Romics Ottobre 2018 – XXIV edizione – Annunciato Chris Warner Romics d’Oro

Il Romics, ormai a Roma e’ una istituzione,  una rassegna unica,  giunta ormai alla sua ventiquattresima edizione, che dal 4 al 7 ottobre 2018 propone una serie ininterrotta di eventi, mostre, spettacoli, incontri e momenti legati alla creatività e al fantasy. Sono oltre 200 mila i visitatori che ogni anno affollano gli stand della Nuova Fiera di Roma alla ricerca dei loro supereroi preferiti nati dalla matita dei più famosi fumettisti.

A spasso tra gli stand di grandi case editrici, fumetterie e collezionisti, tra videogiochi e gadget, sembra davvero di entrare in un’altra dimensione, un pianeta del fantastico che si popola di figure eroiche e dove si aggirano migliaia di appassionati in costume pronti per partecipare alla gara cosplay più attesa dell’anno: il Romics Cosplay Award. Qui sotto trovate alcuni scatti realizzati dal nostro blog lo scorso anno.

Ad alternarsi sul palco del festival e ad animare workshop e tavole rotonde i più noti disegnatori italiani e internazionali e un numero importante di special guest: un Romics D’Oro come premio alla carriera va al maestro Marco Gervasio, la cui carriera è legata da sempre al mondo Disney, oltre ad essere sceneggiatore e disegnatore per la società finlandese Rovio Entertainment.

 

Un altro Romics d’Oro sarà invece assegnato sempre il 7 ottobre a Chris Warner sceneggiatore, disegnatore, editor, ed una delle figure più importanti del fumetto made in USA degli ultimi trent’anni. Nella sua lunga carriera ha collaborato anche con Marvel, DC Comics e WildStorm, con le testate Batman e Moon Knight.

Sono previste varie mostre in programma, ma saranno decine gli eventi che animeranno le quattro giornate del festival. Spazio al Movie Village e ai tanti espositori che affolleranno i padiglioni della Fiera di Roma, al Games & Entertainment e agli incontri dell’Officina del Fumetto.

Romics tornerà, come ogni anno nel mese di aprile del prossimo anno e precisamente dal 4 al 7 aprile 2019.

PROGRAMMA CON I DISEGNATORI DI BATMAN 

AUTORE: CHRIS WARNER

MEET&GREET E SIGNING SESSION.

PADIGLIONE 7 – PALA COMICS
STAND SALDAPRESS – F8
Giovedì, 4 Ottobre, 2018 – da 16:00 a 18:00

PADIGLIONE 9 – PALA COMICS LAB E CARD GAMES – COMICS CITY
Wall Artisti
Venerdì, 5 Ottobre, 2018 – 15:00

PADIGLIONE 7 – PALA COMICS – STAND SALDAPRESS – F8
VENERDÌ, 5 OTTOBRE, 2018 – DA 16:00 A 18:00

PADIGLIONE 8 – PALA ROMICS – SALA GRANDI EVENTI E PROIEZIONI
Sabato, 6 Ottobre, 2018 – da 15:30 a 17:00

PADIGLIONE 7 – PALA COMICS
STAND SALDAPRESS F8
Sabato, 6 Ottobre, 2018 – da 17:00 a 19:00

PADIGLIONE 8 – PALA ROMICS – SALA GRANDI EVENTI E PROIEZIONI
Domenica, 7 Ottobre, 2018 – da 12:15 a 13:15

PADIGLIONE 7 – PALA COMICS
STAND SALDAPRESS – F8
Domenica, 7 Ottobre, 2018 – da 15:30 a 17:30

AUTORE: EMANUEL SIMEONI

PADIGLIONE 9 – PALA COMICS LAB E CARD GAMES – COMICS CITY

DOMENICA, 7 OTTOBRE, 2018 – DA 12:00 A 13:00

PADIGLIONE 9 – PALA COMICS LAB E CARD GAMES – COMICS CITY

WALL ARTISTI

DOMENICA, 7 OTTOBRE, 2018 – 13:00

BATMAN SILENT BOOK
AUTORE: ANDREA OLIMPIERI
PADIGLIONE 7 – PALA COMICS – STAND BUGS COMICS – F7
Sabato, 6 Ottobre, 2018 – da 10:00 a 16:00

AUTORE: EMANUEL SIMEONI

PADIGLIONE 9 – PALA COMICS LAB E CARD GAMES – COMICS CITY

DOMENICA, 7 OTTOBRE, 2018 – DA 12:00 A 13:00

PADIGLIONE 9 – PALA COMICS LAB E CARD GAMES – COMICS CITY

WALL ARTISTI

DOMENICA, 7 OTTOBRE, 2018 – 13:00

BATMAN v SUPERMAN CONCEPT ARTBOOK
AUTORE: ANDREA OLIMPIERI
PADIGLIONE 7 – PALA COMICS – STAND BUGS COMICS – F7
Sabato, 6 Ottobre, 2018 – da 10:00 a 16:00

Andrea Olmpieri (a destra della foto) a Lucca Comics 2013

AUTORE: ANNAPAOLA MARTELLO
PADIGLIONE 7 – PALA COMICS – STAND BUGS COMICS – F7
Sabato, 6 Ottobre, 2018 – da 10:00 a 20:00

Annapaola Martello a Lucca Comics 2013

La manifestazione si terrà presso:
Nuova Fiera di Roma sita in via Portuense 1645
Romics – Festival internazionale del fumetto, dell’animazione e dei games – XXII edizione
Periodo: dal 4 al 7 ottobre 2018
Orari: dalle 10 alle 20.
Prezzi:
giovedì 10 euro
venerdì 10 euro
sabato 12 euro
domenica 12 euro
Biglietto cumulativo per le quattro giornate: 26 euro

È morto a 58 anni il fumettista Norm Breyfogle

Si è spento lunedì  24 settembre 2018 alla giovane età di 58 il disegnatore Norman Keith Breyfogle nella città di Houghton, in Michigan.
L’autore ha iniziato la sua carriera su American Flagg e Marvel Fanfare e in seguito ha lavorato su numerose storie di Batman dal 1987 al 1995 (ad esempio Terrore sacro, pubblicato in Italia su Playmagazine n. 8, ed. Play Press, settembre 1996, o La nascita del demone.


Ha lavorato su un gran numero di personaggi per la maggior parte di case editrici fumettistiche statunitensi, e ha ricevuto delle nomination agli Squiddy Award come “Miglior disegnatore” (Favorite Artist) nel 1989 e nel 1991. Già nel 2014 è stato colpito da un ictus che gli ha provocato una paralisi nella parte sinistra del corpo. Dopo un periodo di riabilitazione, non è riuscito a riprendere completamente il funzionamento del corpo e, essendo mancino, ha dovuto abbandonare la carriera fumettistica. A dare notizia del triste annuncio, tra gli altri, ci sono anche lo scrittore Scott Tipton e il disegnatore Mauro Antonini in arte Manthomex (entrambi amici del nostro blog) e che ci fa piacere riportare qui sotto.

Anche se le parole sono ben poca cosa in queste circostanze, il nostro blog porge le più sincere condoglianze a tutti i suoi familiari.

Scott Tipton

 

Mauro Manthomex Antonini

 

DC Comics: appuntamento a novembre 2018 con le strisce di Superman e Batman

Le case editrici di fumetti Editoriale Cosmo e RW Edizioni hanno comunicato un nuovo piano editoriale che farà felici tutti coloro che desiderano completare le proprie collezioni DC Comics. Infatti,: a novembre 2018 è prevista la la pubblicazione di due nuove collane, edite soltanto da Editoriale Cosmo, in cui saranno raccolte le strisce quotidiane e domenicali di Batman e Superman pubblicate dalla DC Comics negli anni Quaranta.

In attesa di ulteriori dettagli sulla nuova iniziativa, vi proponiamo il post con l’annuncio diffuso dalla pagine Facebook di Editoriale Cosmo:

Cari lettori,

è in arrivo un’opportunità davvero irresistibile dedicata a tutti coloro che stavano aspettando di leggere le classiche strip di Batman e Superman. Da Novembre 2018, Editoriale Cosmo lancerà due collezioni (una dedicata a Superman e l’altra a Batman) che presenteranno tutte le strisce giornaliere e domenicali dei più importanti personaggi della DC Comics. Inoltre, Editoriale Cosmo potrà contare sulla collaborazione e il supporto di RW Edizioni, inclusa l’attività promozionale nel canale delle fumetterie allo scopo di raggiungere il pubblico più vasto possibile.

Tenetevi pronti per questa incredibile avventura!

Editoriale Cosmo
RW Edizioni

Un ringraziamento speciale a RW Edizioni.
Il catalogo principale di DC Entertainment (DC Comics, DC Vertigo, Mad, ecc.) è pubblicato in Italia dai tipi di RW Edizioni.

Super – Ottant’anni di Superman, il primo supereroe – Intervista a Filippo Rossi

Durante una chat serale con il mio amico Dan Cutali (qui troverete uno dei suoi articoli) sono venuto a conoscenza che un suo amico ha realizzato un libro dedicato a Superman. Dan, neanche a dirlo, ne ha curato l’intera supervisione. Avrei mai potuto lasciarmi sfuggire l’occasione di poterlo intervistare? Assolutamente no. Chi ama i prodotti della DC Comics, come noi, assolutamente non può perdere un’occasione del genere. Così ora eccomi qui per una breve intervista a Filippo Rossi, autore del libro, che troverete in libreria: “Super – Ottant’anni di Superman, il primo supereroe”. Filippo si occupa di telecomunicazioni digitali, fumetto, illustrazione, grafica e scrittura. È uno dei massimi esperti di Star Wars; ha pubblicato nell’ottobre 2017 il volume “La Forza sia con voi – Storia, simboli e significati della saga di Star Wars” (Áncora Editrice) scritto unitamente all’esperto di Fantasy Paolo Gulisano. Ha realizzato l’organo Living Force Magazine, vincitore dei Premi Italia 2013 e 2016 come miglior fanzine italiana di science fiction. Per Oscar Mondadori ha supervisionato la riedizione 2015 dei tre romanzi tratti dalla Trilogia Classica di Guerre Stellari e si occupa di tutti gli attuali romanzi ufficiali Star Wars (Lucasfilm). Superman ha compiuto 80 anni e il nostro blog ne ha celebrato giustamente l’anniversario con un breve pezzo (qui), ma oggi, abbiamo l’onore di ospitare uno dei massimi esperti sulla vita editoriale dell’azzurrone. Conosciamolo meglio e cerchiamo di comprendere come è arrivato a scrivere dell’uomo d’acciaio.

Stefano: Ciao Filippo e benvenuto su Batman Crime Solver e grazie per aver accettato il mio invito.

Filippo: Grazie a te. È un onore essere ospite di veri appassionati dei più grandi eroi e antieroi del mondo.

Stefano: Iniziamo dagli albori. Come è nata la tua passione per la fantascienza e il fantasy?

Filippo: Sono nato il 14 febbraio del 1971. La mia infanzia è stata segnata da una serie pazzesca, insostenibile di traumi epocali. Vedere in televisione il Sandokan di Salgari e Sollima a cinque anni; vedere al cinema “Guerre Stellari” di George Lucas a sei anni; leggere Jules Verne a sette anni; vedere in tv i cartoni animati robotici di Go Nagai a otto anni; leggere l’epica di Omero a nove anni; vedere al cinema “Excalibur” di John Boorman a dieci anni; leggere il Ciclo Bretone Arturiano, versioni francese e britannica, a undici anni; leggere i fumetti dei paperi di Carl Barks a dodici anni; leggere la fantascienza di Isaac Asimov a tredici anni; leggere il romanzo “Dune” di Frank Herbert a quattordici anni. Una volta giunti i drammi dell’adolescenza, la mia mente, ormai piegata ad angolo retto, è stata definitivamente spezzata in tre frammenti fluttuanti dai supereroi DC Comics. Il 1986 è per me una data spartiacque per tre motivi: “Watchmen” di Alan Moore e Dave Gibbons, “Il ritorno del Cavaliere Oscuro” di Frank Miller e il Dylan Dog di Tiziano Sclavi. Inghilterra, USA e Italia. Una trinità di opere affrontate “in diretta”, nel giro di pochissimi mesi, all’età di quindici anni. Da allora la mia vita è cambiata. Una roba tipo l’esplosione catastrofica di Krypton o l’assassinio di entrambi i genitori da parte di Joe Chill. Quell’anno ho proclamato al sole alla luna diversi giuramenti. Ululando.

Stefano: Cosa ti piace e cosa non ti piace del mondo DC Comics?

Filippo: Mi piace tutto. Niente, “non mi piace”. Più ci penso, più mi ritrovo un integralista, un fanatico, un terrorista DC. Un crociato. Un jihadista. Gli eroi sono perfetti e variegati, e soprattutto seri. Gli antieroi sono ambigui e multipli, e soprattutto estremi. Gli ambienti sono simbolici e infiniti, e soprattutto colti. Il Multiverso della DC Comics non ha mezze misure, tutto è superlativo e iper-reale, leggendario nel puro senso della parola. Metropolis e Apokolips sono come il regno di Logres per Re Artù o la Terra di Mezzo per J.R.R. Tolkien. Tutti vi si ritrovano poiché la DC Comics comprende tutto: decine di millenni di storie fantastiche dell’umanità coniugate al passato, un cosmo fantascientifico coniugato al futuro.

La trinità disegnata da Filippo Rossi

Stefano: Veniamo al tuo libro: Super. Quando esce e quale è l’editore che lo pubblica?

Filippo: Super – Ottant’anni di Superman, il primo supereroe esce entro la fine di settembre (2018) per Runa Editrice, Padova. Ringrazio l’editore Fabio Pinton, che ci ha creduto subito; il tolkieniano e autore fantasy Paolo Gulisano, che mi sostiene con grande generosità da molti anni di collaborazioni e, in questo caso, introduce il volume con una prefazione mitologica; e l’esperto Dan Cutali, che ha collaborato con estrema pazienza e capacità nel lungo compito di supervisione per centinaia e centinaia e centinaia di pagine.

Stefano: Cosa differenzia il tuo libro dai tanti scritti finora sull’uomo d’acciaio?

Filippo: Ho cercato di dire tutto su di un personaggio iconico come Superman, tra i più popolari ma tra i più misteriosi di sempre. Non solo: dico tutto dell’intero Universo narrativo fittizio che lo ha espresso e dal quale è nato. Si tratta di un mondo inventato complessissimo e ricchissimo. Ne ho studiati e amati tanti, nel corso dei decenni, ma una roba così sinceramente la posso paragonare solo a quella prodotta dal genio di un certo Tolkien. La sua è stata però una creazione autonoma, datata, filologica e autoriale; il Multiverso DC Comics è invece una creazione multi-autoriale, in crescita e in cambiamento continuo, adattata nel corso di ottant’anni a ogni decennio storico e ad almeno quattro generazioni reali. La cosa è incredibile, a ben pensarci: solo l’arte pulsante del fumetto poteva esprimere un’invenzione intellettuale così potente, vasta e stratificata. Così viva. D’altro canto, una parte importantissima del libro è dedicata alle diverse interpretazioni cinematografiche di questo Multiverso editoriale: anche queste, numerose e particolari. Soprattutto, ho affrontato un corpo a corpo feroce con l’ultima versione filmica, quella guidata dal regista Zack Snyder. L’ho analizzata con il microscopio: vi ho scovato temi e idee sorprendentemente coerenti, emozionanti e originali. Sono film eroici adatti ai nostri tempi, frutto dei nostri tempi e per questo preziosi per capirci e migliorare.

Stefano: Il tuo libro riporta diversi spunti molto interessanti sul personaggio di Superman.  Partiamo dall’analisi del personaggio con particolare riferimento al contestuale periodo storico.

Filippo: Ho detto più su che Superman è sia popolare che misterioso. È ovviamente un paradosso, ma non casuale. L’essere umano vive tramite i paradossi. Tanto Star Wars quanto Superman hanno la forza, a mio parere ancora poco compresa dal grande pubblico, della contemporaneità. La saga science fantasy o space fantasy americana, o meglio globale, di Guerre Stellari è un intreccio di scontri generazionali che si applicano anche alla realtà: sono sempre i giovani a produrre un nuovo film o una nuova esperienza, andando contro la generazione precedente e distruggendola, pur conoscendola e amandola. I supereroi DC Comics e in particolar modo Superman hanno, allo stesso modo, la forza dell’attualità: in 80 anni il personaggio si è evoluto e si è adattato a ogni periodo storico umano del “Secolo breve”, tra il Novecento e il Duemila. Il secolo che ha avuto e ha il potere di esaltare o distruggere l’umanità del pianeta Terra. Dalla Grande Depressione alla Seconda guerra mondiale, dalla Coca Cola alle bombe atomiche, dal Rock and Roll al Vietnam, dalla Contestazione studentesca alla Guerra fredda, dalle crisi energetiche al terrorismo, dalla caduta del muro di Berlino ai movimenti populisti. E Superman c’è sempre stato, interprete delle più intime pulsioni del genere umano.

Stefano: Superman, nel tuo libro, ma anche nell’immaginario collettivo, è definito una figura messianica. Ci sono riferimenti anche alla cristologia?

Filippo: Superman è “semplicemente” un buono che sceglie di aiutare il prossimo, un essere vivente che avrebbe il potere di spaccare tutto o dominare tutto ma non lo fa, lasciando spazio libero agli umani, alle loro scelte, ai loro eroismi e alle loro meschinità, ai loro trionfi e ai loro fallimenti. Ne ha dato una visione interessante l’ultimo lavoro di Zack Snyder, colui che ha proiettato luce cinematografica alla storia inenarrabile di “Watchmen”. Superman è migrante e clandestino, un buon samaritano apolide che soffre: un Cristo del XX e del XXI secolo. In fin dei conti è frutto dell’invenzione di due ebrei. Di Superman reali ce ne sono tanti e tutti hanno sofferto, tutti sono stati uccisi dalle circostanze umane: dal Gesù storico a Mahatma Gandhi, da Martin Luther King a Nelson Mandela, distrutto da decenni di carcere duro e ingiusto. Oggi, Superman l’ho intravisto in un’immagine ripresa per caso di Marc Gasol, il famoso e ricchissimo e fisicato cestista catalano dell’NBA che, pur avendo la possibilità di godersi la vita, ha deciso di tuffarsi segretamente in mare per salvare migranti. L’ha fatto “togliendosi gli occhiali”, sfruttando l’identità segreta, senza fiatare, sporcandosi il corpo nell’acqua salmastra del Mediterraneo e lordandosi le mani con il sangue degli innocenti. Di Superman ce ne sono anche oggi, anche se non danno nell’occhio.

Superman disegnato da Filippo Rossi

Stefano: L’anno prossimo è l’anniversario per gli 80 anni di Batman. Cosa ne pensi del dualismo Batman-Superman proposto nei fumetti e nei recenti film DC Comics?

Filippo: Le migliori storie di Superman sono quelle in cui si confronta idealmente con Batman, come del resto le migliori storie di Batman sono quelle in cui appare almeno un parallelo o almeno una citazione di Superman. Gli stessi creatori erano legati, come sono concettualmente connessi i due personaggi… L’infinito non può esistere senza il finito. Il giorno non può esistere senza la notte. Il Bene non può esistere senza il Male. Dio non può esistere senza Lucifero. L’uomo non può esistere senza la donna. Achille non può esistere senza Ettore. Luke Skywalker non può esistere senza Darth Vader. Gesù Cristo non può esistere senza la Madonna. Per lo Snyder del 2016, la “Martha” di Siegel & Shuster ’38 e di Kane & Finger ’39 è una parte per il tutto, un’immagine concreta per l’inconscio collettivo, un nome proprio per un concetto metafisico.

Stefano: Detto tra me e te… e qualche migliaio di lettori del blog. Quale è tra Batman e Superman il tuo preferito?

Filippo: La risposta è istintiva: Superman. Io sono emozionato dal concetto davvero sovrumano di bontà assoluta, disinteressata e altruistica. Non è un dettame religioso ma uno stato mentale, una scelta di vita, una missione civile che, tra l’altro, permette da quarantamila anni all’uomo e alla donna di sopravvivere ed evolversi. Se non ci fossimo aiutati fin dalle caverne, saremmo stati divorati dalle fiere. L’immenso, romanzesco Batman è mosso da un sottile egoismo, motivato da una pazzia quasi suicida: è un disperato obbligato a essere eroe dalla sua stessa follia, dal suo stesso dolore. Per questo lo sento molto vicino: Batman è come sono io. Ma Superman è come vorrei e dovrei essere: Superman, dopo aver ragionato a supervelocità, sceglie di essere eroe, e lo fa solo perché ama veramente. La scelta consapevole per amore è sempre fondamentale per qualsiasi personaggio esemplare di livello mitico. Siamo tutti Batman e siamo ridotti così… fossimo tutti Superman, l’umanità sarebbe da tempo dominatrice pacifica delle stelle.

Stefano: Grazie per la tua pazienza e per il tempo che ci hai dedicato e ne approfitto per invitarti a festeggiare con noi gli 80 anni di Batman, magari, se ti fa piacere con un tuo pezzo.

Filippo: Come no! Che la Forza sia con voi.

Intervista al disegnatore Giacomo Porcelli

La nostra Italia è piena di talenti e più  mi guardo intorno e più ne escono. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un altro artista a tutto tondo, il suo nome e’ Giacomo Porcelli. Nato nel 1968 a Caltagirone in provincia di Catania, Giacomo si diploma all’Istituto d’arte per la ceramica. Dopo il diploma si iscrive al corso di laurea in scienze geologiche che abbandona alcuni anni dopo per lavorare nel campo a lui più congegnale, quello artistico. Da molti anni si dedica alla realizzazione di ornamenti di vario genere con pittura su ceramica e pietra lavica. Da sempre è stato anche attratto e coinvolto dal mondo dei fumetti, tanto è vero che l’esordio anche in questo settore non tarda arrivare. Nel 2008 si classifica primo al concorso nazionale FUMETTI IN TV a Treviso con una breve storia inserita nel contesto della Prima Guerra Mondiale edita da Nicola Pesce Editore. Quasi subito dopo Coniglio Editore pubblica, sulla storica rivista erotica “Blue”, un paio di episodi della serie realizzata da lui dal titolo “In The Jungle”. Nell’anno 2012 con la Wombat, subito dopo la pubblicazione a fumetti dal tratto tagliente, Brian il matto, inizia una vera e propria collaborazione arrivando alla diffusione su Wombat Magazine, della sua breve storia Der Vampyr (Fake). Di Giacomo ho avuto la fortuna di poter visionare diversi lavori ed ognuno è diverso dall’altro, lasciandomi respirare pienamente l’aria dell’arte. I più attenti di voi lo avranno già riconosciuto, infatti Giacomo, come tanti altri era già passato da queste parti con questa fantastica illustrazione realizzata appositamente per il Batman Day 2017. Ma quello che mi piace sottolineare di questo artista è la sua umanità e semplicità, due caratteristiche che molto spesso (almeno per mia personale esperienza) combaciano con i disegnatori e maestri in campo artistico.

#BatmanDay 2018

Questo è un piccolo frammento della bellezza dell’arte che passa attraverso le mani di Giacomo Porcelli…il resto lo vedremo durante l’intervista.

Stefano: Ciao Giacomo, grazie per aver accettato l’intervista e benvenuto su Batman Crime Solver.

Giacomo: Ciao Stefano, grazie a voi

Stefano: Ho fatto un brevissimo accenno alla tua storia artistica. Vuoi ragguagliarci meglio?

Giacomo: Si, dopo Der Vampyr ho avuto l’onore di collaborare con il grande Pino Rinaldi nella realizzazione di un breve episodio di Agenzia X e che Pino pubblicò nel volume Agenzia X e Omega Compendium con la Cagliostro E-press. Ho disegnato la quarta di copertina del secondo volume di Robotics per Shockdom e adesso oltre a un paio di richieste di collaborazione sto lavorando a un progetto mio che spero possa vedere la luce tra qualche anno.

Stefano: Le tecniche artistiche di cui sei dotato sono molte. Ce le potresti illustrare brevemente?

Giacomo: Quando disegno le mie tavole a fumetti utilizzo  una miscela di colori acrilici per creare delle ombre su cui poi lavoro con gli inchiostri. Le illustrazioni a colori invece le realizzo alternando colori acrilici e colori ad olio. Il computer lo utilizzo per le correzioni, per creare effetti luminosi e per ravvivare i bianchi, visto che il bianco ad olio è molto bello dal vivo ma riprodotto dagli scanner risulta sempre smorto. Del resto avendo a che fare con un settore  artistico come quello della ceramica che è legato all’aspetto materico dei colori, mi capita di avere poca propensione a esagerare con l’uso dei colori al computer.

Stefano: A proposito di ceramica…Puoi dire ai nostri lettori cosa comporta il realizzare un’illustrazione su una lastra di pietra lavica ceramizzata come quella che hai realizzato per il Batman Day e come ti è venuto in mente di avvicinare due forme d’arte così distanti fra loro?

Giacomo: Ho già realizzato fusioni fra ceramica e disegno di fantascienza. Ho pensato che il Batman Day era un ottima occasione per proporre un esperimento del genere. I rischi in questo genere di lavori sono però alti. Il disegno su carta ti dà molta sicurezza, la tavoletta grafica ancora di più visto che hai un controllo totale di ogni aspetto della tua opera, dal colore al tratto grafico. La ceramica è invece  una continua sfida contro gli elementi. Ciò che vedi quando crei un opera non è ciò che diventerà.  Devi cercare di prevedere il comportamento degli smalti e dei colori che una volta cotti a 950 gradi subiscono un cambiamento irreversibile. Immagina che ancora oggi con  i miei trent’anni di esperienza in questo settore, quando affido al fuoco un ‘opera frutto di decine di ore di lavoro, qualche attimo di angoscia lo provo ancora.

Stefano: Ci sono artisti a cui sei particolarmente legato e ai quali “rubi” qualcosa per inserirle nelle tue opere?

Giacomo: Gli artisti che ammiro del mondo del fumetto e dell’illustrazione sono molti, ma quello che mi ha colpito in maniera veramente pesante è stato H.R. Giger. Quando negli anni 90 vidi per la prima volta le opere di Giger trovai la fusione tra organico e meccanico fatta in quel modo, era qualcosa che andava oltre tutto ciò che avevo visto fino ad allora.

Stefano: Tra i fumetti che hai realizzato, quale e’ quello al quale sei piu’ affezionato e perche’?

Giacomo: Sicuramente a quello che sembra apparentemente il più “leggero”, In The Jungle. A parte che Blue ne pubblicò solo un paio di episodi e poi la rivista chiuse quindi, lo considero come qualcosa che non ebbe il tempo di esprimere appieno le sue potenzialità e che Laura Scarpa, allora alla direzione artistica della Coniglio Editore aveva intuito,  visto che avevano deciso di pubblicare tutta la serie sulla loro rivista di punta fianco a fianco a grossi nomi del fumetto erotico.

Stefano: Che fumetti leggevi da bambino e cosa leggi oggi?

Giacomo: Da bambino, parlo degli anni 70, leggevo i fumetti che circolavano a casa mia, Tex e Zagor in primis. I personaggi Marvel li ho conosciuti grazie alle raccolte della Corno che mi prestavano gli amici, mentre,  era molto difficile che mi capitasse fra le mani un albo DC Comics. Non ti so dire se all’epoca  la Cenisio, avesse problemi di distribuzione dalle mie parti , ma ho conosciuto gli eroi DC  soprattutto grazie alle serie televisive e al cinema. Mi  piacevano molto anche i fumetti che uscivano per le edizioni dei Fratelli Spada, Turok, Magnus anno 4000, Star Trek, etc. Negli anni successivi ho letto di tutto, da Skorpio e Lanciostory all’Eternauta, da Dylan Dog e Nathan Never ai manga giapponesi e naturalmete supereroi Marvel e Dc a manetta. Oggi purtroppo non ho il tempo che avevo prima quindi sono costretto a selezionare molto il materiale che leggo sia libri che fumetti.

Stefano: Quando realizzi un’opera d’arte (qualsiasi essa sia) cosa ti fa da musa ispiratrice?

Giacomo: L’ispirazione può arrivare dalle fonti più disparate. Qualunque cosa può aprire la strada a una storia o a un disegno. L’importante è mantenersi recettivi verso il mondo che ci circonda.

Stefano: Tu realizzi spesso storie tue. C’e’ qualcosa che hai realizzato e ti piacerebbe vedere pubblicato. Raccontaci di cosa si tratta?

Giacomo: Finora ho scritto e pubblicato storie brevi. Da un po’ di tempo sto lavorando a una storia di più ampio respiro. Si tratta di un western, o meglio inizia come un normale spaghetti western per poi trasformarsi in qualcosa di molto diverso e molto inquietante. Ma non posso anticipare altro

Stefano: Per il Batman Day del 2017, ci hai realizzato una tavola che molti hanno veramente amato. Ci spieghi come e’ nata l’idea di quella tavola e come l’hai realizzata?

Giacomo: Quando mi proponesti di realizzare un disegno per il Batman Day  2017 non ebbi il minimo dubbio sulla scena e sul personaggio che avrebbe dovuto affiancare Batman. Joker è in assoluto uno dei cattivi più belli da disegnare, soprattutto a colori. Ecco perché scelsi di usare i colori ad olio.

Stefano: Anche questa volta ti sei impegnato nel realizzare due opere per i lettori del nostro blog. Raccontaci come ti sono venute le ispirazioni e come le hai realizzate.

Giacomo: Come abbiamo anticipato prima il disegno dedicato al Batman Day è stato realizzato su pietra lavica dell’Etna. Ho ritenuto che il colore scuro del basalto si abbinasse molto bene con il Cavaliere Oscuro e con Catwoman.

Opera di Giacomo Porcelli

Il secondo disegno l’ho voluto dedicare a Superman e al Generale Zod. Nel disegno c’è una combinazione un po’ strana. Il personaggio di Superman è ispirato a quello degli ultimi film che io ritengo, senza nulla togliere al grande Christopher Reeve, essere quello che più si avvicina alla mia personale idea di Superman e di Krypton. Il Generale Zod che amo di più invece è quello interpretato da Terence Stamp degli anni ottanta. Il carisma che ha conferito questo attore al Kryptoniano ribelle è veramente incredibile. L’accoppiata è un po’ strana ma la fantasia non deve avere confini e nel multiverso DC tutto è possibile!

Tributo a Superman di Giacomo Porcelli

Stefano: Dove ti possono trovare i nostri lettori?

Giacomo: In questo momento qualcosa si può vedere sul mio profilo Facebook.

Stefano: Grazie per averci dedicato il tuo tempo Giacomo e in bocca al lupo per il proseguo della tua carriera!

Giacomo: Grazie Stefano. Un saluto a voi e a tutti i lettori di Batman Crime Solver.

Free Comic Book Day 2018 in Italia il 1° dicembre

Panini, Rw Edizioni e Sergio Bonelli si alleano per proporre tanti titoli inediti e anteprime in una giornata speciale per riportare i lettori nelle fumetterie

Arriva in Italia, un progetto concreto per trasmettere la cultura della nona arte: è questo l’intento del Free Comic Book Day, l’evento che dal 2016 coinvolge i negozi specializzati nella vendita di fumetti di tutta Italia con la distribuzione gratuita di albi appositamente pensati per l’occasione, con episodi inediti e contenuti speciali. Questa giornata particolare verrà celebrata anche quest’anno, sabato primo dicembre. Oltre a Panini Comics, che sostiene la giornata fin dal suo esordio, si uniscono anche Rw Edizioni e Sergio Bonelli Editore. Per la prima volta, dunque, tre case editrici si alleano per cercare di attirare nuovi lettori e confermare quelli già acquisiti.

Per tutta la giornata del primo dicembre i nei negozi aderenti, oltre a eventi speciali con presentazioni e passerelle di cosplayer che indosseranno i costumi dei supereroi più amati, consegneranno gratis nove fumetti inediti. Rw Edizioni è pronta a distribuire e regalare ai propri lettori:

Dc Nation, Tre storie inedite che fanno da preludio alle storie DC che vedrete nei prossimi mesi! Tom King, Scott Snyder e Brian Michael Bendis, insieme ad alcuni dei migliori disegnatori di comics, ci regalano un assaggio del futuro! ;

Vertigo Preview, un’anteprima del Sandman Universe di Neil Gaiman (con in più una storia di viaggi nel tempo ideata da Tom King) Si tratta del vero e proprio prologo alle nuove fantastiche serie Vertigo in arrivo da gennaio e legate all’universo creato dallo sceneggiatore inglese! Inoltre, una storia di viaggi nel tempo ideata da Tom King!;

Dana Kids, la nuova linea editoriale RW per i lettori più giovani! Un albo che vede i Teen Titans Go! in un’allegra avventura al mare, e un’adolescente Wonder Woman alle prese con un agitato pranzo di famiglia tra gli dèi dell’Olimpo!

Dentro Mari – Isao Komori è uno studente che passa le sue giornate rinchiuso nel suo appartamento. Una mattina Isao si risveglia nel corpo di Mari. Ora un altro “Isao” vive nel suo corpo, e Mari sembra sparita… Di Shuzo Oshimi.

Panini proporrà Amazing Spider-Man + Avengers, due storie inedite che non verranno ristampate prima dell’anno 2020, con introduzioni ai nuovi episodi in arrivo per l’Uomo ragno (Nick Spencer e Ryan Ottley) e i Vendicatori (Jason Aaron e Sara Pichelli); Capitan America + Fantastici Quattro, ovvero il prologo della nuova serie di Ta-Nehisi Coates e Leinil Yu su Cap, più l’anteprima della nuova serie sul Quartetto di Dan Slott e Sara Pichelli; Beastars, il manga inedito di Paru Itagaki, e infine 4 Kids Walk Into a Bank, scritto da Matthew Rosenberg e disegnato da Tyler Boss, su una ragazzina che dà il peggio di sé.

SBE (Sergio Bonelli Editore) invece presenterà Attica un fumetto nato dall’estro creativo del grande Giacomo Bevilacqua, un’incredibile anteprima del nuovo progetto prodotto da Sergio Bonelli Editore, in arrivo nel 2019! L’albo è un vero e proprio “numero zero” conterrà una storia completamente inedita che anticipa la serie.

Le vere sconfitte di Batman

Abbandonati rapidamente i canoni strutturali più semplici delle trame avventurose e fantascientifiche, i primi anni ottanta sottolineano, nel mondo del fumetto di supereroi americano, una generale perdita di identità, frutto di una complessa ed inquietante crisi di valori che imperversa su tutto il Paese. Cosi, nella difficile ricostruzione ideologica, i comics, da sempre confinati dalla critica in un ghetto, rivalutano il loro ruolo culturale nel confronto con i duri temi della realtà di tutti i giorni, dimenticando per sempre il puro disimpegno delle origini. Batman, eroe metropolitano per definizione, combatte avversari molto diversi dalle patetiche figure caricaturali dei primi anni. I vicoli e le ombre della città di Gotham nascondono ora i veri mostri della cronaca: ladri, stupratori, assassini, alleati della notte più cupa, non più deterrente ad uso e consumo solo dell’Uomo Pipistrello. Una lenta ma continua evoluzione dei contenuti, libera sulle pagine a colori, il malessere dell’americano medio e l’eccessiva violenza della realtà. La droga, le bande giovanili, il razzismo, trasformano le strade in campi di battaglia. Lo stesso “The Dark Knight Returns” di Frank Miller, estremizzazione di una Gotham futuribile, assume gli angosciosi contorni del possibile nell’impietoso ritratto di una New York Cyberpunk poco distante, nei tempi di involuzione, dalla metropoli tipo del presente. Affrontare questa nuova dimensione sociale significa però, costruire e ripresentare la figura dell’eroe moderno, trasformando spesso il classico vincente in un comune essere umano che vive e soffre con il lettore, quasi che il suo potere, prima dono inestimabile del caso, diventasse una condanna senza redenzione. Sceneggiatori e artisti rivolgono così le loro attenzioni ad un fumetto-guida, che riesca a far partecipi í più giovani con problemi tangibili e non con la fantasia di mondi fantastici e lontani. In questa ottica le alte sfere dirigenziali che regolano il mondo delle nuvole di carta “Made in USA” inquadrano esperienze innovative come Live Aid, promossa dalla star rock irlandese Bob Geldof, che realizza con il brano “Do They Know It’s Christmas?” alla fine del 1984, la fusione ideale tra solidarietà e spettacolo, coinvolgendo grandi nomi della musica internazionale nella ricerca di fondi economici per il Terzo Mondo. La valida iniziativa, che proseguirà una corsa inarrestabile con altre similari come Band Aid, Usa for Africa, Sports Aid ecc., arriva idealmente ai personaggi del fumetto che raccolgono subito l’opportunità di interagire con i lettori a questo importante livello. Piccola nota per gli amanti della musica anni 80 e di Batman anni 60. Nik Kershaw il 5 novembre 1984 pubblica il singolo The Riddle (cantato anche durante il Live Aid). Nel video si vede chiaramente l’Enigmista e Kershaw ha affermato che il video è stato ispirato dal suo amore per l’espressionismo artistico postmoderno. Scusate il Bat-Inciso musicale, ma ci stava tutto ricordando quel periodo. Tornando alla DC, questa fu battuta sul tempo dalla rivale Marvel Comics che con l’albo Heroes for Hope (Eroi per la speranza, Dicembre 1985) finisce addirittura sulle pagine del Time, lascia a Jim Starlin e a Berni Wrighson la completa libertà di ideare e portare a termine un’avventura di 48 pagine, frutto della collaborazione di più di 120 artisti tra sceneggiatori, matitisti, inchiostratori, letteristi e coloristi, i cui incassi saranno devoluti per aiuti umanitari ai Paesi dell’Africa. La bella prova che ne deriva, Heroes Against Hunger (Eroi contro la fame, 1986) con copertina di Neal Adams e Dick Giordano, è in fondo il tentativo di sensibilizzare divertendo i giovanissimi, una lezione che, provenendo dal fumetto, è ancora più importante. La ricerca di un metodo per rendere produttivo il deserto africano è alla base della trama di questo speciale ma, né la coppia formata da Batman e Superman, né il loro inimmaginabile alleato, Lex Luthor, riusciranno nella titanica impresa. Lee Ann Layton, volontaria dei Corpi per la Pace, elemento umano della narrazione, racconta al trio deluso la storia di una terra sfruttata fino all’ estremo, danneggiata da culture intensive e fertilizzazioni eccessive, un luogo dove non basta più solo il miracolo della fantasia per porre rimedio ad anni di disastro ecologico. Il messaggio è chiaro: la responsabilità è di tutti. Un intero continente e i suoi abitanti dipendono da noi. Nelle lacrime della giovane, che osserva allontanarsi nel tramonto gli eroi sconfitti, c’è però la speranza che essi ritorneranno, portando con loro l’aiuto delle persone comuni. Vero manifesto dei, migliori artisti americani del periodo, l’albo è, pure nella prevedibilità del suo sviluppo, un piccolo capolavoro, esperimento riuscito di trasformare il disimpegno delle storie a fumetti classiche in qualche cosa di costruttivo, rispondendo a chi, da anni, liquida gli eroi di carta con la definizione “serie B”. La speranza continuerà per poco a sostenere gli eroi del Post-Crisis, specie Batman, la cui precisa locazione di vigilante lo precipiterà, suo malgrado, in situazioni senza sbocco. Crudo esempio del nuovo andamento, le impietose trame di Jim Starlin sfuggite alle maglie, col tempo più larghe, della censura, che inquadrano, in due avventure molto vicine nella programmazione seriale, la violenza contro la donna.

La prima, Elmore’s Lady (Batman n. 421, luglio 1988, disegnato da Dick Giordano), presenta senza abbellimenti adolescenziali la caccia del Cavaliere Oscuro a due serial Killers colpevoli di una decina di omicidi, liberati dalla legge per mancanza di prove, storia dura che sottolinea come la libertà di azione del nostro supereroe sia in realtà subordinata alle ferree regole che lui stesso si impone. Rimasto solo un assassino, che si è brutalmente liberato del complice, Starlin ci porta ad una soluzione inaspettata con l’estremo gesto di ribellione dell’ultima ragazza minacciata, in realtà cacciatrice anch’essa dei bruti che hanno ucciso la sorella, che colpisce a morte l’aggressore con un rasoio. Batman, ridotto al ruolo scomodo di osservatore, commenta la vicenda sostenendo come l’agire di propria iniziativa, al di fuori della legge, conduca all’anarchia ma, la sua stessa posizione di vigilante, priva pericolosamente la sua morale di significato. Tre numeri dopo, in The Diplomat’s Son (Batman n. 424, ottobre 1988, disegno di Doc Bright), Starlin rinnova drammaticamente questo tema, narrando le vicende tragiche di una giovane donna prima rapita, poi brutalmente violentata, dal figlio dell’Ambasciatore di Bogatago (Stato fantastico della geografia DC Comics), intoccabile per immunità diplomatica sul suolo degli Stati Uniti. Batman, con le mani legate dalla giustizia, fallirà nuovamente la sua missione, impotente di fronte al suicidio della ragazza, provocato dal suo stupratore, in questa avventura realistica e crudele che non sembra offrire a chi legge nessuna scappatoia ottimista. La vendetta di Robin (Jason Todd), che uccide (ma non è sicuro…) il colpevole che cade urlando da una terrazza, sostituendosi con rabbia alla giustizia, conferma ancora quanto siano diversi questi nuovi eroi dei fumetti e quanto sia cambiato lo scenario su cui si muovono. Gli anni novanta, evolvendo le impostazioni cupe e realistiche del Rinascimento Americano, assistono all’inesorabile calare delle tenebre su tutta la produzione DC. Batman, character di punta della Major, si trova immerso suo malgrado in avventure estreme, trame opprimenti e pessimiste che, dalla produzione seriale fino agli speciali più adulti, liberi dalle limitazioni del Comics Code, tracciano presto la via per la crudele saga di Knightfall, culmine di un rilancio del personaggio, per molti non necessario, successivo al grande evento pubblicitario della “Morte di Superman”, di cui la Casa delle Leggende cerca idealmente il “bis”. In questa atmosfera pesante, esce Batman-Seduction of the Gun (febbraio 1992), formale atto di accusa contro la colpevole reperibilità delle armi, specie negli ambienti frequentati da giovanissimi. Dedicato alla memoria di John Reisenbach (29 novembre 1956 – 31 luglio 1990), figlio di Sandy, collaboratore DC Comics, ucciso senza motivo apparente per strada, l’albo, scritto da John Ostrander e disegnato da Vince Giarrano, racconta del tentativo fallito di Batman di proteggere un informatore che può garantire l’arresto di una gang giovanile di trafficanti d’ armi. La storia, violentissima, mostrerà al lettore condizioni critiche già esistenti in molte delle scuole americane, dove il possesso incriminato di armi da fuoco regola gli stessi rapporti tra studenti.

Il terzo Robin, Timothy Jackson “Tim” Drake, infiltrato d’eccezione nell’ambiente scolastico dove si muove la giovane figlia dell’informatore, in pericolo di vita, non riuscirà ad evitare l’uccisione della ragazza e, parallelamente, di un suo nuovo amico, freddato senza pietà da uno dei bulli dell’istituto. Uno speciale dove la rabbia e l’impotenza di fronte ad una situazione ormai senza rimedio invitano ad una riflessione, un nuovo problema che, purtroppo, nemmeno il Dinamico Duo può risolvere. “Seduction of the Gun” è inoltre un vero e proprio studio sul nuovo slang metropolitano usato nelle scuole dagli studenti, un altro modo per penetrare, con le possibilità fantastiche del fumetto, nella realtà che ci circonda. Gli incassi del numero saranno interamente devoluti alla Fondazione John A. Reinsenbach per il controllo delle armi nelle attività scolastiche, problema che vede, per fortuna, gli studenti italiani ancora distanti dai livelli di guardia. Ovvia conclusione di questa breve, drammatica, panoramica sul difficile mestiere di supereroe nell’attualità del nuovo fumetto USA, il costoso Hard-Cover Night Cries (La notte Piange, 1992), scritto da Archie Goodwin e disegnato dal bravissimo Scott Hampton, storia tragica sullo scottante tema dell’abuso sui minori. Inserita come sequenza temporale nei primi anni di vita del Cavaliere Oscuro, La Notte Piange mantiene le caratteristiche base di Seduction of the Gun, situazioni senza uscita con all’origine un pessimismo imperante legato alla cronaca vera dei nostri giorni. Tra le varie vicende che si incrociano durante la narrazione, il dramma di James Gordon che, a causa del pesante carico nervoso che è chiamato a sostenere come poliziotto, distrugge lentamente la pace familiare, aumentando la frattura con la moglie Barbara, aperta in Year One, fino alla separazione. Batman, ancora osservatore impotente degli eventi, dovrà cercare uno spietato assassino che uccide i colpevoli di violenza su bambini, ripagandoli con la stessa moneta. La conclusione, durissima, non fa che aumentare l’inquietudine del lettore e, nelle ultime parole dell’assassino, insospettabile, al suo antagonista incappucciato, la tremenda realtà di una situazione completamente estranea al fumetto e alle sue visioni positive: ” i lamenti stanno ritornando. Questo Paese ha oltre due milioni di casi di abuso di minore, più di duemila morti. Troppi lamenti. Io non posso più ascoltarli. Qualcun altro deve ascoltarli. Io non posso…” Così, nella figura dell’Uomo Pipistrello che vola inutilmente nel tentativo di fermare l’arma che l’Uomo si punta alla tempia, tutta la rabbia e l’impotenza di una generazione circondata da benessere e contraddizioni enormi, un reale che non ammette, nemmeno dall’immaginario a fumetti, la consolazione di un lieto fine. Nell’ultima, stupenda, tavola di questo deciso atto d’accusa, Batman grida tutta la sua rabbia alla notte ma la cupa Gotham, città dalle mille valenze, indifferente, non risponde.

BATMAN: FLASHPOINT, di Azzarello e Risso (Recensione)

LO PUOI LEGGERE SU: Il mondo di Flashpoint n.2: Batman & Superman; DC Omnibus – Flashpoint n.3 ( volumi, RW-Lion )

AUTORI: Brian Azzarello, Eduardo Risso

SINOSSI: Nell’universo alternativo di Flashpoint Batman non è Bruce Wayne, ma suo padre Thomas, diventato un vigilante cupo e spietato dopo l’assassinio del figlio. In questa miniserie di tre numeri dovrà vedersela prima con Killer Croc e poi con Joker, che ha rapito i figli del noto giudice Harvey Dent.

 

PRO: Una versione alternativa dell’Uomo Pipistrello molto dark e affascinante, che ricorda quella ben più famosa de Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller.

CONTRO: La trama scorre via fin troppo velocemente e non esplora a sufficienza questo nuovo universo in cui si muove il Cavaliere Oscuro, ancora tutto da scoprire.

GIUDIZIO COMPLESSIVO:

Flashpoint è sicuramente uno degli eventi cardine della storia moderna della Dc, che ha riscritto completamente il suo universo dando vita al famigerato reboot dei New 52, ovvero l’universo Dc come lo conosciamo adesso. Prima che Flash rimettesse a posto le cose, però, Flashpoint era una linea temporale alternativa molto particolare, flagellata da guerre e dalla criminalità, dove gli iconici supereroi che tutti conosciamo erano molto diversi da quelli “ufficiali”…

Batman ad esempio è un burbero e granitico Thomas Wayne, intraprendente uomo d’affari e capo della sicurezza di Gotham City. La morte violenta di suo figlio Bruce l’ha reso cinico e privo di un codice morale ben definito. La sua fisicità e la sua attitudine ricordano molto il Batman milleriano, così come il tratto essenziale e i giochi di ombre di Eduardo Risso, qui particolarmente ispirato ed espressivo.

Azzarello imbastisce una trama pulp/hard-boiled, esattamente com’è nel suo stile, con dialoghi asciutti e diretti, supportati dall’ottimo storytelling di Risso. In ogni pagina si può avvertire il senso di vuoto e di disagio che provano i protagonisti, immersi in un mondo che sembra privo di speranza, se non quella di “resettare” tutto, come potrebbe riuscire a fare il nostro Velocista Scarlatto

Peccato che gli autori abbiano avuto a disposizione solo tre numeri, che non permettono di esplorare a fondo questo affascinante universo alternativo, indubbiamente meritevole di un ulteriore approfondimento.

 

VOTO: 7

Marco “Spider-Ci” Novelli