Un pò di storia sui personaggi che popolano l’universo di Batman parte 2

BATMAN I

Sulla scia di Superman, eroe solare e positivo simbolo dell’American Dream, nasce nel maggio 1939 il Cavaliere Oscuro, contrapposizione naturale all’ultimo figlio del pianeta Krypton, che, raccogliendo le tematiche consolidate del primo mistery e le figure eroiche nate dai pulps, sfrutta, utilizzando il disegno, le nuove visioni regalate dall’esperienza cinematografica del genere. Le macchine volanti e le straordinarie invenzioni di Leonardo Da Vinci unite ad un fisico imponente (bellamente ricalcato da quello del collega Superman) sono le basi di lavoro di Robert Kane, usate per la costituzione di un eroe immediatamente arricchito dai suggerimenti presi da “The Bat Whisper”, diretto nel 1930 da Roland West in 35 mm (in realtà remake di “The Bat”, film muto del 1915 tratto dalla novel “The Circular Staircase” della regina del “mistery” Mary Roberts Rinehart), in cui un criminale mascherato da pipistrello colpisce, annunciando anticipatamente le sue malefatte. L’identità psicologica del nuovo character sarà invece completamente sottratta dal film avventuroso “The Mark of Zorro” (1920), interpretato dallo scattante Douglas Fairbanks Sr., nella doppia parte di annoiato playboy e di spietato vendicatore. La crescita parallela del nuovo medium cinema con il successo opportuno del primo cinema di vampiri, al quale fa da apripista il famoso Dracula diretto da Tod Browning e interpretato da Bela Lugosi nel 1931, oltre la tendenza poliziesca dei vari serials radiofonici come The Shadow, scolpiscono presto una figura in bilico tra detective e horror story che il lavoro dello sceneggiatore William Finger, solo più tardi riconosciuto, aiutò a sviluppare con i risultati sorprendenti che conosciamo. Batman assume cosi le sembianze di un gigantesco pipistrello e appare per la prima volta nel n.27 di Detective Comics, in “The Case of the Chemical Syndicate”.

Detective Comics #27 (05/1939)

Solo nel n.33 però, sarà svelata la sua drammatica origine: in una tarda sera del 1925, al ritorno dal cinema (il film visto non sarà specificato ma, col tempo, diventerà prima un’interpretazione di Rodolfo Valentino poi, con Frank Miller, proprio “The Mark of Zorro” anche se, per ridatare le avventure post-Crisis, nel suo remake del 1940, nell’interpretazione di Tyron Power), la famiglia Wayne viene affrontata da un criminale che, alla reazione del padre di Bruce, il Dott. Thomas, lo uccide con un colpo di pistola. Un’altro proiettile troncherà per sempre le grida di sgomento della madre davanti al loro bambino. Da allora il piccolo Bruce consacrerà tutta la vita alla vendetta e, anche se in seguito la strada della giustizia prenderà il sopravvento, molti assassinii a sangue freddo costelleranno i primi anni della sua carriera di vigilante. Nuovi particolari arricchiscono nel tempo la lunga storia di Batman a dispetto della non-continuity, caratteristica della prima National Comics (ribattezzata poi DC dalle iniziali di Detective Comics), costituendo piano piano la saga vera e propria. Scopriremo infatti solo nel 1956, nella storia intitolata “The First Batman” (Detective Comics n.235, disegnata da Sheldon Moldoff), che il primo ad indossare il costume da pipistrello è stato lo stesso Thomas Wayne, anche se con la semplice intenzione di non sfigurare ad un ballo in maschera dell’alta società. L’avventura svela inoltre come Joe Chili, assassino dei genitori di Bruce, fosse in realtà la pedina di Lew Moxon, boss della malavita locale, che, arrestato per intervento del Dottor Wayne, rapito per curare una ferita del gangster, vuole così vendicarsi dell’uomo. Il Batman, con l’aiuto di Robin, indosserà nuovamente il costume del padre provocando la tragica fuga di Moxon, investito, come da copione, da un autocarro. Una fine che rispetta, siamo nei primi anni del Comics Code, i canoni del Batman che opera nella piena legalità, un’impostazione vista in precedenza anche su “The origin of Batman” (Batman n.47, disegnato nel 1948 da Bob Kane e Lou Schwartz), albo che segna la fine del killer Joe Chili, ucciso dai suoi compari quando racconta come lui stesso sia colpevole della genesi del Cavaliere Oscuro. Di nuovo una scappatoia narrativa che impedisce al Pipistrello una vendetta cruenta. L’ultimo Batman, a cui Frank Miller costruisce addosso una nuova origine, è una figura cupa, sempre più) oppressa dalla sua missione di giustizia, un personaggio che vive nelle numerose Graphic Novels, destinate ad un mercato adulto, l’amarezza di pesanti sconfitte e la frustrazione di una società che non rispetta i più deboli, fino alla pesante accusa di essere oramai pazzo come i maniaci che combatte. La morte di Jason Todd, il rifiuto di Vicki Vale e la solitudine, lo portano a superare la soglia di resistenza allo stress fisico e mentale, condizione che Bane sfrutterà nella violentissima saga di Knightfall.

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