Catwoman: Città solitaria – Il riscatto di Selina Kyle in una Gotham senza Batman

Nel panorama delle storie a fumetti DC Comics, emerge “Catwoman: Città Solitaria“, una miniserie avvincente firmata da Cliff Chang, noto per le sue straordinarie illustrazioni in opere come “Wonder Woman” e “Papergirls”. Pubblicata in Italia da Panini Comics, questa storia del marchio DC Black Label ci presenta una Selina Kyle invecchiata, con qualche ruga e un ciuffo di capelli bianchi, come protagonista di un’avventura ambientata in una Gotham City del futuro priva di Batman, supereroi e supervillain.

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Batman: il Lungo Halloween diverrà un film animato in due parti

Il personaggio di Batman si prepara a fare il suo ritorno in home video con: Il Lungo Halloween, una tra le miniserie più apprezzate dell’Uomo Pipistrello, diverrà un lugometraggio animato suddiviso in due parti.

https://twitter.com/MattGavin22/status/1251251847886712835?s=20

Le pellicole usciranno rispettivamente nell’estate e nell’autunno del 2021.Per quanto riguarda il cast vocale, Troy Baker, che ha doppiato Batman diverse volte, così come Joker, sembra tornerà anche in questo film. Jensen Ackles, la star di Supernatural, che ha la sua storia in DC, avendo doppiato Jason Todd in Under The Red Hood, sarà forse un giovane Harvey Dent?

Poi vedremo Naya Rivera, star di Glee, forse nei panni di Selina Kyle, in arte Catwoman. Poi avremo Titus Welliver, David Dastmalchian, Jim Pirri (che ha doppiato Mr. Freeze e Vandal Savage nei precedenti film DC), Amy Landecker, Matthew Gray Gubler (che era Enigmista in Batman: Assault on Arkham), Katee Sackhoff e Fred Tatasciore (che ha interpretato Killer Croc e Solomon Grundy in DC Super Hero Girls).Quindi, tutto sommato, un cast costoso che sembra garantirà che il film sarà ben supportato economicamente.

Negli anni recenti il Lungo Halloween è stata senza dubbio una delle opere più apprezzate legate al mondo del Crociato Incappucciato.

Ambientato nel corso del primo anno di attività come vigilante mascherato, la storia ruota attorno a un misterioso assassino, soprannominato Festa, che uccide i propri bersagli in concomitanza con festività e ricorrenze. Al suo fianco, il procuratore distrettuale Harvey Dent e il tenente James Gordon. Un noir teso e affilato come un coltello, con tutta la galleria di nemici del Cavaliere Oscuro a farla da padrona.

La storia, scritta da Jeph Loeb con i disegni di Tim Sale, venne pubblicata ta il 1996 e il 1997, riscrivendo parzialmente le origini di alcune figure iconiche di Batman. Un ruolo importante nella storia è svolto soprattutto da Harvey Dent/Due Facce, Selina Kyle/Catwoman e dal Commissario Gordon, del quale assistiamo alla nascita del sodalizio con Batman.

Non si tratta dell’unico film d’animazione in sviluppo sul personaggio, dato che l’anno prossimo arriverà anche Batman: Soul of the Dragon.

Intanto la DC Comics ha pubblicato questo twitt. Ci farebbe piacere conoscere quali sono le tre storie di Batman in cima alle vostre liste di lettura. Ditecelo nei commenti!!!

Quali sono le tre storie di Batman in cima alla tua lista di letture?

Emanuele Ruzza, così parla Dick Grayson. Ecco chi c’è dietro il Robin dei Titans

L’attore ha doppiato tra gli altri, Ray Fisher (Cyborg) in Batman v Supeman: Dawn of Justice e Justice League, il protagonista Brenton Thwaites nei panni di Dick Grayson della serie tv Titans. In occasione dei festeggiamenti per gli 80 anni di Robin una intervista esclusiva con Emanuele Ruzza ed una sua speciale interpretazione tratta dal fumetto: Rete di sicurezza [Safety net] da Nightwing n. 29, maggio 2014; ed. italiana su Batman n. 32, dicembre 2014, Lion.

Gentilezza, sguardo gioioso, Emanuele Ruzza (questa la sua pagina FB) a 33 anni è uno tra gli attori più affascinanti della sua generazione. Dai film Solo: A Star Wars Story a Warkraft: L’inizio, dall’animazione Lego Batman: Il film (Harvey Dent/Due Facce) a Teen Titans Go! (Zan e Kid Flash), dalle serie Kripton a MacGyver ha sempre messo la propria ugola e la propria bravura di attore al servizio delle tante storie a cui a lavorato, molte delle quali sono targate proprio DC Comics/Warner Bros. Ama la sua attività, è giovane ma ha già una bella carriera alle spalle. E’ un attore nel senso più completo del termine: corpo, anima e voce visibili in ben tre film per il cinema ed uno per la televisione. E’ la voce ufficiale di Rai Gulp da ben 9 anni, nonché un clamoroso speaker radiofonico e interprete di radiodrammi. Sulla sua carriera ci sarebbe da scrivere pagine e pagine, ma vogliamo sia lui a raccontarci del suo lavoro.

Stefano: Ciao Emanuele e benvenuto su Batman Crime Solver e grazie per aver accettato il mio invito.

Emanuele: Ciao Stefano, grazie a te, sono felicissimo di conoscerti e di fare questa chiacchierata.

Stefano: Come è nata la tua passione per il doppiaggio? Raccontaci una sintesi dei tuoi esordi.

Emanuele: Era l’estate del 2004, Pupi Avati cercava dei ragazzi per delle integrazioni di doppiaggio in un suo film. Ricordo bene quanto mi sentissi un pesce fuor d’acqua, tutto quello che stavo studiando mi sembrava lontanissimo da ciò che vedevo fare dagli attori doppiatori in sala. Fortunatamente lo convinsi e iniziai a collaborare con lui, presi parte anche come attore a un paio di suoi film. Poi conobbi Cesare Barbetti, Sonia Scotti, Maria Pia Di Meo, Rita Savagnone, Renato Cortesi, Dante Biagioni, Sergio Di Stefano e tanti altri maestri di questo mestiere che divennero i miei compagni di gioco. Fino al grande incontro con la Pumais (ndr. società di doppiaggio Gruppo Trenta), la società fondata da Renato Izzo che cambiò la mia carriera per sempre con “Le regole del delitto perfetto”.

Stefano: Quale è l’interpretazione (di doppiaggio, cinema o teatro) a cui sei più legato e perché.

Emanuele: Doppiaggio, cinema e teatro sono discipline legate da un denominatore comune che è la recitazione, ma sono molto diverse tra loro.  Al doppiaggio sicuramente “Stonewall” di Roland Emmerich, uno dei miei primi lavori da protagonista al cinema, con la direzione di Rita Savagnone, del cinema ricordo l’atmosfera scanzonata e anni ‘50 che si respirava nei teatri di posa di Cinecittà con Pupi Avati, a teatro non dimenticherò mai l’esperienza fatta con Claretta Carotenuto e il suo “ToBeBeckett” del quale fui anche assistente ti alla regia, un lavoro frutto di un anno di scrittura e mesi di prove con 14 attori in scena e cambi di costumi e scenografia continui.

Stefano: Il mondo del doppiaggio si svolge nel buio della sala. Cosa vuol dire oggi, per te come attore di teatro, cinema e tv, usare solo la voce?

Emanuele: Il cambiamento è netto, sono esperienze completamente differenti. Sul set sei il primo a dar vita a un personaggio, hai studiato la parte, hai immaginato i movimenti, sei truccato, hai i costumi di scena addosso e la scenografia a fare da contorno. In sala doppiaggio vedi il copione per la prima volta, hai qualche minuto per comprenderne il senso e recitare in sincronia con la bocca di un altro attore che ha già interpretato quel ruolo, sei limitato nei movimenti, addosso hai i tuoi vestiti di sempre e sei al buio. È un lavoro di immedesimazione pazzesco, unito alla mimesi vocale e interpretativa.

Stefano: Come doppiatore hai interpretato in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League il personaggio di Cyborg interpretato dall’attore Ray Fisher. Raccontaci qualcosa di questa esperienza.

Emanuele: Per quel ruolo dovetti sostenere un provino, fui chiamato in gran segreto come spesso accade quando si tratta di cinecomic, quando mi comunicarono il direttore (Marco Mete ndr. Direttore del doppiaggio Batman Begins, Batman v Superman: Dawn of Justice, Lego Batman – Il film e adattatore dei dialoghi italiani di queste due ultime pellicole) cominciai ad intuire qualcosa. Mi ricordo che la clip del provino era tutta sfocata, ma il talento dell’attore era ben visibile. Ebbi la fortuna di continuare a doppiare quell’attore anche nella terza stagione di True Detective grazie a Rodolfo Bianchi (ndr Robin – Dick Grayson – anche lui nella serie anni 60 di Batman).

Stefano: Tra i tanti personaggi hai doppiato anche i Teen Titans Go! (Zan e Kid Flash). Cosa pensi di questa serie animata?

Emanuele: I prodotti dell’animazione DC pensati per un target di età inferiore ai lettori dei fumetti, sono un ottimo veicolo per appassionare i più piccoli. La cura per i dettagli è maniacale, anche nei dialoghi e nell’interpretazione i personaggi sono tutti ben caratterizzati. Ho trovato giusta la scelta di stravolgere il character design puntando al “deformed” di derivazione giapponese, pur mantenendo lo stile inconfondibile DC.

Stefano:  Siamo qui per festeggiare gli 80 anni del personaggio di Robin. Prima di parlare della serie Titans, raccontaci come è il tuo rapporto con i fumetti.

Emanuele: Il mio amore per Batman e l’universo DC è nato prima che sapessi leggere con la serie animata di Bruce Timm ed Eric Radomski, crescendo mi sono avvicinato a Diabolik, ma da qualche anno mi sono innamorato delle tavole di Azzarello, Miller e Finch.

Stefano: In Titans l’attore Brenton Thwaites interpreta il detective Dick Grayson. Come sei entrato in simbiosi con il suo modo di recitare?

Emanuele: È stato impegnativo, l’attore ha un modo molto naturale di recitare, quello che in gergo viene chiamato “buttato”, ovvero una recitazione che lascia spazio alla spontaneità, dando l’impressione di assistere a movimenti e dialoghi dettati dall’improvvisazione e pertanto “buttati” di getto sul momento. Grazie all’aiuto del direttore Fabrizio Temperini, abbiamo trovato ben presto la misura giusta per avvicinarci a questo modo di recitare.

Stefano: Sei molto aderente alla recitazione originale, oppure c’e’ qualcosa di tuo nel doppiaggio di Dick Grayson?

Emanuele: Come raccontavo poche righe fa, abbiamo fatto il possibile per avvicinarci alla recitazione degli attori originali. Warner Bros. (distributrice cinematografica dei prodotti DC Comics) tiene moltissimo all’aderenza vocale e interpretativa dei suoi personaggi in tutto il mondo. Anche in questo caso furono chiamati diversi attori a sostenere un provino per ogni ruolo e venimmo selezionati dai clienti presenti in America. Aspettai tre settimane per conoscere l’esito del provino.

Stefano: Quali sono le cose che ti è più facile nel doppiare il personaggio di Robin e cosa invece ti ha messo o ti mette un pò dura prova?

Emanuele: Di facile c’è ben poco, il personaggio è molto ben delineato, è un ragazzo tormentato, con un passato oscuro e vive un enorme conflitto nei confronti del suo unico mentore. La prova più grande è stata rispettare ogni suo cambiamento, e non parlo soltanto di recitazione, ma anche di cambiamenti vocali dettati dal personaggio, dai travestimenti, ma anche e soprattutto da diverse scansioni temporali.

Stefano: Hai qualcosa in comune con il personaggio di Dick Grayson?

Emanuele: Fortunatamente poco, ho una bella famiglia e non devo vederli volare in un circo. Non ho nessun mentore miliardario con cui entrare in conflitto per gran parte della mia vita. Forse l’unico rimpianto è quello di non aver avuto un maggiordomo come Alfred, ma per il momento sto bene così.

Stefano: Detto fra me, te…e qualche migliaio di persone che ci leggono. Ti è piaciuta più la prima o seconda stagione di Titans?

Emanuele: Di sicuro la prima è stata una bella esperienza, ma tutto il tormento e l’evoluzione che ha avuto nella seconda è qualcosa che vale la pena di essere vista.

Stefano: Emanuele grazie per la tua pazienza e la tua gentilezza a nome di tutti i lettori del blog.

Emanuele: Grazie a te Stefano per il tuo modo così bello di trasmettermi la tua passione e per avermi concesso di raccontare e di raccontarmi.

A margine di questa speciale intervista, la redazione di Batman Crime Solver ci tiene a ringraziare per la propria gentilezza e disponibilità anche il regista, direttore delle riprese e del montaggio Mauro Stroppa e la sua pagina facebook Movie Raiders Show (a cui, se vi è piaciuto il video vi invito ad aggiungere un like) per aver realizzato i due (a dir poco) fantastici video che trovate qui.

Stefano Avvisati

Gotham: riferimenti ai fumetti e motion comics

La prima stagione della serie televisiva Gotham, composta da 22 episodi, è stata trasmessa in prima visione negli Stati Uniti d’America dal canale FOX dal 22 settembre 2014 al 4 maggio 2015. In Italia, il pilot ha visto la propria trasmissione a partire dal 12 ottobre 2014.

Nonostante la serie non racconti le avventure di Bruce Wayne prima che diventasse Batman il personaggio che tira i fili della storia è il detective James Gordon, interpretato da Ben McKenzie.  L’episodio pilota è ricco di rimandi, più o meno nascosti, alle vicende presentate dai fumetti della DC Comics. Alcune interessanti notizie sulla serie le potete trovare anche facendo clic qui.

IN BREVE LA TRAMA DELLA PRIMA STAGIONE

La prima stagione vede conivolto James Gordon, nuova recluta nel dipartimento di polizia di Gotham City (GCPD), affiancato dal partner dai modi spicci Harvey Bullock. I due si ritrovano a risolvere uno degli omicidi di più alto profilo a cui Gotham abbia mai assistito: l’assassinio dei ricchi coniugi Thomas e Martha Wayne. Nel corso della sua indagine Gordon incontra il giovane figlio dei Wayne, Bruce, ora sotto la tutela del maggiordomo Alfred Pennyworth, il quale rafforza ancora di più la decisione del poliziotto di trovare l’assassino. Altri personaggi incontrati da Gordon nell’investigazione sono il tirapiedi Oswald Cobblepot (detto “Pinguino“), la ladra orfana di strada Selina “Cat” Kyle, il medico legale del GCPD Edward Nygma (che presto avrà una propria scheda ma per ora vi consigliamo di leggere questo buon libro a lui dedicato) e l’assistente del procuratore distrettuale Harvey Dent. Gordon rimane coinvolto nella guerra tra le bande criminali più potenti di Gotham, soprattutto con i mafiosi Fish Mooney, Carmine Falcone e Salvatore Maroni.

IN BREVE ALCUNI RIFERIMENTI AI PERSONAGGI DEI FUMETTI E QUELLI RINNOVATI E RIPROPOSTI NELLA SERIE TV 1^ STAGIONE

Gli occhiali di Selina; il primo personaggio a comparire sullo schermo è Selina Kyle (interpretata da Camren Bicondova) e, nonostante debbano passare ancora degli anni prima di indossare e adottare il soprannome di Catwoman, la sua propensione al furto e alle acrobazie ed il suo amore per i felini sono presenti anche in giovane età; come anche i suoi occhialini, che fanno parte del costume del personaggio dei fumetti fin dal 2001.

 

Bullock e l’alcol; Harvey Bullock (interpretato da Donald Logue) viene presentato nei fumetti come poliziotto corrotto che col tempo riesce a redimersi, non solo salvando la vita di Gordon, ma diventando uno dei pochi uomini di cui il “buon detective” si possa fidare. Il primo episodio ci induce a pensare che Bullock sia corrotto, ma non così tanto; questo personaggio (anche nel corso delle seguenti stagioni) sembra seguire la storia originale più di ogni altro personaggio che già conosciamo attraverso i fumetti. Un’altra sua caratteristica è la sua relazione travagliata e duratura con l’alcol.

Harvey Dent (Kent alla sua prima apparizione fumettistica) è un giovane e brillante avvocato di Gotham City, fortemente convinto che la giustizia più pura possa prevalere anche in un luogo come la sua città, da troppo tempo preda di potenti criminali di ogni genere e schieramento. Bello, atletico, fiero del proprio aspetto, carismatico, colto e intelligente, all’apice della sua carriera diviene procuratore distrettuale di Gotham, approfittando subito della nomina per applicare tutta la sua valenza di uomo di legge, di investigatore e l’inossidabile e ostinato idealismo. Harvey anche nel serial di Gotham è un giovane viceprocuratore, che ama fare testa o croce con la sua moneta truccata. In una City dove regna un’imperante corruzione Dent è uno dei pochi funzionari pubblici onesti, subito stringe un rapporto di amicizia e rispetto reciproco con il detective Gordon. A dare il volto ad Harvey Dent è l’attore Nicholas D’Agosto.

Un Alferd molto duro (simile a quello di Terra Uno). La versione conferita al personaggio in Gotham è diversa da quella con cui il pubblico dei fumetti prima e dei film successivi in seguito, anche se rimane comunque il fidato maggiordomo della dimora Wayne, Alfred Pennyworth (interpretato da Sean Pertwee). Basti pensare a come si comporta con Bruce poco dopo la morte dei suoi genitori, imponendogli di tenere contegno, testa alta e ricordandogli di essere consapevole di come appare agli altri. Quindi si tratta di un Alfred molto diverso da quello dei cartoni o dei film, ma non è certo la prima volta che gli viene assegnato un ruolo più severo ed autoritario; la descrizione del personaggio enfatizza il fatto che è ‘un duro ex marine’.

Leslie Thompkins appare nella serie televisiva Gotham, interpretata dall’attrice Morena Baccarin. In questa versione, la Thompkins è una giovane psicanalista dell’Arkham Asylum che conosce il giovane detective James Gordon quando questi viene momentaneamente trasferito al manicomio, innamorandosi di lui. Nei fumetti Leslie Thompkins è una ricca e colta donna di discendenza inglese, molto amica dei coniugi Thomas e Martha Wayne. Vive a Gotham City, dove in qualità di medico gestisce una clinica rivolta ai poveri e, soprattutto a chi soffre di tossicodipendenza. Le sue benevole motivazioni e la sua importanza sociale sono tali che la famiglia Wayne la sostiene ripetutamente sia sul piano legale che su quello finanziario. Alla morte dei Wayne per mano di un rapinatore di nome Joe Chill, la Thompkins rimane molto vicina al loro bambino, Bruce, del quale tenta di alleviare il dolore insieme al fedele maggiordomo Alfred, con cui cercherà di compensare la mancanza dei genitori. Leslie è di fatto unica persona, a parte ovviamente Alfred, con cui il giovane Bruce osa confidarsi, fattore che le consente di esercitare un’elevata e benevola influenza morale sul giovane miliardario, che spesso e volentieri tenta di dissuadere dall’indossare la maschera di Batman, nel timore che gli possa costare la vita oppure gli affetti che più gli sono cari.

 

Montoya e Allen; a Gotham la polizia può essere tanto pericolosa quanto i criminali e la minaccia, nel primo episodio, viene rappresentata dai detective Crispus Allen (interpretato da Andrew Stewart-Jones) e Renee Montoya (Interpretato da Victoria Cartagena); i due, infatti, sospettano che Gordon e Bullock stiano nascondendo qualcosa. Nei fumetti Montoya viene inizialmente presentata come partner di Bullock e un personaggio con caratteristiche simili occupa un ruolo importante nella trilogia di Christopher Nolan. Per ora sembra che le sue relazioni sentimentali e i probemi con la droga siano rimasti intatti, anche se nei fumetti entrambi assumono identità diverse, infatti il detective Crispus Allen una notte, quando il Ragno Nero (Johnny LaMonica) spara a Montoya, Allen risponde al fuoco, ed uccide il criminale ferendo però la partner; gli Affari Interni indagano su di lui, ma non viene rinvenuto il primo proiettile esploso da LaMonica, rubato da Jim Corrigan. Quest’ultimo uccide alle spalle Allen mentre questi indagava, e il delitto irrisolto ha ripercussioni su Montoya, che decide di rassegnare le dimissioni. Inoltre, il corpo di Allen all’obitorio ospita lo Spettro (a partire da Crisi infinita). Mentre, sempre nei fuemetti Renee Montoya in 52, a seguito di una caduta nell’alcolismo, viene contattata dall’ investigatore Vic Sage, alias Question, che, malato di cancro, desidera fare di lei il proprio erede. Prende le lezioni di autodifesa da Richard Dragon, uno dei maggior esperti di arti marziali al mondo, già maestro di Sage, e diviene la nuova Question.

Il sindaco Aubrey James; la sua presenza nell’epiodio può essere stata breve, ma anche il sindaco Aubrey James (interpretato da Richard Kind) è una creazione dei fumetti, in cui ricopre il ruolo di primo cittadino di Gotham al momento della morte dei Wayne. I poster della sua campagna citano ‘ti copre le spalle’, ma essendo affissi fuori dal club di Fish Mooney (interpretata da Jada Pinkett Smith), si può presumere che pure lui non faccia parte del gruppo degli onesti.

Tenente Sarah Essen; nel pilot c’è anche una piccola comparsa del capitano Sarah Essen (interpretatta da Zabryna Guevara), che sembra prendere una strada diversa dalla storia originale: compare per la prima volta in ‘Batman:Year One’ col grado di tenente e presto inizia una relazione extraconiugale con Jim Gordon (12 anni più grande di lei). Non è comunque senza precedenti il fatto che la Essen sia un superiore di Gordon, visto che alcune storie la presentino come commissario della polizia e moglie del detective.

Ed Nygma; sembra che non tutti i criminali di Gotham abbiano iniziato la loro ascesa al potere per le strade: è questo il caso di Ed Nygma, conosciuto poi come l’Enigmista (interpretato da Corey Michael Smith), che coltiva la sua ossessione per gli indovinelli, lavorando come esperto forense per la polizia della città; per il momento possiamo solo immaginare quali misteri possano essere contenuti nel suo taccuino, ma è certo che ha attirato l’attenzione di Gordon. In questi passaggi nel pilot e seguenti telefilm, il suo personaggio segue un percorso inverso rispetto al fumetto, dove per un breve periodo diventa un investigatore privato.

Poison Ivy; un altro accenno difficile da perdere è l’incontro tra una ragazzina, Gordon e Bullock nell’appartamento di Mario Pepper: se i creatori della serie non avessero confermato che Ivy Pepper (interpretata nel pilot Clare Foley), crescendo diventerà Poison Ivy (cambierà anche l’attrice), il suo interesse per le piante di casa e la sua ostilità nei confronti della polizia ci farebbero puntare, comunque, in quella direzione.

Il Comico; quando si racconta una storia ambientata a Gotham City, ogni personaggio noto per le sue battute sarà messo sotto la lente d’ingrandimento; ecco perché abbiamo aperto bene le orecchie al ruolo del comico di Jon Beavers nel club di Fish Mooney, soprattutto tenendo presente che nella graphic novel ‘The Killing Joke’ di Alan Moore è proprio questa l’origine del Joker: un aspirante cabarettista.

Il Pinguino; il pubblico poteva pensare che a Oswald Cobblepot (interpretato da Robin Lord Taylor) è stato assegnato il soprannome ‘Pinguino’ per il suo modo di vestire formale, ma a fine episodio questo nomignolo assume un altro significato: il pestaggio compiuto dagli uomini di Fish Mooney sembra aver lasciato un segno permanente, che lo costringe a camminare proprio come un pinguino. Possiamo presumere che l’ombrello, altro suo segno caratteristico, ritorni in un prossimo futuro.

L’avvertimento del Romano; un altro personaggio dei fumetti a prendere vita è Carmine Falcone, detto il Romano (interpretato da John Doman), che qui è a capo del crimine organizzato in città. Questa versione getta nuova luce sul padre di Gordon, un procuratore distrettuale e sembra rimanere più legato alle radici italo-americane del personaggio rispetto a ‘Batman Begins’.

Il personaggio di Sal Maroni appare nella serie televisiva Gotham, interpretato da David Zayas. Nella serie tv, Maroni è uno dei boss criminali più pericolosi di Gotham (proprio come nelle storie a fumetto) ed è un rivale di Carmine Falcone; infatti, nella narrazione della serie, Maroni mira a prendere il controllo della città silurando Falcone, il quale è considerato il boss criminale più potente di Gotham. Al contrario di Falcone, che pur essendo un pericoloso criminale agisce mosso da un (anche se controverso) senso della morale, Maroni invece è un sanguinario. Muore nel finale della prima stagione, stringerà un’alleanza con Fish Mooney per uccidere Falcone, ma proprio la stessa Money ucciderà Maroni sparandogli alla testa dopo che lui l’aveva insultata.

Nella serie Gotham la diciassettesima puntata della prima stagione si intitola Cappuccio Rosso e si concentra su una banda di criminali il quale capo indossa un cappuccio rosso, in contrasto con gli altri neri. Per ottenerlo i membri finiscono per uccidersi l’un l’altro; alla fine, dopo uno scontro con la polizia, i criminali rimasti finiscono uccisi ma, un ragazzo che passa da quelle parti, raccoglie il cappuccio rosso e, indossandolo, mima l’atto di sparare un colpo di pistola, segno che la dinsatia del “cappuccio rosso” continua. Un’altra banda del cappuccio rosso compare nel quinto episodio della terza stagione, Anythng for you: questa volta sono una gang di criminali che indossano tutti un cappuccio rosso, ingaggiati da Butch Gilzean per creare scompiglio in città e, successivamente, fermarli lui stesso per tornare a poter essere il braccio destro del neosindaco Oswald Cobblepot; la banda verrà, successivamente, sterminata dallo stesso Gilzean, il quale sarà poi obbligato da Edward Nygma a travestirsi lui stesso come un membo della banda. Il personaggio di Cappuccio Rosso esordisce nel 1951 sull’albo n. 168 di Detective Comics nel quale venne raccontato di come sotto la maschera si celasse Joker. Lo stesso viene poi ripreso nel 2005 da Judd Winick nella storia Batman: Under The Hood, sotto la cui identità si cela stavolta Jason Todd. Dal 2011 il personaggio è protagonista di una nuova testata divisa in due serie, la prima Red Hood and the Outlaws (Vol. 1), edita fino al 2015 all’interno del rilancio editoriale The New 52 e la seconda, Red Hood and the Outlaws (Vol. 2), edita dal 2016 all’interno del rilancio editoriale denominato Rinascita.

Victor Zsasz compare anche nella serie TV Gotham, dov’è interpretato da Anthony Carrigan. Come nella pellicola di Nolan, anche qui il personaggio viene presentato come sgherro e sicario di Falcone. Mentre nei fumetti la sua storia viene analizzata fin dalla sua adolescenza, infatti, dopo esser caduto in depressione a causa della morte dei genitori, il venticinquenne Victor Zsasz arriva a dilapidare il suo patrimonio in scommesse e gioco d’azzardo. In una calda notte d’estate arriva a giocare ciò che resta delle sue ricchezze in una partita a poker con il Pinguino sperando di “ritrovare il denaro dei suoi genitori e la felicità”. Non riesce nel suo intento e Il Pinguino (probabilmente imbrogliandolo) distrugge le sue ultime speranze. Piangendo e distrutto per aver perso ogni cosa, arriva quasi a suicidarsi, ma prima di buttarsi da un ponte viene avvicinato da un barbone con l’intenzione di rapinarlo, e minacciato con un coltello. Fissandolo negli occhi però, Zsasz comprende come, in una vita senza alcun significato, lui possa “liberare” le persone, uccidendole.

GOTHAM MOTION COMICS

IL TRAILER

CAPITOLO 1

CAPITOLO 2

CAPITOLO 3

Falena assassina…o Killer Moth

Batman nel corso della sua storia ha affrontato i nemici più diversi e disparati, primo tra tutti la sua nemesi, il folle Joker, il principe clown del crimine e altri nemici che sono passati alla storia anche grazie ad interpretazioni cinematografiche come il Pinguino, Enigmista, Ra’s Al Ghul, Poison Ivy o l’ex procuratore distrettuale Harvey Dent divenuto poi Due Facce.

Sicuramente già contando solo i nemici di “serie A” quello che potrebbe essere definito il “rooster” di nemici di Batman è davvero amplio, contando che dal 1989 ad oggi solo nei film sono comparsi ben 15 villains diversi (nonostante due di essi, Zsasz e KGBeast, non abbiano raggiunto la fama) e, nonostante ciò, ci sono davvero tanti nemici del Cavaliere Oscuro importanti che non abbiamo ancora visto (e che forse non vedremo mai) al cinema trai quali Clayface, Man-Bat, Cappellaio Matto o Maschera Nera, comunque famosi per le loro apparizioni in cartoni animati, videogames e per la loro parte principale, o comunque comprimaria, nei fumetti del Crociato Incappucciato.

Ma quelli di cui voglio parlarvi oggi sono quelli che Alan Grant nel ’92 sulle pagine di Shadow of The Bat denominò “Misfits”, ossia i Reietti, criminali di bassa lega che hanno più volte tentato di imporre il loro nome tra le file dei villains di Batman ed alcuni di loro, anche se per poco, ci sono anche riusciti.

Nella storia di Grant, contornata dagli splendidi disegni di un Tim Sale in grande forma e da poco ristampata dalla RW Lion nel volume “Batman illustrato da Tim Sale”, abbiamo un gruppo di, appunto, reietti messo su da colui che un tempo era considerato quasi una nemesi per il Cavaliere Oscuro, o comunque per uno (o meglio una) dei suoi principali comprimari, un nemico affascinante quanto sottovalutato, sto ovviamente parlando di Drury Walker aka Cameron Van Cleer aka Killer Moth (o Falena Assassina come lo hanno chiamato in alcune edizioni italiane).

Comparso per la prima volta nel ’51 sulle pagine di Batman 63, si può certamente definire Moth un villain storico per il Cavaliere Oscuro essendo riuscito, comunque, ad arrivare fino ad oggi. Il personaggio nasce come primo vero e proprio “anti-Batman” (ruolo poi ricoperto da Wrath e Catman più avanti negli anni) avendo il suo Moth-Segnale e la sua Mothmobile. Sostanzialmente era il paladino notturno della criminalità e, quando un gruppo di criminali era in pericolo, il suo segnale splendeva brillante nel cielo quasi a parodia di quello di Batman. Due inquietanti esseri notturni, uno l’opposto dell’altro, che si fanno battaglia tra i tetti di Gotham City difendendo uno la giustizia, l’altro il crimine. Nello stesso anno della sua prima apparizione, Moth fa ben 3 apparizioni comparendo anche nel numero 63 di Batman e nel 173 della serie madre del vigilante di Gotham, Detective Comics. Quest’ultima storia è molto importante per il personaggio ed è quella che, a mio parere, gli fa meritare un posto d’onore tra le file di villains del Cavaliere Oscuro. Il geniale e malvagio Drury Walker sotto le mentite spoglie del miliardario amico di Bruce Wayne Cameron Van Cleer riesce a scoprire la vera identità di Batman decenni prima di Hugo Strange, Bane, Hush o dello stesso Joker!

Moth usa ovviamente quest’informazione contro il Cavaliere Oscuro, fallendo anche questa volta. Per fare in modo che Moth non rivelasse l’identità di Batman, gli autori inventarono un’amnesia del criminale (nonostante lo stesso Batman abbia spesso paura che egli possa riconoscerlo comunque). Nel corso della Silver Age il criminale è comparso numerose volte, compresa la prima apparizione di Batgirl (che potete recuperare anche nel volume dedicato a Batman dei classici del fumetto di Repubblica, il numero 24 per essere precisi). Quest’apparizione segnò indelebilmente il personaggio di Moth che generò un vero e proprio odio nei confronti dell’aiutante di Batman divenendone la vera e propria nemesi per eccellenza (affrontandola numerose volte sui numeri di Batman, Shadow of the Bat e Detective Comics oltre che in due numeri di Batman Family Giant, Batgirl Anno Uno, in diverse testate con protagonista la ragazza tra cui proprio Batgirl e Birds of Prey e con apparizioni singole o fugaci in altre serie come JLA o Creeper e addirittura in un cameo su “Batman VS Hulk” delle Battaglie del Secolo). Il criminale presenza inoltre al fianco di nemici del calibro di Joker o Ra’s Al Ghul nei numeri 200 e 400 (quest’ultimo pubblicato per la prima volta in Italia da qualche anno sempre dalla RW Lion con tanto di prefazione scritta dal Re dell’orrore, Stephen King). Falena Assassina, nel corso degli anni ’90 (la Dark Age del fumetto come la definisce Morrison) vende la sua anima al demone Neron in modo da poter essere temuto, divenendo il mostro Charaxes  e apparendo per la prima volta  in questa forma contro Robin sulle pagine di Robin #24 (pubblicato in Italia nel ’95 in appendice al numero 33 del mensile di Batman) per poi comparire numerose altre volte sulle pagine della serie regolare del Ragazzo Meraviglia sempre in questa sua forma “mostruosa”.

Il criminale troverà la morte durante la Crisi Infinita, ma con il rilancio dei Nuovi 52 ritornerà alla vita come nemico di Freccia Verde nei numeri 25, 31, 32, 33 e 34 (in Italia su Justice League 29, 35, 36 e 37 della RW Lion), nello speciale di Harley Quinn dedicato al primo d’Aprile (Harley Quinn & the Suicide Squad April Fools’ Special) e ,di nuovo, come nemico di Batgirl nei numeri 45 (Freccia Verde 5 nella RW Lion) e il tutt’ora inedito in Italia 50, nonostante nel 45 compaia solamente in un flashback con il nuovo costume dei Nuovi 52. C’è da dire che in questa versione Moth ha un costume totalmente diverso e molto più realistico e, inoltre, non viene mai menzionato il suo vero nome (che viene svelato per la prima volta negli anni ’90, tra l’altro). Ha inoltre una nipote sulla sedia a rotelle (Drew Fisher alias Vengeance Moth).

Il personaggio al di fuori dei fumetti non ha avuto una carriera brillante comparendo in qualche episodio di The Batman (04×02 “La squadra di Pinguino” e 04×11 “Rumors”) sia nelle vesti di Killer Moth che ,principalmente, in quelle di Charaxes. Compare anche in diversi episodi di The Brave and The Bold (01×19 “Bat-Mike contro Batman”, 01×25 “L’incantesimo di Music Meister”, 02×06 “Assistenti alla Riscossa”, 02×08 “La divisione di Batman”, 02×12 “L’attacco dei gorilla!”, 02×16 “L’ultima pattuglia” nella sua prima apparizione come nemico principale della puntata, 03×03 “La notte dei Batman” e nella season finale della terza stagione, la 03×13, “The End” assieme a tutti gli altri antagonisti affrontati dal Cavaliere Oscuro nel corso delle prime tre stagioni). Una versione abbastanza diversa da quella classica che sembra quasi fondere il lato mentale di Moth al suo aspetto animalesco durante il periodo in cui era Charaxes appare nelle due serie animate dei Teen Titans come un nemico ricorrente della formazione (nella prima serie compare negli episodi 02×19 “Lo sciame killer”, 03×10 “Cucciolo”, 05×01 “Casa del futuro (Prima Parte)”, 05×11 “Riunione” e 05×12 “Teen Titans uniti”; nella seconda nelle puntate 01×46 “Cercasi Silkie”, 03×04 “L’aspetto non conta”, 03×16 “La danza degli spaghetti” in un cameo nell’episodio 03×16 “Il Black Friday”, l’ultimo episodio della serie per ora trasmesso nel nostro paese). In questa interpretazione del personaggio, Moth ha una figlia di nome Kitten ,anch’essa nemica ricorrente dei Giovani Titani, che impone addirittura la sua autorità sul padre ed è fidanzata con uno strambo mutante di nome Fang.

Il villain compare anche nell’ultimo film d’animazione “Batman: Bad Blood” assieme al suo protetto nei comics Firefly e nel secondo e terzo capitolo della saga videoludica di LEGO Batman. Nella saga di Arkham compare un suo riferimento in Arkham Asylum (dov’è presente la sua bio) e in Arkham Knight, durante il DLC di Red Hood, un criminale afferma che Jason Todd è l’assassino di Falena Assassina, facendo intuire che il personaggio sia morto nell’universo del gioco; compare però nel fumetto prequel di Batgirl (reperibile gratuitamente online): Batman Arkham Knight: Batgirl & Harley Quinn Special, una storia che rinarra il primo scontro tra Batgirl e Moth, ma nell’Arkhamverse. Killer Moth in originale è doppiato da Scott Menville, Corey Burton, Jeff Bennett, Thomas Haden Church, Marc Worden, Jason Spisak, Cristopher Corey Smith e Steve Blum.

In sostanza Killer Moth è un nemico di Batman che ,nonostante tutto, si può definire importante anche se poco conosciuto dal grande pubblico e che ,nel corso del tempo, ha dimostrato di essere una grande minaccia per il Cavaliere Oscuro nonché il suo opposto. Un nemico fortemente penalizzato dal suo aspetto degli anni ’50, ma che ,nonostante le apparenze, ha un grande potenziale e che ha avuto momenti brillanti nella sua carriera, un criminale che un vero appassionato di Batman non può non conoscere. Dopotutto le falene sono nemici naturali dei pipistrelli, capaci di sfuggire loro grazie al loro finissimo udito e, addirittura, mandare in tilt i loro radar.

Roberto Pasquale Lestinci

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Due Facce

Two Face - Due Facce

Two Face – Due Facce

Harvey Dent e’ un uomo diviso. Un’infanzia difficile ha spaccato la sua psiche a meta’, facendo si’ che, da adulto, lo stimato procuratore distrettuale di Gotham nascondesse un lato oscuro e violento. Questo dualismo si rispecchia nel suo portafortuna: un dollaro d’argento a due facce. Ex alleato di Batman, Dent rivelo’ il suo lato criminale quando, in una gremita aula di tribunale, il gangster Vincent Maroni gli getto’ dell’acido in faccia. Con la parte sinistra del viso che si sciolse, infatti, il muro psichico che teneva a freno il suo riflesso oscuro. Dibattuto tra il Bene e il Male, Dent sfregio’ il proprio portafortuna perche’ fosse l’arbitro della sua nuova identita’, Due Facce, un genio schizoide che decide ogni manovra criminale lanciando una moneta per aria!

"APOLLO" DENT

“APOLLO” DENT

“APOLLO” DENT Tanto bello quanto brillante, Harvey Dent fu soprannominato “Apollo” da un giornale di Gotham, affascinato da questo giovane idealista procuratore distrettuale.

Maroni butta l'acido contro Dent

Maroni butta l’acido contro Dent

TESTIMONIANZA DANNOSA Inchiodato da un’accusa inconfutabile, il boss criminale Vincent Maroni penso’ bene di vendicarsi, lasciando in faccia a Dent un acido avuto di nascosto dal vice-procuratore distrettuale Adrian Fields. Fu ucciso dalle guardie della corte!

PERICOLO DOPPIO – Senza il dr. Rudolph Klemper, forse Due Facce non sarebbe mai esistito! Catturato da Batman, Klemper aveva selvaggiamente ucciso 16 anziani di Gotham. Ma il pubblico ministero Harvey Dent non raccolse prove sufficienti a incriminare il serial Keller, che fu prosciolto da ogni accusa. Consapevole di non poter essere processato di nuovo per i suoi crimini, Klemper – che soffriva di personalita’ multipla – li confesso’ allegramente a Dent, ritenendolo uno spirito affine. Klemper aveva fatto una corretta diagnosi: fu infatti ucciso da una bomba innescata dal lato violento di Dent.

A morte gli avvocati

A morte gli avvocati

A MORTE GLI AVVOCATI – Convinto che la giustizia sia aribitraria, Harvey Dent disprezza profondamente tutti i servitori della legge. Nelle vesti di giudice, giuria e carnefice, Due Facce ha ucciso i suoi legali d’ufficio e intentato azioni legali contro frotte di avvocati di Gotham.

Harvey Dent durante le sue sedute di psicoterapia

Harvey Dent durante le sue sedute di psicoterapia

IN SALUTE E MALATTIA – Nonostante la raccapricciante ferita di Harvey, Gilda Grace penso’ che una plastica facciale avrebbe addolcito l’orribile profilo del marito. Ma lo sfregio era piu’ “profondo”, e Gilda divorzio’ quando numerose plastiche facciali e anni di cure psichiatriche non riuscirono a cancellare la malvagita’ di Due Facce.

Robin salva Batman dalle grinfie di Due Facce

Robin salva Batman dalle grinfie di Due Facce

TESTA VINCE
Talvolta il lato buono prevale. Ligio al suo codice d’onore, Due Facce affido’ il destino di un Batman avvelenato al dollaro d’argento portafortuna. Quando Robin propose un lancio di moneta per l’antitodo, Dent perse la scommessa, costringendo i suoi alleati Pinguino e Joker a fornire la cura!

GIUSTIZIA DIVISA
Dent torno’ ai processi durante la Terra di Nessuno, accusando Jim Gordon della sua alleanza con il criminale Due Facce. Ma fu lo stesso Dent a contro interrogare Due Facce, scagionando con grave disappunto Gordon.

Due Facce e il Detective Montoya

Due Facce e il Detective Montoya

LE DUE FACCE DELL’AMORE
Prigioniera di Due Facce per cinque lunghi mesi durante la Terra di Nessuno, Renee Montoya intravide un Harvey Dent piu’ affabile e gentile. Innamoratosi della bella poliziotta di Gotham, le invio’ infatti dei fiori per il suo 28° compleanno.

DUE FACCE
VERO NOME: Harvey Dent
OCCUPAZIONE: Criminale professionista
BASE: Gotham City
ALTEZZA: 1.82 m.
PESO: 83 Kg.
OCCHI: Blu
CAPELLI: Brizzolati
PRIMA APPARIZIONE: DETECTIVE COMICS 66 (Agosto 1942)

Il cavaliere oscuro – Il ritorno – Le foto di Anne Hathaway

Gotham City. Bruce Wayne ha appeso al chiodo maschera e mantello di Batman e si è fatto carico della morte del procuratore Harvey Dent, in realtà diventato il crudele Due Facce. Il paladino della giustizia non è più in attività ed è ora considerato un criminale. A sorreggerlo nel suo esilio forzato ci sono il fidato maggiordomo Alfred e il brillante Lucius Fox. Intanto, uno strano furto avviene in casa Wayne. C’è lo zampino dell’astuta Selina Kyle, ladra dalle movenze feline. E Bane, un terrorista mascherato, viene allo scoperto con un piano per distruggere Gotham City. Guarda subito le foto di Anne Hathaway, una delle protagoniste del film!

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Batman Begins il raffronto con i fumetti

Vi proponiamo un interessante articolo sul film Batman Begins, in cui sono riportati tutti i raffronti con il fumetto di Batman. Il pezzo e’ tratto da Cinecomics e scritto da Stefano Dell’Unto.

Dopo aver diretto l’ottimo thriller Insomnia per la Warner Bros., il regista inglese Christopher Nolan si fece avanti quando seppe che la casa di produzione voleva riavviare il franchise di Batman, annientato dalle pessime pellicole di Joel Schumacher. Nolan desiderava una trasposizione ultrarealistica e considerava i film precedenti sul personaggio meri esercizi di stile piuttosto che storie drammatiche incentrate sul protagonista. Il regista intendeva realizzare un reboot e portare per la prima volta sullo schermo le origini del personaggio ma, pur essendo un fan di Batman, non era un esperto di fumetti. Si rivolse allora allo sceneggiatore David S. Goyer che, a proposito di cinecomics, aveva scritto Il Corvo 2 e la trilogia di Blade di cui stava per dirigere il terzo capitolo. Nolan e Goyer vennero ingaggiati dalla Warner all’inizio del 2003.

Dopo aver visionato tonnellate di materiale su Batman negli uffici della DC, Nolan e Goyer decisero di prendere spunto principalmente da tre opere: The Man Who Falls (L’uomo che cade), una storia breve scritta da Dennis O’Neil e Dick Giordano nell’89 e che racconta rapidamente le peregrinazioni e l’addestramento di Bruce in giro per il mondo dopo aver lasciato Gotham; Batman: Anno Uno di Frank Miller che rilegge gli inizi dell’attività del vigilante in chiave tangibile, e Il Lungo Halloween di Jeph Loeb e Tim Sale, seguito del lavoro di Miller che approfondisce la faida mafiosa a Gotham e la trasformazione del procuratore distrettuale Harvey Dent in Due Facce.

Nolan e Goyer si trovarono d’accordo nel porre al centro della storia la componente più umana e realistica. Nella sceneggiatura vennero sviluppate due tematiche fondamentali per il percorso intimo di Bruce Wayne: il potere della paura e la differenza tra giustizia e vendetta. Goyer voleva che il pubblico si affezionasse tanto a Batman quanto a Bruce Wayne e che il personaggio fosse interessante anche quando non indossava il costume. Inoltre, l’idea di un uomo che usa un’identità segreta per combattere il crimine doveva essere originale, per questo Nolan decise che nel suo universo non dovevano esserci altri supereroi. Lo script venne tenuto segreto con l’uso del falso titolo “The intimidation game” e i produttori dovettero andare a casa di Nolan per poterlo leggere.

Il regista decise di ispirarsi al Superman di Richard Donner sia per il realismo che per il sontuoso cast di supporto ai personaggi principali. L’attore inglese Christian Bale era interessato al ruolo di Batman fin da quando il progetto era nelle mani di Darren Aronofsky che lo aveva abbandonato per dedicarsi a Requiem for a Dream. Bale piacque subito a Nolan per il suo approccio controllato all’aggressività di Batman. L’attore criticò aspramente i precedenti film sul Cavaliere Oscuro che avevano concesso troppo spazio ai villains. Studiò meticolosamente il fumetto, entrò nella psicologia del personaggio e lavorò sulle sue pose e i suoi movimenti.

Nella complessa trasformazione interiore sviluppata attraverso un percorso di maturazione, il personaggio richiese una quadrupla interpretazione di Bale. All’inizio c’è un Bruce giovane, vendicativo ed arrabbiato che desidera uccidere l’assassino dei suoi genitori, poi l’uomo in fase di transizione, combattuto tra il senso di colpa, il rancore e la sete di giustizia, che cerca con dedizione la sua strada durante l’addestramento nella Setta delle Ombre, quindi il Batman rabbioso, ormai consapevole della propria missione e, infine, il finto playboy sopra le righe per mascherare la sua vera personalità che, tragicamente, vien fuori solo quando combatte il crimine.

Bale era reduce dalla sua performance estrema ne L’uomo senza sonno (The Machinist) per la quale si era ridotto pelle e ossa. Iniziò così a lavorare sul fisico raggiungendo cento chili di peso che risultarono addirittura eccessivi, somigliando più ad un wrestler che a un lottatore di arti marziali, tanto che sul set iniziarono a chiamarlo per scherzo “Fatman”. Venne riportato ad uno stato ottimale di forma lavorando su resistenza e tono muscolare. Nolan non voleva che la tecnica di combattimento di Batman risultasse una coreografia elegante e spettacolare ma uno stile più brutale e concreto. Buster Reeves, campione mondiale di ju-jitsu, suggerì il keysi, un’arte marziale nuova ed in evoluzione, basata in special modo sull’uso di gomiti e pugni e che incanala la furia emotiva del lottatore.

Bruce decide di usare l’icona del pipistrello, che lo spaventa fin da quand’era piccolo, per terrorizzare i criminali. Fondamentale risultò quindi il costume realizzato da Lindy Hemming. Nolan intedeva mostrare Batman come un’ombra rapida e animalesca e voleva che il costume fosse spaventoso e funzionale, che trascendesse il semplice essere umano che lo indossava. Nella storia, venne ideata una tenuta da combattimento militare subacquea in carbonfibra con interni ad alta tecnologia che impedisce al corpo di scendere sotto una certa temperatura. Bruce la copre poi di spray al lattice nero per rimuovere la traccia di calore e renderla invisibile agli infrarossi. L’idea della stoffa del mantello che s’irrigidisce se attraversata da una corrente si basa su autentici studi militari.

Venne fatto un calco del corpo di Bale da cui fu ricavato un modello in gesso, scomposto e trasformato nelle componenti in gomma espansa. Sullo schermo, l’espressione del cappuccio rivela la rabbia interiore del personaggio, il collo enorme sembra quello di una bestia feroce, il mantello in seta di nylon per paracaduti, resistente all’acqua ed imbottita di peletti, sembra vera pelle di animale. Il costume si rivelò comodo ma anche abbastanza caldo da procurare dei mal di testa a Bale che l’attore sfruttava per sfogare la furia di Batman. Affermò di sentirsi trasformare in un animale quando indossava il costume.

La back-story dei genitori di Bruce venne particolarmente approfondita. Come nel fumetto, il dottor Thomas Wayne e sua moglie Martha, interpretati da Linus Roache e Sara Stewart, sono una coppia filantropica che usa le risorse della multinazionale Waynecorp. per aiutare i bisognosi. Nel film, i due hanno salvato Gotham dalla crisi economica, primo tentativo di Ra’s Al Ghul di distruggere la città. Com’è noto, Thomas e Martha vengono uccisi da un ladruncolo davanti agli occhi del piccolo Bruce all’uscita del cinema dove hanno assistito a Il segno di Zorro, figura che avrebbe poi ispirato Batman. Nolan eliminò quest’idea e optò per una serata all’opera. Durante la rappresentazione del Mefistofele di Boito, Bruce, il piccolo Gus Lewis, si spaventa per alcuni ballerini travestiti da pipistrello e chiede ai genitori di uscire. Nel vicolo sul retro del teatro s’imbattono in Joe Chill che, tentando di rapinarli, li uccide. Seppure indirettamente, la paura di Bruce ha portato alla morte dei suoi genitori amplificando il suo senso di colpa. La sequenza dell’omicidio è pressoché identica al fumetto.

Primo tra gli alleati di Batman è il fido maggiordomo Alfred Pennyworth, interpretato da un altro attore inglese, come lo è del resto il personaggio, il grande Michael Caine. Anche se non venne portata sullo schermo, Caine creò una sua personale back-story per il personaggio che secondo lui aveva militato nello Special Air Service britannico rendendolo così più efficiente e risoluto rispetto alle precedenti incarnazioni cinematografiche, gli conferì forza ed eleganza e lo rese molto più fedele alla controparte fumettistica, figura paterna per Bruce dopo la morte dei genitori e dotato di un sottile humour tipicamente anglosassone.

Il sergente Jim Gordon, futuro commissario, è chiaramente ispirato alla versione di Frank Miller in Batman: Anno Uno. Inflessibile idealista in un dipartimento in cui dilaga la corruzione, si tratta di un uomo stressato, perennemente teso, genuino e fallibile. Fu Nolan a scegliere Gary Oldman per il ruolo. Nonostante l’attore sia noto per aver interpretato spesso figure negative, riuscì a trasformarsi in Gordon sia fisicamente che psicologicamente rendendolo meno duro e violento rispetto alla controparte fumettistica. Il personaggio risultò anche più puro moralmente. Basti pensare che, nel fumetto, Gordon tradisce la moglie Barbara con la collega Sarah Essen mentre nel film è assolutamente fedele agli affetti e alla sua figura istituzionale.

Lucius Fox, amministratore delegato della Wayne Enterprises, nel film è stato espulso dal consiglio d’amministrazione e relegato alla sezione ricerca e sviluppo dal corrotto dirigente Richard Earle. Interpretato dal sempre carismatico Morgan Freeman, Fox è fedele agli ideali di Thomas Wayne e fornisce a Bruce gli strumenti ipertecnologici per diventare Batman. Fox non sa esattamente quali siano gli scopi di Bruce e il tacito patto che lega i due rende il loro rapporto molto più interessante rispetto al fumetto.

L’idea di inserire il procuratore distrettuale Harvey Dent fu scartata perché non avrebbe avuto lo spazio necessario. Venne rimpiazzato dal personaggio femminile del film, Rachel Dawes, amica d’infanzia di Bruce nonché assistente del p. d. Carl Finch. Con il volto della bella Katie Holmes, Rachel non è la solita donzella in pericolo ma una figura forte e determinata, la persona che sa leggere meglio nel cuore di Bruce. Lo rimprovera quando è assetato di vendetta richiamandolo sulla retta via e, in seguito, capisce che il ragazzo di cui era innamorata non c’è più, rimpiazzato dalla personalità oscura che esprime nelle vesti di Batman. Il personaggio sembra trarre spunto, solo nel nome, da Rachel Caspian, figura femminile di Batman: Anno Due che Bruce sarebbe in procinto di sposare se non fosse che la donna decide di prendere i voti per espiare i peccati del padre, il vigilante omicida Mietitore.

Nolan e Goyer furono molto attenti a non inserire nel film villains che fossero già apparsi nella precedente serie cinematografica. Antagonista principale è Ra’s Al Ghul che nel fumetto è ritenuto da Batman non il suo peggior nemico, titolo che spetta al Joker, ma il più pericoloso. Si tratta di un potente arabo, il cui nome significa “Testa del Demone”, divenuto immortale grazie agli alchemici Pozzi di Lazzaro. A capo della Setta degli Assassini, il suo scopo è quello di utilizzare le proprie ingenti risorse per sterminare oltre il 90 percento della popolazione mondiale e ristabilire un perfetto equilibrio ambientale. Nella sua prima apparizione Ra’s scopre l’identità segreta di Batman, che chiama con ammirazione “detective”, e vorrebbe che si unisse a lui sposando sua figlia Talia. L’eroe naturalmente si oppone ai piani del malvagio instaurando un rapporto di reciproco timore e rispetto con lui e un legame di amore e odio con la ragazza scaturito nella nascita del figlio Damian, il nuovo Robin.

Nel film, Ra’s è interpretato da uno straordinario Liam Neeson e sono stati evitati tutti i riferimenti al medioriente e alla “Jihad” del Demone nel delicato momento storico post-11 settembre. L’uomo si presenta a Bruce sotto le mentite spoglie di Ducard, emissario di Ra’s che si offre di addestrarlo e di farlo entrare nella Setta delle Ombre, un clan ninjitsu come nel fumetto. Come già nell’Episodio I di Star Wars, Neeson si cala perfettamente nel ruolo del mentore, insegnando a Bruce come liberarsi dalle proprie paure ed instillarle negli avversari. Il rapporto tra i due si logora quando Bruce scopre che la Setta vuole distruggere Gotham considerandola ormai irrimediabilmente corrotta. Dunque, nonostante le differenze con il materiale originale, il concetto di base è lo stesso: effettuare un genocidio per un bene superiore. L’eroe ha maturato un codice d’onore secondo il quale non uccide. Qui sta il confine tra la giustizia, rappresentata da Batman, e la vendetta che sospinge Ra’s, privato della moglie da un gruppo di assassini proprio come viene raccontato nel fumetto.

Per preservare il colpo di scena nel finale del film, dove si scopre che Ducard è in realtà Ra’s Al Ghul, Nolan sapeva di dover rendere credibile il falso Ra’s all’inizio della storia. Se fosse stato interpretato da uno sconosciuto, il pubblico non ci sarebbe mai cascato. Uno spiritato Ken Watanabe fornì una performance breve ma magistrale. Il personaggio è chiaramente ispirato a quello del Sensei che, nel fumetto, è stato secondo di Ra’s a capo della Lega degli Assassini prima di contendergli il comando. Sempre nell’opera originale, Henri Ducard non è un’identità fittizia bensì un investigatore francese che insegna le sue tecniche a Bruce fino a tradire la sua fiducia rivelandosi un killer prezzolato. Le similitudini con il personaggio del film sono evidenti.

Nella tematica così ben sviluppata della paura, si inserisce perfettamente come antagonista lo Spaventapasseri. Jonathan Crane è un folle psichiatra esperto di fobie che usa un particolare gas allucinogeno per suscitare le più profonde paure nei suoi avversari. Caratterizzato dai glaciali, imperscrutabili occhi azzurri dall’irlandese Cillian Murphy, nel film è affiliato alla criminalità organizzata, usa il gas psicotropo come arma contro Batman o per condurre esperimenti sui pazienti, inconsapevole che Ra’s Al Ghul lo utilizzerà per cercare di distruggere Gotham.

Nel film, l’aspetto di Crane è molto simile alla prima incarnazione fumettistica del personaggio risalente al ’41. Nello stile sobrio di Nolan, il personaggio non viene dotato dell’intero costume da spaventapasseri ma solo del cappuccio. Durante i tumulti sull’isola Narrows nella parte finale del film, lo Spaventapasseri si aggira in groppa ad un cavallo, esattamente come viene raffigurato da Tim Sale ne Il lungo Halloween, rifacendosi alla figura di Ichabod Crane nel racconto La leggenda di Sleepy Hollow di Washington Irving, strettamente connesso al villain creato da Bill Finger e Bob Kane.

Tra le fonti che hanno ispirato Goyer e Nolan per la realizzazione dello Spaventapasseri vanno citate le due story-arc “Preda” e “Terrore” scritte da Doug Moench, disegnate da Paul Gulacy e pubblicate sulla serie regolare “Batman: Legends of the Dark Knight”. In “Preda”, la polizia ricorre alla consulenza dello psichiatra Hugo Strange per cercare di scoprire l’identità di Batman e catturare il vigilante. Strange si rivela però un pericoloso psicopatico e sembra rimanere ucciso alla polizia alla fine della storia. Sopravvissuto, ricomparire nel sequel “Terrore” dove psicanalizza proprio lo Spaventapasseri sguinzagliandolo contro Batman. Nel film, la figura di Jonathan Crane come psichiatra è più marcata rispetto all’opera originale e risultando così una sorta di mix tra la sua controparte fumettistica e Strange.

Capo della criminalità organizzata di Gotham è Carmine Falcone, creato da Frank Miller e David Mazzucchelli per Batman: Anno Uno e ulteriormente sviluppato ne Il Lungo Halloween dove viene ucciso da Due Facce. Interpretato da un altro attore britannico, Tom Wilkinson, il gangster esprime nel suo faccia a faccia col giovane Bruce la sua filosofia sul potere della paura.

Rutger Hauer presta invece il volto a Richard Earle, amministratore delegato delle Wayne Enterprises, affiliato con la malavita e pedina del piano di Ra’s. Inesistente nel fumetto, è un personaggio cinico e avido, nemesi principale di Lucius Fox.

Come in Batman: Anno Uno, Gordon deve invece vedersela con la corruzione nel dipartimento di polizia. Il commissario Loeb, interpretato da Colin McFarlane, non è viscido e marcio come nella graphic novel, o almeno non viene mostrato esplicitamente, appare invece rigoroso e ligio al dovere. Fedele all’opera di Miller è invece il detective Flass che rappresenta tutta la corruzione nella polizia di Gotham. Ma se nel fumetto è un uomo massiccio ed elegante, Mark Boone Junior gli conferisce un aspetto rozzo e trasandato.

Joe Chill, assassino dei genitori di Bruce, ha vissuto varie traversie nella saga a fumetti. Ucciso dal Mietitore in Batman: Anno Due, è stato ripescato dai capricci della continuity DC ed è morto suicida di recente. Nel film ha il volto di Richard Brake e, in procinto di testimoniare contro Falcone, viene eliminato da un suo sicario. Il cantante inglese Tim Booth presta il capo calvo al pluriomicida psicopatico Zsasz che ha il corpo cosparso di cicatrici, una per ogni vittima. Nel film la sua storia non viene raccontata, anche se possono intravedersi le ferite sul corpo, ma funge da personaggio ricorrente e riconoscibile tra i folli del manicomio Arkham, sconfitto da Batman quando sta per aggredire Rachel ed un bambino.

Il cast figura due piccole curiosità. Il grande attore serbo Rade Serbedzija, visto tra l’altro in Eyes Wide Shut e Mission: Impossible II, interpreta il senzatetto a cui Bruce lascia il suo cappotto prima di sparire da Gotham. Il piccolo ruolo di tecnico anziano dell’acquedotto di Gotham è invece ricoperto dal canadese Shane Rimmer, visto in Superman II come tecnico della NASA che supervisiona le operazioni degli astronauti sulla Luna e in Superman III come sceriffo al lavoro nella zona dell’incendio allo stabilimento chimico, domato poi dall’Uomo d’Acciaio.

Le riprese ebbero inizio nel marzo 2004 con un budget di 150 milioni di dollari. Come nei suoi primi due film, Memento ed Insomnia, Nolan rifiutò una seconda unità di ripresa. Il regista voleva girare soprattutto negli Shepperton Studios, in Inghilterra, ma per la parte iniziale del film ambientata nella remota e minuscola nazione asiatica del Bhutan fu necessario recarsi sul ghiacciaio islandese del Vatnajokull, una location da incubo spazzata da raffiche di vento a 100 km all’ora, pioggia e neve, che richiese l’ausilio di riprese artigianali con l’operatore che doveva portare la steadicam in spalla o seduto su uno slittino.

In condizioni estreme, venne costruito il villaggio che Bruce attraversa scalando la montagna in direzione del tempio di Ra’s Al Ghul del quale cui furono erette solo le porte. Il resto della costruzione era un modellino aggiunto in digitale. Durante l’addestramento, quando Bruce e Ducard si affrontano con le spade sul lago ghiacciato, il pack si stava davvero sciogliendo con dei bruschi e rumorosi scricchiolii amplificando la tensione della scena. Christian Bale e Liam Neeson si erano allenati su una pista da hockey. La scena in cui Bruce salva Ducard sul ciglio di un burrone fu una delle più pericolose e mozzafiato, realizzata con due stunt appesi ai cavi e senza alcun trucco digitale. Ne risultò una scena fortemente realistica e funzionale.

Anche lo scenografo Nathan Crowley aveva lavorato nel garage di Nolan costruendo in pre-produzione un modellino di Gotham City che si ispirava nel design a Blade Runner, con elementi estremizzati da New York, Chicago e Tokyo. Le riprese panoramiche risultarono da un compositing digitale tra modellini scansionati in 3-D, fotografie e riprese dal vivo. Il college di Londra fornì gli interni per l’aula di tribunale. In un hangar aereo a Cardington, nel Bedfordshire, venne costruita parte della città, una sezione dell’autostrada, le travi portanti della monorotaia che percorre Gotham e la degradata isola Narrows, ispirata alla penisola residenziale di Kowloon ad Hong Kong, demolita nei primi anni ’90. Il set era alto 50 metri e richiese dieci mesi di lavoro ma fu fondamentale per la tangibilità estetica del film.

Le Mentmore Towers nella contea di Buckingham vennero scelte per Wayne Manor. A Nolan e Crowley piacevano i marmi bianchi che davano l’idea di un mausoleo inospitale. L’idea di distruggere Wayne Manor nel finale del film sembra ispirata dalla saga a fumetti Cataclisma, in cui un terremoto abbatte l’abitazione. La successiva saga, Terra di nessuno, si conclude con Bruce che supervisiona la ricostruzione della villa come accade nel film.

La batcaverna venne ricostruita in studio con una cascata artificiale. La storia secondo cui la grotta venne utilizzata da un avo di Bruce per nascondere gli schiavi in fuga durante la Guerra Civile è fedele al fumetto, come anche la scena d’apertura del film in cui Bruce vi cade dentro da bambino e viene investito dai pipistrelli che scatenano la sua fobia. Nella batcaverna si svolge anche il momento più simbolico e intenso della storia. Reduce dall’addestramento e in cerca di un simbolo, Bruce lavora nel suo studio quando un pipistrello entra nella stanza, una delle scene più iconiche nelle origini del personaggio. Bruce scende nella caverna e viene investito da uno stormo di pipistrelli. Anziché esserne spaventato, spalanca le braccia e chiude gli occhi. Con un magnifico stacco, dettato dalla splendida colonna sonora di Hans Zimmer, Nolan ci mostra una panoramica della caverna invasa dai pipistrelli rendendo indistinguibile Bruce: l’uomo abbraccia l’idea ed assurge a mito.

All’inizio l’idea fu quella di utilizzare dei pipistrelli veri ma poiché si dimostrarono “poco collaborativi”, si decise di crearli in digitale, soluzione che funzionò in particolar modo nella scena ambientata ad Arkham Asylum, manicomio criminale, luogo cult nella saga di Batman, per i cui esterni fu utilizzato l’istituto nazionale di ricerche mediche di Mill Hill, a nord-ovest di Londra, e per gli interni la stazione ferroviaria di St. Pancras e la stazione di pompaggio di Abbey Mills.

Dopo aver strappato Rachel dalle grinfie dello Spaventapasseri, Batman è asserragliato nell’edificio assediato dalla SWAT. Il Cavaliere Oscuro usa un apparecchio sonar per richiamare uno stormo di pipistrelli che irrompe furiosamente ad Arkham favorendo la sua fuga. La scena è ripresa da Batman: Anno Uno nel quale si svolgeva, però, all’interno di un edificio pericolante.

Batman e Rachel saltano a bordo della Batmobile e seminano le volanti della polizia. Nolan voleva reinventare l’auto di Batman come un veicolo unico nel suo genere ed ideò un incrocio tra una Lamborghini ed una Humvee con parti di bombardieri Stealth e componenti di un fuoristrada Hummer. Creata dalla squadra degli effetti visivi di Chris Corbould, la Tumbler, come venne chiamato il veicolo, è larga tre metri e lunga cinque, in grado di raggiungere i 160 km orari, dotata di un tettuccio scorrevole e sedili che si sollevano all’apertura. Guidato dallo stunt George Cottle, il prototipo sorprese tutti resistendo ad ogni test. Pur se diverso nel design, l’idea di realizzare un tank sembra ispirata a Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller.

Alla fine ne vennero create quattro tra cui una versione jet ed un modello per resistere ai balzi, come quello che attraversa la cascata della Batcaverna, sequenza per la quale la Tumbler fu sparata con un tubo all’azoto. La maggior parte delle riprese vennero eseguite dal vivo, senza cgi o uso di modellini e per riprendere l’auto c’era bisogno di collegare la macchina da presa ad un braccio da gru montato su una mercedes e controllato roboticamente. L’abitacolo della Tumbler era un set a parte nel quale potevano essere ripresi gli attori. Bruce Wayne guida invece una Lamborghini “Murcielago” che in spagnolo significa appunto pipistrello.

Nel finale, Ra’s usa un emettitore di microonde, sottratto alle Wayne Enterprises con l’aiuto di Earle, per far evaporare dalle condutture l’acqua avvelenata con la tossina psicotropa e scatena così il caos sull’isola Narrows. L’idea di distruggere la città attraverso la paura chiude il cerchio. Lo scontro decisivo richiese diversi accorgimenti artigianali: vapore sparato dai tombini, bat-stuntmen appesi ai cavi trascinati a tutta velocità a dieci metri d’altezza travolgendo casse e quant’altro, una coreografia di combattimento ravvicinata e con poco spazio tra Batman e Ra’s all’interno del vagone della monorotaia e l’uso di un modellino per l’esplosione finale.

L’epilogo è chiaramente ispirato all’ultima tavola di Batman: Anno Uno nella quale Gordon, nominato tenente, chiede aiuto all’eroe per occuparsi di un nuovo psicopatico che si fa chiamare Joker. Il Bat-Segnale, peraltro, torna ad essere uno strumento segreto, al contrario di quanto accadeva nel film di Tim Burton in cui veniva maldestramente presentato al pubblico. Gordon ricorre a Batman per poter agire là dove lui è impotente a causa della corruzione nel dipartimento.

Come detto, della colonna sonora si occupò Hans Zimmer che volle James Newton Howard come collaboratore. Si trovarono subito d’accordo sul comporre musica che non ricordasse quella degli altri film su Batman e decisero di sfruttare il lavoro in coppia per sviluppare musicalmente il dualismo del personaggio. Zimmer si occupò della parte action ed epica con grande uso di percussioni ed archi, musica elettronica e una voce solista da coro. Particolarmente incisivo il brano teso e drammatico dell’addestramento e quello martellante e cupo nelle scene d’azione con Batman. Howard lavorò alla parte melodrammatica inerente soprattutto le scene tra Bruce e Rachel o che vedono il protagonista confrontarsi col proprio passato. Per i brani della colonna sonora vennero usati come titoli i nomi di alcune razze di pipistrello.

Tanti di questi elementi specifici e tecnici di Batman li trovate tra i nostri post a partire da febbraio 2012.

Presentazione del gruppo Facebook: Bat-joke

Come tutti sappiamo Facebook è un social network che permette di rimanere in contatto con un gruppo di persone (”amici”); è possibile scambiarsi messaggi, vedere cosa gli altri stiano facendo in un determinato momento, o consultare link o contenuti che gli amici di volta in volta ci propongono.
Così, si creano i gruppi di persone che amano un’artista piuttosto che un altro. Noi, di Batman Crime Solver, abbiamo il piacere di ospitare spesso i gruppi presenti su Facebook dedicati al cavaliere oscuro. Oggi, e’ il giorno della presentazione del gruppo: Bat-joke. Ai nostri nuovi bat-amici la parola.

Salve a tutti, abitanti di Ghotam, pazzi di Arkam, salve anche a voi che siete solo di passaggio: siamo i due admin (Harvey e Dent) della nuova pagina facebook Bat-joke, dedicata al cavaliere oscuro.
Siamo qui per presentarci, presentare il nostro gruppo ed invitarvi a visitarlo, invitarvi a frequentarlo ed aiutarci a farlo crescere!
Troverete le immagini più belle e spiritose del web, le notizie più interessanti sul nostro eroe e tanti altri appassionati con cui scambiarsi idee e opinioni.
Vi aspettiamo in tanti!
Harvey & Dent

Link pagina:
http://www.facebook.com/pages/Bat-joke/364633183612006

“The Dark Knight Manual” e Bat-Manuali Hasbro da collezione

Nel 2005 il regista Christopher Nolan ha ridefinito Batman per una nuova generazione con Batman Begins, seguito nel 2008 da The Dark Knight e ora nel 2012 la conclusione alla trilogia, The Dark Knight Rises. Qui, per la prima volta, un’unica e completa esplorazione del mondo del Batman di Christopher Nolan: The Dark Knight Manual, la guida definitiva ai gadget, ai veicoli e alle tecnologie.

La guida The Dark Knight Manual: Tools, Weapons, Vehicles and Documents from the Batcave è un compendio imperdibile per i fan hardcore del Cavaliere oscuro, ve la proponiamo in una ricca galleria fotografica accompagnata da un poster che ci mostra quanto costerebbe nel mondo reale vivere come il miliardario Bruce Wayne e i costi dell’impersonare il supereroe Batman.

Noi, qui di seguito, vogliamo proporvi qualcosa che potrebbe stuzzicare la vostra fantasia di bat-fans.
Si tratta di alcuni manuali dei giocattoli prodotti dalla società statunitense Hasbro che produce giochi e giocattoli. È una delle più grandi fabbriche del mondo, seconda solo al gigante Mattel.
Magari qualcuno di voi potra’ riprodurli e utilizzarli per un costume…anzi…un bat-costume.

The Dark Knight collection – Batman Crossbow

Batman Legends Skywing Street Bike

The Joker Cycle