The Batman, la recensione di Alessandro Di Nocera

Diretto da Matt Reeves, già autore del sottovalutato “Cloverfield” e del rilancio del franchise de “Il Pianeta delle Scimmie”, “The Batman” recupera l’essenza più pulp e dark dell’oscuro supereroe della DC Comics, proiettandolo in una dimensione che guarda al primigenio materiale a fumetti di Bob Kane e Bill Finger, riletto col filtro de “Il Lungo Halloween” di Jeph Loeb e Tim Sale e un impianto techno e industrial che trova un corrispettivo parallelo soltanto nella miniserie “Batman: L’Impostore” di Mattson Tomlin – non a caso, co-sceneggiatore non accreditato del film – e Andrea Sorrentino.

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Cosa scriverebbe Batman in una newsletter per le vacanze?

È la fine del 2022, il che significa che è tempo di feste, speciali televisivi e newsletter annuali di famiglia. Sai di che tipo sto parlando. Le newsletter di famiglia che arrivano verso la fine dell’anno che includono un bel ritratto della famiglia insieme a una carrellata delle loro attività recenti. Dato che ho Batman nel cervello, ogni volta che guardo queste newsletter delle vacanze, non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe se la Bat-Family ne pubblicasse una. Non sto parlando di quello che Bruce Wayne invia ai suoi amici della società: “Cari Gotham Elite, quest’anno mio figlio Damian è andato a un… ehm… campo estivo di arti marziali su un’isola. Mio figlio Tim ha comprato la sua prima barca”.

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Da Batman a Wonder Woman, i supereroi conquistano la capitale

Una collettiva di artisti legati al mondo del fumetto e della nuova arte Pop: la mostra organizzata da Arte e Città a Colori e curata da Craving Art, sarà visitabile fino al 12 Gennaio

L’appuntamento è a Roma presso il Wire Coworking Space, Via Baccio Baldini n. 12, in zona Piazzale della Radio, la mostra SUPERARTE – Il Supereroe diventa Arte. Una collettiva di artisti legati al mondo del fumetto e della nuova arte Pop. La mostra organizzata da Arte e Città a Colori, di Francesco Galvano,  e curata da Craving Art, sarà visitabile fino al 12 Gennaio 2023. “I fumetti sono spesso considerati una espressione artistica inferiore, invece hanno un valore degno di essere definiti arte – spiega Galvano – Riescono a farci sognare sia da bambini che da adulti. In questa mostra evidenziamo come i Supereroi non sono altro gli uomini e donne che giornalmente affrontano le mille difficoltà che la vita ci impone e come riescono a sconfiggere le diverse avversità che giornalmente si incontrano, da veri Supereroi”.

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Le dieci migliori luci DC del 2022

Il 2022 non è stato solo un anno per nuovi eroi, ma anche un’elevazione per altri già consolidati. Non sai mai quando un personaggio meno conosciuto avrà la possibilità di passare al livello successivo o emergere dal branco. Ma ogni anno, è inevitabile che, tra i tanti, ottengano il loro posto al sole. Queste sono le più grandi luci di supereroi che abbiamo visto nel 2022.

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Batman: Il Cavaliere, Carmine Di Giandomenico: “Vi racconto Bruce prima del Pipistrello”

Il fumettista teramano ha disegnato la storia scritta da Chip Zdarsky per approfondire l’infanzia e l’adolescenza del Crociato Incappucciato, e le dinamiche che lo hanno portato a essere quello che è. L’intervista di Sky TG24.

Prima di Batman, c’era Bruce. Un ragazzo ferito, privato dei punti di riferimento, solo e pieno di rabbia, ancora incapace di gestirla. È lui il protagonista di Batman: Il Cavaliere, la miniserie a fumetti scritta da Chip Zdarsky e disegnata dall’italiano Carmine Di Giandomenico che in Italia viene pubblicata in volumi cartonati da Panini Comics (il primo volume, Genesi, è disponibile al prezzo di 21 euro per 160 pagine). Un nuovo viaggio alla scoperta delle origini canoniche del Pipistrello che si inserisce cronologicamente prima dello storico Anno Uno di Frank Miller e David Mazzucchelli. Una storia destinata a riscrivere le coordinate di un personaggio iconico come pochi altri, una sfida importante per il disegnatore teramano, come ci ha spiegato lui stesso.

Quello che avete messo su carta tu e Chip Zdarsky è un Batman diverso dal solito. Fotografato in un momento della sua vita di cui sapevamo ancora poco, ancora prima di Anno Uno.
La cosa che mi ha affascinato da subito è che fosse una storia dedicata solo a Bruce Wayne, che fino ad ora non si era mai consolidato oltre al ruolo di Batman. Il percorso realizzato per lui da Chip mi ha intrigato da subito proprio per il fatto che la storia si sviluppa da quando lui ha 8 anni fino alla piena maturità. Sono le storie che mi piace toccare, anche quando ho avuto il mio percorso in Marvel cercavo storie che non fossero strettamente supereroistiche. Dopo tanta azione su The Flash, per due anni ho trovato un po’ di respiro creativo per staccare un po’ da quella dinamicità.

La fase dell’addestramento e della crescita l’avevamo vista forse al cinema con Batman Begins. Ma questo è un Bruce ancora più giovane.
Quella parte del film di Nolan in cui Bruce lascia Gotham era stata accennata anche nei fumetti anni prima, per rendere il personaggio più completo a 360 gradi. I riferimenti cinematografici vengono in automatico perché quel Batman è più noto e popolare di quello fumettistico, però Chip è riuscito a creare un pathos molto europeo. Disegnandolo mi sembrava della volte di entrare nel mondo di Diabolik, del noir all’italiana, anche perché tutta la storia si sviluppa all’interno di un viaggio che lui fa in Europa e in Asia, ha un sapore più globale, non è circoscritto solo a Gotham.

Quello che avete creato è un Bruce più rabbioso e istintivo, che si fa pochissimi scrupoli e sembra disposto a tutto per raggiungere il suo obiettivo. Ma anche decisamente ingenuo e in qualche misura tenero. Cosa è stata la vostra ispirazione?
A ispirarmi graficamente, leggendo la sceneggiatura di Chip e dove puntava, questo ragazzino che non sa cosa fare, l’idea di cancellare quasi il Bruce Wayne triste per metterne in campo uno che ha un forte senso di rivalsa, sono state esperienze personali di vita mia che mi hanno creato una sensazione di simbiosi emotiva col personaggio. Ho puntato molto sugli sguardi, sulle sue fragilità, su una rabbia più nervosa e meno lineare. Bruce è un ragazzino che ha perso una guida e che deve ancora trovare il controllo che avrà il da uomo maturo. Mi sono divertito anche ad anticipare la presenza di Batman inserendo degli easter egg che già dalla prima pagina rimandavano al simbolo del pipistrello…

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Tom King si è preso la DC: i suoi lavori recenti da recuperare

L’autore americano è tra i più prolifici in assoluto nel mondo del fumetto supereroistico. Da Batman a Supergirl, ecco i suoi fumetti usciti negli ultimi mesi in Italia.

Se c’è un autore che nell’ultimo periodo ha segnato la produzione di fumetti supereroistici in America lato DC Comics, questo è senza dubbio Tom King. Nato nel 1978 a Washington, King è un uomo che ha vissuto almeno tre vite: la prima da giovane appassionato di fumetti, collaboratore part-time per DC Comics e Marvel, si è conclusa l’11 settembre del 2001. La seconda è iniziata subito dopo l’attentato alle Torri Gemelle e lo ha visto trasformarsi in agente anti-terrorismo della CIA, inviato sul campo in Iraq.

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