Buon 2019

Batman Crime Solver ringrazia e porge gli auguri ai propri lettori. 🎄

Grazie per leggerci sempre. 🙏🏻

Grazie per prendere parte alle attività del blog e grazie a tutti coloro che si rendono sempre disponibili per una foto, un’intervista, un disegno.

Ho creduto opportuno estendere a tutti voi questo messaggio di gratitudine, perché ritengo che di “grazie” se ne dicano sempre meno.

GRAZIE per me invece è una parola importante.

Dunque GRAZIE DI CUORE❤️ a voi ❣ e buon 2019 a tutti!

Gotham Stagione 5: arriva il Cavaliere Oscuro

L’esordio della quinta e ultima stagione di Gotham è ormai alle porte. Fox la trasmetterà a partire da giovedì 3 gennaio 2019.

Gotham Stagione #5

Per dare risalto a questo ultimo evento è stato pubblicato online ogni forma di materiale promozionale al fine di preparare al meglio l’avvio della nuova stagione di Gotham. Diversi sono i trailer e i promo virali.

Il canale tematico FOX ha sdoganato le prime foto di scena tramite il concentrato di notizie televisive, anteprime originali e recensioni  del webmagazine TVLine.

I personaggi fotografati per la promozione dell’ultima stagione di Gotham sfoggiano nuovi look, anche se i loro volti sono quelli che ormai tutti conosciamo.

Tra gli altri troviamo un nuovo personaggio nel gruppo: Eduardo Dorrance, alias Bane, interpretato da Shane West.

Questo nuovo character, in modo plausibile potrebbe raffigurare la lacerazione del tessuto societario di Gotham City, scostando l’attenzione da tutti i villain che affliggono la città. A fronteggiare Eduardo Dorrance ci sarà Batman, o meglio colui che ancora non sa di esserlo, ma che presto lo diventerà, proprio come annuncia il promo che vediamo qui sotto:

La quinta stagione getterà luce sull’identità di Jeremiah e, secondo le anticipazioni, darà senso compiuto alle sue parabole e a quelle di altri personaggi come: Pinguino (Taylor ha già anticipato su Instagram che per lui ci sono grandi progetti), Ed Nygma (confermato dalla produzione) e Bruce Wayne il quale finalmente prenderà le sembianze di Batman.

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Ovviamente, la sua entrata in scena si verifica in concomitanza con il periodo più terrificante della storia di Gotham City, visto che la città è devastata da crudeli e malvagi villain che accompagnano Jeremiah nell’evento Terra di Nessuno (No Men’s Land),il finale della quarta stagione.

Gli attori hanno iniziato a condividere qualcosa del dietro le quinte della serie. Ad esempio Francesca Root-Dodson che interpreta la compagna di Jeremiah, ed avrà un ruolo importante nella prossima stagione, ci fa assaporare in anticipo qualcosa di molto interessante. Tramite il suo profilo Instagram, la possiamo ammirare con un trucco molto ispirato ad Harley Quinn (o comunque a un clown).

La nuova stagione composta da 12 episodi, presenterà degli elementi tratti dall’arco narrativo a fumetti “Batman: Terra di nessuno”, includendo però anche elementi di “Batman: Anno Uno” e “Batman: Anno Zero”.

Aquaman il film

Aquaman (alter ego di Orin, poi ribattezzato Arthur Curry, noto anche il “Protettore degli oceani”) è il supereoe acquatico della DC Comics, nato dalla penna di Mort Weisinger e dalla matita di Paul Norris nel numero 73 di More Fun Comics nel novembre1941, ovvero la risposta al principe Namor, il Sub-mariner della Marvel creato due anni prima, .
Grazie alla qualità delle storie raccontate nei fumetti, il personaggio con il passare del tempo si è conquistato una buona fetta di lettori, fino a diventare protagonista di una collana a lui dedicata.
Quella del film di James Wan è la sua prima apparizione in un lungometraggio a lui dedicato, mentre in televisione è apparso svariate volte in serie animate (Superfriends, Justice League, Justice League Unlimited) e live action (Smallville e in un episodio pilota di una serie a lui dedicata ma mai realizzato con Justin Hartley).

Da Warner Bros. Pictures e il regista James Wan arriva un’avventura visivamente mozzafiato nel mondo sommerso dei sette mari, “Aquaman”, interpretato da Jason Momoa nel ruolo del protagonista. Il film rivela la storia delle origini di Arthur Curry, metà umano e metà atlantideo, e lo accompagna nel viaggio della sua vita che, non solo lo costringerà ad affrontare chi è veramente, ma anche a scoprire se è degno di essere ciò per cui è nato… un re.

Il film vede la partecipazione di Amber Heard (Justice League, Magic Mike XXL) nei panni di Mera, una guerriera del fuoco e alleata di Aquaman per tutto il suo viaggio; il candidato all’Oscar Willem Dafoe (Plotone, Spider-Man 2) è Vulko, consigliere al trono di Atlantide; Patrick Wilson (The Conjuring, Watchmen) è Orm/Ocean Master, l’attuale Re di Atlantide; Dolph Lundgren (I Mercenari) come Nereus, re della tribù di Atlantide Xebel; Yahya Abdul-Mateen II (Baywatch, The Get Down su Netflix) nei panni del vendicativo Black Manta; e la vincitrice dell’Oscar Nicole Kidman (The Hours, Lion) come la mamma di Arthrur, Atlanna; così come Ludi Lin (Power Rangers) nel ruolo di Captain Murk, comandante di Atlantide; e Temuera Morrison (“Star Wars: Episodio II – L’Attacco Dei Cloni” “Lanterna Verde”) sarà il padre di Arthur, Tom Curry.

James Wan dirige da una sceneggiatura di David Leslie Johnson-McGoldrick (The Conjuring 2) e Will Beall (Gangstar Squad, serie tv Training Day), da una storia di Geoff Johns, James Wan e Will Beal, basata sul personaggio DC Aquaman, creato da Paul Norris e Mort Weisnger.
Il film è prodotto da Peter Safran e Rob Cowan, con Deborah Snyder, Zack Snyder, Jon Berg, Geoff Johns e Walter Hamada come produttori esecutivi.

Aquaman – Locandina

Il team di Wan include il direttore della fotografia candidato all’Oscar Don Burgess (The Conjuring 2, Forrest Gump), lo scenografo Bill Brzeski (Furious 7), la costumista Kym Barrett (trilogia di Matrix, The Amazing Spider-Man) e il compositore Rupert Gregson-Williams (Wonder Woman). Il film uscirà nelle sale il 1° gennaio 2019, in 3D, 2D e IMAX, e sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.

ANTEPRIMA ITALIANA

A tredici giorni dall’uscita nelle sale italiane, il film di Aquaman incassa al box office internazionale la cifra dei 150 milioni di dollari. Mercoledì 19 dicembre 2018, abbiamo avuto modo di vedere in anteprima la pellicola che è già sbarcato in altri mercati come Russia e Brasile, dove ha portato a casa 1.3 milioni di dollari in entrambi i paesi, mentre in Messico ha raggiunto quota 1.4 milioni. La maggior parte degli incassi proviene dalla Cina, dove la pellicola sull’eroe DC Comics interpretata da Jason Momoa e diretta da James Wan, ha totalizzato 135 milioni di dollari, superando film dello stesso genere come Spider-Man: Homecoming e Black Panther messi assieme. La visione è raccomandata per tutti i fans della DC Comics.

IL TRAILER DEL FILM ESTESO

CONCORSO CUCCIOLONE: AQUAMAN E JUSTICE LEAGUE, VINCI UNA GIORNATA DA SUPEREROE

Vi ricordiamo che è ancora possibile partecipare al concorso per vincere una giornata da supereroe: in palio delle proiezioni di Aquaman riservate solo a te ed ai tuoi amici. E puoi vincere subito dei codici per vedere Justice League su Chili Cinema.

IL NOSTRO COMMENTO SUL FILM AQUAMAN, QUALCHE FOTO SCATTATA ALL’ANTEPRIMA DEL 19.12.2018 E I SALUTI DI FRANCESCO DE FRANCESCO IL DOPPIATORE DI JASON MOMOA

Batman 80 anni: tutte le variant covers, le storie e gli auguri speciali di Barbara Ciardo

“La duratura popolarità di Batman negli ultimi 80 anni si deve al fascino multi-generazionale del personaggio” hanno affermato tempo fa i due Publisher della DC Comics Jim Lee e Dan DiDio. “Siamo fieri di celebrare l’impatto culturale di Batman con queste due uscite speciali e attendiamo con ansia un anno di celebrazioni con i fan di tutto il globo per questo fondamentale anniversario.”

Detective Comics #1000

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Fumetti da regalare a Natale

Dai grandi classici fino alle saghe che hanno ispirato i più recenti cinecomic. Qualche idea regalo a fumetti.

Tra i nostri amici e parenti c’è sicuramente qualcuno è in fissa con i cinecomics. Un bel volume a fumetti a tema supereroi da fargli trovare sotto l’albero potrebbe essere la tua ancora di salvataggio per un regalo di Natale davvero riuscito. Per darti una mano a scegliere il titolo perfetto, ecco qualche selezione tra grandi classici e saghe da cui sono stati tratti i più recenti film per il cinema.

Watchmen (RW Lion, 44,95 euro)

Il cult firmato da Alan Moore e Dave Gibbons che ha cambiato per sempre la concezione di fumetto supereroistico, adattato per il grande schermo da Zack Snyder e di cui è in lavorazione uno spin-off per la tv prodotto da HBO. Un giallo distopico in cui gli uomini in calzamaglia ci vengono mostrati con tutte le loro debolezze e paure, destrutturando la figura classica del supereroe visto come un Dio al di sopra di tutto e tutti. Un volume che non deve assolutamente mancare nella libreria di un appassionato della Nona Arte.

Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro (RW Lion, 17,95 euro)

In un futuro non troppo lontano in cui Batman è ormai solo una leggenda metropolitana e Superman un burattino nelle mani del governo, la popolazione di Gotham City vive sotto l’influenza della televisione ed è costantemente oppressa dalla gang dei Mutanti. Ma un nuovo colpo di una vecchia conoscenza del Cavaliere Oscuro spingerà un anziano e stanco Bruce Wayne ad indossare per un ultima volta i panni del Crociato Incappucciato. Il capolavoro di Frank Miller che ha rivoluzionato per sempre la figura di Batman.

Batman: The Killing Joke (RW Lion, 9,95 euro)

Alan Moore affronta le origini della celebre nemesi di Batman in una storia in cui l’unico obiettivo del Pagliaccio Principe del Crimine è quello di dimostrare come basti una pessima giornata a trasformare la persona più sana di mente della Terra in un folle. Una graphic novel dura e spietata, spesso rinnegata per questo anche dal suo autore, che ha cambiato per sempre il destino di Barbara Gordon mostrandoci il lato più sadico del Joker.

Aquaman (DC Essential) di Peter David (RW Lion, 25,95 euro)

Uno dei cicli più apprezzati sul personaggio, l’epico viaggio che ha portato Arthur Curry a diventare il mitico supereroe Aquaman narrato da uno degli autori più prolifici del fumetto americano. La lettura perfetta per chi vuole immergersi nelle atmosfere atlantidee del nuovo film DC Comics con Jason Momoa e non arrivare in sala impreparato.

Il crossover La Spilla (Attenzione: contiene spoiler)

Dopo gli eventi della saga Io sono Bane, il crossover The Button (la Spilla), dipanatosi su quattro episodi: due sulla serie Batman e due su The Flash, tratta il primo significativo tassello che segue quanto iniziato sullo speciale Rebirth. La spilla del Comico di Watchmen si attiva e lancia Batman e Flash in un’indagine nel flusso temporale, dagli effetti inattesi e drammatici per l’uomo pipistrello.

In Batman nr. 22 e 23 2017 – RW-Lion e in Flash nr. 22 e 23 RW-Lion

La spilla del comico fa riapparire l’arcinemico di Flash, Zoom l’anti-Flash, nella batcaverna. Ciò avviene perché la spilla in questione capita nei pressi della maschera dello Psico-Pirata che ha attivato la spilla.
Ricordiamo che Roger Hayaden, il secondo Psico-Pirata (super criminale della Golden Age) era capace di manipolare le emozioni delle persone grazie alla Maschera di Medusa. Un lampo di energia permette l’apparizione di Thomas Wayne di Flashpoint, realtà nella quale è lui (e non il figlio Bruce) a indossare il mantello di Batman. Ripresosi dalla sorpresa, Batman/Bruce contatta Flash, chiedendogli di raggiungerlo quanto prima.
Eobard Thawne, l’Anti-Flash, nel primo albo ha gioco facile su Batman, ma nel suo delirio di onnipotenza finirà per incontrare qualcuno molto più grande di lui. Flash e Batman cercheranno nel frattempo di capire cosa sta succedendo nel flusso temporale grazie al cosmic treadmill di Flash, ossia quella sorta di tapis roulant cosmico che il velocista aveva giurato di non usare più dopo Flashpoint.

Flash è turbato dal ritorno della sua nemesi e dalle sue conseguenze.
Questi accadimenti portano Batman a confrontarsi ancora una volta con la sua missione, il suo credo e la reale necessità della sua azione da vigilante. L’incontro tra Bruce e il padre della dimensione alternativa influisce sulla psicologia del personaggio. Uno snodo importante è visibile già nella trilogia Io sono Gotham/Io sono suicida/Io sono Bane con una decisione di un certo peso per la sua vita.

Wally West e Bruce Wayne credono che qualcosa di più potente di Darkseid ha rubato alcuni anni della loro vita e cancellato parte delle loro memorie per ferirli prima di sferrare il proprio attacco. Tale entità è il Dr. Manhattan di Watchmen. Gli eroi DC ignorano l’identità di chi sta dietro alle stranezze degli ultimi tempi, e alla fine di questo crossover Batman e Flash arrivano solo a lambire qualche suggestione, che ha a che fare con un’entità di genere divino.

Il vero colpo di scena arriva quando i due finiscono in quel che resta della linea temporale in teoria cancellata di Flashpoint, in cui come anticipato, Bruce Wayne incontra nientemeno che suo padre. Una situazione capace di scuotere fin nel profondo il personaggio e le sue motivazioni, che però viene risolta frettolosamente e in modo apparentemente poco sensato.

L’incrocio tra Universo DC e il mondo creato da Alan Moore è quindi collegato a Doomsday Clock (il sequel diretto di Watchmen), saga in 12 parti, che fonde l’universo del Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons con quello attuale DC e che vedrà la sua chiusura a Luglio del 2019 in USA e verrà pubblicato qui in Italia da RW Lion a Febbraio 2019.
La storia del libro include molti personaggi, ma ha un focus particolare su Superman e Doctor Manhattan. Geoff Johns ha pensato che ci fosse una storia da raccontare in DC Rebirth con Doctor Manhattan, di conseguenza ha pensato che c’è un’interessante dicotomia tra Superman – un alieno che vive tra gli umani ed è compassionevole con l’umanità stessa – e il dottor Manhattan – un umano che si è distaccato dal genere umano. Questa idea ha portato a oltre sei mesi di dibattiti tra il team creativo sull’incrocio o meno dell’universo Watchmen con l’universo DC. Lo stesso Geoff Johns ha spiegato che il Doomsday Clock è stato il “progetto più personale e più epico, assolutamente sconvolgente” a cui aveva lavorato nella sua carriera. In conclusione La Spilla è un teaser nelle vicende del DC Universe Rinascita, che fomenta l’attesa, in Italia, per la pubblicazione del progetto Doomsday Clock.

Topolino salvò Superman, ovvero da Metropolis a Paperopoli

Recentemente, grazie all’inserto del sabato “La Lettura” pubblicato dal Corriere della Sera, sono entrato in possesso di una mini storia a fumetti che riguarda due personaggi iconici che hanno da poco compiuto gli anni: Superman (qui abbiamo celebrato i suoi 80 anni) e Topolino (che da poco ha compiuto 90 anni). Le due leggende del fumetto hanno uno stretto legame. Avrei voluto scrivere qualcosa in merito, ma ho preferito rivolgermi ad uno dei maggiori esperti italiani dell’uomo d’acciaio: Filippo Rossi. Già ospite con una approfondita intervista nel nostro blog per la promozione del suo saggio Super – Ottant’anni di Superman, il primo supereroe. Filippo si è messo senza esitazione a scrivere il pezzo e quello che potete leggere di seguito è il risultato, con tanto di “regalino” alla fine dell’articolo, dove troverete il fumetto “E Topolino salvò Superman” storia scritta da Stefano Priarone, giornalista che si occupa, tra l’altro, di cultura pop e Niccolò Storai disegnatore e autore di storyboard per il cinema.

DA METROPOLIS A PAPEROPOLI!

Di Filippo Rossi

Il mio libro Super, dedicato a Superman e alla Trinità DC Comics (con Batman e Wonder Woman), festeggia i primi ottant’anni dell’eroe venuto da Krypton: le origini di Superman (e della sua casa editrice, la DC Comics) sono nel 1938. Chi è il primo supereroe? Qual è il suo ruolo nella cultura del XX e del XXI secolo? Cosa significa essere il più grande eroe del genere umano, scoprirsi straniero in terra straniera e con i poteri di una divinità? Le risposte a queste e altre domande segnano otto decadi nella storia del fumetto popolare e nel cinema dei kolossal – e compongono un libro densissimo e vasto, che sta diventando un laboratorio alla base di presentazioni sempre più interessanti e nuovi progetti editoriali di vario genere, tra saggistica e creazioni originali. Super è allo stesso tempo saggio e narrazione: 345 pagine fitte che ho scritto mosso da sacro furore, interpuntate dai miei disegni a introdurre ciascun capitolo. Come autore cerco di raccontare la nascita degli eroi, la loro caduta e il loro rialzarsi; le strategie di una casa editrice che è stata sul tetto del mondo, ha creato e ordinato un Multiverso; come registi e produttori hanno interpretato i supereroi al cinema. L’editore Fabio Pinton di Runa ci ha creduto; il tolkieniano e autore fantasy Paolo Gulisano di Milano ne ha scritto la prefazione; l’esperto Dan Cutali di Torino ha supervisionato il manoscritto.

Disegno di Filippo Rossi

IL REGNO DEI SUPERUOMINI

Superman è un personaggio dei fumetti creato all’inizio del 1933 dallo scrittore Jerry Siegel, nato a Cleveland il 17 ottobre 1914 e morto a Los Angeles il 28 gennaio 1996, e dal coetaneo disegnatore Joe Shuster, nato a Toronto, in Canada, il 10 luglio 1914 e morto a Los Angeles il 30 luglio 1992. Due studenti liceali diciottenni di Cleveland, nell’Ohio. Rampolli di modeste famiglie ebraiche. Viene pubblicato cinque anni dopo dalla National/DC Comics sulle pagine di Action Comics #1, datato giugno 1938 ma in realtà in edicola fin da quell’aprile.

Torniamo al freddissimo gennaio del 1933 a Cleveland, Ohio…

Il liceale Jerry Siegel scrive una storia breve, che fa illustrare dall’amico e compagno di classe Joe Shuster. Il titolo è The Reign of the Superman (Il regno del superuomo), che poi Siegel autopubblica sulla sua fanzine, Science Fiction. Il personaggio del titolo è un vagabondo che ottiene grandi poteri psichici grazie a una droga sperimentale e li usa solo per profitto e divertimento; poi li perde e torna povero, disperato poiché viene ricordato solo come un essere malvagio. La doppia pagina iniziale illustra a sinistra un uomo calvo (futuro Lex Luthor?) che domina una città futuristica (Metropolis?) estesa fino alla pagina di destra. La fanzine dello scrittore in erba è un flop. Siegel e Shuster quindi passano a fare strisce a fumetti, sempre autoprodotte, per un albo che chiamano Popular Comics. I due sognano l’assunzione in un’azienda di strisce per quotidiani, un lavoro più stabile e pagato dei magazine pulp. Inoltre, il livello artistico richiesto è basso quindi più accessibile ai giovani e inesperti creativi.

Tra il ’33 e il ’34 Siegel sviluppa un nuovo personaggio, anche questo chiamato Superman ma stavolta eroico poiché lo ritiene più vendibile. Questo prototipo non possiede poteri fantastici e indossa abiti normali; Siegel e Shuster spesso lo paragonano a Slam Bradley, un altro personaggio che creano nel ’36. Siegel convince Shuster a trasformarlo in una comic strip. La propongono quindi alla Humor Publishing di Chicago dopo aver letto uno dei loro albi, Detective Dan. Un rappresentante della casa editrice è in visita a Cleveland per affari e i due ragazzi mettono velocemente insieme una striscia intitolata The Superman. Gliela mostrano trepidanti. La Humor mostra interesse ma viene espulsa dal mercato prima di poter proporre un qualsiasi contratto. Siegel è convinto che gli editori continuino a rifiutarli perché lui e Shuster sono troppo giovani e sconosciuti. Così inizia a cercare un disegnatore più esperto per sostituire l’amico. Shuster reagisce male: brucia il fumetto rifiutato di Superman, risparmiandone solo la copertina. Siegel contatta diversi artisti e, nel ’34, risponde Russell Keaton, disegnatore dei comics di Buck Rogers. Keaton illustra un nuovo trattamento supermaniano su nove strisce di prova, in cui il personaggio evolve.

In un futuro distante, alcuni “cataclismi giganti” stanno per far esplodere la Terra; l’ultimo uomo sopravvissuto manda l’unico figlio indietro nel tempo fino all’anno 1935. Qui viene adottato da Sam e Molly Kent. Il ragazzo sfoggia una forza sovrumana e una pelle resistente ai proiettili. I Kent lo chiamano Clark e gli insegnano a usare questi doni per il bene.

Anche questo progetto viene rifiutato dai newspaper syndicates e Keaton abbandona la collaborazione. Siegel e Shuster fanno la pace e tornano, testardi, a lavorare su Superman. Il personaggio diviene un alieno del pianeta Krypton e indossa il costume oggi così popolare: calzamaglia con una “S” sul petto, mutande indossate sopra di essa e un mantello. Rendono Clark Kent un giornalista che fa finta di essere timido e presentano la sua collega Lois Lane, attratta dal mitico e potente Superman e incapace di capire come i due siano in realtà la stessa persona.

I due creatori diventano fumettisti professionisti nel ’35: producono storie di detective e d’avventura per l’editrice newyorkese National Allied Publications. Anche se la casa editrice esprime subito un certo interesse per Superman, Siegel e Shuster intendono sempre venderlo come striscia per i quotidiani, collezionando rifiuti. Il leggendario editore Max Gaines, che lavora al McClure Newspaper Syndicate, suggerisce loro di mostrare Superman alla testata Detective Comics – appena comprata dalla National Allied. I due, esausti, cedono: nel marzo del ’38 vendono tutti i diritti del personaggio alla Detective Comics, Inc. per 130 dollari (dieci dollari a pagina, più o meno 2.300 dollari di oggi). Ormai hanno perso ogni speranza nel successo di Superman. Vendendolo l’avrebbero almeno visto pubblicato.

Superman debutta come personaggio principale, raffigurato in copertina, sul numero 1 della rivista antologica Action Comics: la data stampata è giugno 1938 ma la pubblicazione esatta è il 18 aprile ’38. L’antologia è un successo immediato grazie al personaggio. Nel giugno ’39 l’editrice sorella Detective Comics inizia una serie parallela chiamata solamente Superman, dedicata esclusivamente a lui. In breve anche Action Comics lascia perdere gli altri personaggi e viene riservata solo all’Uomo d’Acciaio: da allora le due testate vengono pubblicate senza interruzioni.

Intanto, nel gennaio del ’39 si realizza la volontà originaria di Siegel: una striscia a fumetti appare ogni giorno sui giornali, attraverso la mediazione del potente McClure Syndicate; in novembre parte anche la versione domenicale a colori. La scrivono dei ghostwriter su indicazioni dell’autore e la continuity va per conto suo. Nel ’41 i lettori delle strisce si contano sull’ordine dei venti milioni in tutti gli States. Shuster disegna le prime strisce ma poi passa il lavoro a Wayne Boring, matitista del Minnesota. Dal ’49 al ’56 il disegnatore diventa Win Mortimer. Le strisce terminano nel maggio del ’66 ma vengono ripubblicate dal ’77 al ’83, in coincidenza con la serie di film della Warner Bros.

Superman, zio Paperone e il Giocattolaio

CADUTA AMERICANA E SOPRAVVIVENZA ITALIANA

Jerry Siegel scrive la maggior parte delle narrazioni supermaniane tra albi e strisce, poi presta il servizio militare. Nel ’44, coscritto alle Hawaii, non può impedire che la casa editrice proponga in autonomia la versione giovanile del suo personaggio: il cosiddetto “Superboy”. Oltretutto, basato su un concept dello stesso autore a suo tempo rifiutato. È l’inizio della lunga lotta legale sui diritti dell’Uomo d’Acciaio combattuta tra gli ancora anonimi inventori e la DC Comics, che sulle pagine stampate non li cita mai. Dopo la Seconda guerra mondiale, nel ’47, Siegel e Shuster portano in tribunale l’editrice per il possesso di Superman e di Superboy. La decisione del giudice è che la vendita a prezzo di fame del ’38 concede il possesso del supereroe alla DC Comics, mentre Superboy appartiene a Siegel. Un accordo tra le parti fa poi intascare ai due creatori 94mila dollari (960mila di oggi) per la rinuncia a qualsiasi pretesa; in cambio, Siegel e Shuster vengono licenziati e dimenticati. Cadono in miseria. Nel 1975, dopo l’annuncio del film di Richard Donner con Christopher Reeve (che esce nel 1978) e la protesta di Siegel, un’azione di artisti del fumetto impone alla DC Comics di tornare sui propri passi: da allora, i due inventori del primo supereroe devono essere sempre nominati (e pagati) in ogni iterazione del personaggio. Siegel e Shuster sono in miseria e il recupero dei diritti salva loro la vita. La causa riguarda anche gli eredi e dura tutt’oggi.

Siegel nel frattempo conduce una carriera discontinua e di scarso successo commerciale, segnato dalla decennale causa legale e, soprattutto, dall’orgogliosa lotta di principio con la potente DC Comics. Tra le sue collaborazioni più curiose e, dal nostro punto di vista italiano, clamorose, vi è quella con la Mondadori per la popolare testata Topolino.

Nel 1968, trent’anni dopo aver pubblicato Superman, Jerry Siegel conosce il genio del fumetto disneyano Carl Barks – vero creatore dell’universo dei Paperi e del mito di Paperon De’ Paperoni. Grazie a lui lavora per la Western Publishing nel comic book Junior Woodchucks, ossia il famosissimo gruppo para-scout delle Giovani Marmotte di Qui, Quo e Qua, i nipotini di zio Paperino. Realizza due brevi episodi…

On the Dodo’s Trail, 9 pagine dedicate alle Giovani Marmotte disegnate da Kay Wright – pubblicate su Junior Woodchucks #16 del settembre 1972, poi in Italia su Topolino #886 del 19 novembre 1972 con il titolo Qui, Quo, Qua sulle tracce del dodo.

The Maxi-Medal, 9 pagine dedicate a Qui, Quo, Qua disegnate sempre da Kay Wright – pubblicate su Junior Woodchucks #17 del novembre 1972, poi in Italia sull’Almanacco di Topolino #203 del novembre 1973 con il titolo Le Giovani Marmotte e la maximedaglia.

Il primo, breve passo dalla Metropolis di Clark Kent verso la Paperopoli della Walt Disney è compiuto. Il secondo, più grande, implica una trasvolata oceanica dalla East Coast americana alla Milano meneghina. Ciò avviene nel decennio che, alla sua fine, lo rilancia all’attenzione mondiale con la drammatica pacificazione sui diritti supermaniani con la DC Comics, dovuta al successo incredibile del primo film dell’Uomo d’Acciaio Christopher Reeve.

Negli anni ’70 Siegel è una leggenda solo per gli addetti ai lavori più colti, visto l’anonimato e la stato di indigenza; accetta, possiamo immaginare con che stato d’animo, questo fatidico lavoro minore: la scrittura di storie italiane per la Arnoldo Mondadori Editore, licenziataria per l’Italia dei diritti dei fumetti Walt Disney Company per i mitici Mickey Mouse e Donald Duck. La testata per la quale lavora è, ovviamente, il settimanale Topolino, centrale nella crescita intellettuale e creativa di intere generazioni di piccoli appassionati – compreso il sottoscritto. Qui, il creatore di Superman figura come “scriptwriter”, ossia soggettista e sceneggiatore a regolare libro paga Mondadori, di alcune avventure lette da quasi tutti i bambini italiani degli anni ’70.

PAPEROPOLIS, MILANO, U.S.A.

Nel 1971 Mario Gentilini, direttore responsabile dell’albo italiano Topolino, è in visita alla sede della Walt Disney a Burbank, California. Qui incontra Jerry Siegel: lo conosce già avendo diretto, nel decennio precedente, la testata italiana dedicata al suo Superman, il settimanale Nembo Kid.

L’imprenditore milanese ha uno di quei colpi di genio degni di una carriera: proporre alla decaduta star americana, ideatrice della prima icona supereroica, la scrittura delle storie nostrane sul mito dell’arte statunitense, Mickey Mouse.

Siegel accetta: pubblica in Italia ben 158 storie tra il 1972 e il 1980. L’autore ne approfitta per esprimere tutta la sua disperazione esistenziale, pur in un genere dedicato ai bambini: assoluto idealismo, sconsolata lotta contro i massimi sistemi, critica amara delle grandi compagnie capitalistiche senz’anima – simbolo della diatriba con la DC Comics per i diritti di Superman. Lo stesso rampante miliardario Paperon De’ Paperoni presenta slanci positivi a confronto di capitani d’industria ben peggiori come lo spietato Rockerduck. In questa visione siegeliana, il preferito è ovviamente la sfortunata vittima universale Paperino; mentre il buon Topolino è protagonista eroico di avventure fantascientifiche: entra anche a far parte dei Rangers Spaziali. Le forme narrative, in effetti, fanno ampio ricorso a idee legate alla science fiction più classica.

Le storie esclusive per l’Italia iniziano con due titoli che la dicono tutta sulle passioni supereroiche e cosmiche dell’autore del kryptoniano Kal-El…

 

Paperino e la macchina dell’eroismo, 30 pagine dedicate a zio Paperino disegnate dal giovanissimo maestro veneziano Giorgio Cavazzano, che nella sua eccezionale carriera ha anche l’onore di battezzare l’esordio italiano del creatore di Superman – pagine pubblicate su Topolino #878 del 24 settembre 1972.

Zio Paperone e il rovesciamento cosmico, 23 pagine dedicate a zio Paperone disegnate da Giancarlo Gatti – pubblicate sull’Almanacco di Topolino #199 del 1 luglio 1973.

Il capolavoro è una storia cosmica di alto livello, figlia oscura delle drammatiche crisi spaziotemporali del primo supereroe e di una situazione personale terrificante. Paperone, Paperino e Archimede attraversano la storia della Terra in una scorribanda da un secolo all’altro, fino a vivere gli ultimi istanti del nostro pianeta. È un olocausto. La popolazione terrestre si è auto-distrutta a causa delle guerre e dell’avidità; e la Luna sta precipitando sulla Terra. Non a caso, questa magnifica opera del Siegel maturo, ideata a inizio decennio, è riproposta dalla Mondadori proprio nei momenti in cui il suo Superman trionfa nei cinema di tutto il mondo. Ecco…

Zio Paperone e la scorribanda nei secoli, 34 pagine dedicate a Paperino, Archimede, Zio Paperone disegnate dal maestro Romano Scarpa e inchiostrate da Sandro Del Conte – pubblicate su Topolino #911 del 13 maggio 1973, poi ripubblicate nei Classici di Walt Disney (seconda serie) #22 dell’ottobre 1978.

A seguire è tutta discesa. Un altro exploit è la riproposta nel mondo italico Disney di un personaggio basilare dell’Universo di Superman: il Giocattolaio, villain psicopatico creato da Siegel nel settembre 1943 su Action Comics #64…

Le Giovani Marmotte contro il terribile Giocattolaio, 30 pagine dedicate a Qui, Quo, Qua disegnate da Guido Scala – pubblicate su Topolino #922 del 29 luglio 1973.

Cito alcuni dei titoli finali firmati da Jerry Siegel per l’Italia, a mo’ di esempio…

Macchia Nera e i furti paralizzanti, 34 pagine dedicate a Macchia Nera, Phantom Blot, il nemico fanta-horror di Topolino nato nel 1939 come Batman, disegnate Giancarlo Gatti – pubblicate su Topolino #1047 del 21 dicembre 1975.

Topolino e il terrore ad alta tensione, 30 pagine dedicate a Topolino, Pippo e Gambadilegno disegnate da Sergio Asteriti – pubblicate su Topolino #1059 del 21 marzo 1976.

Zio Paperone e il triangolo del terrore, 25 pagine dedicate a zio Paperone, Paperino, Qui, Quo, Qua, Archimede e Banda Bassotti disegnate da Luciano Gatto – pubblicate su Topolino #1132 del 7 agosto 1977.

Pippo “drago” dei travestimenti, 25 pagine dedicate a Pippo disegnate da Sergio Asteriti – pubblicate su Topolino #1149 del 4 dicembre 1977.

Paperino e la cura d’urto, 29 pagine dedicate a Paperino disegnate da Maurizio Amendola – pubblicate su Topolino (Arnoldo Mondadori Editore, serie 1949) #1208 del 21 gennaio 1979.

Tutte le storie sono state ripubblicate nei volumetti dei Grandi Classici Disney, la popolare serie antologica Mondadori edita in 34 numeri dal giugno 1980 al luglio 1988.

In contemporanea alla misconosciuta avventura professionale di Jerry Siegel tra Paperi e Topi tricolori (nonostante tutto, di buon auspicio?), lo scrittore e l’ormai semicieco disegnatore Joe Shuster vincono la loro guerra. Riescono a ottenere dalla DC Comics un vitalizio per la creazione di Superman – dal quale è nato un intero genere, ricordiamo: quello dei supereroi. Soprattutto, ricevono il riconoscimento della loro opera. Shuster scompare nel 1992, Siegel nel 1996: entrambi in debito con la vita.

Questi avvenimenti della vita professionale di Jerry Siegel tra “Paperi e Topi tricolori”, sono stati tramutati in una breve storia dal titolo “E Topolino salvò Superman” scritta da Stefano Priarone, e Niccolò Storai che potete scaricare qui.