Edizioni PLAY PRESS: Vent’anni di comics in Italia Parte 3: Sarà un lavoro per Superman

di Francesco Vanagolli (uno dei maggiori e migliori traduttori di materiale DC Comics in Italia) su gentile concessione del blog Fumetti di carta.

Quale appassionato di fumetti non ricorda l’evento degli eventi degli anni ’90 (e non solo)?
Sì, parlo proprio della morte di Superman, storia con cui, nel 1992, la DC Comics riportò l’Uomo d’Acciaio sotto i riflettori dopo anni in cui le sue storie erano state un po’ snobbate dal grande pubblico. Tutta la saga di morte e resurrezione ebbe un successo enorme, e fu la risposta della DC allo strapotere dei mutanti Marvel e della “Banda dei 7” che aveva fondato da pochissimo la Image.
Questo in America.
In Italia, Superman non lo leggeva più nessuno da anni. Finita la bella serie Cenisio nel 1984, gli appassionati italiani erano rimasti senza l’Azzurrone, e chi voleva leggerselo era costretto a comprarsi le uscite americane. Oppure, per un po’, si era sorbito le pubblicazioni Rizzoli: inserti staccabili pubblicati su CORTO MALTESE alla fine degli anni ’80 contenenti le storie di John Byrne e Marv Wolfman (e neanche tutte), quasi sempre senza copertine e con in appendice qualche pagina di opere complesse come WATCHMEN, che non c’entravano nulla.
Insomma, una tragedia.
E pensare che dal 1990 la Play Press aveva iniziato a pubblicare gli altri supereroi DC in una veste editoriale più degna… che peccato che proprio Superman, il primo e più importante, non fosse passato alla Play. Per non parlare di Batman! Proprio lui, popolarissimo grazie alla famigerata Batmania scoppiata nel 1989 grazie al primo film di Tim Burton, non aveva una sua serie.
Ma poi si arriva al 1993. Il contratto tra Rizzoli e DC per i diritti di Superman è in scadenza, e la Play si fa avanti. Il risultato? Durante l’edizione autunnale di Lucca nel 1993 esce il volume speciale LA MORTE DI SUPERMAN, prologo alla nuova serie dell’Uomo d’Acciaio targata Play Press. E Superman muore e ritorna allo stesso tempo.
I puristi non saranno contentissimi di avere un vuoto di 9 anni nella collezione, ma la scelta della Play è vincente: iniziare con quella discussa e popolare saga porta lettori vecchi e nuovi, e l’albo di Superman è da subito uno dei più venduti. E l’edizione non è affatto male: SUPERMAN si presenta come gli albi Star Comics del periodo, ovvero 72 pagine con tre storie, note, posta e, miracolo, è spillato. Tutte le testate supereroistiche Play sono brossurate, e la brossura non è tanto resistente (devo riconoscere che i miei fumetti Play sono quasi tutti integri, ma non tutti hanno avuto la mia fortuna), quindi uno spillato viene accolto con gioia da tutti. E in più è quindicinale, cosa che consente ai lettori di godersi una doppia dose mensile del loro eroe preferito.
Davvero un momento di rilancio per la DC in Italia, e questo alla Play Press va più che bene, per almeno due motivi. Il primo è che le due testate DC storiche, cioè JUSTICE LEAGUE e GREEN ARROW, hanno chiuso già da qualche tempo, e il recupero dei personaggi appare arduo. Il secondo è lo sbarco della Marvel in Italia. Come penso sia noto a tutti, nel 1994 viene fondata la filiale italiana della Marvel, Marvel Italia, e tutte le case editrici che in quel momento pubblicano da noi materiale della Casa delle Idee (Star, Play, Comic Art e Max Bunker Press) rimangono prive di alcuni dei loro assi. La Star si difende bene grazie alle testate Image, Secchi ha ancora i suoi personaggi, la Comic Art se la cava… e la Play? La casa editrice romana perde un best seller come THOR, ma grazie alla presenza di Superman si difende egregiamente e può pensare di allargare nuovamente il parco testate DC, partendo proprio dal personaggio di punta.
Il 1994 vede la nascita di vari progetti dedicati a Kal-El, tutti di un certo livello e molto graditi dagli appassionati rimasti a secco per anni.
Il mensile SUPERMAN CLASSIC pubblica, integralmente e in ordine cronologico, il periodo post-Crisis.
La miniserie in 3 numeri LE PIU’ GRANDI STORIE DI SUPERMAN MAI RACCONTATE offre una selezione di materiale dalla Golden Age alla metà degli anni ’80.
Per finire, i sei volumi de GLI ARCHIVI DI SUPERMAN danno la possibilità agli italiani di leggere le prime, storiche avventure di Superman degli anni ’30/40 (in seguito saranno aggiunti anche altri due volumi). Da notare che queste due pubblicazioni sono destinate alle sole fumetterie. La Play sembra credere molto nel circuito librario per le proposte più di nicchia, in un momento in cui in edicola esce di tutto.
E mentre Superman vive una seconda giovinezza italiana, nello stesso anno AMERICAN HEROES vivacchia per la gioia dei fan di Lega della Giustizia, Titani e Morrison (ma chiuderà agli inizi del 1995) e parte LOBO, mensile di successo dedicato al violento e sgarbato antieroe creato da Keith Giffen.
Grande ritorno del 1994 è quello di Flash e Lanterna Verde sul mensile FLASH. Vengono saltate decine di storie, ma in questo modo la Play può iniziare subito con bei cicli come quello di Mark Waid e Mike Wieringo sulle pagine del Velocista Scarlatto e quello di Ron Marz e Darryl Banks in cui un folle Hal Jordan viene sostituito da giovane Kyle Rayner. Rimango molto legato a SUPERMAN CLASSIC e a FLASH, perché sono state le prime due collane che ho collezionato quando anni fa mi sono avvicinato all’Universo DC e anche perché le ritengo le due migliori serie del DCU mai pubblicate dalla Play.
Ultime sorprese dell’anno, DC COLLECTION e DC PRESTIGE, mensili che pubblicano brevi saghe o one shot di valore degli eroi più importanti.
Una piccola divagazione: penso sia importante sottolineare la competenza con cui i redattori si occupavano di tutto questo ben di Dio. La Play a questo punto ha sfornato una gran quantità di professionisti del settore (Luca Scatasta, Max Brighel…), e altri ce ne saranno. Diciamo che io, come lettore, non sono mai scontento di avere per le mani un albo che ha note e/o posta curate da gente come Alessandro Bottero o Andrea Materia, che si occupano di gran parte del materiale elencato.

X-O Manowar e Justice League of America

X-O Manowar e Justice League of America – la cover del n. 1 delle Edizioni Play Press

Ma non c’è solo la DC nel mirino della Play. In America si sta muovendo anche un editore più piccolo rispetto a Marvel e DC, ma gestito da qualcuno che il mondo del fumetto lo conosce molto bene: la Valiant di Jim Shooter. Le serie Valiant non sono “cool” come quelle Image, ma le idee sono interessanti, gli autori sono buoni professionisti e i personaggi, quasi tutti revival, potrebbero avere ancora qualcosa da dire. La Play ci crede e nel 1995 nascono X-O IL GUERRIERO (con X-O Manowar e Shadowman) e TUROK (con Turok e Archer & Armostrong), che però avranno vita breve: il mercato si sta saturando, e se non sei un personaggio famoso o alla moda hai poche speranza di andare avanti (come accadrà all’Ultraverse Malibu pubblicato prima da Star e poi da Marvel Italia).
Ora mancherebbe solo qualcuno alla festa: Batman. Nel 1995 non è più la Rizzoli a pubblicarlo, ma la Glénat. E l’edizione Glénat non è che ai lettori piaccia poi molto di più di quella Rizzoli: non piace il formato, non piace la carta (dicono che puzzi), non piace la selezione di storie (primo post-Crisis più Golden Age), non piacciono le rubriche. Però piace Batman, e la gente spera che anche lui un giorno o l’altro finisca in casa Play Press. Perché la Play avrà dei grafici meno validi/motivati di quelli Marvel Italia (le copertine! Sembra che le scritte americane vengano ricoperte con delle toppe! Argh!) e pubblicherà albi più cari di quelli degli altri… ma intanto le sue pubblicazioni DC sono le migliori che si siano mai viste in Italia.
Diciamolo: in Italia la DC è MENO POPOLARE DELLA MARVEL. E’ stata sfortunata, è stata assente, e fin qui ci siamo tutti. La Play è stato il primo editore a gestirla come “un’altra Marvel”, selezionando il materiale migliore o più vendibile, cercando di mantenere una continuity tra le testate inedite e affidando il tutto a gente che se ne intendeva.
Quindi non è così assurdo che un BATMAN Play Press sia la speranza di molti, se non di tutti.
E nella primavera del ’95 il regalo arriva: finalmente anche l’Uomo Pipistrello ha un suo quindicinale, che inizia con un numero 0 e vende anche più di SUPERMAN.
L’editore, ora che ha acquisito i diritti del personaggio più amato, può sbizzarrirsi con mille iniziative dedicate a lui. La DC pubblica sempre tonnellate di materiale batmaniano, e c’è solo l’imbarazzo della scelta. DC PRESTIGE ospita l’alter ego di Bruce Wayne praticamente ogni mese; la nuova serie mensile PLAY MAGAZINE, risposta Play/DC alle antologiche Marvel che dal ’90 si sono avvicendate in edicola (STARMAGAZINE, MARVEL MAGAZINE e WIZ) anche; il mensile BATMAN SAGA si occupa di ripubblicare integralmente la famosa saga di Knightfall e seguiti.
Già dal 1994, inoltre, è presente nelle edicole la serie LE AVVENTURE DI BATMAN, versione a fumetti del Batman televisivo di Paul Dini e Bruce Timm.
Ridendo e scherzando siamo arrivati al 1996. E forse, ora che ci penso, mancherebbe anche un altro personaggio storico: Wonder Woman. Nessun problema, il mensile CATWOMAN & WONDER WOMAN diviene presto una realtà. Si tratta di un flip book, ovvero un fumetto che va capovolto una volta arrivati a metà. In questo modo, ognuna delle due protagoniste ha una cover per sé. Una trovata molto particolare, ma che può creare confusione negli edicolanti più distratti, verrà replicata con PLAY MAGAZINE (da un lato le storie, dall’altro i redazionali).
Tutto bene? Tutto perfetto? In realtà no. Perché è vero che c’è tanto materiale (non quanto quello Marvel), ma i limiti di queste storie ci mettono poco a diventare evidenti. Dopo il successo iniziale, sia SUPERMAN sia BATMAN presentano storie che definirei le peggiori nella vita editoriale dei personaggi. E i comprimari (tutta la Superman e Batman family: Superboy, Acciaio, Azrael, Catwoman…) spesso sono anche peggio dei titolari di testata…
Una serie come FLASH dopo poco più di un anno inizia a perdere lettori, nonostante le avventure di Wally West, Kyle Rayner e del giovane Bart Allen (Impulso) siano sempre di buona qualità. Verrà invocato a gran voce Aquaman versione Peter David, ma non arriverà mai.
SUPERMAN CLASSIC dopo un paio d’anni rimane senza John Byrne e comincia un lento declino, anche se le storie dei successori sono sempre gradevoli.
CATWOMAN & WONDER WOMAN vuole sfruttare la moda delle ragazzacce, ma la Donna Gatto e Diana non sono poi così interessanti per chi va a cercarsi le donnine mezze nude sugli albi Image.
Luci e ombre, insomma. E nel 1997 la cosa si noterà sempre di più. In casa Marvel Onslaught si porterà via i maggiori supereroi e l’interesse verso di essi. I fumetti Image, tanto alla moda il giorno prima, diventeranno qualcosa a cui pensare quasi con fastidio. E la DC? I supereroi più longevi del mondo sentiranno qualcosa scricchiolare… e stavolta non sarà colpa dell’Anti Monitor o di qualche crisi cosmica: sono le crisi di vendite quelle che devono far paura

A margine di questa disamina praticamente perfetta redatta da Francesco Vanagolli Batman Crime Solver vi regala una perla di quei tempi da scaricare, ma che vi consiglio di acquistare appena possibile. Si tratta di un fumetto ancora acquistabile a prezzi molto abbordabili.

Batman/Freccia Verde: Il Veleno del Futuro

Testi: Dennis O’Neil
Disegni: Michael Netzer
Edizione Italiana: DC Prestige N. 24 (Febbraio 1997) Ed.Play Press

Sinossi:
Batman e Freccia Verde Hanno già combattuto insieme, ma mai con una posta cosi alta: un epidemia che minaccia il mondo!
Black Canary stà morendo e la loro unica speranza è la mortale tentatrice che ha causato tutto…Poison Ivy.

Fate clic sulla foto e buon divertimento.

Batman/Freccia Verde: Il Veleno del Futuro

Batman/Freccia Verde: Il Veleno del Futuro

Hollywood celebra il creatore di Batman: stella sulla Walk of Fame

Hollywood Boulevard 21 Ottobre 2015 – Hollywood celebra il creatore di Batman con una stella postuma sulla Walk of Fame. A tre giorni dal centenario della sua nascita, Bob Kane fa il suo ingresso ufficiale tra le più grandi celebrità di Hollywood ricevendo la stella sulla famosa passeggiata. A introdurre la cerimonia Zack Snyder, regista del prossimo Batman vs Superman e Ben Affleck, che sarà il protagonista . Il motivo dell’onoreficenza conferita a Kane, come spiegato sul sito ufficiale dell’ente, va oltre i meriti esclusivamente legati alla storia dei comics. Del resto Batman, nei suoi settantacinque anni di vita, è divenuto molto di più di una figura conosciuta soltanto dagli appassionati di fumetti essendo ormai una vera e propria icona nell’immaginario di più generazioni.  Alla cerimonia è intervenuto anche Jim Lee, vi proponiamo qualche scatto che lo ritrae durante la celebrazione di Bob Kane e vi facciamo vedere la stella che ora appare sulla famosa passeggiata hollywoodiana della celebrità. Vi proponiamo anche un servizio che comprende anche un’intervista a Zack Snyder, il quale  al minuto 20.45, ha spiegato come è stato creare il suo Batman per il nuovo film DC e come è stato vedere per la prima volta nel ruolo Ben Affleck.

“Recentemente, ho fatto questo film Batman v Superman, e nel processo, ho dovuto progettare il personaggio di Batman. Ho dovuto fare un costume. Non so se sapete nulla del processo, ma dopo mesi di progettazione meticolosa e di modifiche, arrivi a una estetica che rappresenterà il Batman che ti eri immaginato. Insieme al mio costumista Michael Wilkinson, abbiamo fatto proprio questo e siamo arrivati a un punto in cui eravamo pronti a testare il costume su Ben [Affleck]. Quindi, abbiamo costruito il set di un vicolo, con dei graffiti, dei barili infuocati, cose che fumavano, e per la prima volta abbiamo usato questa impostazione molto noir per filmare il nostro Batman. Ben ha messo il costume e lo abbiamo messo di fronte alla telecamera e lo stavo facendo girare per darmi uno sguardo alla Batman, ed è stato fantastico perché in quel momento ho sentito di aver raggiunto l’obiettivo che mi ero prefissato. Quando ho guardato Ben, era la personificazione perfetta del Batman che avevo in mente”.

Ma Snyder ha ammesso:

“La verità è che, non era proprio il Batman che avevo immaginato. Bob l’aveva messo lì nella mia mente, attraverso anni di serie tv, fumetti, film. Mi sono reso conto che tutti noi – ognuno di noi – ha un Batman, un Batman immaginario, nelle nostre menti, in agguato nell’ombra. Quella è l’eredità di Bob”.
Secondo Snyder, il successo di Batman deriva dal fatto che non ha dei poteri che lo rendono ‘super’ come gli altri supereroi del suo calibro.
“Batman a differenza di Superman o Wonder Woman o Flash, è una persona senza poteri. E’ un uomo. Rappresenta tutti noi. Credo che sia questo. Tutti noi abbiamo dentro di noi un eroe che portiamo in giro ogni giorno. E’ quel tipo. E’ Batman. Ringrazio Bob per questo. Noi tutti abbiamo un debito di gratitudine verso di lui. Ci rendiamo conto che quell’eroe che ci portiamo in giro, siamo noi, perché è un uomo. In realtà, tutti siamo Batman”.

Parlando con Comic Book Resources dopo il suo discorso Snyder ha spiegato di voler fare un costume più classico, e non la versione in armatura che ha preso più piede negli ultimi decenni.

“Volevo un Batman più vecchio. Volevo un Batman stanco della guerra. Ecco perché, in molti modi, Ben era davvero perfetto per me – l’abbiamo un po’ invecchiato. Ha funzionato molto bene. Sono davvero entusiasta del Batman che abbiamo creato”.

Il filmaker ammette che Batman v Superman è stato influenzato dal fumetto di Frank Miller Dark Knight Returns, ma non è un suo adattamento.

“Stavo parlando con Frank a questo proposito: Dark Knight Returns ha avuto una grande influenza su di me così, ho voluto onorarlo attraverso delle immagini del film. Si potrebbe ancora fare un film di “Dark Knight Returns” se si vuole. Questo è quello che dico, per quanto abbiamo utilizzato e quanto non abbiamo utilizzato [gli elementi del fumetto di Miller]. Gli elementi visivi, ce ne sono alcuni che ho omaggiato, ma non credo che il film [sia un adattamento].”
All’evento è stato inoltre confermato ufficialmente che Batman è il supereroe che è stato adattato più volte al cinema.

Temendo le azioni di un Supereroe/Dio privo di controllo, il più forte, formidabile vigilante di Gotham City si scaglia contro il venerato moderno salvatore di Metropolis, mentre il mondo lotta per capire di quale supereroe ha bisogno. Con Batman e Superman in guerra tra loro, una nuova minaccia riesce a emergere facilmente, mettendo gli uomini in un pericolo mai affrontato prima.

 

Jim Lee, Zack Snyder e Batman

Jim Lee, Zack Snyder e Batman

Bob Kane ' STELLA SULLA HOLLYWOOD WALK OF FAME

Bob Kane ‘ STELLA SULLA HOLLYWOOD WALK OF FAME

Hollywood walk of fame cerimonia per Bob Kane

Hollywood walk of fame cerimonia per Bob Kane

Jim Lee - Batman V Superman Dawn of Justice batmobile

Jim Lee – Batman V Superman Dawn of Justice batmobile

Batman v Superman - La batmobile

Batman v Superman – La batmobile

Edizioni PLAY PRESS: Vent’anni di comics in Italia Parte 2: La Distinta Concorrenza

 di Francesco Vanagolli (uno dei maggiori e migliori traduttori di materiale DC Comics in Italia) su gentile concessione del blog Fumetti di Carta.

Come promesso, eccoci al 1990, anno che per la Play Press è particolarmente importante. Non solo infatti continuano ad uscire numerose proposte Marvel, ma spuntano nelle edicole anche i primi titoli regolari DC Comics dalla fine dell’epoca DC/Cenisio.
Non si tratta, come auspicabile, di testate dedicate ai pesi massimi Superman e Batman (quest’ultimo popolarissimo grazie al primo film di Tim Burton): i due World’s finest sono saldamente in mano alla Rizzoli, che ne pubblica le storie più importanti dell’epoca sottoforma di inserti della rivista CORTO MALTESE. Rimane però libero il resto dell’Universo DC, in quel periodo ringiovanito dagli effetti di CRISIS ON INFINITE EARTHS. Ed è proprio tra le collane rilanciate nella seconda metà degli anni ’80 che la Play pesca per varare i suoi primi due mensili DC Comics nella primavera del ’90: JUSTICE LEAGUE e GREEN ARROW. Il primo, che parte con il crossover LEGENDS di Len Wein, John Ostrander e John Byrne, introduce ai lettori italiani la nuova spassosa Lega della giustizia post-Crisis di Keith Giffen, Jean Marc DeMatteis e Kevin Maguire, affiancata dalla Wonder Woman rebootata di George Pérez, dal Lanterna Verde proveniente da ACTION COMICS WEEKLY di Jim Owsley e Mark Bright e, poco più tardi, dal Flash di Mike Baron e Jackson Guice. Una buona fetta di classico DCU, con materiale moderno e personaggi che in Italia fino a quel momento non avevano mai sfondato ma che erano rimasti nel cuore degli appassionati hardcore.
Il secondo mensile si rivolge ai lettori rimasti più colpiti dalle allora nuove opere revisioniste figlie di Frank Miller e dell’invasione inglese, e offre ogni mese storie meno supereroistiche e più adulte a cominciare ovviamente da quelle del titolare di testata, Freccia Verde, incupito da Mike Grell e Ed Hannigan. A seguire, Blackhawk di Howard Chaykin, Question di Dennis O’Neil e Denys Cowan e Doc Savage di Dennis O’Neil e Adam e Andy Kubert.
Due testate con sommari ben studiati (e questo lo dice uno che non prova un grande amore per la seconda), che offrono ai lettori la possibilità di conoscere due volti della casa editrice americana. I due brossurati (formato che ormai è quello di ogni titolo Play Press) ottengono un buon successo, e presto inizia una neanche troppo lenta rinascita del DCU in Italia: all’inizio del 1991 la collana PLAY SAGA ospita cicli e miniserie di una certa rilevanza, prima fra tutte CRISIS (saggia la scelta di pubblicare un simile malloppo di continuity DOPO aver riportato i personaggi principali del Cosmo DC); PLAY BOOK alterna volumi Marvel ad altri DC, compresi alcuni classici come l’Hawkman di Gardner Fox e Joe Kubert e il breve ma noto ciclo di Lanterna Verde e Freccia Verde di Dennis O’Neil e Neal Adams. La novità più gradita dagli appassionati DC, però, è probabilmente il mensile AMERICAN HEROES, che dal 1992 pubblica run come la Doom Patrol e l’Animal Man di Morrison (toh, è stata la Play a pubblicare per prima massicce dosi regolari di fumetti scritti da Morrison. E questo prima che diventasse popolare), la Legione dei Supereroi di Giffen, il primo Lobo di Giffen e Simon Bisley e soprattutto i Nuovi Giovani Titani di Marv Wolfman e George Pérez, il più popolare titolo DC degli anni ’80. La chiusura di JUSTICE LEAGUE con il numero 33 farà confluire nelle pagine di AH anche le due Leghe, Internazionale ed Europea.
Non sarebbe poi sbagliato ricordare che molto del merito per cura editoriale e la scelta del materiale è di Luca Scatasta, che all’epoca iniziava a farsi notare nel fumetto italiano. Ricordate cos’avevo detto la scorsa volta? In Play all’inizio non c’erano veri esperti o appassionati. Era tutto lavoro di redazione, di anonimi articolisti e traduttori con scarsa conoscenza in materia di comics americani. E allora non devono stupire scivoloni tipo il nome “Silver Surfers” sulla cover del primo IRON MAN o la città di Madripoor che, nel serial di WOLVERINE tratto da MARVEL COMICS PRESENTS ospitato su THE ‘NAM diventa una città del futuro (errore che verrà poi corretto nella riedizione in volume). Con l’arrivo di collaboratori attenti come Scatasta errori simili diventeranno sempre più rari.

Play Saga #1-8: "Crisis on Infinite Earths" Edizione Play Press da Novembre 1990 a Giugno 1991

Play Saga #1-8: “Crisis on Infinite Earths” Edizione Play Press da Novembre 1990 a Giugno 1991

Ma anche in campo Marvel c’è movimento.
Nonostante la chiusura di diverse serie (tutte quelle slegate dal Marvel Universe, I NUOVI MUTANTI, D.P.7, THE ‘NAM), l’editore romano non rinuncia a nuovi lanci o al recupero in veste di comprimari di personaggi rimasti senza fissa dimora. Il nuovo mensile X-MARVEL, sede di X-Factor e di varie storie brevi dell’universo mutante, accoglie quindi dopo pochi mesi i New Mutants, e NAMOR, lanciato per via dall’enorme popolarità di John Byrne nel nostro Paese, concede spazio ai Displaced Paranormal Seven e alla retrospettiva di Iron Man.
Come anticipato qualche riga più su, la Play è anche la prima casa editrice di comics in Italia a proporre volumi che ristampano cicli di storie pubblicate poco prima; a parte Wolverine, anche altre saghe di MCP tornano sottoforma di trade paperback: Colosso (da WOLVERINE), L’Uomo cosa (da I NUOVI MUTANTI) e Shang Chi (da G.I.JOE).
A proposito di questo, è facile notare un difetto che colpirà buona parte della produzione Marvel/Play fino alla fine: gli abbinamenti infelici. Un po’ a causa dell’inesperienza/noncuranza dei primi redattori, un po’ perché alcuni personaggi sono già pubblicati dalla Star Comics, quasi sempre gli albi Play presentano coppie di titolari e comprimari che in certi casi si possono definire improbabili. Il già citato Shang Chi (detto “il Cinese”) non ha niente a che fare con i soldatini snodabili della Hasbro, e forse sarebbe meglio tenere separati il Nuovo Universo di D.P.7 da quello classico di Iron Man. Intendiamoci, niente da dire sulla qualità delle proposte (a meno che non si citino i terrificanti comprimari di IRON MAN: chi ricorda il Nick Fury scritto da Chichester o l’anonimo Coldblood? Grazie a Dio per quelle pagine c’è passato anche lo Squadrone Supremo di Mark Gruenwald), ma in quanto a coerenza certe testate Play lasciano un po’ a desiderare).
Nel 1991, comunque, ne arriva una che sarà fino alla fine dell’era Marvel/Play la punta di diamante dell’editore romano: dopo oltre un anno nel ruolo di comprimario di Silver Surfer, il dio del tuono ottiene un suo albo regolare, intitolato THE MIGHTY THOR come in originale. Il tonante ha sempre goduto di un’ampia popolarità tra i fan italiani, e questa tradizione continua anche con l’albo Play. Per forza: prima Walt Simonson e poi Tom DeFalco e Ron Frenz danno il meglio di sé, regalando ai lettori la rinascita di un personaggio che fino a pochi anni prima in America era stato abbastanza bistrattato. Per non parlare dei comprimari, che a parte gli anonimi Eterni di Peter B. Gillis e Sal Buscema, non sono da buttare: non pensate anche voi che l’Ercole di Bob Layton, il Dottor Strange di Roger Stern e Marshall Rogers e il Rocket Raccoon di Bill Mantlo e Mike Mignola fossero dei degnissimi comprimari per il Tonante? Oh, se prima abbiamo citato Scatasta, non possiamo far torto a un’altra colonna della Play che proprio con il mensile di Thor inizia a lavorare nel mondo del fumetto italiano: Alessandro Bottero. Che non solo di fumetti ne sa, ma ama in particolar modo proprio questo eroe… e vi assicuro che quando qualcuno lavora su un personaggio che ama, la cosa si nota eccome.
Certo, il titolo della serie porta a riflettere su un altro difetto delle pubblicazioni Play Press: la grafica. Precisiamo: le copertine sono migliori di quelle della Star, e anche la grafica interna e le pubblicità sono semplici ma efficaci. Però, fateci caso: la Play usa sempre titoli che o rimangono in inglese o possono essere coperti con facilità. Immagino fosse per risparmiare, o per mancanza di voglia dei grafici. Sta di fatto che quel “the mighty” pare piuttosto strano, così come certi strilloni nelle copertine che ogni tanto rimangono in inglese. Niente da ridire invece sul mantenimento dei titoli delle storie in inglese con traduzione a fianco: se l’alternativa sono le orrende “toppe” stile Star che coprono un pezzo di disegno, allora viva i titoli in inglese!
Ci avviciniamo alla fine anche di questa puntata… con la Marvel che regna suprema e la DC che resiste.
Ma stanno per arrivare momenti un po’ particolari per le testate Marvel targate Play Press. Momenti nei quali, forse, ci vorrebbe un Uomo d’Acciaio per dare una mano.
Ne parleremo nel terzo episodio…

LUCCA COMICS AND GAMES 2015 – LE PRINCIPALI BAT-NOVITA’

Ci siamo: mancano solo 13 giorni all’edizione 2015 di Lucca Comics & Games e Batman Crime Solver desidera offrirvi i primi bat-dettagli, ospiti e eventi della grande grande manifestazione toscana.

Ospiti:
VENERDI’ 30 OTTOBRE 2015
Mitsuhisa Ishikawa che ha prodotto Batman: Gotham Knight, sara’ ospite per presentare in anteprima nazionale il suo più recente lungometraggio in live action, Garm Wars – L’ultimo druido, insieme al maestro Mamoru Oshii.

Batman il Cavaliere di Gotham

Batman Gotham Knight – Batman il Cavaliere di Gotham in DVD

Vi consiglio di entrare nel padiglione E 319 del Giglio presso l’Artist Alley, in cui troverte tanti giovani artisti tra cui molti del Batman Silent Book e del futuro libro Batman v Superman Concept Artbook.

Questo l’elenco dei disegnatori del nuovo libro che troverete a Lucca Comics.

L’elenco dei disegnatori presenti a Lucca Comics and Games

Alberto Acquaviva – Area Performance e Stand M39 – padiglione Carducci (Games)

Andrea Olimpieri – Padiglione Giglio in piazza del Giglio presso lo stand BUGS giovedì dalle 9:00 alle 14:00 e domenica dalle 14:00 alle 19:00

Benedetta Fazzino – Sarà presente solo venerdì

Claudio Strati – Area Performance e Stand M39 – padiglione Carducci (Games)

Federica Manfredi – Comics Artist Area in Piazza San Romano

Luca Strati – Area Performance e Stand M39 – padiglione Carducci (Games)

Mauro Antonini – Comics Artist Area Tavolo AA19 in Piazza San Romano

Michele Bandini – sulle antiche mura di Lucca al baluardo San Paolino presso lo stand dei Gotham Shadows

Pasquale Qualano – Comics Artist Area in Piazza San Romano

Riccardo Rullo – Area Games – Stand A45 Wyrd Edizioni

Valeria Favoccia – Self Area in Piazza San Romano stand Stand A06

Valerio Giangiordano – Padiglione Giglio in piazza del Giglio presso lo stand BUGS le sessioni firme di Mostri: Giovedì 16:30 – Venerdì 11:30 – Sabato 14:00

Vittorio Astone – Self Area in Piazza San Romano stand SA55

Qui sotto una tabella che vi aiuta a ricordare gli appuntamenti salienti di Lucca Comics 2015 dedicati a Batman.

Appuntamenti BATMAN per Lucca Comics 2015

Appuntamenti BATMAN per Lucca Comics 2015

In piazza San Michele si conferma il padiglione Warner Bros.
Dopo la positiva esperienza dello scorso anno a Lucca Comics & Games, anche questa edizione vedrà Warner Bros. protagonista con un grande padiglione in piazza San Michele. Tra gli appuntamenti di Warner più attesi: la “Gotham Night” con la proiezione dei primi 4 episodi della serie tv Gotham, in onda dal 12 ottobre su Italia 1 e a seguire dal 20 ottobre su Premium Action; la “DC Night” dedicata al mondo della DC Comics con la proiezione in anteprima di episodi di Gotham, Arrow (la cui terza stagione andrà in onda dal 20 ottobre su Premium Action) e The Flash (in onda nel 2015 su Premium Action), oltre un’esposizione di mantelli di Batman reinterpretati da diversi artisti. I bravissimi artisti del club Gotham Shadows avranno uno spazio dedicato sulle antiche mura di Lucca al baluardo San Paolino con uno stand di 12 metri lineari, che comprende la Batcave, lo Skyline di Gotham City e una fantastica Batmobile da fotografare. Ad arricchire una zona già piena di esposizioni, ci sarà una self area con almeno due ospiti d’eccezione maestri del disegno : Luca Russo e Michele Bandini (che potete vedere qui presso lo stand dei Gotham Shadows nel 2013). Inoltre ci saranno contest per il pubblico, ma per conoscere le modalità vi consiglio di collegarvi al loro sito e pagina Facebook di riferimento. La cella di detenzione realizzata dal gruppo delle “ombre della città di Gotham” capitanato da Riccardo Lo Forte,  sarà a vostra disposizione presso lo stand della Lion Comics. A turni troverete i criminali reclusi più folli e pericolosi contro i quali Batman si è scontrato e che alloggiano all’Elizabeth Arkham Asylum for the Criminally Insane, noto semplicemente come Arkham Asylum.

Batmobile versione Batman: The Animated Series dei Gotham Shadows

Batmobile versione Batman: The Animated Series dei Gotham Shadows

 

Sempre presso lo stand dei Gotham Shadows potrete ammirare anche la replica del cappuccio indossato da Ben Affleck nel prossimo Batman v Superman: Dawn of Justice, realizzata dal talentuoso artista Reevzfx.

Maschera di Batman stile Batman v Superman: Dawn of Justice realizzata da Reevzfx. Vista frontale

Maschera di Batman stile Batman v Superman: Dawn of Justice realizzata da Reevzfx. Vista frontale

Maschera di Batman stile Batman v Superman: Dawn of Justice realizzata da Reevzfx. Vista laterale

Maschera di Batman stile Batman v Superman: Dawn of Justice realizzata da Reevzfx. Vista laterale

Maschera di Batman stile Batman v Superman: Dawn of Justice realizzata da Reevzfx. Vista retro.

Maschera di Batman stile Batman v Superman: Dawn of Justice realizzata da Reevzfx. Vista retro.

Batman sarà protagonista anche al di fuori del padiglione, dove verrà esposta un altra Batmobile, quella del videogioco Batman: Arkham Knight.

L’Associazione “La Nona Arte” sara’ presente a Lucca Comics & Games 2015 con uno spazio in via Poggio di fronte alla Piazza della Cittadella, praticamente a 30 mt da Piazza San Michele! I ragazzi dell’associazione NO PROFIT vi apettano per nuove iscrizioni, per ritirare il materiale Associativo 2015 e per le tante novita’ presenti tra cui la lieta notizia che Gary Frank sarà ospite al loro stand a LC&G e sarà lieto di incontrare gli associati per firme e commission. Quanto prima possibile saranno disponibili maggiori info su orari e costi delle commissioni, presso la loro pagina Facebook.

Per sabato 31 Ottobre è prevista la seconda edizione della Cat Walk per le strade di Lucca. Sono invitate tutte le copslay di Catwoman e anche i Batman sono benvenuti. Scatti fotografici e riprese a go go e meravigliosi costumi in tema Batman sfileranno durante la manifestazione.

catwalk

Collegatevi al loro evento su Facebook.

Stessa finalità di incontro e lo stesso giorno si avrà con il raduno ufficiale DC Comics Italia, che si svolgerà nello stesso posto dello scorso anno , ovvero vicino alla fontana tra l’incrocio di Viale Vittorio Veneto e via Francesco Carrara.

raduno
Anche per questa iniziativa vi consiglio di collegarvi al loro evento organizzato su Facebook.

La RW Lion avrà il proprio stand E502 posizionato nel Padiglione Passaglia in Piazza Napoleone.  Potete incontrare il direttore e il coordinatore editoriali, nonché i membri dello staff, che saranno lieti di rispondere alla vostre domande e curiosità, di offrire chiarimenti sui futuri programmi editoriali, di fornire informazioni sui fumetti da noi pubblicati o, semplicemente, di scambiare quattro chiacchiere con voi e di confrontarci sull’editoria a fumetti.

Infine ci saremo noi di Batman Crime Solver con le nostre telecamere e fotocamere pronti per raccogliere le vostre impressioni sulla nuova stagione di Gotham, il futuro film Batman v Superman e tutto cio’ che desdierate condivedere con noi. Ci troverete in tutti i posti dove si festeggia Batman…chiedete di noi!!!

 

 

Edizioni PLAY PRESS: Vent’anni di comics in Italia Parte 1: L’invasione delle edicole

di Francesco Vanagolli (uno dei maggiori e migliori traduttori di materiale DC Comics in Italia) su gentile concessione del blog Fumetti di Carta

Il recente acquisto di un grosso blocco di volumi DC Comics a metà prezzo pubblicati tra gli anni ’90 e la prima metà di questo decennio dalle Edizioni Play Press (poi Play Press Publishing, oggi Play Media) mi ha spinto a riflettere sul ruolo che l’editore romano ha avuto nella storia dell’editoria a fumetti italiana.
Sono quasi tre anni che la Play ha interrotto le pubblicazioni del cosmo DC Comics nel nostro Paese, e forse è passato abbastanza tempo per poter parlare di questa casa editrice in tutta tranquillità e soprattutto con lucidità e distacco.
Punto primo, fatemi dire questo: la Play Press è l’editore che ha pubblicato per più tempo fumetti americani in Italia (vent’anni) e DC in particolare (16). Con tutti i suoi difetti e le sue limitazioni, però l’ha fatto. E scusate se è poco.
Detto questo, vediamo di fare un po’ di storia…
Le Edizioni Play Press di Mario Ferri iniziano la loro avventura nel mondo dei comics nel 1986, in un’epoca in cui il fumetto americano è dato per spacciato dopo la chiusura di Editoriale Corno e Editrice Cenisio avvenuta due anni prima. Fumetti Marvel e DC in edicola non ce ne sono, a parte le poche e costose pubblicazioni Labor Comics e i primi CONAN della Comic Art. La Play comincia a pubblicare del materiale Marvel slegato dal tradizionale Marvel Universe: MY LOVE, con le storie rosa della Silver Age (e dite quello che vi pare, ma se potessi metterci le mani sopra ne sarei ben contento), e soprattutto i TRANSFORMERS, dedicata ai popolari robot trasformabili, che proprio allora si fanno conoscere in Italia.
Niente di particolarmente importante, insomma, che finisce nel dimenticatoio non appena i Marvel fan possono finalmente mettere di nuovo le mani sulle avventure dei “veri” personaggi di Stan Lee grazie alle pubblicazioni delle Edizioni Star Comics: come già ricordato in un precedente articolo, nel 1987 il numero 1 de L’UOMO RAGNO riporta i supereroi della Casa delle Idee in Italia, e da lì inizia la lenta rinascita del genere. Ma è, appunto, lenta. Molto: la prudenza della piccola Star Comics fa sì che i nuovi titoli marvelliani compaiano nelle edicole al ritmo di uno all’anno, perciò nel suo secondo anno di attività la casa editrice lancia solo FANTASTICI QUATTRO. Dunque abbiamo da una parte Uomo Ragno e Fantastici Quattro in due mensili dalla distribuzione debole, dall’altra Conan, dall’altra i Transformers… ai quali, a partire dal 1989, si affiancano nuovi inaspettati titoli Marvel, tutti targati Play Press.
Chi c’era se lo ricorderà, chi non c’era provi a immaginarselo: il materiale Marvel è presente in minima quantità, stenta a decollare (e con personaggi che ai tempi Corno furono molto amati), e all’improvviso spuntano nuove serie con personaggi nuovi e graditi ritorni. Sono passati vent’anni dall’uscita di IRON MAN, ‘THE NAM, D.P.7 e I NUOVI MUTANTI, e quello che mi interessa ora è discutere della loro importanza. Una serie dedicata a un personaggio che la Corno relegò al ruolo di comprimario, una di guerra, una con personaggi che non vivevano nell’Universo Marvel e una con la nuova generazione degli X-Men. Ecco, queste quattro serie allargano il mercato. I fumetti Marvel sopravvivono a stento, nelle edicole non si notano nemmeno, poi arriva l’editore specializzato in riviste di enigmistica e all’improvviso appare nei chioschi “l’angolo dei fumetti americani”. Due sono per me le grosse cause per cui nel 1989 la rinascita degli eroi in costume ha avuto luogo: il film di Batman diretto da Tim Burton*, che ha riacceso l’interesse verso i supereroi americani, e la presenza della Play Press, che ha permesso al pubblico di trovare i supereroi nelle edicole. Se non è un merito questo…!
Certo, non tutti la prendono bene: chi aveva già deciso di santificare la Star non vede di buon occhio che un altro editore “rubi” i diritti di qualche testata Marvel al gruppo di Cavallerin, Bovini e Lupoi. Gli albi Play, facendo un rapporto pagine/prezzo (32 pagine a 1800 £) sono più cari di quelli Star, non hanno approfondimenti seri che possano competere con quelli di MML (IRON MAN 1 viene presentato da… Tony Stark) e -eresia!- non si ricollegano direttamente alle ultime storie presentate dalla Corno. Se per le assolute novità D.P.7 e ‘THE NAM non è un problema, la situazione è più complessa per le altre due testate: IRON MAN parte con storie del 1986, quando le ultime viste sul SETTIMANALE DE L’UOMO RAGNO sono del 1979; i Nuovi Mutanti sono creati nel 1982 in seguito ad alcuni eventi mostrati su UNCANNY X-MEN nel corso dell’anno, ma gli Uomini X ereditati dalla Star in quel momento sono fermi al 1980. I completisti e fan della continuity non ne sono molto contenti, ma è anche vero che la Play, più che a loro, con quei personaggi cerca di rivolgersi a un nuovo pubblico a digiuno di Marvel. Tre serie nuove e una che praticamente ricominciava da capo (e con protagonista un personaggio corazzato che può piacere ai bambini) non sono proprio cattive scelte. Anche l’assenza di note troppo “specialistiche”, sostituite da introduzioni più semplici, fa parte di questa strategia, come ammesso in alcune occasioni nelle rubriche della posta. Interessante eccezione, il glossario dei termini bellici nella pagina della posta di ‘THE NAM.
Va fatto notare, visto che non è un particolare da poco, che alla Play, prima dell’avvento di collaboratori più preparati come Luca Scatasta e Alessandro Bottero, non ci sono appassionati di comics. Ferri e i suoi collaboratori sono dei venditori. E il prodotto da vendere in quel momento è il fumetto, perché l’editore ne ha intuito la commerciabilità… ma non per questo ne è un esperto o un filologo. Le cose inizieranno a cambiare già nei mesi successivi, con l’arrivo, nei panni di traduttori e articolisti, di esperti come Paolo Accolti Gil, Gino Scatasta e il già citato fratello LucaS.

Sigla di Displaced Paranormals 7 - Marvel

Sigla di Displaced Paranormals 7 – Marvel

The Nam - Lettere dal fronte

The Nam – Lettere dal fronte

Con il passare dei mesi il 1989 regala ai lettori nuove sorprese: non solo continua a pubblicare testate Marvel dedicate a personaggi della tv (G.I.JOE, arrivata nell’88, ALF, CONTE DACKULA), ma allarga anche il parco testate relativo all’Universo Marvel grazie all’aggiunta di WOLVERINE e SILVER SURFER. Anche in questo caso si tratta di storie della seconda metà degli anni ’80, che soprattutto nel caso del mensile del mutante artigliato provocano qualche problema a chi vuole seguire cronologicamente le vicende dei suoi eroi preferiti: sia la serie di Wolverine sia quella in appendice, la splendida EXCALIBUR, si svolgono dopo gli eventi della principale X-saga del 1988, La caduta dei mutanti. La Star però sta contemporaneamente pubblicando gli X-Men del 1981…
Per la cronaca, in appendice a SILVER SURFER trova spazio Thor, con l’inizio del ciclo di Walt Simonson, già più vicino cronologicamente ai cicli pubblicati dalla Star. Particolarità di queste ultime due testate è il formato, che di lì a poco sarà lo stesso per ogni titolo Marvel Play Press: brossurato a 64 pagine (al costo di 3000 £).
La Play, in sostanza, nel solo 1989 edita un buon numero di titoli, unendo quantità a qualità: è innegabile che gran parte delle sue pubblicazioni presentino materiale di buon livello, il che non può che far bene agli appassionati di buon fumetto Marvel rimasti a secco per tre anni.
Ma… perché limitarsi alla Marvel? Nello stesso periodo anche la DC Comics è inesistente nelle edicole. Uniche eccezioni, le maggiori storie di Superman e Batman degli anni ’80 pubblicate dalla Rizzoli come inserti di Corto Maltese, un formato che scontenta tutti e che non permette alle icone DC di avere la popolarità che meriterebbero. Però rimane tutto il resto dell’Universo DC che nessuno sta sfruttando… nessuno, finché la Play non decide di metterci le mani.
Ma quella del 1990 è una storia che potremo ripassare la prossima volta… [CONTINUA]

* Nota di Batman Crime Solver sui film di Tim Burton. Se siete interessati, a Batman – Il ritorno film del 1992 diretto da Tim Burton, sequel di Batman (1989) e secondo capitolo della saga, sono a vostra disposizione degli articoli apparsi sul settimanale TV Sorrisi e Canzoni il 30 Agosto 1992. Fate clic qui.

Il ritorno del Cavaliere Oscuro: Il prequel

La DC Comics, per bocca del suo co-publisher, ha annunciato al New York Comic Con durante il panel “DC Comics – Heroes to the Core, il prequel della graphic novel per eccellenza “Il Ritorno del Cavaliere Oscuro” ad opera di Frank Miller, Brian Azzarello (i due sceneggiatori dell’ormai imminente The Dark Knight III: The Master Race) e disegnato John Romita Jr. L’albo sarà uno speciale di 48 pagine che verrà rilasciato negli States a febbraio 2016, dopo la release dei primi 3 numeri di The Master Race, per il 30esimo anniversario de Il Ritorno del Cavaliere Oscuro. DiDio ha inoltre affermato che ci sono dei piani in casa DC perché questo prequel abbia un seguito.

John Romita Jr on Batman

John Romita Jr on Batman

BATCOSPLAY: SABATINO D’AGOSTINO

La nuova edizione autunnale di Romics 2015 ha chiuso i battenti. Quattro giorni intensi in cui migliaia di persone hanno invaso la Fiera di Roma, chi in cosplay e chi no, e goduto delle tante iniziative in programma, passeggiato tra gli stand di espositori e negozianti, incontrato gli autori, provato videogiochi in anteprima e, cosa non da meno, incontrato tantissimi appassionati con interessi in comune. Abbiamo avuto l’opportunita’ di conoscere un cosplay dedicato al nostro beniamino veramente ben riuscito, così gli abbiamo chiesto di presentare il suo bel lavoro qui sul nostro blog.

Mi chiamo Sabatino D’Agostino e ho 24 anni e la passione per il Cavaliere Oscuro da molto tempo. Colleziono fumetti, statue e action figure di Batman e altri personaggi Marvel e DC. Da due anni ho iniziato a dilettarmi nell’arte del cosplay . Il personaggio di cui vi parlo e che ho realizzato in occasione del Romics di ottobre 2015 è Batman accompagnato da Batgirl, interpretata dalla mia fidanzata che si chiama Giordana. Ho realizzato l’intero costume creando un ibrido fra i vari costumi classici del Crociato Incappucciato ma quello al quale mi sono ispirato di più, in particolare per la rappresentazione della maschera è “Batman Hush”. Per la realizzazione del costume è stata cucita una tuta in lycra sopra la quale è stato appuntato uno stemma personalizzato di Batman in pelle, lo stesso materiale con il quale è stato creato il pantaloncino. Tutto è stato rammendato dalla mia sarta di fiducia e cioè mia madre . Per quanto riguarda il mantello ho disegnato la sagoma su pelle e ho ritagliato il tutto, attaccandolo alla tuta con dei bottoni in ferro. Invece per quanto riguarda i gauntlet ho preso un paio di parastinchi, che avevo in casa, ai quali ho applicato nella parte interna tre lame tagliate da me con la mola elettrica su un foglio in acciaio, poi  ho verniciato il tutto e ho fatto cucire nella parte interna un pezzo di tessuto nero per rendere l’idea del gauntlet .

Il parastinco utilizzato

Il parastinco utilizzato

Mentre i guanti sono stati acquistati gli stivali e i paraginocchia mi sono stati prestati.

Il guanto utilizzato

Il guanto utilizzato

Per la cintura invece, le tasche multiuso e la cintura stessa sono state acquistate, mentre i cilindri li ho realizzati verniciando i tubi delle vitamine multicentrum e infine lo stemma l’ho realizzato tagliando una piastra in acciaio di forma rettangolare sulla quale ho attaccato uno stemma di pipistrello anch’esso in acciaio.

Vista frontale del costume

Vista frontale del costume

La parte più complessa è stata la realizzazione della maschera utilizzando varie tecniche e materiali. Il punto di partenza è stato la realizzazione del guscio della mia testa attraverso l’utilizzo di bende gessate, all’interno del quale poi ho versato del gesso ceramico extraduro. Asciugato il gesso è stato possibile ricavare la copia della mia testa sopra alla quale ho realizzato il calco della maschera di Batman con argilla . Una volta realizzata la scultura ho colato su di essa del gesso tixotropico gv81, logicamente facendo un muro di argilla tra la colata di gesso sulla parte frontale e quella sulla parte posteriore con dei registri, così da avere due parti di gesso che combaciano. Una volta in possesso delle due parti in gesso pulite le ho fatte combaciare e all’interno ho fatto una colata di lattice prevulcanizzato (resina naturale ed economica adatta alla realizzazione di calchi e stampi di piccole dimensioni), miscelato con il colore acrilico nero polycolor, e dopo aver aspettato il giusto tempo per l’essiccamento è stato possibile togliere la maschera di Batman finita. Per renderla lucida ho spalmato sopra il prodotto primal b 60 a (resina acrilica pura in dispersione acquosa).

Vista di profilo del costume

Vista di profilo del costume

Per quanto riguarda la realizzazione della maschera sono stato aiutato dal  amico  Armando , con il quale (insieme ad altri) condivido un progetto che consiste in primis nella realizzazione di un fanfilm su Batman e di ripiego tutto ciò verte anche sulla realizzazione di costumi per cosplayer. Il progetto sarà pubblicizzato sulla nostra pagina Facebook e Instagram Crime Alley Studios da poche settimane in rete. Le idee sono ancora tante e speriamo di poterli realizzare tutte.

 

 

 

BATMAN UNLIMITED: LA WARNER CI SORPRENDE

Qualche tempo fa vi avevamo anticipato qualche notizia circa una nuova serie di Batman già pubblicata il 12 maggio in America in formato Blu-Ray, DVD e Digitale HD. I nuovi film di animazione della Warner Bros hanno tratto ispirazione da una cessata (2013) linea di giocattoli prodotta dalla Mattel e si intitola Batman Unlimited.
Rispetto ai tanti titoli che la Warner Bros deve ancora pubblicare non è nulla, ma per lo meno intravediamo qualcosa, fosse anche che questi titoli sono rivolti ad un pubblico molto giovane. Respirate…con calma…i due film saranno disponibili dall’11 novembre 2015 e sono già preordinabili su Amazon.
Confidiamo che presto vengano presi in considerazione titoli ben piu’ consistenti. Per il momento grazie Warner Bros.

 BATMAN UNLIMITED - ISTINTI ANIMALI IL FILM ORIGINALE TITOLO ORIGINALE: BATMAN UNLIMITED: ANIMAL INSTINCT


BATMAN UNLIMITED – ISTINTI ANIMALI IL FILM ORIGINALE
TITOLO ORIGINALE: BATMAN UNLIMITED: ANIMAL INSTINCT

BATMAN UNLIMITED – ISTINTI ANIMALI IL FILM ORIGINALE
TITOLO ORIGINALE: BATMAN UNLIMITED: ANIMAL INSTINCT
GENERE: ANIMAZIONE
ANNO PRODUZIONE: 2015
DURATA: 74 MINUTI
REGISTA: BUTCH LUKIC
PRODUTTORE: BUTCH LUKIC

Prezzo: EUR 11,89, ma alcune in fumetterie potete trovarlo anche ad € 9.99

TRAMA
Una serie di crimini a Gotham City mettono in allerta il più grande detective al mondo, Batman! Tutte le strade portano a lui, il Pinguino e la sua Animilizia, una squadra di animali cattivi tra cui Silverback, Cheetah, Killer Croc e il mostruoso Man-Bat. L’Animalizia, alla guida di un un esercito di carnivori cibernetici, sembra inarrestabile ma Batman ha dalla sua parte Freccia Verde, Flash, Nightwing e Red Robin, pronti a combattare al suo fianco. Tenetevi pronti alla resa dei conti con questa nuovissima e ruggente avventura firmata DC Comics!

 

BATMAN UNLIMITED - L'ALLEANZA DEI MOSTRI IL FILM ORIGINALE

BATMAN UNLIMITED – L’ALLEANZA DEI MOSTRI IL FILM ORIGINALE

 

BATMAN UNLIMITED – L’ALLEANZA DEI MOSTRI IL FILM ORIGINALE
TITOLO ORIGINALE: BATMAN UNLIMITED: MONSTER MAYHEM
GENERE: ANIMAZIONE
ANNO PRODUZIONE: 2015
DURATA: 76 MINUTI
REGISTA: BUTCH LUKIC
PRODUTTORE: BUTCH LUKIC

Prezzo: EUR 11,89, ma alcune in fumetterie potete trovarlo anche ad € 9.99

TRAMA
È la notte di Halloween e, a Gotham City, una misteriosa serie di eventi criminali hanno condotto Batman sulle tracce dei cattivi: Spaventapasseri, Clayface, Silver Banshee e Solomon Grundy. Dietro tutti questi misfatti, si nasconde il Principe Pagliaccio del crimine, Joker! Armato di un virus informatico e di un piano diabolico per scatenare “una risata digitale” in tutta Gotham City, solo Il Cavaliere Oscuro può fermare questa malefica banda. Insieme a Freccia Verde, Cyborg, Nightwing e Red Robin, sta per iniziare una battaglia ricca di azione e colpi di scena per fermare Il Joker e salvare la città. Su cosa sorgerà il sole, su Gotham City o su Jokermondo?

BATMAN E IL CULTO DEI MORTI

A cura di Andrea Guglielmino (giornalista, saggista)

L’etimologia della parola héros è oscura, proprio come il Cavaliere di Gotham. Indicava, nell’epica antica, gli eroi le cui gesta erano cantate dai poeti, mentre successivamente fu usata per designare un morto che dal sepolcro potesse esercitare un qualche tipo di influsso, benigno o maligno, e andasse quindi venerato. Il culto degli eroi nasce intorno all’VIII secolo, come diretta conseguenza dell’influsso esercitato dalla poesia epica che in quel periodo era al suo culmine, inoltre si lega all’evoluzione della polis greca. Lentamente viene a decadere il normale culto dei morti e quello dell’eroe assume maggiore importanza. Ecco allora che l’eroe è insieme divinità decaduta e morto vero e proprio.

Morte in famglia Batman numeri 426-429 1ª edizione: Dicembre 1988 – gennaio 1989

Morte in famglia Batman numeri 426-429 1ª edizione: Dicembre 1988 – gennaio 1989

Adottando un certo grado di semplificazione, in antropologia e storia delle religioni si fa discendere dunque il culto degli eroi da quello dei morti e degli antenati. Nella religione greca, però, gli eroi non sono i morti familiari, ma personaggi mitici che altrove non hanno mai trovato culto. Per Omero è chiaro: eroe e divinità sono distinti. Nessun eroe è dio e nessun dio è eroe (con qualche eccezione). A differenza del dio il culto dell’eroe è strettamente legato a un singolo luogo: la sua tomba. Il culto diviene così la risposta alla manifestazione di potenza dell’eroe. Le più importanti distinzioni tra i culti eroici e quelli divini erano dati dal fatto che i primi prevedessero dei sacrifici serali o notturni, con vittime scure e su focolari a terra, mentre la carne sacrificata veniva consumata per intero. Invece i sacrifici agli dèi erano diurni, su altari elevati, prevedevano vittime bianche e della carne ne veniva bruciata solo una parte, il resto era consumata dai sacrificanti. Il tipo di culto eroico avvicina questi agli dèi inferi ai quali si sacrificava in modo simile. Il bruciare l’intera vittima era dovuto al fatto che essa era sacra, cioè inadatta al consumo umano, inoltre nel caso degli eroi il collo veniva piegato verso il basso e il sangue defluiva in un botros sacrificale.

Queste linee molto generali che descrivono il culto degli eroi sono liberamente tratte dagli studi di esperti in materia storico-religiosa quali Burkert e Brelich, e a noi servono per riflettere su quanto questi caratteri si siano traslati, e con quali modificazioni, nella moderna figura del super-eroe e in particolare di Batman, che con l’oscurità e il culto dei morti condivide molto, a partire dal suo look, dal suo muoversi in ambienti notturni e dal suo stretto legame con un animale totemico, il pipistrello, preso a simbolo della sua personale crociata.

Le molte morti del Batman Edizione Originale Batman #433-435 USA Edizione Italiana Batman N. 28-29 Ed. Glenat da 05/1989 a 07/1989.

Le molte morti del Batman Edizione Originale Batman #433-435 USA
Edizione Italiana Batman N. 28-29 Ed. Glenat da 05/1989 a 07/1989.

Partiamo dunque dal primo elemento: la morte. Se il culto degli eroi è culto dei morti, anche i super-eroi devono in qualche modo, simbolicamente o fattualmente, passare per questo stadio. In alcuni casi (Spawn, Dead-man, Ghost Rider) il passaggio è narrativamente esplicitato. In altri, l’esperienza di morte è indiretta. Nel caso di Batman (come di Spider-Man) l’iniziazione passa attraverso l’uccisione di una o più persone care. Il ‘culto della tomba’ per Bruce Wayne è dunque il culto della tomba dei suoi genitori, che non a caso appare spesso in flashback e fisicamente, come monito e promemoria per il fine ultimo della crociata del cavaliere, sempre sospesa tra giustizia e vendetta. E il sacrificio compiuto da Wayne affinché essa abbia successo è naturalmente auto-sacrificio, quello di una vita privata normale, libera da incubi e ossessioni. La sua identità viene nascosta dietro una maschera, che con il suo apparato simbolico incentrato sull’asse pieno-vuoto rimanda ancora una volta a un campo semantico legato alla morte. In tragedia gli eroi venivano rappresentati proprio attraverso le maschere, e le maschere sono molto presenti nei culti dei morti di certe popolazioni tradizionali (ma pensiamo anche, senza andare troppo lontani, al Messico e al ‘Dia de los muertos’). Ogni carnevale è un culto dei morti, che vengono richiamati in un momento dell’anno in cui il clima è incerto per propiziare il ritorno della nuova stagione e dunque riprendere il ciclo naturale che porta a un buon raccolto l’anno successivo. Pensiamo anche alle maschere funerarie – come il celebre ‘falso di Agamennone’. Questo legame tra eroe e morte non è esclusivo della figura di Batman. Di Spider-Man abbiamo detto. Superman è addirittura l’unico superstite di un mondo distrutto (e tuttavia, con le sue attribuzioni solari, a partire dalla fonte del suo potere, il suo ipotetico ‘culto’ sarebbe più vicino a quello degli dèi, che a quello degli eroi. Probabilmente si tratta di una sintesi tra i due), nell’esperienza di Daredevil si aggiunge all’esperienza della morte di una persona cara (il padre) anche quella della cecità, un passaggio nel buio facilmente associabile a un passaggio nel regno dei morti.

Non solo: in Batman c’è l’animale totemico. Ovvero un’entità naturale o soprannaturale che ha un significato simbolico particolare per una singola persona o clan o tribù, e al quale ci si sente legati per tutta la vita. Il termine deriva dalla parola ototeman, usata dai nativi americani Ojibway. L’associazione con il proprio totem avviene in una cerimonia di iniziazione, che può avere luogo appena dopo la nascita, oppure anche in età adulta. E le cerimonie di iniziazione, già di per sé, non sono che un rituale di morte e rinascita. Si passa dallo stadio ‘naturale’, ingenuo, dell’infanzia alla vita ‘culturale’ da uomo adulto, con uno scopo nella vita e una missione, spesso suggerita proprio da una visione del proprio totem, che per Bruce Wayne avviene con una caduta accidentale in un pozzo – quindi un avvicinamento alla Terra, una discesa agli inferi e una sepoltura simbolica – dove per la prima volta guarda in faccia quello che sarà la sua guida, il pipistrello, annusandone l’alito e superando la paura infertagli dal suo sguardo feroce.

Edizione originale: Legends of the dark knight n. 1-5 da 11/1989 a 03/1990 Edizione italiana: Batman n. 15-19 (Glenat); Le leggende di Batman 26 (Play Press) - Batman La Leggenda n. 75

Edizione originale: Legends of the dark knight n. 1-5 da 11/1989 a 03/1990
Edizione italiana: Batman n. 15-19 (Glenat); Le leggende di Batman 26 (Play Press) – Batman La Leggenda n. 75

Si potrebbe continuare all’infinito su questa linea di raccordi, sottolineando anche come nella figura di Batman questo rapporto con il totem sia ancora più forte che in altre figure super-eroistiche. Essendo privo di poteri sovrannaturali, al Paladino di Gotham l’energia, e il suo status di ‘super’ derivano certamente dalla ricchezza, dalla tecnologia e da anni di allenamento duro, ma a livello simbolico, proprio dal rapporto con il proprio animale totemico. E’ il costume stesso a investire Wayne del potere di compiere la sua missione, e a dettargli il cammino, proprio come in una visione. Come quelle dei popoli tradizionali, che non avvenivano mai in maniera ‘casuale’. Presso gli Ojibway, ad esempio, erano ricercate attraverso digiuni, salassi, lunghe degenze in capanne sudatorie e altre mortificazioni corporali atte a provocarle. Appariva il totem – in un sogno, diremmo razionalmente, ma per gli Indiani era verità – e indicava la strada.

Per Wayne è  lo stesso. L’allenamento straziante, i combattimenti che lacerano il corpo (ad esempio nel ‘Cavaliere Oscuro’ di Miller), l’abbassarsi al minimo livello di estrazione sociale fino all’accattonaggio (in ‘Batman Begins’ di Nolan) rappresentano il percorso di mortificazione che portano all’affermazione della sua personale ‘visione’, non singola nel tempo ma diluita nel corso degli anni. E, proprio come a un eroe, al Crociato Incappucciato si chiede di esercitare un influsso (tendenzialmente considerato benigno) sulla qualità delle vita dei suoi ‘adepti’ o protetti.