Batmobile, l’eroica supercar: la sua storia

Comparve nel 1939 su Detective Comics 27, già nella primissima storia dell’Uomo Pipistrello. È stata protagonista al cinema e in tv, diventando negli anni un “personaggio cult” dell’immaginario culturale

Buon compleanno, Batmobile. Per certi versi, un’auto storica anch’essa. La vettura di Batman nasce infatti insieme all’Uomo Pipistrello, quando la DC Comics, nel maggio 1939, dà alle stampe Detective Comics n. 27, il primo albo in cui compare Batman.

La sua storia la conosciamo tutti. Quella del piccolo Bruce Wayne, che dopo aver assistito alla morte dei genitori, diventa erede dell’impero finanziario di suo padre e grazie alle sue risorse economiche riesce a vestirsi da pipistrello e combattere il crimine con una serie di gadget particolari.

Tra di essi, quello rimasto nell’immaginario collettivo dei fan di fumetti e film è senza dubbio la cosiddetta Batmobile, il mezzo che Batman usa per spostarsi in mezzo alle strade di Gotham City. La macchina appare sin da subito: è una berlina, ma camuffata in maniera alquanto scenografica.

LA ROSSA E LA BATMOBILE DEL ‘66

La primissima macchina dell’Uomo Pipistrello in realtà tutto sembra tranne che un veicolo sofisticato. Il disegnatore Bill Finger infatti mostra una normale berlina, sebbene dal profilo più allungato del normale, con i canoni tipici delle auto americane di fine anni Trenta. E il colore è un semplice rosso acceso.

Le cose cambiano definitivamente nel 1966, quando la serie tv “Batman” raggiunge un successo senza precedenti. Il Pipistrello, interpretato da Adam West, e il suo fidato compagno Robin, che porta il volto dell’attore Burt Ward, colpiscono nel segno grazie a una sceneggiatura irriverente, un po’ kitsch e a tratti comica. La base è un esemplare di Lincoln Futura, concept car poi mai effettivamente messa in vendita dalla casa madre Ford, dipinta di nero e rosso e con fattezze che rimandano a quelle delle ali di pipistrello.

La Batmobile del ’66, dato il modello su cui era stata costruita, ebbe all’inizio alcuni problemi con trasmissione e scarico, mentre il motore era quello della Ford Galaxie, tipica full-size USA degli anni Sessanta. In dotazione, ovviamente realizzati per l’occasione, una serie infinita di gadget a disposizione di Batman e Robin, alcuni veramente pacchiani, come il lanciarazzo, il bat-telefono, il bat-fotoscopio o il bat-ariete per abbattere porte rinforzate.

I FILM DI TIM BURTON: OSCURA E LETALE

La macchina assume le giuste modifiche nel 1989, quando Tim Burton dirige il primo dei suoi due film dedicati a Batman, dal titolo omonimo. La Batmobile diventa totalmente nera, un rimando alle caratteristiche gotiche della pellicola. Venne inserito un motore jet Impala da 365 CV, che alla partenza faceva scattare le fiamme dagli scarichi. Lunga più di 6 metri e larga più di 2, grazie al postbruciatore raggiungeva la velocità massima di 530 km/h, con lo 0-100 performato in appena 3,7 secondi.

Gadget, come sempre, tanti, molto meno rispetto alla versione del ’66, ma più realistici. Pannelli in ceramica, scudi protettivi attivabili tramite riconoscimento vocale e armi. Nel sequel “Batman – Il ritorno” del 1992 la macchina assume altre caratteristiche, come quella di poter trasformarsi in una sorta di missile per passare attraverso dei corridoi stretti, il tutto grazie al distacco di alcuni pezzi del telaio e il ritiro all’interno degli pneumatici.

LE MODIFICHE DI JOEL SCHUMACHER

Nuovi elementi apparvero nei successivi due film, diretti dal regista Joel Schumacher. I più evidenti all’esterno, con luci inserite sui cerchioni, sul frontale e sulle fiancate. La Batmobile di “Batman Forever”, pilotata da Val Kilmer, vantava un motore Chevrolet 350 ZZ3, propulsore da corsa da 345 CV e 530 km/h di velocità in modalità turbo. Per alleggerirla e aumentare il passo, molti componenti vennero costruiti in fibra di carbonio.

La Batmobile che si ritrovò a guidare invece George Clooney due anni dopo per “Batman e Robin” aveva lo stesso motore, ma venne allungata fino addirittura a 10 metri. La velocità di base era 370 km/h, che si spingevano fino ai 563 con l’ausilio del postcombustore.

LA BATMOBILE DI BALE E NOLAN

La trilogia di Christopher Nolan, con il premio Oscar Christian Bale a vestire i panni del giustiziere, segna una svolta inedita. Per la prima volta, la Batmobile diventa a tutti gli effetti un mezzo realistico: un tank, per la precisione, con caratteristiche e tecnologia militare.

La “Tumbler”, come viene chiamata in “Batman Begins”, ricorda molto nell’aspetto il Nighthawk, un jet da guerra statunitense, ma è stato ispirato dagli spinner presenti nel cult di fantascienza “Blade Runner”. In pratica, un mezzo militare come gli Hummer, ma elegante e sportivo come una Lamborghini: i due marchi a cui molti fan hanno paragonato il veicolo.

“BATMAN V SUPERMAN: DAWN OF JUSTICE”

L’ultima Batmobile a comparire al cinema è quella del 2016 in “Batman v Superman”, pellicola appartenente al nuovo franchise cinematografico della DC. Anch’essa corazzata e con modalità stealth, lunga 6 metri e larga più di 3, rispetto alle precedenti si presenta con un assetto leggermente abbassato, che la rende più slanciata.

Pesante poco più di 3 tonnellate, ha all’attivo sistemi di protezione derivati dall’uso militare, così come i tipici armamenti da fuoco. Solamente l’ultima, grande, Batmobile. E pensare che ha compiuto già 80 anni.

Fonte: [Auto.it]

La Diesel realizza il Bat-orologio

Sulla scia della nuova ondata di dvd e blu-ray che si apprestano ad entrare nelle case di tutti fans del Crociato Incappucciato, il merchandising griffato Batman non intende fermarsi.
Dopo l’automobile firmata dalla Nissan, ecco arrivare un mega cronografo marchiato Diesel.
Prendendo spunto dalla Batmobile Tumbler, l’orologio The Dark Knight Rises presenta un cinturino in silicone nero con scanalature che richiamano il battistrada delle gomme della Batmobile. Il logo Batman è stampato sul quadrante crono a livelli e inciso sulla corona oversize.

Come il Bat-Segnale che viene proiettato nel cielo, una luce LED bianca crea un contrasto con la cassa in acciaio opaco con finitura black IP. Ogni orologio limited edition è singolarmente numerato e si presenta con special packaging The Dark Knight Rises Batman.

La collezione è disponibile (5mila pezzi a 329 euro) in tutto il mondo nei negozi Diesel, andate qui e e selezionate boutique.

DSLW2757 -  Diesel, Limited  Vistas frontale

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Vista laterale

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Vista altro lato con logo

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Batman Begins il raffronto con i fumetti

Vi proponiamo un interessante articolo sul film Batman Begins, in cui sono riportati tutti i raffronti con il fumetto di Batman. Il pezzo e’ tratto da Cinecomics e scritto da Stefano Dell’Unto.

Dopo aver diretto l’ottimo thriller Insomnia per la Warner Bros., il regista inglese Christopher Nolan si fece avanti quando seppe che la casa di produzione voleva riavviare il franchise di Batman, annientato dalle pessime pellicole di Joel Schumacher. Nolan desiderava una trasposizione ultrarealistica e considerava i film precedenti sul personaggio meri esercizi di stile piuttosto che storie drammatiche incentrate sul protagonista. Il regista intendeva realizzare un reboot e portare per la prima volta sullo schermo le origini del personaggio ma, pur essendo un fan di Batman, non era un esperto di fumetti. Si rivolse allora allo sceneggiatore David S. Goyer che, a proposito di cinecomics, aveva scritto Il Corvo 2 e la trilogia di Blade di cui stava per dirigere il terzo capitolo. Nolan e Goyer vennero ingaggiati dalla Warner all’inizio del 2003.

Dopo aver visionato tonnellate di materiale su Batman negli uffici della DC, Nolan e Goyer decisero di prendere spunto principalmente da tre opere: The Man Who Falls (L’uomo che cade), una storia breve scritta da Dennis O’Neil e Dick Giordano nell’89 e che racconta rapidamente le peregrinazioni e l’addestramento di Bruce in giro per il mondo dopo aver lasciato Gotham; Batman: Anno Uno di Frank Miller che rilegge gli inizi dell’attività del vigilante in chiave tangibile, e Il Lungo Halloween di Jeph Loeb e Tim Sale, seguito del lavoro di Miller che approfondisce la faida mafiosa a Gotham e la trasformazione del procuratore distrettuale Harvey Dent in Due Facce.

Nolan e Goyer si trovarono d’accordo nel porre al centro della storia la componente più umana e realistica. Nella sceneggiatura vennero sviluppate due tematiche fondamentali per il percorso intimo di Bruce Wayne: il potere della paura e la differenza tra giustizia e vendetta. Goyer voleva che il pubblico si affezionasse tanto a Batman quanto a Bruce Wayne e che il personaggio fosse interessante anche quando non indossava il costume. Inoltre, l’idea di un uomo che usa un’identità segreta per combattere il crimine doveva essere originale, per questo Nolan decise che nel suo universo non dovevano esserci altri supereroi. Lo script venne tenuto segreto con l’uso del falso titolo “The intimidation game” e i produttori dovettero andare a casa di Nolan per poterlo leggere.

Il regista decise di ispirarsi al Superman di Richard Donner sia per il realismo che per il sontuoso cast di supporto ai personaggi principali. L’attore inglese Christian Bale era interessato al ruolo di Batman fin da quando il progetto era nelle mani di Darren Aronofsky che lo aveva abbandonato per dedicarsi a Requiem for a Dream. Bale piacque subito a Nolan per il suo approccio controllato all’aggressività di Batman. L’attore criticò aspramente i precedenti film sul Cavaliere Oscuro che avevano concesso troppo spazio ai villains. Studiò meticolosamente il fumetto, entrò nella psicologia del personaggio e lavorò sulle sue pose e i suoi movimenti.

Nella complessa trasformazione interiore sviluppata attraverso un percorso di maturazione, il personaggio richiese una quadrupla interpretazione di Bale. All’inizio c’è un Bruce giovane, vendicativo ed arrabbiato che desidera uccidere l’assassino dei suoi genitori, poi l’uomo in fase di transizione, combattuto tra il senso di colpa, il rancore e la sete di giustizia, che cerca con dedizione la sua strada durante l’addestramento nella Setta delle Ombre, quindi il Batman rabbioso, ormai consapevole della propria missione e, infine, il finto playboy sopra le righe per mascherare la sua vera personalità che, tragicamente, vien fuori solo quando combatte il crimine.

Bale era reduce dalla sua performance estrema ne L’uomo senza sonno (The Machinist) per la quale si era ridotto pelle e ossa. Iniziò così a lavorare sul fisico raggiungendo cento chili di peso che risultarono addirittura eccessivi, somigliando più ad un wrestler che a un lottatore di arti marziali, tanto che sul set iniziarono a chiamarlo per scherzo “Fatman”. Venne riportato ad uno stato ottimale di forma lavorando su resistenza e tono muscolare. Nolan non voleva che la tecnica di combattimento di Batman risultasse una coreografia elegante e spettacolare ma uno stile più brutale e concreto. Buster Reeves, campione mondiale di ju-jitsu, suggerì il keysi, un’arte marziale nuova ed in evoluzione, basata in special modo sull’uso di gomiti e pugni e che incanala la furia emotiva del lottatore.

Bruce decide di usare l’icona del pipistrello, che lo spaventa fin da quand’era piccolo, per terrorizzare i criminali. Fondamentale risultò quindi il costume realizzato da Lindy Hemming. Nolan intedeva mostrare Batman come un’ombra rapida e animalesca e voleva che il costume fosse spaventoso e funzionale, che trascendesse il semplice essere umano che lo indossava. Nella storia, venne ideata una tenuta da combattimento militare subacquea in carbonfibra con interni ad alta tecnologia che impedisce al corpo di scendere sotto una certa temperatura. Bruce la copre poi di spray al lattice nero per rimuovere la traccia di calore e renderla invisibile agli infrarossi. L’idea della stoffa del mantello che s’irrigidisce se attraversata da una corrente si basa su autentici studi militari.

Venne fatto un calco del corpo di Bale da cui fu ricavato un modello in gesso, scomposto e trasformato nelle componenti in gomma espansa. Sullo schermo, l’espressione del cappuccio rivela la rabbia interiore del personaggio, il collo enorme sembra quello di una bestia feroce, il mantello in seta di nylon per paracaduti, resistente all’acqua ed imbottita di peletti, sembra vera pelle di animale. Il costume si rivelò comodo ma anche abbastanza caldo da procurare dei mal di testa a Bale che l’attore sfruttava per sfogare la furia di Batman. Affermò di sentirsi trasformare in un animale quando indossava il costume.

La back-story dei genitori di Bruce venne particolarmente approfondita. Come nel fumetto, il dottor Thomas Wayne e sua moglie Martha, interpretati da Linus Roache e Sara Stewart, sono una coppia filantropica che usa le risorse della multinazionale Waynecorp. per aiutare i bisognosi. Nel film, i due hanno salvato Gotham dalla crisi economica, primo tentativo di Ra’s Al Ghul di distruggere la città. Com’è noto, Thomas e Martha vengono uccisi da un ladruncolo davanti agli occhi del piccolo Bruce all’uscita del cinema dove hanno assistito a Il segno di Zorro, figura che avrebbe poi ispirato Batman. Nolan eliminò quest’idea e optò per una serata all’opera. Durante la rappresentazione del Mefistofele di Boito, Bruce, il piccolo Gus Lewis, si spaventa per alcuni ballerini travestiti da pipistrello e chiede ai genitori di uscire. Nel vicolo sul retro del teatro s’imbattono in Joe Chill che, tentando di rapinarli, li uccide. Seppure indirettamente, la paura di Bruce ha portato alla morte dei suoi genitori amplificando il suo senso di colpa. La sequenza dell’omicidio è pressoché identica al fumetto.

Primo tra gli alleati di Batman è il fido maggiordomo Alfred Pennyworth, interpretato da un altro attore inglese, come lo è del resto il personaggio, il grande Michael Caine. Anche se non venne portata sullo schermo, Caine creò una sua personale back-story per il personaggio che secondo lui aveva militato nello Special Air Service britannico rendendolo così più efficiente e risoluto rispetto alle precedenti incarnazioni cinematografiche, gli conferì forza ed eleganza e lo rese molto più fedele alla controparte fumettistica, figura paterna per Bruce dopo la morte dei genitori e dotato di un sottile humour tipicamente anglosassone.

Il sergente Jim Gordon, futuro commissario, è chiaramente ispirato alla versione di Frank Miller in Batman: Anno Uno. Inflessibile idealista in un dipartimento in cui dilaga la corruzione, si tratta di un uomo stressato, perennemente teso, genuino e fallibile. Fu Nolan a scegliere Gary Oldman per il ruolo. Nonostante l’attore sia noto per aver interpretato spesso figure negative, riuscì a trasformarsi in Gordon sia fisicamente che psicologicamente rendendolo meno duro e violento rispetto alla controparte fumettistica. Il personaggio risultò anche più puro moralmente. Basti pensare che, nel fumetto, Gordon tradisce la moglie Barbara con la collega Sarah Essen mentre nel film è assolutamente fedele agli affetti e alla sua figura istituzionale.

Lucius Fox, amministratore delegato della Wayne Enterprises, nel film è stato espulso dal consiglio d’amministrazione e relegato alla sezione ricerca e sviluppo dal corrotto dirigente Richard Earle. Interpretato dal sempre carismatico Morgan Freeman, Fox è fedele agli ideali di Thomas Wayne e fornisce a Bruce gli strumenti ipertecnologici per diventare Batman. Fox non sa esattamente quali siano gli scopi di Bruce e il tacito patto che lega i due rende il loro rapporto molto più interessante rispetto al fumetto.

L’idea di inserire il procuratore distrettuale Harvey Dent fu scartata perché non avrebbe avuto lo spazio necessario. Venne rimpiazzato dal personaggio femminile del film, Rachel Dawes, amica d’infanzia di Bruce nonché assistente del p. d. Carl Finch. Con il volto della bella Katie Holmes, Rachel non è la solita donzella in pericolo ma una figura forte e determinata, la persona che sa leggere meglio nel cuore di Bruce. Lo rimprovera quando è assetato di vendetta richiamandolo sulla retta via e, in seguito, capisce che il ragazzo di cui era innamorata non c’è più, rimpiazzato dalla personalità oscura che esprime nelle vesti di Batman. Il personaggio sembra trarre spunto, solo nel nome, da Rachel Caspian, figura femminile di Batman: Anno Due che Bruce sarebbe in procinto di sposare se non fosse che la donna decide di prendere i voti per espiare i peccati del padre, il vigilante omicida Mietitore.

Nolan e Goyer furono molto attenti a non inserire nel film villains che fossero già apparsi nella precedente serie cinematografica. Antagonista principale è Ra’s Al Ghul che nel fumetto è ritenuto da Batman non il suo peggior nemico, titolo che spetta al Joker, ma il più pericoloso. Si tratta di un potente arabo, il cui nome significa “Testa del Demone”, divenuto immortale grazie agli alchemici Pozzi di Lazzaro. A capo della Setta degli Assassini, il suo scopo è quello di utilizzare le proprie ingenti risorse per sterminare oltre il 90 percento della popolazione mondiale e ristabilire un perfetto equilibrio ambientale. Nella sua prima apparizione Ra’s scopre l’identità segreta di Batman, che chiama con ammirazione “detective”, e vorrebbe che si unisse a lui sposando sua figlia Talia. L’eroe naturalmente si oppone ai piani del malvagio instaurando un rapporto di reciproco timore e rispetto con lui e un legame di amore e odio con la ragazza scaturito nella nascita del figlio Damian, il nuovo Robin.

Nel film, Ra’s è interpretato da uno straordinario Liam Neeson e sono stati evitati tutti i riferimenti al medioriente e alla “Jihad” del Demone nel delicato momento storico post-11 settembre. L’uomo si presenta a Bruce sotto le mentite spoglie di Ducard, emissario di Ra’s che si offre di addestrarlo e di farlo entrare nella Setta delle Ombre, un clan ninjitsu come nel fumetto. Come già nell’Episodio I di Star Wars, Neeson si cala perfettamente nel ruolo del mentore, insegnando a Bruce come liberarsi dalle proprie paure ed instillarle negli avversari. Il rapporto tra i due si logora quando Bruce scopre che la Setta vuole distruggere Gotham considerandola ormai irrimediabilmente corrotta. Dunque, nonostante le differenze con il materiale originale, il concetto di base è lo stesso: effettuare un genocidio per un bene superiore. L’eroe ha maturato un codice d’onore secondo il quale non uccide. Qui sta il confine tra la giustizia, rappresentata da Batman, e la vendetta che sospinge Ra’s, privato della moglie da un gruppo di assassini proprio come viene raccontato nel fumetto.

Per preservare il colpo di scena nel finale del film, dove si scopre che Ducard è in realtà Ra’s Al Ghul, Nolan sapeva di dover rendere credibile il falso Ra’s all’inizio della storia. Se fosse stato interpretato da uno sconosciuto, il pubblico non ci sarebbe mai cascato. Uno spiritato Ken Watanabe fornì una performance breve ma magistrale. Il personaggio è chiaramente ispirato a quello del Sensei che, nel fumetto, è stato secondo di Ra’s a capo della Lega degli Assassini prima di contendergli il comando. Sempre nell’opera originale, Henri Ducard non è un’identità fittizia bensì un investigatore francese che insegna le sue tecniche a Bruce fino a tradire la sua fiducia rivelandosi un killer prezzolato. Le similitudini con il personaggio del film sono evidenti.

Nella tematica così ben sviluppata della paura, si inserisce perfettamente come antagonista lo Spaventapasseri. Jonathan Crane è un folle psichiatra esperto di fobie che usa un particolare gas allucinogeno per suscitare le più profonde paure nei suoi avversari. Caratterizzato dai glaciali, imperscrutabili occhi azzurri dall’irlandese Cillian Murphy, nel film è affiliato alla criminalità organizzata, usa il gas psicotropo come arma contro Batman o per condurre esperimenti sui pazienti, inconsapevole che Ra’s Al Ghul lo utilizzerà per cercare di distruggere Gotham.

Nel film, l’aspetto di Crane è molto simile alla prima incarnazione fumettistica del personaggio risalente al ’41. Nello stile sobrio di Nolan, il personaggio non viene dotato dell’intero costume da spaventapasseri ma solo del cappuccio. Durante i tumulti sull’isola Narrows nella parte finale del film, lo Spaventapasseri si aggira in groppa ad un cavallo, esattamente come viene raffigurato da Tim Sale ne Il lungo Halloween, rifacendosi alla figura di Ichabod Crane nel racconto La leggenda di Sleepy Hollow di Washington Irving, strettamente connesso al villain creato da Bill Finger e Bob Kane.

Tra le fonti che hanno ispirato Goyer e Nolan per la realizzazione dello Spaventapasseri vanno citate le due story-arc “Preda” e “Terrore” scritte da Doug Moench, disegnate da Paul Gulacy e pubblicate sulla serie regolare “Batman: Legends of the Dark Knight”. In “Preda”, la polizia ricorre alla consulenza dello psichiatra Hugo Strange per cercare di scoprire l’identità di Batman e catturare il vigilante. Strange si rivela però un pericoloso psicopatico e sembra rimanere ucciso alla polizia alla fine della storia. Sopravvissuto, ricomparire nel sequel “Terrore” dove psicanalizza proprio lo Spaventapasseri sguinzagliandolo contro Batman. Nel film, la figura di Jonathan Crane come psichiatra è più marcata rispetto all’opera originale e risultando così una sorta di mix tra la sua controparte fumettistica e Strange.

Capo della criminalità organizzata di Gotham è Carmine Falcone, creato da Frank Miller e David Mazzucchelli per Batman: Anno Uno e ulteriormente sviluppato ne Il Lungo Halloween dove viene ucciso da Due Facce. Interpretato da un altro attore britannico, Tom Wilkinson, il gangster esprime nel suo faccia a faccia col giovane Bruce la sua filosofia sul potere della paura.

Rutger Hauer presta invece il volto a Richard Earle, amministratore delegato delle Wayne Enterprises, affiliato con la malavita e pedina del piano di Ra’s. Inesistente nel fumetto, è un personaggio cinico e avido, nemesi principale di Lucius Fox.

Come in Batman: Anno Uno, Gordon deve invece vedersela con la corruzione nel dipartimento di polizia. Il commissario Loeb, interpretato da Colin McFarlane, non è viscido e marcio come nella graphic novel, o almeno non viene mostrato esplicitamente, appare invece rigoroso e ligio al dovere. Fedele all’opera di Miller è invece il detective Flass che rappresenta tutta la corruzione nella polizia di Gotham. Ma se nel fumetto è un uomo massiccio ed elegante, Mark Boone Junior gli conferisce un aspetto rozzo e trasandato.

Joe Chill, assassino dei genitori di Bruce, ha vissuto varie traversie nella saga a fumetti. Ucciso dal Mietitore in Batman: Anno Due, è stato ripescato dai capricci della continuity DC ed è morto suicida di recente. Nel film ha il volto di Richard Brake e, in procinto di testimoniare contro Falcone, viene eliminato da un suo sicario. Il cantante inglese Tim Booth presta il capo calvo al pluriomicida psicopatico Zsasz che ha il corpo cosparso di cicatrici, una per ogni vittima. Nel film la sua storia non viene raccontata, anche se possono intravedersi le ferite sul corpo, ma funge da personaggio ricorrente e riconoscibile tra i folli del manicomio Arkham, sconfitto da Batman quando sta per aggredire Rachel ed un bambino.

Il cast figura due piccole curiosità. Il grande attore serbo Rade Serbedzija, visto tra l’altro in Eyes Wide Shut e Mission: Impossible II, interpreta il senzatetto a cui Bruce lascia il suo cappotto prima di sparire da Gotham. Il piccolo ruolo di tecnico anziano dell’acquedotto di Gotham è invece ricoperto dal canadese Shane Rimmer, visto in Superman II come tecnico della NASA che supervisiona le operazioni degli astronauti sulla Luna e in Superman III come sceriffo al lavoro nella zona dell’incendio allo stabilimento chimico, domato poi dall’Uomo d’Acciaio.

Le riprese ebbero inizio nel marzo 2004 con un budget di 150 milioni di dollari. Come nei suoi primi due film, Memento ed Insomnia, Nolan rifiutò una seconda unità di ripresa. Il regista voleva girare soprattutto negli Shepperton Studios, in Inghilterra, ma per la parte iniziale del film ambientata nella remota e minuscola nazione asiatica del Bhutan fu necessario recarsi sul ghiacciaio islandese del Vatnajokull, una location da incubo spazzata da raffiche di vento a 100 km all’ora, pioggia e neve, che richiese l’ausilio di riprese artigianali con l’operatore che doveva portare la steadicam in spalla o seduto su uno slittino.

In condizioni estreme, venne costruito il villaggio che Bruce attraversa scalando la montagna in direzione del tempio di Ra’s Al Ghul del quale cui furono erette solo le porte. Il resto della costruzione era un modellino aggiunto in digitale. Durante l’addestramento, quando Bruce e Ducard si affrontano con le spade sul lago ghiacciato, il pack si stava davvero sciogliendo con dei bruschi e rumorosi scricchiolii amplificando la tensione della scena. Christian Bale e Liam Neeson si erano allenati su una pista da hockey. La scena in cui Bruce salva Ducard sul ciglio di un burrone fu una delle più pericolose e mozzafiato, realizzata con due stunt appesi ai cavi e senza alcun trucco digitale. Ne risultò una scena fortemente realistica e funzionale.

Anche lo scenografo Nathan Crowley aveva lavorato nel garage di Nolan costruendo in pre-produzione un modellino di Gotham City che si ispirava nel design a Blade Runner, con elementi estremizzati da New York, Chicago e Tokyo. Le riprese panoramiche risultarono da un compositing digitale tra modellini scansionati in 3-D, fotografie e riprese dal vivo. Il college di Londra fornì gli interni per l’aula di tribunale. In un hangar aereo a Cardington, nel Bedfordshire, venne costruita parte della città, una sezione dell’autostrada, le travi portanti della monorotaia che percorre Gotham e la degradata isola Narrows, ispirata alla penisola residenziale di Kowloon ad Hong Kong, demolita nei primi anni ’90. Il set era alto 50 metri e richiese dieci mesi di lavoro ma fu fondamentale per la tangibilità estetica del film.

Le Mentmore Towers nella contea di Buckingham vennero scelte per Wayne Manor. A Nolan e Crowley piacevano i marmi bianchi che davano l’idea di un mausoleo inospitale. L’idea di distruggere Wayne Manor nel finale del film sembra ispirata dalla saga a fumetti Cataclisma, in cui un terremoto abbatte l’abitazione. La successiva saga, Terra di nessuno, si conclude con Bruce che supervisiona la ricostruzione della villa come accade nel film.

La batcaverna venne ricostruita in studio con una cascata artificiale. La storia secondo cui la grotta venne utilizzata da un avo di Bruce per nascondere gli schiavi in fuga durante la Guerra Civile è fedele al fumetto, come anche la scena d’apertura del film in cui Bruce vi cade dentro da bambino e viene investito dai pipistrelli che scatenano la sua fobia. Nella batcaverna si svolge anche il momento più simbolico e intenso della storia. Reduce dall’addestramento e in cerca di un simbolo, Bruce lavora nel suo studio quando un pipistrello entra nella stanza, una delle scene più iconiche nelle origini del personaggio. Bruce scende nella caverna e viene investito da uno stormo di pipistrelli. Anziché esserne spaventato, spalanca le braccia e chiude gli occhi. Con un magnifico stacco, dettato dalla splendida colonna sonora di Hans Zimmer, Nolan ci mostra una panoramica della caverna invasa dai pipistrelli rendendo indistinguibile Bruce: l’uomo abbraccia l’idea ed assurge a mito.

All’inizio l’idea fu quella di utilizzare dei pipistrelli veri ma poiché si dimostrarono “poco collaborativi”, si decise di crearli in digitale, soluzione che funzionò in particolar modo nella scena ambientata ad Arkham Asylum, manicomio criminale, luogo cult nella saga di Batman, per i cui esterni fu utilizzato l’istituto nazionale di ricerche mediche di Mill Hill, a nord-ovest di Londra, e per gli interni la stazione ferroviaria di St. Pancras e la stazione di pompaggio di Abbey Mills.

Dopo aver strappato Rachel dalle grinfie dello Spaventapasseri, Batman è asserragliato nell’edificio assediato dalla SWAT. Il Cavaliere Oscuro usa un apparecchio sonar per richiamare uno stormo di pipistrelli che irrompe furiosamente ad Arkham favorendo la sua fuga. La scena è ripresa da Batman: Anno Uno nel quale si svolgeva, però, all’interno di un edificio pericolante.

Batman e Rachel saltano a bordo della Batmobile e seminano le volanti della polizia. Nolan voleva reinventare l’auto di Batman come un veicolo unico nel suo genere ed ideò un incrocio tra una Lamborghini ed una Humvee con parti di bombardieri Stealth e componenti di un fuoristrada Hummer. Creata dalla squadra degli effetti visivi di Chris Corbould, la Tumbler, come venne chiamato il veicolo, è larga tre metri e lunga cinque, in grado di raggiungere i 160 km orari, dotata di un tettuccio scorrevole e sedili che si sollevano all’apertura. Guidato dallo stunt George Cottle, il prototipo sorprese tutti resistendo ad ogni test. Pur se diverso nel design, l’idea di realizzare un tank sembra ispirata a Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller.

Alla fine ne vennero create quattro tra cui una versione jet ed un modello per resistere ai balzi, come quello che attraversa la cascata della Batcaverna, sequenza per la quale la Tumbler fu sparata con un tubo all’azoto. La maggior parte delle riprese vennero eseguite dal vivo, senza cgi o uso di modellini e per riprendere l’auto c’era bisogno di collegare la macchina da presa ad un braccio da gru montato su una mercedes e controllato roboticamente. L’abitacolo della Tumbler era un set a parte nel quale potevano essere ripresi gli attori. Bruce Wayne guida invece una Lamborghini “Murcielago” che in spagnolo significa appunto pipistrello.

Nel finale, Ra’s usa un emettitore di microonde, sottratto alle Wayne Enterprises con l’aiuto di Earle, per far evaporare dalle condutture l’acqua avvelenata con la tossina psicotropa e scatena così il caos sull’isola Narrows. L’idea di distruggere la città attraverso la paura chiude il cerchio. Lo scontro decisivo richiese diversi accorgimenti artigianali: vapore sparato dai tombini, bat-stuntmen appesi ai cavi trascinati a tutta velocità a dieci metri d’altezza travolgendo casse e quant’altro, una coreografia di combattimento ravvicinata e con poco spazio tra Batman e Ra’s all’interno del vagone della monorotaia e l’uso di un modellino per l’esplosione finale.

L’epilogo è chiaramente ispirato all’ultima tavola di Batman: Anno Uno nella quale Gordon, nominato tenente, chiede aiuto all’eroe per occuparsi di un nuovo psicopatico che si fa chiamare Joker. Il Bat-Segnale, peraltro, torna ad essere uno strumento segreto, al contrario di quanto accadeva nel film di Tim Burton in cui veniva maldestramente presentato al pubblico. Gordon ricorre a Batman per poter agire là dove lui è impotente a causa della corruzione nel dipartimento.

Come detto, della colonna sonora si occupò Hans Zimmer che volle James Newton Howard come collaboratore. Si trovarono subito d’accordo sul comporre musica che non ricordasse quella degli altri film su Batman e decisero di sfruttare il lavoro in coppia per sviluppare musicalmente il dualismo del personaggio. Zimmer si occupò della parte action ed epica con grande uso di percussioni ed archi, musica elettronica e una voce solista da coro. Particolarmente incisivo il brano teso e drammatico dell’addestramento e quello martellante e cupo nelle scene d’azione con Batman. Howard lavorò alla parte melodrammatica inerente soprattutto le scene tra Bruce e Rachel o che vedono il protagonista confrontarsi col proprio passato. Per i brani della colonna sonora vennero usati come titoli i nomi di alcune razze di pipistrello.

Tanti di questi elementi specifici e tecnici di Batman li trovate tra i nostri post a partire da febbraio 2012.

Batman senza segreti – 27.08.2012 La mostra di Ostia Lido

L’uscita in tutto il mondo del nuovo film “Il cavaliere oscuro – Il ritorno” è stata accompagnata da un vero e proprio interesse genuino e radicato per l’eroe della Warner Bros.
Come il nostro blog vi aveva anticipato, per quanto riguarda l’attesa dell’evento su schermo in Italia, ecco giungere la notizia dell’apertura di una mostra su Batman ad Ostia, vicino Roma.
In realtà i punti in cui l’esposizione si sviluppa sono due: Piazza Anco Marzio e Piazzale dei Ravennati. Scorrendo i nostri post troverete una mappa con l’indicazione delle due piazze.
Vi ricordiamo che in entrambi i casi, le date di apertura sono quella del 24 agosto (apertura) e quella del 28 agosto (chiusura): una manciata di giorni ancora per visitare la mostra e per fare incetta di Batman e del suo mondo.
Molto particolare l’appuntamento in Piazzale dei Ravennati: qui si potrà accedere ad una vera e propria Experience, ovvero una vera e propria un’attrazione a tema.
Lo stand espositivo ha cercato di ricreare con musiche, suoni e video, nonchè oggetti e costumi di scena provenienti direttamente dai set dei tre capitoli della trilogia di Nolan. Si tratta di una edizione veramente speciale della Warner Bros Pictures, che coinvolge totalmente gli spettatori.

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La macchina del pipistrello

bat-tumblerPer il Cavaliere Oscuro è semplicemente “la macchina”. Ma nelle strade malfamate di Gotham, tra gli sfortunati criminali che si sono trovati a fissarne la minacciosa griglia a testa di pipistrello, la Batmobile è diventata materia di leggenda urbana. Modificata, dal telaio in su, dallo stesso Bruce, l’attuale Batmobile è un turbo blindato, da combattimento, specificatamente equipaggiato per la guerra contro il crimine. Dotata dei piu’ recenti ritrovati tecnologici, compresi alcuni prototipi trafugati dalla Wayne Tech, la sua versatilità come mezzo di trasporto ad alta velocità, laboratorio itinerante di medicina legale e mezzo corazzato l’ha resa uno strumento indispensabile.

Ultimo modello
Molto piu’ dei precedenti modelli, l’attuale Batmobile del Cavaliere Oscuro e’ di gran lunga la piu’ agile e veloce, nonchè la più autosufficiente. Doppi serbatoi ausiliari di carburante, ad innesto automatico, potenziano la già notevole autonomia, mentre razioni d’emergenza per sette giorni e riserve d’acqua nel bagagliaio consentono viaggi fuori Gotham City, in caso di necessità.
I pneumatici, rinforzati con Kevlar e riempiti di gel, sono ignifughi, a prova di foratura, con pressione interna e regolata dal cruscotto. Il sovragonfiaggio determina l’affioramento di chiodi, inseriti nel battistrada per una migliore aderenza su fondi ghiacciati.

Difese posteriori
Poche auto possono eguagliare la Batmobile in velocità e accelerazione. Cio’ nondimeno, Batman ha installato una serie di deterrenti, per contrastare i criminali così stupidi da tentare di inseguirla. Piazzati sul retro, questi dispositivi difensivi includono emissioni di: tappeti lubrificanti ad alta viscosità a base di Teflon, cortine fumogene accencanti e ricci metallici fora-pneumatici.

Conrollo assoluto
Interamente automatizzata, la Batmobile puo’ essere pilotata vocalmente da Batman grazie al comm-link nel cappuccio, o con una tastiera palmare a funzione limitata o con l’apposito telecomando.

BAT-HMMWV
Quando il terremoto distrusse le infrastrutture di Gotham, Batman percorse le strade ricoperte di macerie a bordo di un HMMWV (High Mobility Multipurpose Wheeled Vehicle) fuoriserie con motore diesel/gas da 6,5 litri, sospensioni rialzate, e pneumatici a pressione variabile, adatti a tutti i tipi di terreno.

Bat-Pod
A beneficio della “famiglia” di giustizieri a lui associata, Batman tiene presso di se’ diverse moto specializzate. Il Bat-Pod personale del Cavaliere Oscuro e’ una motocicletta modificata con motore V-4 da 786 cc, a raffreddamento liquido.

Comunicazioni
Il computer sul cruscotto della Batmobile e’ collegato alla Batcaverna via modem cellulare. La presa d’aria posteriore nasconde un’antenna satellitare per collegamenti TV/radio/GPS. Vi sono poi: un radar per la misurazione della velocità, un video rilevatore Landsat, un monitor regolato sulla banda della polizia, e i comandi per gli altoparlanti esterni.

Dispositivi antifurto
Se Batman non e’ in grado di agire o e’ svenuto, la Batmobile attiva un sistema di difesa a cinque stadi, per proteggere se stessa e il suo conducente.
Fase 1: sensori di prossimità attivano il blocco delle serrature e l’elettrificazione delle superfici.
Fase 2: emissione di gas nauseante nelle immediate vicinanze e invio di SOS pre-registrato alla Batcaverna.
Fase 3: rilascio di sfere vibranti ipersoniche.
Fase 4: emissione di schiuma superadesiva da eiettori motosensibili;
Fase 5: atuodistruzione della Batmobile!

BATMOBILE (Modello BM7)
Lunghezza: 5 m.
Larghezza: 1.90 m.
Altezza: 1.40 m.
Velocità Max: 428 Km./h
Accelerazione: 0-60 in 2,4 secondi
Motore: Turbina a reazione 1.500 cav.
Carburante: misto di benzina ed etanolo
Trasmissione: sei marce – manuale

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Batman The Dark Knight Rises: la Tumbler e il Bat-Pod in esposizione in diverse città americane.

bat-tumbler

 

 

In occasione dell’uscita del terzo ed ultimo capitolo dedicato al Cavaliere Oscuro, firmato da Christopher Nolan, ecco il Ritorno due dei bat-veicoli che hanno fatto la storia dei tre film, la Tumbler-Batmobile e il Bat-Pod.

 
Verranno esposti in varie città americane a cura della Warner Bros. Un vero e proprio tour che inizierà oggi 12 maggio 2012.
Ecco le date e le location:

Bentonville, Arkansas 12 maggio
Tulsa, Oklahoma 15 maggio
Overland Park, Kansas 19 maggio
Kansas City, Missouri 21 maggio
Chicago, Illinois 25 maggio
Washington, DC 27 maggio
Baltimore, Maryland 28 maggio
Philadelphia, Pennsylvania 30 maggio
Buffalo, New York 1° giugno
Toronto, Canada 7 giugno
Purchase, New York 12 giugno
Columbus, Ohio 13 giugno
Lansing, Michigan 15 giugno
Brooklyn, Michigan 17 giugno
Indianapolis, Indiana 19 giugno
Nashville, Tennessee 21 giugno
Knoxville, Tennessee 22 giugno
Atlanta, Georgia 23 giugno
Dallas, Texas 25 giugno
San Antonio, Texas 27 giugno
El Paso, Texas 29 giugno
Albuquerque, New Mexico 1° luglio
Phoenix, Arizona 2 luglio
Los Angeles, California 7 luglio

Ostia Lido, Roma dal 24 al 28 Agosto

Il film esce a luglio 2012, in Italia a fine agosto 2012.