ombra e a Warcraft – L’inizio vincendo dei concorsi indetti, rispettivamente, da Paramount Pictures e Talenthouse per le Tartarughe e da Universal per Warcraft.

Per le Tartarughe la Paramount stava cercando venti artisti per illustrare altrettante “sewer cover art”, ossia delle “locandine” di forma circolare da stampare sui coperchi dei tombini delle fognature di New York per pubblicizzare il film. Il mio artwork “Tennage Mutant Ninja Turtles vs BeBop and Rocksteady – Day and Night” (visibile qui) è stato uno dei venti selezionati tra quelli che Paramount e Talenthouse hanno ricevuto dagli artisti di tutto il mondo, ed è stato stampato sui suddetti tombini e su vari gadget per pubblicizzare il film nonchè esposto alla Premiere di New York del film al Madison Square Garden e a tutte le successive anteprime mondiali.

Senza esagerazione credo sia stata la mia soddisfazione professionale maggiore, ad oggi. Non solo per la rilevanza della vincita, ma anche per il soggetto: Le Tartarughe Ninja ! Sono sempre stato un fan esagerato dei quattro mutanti esperti di arti marziali, credo sia il franchise a cui sono in assoluto più legato. Ho letto – e leggo – i fumetti , visto tutti i film e i cartoon per la tv, giocato ai video games arcade e per consolle per non parlare dell’infinità di action figures e gadget raffiguranti i personaggi dell’universo TMNT che ho acquistato negli anni ’80 e ’90 e che continuo ancora a collezionare! Prendere parte a un franchise che praticamente mi accompagna da decenni, e che ho amato e amo così fortemente, è stata un’emozione senza pari. Appena ho saputo della vincita ero talmente su di giri che, quando ho ricevuto i complimenti per via telematica da Kevin Eastman – l’ideatore delle Tartarughe – ho pensato si trattasse di uno scherzo! Poi mi sono ricordato cosa dice il Maestro Splinter: “C’è un grido in segno di vittoria: COWABUNGA!”. E l’ho fatto risuonare in tutto il mondo.

Discorso simile, e diverso al tempo stesso, per Warcraft – l’inzio. In questo caso la Universal cercava otto autori che realizzassero altrettante illustrazioni da annettere ad un’edizione speciale del Blu Ray del film e la mia, raffigurante la mezzorco Garona e lo stregone Gul’dan, è stata una delle otto ad essere scelta (e che potrete trovare nell’edizione del Blu Ray in vendita esclusivamente da Game Stop. Anche in questo caso sono stato felicissimo di vincere e di divenire parte di un franchise così longevo e amato come Warcraft anche se, ammetto, che non sono un fan della saga al paragone di come lo sono per le Tartarughe Ninja. Adoro il fantasy e ho giocato al primo classico videogioco di Warcraft su PC, Uomini e Orchi , ma non sono un giocatore di ruolo, tanto di quelli dal vivo quanto a livello informatico, e non familiarizzavo con tutta la complessità della serie. Quando ho saputo del concorso mi sono infilato in un cinema a vedere il film e ho scelto di raffigurare Garona e Gul’dan perchè rientravano perfettamente nell’ambito delle figure che di più amo disegnare in genere: le donne forti e i mostri dinoccolati !

In ogni modo essere riuscito a vincere due concorsi indetti da due delle più grandi major Hollywoodiane, per film di grandissima divulgazione su icone pop transmediali conosciute globalmente (quindi entrambi con tantissimi partecipanti !), a seguito di selezioni di giurie qualificate del settore, mi ha dato quella spinta di sicurezza determinante per convincermi, ulteriormente, che la via del fumetto e dell’illustrazione è quella che per me è corretto percorrere.

Stefano: Tu sai benissimo che è stata pubblicata una miniserie targata IDW e DC Comics intitolata, manco a dirlo, Batman/Teenage Mutant Ninja Turtles. Cosa ne pensi del progetto? Ti piace come idea?

M – E’ probabilmente il fumetto che aspetto di più di leggere tra quelli in uscita. Batman e le Tartarughe Ninja insieme. E’ tutto così senza senso che può solo finire bene. Diciamocela tutta, i crossover sono sempre stati solo dei giochi per i fan, per far interagire personaggi che, di base, non hanno nulla a che spartire tra loro. Nessuno pensava di fare la storia del fumetto quando fecero incontrare Archie e il Punitore (si, è successo!) o Superman e Bugs Bunny (si, è successo anche questo!). Sono puro divertissment e funzionano quando sono consapevoli di esserlo, e mi sembra che questo tra l’Uomo Pipistrello e le Tartarughe sia costruito in tal senso. Vi racconto un aneddoto in merito: essendo cresciuto negli anni ’80 e da fan assoluto dei Ninja Turtles, come dicevo poco fa, avevo un’infinità delle classiche action figures e rispettivi veicoli della Playmates, ci giocavo tantissimo ma c’era una cosa che non sopportavo: non erano in scala con i Masters of the Universe (targati Mattel) ! Quando creavo i miei “crossover” sul tappeto di casa mi innervosivo perché He Man era troppo basso per guidare il Party Van delle Tartarughe e fare delle advances da macho a April O’Neil. Volevo che Skeletor e Shredder si unissero e che gli Eterniani arrivassero a New York per contrastarli insieme alle Tartarughe, ma davvero, quei giocattoli facevano di tutto per non “interfacciarsi”. Batman e le Tartarughe Ninja in uno stesso fumetto è, in un certo senso, il “playset” che ho sempre sognato da bambino dove tutti i giocattoli sono in scala tra loro e funzionano bene così! Il prossimo passo è far sedurre Barbie da Bruce Wayne. Vita dura per Vicki Vale e Catwoman!!

Stefano: Tra i tuoi tantissimi progetti ci sono state due illustrazioni realizzate per il Batman v Superman Concept Artbook e Dead xx Squad. Raccontaci qualche aneddoto su queste illustrazioni.

M – Voi tipi di Batman Crime Solver mi avete contattato e mi avete dato l’opportunità di disegnare dei personaggi DC Comics, e per di più tutti cattivi. Quindi sono stato contento due volte. In primis perché nel pantheon DC ci sono molti dei miei supereroi e supercriminali preferiti, in secundis perché adoro disegnare personaggi “non convenzionali” nei volti, nei fisici e nella postura, e, in genere con i cattivi c’è più da divertirsi in tal senso. Quando mi avete chiesto di ritrarre Luthor e Doomsday insieme, nella stessa immagine, per Batman v Superman – Concept Artbook ho subito pensato di giocare sulla differenza basica dei due: uno ha il cervello, l’altro i muscoli. Volevo che di Luthor si percepisse l’arroganza e il suo eccesso di personalità egomaniaca, e in contrasto l’imponenza fisica e brutale di Doomsday. Da lì ho costruito l’immagine: Luthor doveva primeggiare anche essendo fisicamente inferiore, doveva stare davanti, smargiasso, e “mimare” la posa di Superman con gambe divaricate e braccia sui fianchi, in fondo lui si percepisce il vero superuomo di Metropolis, mentre Doomsday praticamente inglobava quasi tutto lo sfondo con la sua massa muscolare imponente. Il vezzo di far si che il mantello dell’Ultimo Figlio di Krypton, strappato, tra le mani di Doomsday svolazzasse alle spalle di Lex, come se fosse lui a indossarlo per un semplicissimo gioco di sovrapposizione, ha dato alla tavola quello humour cartoonesco che contraddistingue un pò tutti i miei lavori.

Quando è stata la volta di Capitan Boomerang per Dead XX Squad , invece, ho giocato su qualcosa che ho sempre adorato nei villains di Flash, la loro persistenza nel combattere un nemico davvero troppo potente per loro. Non parlo dell’Anti – Flash o gli altri velocisti malvagi, ma dei cosiddetti “Rogues”, Capitan Cold, Heatwave, Trickster e tanti altri. Sono dei criminali da due soldi, con pistole che sparano raggi congelanti o abili a lanciare trucchetti esplosivi, e si mettono contro un tipo che può fare il giro del mondo mille volte nel tempo in cui sbattiamo le palpebre. Sono dei veri mentecatti, è impossibile che pensino di vincere, eppure non smettono mai di provarci. Il che me li rende troppo simpatici, come la Banda Bassotti, Dick Dusterdly o Wile E. Coyote. Non importa quante volte perdano, ci riproveranno sempre! Quindi ho pensato di ritrarre Capitan Boomerang che veniva schernito da Flash, riflesso in pose diverse nei boomerang lanciati verso l’osservatore. Ho immaginato che il Velocista Scarlatto – nella sua percezione del tempo a supervelocità, in cui tutto attorno a lui si muove al ralenti – nel tempo in cui Boomerang lanciava le sue lame lui potesse prendersi tutto il tempo che voleva per sbeffeggiarlo e rendere esplicita la fallimenterità del gesto del nemico. Ancora una volta mi interessava dare all’immagine un umorismo da cartoon classico, ma qui, visto il soggetto, è stato più facile!

Un paio di curiosità che valgono per tutte e due le illustrazioni:

– Sono entrambe inquadrate su di un asse obliquo. E’ una cosa che ho imparato dalla classica tv series anni 60 di Batman: i cattivi si inquadrano per storto, per accentuare la devianza delle loro menti e delle loro azioni. Nulla batte i classici, eh?

– Entrambe le illustrazioni mi sono state affidate MOLTO prima che vedessi i film Batman V Superman e Suicide Squad, quindi non avevo idea che, nelle pellicole in questione, Luthor avrebbe creato Doomsday e che Flash sarebbe apparso in un cameo per catturare Boomerang. Le cose sono due: o so predire il futuro o questi film stanno diventando davvero troppo prevedibili (Sinceramente propendo per la seconda ipotesi!)

Stefano: Fai una tua personale classifica dei fumetti e dei cartoni animati da più amati.

M – No, no! Nessuna classifica, pietà! Preferisco andare in completa anarchia e senza alcun gradiente di preferenza.

Per i cartoon: qualsiasi cosa diretta da Tex Avery e da Chuck Jones. Scooby Doo. I Looney Tunes. Tom & Jerry della MGM. I cartoon WB degli anni ’90: Tiny Toons; Animaniacs; Freakazoid. I Disney Afternoon cartoons: Duck Tales, Darkwing Duck, Goof Troop.

I comics: The Spirit e tutto Will Eisner. Savage Dragon e tutto Erik Larsen. Love & Rockets e tutto ciò che è disegnato da Gilbert Hernandez. Battle Chasers e tutto ciò che è disegnato da Joe Madureira. Watchmen. The Goon. Le storie di Superman scritte da Alan Moore, quelle scritte e disegnate da John Byrne e All Star Superman di Grant Morrison. Tutto il Batman di Frank Miller. Tutto il Batman di Grant Morrison. Qualsiasi storia di Batman disegnata da Norm Breyfogle. I Fantastici Quattro di Stan Lee e jack Kirby, di John Byrne, di Walt Simonson e di Mark Waid e Mike Weiringo. Wonder Woman di John Byrne. Le Tartarughe Ninja di Kevin Eastman & Peter Laird, di Simon Bisley e di Jim Lawson. Per un pugno di sangue di Kevin Eastman e Simon Bisley. Tutto Lanterna Verde scritto di Geoff Johns. Tutto il Daredevil di Frank Miller. Flex Mentallo e la Doom Patrol di Grant Morrison. Il Capitan America di Jim Steranko e quello di Ed Brubaker. La Lega degli Straordinari Gentlemen . Il Dr Strange di Stan Lee e Steve Ditko. Gli X-Men scritti da Claremont. Witch Doctor. Shadowpact e troppi, troppi altri!!

Stefano: Quali sono le fiere alle quali partecipi più frequentemente ed i nostri lettori dove possono trovarti?

M -Essendo un autore conosciuto principalmente all’estero le fiere a cui partecipo più volentieri, e dove ricevo più calore da parte del pubblico, sono la London Super Comic Con, a Londra, e l’Eurofurence, a Berlino. Entrambe ormai un must da molti anni a questa parte. E non è detto che non espanda presto la mia partecipazione ad altri eventi europei e non. In Italia ho avuto il mio battesimo come autore professionista nell’ormai tramontata Narnia Fumetto organizzata da Antani Comics e quest’anno sono stato felicissimo di poter esserci alla rinascita di Fumetterni, della medesima organizzazione. Se si rifarà io ci sarò.

Stefano: Progetti per il futuro?

M – E’ una domanda a cui di solito si risponde o prendendosi troppo sul serio o sviandola con una battuta tipo (imitando la voce del Prof degli Animaniacs) “quello che facciamo tutte le sere, Mignolo, tentare di conquistare il mondo!!!”.

Diciamo solo che finché la mia vita sarà scandita dallo svegliarmi per disegnare fumetti e andar a dormire dopo una giornata passata a disegnare fumetti io mi sentirò al posto giusto.

Stefano: Non posso lasciarti se non con le classiche due domande di questo blog. Cosa ti piace del personaggio di Batman e spiegacene le ragioni. Quale è la storia di Batman che preferisci in assoluto e perché?

M – Dopo anni passati a leggere Batman, e a seguire il personaggio su molte delle sue trasmigrazioni mediali off-comics, ho capito una cosa. Quel che mi piace di più di Batman è il contesto. Non amo Batman più di altri supereroi americani, ma di sicuro lo considero il personaggio che ha il miglior apparato contestuale. Gli spazi in cui si muove – Gotham City, La Bat Caverna, l’Arkham Asylum – i comprimari o i sidekick come Alfred e i vari Robin, la galleria dei nemici. Nessun altro supereroe può vantare un set scenografico e un cast di supporto paragonabile. Quello che mi piace di più di Batman, in sintesi, è ciò che lo circonda. E mi piacciono quegli autori che si ricordano le origini gotiche del personaggio e del suo contesto. Gotham è un freak show fatto di uomini pipistrello, pagliacci assassini, trapezisti folli, spaventapasseri ambulanti, donne felino e mostri e difformità d’ogni genere. E’ questo che rende il mondo di Batman interessante: è assurdo, imponente e raccapricciante. Se lo si “spiega” troppo o ci si arrende al realismo smette di incontrare i miei gusti.

Per quanto riguarda una storia di Batman in particolare, a rischio di esser banale, direi The Killing Joke di Alan Moore e Brian Bolland. Ha scolpito meglio di qualsiasi altro testo quello che deve essere il rapporto tra il supereroe e il suo arcinemico.

Stefano: Vuoi salature i nostri lettori?

M – Ma certo! (Imitando Kurt Russell): “I saluti dello Zio Manthomex sono preziosi quando fuori la pioggia scroscia e i tuoni fanno tremare i pilastri del cielo!”

E per chi vorrà contraccambiare potrà farlo su Facebook, Deviant ArtPiccioncinema, Furaffinity o Patreon.

 

Intervista in esclusiva con: Ivo De Palma

Lo Spaventapasseri (o Spauracchio, in originale Scarecrow), il cui vero nome è Jonathan Crane.

Ivo De Palma, artista di origini napoletane inizia le sue prime esperienze in radio, per poi entrare, nei primi anni 80, nel mondo del doppiaggio. Il personaggio più noto da lui doppiato è Pegasus dei Cavalieri dello Zodiaco, a cui ha dato la voce sia nella serie televisiva che negli OAV. Altri sono Mirko in Kiss Me Licia (solo nella parte parlata), Carey Mahoney in Scuola di polizia, Vernon Fenwick in Tartarughe Ninja alla riscossa, Akira Fudo (Devilman OAV: La Genesi, L’Arpia Silen e Amon – Apocalypse of Devilman), Kaede Rukawa (Slam Dunk), Ronni (Magica Emi), Kratos (I 5 Samurai) e vari personaggi secondari in City Hunter. Ivo interpreta con eccezionale bravura diversi personaggi, in particolare anime e raramente personaggi nelle serie animate americane. Tra le sue performance in casa Marvel ricordiamo Nick Fury in Wolverine o Dott. Donald Blake/Thor in L’incredibile Hulk e gli X-Men e in casa DC Comics Lo Spaventapasseri nella serie che noi tutti amiamo Batman The Animated Series. Oggi il nostro blog, si onora di incontrarlo una seconda volta (qui abbiamo un suo video saluto) per qualche curiosita’ sul suo lavoro davanti al leggio.

Ivo De Palma

Stefano: “Ciao Ivo e grazie di essere qui con noi per la seconda volta”
Grazie a voi per l’invito!

Stefano: “Viste le tue tante interpretazioni, mi viene da chiederti, che differenza c’e’ tra il doppiaggio di un’interpretazione di un’anime e una serie animata americana? Si tratta di due generi completamente opposti, anche se si rimane nel tema supereroistico”.
Sì, sono due cose un pochino diverse. Da grande appassionato, quale fui in tenera età, del repertorio fumettistico Marvel, mi aspetterei io stesso di propendere per l’animazione americana, ma 30 anni di esperienza nel settore mi hanno fatto capire alcune cose importanti: il cartone americano è molto più codificato, molto più standard, molto più conforme a regole non scritte, tali per cui il cattivone è sempre chiaramente riconoscibile, nel nome, spesso connotativo, nei tratti, spesso piegati al ghigno bieco, nelle musiche che lo accompagnano, di registro inquietante, nei megalomani progetti di conquista planetaria. In definitiva, pertanto, un po’ meno interessante. Il cartone giapponese ha certo anch’esso caratteristiche peculiari, ma ho riscontrato, per la mia esperienza, molta più libertà nei contenuti e molta più sincerità nel presentare il male, che spesso anche nella realtà può essere attraente. Lo trovo quindi più vero e, per certi aspetti, perfino più educativo, nel senso che sostiene l’idea che non sempre il male lo riconosci subito e inequivocabilmente.
Il fumetto americano, come del resto anche il cinema di Hollywood, è fortemente “lombrosiano”. Il cattivone, in buona sostanza, ce l’ha sempre scritto in fronte. Invece certi efferati assassini del cartone giapponese sono belli come il sole. Non che tale approccio sia necessariamente lontano dal nostro, giacché anche le Scritture narrano che nel più vicino oriente, in quei famosi 40 giorni di meditazione nel deserto, il Cristo dovette opporsi a tre tentazioni demoniache decisamente intriganti.

Stefano: “Leggevi o leggi i fumetti? Che cosa in particolare?”
Come anticipato, i fumetti Marvel, e in particolare L’Uomo Ragno e I Fantastici 4. Purtroppo, prima delle più recenti versioni “ultimate”, decisamente interessanti anche nella grafica e nell’approccio cinematografico, quel repertorio perse, per quanto mi riguarda ogni interesse, dal momento in cui, per vari motivi, il tandem Stan Lee – John Romita per l’Uomo Ragno, e Stan lee – Jack Kyrby per i fantastici 4 vennero meno. Ma parliamo di quando avevo 14/15 anni, e altre passioni urgevano nella mia vita di adolescente di quegli anni, in primi la musica e la politica (per molti aspetti in quegli anni concomitanti).

Stefano: “C’e’ qualche cartone animato della tua infanzia o adolescenza che pensi abbia influenzato il tuo modo di doppiare?”
No, perché di cartoni ne arrivavano comunque pochi, per quanto riguarda il repertorio “eroi e supereroi”. E di animazione giapponese in Italia non si parlava ancora. Ho affrontato l’animazione da professionista, pertanto, potendo contare solo sui miei approfondimenti d’arte drammatica precedenti, oltre che ovviamente sull’esempio dei bravissimi colleghi che mi ritrovai a fianco. Per l’interpretazione di Pegasus fu fondamentale un’esperienza appena precedente, alla Radio Svizzera Italiana, che mi mise sulla lunghezza d’onda ideale per seguire le indicazioni di Enrico Carabelli.

Ivo De Palma è Lo Spaventapasseri

Stefano: “Nella serie Batman The Animated Series hai doppiato uno dei nemici piu’ acerrimi dell’uomo pipistrello. Ci racconti qulacosa di quel periodo? Magari dalla tecnica che hai usato, a qualche particolare accaduto durante il doppiaggio?”
Ricordo molto poco dell’esperienza, perché doppiai quel personaggio in un solo episodio. Mi sono risentito recentemente, grazie a un allievo grande appassionato di Batman, e non è che la cosa mi abbia fatto impazzire. In certe sale di doppiaggio è più complicato usare la voce come l’ho usata per Pegasus (e per moltissimi altri personaggi meno noti), cioè alternando le cose più plateali a quelle più interiori. La qual cosa è di grande beneficio per i personaggi positivi, e addirittura indispensabile per quelli negativi. Laddove l’imperativo è sempre e comunque “stare su”, cioè emettere molto, non mi trovo affatto a mio agio, perché alla fine il risultato è più macchiettistico che altro.

Stefano: “Ti piace il personaggio di Batman? Perche’?”
Mah, da ragazzino il repertorio DC Comics non mi piaceva molto, perché gli eroi erano troppo tronfi e perfetti. Preferivo gli (anti)eroi Marvel, ai quali poteva capitare non solo la crisi esistenziale, ma addirittura, come all’Uomo Ragno in un episodio, di essere a terra per via dell’influenza. Cosa che può capitare a chiunque di noi. Probabilmente ora che Batman è approdato al cinema, c’è un filo di spazio in più per la dimensione interiore, quindi se fossi il ragazzino di allora potrei sicuramente seguirlo con soddisfazione.

Stefano: “Grazie per essere stato con noi e per la tua gentilezza”
Grazie a voi per le interessanti domande!