L’arte di Raffaele Marinetti

Alcuni volti di Gotham City disegnati da Raffaele Marinetti

Alcuni volti di Gotham City disegnati da Raffaele Marinetti

Quello dell’illustratore è un mestiere creativo che richiede due requisiti indispensabili: talento reale e motivazione seria. Il mestiere dell’illustratore, così come quello dello scrittore e tutti gli altri mestieri legati al campo dell’editoria, non hanno alcuna possibilità di riuscita se alla base non c’è una reale bravura, passione e soprattutto costanza e motivazione. Ma non solo. Batman Crime Solver, ha avuto l’onore e il piacere di imbattersi in un altro dei tanti artisti del panorama nazionale che ci fanno essere orgogliosi del nostro Bel Paese. Il suo nome e’ Raffaele Marinetti di Napoli, classe 1974. Raffaele, sembra avere tutte le caratteristiche di cui parlavamo ovvero creatività e talento. Lavora come illustratore libero professionista, concept artist, pittore digitale, fumettista e realizza le copertine di alcune riviste. Quello dell’illustratore, è un mestiere difficile, soprattutto per quanto riguarda gli sbocchi sul mercato, ma siamo certi che, come i tanti talenti scoperti dal nostro blog, non passerà inosservato.

Stefano: “Raffaele benvenuto sul nostro blog Batman Crime Solver”.

Grazie e bentrovati.

Harley Quinn disegnata  da Raffaele Marinetti.

Harley Quinn disegnata da Raffaele Marinetti.

Stefano: “Noi ti abbiamo scoperto grazie alla tua passione per il Crociato Incappucciato. Raccontaci come e’ nata la tua passione per Batman”.

Probabilmente la primissima attrazione o curiosità nasce da bambino guardando la mitica serie tv anni 60 americana, quella con le scritte onomatopeiche per intenderci. All’epoca rapivano il mio occhio ingenuo: i colori vivaci, l’accoppiata con Robin e le risoluzioni degli enigmi attraverso le deduzioni. Poi nel subconscio, col crescere, ho mitizzato due o tre caratteristiche di questo eroe dei fumetti: il suo rifugio quartier generale cioè la Batcaverna; la possibilità che ha un essere umano di fare il supereroe senza avere i superpoteri. Ma soprattutto l’atmosfera e caratterizzazione dei personaggi con gli evidenti richiami al più classico noir-hard boiled, con sfumature gotiche.

Stefano: “Parlaci del tuo percorso formativo: che studi hai fatto, che corsi hai seguito?”

Il mio percorso formativo è da completo autodidatta. Ero già ventenne, a metà degli anni novanta, quando ho cominciato un personale e profondo cammino riguardo la storia dell’arte, fumetto e illustrazione a 360° e testando materialmente le varie tecniche e stili al tavolo da disegno. Un lungo cammino di piacere e arricchimento culturale, nonchè di crescita e consapevolezza tecnica che prosegue tutt’ora e mai si arresterà. Lo studio che forse mi è servito di più è l’induzione a ritroso verso l’origine degli stili (colori, tratto e anatomie), ripercorrendo la storia artistica e tecnica dei grandi Maestri (fumettisti, pittori, illustratori) rapportati alla loro specifica epoca, mercato e moda.

Stefano: “Quando hai capito che eri diventato davvero un illustratore professionista? Qual è stato il momento in cui ti sei reso conto che questa tua passione si stava trasformando in un vero lavoro?”

Non credo ci sia stato un momento preciso, è stata una crescita, una maturazione, una concretizzazione step by step di una visione; immaginavo per certo sin dall’inizio che avrei svolto un mestiere o una professione creativa e artistica, questo prima ancora di scegliere di fare il fumettista e l’illustratore. Non è stato falcile ma ad un certo punto son arrivate le prime pubblicazioni in Italia e all’estero.

Stefano: “Ci spieghi la differenza tra illustratore, disegnatore dei fumetti e disegno anatomico?”

L’illustratore ha il compito di rappresentare graficamente, in una sola immagine, un testo scritto di una scena di un libro, un capitolo o un libro intero.
Il fumettista ha il compito di rappresentare magari lo stesso libro ma con disegni chiusi in vignette sequenziali (con testo in balloon) così da rendere il susseguirsi dell’azione coerentemente alla cronologia e al patos.
Il disegno anatomico è lo studio tramite disegni e bozzetti a matita della forma, struttura, muscolatura, proporzioni e postura degli essere umani o esseri viventi in generale.

Stefano: “Che mete ti sei fissato nell’ambito professionale?”

L’unica meta di migliorarmi tecnicamente e culturalmente rispetto all’anno precedente. Augurandomi che sempre più persone possano vedere quello che disegno.

Stefano: “Possiamo vedere il tuo portfolio on-line?”

Certo, con piacere. Questo è il mio sito: http://www.raffaelemarinetti.it/
Da lì sono poi facilmente raggiungibili anche il mio Blog, FB,
Twitter, Deviantart etc etc.

Stefano: “Che cosa ti ha portato ad interessarti al design?”

Sin da bambino sono sempre stato affascinato dal Cinema e da ogni tipo di rappresentazione artistica tramite immagini. E’ stata sempre forte in me la voglia di rappresentare e sintetizzare un qualcosa che prima non esisteva o riprodurre fedelmente qualcosa, qualcuno che avevo davanti a me o nella mia testa. Questa è stata la spinta.

Stefano: “Come definiresti il tuo stile di disegno?”

Preferisco che lo definiscano gli altri; chi guarda.

Stefano: “Come promuovi e vendi i tuoi lavori?”

Soprattutto tramite il web. Mostrando i miei lavori nelle mie varie gallery on line.

Stefano: “Che nuove aree ti piacerebbe sperimentare?”

Non so, forse il concept design in ambito cinematografico. Ma ci sono tante aree che mi incuriosiscono.

Stefano: “Forma, colore, concetto, da dove inizi di solito a concepire un disegno?”

Dipende anche da cosa mi viene chiesto dal cliente. Principalmente nella mia testa inizio a immaginare prima i colori poi i volumi etc etc.

Stefano: “Quali sono le tue fonti per documentarti e generare idee?”

Oggi giorno cerco soprattutto sul web e nel mio archivio sull’Hard Disk.
Avendo uno stile abbastanza realistico, visiono migliaia di foto al giorno.

Stefano: “Quali sono i professionisti del tuo settore (contemporanei e storici) che più ammiri?”

Mah… difficile fare liste, ci provo: Frank Frazetta, Boris Vallejo, Richard Corben, Michael Whelan, Larry Elmore, Maurizio Manzieri, Luis Royo, Maxfield Parrish, Ciruelo Cabral, Drew Struzan, Dorian Cleavenger, Gabriele Dell’Otto, Adam Hughes, Alex Ross, Adi Granov, J.C. Leyendecker, David Delamare, Alberto Vargas, Enoch Bolles, Pete Hawley, George Petty, Dean Cornwell.
Questi sopraelencati sono quelli che ammiro di più riguardo la tecnica illustrativa realistica a colori, ma ne ho sicuramente dimenticato qualcuno. Poi ve ne sarebbero tanti altri riguardo la tecnica fumettistica in bianco e nero, ma non voglio dilungarmi.

Stefano: “Quali sono le applicazioni di software che più utilizzi nel tuo lavoro?”

Utilizzo perlopiù photoshop. E una tavoletta intuos5.

Stefano: “Fino a che punto i tuoi disegni riflettono la tua personalità?”

Questo non lo so. Di sicuro cerco di metterci quello che desidero vedere.
Per quanto è possibile, rappresento un mio mondo estetico/formale.

Stefano: “Approfitto per ringraziarti a nome di tutti i lettori del blog per la tua disponibilita’ e soprattutto per l’illustrazione inedita che ci hai realizzato. Raccontaci come e’ nata.”

Del mondo di Batman, amo particolarmente i character femminili, che sono pieni sensualità. Quindi mi è venuto naturale scegliere una delle Gotham Girls, cioè Batgirl.

Batgirl disegnata in esclusiva per Batman Crime Solver da Raffaele Marinetti

Batgirl disegnata in esclusiva per Batman Crime Solver da Raffaele Marinetti

Stefano: “Grazie per la chiacchierata e speriamo di averti di nuovo ospite sulle nostre pagine, con qualche tuo altro bat-lavoro, chissa’…forse per la DC Comics!”

Grazie a voi dell’ospitalità!