Flash – La serie anni 90

Flash (The Flash.) Con: John Wesley Shipp, Amanda Pays. Produzione: Usa, 1990, avventura/fantastico, colo­re (22 episodi della durata di 60’; 1 episodio della durata di 120’).

L’uomo mascherato più veloce del mondo sfreccia come un lampo in tele­visione a 50 anni dalla sua prima apparizione nei fumetti. Infatti Flash nasce ufficialmente nel gennaio del 1940 grazie alla matita di Harry Lampert; ma la versione più famosa è quella del 1956 di Carmine In­fantino, che disegna le vicissitudini di Barry Allen, un tranquillo scienziato della polizia criminale che viene contaminato durante un esperimento da una mistura chimica isotopica. È l’ini­zio del mito: dovendo rincorrere un autobus, Allen si accorge di superarlo a velocità supersonica mentre i suoi piedi fanno scintille. I tentativi di ritornare normale non hanno esiti positivi; neanche la collega e confidente Tina McGee riesce a trovare un antidoto. Ma dopo pochi giorni suo fratello viene ucciso da una banda di malviventi e così lo scienziato decide di diventare Flash, un lampo di giustizia nella notturna e piovosa Central City, assai si­mile alla “Bat-maniana” Gotham City. Ogni super-eroe che si rispetti ha un costume degno del nome che porta: Flash veste una tuta aderente rossa fuoco con lo stemma di un lampo sul petto. Nella versione televisiva del fumetto l’uomo che abbatte la barriera del suono s’incarna in John Wesley Shipp (popolare attore di soap quali Sentieri e Santa Barbara), mentre Ti­na, l’unica a conoscere la doppia identità di Allen, ha il bel volto di Amanda Pays. Se la puntata-pilota è costata 6 milioni di dollari, 25 mila dollari è valso il costume firmato da Robert Short, già creatore dei trucchi di E.T. e premio Oscar per quelli di Beetlejuice. Sulla tuta rossa sono stati applicati complicati meccanismi su 30 sezioni diverse, dotate tutte di giunture in foamglas; il vestito di Flash ha evidenziato tuttavia un difetto: si consumava in fretta e a ogni puntata se ne sono resi necessari almeno 6. La “colpa” del trapasso in carne e ossa è dei produttori esecutivi Danny Bilson e Paul De Meo, che rispetto al fumetto hanno apportato qualche modifica: la love-story tra il protagonista e la bella Tina, che nelle strips sfocia nel matrimonio, si poggia più che altro sulla complicità; il fedele aiutante Kid Flash viene lasciato negli albi a riposare. La colonna sonora è affidata a Danny Elfman, che l’anno prima aveva accompagnato di note il Batman cinematografico di Tim Burton (qui trovate un articolo sulle location del film), in seguito ripresa nel film Justice League. Mark Hamill, l’ex Luke Skywalker di Guerre Stellari, tenta di rivoluzionare la sua immagine nei panni del malvagio Trickster.

CURIOSITA’:

Nella serie statunitense The Flash del 2014 ricopre il ruolo di Henry Allen, il padre di Barry Allen/Flash per poi interpretare un’altra incarnazione di Flash, ovvero Jay Garrick. Nell’edizione italiana per l’attore John Wesley Shipp è stato richiamato il doppiatore originario Stefano Benassi.

Qui invece potete trovare la video intervista esclusiva al doppiatore di Barry Allen interpretato nel 2014 dall’attore Grun Gustin, a cui da voce il bravissimo Alesandro Campaiola!

4 thoughts on “Flash – La serie anni 90

  1. Questa sì che era una serie su Flash! Ne ho parlato a fine gennaio da me ma più che della serie ho parlato dei ricordi legati ad essa.
    Il primo e ultimo Flash in carne e ossa, gli ultimi due manco li considero (su Smallville era Bart se non erro), tra costumi e interpreti orribili.

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  2. Pingback: “Flash” del 1990 torna in onda il sabato sera su Warner Tv | Batman Crime Solver

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