BATMAN: UNA BRUTTA GIORNATA – BANE (Recensione)

LO PUOI LEGGERE SU: Batman: Una brutta giornata – Bane ( brossurato, Panini )

AUTORI: Joshua Williamson (storia), Howard Porter (disegni)

Nato negli anni Novanta, affinché anche Batman avesse un avversario tanto potente e temibile quanto il Doomsday di Superman, Bane verrà sempre ricordato per essere colui che spezzò l’Uomo Pipistrello, nel vero senso della parola.

Nella famigerata saga Knightfall, infatti, l’erculeo villain vestito da luchador messicano ridusse il Cavaliere Oscuro sulla sedia a rotelle, dopo avergli spezzato la schiena, costringendolo a ritirarsi dalle scene per una lunga riabilitazione.

Ciò che rende Bane un avversario davvero temibile, però, è il fatto che riesce ad unire una forza sovrumana, frutto di anni di duro allenamento nel carcere di Pena Dura, ma anche di una droga sperimentale chiamata Venom, che ne accresce incredibilmente la prestanza fisica, a cui si aggiunge una mente lucida e scaltra, da vero stratega.

Bane infatti è sempre riuscito a soggiogare il Pipistrello in maniera totale, non solo a livello fisico. Basti pensare alla lunga gestione di Tom King su Batman, dove la tensione tra i due raggiungerà vette altissime, fino al deflagrante story-arc finale, intitolato per l’appunto La Città di Bane.

Nel volume della serie Una brutta giornata dedicato a questo imponente villain ci si sarebbe potuti aspettare un’altra battaglia all’ultimo sangue, dunque…invece lo sceneggiatore Joshua Williamson decide di cambiare completamente le carte in tavola, proponendoci qualcosa di diverso e inaspettato.

Ci troviamo infatti in un futuro ipotetico, dove un invecchiato ma sempre agguerrito Bane si guadagna da vivere con fasulli incontri di wrestling, giusto per accontentare il pubblico e farsi acclamare. La sua vecchia vita sembra solo un lontano ricordo, ormai, finché un ragazzo non gli porta una nuova fiala di Venom, rivelandogli che esiste un laboratorio dove viene ancora prodotta…

Questa scoperta lo costringerà a tornare in azione, ma per assicurarsi che quella terribile droga non inquini più le vene di nessuno, continuando così la crociata che aveva già intrapreso con Batman anni prima, durante la quale combatterono fianco a fianco per eliminare qualsiasi residuo del Venom.

Williamson, che ricordiamo essere uno degli autori più quotati al momento in casa Dc ( suoi gli eventi Shadow War, Crisi Oscura sulle Terre Infinite e Knight Terrors ), si ricollega alle origini della potete droga che successivamente avrebbe utilizzato Bane, per la precisione ai numeri 16-20 della serie Legends of The Dark Knight, ovvero la saga Venom scritta dal grande Dennis O’Neil, dove fu proprio l’Uomo Pipistrello a provare i devastanti effetti di questa sostanza.

L’iniziale euforia e sensazione di onnipotenza, infatti, si trasformerà ben presto in una dipendenza dalla quale è difficile uscire, come purtroppo avviene anche nella realtà. Ed è noto quanto O’Neil fosse sensibile all’argomento, considerando le sue celebri storie della serie Green Lantern/Green Arrow, magistralmente illustrate dal grande Neal Adams, dove venivano trattati proprio questi temi di droghe e dipendenze…

Il racconto di Williamson si potrebbe dunque definire una storia di riscatto, di rivalsa nei confronti di un passato oscuro, ingombrante, che però è ancora possibile superare, facendo tesoro degli errori del passato, per non ripeterli più e aspirare ad un futuro migliore.

Un messaggio positivo, quindi, e di speranza, perché alla fine tutti meritano una seconda occasione: perfino i supercriminali… E un personaggio così complesso e sfaccettato come Bane si presta in maniera ottimale ad un ribaltamento di prospettiva di questo tipo.

Al tavolo da disegno troviamo un altro veterano come Howard Porter, che sempre negli anni Novanta si è fatto conoscere con saghe apprezzatissime della JLA, scritte da mostri sacri come Grant Morrison e Mark Waid.

Nel corso degli anni, il suo tratto è diventato sempre più sporco e stilizzato, tanto che alcune tavole sembrano quasi degli sketch o schizzi preparatori, per quanto sono ruvidi e cinetici. Questo stile così crepuscolare si adatta particolarmente bene alle atmosfere di Gotham City e ai loschi figuri che ci vivono, o la proteggono…

Il suo Batman infatti sembra proprio una mostruosa creatura della notte, mentre Bane ha i giusti tratti da pugile suonato e la stazza da lottatore, con un fisico spesso caricaturale, caratterizzato da busto e spalle molto preminenti, mentre la parte sotto la vita è decisamente più esile e piccola.

In generale, comunque, risulta molto apprezzabile la dinamicità che conferisce allo storytelling questa sua esagerazione nel rappresentare prospettive ed anatomie. Uno stile decisamente fumettistico, senza dubbio, che risulta particolarmente efficace in contesti dark e adrenalinici come quelli del racconto in questione.

Se amate il possente luchador di Santa Prisca, questo volume autoconclusivo non vi deluderà e anzi, vi mostrerà un lato inedito e inaspettato del vostro beniamino.

Voto: 7 ½

Marco “Spider-Ci” Novelli

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